Days like these.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    722
    Reputation
    +40

    Status
    🗲
    Days like these.


    I giardini dell'isola erano bellissimi come al solito. Marcus vi si aggirava furtivamente di tanto in tanto, quando proprio non riusciva più a rimanere chiuso a leggere in qualche posto, giusto per un cambio d'aria, per stare nel suo mondo ma avere comunque uno scenario un pochino più... Vivo. Il marmo delle strutture e le piante rigogliose aiutavano sempre un po' quando voleva trovare un pezzetto di pace, o semplicemente uscire e fare un po' di quell'esercizio che stava lentamente andato perso nei primi tempi di quell'adattamento che aveva dovuto avere per forza di cose.

    Era per soddisfare la seconda delle due ipotesi che quel giorno si trovava lì, in una maglia leggera e con una sola delle sue solite cuffie dentro i suoi orecchi. Non aveva intenzione di scontrarsi con qualcuno, portava solo spiacevoli inconvenienti. Prese dunque quei soliti cinque o dieci minuti per riscaldarsi, considerando anche ancora doveva pienamente riprendere il regime di allenamento che teneva in precedenza. La musica nelle sue orecchie, abbastanza forte da poter essere udita anche dagli altri, aveva un ritmo calmo, ma conoscendo i suoi salti random, probabilmente si sarebbe ritrovato qualcosa di molto più attivo da ascoltare. Si sarebbe anche preso un mezzo infarto, probabilmente. Succedeva spesso, quando era sovrappensiero mentre ascoltava la musica. Normale, se salti di genere in genere come se fossero sassi da saltare per attraversare un fiume.

    Aveva però preso quel momento per pensare ad altro. Cominciava a capire che le cosa nella scuola non gli andassero poi così male. La sua socialità era in parte compromessa, - da lui stesso, ma questo non è da specificare oltre - ma era riuscito ad ottenere dei buoni risultati con lo studio. Doveva riuscire a migliorarsi ancora però. Non si era affatto dimenticato del suo obiettivo, e non aveva intenzione di arrivarci come una persona mediocre. Doveva trovare un modo per distinguersi anche lì, fra i suoi compagni. Non era una questione di essere il migliore, era una questione di distinguersi, di non rimanere uno fra i tanti. L'orgoglio non si poteva seppellire, e gli era chiaro che passare inosservato non fosse la strada per lui, non se voleva veramente avere la strada spianata per il suo obiettivo. Doveva migliorare, raggiungere vette più alte. Conoscenza, abilità o fisico, era tutta una strada in salita che avrebbe percorso senza fermarsi un attimo. Era certo che fosse quella la strada giusta, almeno per il momento. Voleva solo arrivare al punto in cui guardarsi indietro non gli avrebbe ricordato errori, e lo avrebbe fatto in quel modo. Per sè, e per non deludere i suoi.

    Stava ormai giungendo al termine del suo riscaldamento, cominciando a sentire quella leggera sensazione di calore espandersi per tutto il suo corpo, ed era pronto per cominciare. Si fermò solo per qualche attimo, perso in una lieve brezza che gli passò accanto. Fissò la cuffia penzoloni per un attimo prima di prenderla e pensare fra sè e sè che non sarebebbe stato un problema per una volta se avesse tenuto la concentrazione solo su ciò che gli entrava nelle orecchie. Cominciò dunque il suo allenamento, sperando di non incontrare pedoni da cui aveva l'impossibilità di virare lontano, o di accorgersi per tempo.

    Se invece non ci fosse riuscito, beh, ci avrebbe pensato in quel momento. Doveva smettere di pensare a tutto prima che accadesse.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda - Stat.
     
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    747
    Reputation
    +391

