Una piccola sorpresa

Mia&Aibileen

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    Aibileen Beatrix
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    La giovane Ametrin aveva badato bene a curare quella sorpresa in ogni minimo dettaglio. Quel sabato mattina, il sole era alto nel cielo… Si era diretta verso la Prefetta della sua casata con un sorriso a trentadue denti sul volto, anche perché, si diceva, tale sorpresa avrebbe potuto risollevarla un minimo dal rischio di annegamento di Cameron di una delle ultime lezioni di Antiche Rune, che se aveva scosso lei, spingendola a non voler per nulla recarsi alla festa dell’Equinozio di Primavera serale di Denrise, figurarsi Mia!
    Ciò l’aveva spinta a dedicare ancora più attenzione a quella sorpresa che aveva in mente già da un po’. Non era nulla di così complicato, in realtà, ma sperava davvero che essa avrebbe permesso all’amica di svagarsi.
    Era andata a cercarla in Sala Grande, durante la colazione, bendandole gl’occhi con un fazzoletto di stoffa delicata e prendendole le mani per poi spronarla, con delicatezza, a seguirla fuori dalla scuola. Indossava un paio di jeans neri, abbinati ad una maglietta a maniche lunghe celeste ed una giacca dello stesso colore e, alle spalle, portava il suo fidato zainetto verde.

    << Fuori c’è una sorpresa per te, Mia… Seguimi! >>

    Le disse dolcemente, ma quasi con fermezza, mentre, tenendola per mano, la guidava verso la Riserva delle Creature Magiche, recandosi nella zona pic-nic dove, di mattina presto, aveva allestito un pic-nic, appunto, con mille e una leccornie richieste nelle cucine, nonché amabilmente concesse quando essa aveva spiegato le sue intenzioni a chi di dovere! E, nel suo zainetto, si trovava una sorpresa ben più grande… Ma, quella, l’avrebbe mostrata a suo tempo. Non c’era fretta.
    Sciogliendo il lievissimo nodo della benda, Aibileen, in un batter d’occhio, liberò gl’occhi di Mia, puntando prontamente e con attenzione i propri sulla concasata, attenta ad ogni sua minima espressione, per carpirne quanto prima la reazione a quel suo piccolo gesto.
    Mentre attendeva, in preda all’ansia, si sforzò di non perdere il sorriso, ma cominciò comunque ad attorcigliarsi una ciocca di capelli in un dito, lasciando che il resto della sua folta chioma, liberamente sciolta sulle spalle, svolazzasse di qua e dillà lungo le spalle, il suo volto e la sua schiena, in una danza non ben definita ed assai improvvisata con il vento.

    << … Che ne pensi, Mia? >>

    Domandò con fare esitante, mentre le scoccava un bacio sulla guancia.

    << Ti piace? Vieni, è per passare un sabato mattina diverso… E goderci un po’ l’arrivo della primavera! >>

    Nel concentrarsi sui raggi di sole che ricadevano su di loro, il suo sguardo s’illuminò. Nonostante l’agitazione fosse ancora lì, era davvero felice di essere alla Riserva delle Creature Magiche, in quel momento, in mezzo a quel verde, quei fiori… Insieme alla sua compagna di casata e, dal suo punto di vista, ormai, amica, Mia!

