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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinOvviamente non era pronta a quel che era successo dopo la lezione di antiche rune, non era una veggente e anche se lo fosse stata non sarebbe stata in grado di contenere il panico che l’aveva invasa. Anche adesso, che era passato qualche giorno e che Cameron era ufficialmente sano e salvo, che era già tornato nel suo dormitorio e aveva dimostrato di non aver subito grosse conseguenze dopo l’incidente, non rusciva davvero a mettersi il cuore in pace. Aveva provato a non mostrarsi troppo ansiosa, a non riempirlo sempre di domande e lasciargli il suo spazio, ma così come il Chocobo del ragazzo non lo lasciava mai in pace, anche lei faticava a non scrivergli spesso, a non pensare a come stesse e dove fosse e non preoccuparsi per ogni minima cosa. Sapeva che era una cosa stupida, che non avrebbe potuto controllarlo sempre e comunque e che non poteva diventare la sua nuova ombra.
Aveva davvero bisogno di distrarsi e pensare ad altro, ma era sicura che se non fosse stato per l’intervento di Aibileen non si sarebbe mai concessa una vera pausa. Di certo non si aspettava che Aibileen, proprio quel sabato mattina, l’avrebbe sorpresa bendandole gli occhi durante la colazione, portandola a tastare la benda e sbattere le palpebre al buio per qualche istante. “Ma cosa…” aveva mugugnato, sorridendo anche se presa in contropiede da quell’improvvisata.
Sapeva che Aibileen si era preoccupata parecchio per Cameron, tanto da saltare Ostara anche se Mia le aveva detto che non era necessario e che non doveva sentirsi obbligata. Indossava giusto un paio di pantaloni beige e una camicetta, ebbe appena il tempo di recuperare la propria alla cieca stringendo poi le mani dell’altra e camminando attenta, uscendo dalla Sala Grande per andare chissà dove. “Che cosa hai in mente?!” aveva chiesto, il cuore che le batteva forte nel petto per l’emozione. Non era tipo che riceveva sorprese, anche se ormai era sempre più frequente, e di certo non pensava che la compagna di casata stesse organizzando qualcosa.
“Una sorpresa… per me?!” avrebbe domandato quindi spiazzata, senza sapere bene che cosa aspettarsi. Era abbastanza sicura di non meritarsi niente del genere, e per quanto Aibileen fosse dolce non credeva che si sarebbe impegnata così tanto.
Cercò di seguirla e di tenere il suo passo, riconoscendo in parte l’odore di fiori e di resina tipico della Riserva. Ma perché andare lì? Quando l’altra le tolse all’improvviso la benda, Mia si ritrovò a sbattere le palpebre per abituarsi alla luce e…si trovò di fronte un bellissimo picnic. Si aprì in un sorriso entusiasta quasi subito, appena superata la sorpresa iniziale, e guardò l’altra commossa e toccata. “Ma che meraviglia…!” rispose spiazzata, guardandola entusiasta e annuendo con vigore.
Intuì che non si trattava solo di una voglia improvvisa di festeggiare la primavera, ma indipendentemente dalla vera ragione che l’aveva spinta ad organizzare il tutto, era comunque una cosa dolcissima a prescindere. “E’ un’idea bellissima, grazi Aibi.” replicò con sincerità, guardandola con occhi luminosi. “Se me lo avessi detto avrei potuto preparare qualcosa…!”code made by gin. -
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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinSi sorprendeva anche lei ogni volta che pensava a quanto casualmente fosse nata la sua amicizia con Aibileen, e quanto puro quel legame le sembrasse ogni volta che si soffermava a riflettere. Non le sembrava possibile che l’altra la apprezzasse così tanto, che si dimostrasse sempre così dolce e disponibile anche se Mia non aveva fatto niente di speciale per piacerle. Quando aveva lasciato Hogwarts si era convinta che dovesse sforzarsi per piacere agli altri e che quando non lo faceva era difficile per lei legare con qualcuno, ma Aibileen le stava dimostrando quanto in realtà si fosse sbagliata.
