Petali d'acqua

Jesse&Aibileen

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    Aibileen Beatrix
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    Quel pomeriggio, Aibileen si sentiva nostalgica. Le mancavano da morire i pranzi con i suoi cugini e con Simon, il suo migliore amico di Hogwarts. Così, dopo la chiamata di due ore di quella mattina con quest’ultimo, si era recata a pranzo con un peso nello stomaco.
    Mangiò comunque con appetito, amava molto il cibo e difficilmente sarebbe stata vista, dai suoi compagni, non strafogarsi al banchetto!
    Subito dopo, ad ogni modo, le venne in mente di farsi una bella passeggiata, per rilassarsi un attimo e sgranchirsi un po’ le idee, oltre che i muscoli! Decise, tra l’altro, di far uscire con lei anche la sua Nuvola. La ragazza indossava una semplice maglietta bordeaux, una giacca a vento verde militare, un paio di jeans, e degl’anfibi neri. E si era portata dietro, naturalmente, una delle sue fidate borsette: quella verde scuro.
    Cammina, cammina, la giovane Ametrin giunse davanti al lago, e si fermò ad osservarne le acque limpide e cristalline, nonché la cascata che scrosciava ininterrottamente. Immaginò che, dietro la nebbiolina, si celassero stormi di petali d’acqua: le lacrime versate da tutte le persone che avevano un legame e che, purtroppo, vivevano lontane. Anche se mai davvero distanti…
    Con gli occhi fissi sempre verso la coltre di nebbia, trattenne il proprio istinto di tirare fuori dalla borsetta quaderno e matita e, semplicemente, s’immerse nell’atmosfera di quel luogo.
    Poche cose sanno donarti le complete, complesse e placide sensazioni di pace e tranquillità di un lago. Osservò con un sorriso la sua gattina nera che annusava, le sembrava, l’aria, quando, all’improvviso, la vide scattare verso qualcosa di piccolo e non ben definito che invece, prontamente… Fuggì.
    E Nuvola cosa fece? Era una gattina, in generale, mansueta ed anche coccolona, ma un gatto resta pur sempre un gatto: non può diventare un topo (?). In parole povere: inseguì il piccolo rettile/insetto/quel che era.

    << Nuvola! >>

    Esclamò Aibileen, interdetta e, istintivamente, anche preoccupata. Si lanciò subito all’inseguimento di quella pantera formato mignon, continuando a chiamarla a gran voce, rompendo imperturbabilmente la calma che, fino a quel momento, aveva regnato in quel luogo.

    << Nuvola! Torna subito qui! >>

    Non era nelle sue abitudini essere così perentoria, ma era davvero preoccupatissima! Quando vide la gattina fermarsi accanto ad un albero, e cominciare a muovere le zampette anteriori nell’erba, non perse tempo e corse quanto prima verso di lei, nel tentativo di riacciuffarla.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 21/3/2021, 21:57
     