    Status
    🗲
    jpg
    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    "Su, forza, andiamo, Jolly, è il momento della corsetta"
    Che Jesse Lighthouse fosse uno sportivo era cosa arcinota. Che fosse strambo e forse un po' scemo anche. Che si allenasse ad orari anche improbabili pure.
    Doveva dunque stupire qualcuno che il ragazzo, oltre alle proprie estenuanti sessioni di training si fosse trovato anche nuove scuse, come allenare il proprio chocobo?
    "Kueeeeee!" il pulcino di chocobo sembrava molto felice al momento della proposta di Jesse, e forse questo spiegava anche la sua decisione: l'animale magico era nato da un uovo ricevuto a lezione l'anno prima e si era schiuso in autunno, avendo ormai quasi cinque mesi. Il pulcino era cresciuto a vista d'occhio e aveva ormai le dimensioni di un galletto 'Sì, infatti mangia come un bufalo!' pensava il giovane, osservando l'uccellino tutto felice zompettare, quasi rimpiangendo quando riusciva a metterselo nel cappuccio, come era successo un paio di mesi prima 'Ma ora... sei grande!'
    Jolly non stava più in un cappuccio, dunque, non pativa più il freddo come un tempo, ma in compenso aveva nuove esigenze, e una di questa era quella di correre, libero e felice, come imponeva la sua natura.
    Quindi eccolo lì, terminate le lezioni, con indosso la propria tuta verde militare con sopra le effigie del corpo dei marines, la spilla da prefetto, le scarpe da corsa e tanta voglia di muoversi!
    Si avviò con calma per i corridoio e le scale di Hidenstone, conducendo la creatura fino ai giardini pensili: memore infatti di un vecchio discorso con Erik, il ragazzo desiderava tenere libero l'animale, ma anche al sicuro, e quello poteva essere lo spazio giusto.
    Fece un poco di riscaldamento, rapido, poi osservò la creatura con sguardo furbetto, mettendosi poi a correre "Così, Jolly?" chiese lui, ridendo, vedendo il pulcino saltare sul posto, cinguettare e poi lanciarsi all'inseguimento, tenendo rapidamente il passo del ragazzo "Così mi piaci Jolly, dai, ehi no ehi!"
    L'entusiasmo del ragazzo venne meno quando il volatile sprintò in avanti finendo col tagliar la strada a Marcus, davanti al quale si fermò "Kueeeeee!" avrebbe infatti cnguettato, saltando e battendo le ali senza manco attutire la propria discesa al suolo.
    "Ehi, no, Jolly, non sarai mai il primo chocobo del corpo di fanteria anfibia degli stati uniti d'america se tagli la strada alle persone e non ti alleni!" fece presente il Lighthouse, che come sempre univa sottilmente follia e ragione in un mix poco omogeneo, nel mentre rallentava e storceva la bocca "Scusalo... Jolly è ancora un cucciolo" avrebbe infatti pigolato, portandosi una mano alla nuca.
    RevelioGDR
     
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    722
    Reputation
    +40

    Status
    🗲
    Days like these.


    La luce che concedeva visione in quel posto non era nemmeno troppo forte quel giorno. La musica rimbombava nelle sue orecchie e lentamente prendeva più spazio per sè stessa e ne lasciava sempre meno per pensieri ulteriori. Nella corsa poteva perdersi nel moemnto, anche se doveva stare attento a dove metteva i piedi, per non cadere rovinosamente e per non investire nessuno. Era il momento del vuoto. O meglio, lo sarebbe quasi potuto essere, se a metà della corsa non notò un ammasso di piume pararglisi di fronte. Premette sul freno in maniera brusca, saltandolo e riuscendo a fermarsi. Si voltò per capire meglio cosa fosse la creatura che aveva evitato di calpestare malamente.

    Subito vicino all'animale c'era un altro studente, che sembrò riprenderlo, anche se in maniera molto gentile. L'accenno di irritazione nel cuore di Marcus si placò in un attimo, incapace di lasciare un inconveniente che non era ammontato a nulla creare problemi. Vide l'altro avvicinarglisi, e lo accolse togliendosi l'unica cuffia che aveva indossato e sorridendo. - Scusalo... Jolly è ancora un cucciolo. - Le scuse arrivarono pure immediatamente, il che rese molto chiaro al Dioptase che non ci fosse molto terreno su cui approntare un muso lungo. - No, tranquillo, non è successo niente. - Si voltò ad osservare il chocobo, fissandolo un po' meglio. - L'ho evitato, vero? Non si è fatto nulla?

    L'animale sembrava stare bene, ma lo chiese per sicurezza. Non voleva aver fatto danni per sbaglio. Ritornò poi con lo sguardo sull'altro, evitando di allungargli una mano solo per istinto, considerando il sudore che cominciava a palesarsi sulla sua pelle. - Mi chiamo Marcus. - Indicò il pennuto, riprendendo fiato. - Quant'è che è nato? - A questo punto, la curiosità di Marcus prese il sopravvento senza nemmeno esitare. Ogni volta faceva le domande più improponibili, solo perchè voleva saperne la risposta. Un motivo più che valido, ma forse un tantinello troppo rilassato, che spesso finiva nell'impicciarsi in faccende altrui. Non che gli dispiacesse, ovviamente.

    C'era da dire che fermarsi così presto lo aveva lasciato un attimo confuso, ma poteva sempre riprendere l'allenamento più tardi. Poteva sempre valere la pena di farsi nuove possibili amicizie. Gli alleati sono sempre utili, in ogni situazione. Non che questo gli rendesse facile fidarsi di tutti, da subito, ma almeno era quasi certo che nella scuola, sebbene i caratteri fossero molto variegati, poteva contare bene o male su tutti. Fino in fondo, però, quello era un altro discorso, totalmente diverso. Chissà quanto ci avrebbe messo, per avere qualcuno su cui poter contare a quel livello.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda - Stat.
     
