Ferma a guardare

Aurore&Jason

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Domenica. Giornata libera. Aurore stava a casa sua, a sistemarsi un pochino, dato che aveva intenzione di uscire. Suo fratello era uscito con i suoi amici e quindi era sola in casa. Non aveva voglia di stare chiusa lì dentro. Quindi indossò un paio di Jeans classici ed un maglione di lana rosso. Non aveva messo nessun tipo di trucco, dato che non lo sopportava, prese il cellulare e lo mise in tasca, la sua nuova bacchetta nel suo nuovo fodero autoappellante allacciato alla cintura dei jeans, mise un cappottino lungo fino alle ginocchia e uscì di casa.
    Aveva intenzione di andare a fare una piccola gita in un lago, da sola. Prima di andare però aveva comprato un panino farcito con pomodoro, insalata e formaggio, da mangiare a pranzo, di fronte alla vista del lago. Sapeva che vicino alla scuola di Hidenstone si trovava un lago. Probabilmente non era quello adatto per fare una specie di Pic-nic, ma Aurore ovviamente non lo sapeva. Quindi decise di incamminarsi verso il lago.
    Arrivata lì, si sedette sulla riva del lago e rimase in silenzio ad ascoltare solamente il rumore dell'acqua e delle foglie che si muovevano tra gli alberi.
    Non sapeva nulla di quel posto, lo aveva visto da lontano e non ci era mai stata. Perciò ne approfittò quel giorno.
    Era rilassata. Chiuse anche gli occhi e fece un sorriso. Non si sentiva così bene prima che venisse qui a lavorare e a studiare. Le stava stretto, quel paesino da dove proveniva. Venire in Inghilterra era stata la miglior scelta che abbia mai fatto.
    E conoscere questi posti immersi nella natura la facevano sentire ancora meglio.
    Era ancora presto, per mangiare. Erano circa le 11 del mattino ed aveva tutto il tempo per rimanere lì, senza sapere minimamente cosa si celava in quel lago. Ma che le importava? Tanto non era lì per fare il bagno.
    “Non c'è niente di più bello di rilassarsi sulla riva di un lago...”
    Aurore Nieto

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    Edited by Aurore Nieto - 6/2/2021, 16:29
     
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    JASON KRATOS BYRNE
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    Domenica, giornata di riposo. Quel giorno in cui la gente non lavora e si dedica a se stesso. Certo, se non sei un Denrisiano che ha necessità di ampliare la sua riserva di erbe per creare le più innovative e ricercate pozioni con erbe tipiche di Denrise.
    Jason aveva approfittato di quella bellissima giornata per uscire con Seth, il suo husky fedele, alla ricerca di erbe lacustre che avrebbe trovato solo sulle rive di quello specchio d'acqua che attirava molto gli studenti e non solo.
    Seth ne stava approfittando per sentirsi un po' libero di andare a zonzo dove volesse, tanto da essere iperattivo e girare intorno al suo padrone che come se fosse la cosa più divertente da fare.
    Jason lo guardava con un sorriso sereno sul volto. Non aveva mai portato Seth al guinzaglio, non era propria nella mentalità con cui era nato e cresciuto. Poi poteva sicuramente metter la mano sul fuoco che Seth non avrebbe mai attaccato nessuno, se non sotto suo comando probabilmente. C'era anche un altro fattore che non era da sottovalutare: quello era territorio che Seth conosceva come le sue tasche, tutta Denrise e l'ambiente fiabesco che circondava il villaggio era un territorio che il cane avrebbe potuto mappare di sana pianta.
    «Seth, non allontanarti troppo.» - la voce roca e cavernosa di Jason lo riprese appena appena, così che il cane sapesse di dover tenere un passo più moderato, anche perché il druido stava controllando il benessere di quelle piante che circondavano la prossima area lacustre.
    Purtroppo, però, il cucciolone troppo cresciuto, non aveva voglia di sottostare al comando del padrone, come se volesse più attirare la sua attenzione e giocare con il druido, che veramente disobbedirgli e abbaiò appena, iniziando a correre verso le sponde del lago. Jason scosse il capo spensierato e non si preoccupo di non vedere più Seth all'orizzonte, sapendo perfettamente che si sarebbe fermato esattamente dove Jason sarebbe dovuto arrivare.
    Il problema era solo uno: nessuno dei due denrisiani avrebbe pensato che il lago era visitato proprio in quel momento della mattina, di domenica.
    Mentre Jason si chinava a controllare degli arbusti, Seth era arrivato a destinazione. Arrestò la corsa quasi titubante quando notò la figura di Aurore in riva. La guardò, la coda ritta, mentre a passo felpato si avvicinava alle spalle della donna.
    Si sarebbe avvicinato silenziosamente, per poi iniziare a mettere il suo tartufone nero ad annusare la zona immediatamente vicina ad Aurore, che avrebbe sicuramente sentito il suo sniff sniff umidiccio ispezionarla.