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    Ovviamente non era pronta a quel che era successo dopo la lezione di antiche rune, non era una veggente e anche se lo fosse stata non sarebbe stata in grado di contenere il panico che l’aveva invasa. Anche adesso, che era passato qualche giorno e che Cameron era ufficialmente sano e salvo, che era già tornato nel suo dormitorio e aveva dimostrato di non aver subito grosse conseguenze dopo l’incidente, non rusciva davvero a mettersi il cuore in pace. Aveva provato a non mostrarsi troppo ansiosa, a non riempirlo sempre di domande e lasciargli il suo spazio, ma così come il Chocobo del ragazzo non lo lasciava mai in pace, anche lei faticava a non scrivergli spesso, a non pensare a come stesse e dove fosse e non preoccuparsi per ogni minima cosa. Sapeva che era una cosa stupida, che non avrebbe potuto controllarlo sempre e comunque e che non poteva diventare la sua nuova ombra.
    Aveva davvero bisogno di distrarsi e pensare ad altro, ma era sicura che se non fosse stato per l’intervento di Aibileen non si sarebbe mai concessa una vera pausa. Di certo non si aspettava che Aibileen, proprio quel sabato mattina, l’avrebbe sorpresa bendandole gli occhi durante la colazione, portandola a tastare la benda e sbattere le palpebre al buio per qualche istante. “Ma cosa…” aveva mugugnato, sorridendo anche se presa in contropiede da quell’improvvisata.
    Sapeva che Aibileen si era preoccupata parecchio per Cameron, tanto da saltare Ostara anche se Mia le aveva detto che non era necessario e che non doveva sentirsi obbligata. Indossava giusto un paio di pantaloni beige e una camicetta, ebbe appena il tempo di recuperare la propria alla cieca stringendo poi le mani dell’altra e camminando attenta, uscendo dalla Sala Grande per andare chissà dove. “Che cosa hai in mente?!” aveva chiesto, il cuore che le batteva forte nel petto per l’emozione. Non era tipo che riceveva sorprese, anche se ormai era sempre più frequente, e di certo non pensava che la compagna di casata stesse organizzando qualcosa.
    “Una sorpresa… per me?!” avrebbe domandato quindi spiazzata, senza sapere bene che cosa aspettarsi. Era abbastanza sicura di non meritarsi niente del genere, e per quanto Aibileen fosse dolce non credeva che si sarebbe impegnata così tanto.
    Cercò di seguirla e di tenere il suo passo, riconoscendo in parte l’odore di fiori e di resina tipico della Riserva. Ma perché andare lì? Quando l’altra le tolse all’improvviso la benda, Mia si ritrovò a sbattere le palpebre per abituarsi alla luce e…si trovò di fronte un bellissimo picnic. Si aprì in un sorriso entusiasta quasi subito, appena superata la sorpresa iniziale, e guardò l’altra commossa e toccata. “Ma che meraviglia…!” rispose spiazzata, guardandola entusiasta e annuendo con vigore.
    Intuì che non si trattava solo di una voglia improvvisa di festeggiare la primavera, ma indipendentemente dalla vera ragione che l’aveva spinta ad organizzare il tutto, era comunque una cosa dolcissima a prescindere. “E’ un’idea bellissima, grazi Aibi.” replicò con sincerità, guardandola con occhi luminosi. “Se me lo avessi detto avrei potuto preparare qualcosa…!”



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    Aibileen Beatrix
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    L'amore che legava Cameron e Mia era semplicemente meraviglioso. Alla ragazza Ametrin erano sempre piaciuti insieme, e non solo il sentimento che univa i due giovani era papabile, ma Aibileen, in quei mesi, aveva avuto modo di percepire quanto la Prefetta dei giallo-viola potesse essere sensibile.
    D'altronde, se si aveva bisogno di una compagna con la quale svuotare insieme i propri condotti lacrimali, la sedicenne australiana poteva dirsi un'ottima candidata!
    Sorrise alle domande più che lecite (e pure troppo educate, visto quanto era avvenuto in fretta il rapimento tutto) dell'amica bendata, mentre la guidava verso la Riserva delle Creature Magiche.

    << Lo scoprirai presto! >>

    La rassicurò la giovane con dolcezza, cercando di non far trapelare troppo dal tono della sua voce quanto, in realtà, temesse che quella sorpresa che aveva preparato per Mia finisse come un tremendo buco nell'acqua!
    Ad Aibileen piaceva dedicarsi alle persone con le quali si trovava bene e a suo agio e, soprattutto, a quelle alle quali teneva. A quelle che non richiamavano la sua attenzione o, peggio, che la irritavano (sì, sì, esistevano pure quelle! Erano pochissime, ma c'erano), era solita riservare il 0,5%, se non proprio il 0%, delle sue attenzioni e dei suoi pensieri.
    Aibileen teneva decisamente alla concasata e, di riflesso, si poteva dire che tenesse particolarmente anche alla riuscita di quella sua piccola sorpresa! Ragion per cui, quando arrivò il fatidico “momento della verità”, Aibileen tornò a respirare solo ed esclusivamente quando udì l'esclamazione estasiata della compagna. Alle sue parole successive, nonché alla luce che poté veder risvegliarsi nei suoi occhi, la giovane australiana sorrise, finalmente rilassata e, adesso, decisamente pronta a godersi quella colazione all'aperto con Mia!
    Prendendola per mano, scortò quest'ultima verso il cibo lì presente.

    << Hai molta fame? Da cosa vorresti cominciare? Dolce o salato? C'è un sole davvero meraviglioso oggi, sarebbe stato un peccato sprecare una simile mattinata, non trovi? >>

    Sì, ok, ma con calma, Aibileen, con calma.