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    747
    Reputation
    +391

    Status
    🗲
    jpg
    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    A continuare a quella maniera, Jolly non sarebbe stato il primo chocobo marine della storia, ma, in fondo, c'era da chiederselo: Jolly voleva essere un marine?
    Per Jesse (che esattamente non era un campione di logicità) tutto questo era dato per scontato, per lui era il sogno di una vita diventare un marine come suo padre e suo nonno, ma per il pulcino forse gli obiettivi erano diversi, più vicini e semplici: era correre libero per la scuola beccando cose mai viste qui e là, era correre felice all'aperto con dietro il padroncino che imprecava, era anche correre velocissimo fino a sentire il fischio del vento.
    Sì, insomma: era correre.
    Il pulcino amava tantissimo correre ed infatti lo faceva ad ogni occasione possibile e adorava Jesse per il fatto che correva veloce come lui, se non di più, e quindi gli permetteva di sognare di poter essere ancora più veloce, e lo spronava, in vero, ad esserlo; fu forse per quello che rimase attratto da Marcus, siccome anche lui stava correndo: si parò davanti a lui e lo salutò con un acutissimo Kueeeee dei suoi, zompettando allegro, facendo perdere tre o quattro battiti di cuore a Jesse.
    'Lo stira: lo piallano' per un attimo l'aspirante marine temette che il suo chocobo potesse fare la fine che lui faceva con Blake (zerbino), ma Marcus si riebbe della sorpresa, frenò e quindi lo schivò con un balzo.
    "Uh, fico!" intonò lui, nel mentre Jolly nel vedersi così prevaricato non poté che impazzire di gioia, saltellando tutto allegro ed iniziando poi a girare attorno al dioptasio, nel mentre questi notava Jesse e ne udiva le parole, avvicinandolo.
    L'aspirante marine ricambiò il sorriso in maniera naturale, quindi annuì "Uh, eccome!" esclamò infatti "Hai fatto un salto da urlo: sei nella squadra di quidditch? Sei davvero in forma, specialmente per essere un mago!" propose lui chiaramente interessato, finendo coll'allungare la mano "Jesse Lighthouse... prefetto degli opali" si presentò dopo aver appreso il nome del ragazzo, decisamente poco intimorito da un po' di sudore, essendo lui cresciuto in una base militare.
    Alle domande su Jolly alzò ambedue le sopracciglia, poi sorrise raggiante, cercando la creatura e richiamandolo a sé "E' piccolo piccolo, ancora: ha 4 mesi, anche se ormai scorrazza felice da tre" ridacchiò chinandosi e allargando le braccia, cosa che fece balzare subito da lui l'animale, pronto a prendersi le coccole "Sei un bravo chocobo, vero, Jolly?"
    "KUEEEEE!" commentò lui, allegro come suggeriva il suo nome, facendo ridacchiare il ragazzo, che a quel punto cercò lo sguardo dell'altro "Tu ce l'hai un famiglio?" domandò con evidente interesse "Sembri portato per gli animali, dovresti farci un pensierino!" affermò poi, ricordandoci come lui fosse in grado di vedere anche inesistenti doti in chiunque, tranne che in sé stesso.
    RevelioGDR
     
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    722
    Reputation
    +40

    Status
    🗲
    Days like these.


    Il verso del'animaletto era quasi irresistibile anche per Marcus, doveva ammetterlo. Il modo in cui agiva era veramente carino. Dopo aver ricevuto risposta affermativa, e quindi essendo sicuro di non aver fatto danni al pennuto di Jesse, rispose alla domanda successiva. - No, non mi piace troppo, lo ammetto. Ma tenermi in forma è comunque utile. - Afferrò la mano che l'altro gli aveva teso, mandando a farsi friggere le preoccupazioni per lo schifo che poteva provare l'altro.

    I due erano una coppia ben assortita a prima vista, doveva ammetterlo. Sembravano spensierati e giocherelloni, nel bene e nel male. Forse un po' distratti, ma Marcus era l'ultimo che poteva biasimare qualcuno per questo. Ora che ci pensava, prefetto eh? Ormai li stava incontrando tutti. Non che fosse impossibile, ma era comunque divertente rendersi conto che cominciava a capire chi fossero i volti noti attorno a sè. Risolta la curiosità sul chocobo, Marcus continuò ad osservarlo per un po'. Era quasi ipnotico nel suo movimento. Oppure era la bellezza che lo attirava. Specialmente quel verso che attirava l'attenzione ogni volta che veniva emesso. Sarebbe stata una mascotte perfetta in qualsiasi luogo, doveva ammetterlo. - Tu ce l'hai un famiglio? - La domanda fece balzare lo sguardo da Jolly e Jesse, al che Marcus scosse il capo. - No. Beh, almeno non per ora. - Sorrise. In fondo non sarebbe stato male avere un famiglio per sè. Il problema era trovare il tempo di gestirlo. Forse, più avanti, o magari se si fosse presentata l'occasione giusta. - Portato? Da cosa l'hai capito, dal fatto che l'ho quasi calpestato? - Rise, forse anche un po' indelicatamente considerando la battuta che aveva appena fatto. Si ricompose dopo qualche attimo. - Sono una bella responsabilità, non so se riuscirei a gestirlo. - Volse lo sguardo al cielo per un attimo, emettendo un respiro lungo, il battito che ora cominciava a tornare calmo. - O hai dei consigli segreti per renderla una passeggiata? - Lo disse con far elosco, ma allo stesso tempo con un'espressione talmente ridicola che rendeva ovvio che stesse facendo una battuta. Ovviamente, a meno che non ci fossero davvero questi fantomatici segreti.