     
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    Il rumore di quella riva la faceva rilassare tantissimo. Non avrebbe desiderato di meglio. Dopo il vociare della gente, il rumore della macchina da cucire in funzione, il magifonino che squilla...oggi quei rumori sembravano essere lontani da lei.
    Nessuno sarebbe riuscita a distrarla da quel momento. Era quasi...poetico. un posto abbandonato alla natura che qualunque pittore lo avrebbe dipinto su una tela od uno scrittore avrebbe potuto dedicargli una poesia, una canzone o magari un racconto.
    Ne aveva in mente uno lei, di racconto, se solo si fosse portata un foglio ed una penna. Una coppia di innamorati si danno appuntamento in questo lago per poter stare un po' da soli. Un mago ed una babbana, anche se probabilmente lì non c'erano babbani. Potevano essere anche due ragazzi che avevano delle famiglie rivali, ma questa era una storia già scritta. Era una donna romantica, e questo forse non lo sapeva nessuno. Avrebbe potuto scrivere un bel racconto romantico o, perché no, un racconto di due uomini che si davano appuntamento, ma non per amore. Ma per duellare. Nell'ottocento, due uomini d'onore, decidono di porre fine alla loro rivalità con un duello mortale. Due pistole, un solo colpo per ognuna, schiena contro schiena, dieci passi e...un unico colpo che avrebbe deciso chi vinceva tra i due. C'era così tanto da scrivere, romantico oppure no. Ma lei non era una scrittrice. Non era mai riuscita a scrivere nemmeno una lettera, figurarsi scrivere un racconto. Però aveva immaginazione, questo sì. Fantasia, che rimetteva completamente in ogni suo vestito.
    Era completamente immersa in quei pensieri che solo dopo qualche minuto si accorse che qualcuno lo stava osservando...anzi...annusando.
    Si voltò lentamente, un po' timorosa, pensando fosse qualche animale selvatico, ma vide che invece si trattava di un cane.
    “Ehy...e tu che ci fai qui? Ti sei perso?” sul suo volto si disegnò un dolce sorriso e avvicinò la mano destra alla testa del cane. “Non sei solo, vero? Dov'è il tuo padrone?”.
    Alzò lo sguardo dietro la coda del cane, alla ricerca della persona proprietaria di quel cane.
    “Ehy?” disse alzando un po' la voce “C'è nessuno?”.
    Forse stava disturbando? Forse non doveva venire lì? Era un po' paranoica, certe volte. Pensava di sbagliare anche quando non stava facendo niente di male.
    Aurore Nieto