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    Si sorprendeva anche lei ogni volta che pensava a quanto casualmente fosse nata la sua amicizia con Aibileen, e quanto puro quel legame le sembrasse ogni volta che si soffermava a riflettere. Non le sembrava possibile che l’altra la apprezzasse così tanto, che si dimostrasse sempre così dolce e disponibile anche se Mia non aveva fatto niente di speciale per piacerle. Quando aveva lasciato Hogwarts si era convinta che dovesse sforzarsi per piacere agli altri e che quando non lo faceva era difficile per lei legare con qualcuno, ma Aibileen le stava dimostrando quanto in realtà si fosse sbagliata.
    Parlare con lei era facile, si sentiva sempre a proprio agio quando uscivano assieme e in quel momento non avrebbe potuto chiedere di meglio: dopo quello che era successo a Cameron e come si era sentita in quei giorni, aveva bisogno di qualcuno che lenisse le sue preoccupazioni e la facesse sentire un po’ meglio. Sapeva che non era colpa del ragazzo, che le aveva parlato in modo non troppo gentile solamente perché spaventato da quel che aveva vissuto e, una volta chiarito quel dettaglio, avrebbe dovuto smetterla di sentirsi così strana.
    Eppure aveva parlato di andare all’orgia con una tale naturalezza che sospettava quello non fosse affatto legato al momento, e non sapeva cosa pensare al riguardo. Avrebbe dovuto chiedere ad Aibileen qualche consiglio? In parte se ne vergognava. La verità era che non voleva essere u na di quelle fidanzatine gelose che inseguivano i propri ragazzi ovunque e gli impedivano di fare qualsiasi cosa: fino a quel momento aveva cercato di lasciare a Cameron massima libertà, e continuava a ripetersi che non avrebbe dovuto preoccuparsi così tanto se voleva partecipare ad un rito come quello di Ostara. Forse lo faceva per fare lo spaccone, e forse quello era solo il primo passo per diventare proprio la ragazza possessiva che stava provando a non essere.
    Era normale farsi quelle domande? O stava sbagliando tutto? Si sforzò comunque di concentrarsi sul momento, su quello che Aibileen aveva preparato per lei e su tutti gli sforzi che stava facendo per farla sentire bene e di certo non era carino rovinare il momento con tutte le sue insicurezze.
    “Wow, così tanta scelta?! Mmmh…penso che incominciare con il dolce sarebbe perfetto e hai ragione, si sta proprio bene oggi.” concordò, per poi sedersi e guardare l’altra con un sorriso pieno di gratitudine: poteva non sentirsi così tanto sicura e avere la testa piena di dubbi, ma non avrebbe mancato di apprezzare con gratitudine tutti gli sforzi che Abileen stava facendo, quando non era nemmeno obbligata a provare a risollevarle il morale.
    Che poi, come aveva fatto a capire che non stava così bene? Era stata attenta, aveva provato a negare l’evidenza anche con sé stesse ed era sicura di esserci riuscita, eppure l’ametrina aveva organizzato tutto quello.
    “Grazie, di nuovo… è una sorpresa bellissima.” disse alla fine, realizzando ogni secondo di più quanta attenzione e dedizione fossero necessarie per organizzare qualcosa del genere.




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    Aibileen Beatrix
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    “Le cose più belle accadono per caso.”

    Mai detto più popolare, scontatissimo, e presente pure sui foglietti dove vengono trascritte le frasi dei Baci Perugina, fu più veritiero.
    D'altronde, se un modo di dire poteva affermare (?) di ritrovarsi in tutti i luoghi, in tutti i tempi ed in tutti i laghi, qualche ragione valida doveva pur esserci, no?
    Aibileen, ad ogni modo, ringraziava sempre Merlino, Morgana e tutta la compagnia bella del caso di aver avuto l'opportunità di fare la conoscenza (ben colta da Mia, per amor della precisione), lì ad Hidenstone, della fantasmagorica Prefetta degli Ametrin.
    La connessione tra le due era stata immediata e, tra l'altro, la primina dagl'occhi scuri aveva provato un'ammirazione ed una simpatia decisamente a pelle, nei confronti di quella ragazza, sin dal primo momento in cui l'aveva vista!
    Il suo rinomato imbarazzo, per non parlare della sua timidezza, erano stati in fretta smorzati dall'intesa spontanea e naturale che c'era tra le due, per poi andare a scemare praticamente del tutto, piano, piano, mese dopo mese!
    Avrebbe certamente ascoltato qualsiasi cosa l'amica avesse scelto di rivelarle con la massima attenzione e serietà, cercando sempre di non giudicarla ma, anzi, di riuscire ad esserle, in qualche modo, e sempre quando necessario, di aiuto.
    L'entusiasmo che Mia dedicò alla sorpresa che le aveva preparato la fece praticamente saltare di gioia sul posto, portandola ad avvicinarla il più rapidamente possibile al tavolo dove si trovavano tutte le leccornie e le bevande che aveva portato lì! Si aprì in un sorriso a trentadue denti, quando la concasata le rispose che avrebbe volentieri cominciato quella colazione con il dolce.