    Piuttosto, mi sembra che sia tu quello che non se la cava male. - Annuì verso Jolly, sorridendo. - Ti ascolta, a parte qualche... colpo di testa. - Ovviamente si stava riferendo all'essersi gettato sulla sua strada durante la corsa. Ma poteva capirlo, in fondo era ancora un cucciolo.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda - Stat.
     
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    747
    Reputation
    +391

    Status
    🗲
    jpg
    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Jesse non era particolarmente bravo coi nomi e le facce, per cui incontrare qualcuno era sempre un po' un terno al lotto: sarebbe risultato simpatico o cordiale o, come talora succedeva, si sarebbe sentito dire "Jesse, ci incorciamo da due anni, sono X, potresti anche impararlo!"
    Fortunatamente, si rientrava nel primo caso quel giorno, e Jesse lo comprese dall'atteggiamento dell'altro, un po' spaesato, e dal suo aspetto giovanile 'Uh, beh, socializzare è importante...' pensò lui, riferendosi più all'altro che a sé, essendo lui fin troppo pieno di uomini importanti nella sua vita, in fondo delle buone premesse, nella sua sociopatia, le vedeva 'Gli piacciono gli animali... e correre!'
    In vero Aidan sembrava attratto dal chocobo rosato, ma non manifestò una particolare passione né per lui né per la corsa, ma Jesse, in fondo, viveva un po' nel suo fantastico mondo "Beh, visto quanta poca gente fa sport tra i maghi, sei sicuramente uno che lo ama... almeno qui" ridacchiò lui, esternando la propria visione e portandosi le mani dietro la testa, cosa che alzò leggermente le sue vesti fino a scoprire lievemente la parte inferiore dei suoi addominali, ben strutturati, a tradire quanto si ammazzasse di sport.
    Mantenne quella posizione sorniona per un po', almeno finché l'altro, alle sue strampalate deduzioni, rise "Uh, NO!" esordì lui, abbassando le braccia e mostrando all'altro i suoi enormi occhioni azzurri "Insomma... mi sembri portato perché... lo stai osservando da parecchio, si capisce che ti piace Jolly... e poi... sì, insomma, lui ti saltella attorno... ok che è un cucciolo, ma comunque vuol dire che di te si fida e ci giocherebbe!"
    La sua poteva anche essere un'argomentazione valida, non fosse stato per il fatto che il chocobo era forse uno degli animali più socievoli sulla faccia del pianeta, ma, come detto sopra, Jesse viveva un po' in un suo mondo parallelo, fatto di suoi vaneggiamenti e convinzioni un po' basate sul nulla. Il prefetto incrociò le braccia al sentir parlare della solitudine animale dell'altro e sollevò entrambe le sopracciglia quando l'altro, dopo aver rimirato il cielo, mostrò a lui uno sguardo buffamente losco, che lo fece ridere "Oh no, gli animali sono una bella seccatura... un po' come le persone" ammise lui, mettendosi a terra a gambe incrociate e spalancando le braccia.
    "Kueee!" trillò Jolly, balzando in braccio al ragazzo, che, ridendo, lo cinse ed iniziò a carezzarlo, godendosi il calore di quel giovane e forte corpo "Ma... ne valgono sicuramente la pena" concluse ridacchiando, strusciando il viso sulla testa dell'animaletto ed avendo a quel punto un colpo di genio "Però sì, ecco, uh, posso dirti quello che mi disse Dean, il nostro vecchio insegnante di cura: gli animali sono una seccatura, ma ognuno a suo modo... basta cercarne uno che sia poco una seccatura per te e tu per lui... sì, insomma... prendi Jolly" e a quel punto lo afferrò per i fianchi, sollevandolo verso il ragazzo, cosa che dapprima spaventò il pulcino cresciuto, ma che poi iniziò felicemente a zompettare e sbattere allegro le zampe, fissando Marcu, quasi volesse nuotare/volare fino a lui "Lui deve correre uno sbotto... se io fossi pigro sarei morto e lui triste... invece, uh, mi tiene un sacco di compagnia ora... e poi è rosa, colore strano, ma che fa impazzire il mio parabatai, Erik, e che si combina bene col suo chocobo, che è lilla!" ammise lui con una risata, tirandosi poi un piedi e posando a terra Jolly, che poi iniziò a saltellargli intorno.
    "Insomma... un po' come le persone, bisogna saper scegliere... e conoscere i propri limiti" ridacchiò ancora, sollevando poi le spalle fino a scrollarle.
    RevelioGDR
     
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    722
    Reputation
    +40

    Status
    🗲
    Days like these.