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    Seth era uno spirito libero, un denrisiano dentro il corpo di un cane e andava un po' dove gli pareva. Quel giorno aveva deciso che non aveva assolutamente voglia di starsene accanto a Jason e voleva esplorare da solo. Quando Auror gli rivolse la parola, il cane si mise seduto, mostrandosi docile e avvicinando il muso alla mano. Sì, non diede la testa, ma proprio il suo enorme nasone. Leccò appena la mano della sarta, quindi, prima di inclinare il capo sentendo la sua voce fare tutte quelle domande.
    Ma che ne poteva capire lui, di cosa veramente stesse chiedendo la donnina? Quando la donna alzò la voce, Seth si alzò e guardò nella direzione della donna, scodinzolando appena, quasi come se anche lui stesse cercando qualcosa o qualcuno.
    Jason sentì la voce di Aurore e per un attimo pensò di ignorare la situazione, fino a quando non sentì Seth abbaiare.
    Già, il canide pensava di essere d'aiuto alla sarta, che sembrava cercare qualcuno, quindi decise di abbaiare per attirare l'attenzione.
    «Oh, no. Seth.» - Jason allungò il passo, scuotendo la testa contrariato. Non temeva che potesse mordere, a dirla tutta, ma ecco, poteva sicuramente essere fonte di disturbo per qualcuno che non amava gli animali.
    Spuntò dalla foresta a grosse falcate «Seth. Qui.» - due parole semplici e il cane smise di abbaiare e corse dal padrone. Si sedette davanti a lui e attese scondinzolante che lui gli dicesse qualcosa «Bravo, cagnolone.» - disse prendendo con entrambe le mani la faccia dell'husky.
    «A passo, vicino a me.» - quindi prese a camminare, accompagnato dal quattro zampe, verso Aurore «Chiedo scusa per il mio cane, non pensavamo di avere compagnia. Lei è?» - corrugò la fronte, non era certo di aver mai visto il suo volto in Villaggio «Io sono Jason Kratos Byrne, druido di Denrise. E lui è Seth. Spero che non l'abbia importunata.» - il suo tono cavernoso era gentile, nonostante il dubbio che fosse inglese.


     
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    La sarta amava gli animali. Aveva sempre pensato che un giorno avrebbe preso un animale domestico per farle compagnia durante le ore in cui il negozio era vuoto. Magari proprio un cane oppure un animale magico. Ma tra il lavoro ed altri impegni, non aveva mai avuto la possibilità di andare in un canile o andare in un negozio per animali.
    Aurore pensò a tutto questo mentre era di fronte ad un bellissimo Husky che le leccò la mano, appena lei la avvicinò. Sorrise a quel gesto. “Sei un bel cucciolone eh?”
    Quando poi lei aveva alzato la voce per cercare di capire se il proprietario fosse nella zona, il cane si era alzato ed aveva iniziato ad abbaiare. A quel punto Aurore si alzò da terra, cominciò ad accarezzargli la testa, in attesa che venisse qualcuno.
    Detto fatto. Subito dopo, quello che sembrava essere il proprietario uscì allo scoperto ed il cane, alle sue parole, si avvicinò a lui, dando conferma che quello era proprio il padrone dell'Husky.
    Aurore lo osservò e rimase immobile dov'era, con le labbra socchiuse dallo stupore. Perché? Quando mai, Aurore, aveva incontrato di persona una persona così alta e così muscolosa? Certo, ne aveva visti tanti in tv nelle partite di Basket o nei telefilm...ma giurava di non aver mai incontrato una persona così alta.
    L'omone si avvicinò alla donnina e si scusò per il cane, presentandosi e rivelando il nome dell'husky. Aurore scosse velocemente la testa e ritornò in se, sfoggiando il suo solito sorriso dolce. “Non...non c'è problema. Spero invece di non avervi recato io...disturbo...mi chiamo Aurore...Aurore Nieto...e sono una negoziante di Diagon Alley... no, non mi ha importunata affatto...Anzi! È un cane davvero...bello...io li adoro.”
    Sorrise abbassando lo sguardo verso l'animale “Ciao Seth...” e poi tornò ad alzare gli occhi per concentrarsi sul viso dell'uomo. “Piacere, Monsier Bryce. Dicevo...ero venuta qui per passare un po' il tempo in assoluta tranquillità in questo posto fantastico...spero non le dia fastidio...”. Non sapeva il motivo, ma era in ansia, come se ora si trovasse in un posto dove non era autorizzata a stare. Forse era a causa dei due metri di uomo che si ritrovava davanti?
    Aurore Nieto

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4 replies since 6/2/2021, 12:59   99 views
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