    << Oggi hanno fatto un dolce italiano... Il Tiramisù! Penso che proverò quello, come primo dolce. Ne vuoi un po'? >>

    Propose, con un gran sorriso.

    << Sono davvero contenta che questo piccolo pensiero ti faccia piacere! >>

    Esclamò con un trasporto quasi commosso, con gli occhi che le brillavano per la felicità.

    << Tu e Cameron avete previsto di fare qualcosa di particolare insieme, in questi giorni? >>

    Chiese poi, con genuina curiosità, prendendo posto sulla panca attaccata al tavolo da pic-nic dove aveva apparecchiato il tutto.


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    Si era ormai resa conto di essere stata abituata a standard piuttosto “bassi”: non aveva mai avuto amici veri e propri prima di Hidenstone, ormai ne era sicura, e di certo avrebbe dovuto cominciare ad abituarsi al modo di fare di Aibileen, a quanto fosse sempre carina e pronta a prendersi cura di lei, e invece ogni volta finiva per sorprenderla.
    Continuava a pensare di non meritarsi davvero quel trattamento, aveva la sensazione di non aver mai fatto niente di che per la ragazza e di non averle dato chissà quali elementi per affezionarsi a lei… era stato semplice destino e un attaccamento istantaneo, istintivo. Le sembrava ancora impossibile ma era comunque felice che tutto quello fosse successo.
    Sembrava che Aibileen fosse in grado di intuire come si sentiva l’ametrina, di capire al volo quel che stava passando: quella sorpresa era capitata nel momento migliore, e Mia non poteva smettere di chiedersi che cosa avesse fatto di così positivo da meritarsi qualcosa del genere. Era felice, ovviamente, anche se una parte di lei temeva che avrebbe finito per perdere l’altra ragazza da un momento all’altro, appena l’universo si fosse reso conto che non la meritava.
    Era la stessa paura che provava con Cameron e la loro relazione, la preoccupazione che tutto potesse finire da un momento all’altro, o che scoprisse essere tutto un sogno. Poco importava se non sempre le cose andavano alla perfezione, in quel momento non poteva fare a meno di rivivere la scena in infermeria e sentirsi sbagliata, per certi versi, ma era comunque una delle cose migliori che le fosse mai successa.
    Non voleva comunque portare il suo malumore e la sua preoccupazione con sé in un momento simile, non voleva rovinare la sorpresa di Aibileen e si sforzò di mettere da parte i suoi pensieri per concentrarsi su quello che aveva preparato per lei. Le sembrava evidente che l’altra fosse felice, e ormai era sempre più chiaro che si sentisse abbastanza a suo agio con lei da non balbettare più.
    Le rivolse un sorriso dolce, inclinando la testa. “Tiramisù?! Davvero? Wow. L’ho assaggiato a Venezia, è uno dei miei dolci preferiti.” ammise con più entusiasmo possibile.
    “Oh non è piccolo… è davvero un pensiero bellissimo.” le ricordò con tenerezza, emozionata, per poi spegnersi leggermente alla sua domanda. “Mmmh…no, non ancora… volevo lasciargli il suo tempo per riprendersi.” provò a spiegare, anche se la cosa suonava strana anche alle proprie orecchie.



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    Aibileen Beatrix
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    Aibileen era davvero felice di condividere quel momento con Mia, anche perché, le Lezioni condivise con il Secondo Anno e le pause che potevano concedersi dallo studio non le sembravano mai abbastanza!
    E giustamente Mia, da quel che ne sapeva ed immaginava lei, quando poteva, passava del tempo con Cameron, il suo ragazzo. Ciò non toglieva che Aibileen avesse cominciato ad inviare, con sempre meno timore di disturbarla e con sempre più constanza e frequenza, dei messaggi alla bionda Prefetta degli Ametrin, per assicurarsi di come stesse e di come si stesse svolgendo la sua giornata! … O anche solo per dirle di quanto si fosse divertita a preparare una Pozione, o di quanto il libro di Magitecnica le sembrasse, delle volte, un vero e proprio trattato dell'Antico Egitto!