Parlare con lei era facile, si sentiva sempre a proprio agio quando uscivano assieme e in quel momento non avrebbe potuto chiedere di meglio: dopo quello che era successo a Cameron e come si era sentita in quei giorni, aveva bisogno di qualcuno che lenisse le sue preoccupazioni e la facesse sentire un po’ meglio. Sapeva che non era colpa del ragazzo, che le aveva parlato in modo non troppo gentile solamente perché spaventato da quel che aveva vissuto e, una volta chiarito quel dettaglio, avrebbe dovuto smetterla di sentirsi così strana.
Eppure aveva parlato di andare all’orgia con una tale naturalezza che sospettava quello non fosse affatto legato al momento, e non sapeva cosa pensare al riguardo. Avrebbe dovuto chiedere ad Aibileen qualche consiglio? In parte se ne vergognava. La verità era che non voleva essere u na di quelle fidanzatine gelose che inseguivano i propri ragazzi ovunque e gli impedivano di fare qualsiasi cosa: fino a quel momento aveva cercato di lasciare a Cameron massima libertà, e continuava a ripetersi che non avrebbe dovuto preoccuparsi così tanto se voleva partecipare ad un rito come quello di Ostara. Forse lo faceva per fare lo spaccone, e forse quello era solo il primo passo per diventare proprio la ragazza possessiva che stava provando a non essere.
Era normale farsi quelle domande? O stava sbagliando tutto? Si sforzò comunque di concentrarsi sul momento, su quello che Aibileen aveva preparato per lei e su tutti gli sforzi che stava facendo per farla sentire bene e di certo non era carino rovinare il momento con tutte le sue insicurezze.
“Wow, così tanta scelta?! Mmmh…penso che incominciare con il dolce sarebbe perfetto e hai ragione, si sta proprio bene oggi.” concordò, per poi sedersi e guardare l’altra con un sorriso pieno di gratitudine: poteva non sentirsi così tanto sicura e avere la testa piena di dubbi, ma non avrebbe mancato di apprezzare con gratitudine tutti gli sforzi che Abileen stava facendo, quando non era nemmeno obbligata a provare a risollevarle il morale.
Che poi, come aveva fatto a capire che non stava così bene? Era stata attenta, aveva provato a negare l’evidenza anche con sé stesse ed era sicura di esserci riuscita, eppure l’ametrina aveva organizzato tutto quello.
“Grazie, di nuovo… è una sorpresa bellissima.” disse alla fine, realizzando ogni secondo di più quanta attenzione e dedizione fossero necessarie per organizzare qualcosa del genere.code made by gin. -
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Prefetto AmetrinSi era ormai resa conto di essere stata abituata a standard piuttosto “bassi”: non aveva mai avuto amici veri e propri prima di Hidenstone, ormai ne era sicura, e di certo avrebbe dovuto cominciare ad abituarsi al modo di fare di Aibileen, a quanto fosse sempre carina e pronta a prendersi cura di lei, e invece ogni volta finiva per sorprenderla.
Continuava a pensare di non meritarsi davvero quel trattamento, aveva la sensazione di non aver mai fatto niente di che per la ragazza e di non averle dato chissà quali elementi per affezionarsi a lei… era stato semplice destino e un attaccamento istantaneo, istintivo. Le sembrava ancora impossibile ma era comunque felice che tutto quello fosse successo.
Sembrava che Aibileen fosse in grado di intuire come si sentiva l’ametrina, di capire al volo quel che stava passando: quella sorpresa era capitata nel momento migliore, e Mia non poteva smettere di chiedersi che cosa avesse fatto di così positivo da meritarsi qualcosa del genere. Era felice, ovviamente, anche se una parte di lei temeva che avrebbe finito per perdere l’altra ragazza da un momento all’altro, appena l’universo si fosse reso conto che non la meritava.
Era la stessa paura che provava con Cameron e la loro relazione, la preoccupazione che tutto potesse finire da un momento all’altro, o che scoprisse essere tutto un sogno. Poco importava se non sempre le cose andavano alla perfezione, in quel momento non poteva fare a meno di rivivere la scena in infermeria e sentirsi sbagliata, per certi versi, ma era comunque una delle cose migliori che le fosse mai successa.
Non voleva comunque portare il suo malumore e la sua preoccupazione con sé in un momento simile, non voleva rovinare la sorpresa di Aibileen e si sforzò di mettere da parte i suoi pensieri per concentrarsi su quello che aveva preparato per lei. Le sembrava evidente che l’altra fosse felice, e ormai era sempre più chiaro che si sentisse abbastanza a suo agio con lei da non balbettare più.
