Provino Astronomia 1

Le braccia di Morrigan scattarono e dal secchio di ferro che teneva in mano, una bomba d'acqua volò contro due studenti presi a sbaciucchiarsi in un angolo dell'osservatorio «Consuelo! Quando baci una ragazza le mani non devono stare dietro la testa, e ora andatevene» La mano destra indicò l'entrata dell'osservatorio «E ringraziate che non vi abbia trovato Ensor!».
Gli studentelli fecero per svincolare l'orso polare rivolgendogli le domande più disparate ma lui si limitò a rispondere «Devo occuparmi dell'aliscopio». Lo disse con una solennità che non gli apparteneva ma la paura negli occhi di quegli studenti lo divertì. Come se lui, Morrigan Maverick, potesse togliere punti.
Gli amanti se ne andarono e al loro posto, dall'entrata, comparvero un drago nano e un colibrì. «Smaug, Gran duchessa, siete qui per godervi il panorama?» L'uccello iniziò a rincorrere il re dei cieli portandosi pericolosamente vicini al prezioso strumento al centro della sala. «Morrigan deve studiare, state attenti» Gli animali lo ignorarono e il docente fece spallucce.
Da una tasca magicamente espansa il docente tirò fuori il libro "Astronomia per principianti". «Sono un orso polare. Direi che iniziare dalla stella polare potrebbe essere un'ottima idea» Il magitecnico si portò all'aliscopio. La vecchia guardia - aka la preside - lo aveva incantato per renderlo off limits agli studenti, ma ciò non valeva per i professori. «Giuro...» La bacchetta venne estratta ma Morrigan si prese qualche secondo per guardarsi attorno «Giuro solennemente di dare del Lei all'egregia signora Victori Emilytelapijinderculoketidodellei Burkey» Nell'ultima fase la bacchetta toccò l'alescopio e con un clic la fattura venne sciolta. Almeno per il momento. Sperava vivamente che qualcuno si dimenticasse di quest'ultima per fare qualche battutina, ma non sarebbe stato certamente lui lo sciocco. O forse si?
"Qui dice che devo trovare il cielo settentrionale" Riflettendo su quante cose si potessero fare con un complesso sistema di specchi, e Fabio Fazio lo sapeva benissimo, si ricordò che in effetti non sapeva nulla del cielo settentrionale. "L'emisfero celeste boreale, anche detto emisfero celeste settentrionale o emisfero celeste nord, è quella metà cielo che contiene il polo nord celeste e che si ottiene dividendo la sfera celeste lungo l'equatore celeste in due emisferi..." Il mago fece ancora spallucce e si ritenne soddisfatto solo aver trovato quanto cercava.
«Dovrebbe trovarsi in alto perché siamo a primavera» L'enorme cannone di ottone si spostò in modo traballante. Più volte la lente venne oscurata da Smaug, il suo drago nano, ma alla fine Morrigan riuscì comunque a trovarla «Sono sette, il mio numero fortunato». L'antico manuale "Astronomia per principianti" indicava come tra queste si trovassero delle stelle indicatrici in grado di rivelargli la posizione della stella polare. «Devo prelevare il lato più estremo rispetto al manico del carro e allungarlo di cinque o quattro volte» Il docente usò l'immaginazione per tracciare una linea «Smaug! Gran Duchessa! Ho trovato la stella polare».
Avesse saputo quanto fosse divertente, probabilmente si sarebbe concesso più a osservare le stelle che le ragazze. #Einvece.
«Direi che è il momento di provare qualcosa di più pratico» Morrigan si scrocchiò le dita. Fece poi qualche passo indietro per allontanarsi dall'aliscopio. Se lo avesse rovinato, avrebbe dovuto crearne uno migliore, e nel farlo ci avrebbe messo troppo tempo. Non che non ne fosse in grado, ma avrebbe seriamente tryhardato per crearne uno migliore.
«Ragazzi, ci serve un incanto che condensi la mia essenza e quella dell'astrologia, avete idee?» Da matto quale era, Morrigan si rivolse al drago e al colibrì. Il primo atterro a terra e il secondo si posò sulla spalla dello stesso docente.
«Hai ragione» Avrebbe commentato. «C'è un incanto che segnò un vantaggio competitivo tra i vichinghi e il resto del mondo» Il pugno sinistro del mago si chiuse. «Un incanto per coloro che mettono gli alleati al primo posto» I ricordi sfumati di Daniele e Brusie apparvero nella sua mente.
«Protego Astralis» La bacchetta disegnò un quadrato con il simbolo di Plutone al suo interno. Una brezza fredda lo schiaffeggiò in volto. «Dracarys» Il colibrì volò via dalla spalla e Smaug aprì la bocca per sparare un piccolo proiettile di fuoco. Le fiamme vennero disperse dallo scudo ma il calore scompigliò i capelli di Morrigan.
«Protego Astralis» Il docente sapeva quanto l'astronomia fosse trasversale e dunque cercò di tirare a sé anche le sue altre competenze. Aveva letto di come quello scudo potesse richiamare a sé effetti diversi in base alle conoscenze del mago. "Astronomia per principianti" suggeriva come un magitecnico potesse usare le interferenze di Giove, il dio dei fulmini, per far impazzire i macchinari ma data la presenza dell'aleoscopio decise di trattenersi. «Dracarys!» Il tono fu più forte. Richiamò a sé l'essenza di Plutone, tracciando il suo simbolo all'interno del quadrato, e in quello stesso istante Smaug sparò un proiettile di fuoco. Quando Morrigan congiurò lo scudo, si concentro sulle proprietà del ghiaccio stesso. Da alchimista provetto quale era, aveva compreso quanto il movimento degli atomi fosse cruciale. Gli bastò chiudere gli occhi per un secondo e sentì le dita pietrificarsi dal freddo.
La palla di fuoco era scomparsa nel vuoto e del calore non v'era più traccia. Ma c'era un ma. «Smaug!» Morrigan si piegò verso la creatura. La zampetta del drago nano era contornata dalla prima e le scaglie sembravano essersi incrostate dal freddo. «La risposta è nelle stelle» Sentì quelle parole vibrargli nell'anima mentre, in un angolo della stanza, il suo esemplare di colibrì si stava augurando che il drago potesse finalmente schiantare.
«Ci dovrebbe essere un incanto» Le dita sfogliarono le pagine del libro. «Trovato!» A quanto pare gli astronomi riuscivano a usare gli influssi dei pianeti per potenziare le cure riferite a un particolare tipo di incanti elementali in base all'astro stesso. «Astralis Sanetur» Qualche secondo di silenzio, accompagnato dai pigolii di Smaug, «Che nome figo».
Autocelebrazione a parte, Morrigan si piegò verso il drago nano. La bacchetta disegnò un cuore e al suo interno venne disegnato il simbolo di Plutone «Astralis Sanetur» Plutone era il dio romano dell'aldilà e delle ricchezze. Sia la morte che il denaro sapevano essere freddi, doveva essere questa la spiegazione per cui proprio questo astro era collegato al ghiaccio.

«Parlato»
"Parlato"
Narrato