    Più osservava i suoi comportamenti, più a Marcus l'altro sembrava uno che mettesse la serietà fra le ultime cose come priorità. Un bene o un male, non sapeva dirlo, le conoscenze superficiali non sono mai state abbastanza per giudicare gli altri. Non tutti, almeno. Per qualcuno, si concedeva il lusso di non pensare troppo.

    Le particolari osservazioni che fece sulle sue "deduzioni" furono piuttosto strampalate, e anche campate un po' in aria. Era semplicemente un animale socievole, questo lo avrebbe capito chiunque. Si era fiondato di fronte ad una persona senza nemmeno avere paura. Gli animali scappano di fronte a ciò che non conoscono, è una reazione normale, eppure quello aveva fatto l'esatto opposto. In pratica, anche se non fosse stato così di natura, era stato cresciuto per diventare un animale da compagnia. Gli mancava solo un po' di contegno. Marcus scosse la testa, sorridendo divertito. - Accetterò queste osservazioni come un complimento, allora. - Non voleva dirgli che in realtà avrebbe potuto osservare le stesse caratteristiche in gran parte della scuola probabilmente. Non era il caso, in fondo, di rompere quella che sembrava essere una piccola bolla. Ascoltò attentamente le parole successive riguardo agli animali. Lo voleva, un famiglio, in realtà, ma era seriamente troppo preso da tutto il resto al momento. Non era il periodo adatto, specialmente perchè avrebbe potuto essere pericoloso per l'animale, se fosse stato incapace di prendersene cura. Le parole di Jesse furono molto semplici da accettare, infatti. Non era niente che non avesse capito da solo, ma l'intenzione delle parole era ben diversa.

    Lo sguardo curioso si posò sugli occhi di Jesse, rimanendo per un attimo distratto da quella scena quasi pacifica di animale e padrone. Sbattè gli occhi, risvegliandosi dal suo incanto. - Più che particolare, attira l'occhio... Beh, non quello di studenti troppo distratti. - Battè un colpo di tosse, colpevole, ma rise subito dopo. - Sarebbe stato particolare se fosse stato, non so... Arcobaleno! - Con indice e pollice contro il mento pronunciò quella frase, come se si stesse davvero impegnando per dire quelle stupidaggini. No, erano naturali, quando era in giornata buona.

    Le persone, dici? - Rimase quasi perplesso da quell'affermazione, alzando il sopracciglio destro giusto per accentuare il dubbio. Era davvero così difficile? Era semplice, per lui, capire cosa gli piaeva e cosa no. Non poteva dire di trovare sfaccettature particolari, ma era anche conscio di avere una pazienza piiuttosto ampia, e cose che avrebbero allontanato alcuni non lo intimidivano. Altre volte, invece, si perdeva in un bicchiere d'acqua, per contro, ed era nei momenti più importanti. - Siamo complessi a volte, è vero. Ma non direi che ci sono limiti. Beh, forse se te li imponi. - Sospirò, rendendosi conto che potevano anche benissimo essere solo sofismi. Continuò lo stesso, preso dal discorso. - Gli animali e le persone hanno una cosa in comune, però, o almeno così mi è sembrato finora. Se ti prendi cura di loro, si prenderanno cura di te. - Poteva dire che non era sempre vero, ma anche gli animali hanno caratteri diversi esattamente come le persone. Il bianco e nero, nel mondo, è una cosa che non esiste. Ma questo era un concetto ancora troppo precoce per il ragazzo.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda - Stat.
     