Le rivolse un sorriso dolce, inclinando la testa. “Tiramisù?! Davvero? Wow. L’ho assaggiato a Venezia, è uno dei miei dolci preferiti.” ammise con più entusiasmo possibile.
“Oh non è piccolo… è davvero un pensiero bellissimo.” le ricordò con tenerezza, emozionata, per poi spegnersi leggermente alla sua domanda. “Mmmh…no, non ancora… volevo lasciargli il suo tempo per riprendersi.” provò a spiegare, anche se la cosa suonava strana anche alle proprie orecchie.code made by gin. -
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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinAibileen era una di quelle persone con le quali la bionda avrebbe sempre voluto passare più tempo del previsto. Anche Cameron rientrava in quella lista, ovviamente, e Mia non era una di quelle persone che potevano contare i propri amici sulle dita delle mani, almeno non ora che si trovava ad Hidenstone: aveva avuto modo di conoscere parecchie persone e legare con molte di essere, eppure non era tanti quelli che potevano vantare di essere sempre nei suoi pensieri.
Cameron ci finiva per forza di cose, o perché faceva l’idiota, o perché faceva qualcosa che la faceva innamorare ancora di più… o per entrambi i fattori assieme. Poi c’era Blake, che con le sue cazzate, la sua possessività e il suo modo tutto personale di dimostrare affetto finiva sempre per farla pensare anche fin troppo, infondo si era affezionata piuttosto in fretta anche a lui. Aibileen non era come gli altri due, era molto più tranquilla e di certo non la faceva preoccupare più del dovuto con i suoi colpi di testa: era una persona adorabile e una boccata d’aria fresca per una circondata da persone che sembravano saper compiere solo follie.
Stare in compagnia di Aibileen era rilassante, ogni volta trovava il modo per farla emozionare e farle sentire quanto le volesse bene, lei stessa non capiva come facesse. Si sentiva viva con lei, al sicuro, e anche se provava sempre a fare la forte con tutti, con Aibileen si sentiva protetta anche quando era attenta a non mostrare alcuna delle sue debolezze.
Come quelle attenzioni non richieste, che capitavano casualmente nel momento giusto, quando ne aveva più bisogno. Le lanciò un sorriso tenero alla sua domanda, trovandosi a riflettere qualche istante prima di fare la sua scelta. “Vada per il succo di Zucca, voglio assaggiarlo! Oh sì, ci sono stata l’anno scorso, con Cam.” replicò, non troppo entusiasta all’idea di pensare a lei e al ragazzo proprio adesso, quando aveva paura di farsi prendere troppo dalle proprie insicurezze.
Si aspettava di non poterle nasconderle quel che stava passando a lungo, l’ametrina aveva una sensibilità rara e impiegava sempre molto poco a cogliere quel che le capitava intorno, ancora meno se era qualcosa che riguardava lo stato d’animo del prossimo.
Mia si ritrovò a sospirare piano alla sua domanda, scuotendo piano la testa nel tentativo di minimizzare. “Niente di che… Cam che ogni dice cose a sproposito e io che ci ragiono troppo sopra…non è niente, davvero.” provò a convincerla accennando anche un sorriso e sperando di limitare i danni: non voleva che si preoccupasse troppo ed era già sicura di aver ingigantito qualcosa che non avrebbe nemmeno dovuto prendere troppo sul serio.
L’idea della capsula del tempo l’avrebbe immancabilmente catturata, portando a guardare l’altra con rinnovata attenzione ed emozione: sul momento le parve una proposta appassionata e cruciale, molto più importante di quanto potesse apparire. Si ritrovò a guardare quel che aveva portato, leggermente impreparata, inclinando la testa. “Oh… non ho molto, ma ho qualcosa.” disse alla fine, tirando fuori un animaletto fatto col kit che l’altra le aveva regalato a Natale, una foto di loro due assieme che aveva fatto stampare per portarla sempre con sé e alla fine prese un foglietto dallo zaino e vi scrisse sopra i loro nomi e la data di quel giorno, con un incantesimo grafico in un elegante carattere in inchiostro lilla.
“Okay, ci sono.” confermò, riponendo tutto nel contenitore e trattenendo il fiato, in attesa dello step successivo.code made by gin. -
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