    Sì, sì, avete letto bene: dell' Antico Egitto, non sull' Antico Egitto!
    Aibileen si fidava di Mia, l'ammirava e le voleva bene, e la sua compagnia stava terminando con l'avere il potere di calmare le sue parate mentale, i suoi stati emotivi più intricati ed i suoi timori più assurdi ed immediati.
    Non perse, quindi, tempo, quando Mia le spiegò come il Tiramisù fosse uno dei suoi dolci preferiti, e gliene servì una porzione abbondante, con tanto di cucchiaino già affondato dentro il soffice strato di mascarpone!



    Ed alla player è appena venuta fame. Tanto per cambiare.
    Aibileen, invece, non appena ebbe lasciato la ciotola straripante di Tiramisù davanti a Mia, le chiese, con entusiasmo:

    << Desidera bere qualcosa Signorina? Abbiamo del Succo di Zucca, del Succo d'Arancia, del Succo di Pesca... Ah, e con chi sei stata a Venezia? Una città bellissima, vero? >>

    L'Ametrin che proveniva dalla Terra dei Canguri era un fiume di energia e di entusiasmo, in quel momento, ma si calmò quando vide la reazione dell'amica alla domanda che le pose su Cameron.

    << Ehi... >>

    Si preoccupò subito, infatti, afferrandole di scatto una mano con la propria.

    << Come mai fai quella faccia? Che cos'è successo? >>

    Chiese, senza tanti giri di parole e con trasporto, non riuscendo, per l'ennesima volta in compagnia di Mia, a trattenere la sua linguaccia.
    Una volta passato il tempo della colazione e delle scorpacciate di chiacchiere, Aibileen avrebbe proposto alla concasata di seppellire, anche loro, una capsula del tempo lì, ed avrebbe tirato fuori, dal fidato zainetto verde che si era portata appresso, una foto magica di loro due insieme, l'ultimo biscotto dell'ultimo pacchetto preparatole ed offertole da Mia che aveva religiosamente conservato, ed un disegno di loro due insieme, abbracciate, fatto su di un piccolo foglietto bianco cartonato, a grandezza di cartolina, e dipinto con gli acquarelli che la bionda amica dalla pelle chiara le aveva regalato per Natale.

    << Allora... Che ne dici... Lo facciamo anche noi? Tu cosa vorresti metterci dentro? >>

    Domandò, in quel caso stranamente a cuor leggero: Mia era stata contenta di quella sorpresa, ed era sicura dell'affetto che provava per lei. Avevano, in ogni caso, passato una bella mattinata, e si sentiva come se nulla avrebbe potuto rovinare il proseguimento di quella giornata.
    Guardò l'amica, in attesa, sì, ma in modo tranquillo ed affettuoso, per quanto emozionato!
    … Le voleva bene.
    Le voleva decisamente bene.