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    747
    Reputation
    +391

    Status
    🗲
    jpg
    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Che Jesse fosse un prefetto, a volte, sembrava quasi impossibile: a stento il giovane mostrava la propria età, nonostante il fisico massiccio, forse proprio per quegli occhi così cristallini, sinceri ed ingenui, che ovviamente anche Marcus dovette notare, per quanto descrisse ciò come una bolla da non rompere, forse riflettendo quella fragilità che sembrava contraddistinguere il giovane.
    Dal canto suo il prefetto si pose il più apertamente possibile. Fu sincero nell'esporre e condivise le proprie impressioni e convinzioni, forse a tratti vedendoci anche più lungo dello stesso Marcus, cogliendo cose che lui era troppo immerso per notare, come il suo chiaro interesse per gli animali 'Sì, dai, ti piacciono... ti incanti a guardarli!' forse in vero lui stava più osservando loro due interagire, o stava cercando di capire come potesse un tipo del genere essere prefetto, ma Jesse sembrava sicuro delle sue impressioni "Vero, Jolly è tutto tranne uno che passa inosservato" ghignò, carezzando la creatura "Infatti io e lui dovremo allenarci taaaanto per imparare ad agire stealth, vero, Jolly?" sogghignò "E' tipo un requisito base per entrare nel corpo dei marine!" concluse lui, dimentico del fatto che forse il corpo di fanteria anfibia neanche li ammetteva i chocobo!
    A terra, Jesse stava coccolando il proprio animale, dedicando di tanto in tanto occhiate all'altro, tuttavia nonostante in apparenza si stesse parlando di cose leggere o folli, come i chocobo rainbow, i due stavano altresì sfiorando temi delicati, come i limiti dell'essere umano e quanto questi sapessero essere un peso, o una risorsa.
    A sentir parlare di limiti, il giovane alzò lo sguardo 'Uh, magari, io c'ho dei limiti grossi come una casa' pensò lui, storcendo la bocca, tornando poi ad osservare il suo pennuto "Sicuramente alcuni limiti ce li imponiamo da soli... ma... il modo peggiore in cui lo facciamo forse è proprio non ammettere che ne abbiamo" propose, alzando ancora lo sguardo, tradendo quella sua incapacità di essere mai fermo nelle decisioni che prendeva "Sì, insomma... io per esempio sono negato per i quiz e per gli esercizi di logica, ma sono una bomba nelle prove di forza... e me la cavo anche con la trasfigurazione... dire che non è vero sarebbe negare chi sono... penso che il problema sia arrendersi, non credi? Tipo dirsi ok, sono una schiappa con la scopa quindi non gioco a quidditch e negarsi qualcosa..."
    Un po' in imbarazzo dopo tanto argomentare, il giovane scrollò le spalle, lanciando uno sguardo colpevole all'altro, riflettendo poi sulle sue altre parole, al termine delle quali si alzò ancora in piedi "Sì... se non sei pronto a dare quello che vuoi ricevere... non riceverai mai niente... o almeno, non te lo sarai meritato" storse la bocca, portandosi una mano alla nuca, che si grattò con far insistente alcuni secondi, fissando l'altro con far confuso "Comunque... io sono un prefetto... quindi se ti serve qualcosa... sì, insomma, non serve che mi vuoi bene o fai qualcosa per me per avere il mio aiuto... sono qui apposta" ammise scrollando le spalle "E poi piaci a Jolly... forse perché anche tu corri... quindi, sì, insomma, potremmo correre qualche volta insieme!" concluse lui con un piccolo sospiro, che tradiva quanto ancora si imbarazzasse anche in quelle semplici interazioni.
    RevelioGDR
     
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    722
    Reputation
    +40

    Status
    🗲
    Days like these.


    Stealth? Voleva andare e passare inosservato con... quel colore? Ammirevole, ma ai limiti del credibile. Poteva sempre cambiarlo, o nasconderlo, pensò. Ma poi per cosa? La risposta gli arrivò nella frase immediatamente successiva, il che lo fece quasi rimanere a bocca aperta. - E' tipo un requisito base per entrare nel corpo dei marine! - Marine. Il ragazzo che aveva di fronte si voleva portare un chocobo in una base militare, come se fosse la cosa più normale del mondo. Al di là di quello, probabilmente gli animali non erano nemmeno permessi se non in corpi specifici, ma su quello non era molto informato, per cui lasciò correre l'idea. Tutto sommato, in realtà, doveva ammettere che ammirava lo spirito, somigliava quasi al suo desiderio di diventare Auror. L'ambizione era una cosa da rispettare, in qualsiasi individuo, talvolta persino in persone che non ci vanno a genio. - Marine, uh? Beh, non sarà una passeggiata, ma non possiamo arrenderic nella ricerca dei nostri traguardi. - Lo disse con un leggero sorriso e uno sguardo che trasudava orgoglio e sicurezza, come se sapesse che non solo lui, ma anche l'altro poteva farcela.