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Era nella natura del gatto inseguire cose, per cacciare, ma soprattutto per seguire il suo più primitivo bisogno: stabilirsi in cima alla catena alimentare, del resto, mica erano gli umani ad avere un gatto come animale, era il gatto ad avere un umano in casa a servirlo!
    Nuvola era un adorabile micetto nero, di quelli che probabilmente nel 1300 avrebbero fatto arrosto con la padrona, ma era e restava un gatto e se qualcuno scappava era la sua occasione per giocare e ricordarsi chi comandava in quel posto, all'animale, a sé stesso, ma anche alla povera Aibileen, che infatti non poté che lasciar perdere la propria vena artistica, nonché poetica, e dedicarsi ad inseguire l'animale.
    Tutto il mondo stava ruotando attorno a Nuvola (per gli amici anche Speedy (?)), forse anche più di quanto si attendeva, del resto, improvvisamente, dal folto del bosco sbucò qualcosa di rosa che si mise accanto al gatto, dando il via a quella che era a tutti gli effetti una gara di velocità.
    Il neo beep-beep era un pulcino di chocobo, sobriamente colorato di rosa, che, tutto felice, e per nulla affaticato, spiccò anche un balzo "KUEEEEE!" esclamò entusiasta, tentando poi di superare il gatto e forse anche quello che pareva proprio essere una povera ed atterrita lucertola.
    "Uh, ciao Aibileen, anche tu qui a correre con il tuo famiglio?"
    Se un chocobo strambo era spuntato dal nulla, che bisognava dire della comparsa a casissimo, sempre dal folto del bosco, anche di Jesse?
    Il prefetto emerse dalla boscaglia come un pokemon selvatico, indossando una tuta blu con sopra i loghi del corpo dei marines. Indossava scarpe da ginnastica e teneva alle orecchie quelle che sembravano proprio due cuffie con archetto, il che forse fungeva da giustificazione per il fatto che non si fosse reso conto di come l'altra non si stesse allenando ma stesse solo imprecando dietro al gatto.
    "Ti sei spinta lontana con gli allenamenti, non credevo ci fossero altri pazzi come me" ammise lui, ridendo, e togliendosi le cuffie, che erano blu metallizzate, permettendo all'altra di comprendere come sì, fosse idiota, ma forse per una volta una mezza scusa appunto la avesse.
    La gattina intanto si era fermata: a lei stava ora scegliere se sedare Jesse o balzare sul proprio famiglio, prima che magari decidesse che era più divertente inseguire Jolly (così si chiamava il chocobo) verso l'infinito ed oltre.
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    Speedy si stava rivelando essere un nomignolo più che azzeccato da dedicare a quella palla di pelo, visto lo scatto a dir poco scattante (?) che Nuvola aveva, qualche istante prima, compiuto.
    Quello che Aibileen si ritrovò davanti all'improvviso, all'inseguire il suo gattino, la fece sgranare gl'occhi dallo stupore.

    << Un chocobo! >>

    “Vuoi vedere che adesso salta fuori un altro volatile simpaticamente variopinto, pronto a cantare e a ballare tutti insieme la Mara Maratonda?”

    Decisamente, quella passeggiata si stava rivelando abbastanza... Singolare, ecco. Se non altro, quest'ultima la stava veramente distraendo dalle emozioni che aveva provato fino ad un momento fa e, quello, non era di certo un male! Anzi, sembrava quasi, nella sua semplicità, che essa la stesse aiutando a farle evolvere in sentimenti perlopiù benefici; ad andare oltre, semplicemente sempre più avanti.

    << Nuvola, i chocobo non si mangiano. No. Intesi? Non sono pappa. No. >>

    La giovane Ametrin apostrofò la sua gattina con un tono calmo, ma che si sforzava, al contempo, di risultare risoluto... A modo suo, in particolare grazie alle lezioni di Magia Verde avute fino a quel giorno, non le stava riuscendo neanche troppo male!

    << Come sei carino! >>

    Esclamò poco dopo, rivolgendosi finalmente al chocobo, se quest'ultimo si fosse ancora trovato nei paraggi, salvo poi sobbalzare al suono di una voce che, ad occhio e croce, era sicura di aver già sentito, in qualche sporadica occasione.

    << Ah! >>

    Strillò, prendendosi un colpo della Madonna (o della Morgana?)...

    “... E se non è stata smistata, a suo tempo, nella casata descritta come la Culla dei Corrrrrrraggiosi, vi sarà pur stato un qualche motivo, ragazzi miei.”

    … Ma rilassandosi non appena, voltandosi, poté riconoscere Jesse Lighthouse, il gentilissimo Prefetto della casata dei Black Opal (nonché ragazzo del concasata, sin dai tempi di Hogwarts, Adamas Vesper, con il quale, da lontano, trovava formasse una coppia semplicemente adorabile, e compagno di stanza, se non ricordava male, di Blake Barnes).
    Dopo qualche istante, durante i quali si lasciò interamente avvolgere dal torpore dello stupore, sembrò arrivare alla (piuttosto ovvia) conclusione che non sarebbe stato molto carino continuare a lasciare il compagno senza risposta alcuna.