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    Aibileen era una di quelle persone con le quali la bionda avrebbe sempre voluto passare più tempo del previsto. Anche Cameron rientrava in quella lista, ovviamente, e Mia non era una di quelle persone che potevano contare i propri amici sulle dita delle mani, almeno non ora che si trovava ad Hidenstone: aveva avuto modo di conoscere parecchie persone e legare con molte di essere, eppure non era tanti quelli che potevano vantare di essere sempre nei suoi pensieri.
    Cameron ci finiva per forza di cose, o perché faceva l’idiota, o perché faceva qualcosa che la faceva innamorare ancora di più… o per entrambi i fattori assieme. Poi c’era Blake, che con le sue cazzate, la sua possessività e il suo modo tutto personale di dimostrare affetto finiva sempre per farla pensare anche fin troppo, infondo si era affezionata piuttosto in fretta anche a lui. Aibileen non era come gli altri due, era molto più tranquilla e di certo non la faceva preoccupare più del dovuto con i suoi colpi di testa: era una persona adorabile e una boccata d’aria fresca per una circondata da persone che sembravano saper compiere solo follie.
    Stare in compagnia di Aibileen era rilassante, ogni volta trovava il modo per farla emozionare e farle sentire quanto le volesse bene, lei stessa non capiva come facesse. Si sentiva viva con lei, al sicuro, e anche se provava sempre a fare la forte con tutti, con Aibileen si sentiva protetta anche quando era attenta a non mostrare alcuna delle sue debolezze.
    Come quelle attenzioni non richieste, che capitavano casualmente nel momento giusto, quando ne aveva più bisogno. Le lanciò un sorriso tenero alla sua domanda, trovandosi a riflettere qualche istante prima di fare la sua scelta. “Vada per il succo di Zucca, voglio assaggiarlo! Oh sì, ci sono stata l’anno scorso, con Cam.” replicò, non troppo entusiasta all’idea di pensare a lei e al ragazzo proprio adesso, quando aveva paura di farsi prendere troppo dalle proprie insicurezze.
    Si aspettava di non poterle nasconderle quel che stava passando a lungo, l’ametrina aveva una sensibilità rara e impiegava sempre molto poco a cogliere quel che le capitava intorno, ancora meno se era qualcosa che riguardava lo stato d’animo del prossimo.
    Mia si ritrovò a sospirare piano alla sua domanda, scuotendo piano la testa nel tentativo di minimizzare. “Niente di che… Cam che ogni dice cose a sproposito e io che ci ragiono troppo sopra…non è niente, davvero.” provò a convincerla accennando anche un sorriso e sperando di limitare i danni: non voleva che si preoccupasse troppo ed era già sicura di aver ingigantito qualcosa che non avrebbe nemmeno dovuto prendere troppo sul serio.
    L’idea della capsula del tempo l’avrebbe immancabilmente catturata, portando a guardare l’altra con rinnovata attenzione ed emozione: sul momento le parve una proposta appassionata e cruciale, molto più importante di quanto potesse apparire. Si ritrovò a guardare quel che aveva portato, leggermente impreparata, inclinando la testa. “Oh… non ho molto, ma ho qualcosa.” disse alla fine, tirando fuori un animaletto fatto col kit che l’altra le aveva regalato a Natale, una foto di loro due assieme che aveva fatto stampare per portarla sempre con sé e alla fine prese un foglietto dallo zaino e vi scrisse sopra i loro nomi e la data di quel giorno, con un incantesimo grafico in un elegante carattere in inchiostro lilla.
    “Okay, ci sono.” confermò, riponendo tutto nel contenitore e trattenendo il fiato, in attesa dello step successivo.


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    Aibileen avrebbe, finalmente, notato la poca voglia di Mia di parlare di Cameron in quel momento e, seppur con una nota di perplessità che non riuscì a nascondere nel proprio sguardo, decise, per una volta, di non fare la testa calda ponendo mille domande a raffica, e si trattenne: doveva essersi preoccupata così tanto per lui, in fondo!
    Aveva l'impressione che vi fosse anche dell'altro ma, in quell'istante, decise di rimanere fissa sull'obiettivo di far stare meglio l'amica. Non per questo, però, sarebbe arrivata a volerle mentire, ragion per cui, le rispose:

    << A me non sembra... Se mai vorrai parlarmene, sappi che ci sono! >>

    E, dopo un occhiolino ed un bacio sulla guancia, le versò il succo di zucca in un bicchiere, mantenendo la parola che aveva dato a se stessa di non tornare più lei per prima sull'argomento, per quel giorno!
    Poi, arrivò il momento tanto agognato (? da chi?) ...
    Capsula del Tempo Time!
    Il fatto che la concasata e, ormai, sentiva, amica, si fosse portata certe cose spontaneamente dietro, le riempì il cuore di gioia. Tutti i suoi dettagli, precisi ed eleganti, la incantarono.
    Quando arrivò il momento di sotterrare la capsula del tempo, Aibileen propose alla concasata di farlo insieme e, se quest'ultima avesse accettato, avrebbe tenuto il lato a lei "affidatole" con estrema cura e delicatezza, timorosa che il più microscopico dei movimenti potesse farla sbattere da qualche parte ('ndove?) e farla finire rovinosamente a terra.
    ...
    Ma ciò non avvenne. La Capsula del Tempo venne, con tutti i riti ed i sentimenti cerimoniali di quel momento importante, affidata alla terra, all'albero sovrastante, alle radici non poi così lontane.
    Aibileen sorrise a Mia, con le lacrime agl'occhi e la mani ancora sporche di terra, e l'abbraccio.
    Quel momento sarebbe rimasto nel suo cuore per sempre.


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