    Quello che lo incuriosì veramente, però, fu la risposta successiva. I limiti più grandi erano davvero quelli che non ti imponevi, secondo quel ragionamento. Marcus mosse la testa di lato, perplesso. Aveva una sua logica, doveva ammetterlo. - Con abbastanza impegno, chiunque può raggiungere la media. Impegno e fiducia devono andare di pari passo. - Si stava per perdere in una spiegazione inutile del suo pensiero, che non sapeva se sarebbe interessata a Jesse, ma d'altra parte, quando partiva non poteva fermarlo niente... Se non dirgli che non volevi ascoltarlo. - Non per nulla, il talento da solo non basta a renderti bravo in qualcosa. I limiti sono fatti per essere infranti o schiantarcisi contro, non per vederli come muri invalicabili. Accontentarsi non porta mai niente di buono. - Il suo sguardo si fece quasi severo, completamente fuori contesto. In realtà, quel discorso non lo stava facendo tanto al prefetto quanto a sè stesso, una nota mentale che aveva rinfrescato e di cui forse aveva particolarmente bisogno in quel momento.

    Per quanto riguardava le parole sul chiedergli qualcosa, Marcus scosse la testa, divertito. - Jesse, se avrò bisogno di qualcosa, è più facile che sia perchè ho bisogno di te... - Sottolineò quella parola, rendendo chiaro che fosse ben più di quanto dasse ad intendere. - Che non un prefetto. - Si mise una mano fra i capelli, guardando in alto, con un finto fare contemplativo. - Non mi piace chiedere aiuto, in ogni caso, quindi stai tranquillo. - Rise fra sè e sè, per poi fissare un attimo di nuovo il chocobo. Cominciava davvero a pensare di volerne uno anche lui. Sembrava una buona compagnia, ma forse non così... appariscente.

    Siete una coppia divertente. - Stava ancora guardando l'animale, e ciò rese difficile capire se si stesse rivolgendo a Jolly o a Jesse. Di sicuro, uno solo dei due poteva farsi capire. - Magari ne troverò uno anch'io, dopo essere diventato Auror. - Annuì, un sottofondo di decisione nella sua voce.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda - Stat.
     
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    747
    Reputation
    +391

    Status
    🗲
    jpg
    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Per quanto una Miranda Prisley qualsiasi, prestavolto della preside di Hidenstone, avrebbe potuto ricordare come Yves Saint Laurent avesse proposto delle sgargianti giacche militari di colore ceruleo, decisamente il rosa non era esattamente il colore che si poteva definire stealth. Ma davvero bisognava stupirsi delle idee di Jesse, dopo che aveva ammesso placidamente di fallire miseramente i test di logica e pretendeva di portarsi una creatura magica in una base militare babbana?
    Il ragazzo aveva tanti ottimi propositi, due occhi cristallini e addominali d'acciaio, ma era e restava un ragazzo semplice, fatto di grandi ideali e scarso collegamento col concreto, curioso mix che però lo rendeva terribilmente determinato, al punto da suscitare anche stima in un ragazzo per più posato come Marcus, che incassò un sorriso quando si sentì dire che non potevano arrendersi davanti ai loro traguardi prefissati e lo sentì parlare di impegno e fiducia, forse anche un po' fin troppo, ma a Jesse piaceva ascoltare, specialmente perché era ancora, in fondo al suo cuore, convinto di non essere interessante, apprezzando di conseguenza qualsiasi forma di interazione.
    Si mise in piedi, annuendo alle sue parole e tendendogli poi un pugno, contro il quale sperava che l'altro avrebbe sbattuto fraternamente le nocche "Così si ragiona: ci si arrende solo da morti!" propose lui, sempre rincuorato nell'incontrar persone che la vedevano come lui e quindi giustificavano il suo insistere, proprio in virtù di quella sua convinzione di non valer niente e doversi quindi guadagnare tutto con impegno e anche un po' di fortuna.
    "M-me?!" nonostante tante persone avessero stima e contassero di lui, combattere contro i demoni interiori era meno semplice di quel che pareva e tutt'ora il giovane doveva lottare con una vocina in fondo al suo cuore che gli diceva di non valere nulla e che prima o poi il mondo lo avrebbe capito, sicché la sua reazione a qualsiasi complimento era sempre la medesima: avvampare.
    Il giovane divenne di colpo rosso, sgranando gli occhi, salvo poi abbassarli immediatamente 'Ahia...' nervosamente, si portò ancora la mano alla nuca, ove poté sentire i capelli bagnati dal sudore freddo, rimanendo anche per ciò bloccato alcuni istanti, sufficienti a Marcus per finire il suo discorso, non troppo breve, comunque, tale per cui da consentire al ragazzo di riottenere un certo controllo 'Sei un prefetto, Jesse, e lui è un primino... ricordatelo... e fai di conseguenza' fu così che, ripetendosi quel mantra un poco, deglutì a secco e nuovamente tornò a fissar l'altro negli occhi "Beh... se avrai bisogno di un prefetto... o di me... contaci... prometto che mh nel caso terrò... sì insomma, il segreto: non lo dirò a nessuno e non rovinerò la tua reputazione di ragazzo indipendente" propose lui, levando le spalle nel mentre affondava le mani in tasca, come spesso gli accadeva quando era nervoso e cercava di mantenere la calma "Nel caso, sì, insomma, puoi davvero venire a correre con me... e Jolly" disse ancora, incassando poi i complimenti del dioptasio, ai quali sorrise e non poco.
    "Te l'ho detto io che sei portato per gli animali" disse lui allegro, quasi le ansie di qualche istante si fossero diradate come nubi davanti al sole, andando poi a tentare una pacca sulla sua spalla, quasi uno schiaffetto "Insieme è tutto più fico... sì insomma, un po' come il sesso" ghignò lui, deliziando l'altro con una delle sue specialità: dire cose a caso e tendenzialmente pure imbarazzanti "E comunque ci avevo visto giusto: anche tu vuoi fare una carriera militare" ghignò "Se vuoi al prossimo tirocinio al ministero che faccio, chiedo che animali preferiscono" propose con un occhiolino, abbassando poi lo sguardo verso il suo chocobo, che mostrava qualche segno di impazienza, zompettando non poco.
    "Sei stanco di stare fermo, Jolly?" disse lui chinandosi e posando le mani sulle ginocchia, udendo poi il classico versetto del pulcino cresciuto, al quale annuì "Ok, recepito!" affermò tornando ritto e osservando l'altro "Comunque il pennuto rosa deve ancora correre un po', o mi piange tutta la notte" ghignò "Quindi io andrei, ma ehi... sono serio: se ti serve correre... o ti servo... chiamami!" affermò lui scattando in avanti, per la gioia del chocobo, salvo poi fermarsi di colpo ed imprecare 'Sì, certo, e come cazzo fa nel caso?!' si disse lui, facendo retromarcia e spiccando un salto fino a davanti il primino "Questo è il mio numero: salvatelo!" disse, schiaffando praticamente in faccia all'altro il proprio magifonino, per poi scappar via e correre veloce come il vento.
    RevelioGDR