    << C.. Ciao, Jesse! >>

    Mia sembrava, per il momento, essere ancora l'unica dei Prefetti a non metterla più in alcun modo in soggezione o a disagio. La considerava, anzi, come una sua amica, per la quale provava un vivo, sincero e genuino affetto! Rivolse al moro un sorriso timido, per quanto francamente contento di quell' “incontro a sorpresa”, nonostante stesse anche sperando ardentemente, al contempo, di non ritrovarsi a dover presto fare i conti con una figuraccia delle sue!

    << I.. Io... Beh... Non ho mai corso con Nuvola, in realtà. M.. Ma quando le mie compagne di stanza mi propongono di fare jogging insieme, vado con loro volentieri! >>

    Aibileen correva di sua totale iniziativa quando, più che altro, doveva veramente, veramente sfogarsi per qualcosa, anche a livello fisico, e non poteva farlo volando. Adorava il Quidditch, infatti, ma non poteva definirsi una ragazza sportiva, e non avrebbe mai mentito per provare a mostrarsi come tale!
    … Per quanto l'idea di deludere il simpatico Prefetto dei Black Opal le stesse provocando una pungolante sensazione di dispiacere al petto.
    Aibileen, comunque, temendo che Nuvola non stesse realmente effettuando una sorta di tentativo animalesco di “imitazione” di una maratona, come pareva aver interpretato quel tenerissimo e visibilmente gioioso cucciolo di chocobo, ma più cercando di ottenere un lauto spuntino fuori pasto (tale padrona, tale gatto, insomma – la voglia di cibo regna incontrastata a tutte le ore del giorno, non c'è che dire!), afferrò prontamente il suo gatto nero, nero (“... Mi hai dato un gatto bianco ed io non ci sto più!” - la player passa troppo tempo con i bambini: decisamente.), tenendolo stretto in braccio in modo che esso non potesse fare alcun male all'adorabile, “piccolo” (si fa per dire) chocobo che, forse, stava continuando a scorrazzare nei dintorni.
    … La giovane Ametrin, ad ogni modo, mentre stava correndo dietro alla sua gatta, nonché nella sua vita in generale, raramente non era definibile come una “pazza”. Anche se non correva. Era, come ogni degno componente della sua casata, semplicemente Disagio.

    << E.. E tu? I.. Insomma, ti stai allenando da tanto? >>

    Poi, indicando con un cenno del capo quello che, aveva appena scoperto, era il famiglio di Jesse, sorrise mentre accarezzava il proprio.
    Nuvola, per quanto continuasse ad osservare il chocobo, sembrava essersi arresa alla stretta dolce ma, al contempo, insolitamente decisa della ragazza dagl'occhi scuri.

    << C.. Come si chiama il tuo chocobo? >>

    Domandò quest'ultima, con un sorriso ancora un po' intimidito, ma con uno sguardo intenerito e curioso che lasciava chiaramente trasparire l'entusiasmo che provava nell'osservare quella roseggiante (?!), adorabile creatura magica!

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    Edited by Aibileen Beatrix - 12/6/2021, 11:06
     