    Mi sembrava un buon punto per tentare un'exit; comunque se vuoi correre con Jesse e allungare la role, lui è solo un bambino felice e io anche di più: mi sono trovato davvero bene con te e marcus *^*
     
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    722
    Reputation
    +40

    Status
    🗲
    Days like these.


    Osservò il prefetto alzarsi, tendendogli un pugno stretto, a cui rispose in maniera veloce e netta, riconoscendo facilmente un gesto del genere. Non era ancora così tanto disagiato da non riconoscere un semplice saluto. Lo era per molte altre cose, ma non per quella.

    Sorrise divertito all'imbarazzo successivo. Chiedere aiuto, per Marcus, era un'impresa difficile. Non impossibile, in fondo a qualcuno aveva già chiesto aiuto, e considerando chi era, sapeva benissimo di non poter fare di peggio. Motivo per cui, le parole di rassicurazione di Jesse passarono semplicemente come un avviso non necessario. Scosse la testa, ma rispose con cortesia e leggerezza. - Non farne un così grande problema, se succederà non sarà un segreto. È per questo che aspetto sempre all'ultimo. - Soddisfatto, chiuse il discorso con quella frase semplice e diretta, mentre rispose all'offerta successiva con un'accenno di felicità. - Perchè no, ogni tanto mi farebbe piacere! - Non era una cosa che faceva spesso e non poteva che essere un piacevole cambio di routine. Quantomeno non si stava facendo prendere a botte da Blake... Per il momento. In compenso, la battuta del Black Opal lo fece rabbrividire, un'improvvisa sensazione di disagio che gli lavò la testa. Si schiarì la gola, gli occhi leggermente più spalancati in un ovvio gesto di incredulità, che per fortuna riuscì a sparire in vista delle successive affermazioni del ragazzo.

    Beh, certo, se ti ricordi di chiederglielo. - Osservò mentre poi si rivolgeva all'animale, rendendosi conto dalle frasi che era giunto il momento di separarsi. Perfetto, in realtà, visto che cominciava a pensare di dover tornare ad allenarsi, ora che aveva ripreso fiato. Forse avrebbe anche dovuto correre un po' di più, per scrupolo. Sentì le sue parole mentre scattava per allontanarsi, ma notò che con la stessa burrascosità frenò e tornò sui suoi passi, portando il magifonino verso il volto di Marcus che si ritrovò costretto ad indietreggiare di un passo per non fare un incontro ravvicinato fra esso e il suo naso. Fece appena in tempo a prenderne nota che l'altro saettò via, sparendo lentamente dalla sua vista. - Ci vediamo in giro!

    Scosse la testa, notando come le ultime azioni erano praticamente rasenti al comico, ma doveva ammettere che gli aveva rallegrato quel periodo e aveva alleggerito un po' il suo umore. Infilò nuovamente le cuffie, riconcentrandosi per un attimo prima di riprendere a correre.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda - Stat.
     
    .
10 replies since 5/2/2021, 14:26   148 views
  Share  
.
UP