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    Era forse quello un chocobo pronto a ballare la mara-maratonda? Sarebbe stato in vero un curioso crossover, ma del resto si stava parlando di Jesse e Jolly: poteva esserci più disagio di così?
    Nuvola aveva in mente un nuovo lauto pasto, che la rese alquanto speedy, ma non quanto lo poteva essere un seppur-cucciolo chocobo, che infatti zompettò felice ed intonso lungo i prati, costringendo Aibeleen e il suo mcio ad inseguirlo fino ad essere affiancata da Jesse, che solo allora interruppe la musica rock ad alto volume ed iniziò ad ascoltare la confusione (più che comprensibile) di Aibileen.
    "Ciaoooo" ribadì lui allegro agitando anche la mano davanti alla perplessità di lei, che non smosse nulla nel giovane, fin troppo abituato a simili reazioni nei suoi confronti, inclinando il capo quando ella negò di essersi mai allenata col gatto che stava or-ora inseguendo 'E quindi... che stiamo facendo?' si chiese lui, osservando Nuvola e lasciando poi che la ragazza parlasse di jogging e amiche "Uh, fico! Io al massimo riesco a trascinare Blake con me... o raramente Adamas... per questo mi alleno soprattutto con lui" affermò lui, indicando il fin-troppo-attivo uccellino, che intanto interruppe la corsa nel momento in cui la ragazza riuscì a prendersi in braccio il gatto la cui strada era saggio non incrociare.
    "Kueeee!" pigolò lui, zompettando intorno alla ragazza nel metre anche la corsa di Jesse andava a morire, permettendo ai due di tenere una conversazione meno interrotta da mancanze di fiato e soffocamenti vari. Con calma, il ragazzo osservò il proprio smartwatch ed annuì "Trenta minuti... niente di che" si disse lui, stringendosi tra le spalle, seguendo poi il dito di lei fino al suo pulcino, al che si lasciò cadere seduto a terra "Lui è Jolly!" spiegò il ragazzo, nel mentre l'animale, sentendo il suo nome pigolò con forza e balzò tra le braccia del ragazzo per una doppia dose di coccole carpiate, che Jesse elargì con tenerezza e una strana risata compiaciuta.
    "Ma quindi... come sei finita così lontana dal castello?" domandò curioso lui, afferrando poi ai fianchi Jolly per levarlo in aria "Lo vuoi accarezzare?" chiese infine, nel mentre Jolly, tra le sue mani, si sbatteva con una certa insistenza le ali, chiaramente eccitato.
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    Alla domanda più che comprensibile che Jesse fece a se stesso, un romano (o un denrisiano?) avrebbe probabilmente risposto: "caciara". Ascoltò le disavventure del Balck Opal sul trovare compagni di corsa, e saltò su quando lo sentì parlare di Adamas:

    << Oh, Adamas! Siete così carini insieme... Siete una coppia da tanto? >>

    Di un'indiscrezione genuinamente inconsapevole... Ed imbarazzante. Decisamente imbarazzante. Povero, povero cristo.

    << Sembri correre piuttosto veloce... Probabilmente, questo cucciolo con te diventerà un vero campione! >>

    Snocciolò, in ammirazione davanti alla motivazione sportiva di quel ragazzo più grande. Il cucciolo di chocobo sembrava pronto a diventare un campione decisamente allegro, tra l'altro. Era semplicemente adorabile, ispirava coccole da tutti i pori! Nuvola continuava ad osservarlo dalle braccia della padrona, ma si era dovuta, almeno per il momento, arrendere alla sua stretta gentile, ma decisa.
    Al vedere il ragazzo tuffarsi a terra, visibilmente rimpiangendo, almeno in parte, di non aver potuto allenarsi più allungo, s'intenerì ancora di più nell'assistere alla scena di Jolly che correva a rallentatore (... ?! O, più probabilmente: alla velocità della freccia di un denrisiano) verso il suo padrone, per farsi strapazzare di coccole.

    << Come sei carino, Jolly! >>

    Esclamò, in brodo di giuggiole, sedendosi anche lei per terra, e cominciando a prodigare qualche carezza dietro l'orecchio della gatta, suo tallone d'Achille da sempre, per ammorbidirla un po' di più.
    Rispose alla domanda di Jesse con un sorriso:

    << V.. Volevo esplorare un po' meglio questa parte di Denrise... La adoro, è davvero bellissima! >>

    Per Aibileen era normalissimo sognare ad ogni aperti, per lei non era pensabile che potesse esistere una sola persona sulla faccia della terra che potesse non avere voglia di farlo a tutte l'ore del giorno e della notte!
    Alla proposta di Jesse di accarezzare Jolly, l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri s'illuminò:

    << Magari! E tu? Vuoi fare qualche coccola a Nuvola? M.. Mi sembri molto portato... >>

    Nuvola non faceva parte, in effetti, di quel gruppo di gatti diffidenti e sempre pronti al graffio con la maggior parte del genere umano. Si dimostrava anzi con quest'ultimo, spesso e volentieri, piuttosto paziente e coccolona.
    E, se un Chocobo non si aveva la fortuna di vederlo ed accarezzarlo tutti i giorni, un Gatto restava pur sempre un Gatto.
    Il tempo passò praticamente volando e, quando la fame avrebbe cominciato a farsi sentire, Aibileen avrebbe proposto al ragazzo di rientrare insieme ad Hidenstone.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 20/3/2022, 13:49
     
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