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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinSapeva più che bene perchè si sentisse così agitata per quell'incontro, eppure per quanto desiderasse provare a calmarsi non ci era ancora riuscita. Si trattava pur sempre di Blake, lo stesso ragazzo con cui aveva legato quasi subito l'anno precedente e che considerava ancora un prezioso amico, eppure sapeva anche più che bene che cosa aspettarsi. Mia non era mai stata una abituata a parlare della sua vita privata: in genere teneva per sé i propri sentimenti ma anche gli avvenimenti più importanti, come se condividerli con gli altri potesse in qualche modo renderli più fragili, farli svanire prima. Non voleva nemmeno essere troppo egocentrica, finendo per annoiare chiunque, e quindi spesso tralasciava parecchie cose senza nemmeno rendersene conto.
Eppure questa volta lo aveva fatto consapevolmente, e la cosa la faceva sentire in qualche modo peggio. Se anche si trattava di un meccanismo istintivo e naturale, il fatto che questa volta fosse qualcosa che aveva scelto di fare rendeva tutto peggiore, anche se sapeva di aver avuto le sue ragioni. Ammirava Blake per certe ragioni, certo, ma era la prima a sapere bene quanto il ragazzo fosse impulsivo e, spesso, anche convinto che la sua opinione fosse sempre quella giusta. Se certe volte quel lato della sua personalità l’aveva affascinata, perché lo faceva sembrare così sicuro di sé stesso, in quel caso sapeva che avrebbe portato solo ad un conflitto: Blake odiava Cameron, e sapere che si erano fidanzati non avrebbe fatto altro che innescarlo.
Mia dopotutto aveva avuto modo di vedere quanto Blake sapesse essere bravo nell’esplodere, quanto alle volte le sue reazioni lo portassero a danneggiare chiunque, anche se stesso, e non voleva che quella notizia lo portasse a fare qualche altro disastro. Dopotutto si erano allontani comunque, per via di Lilith, dei loro problemi e probabilmente una serie di altre ragioni che Mia stessa non riusciva a trovare. Il suo atteggiamento in merito era dettato più che altro dalle sue insicurezza, ma rimaneva dell’idea che se Blake avesse voluto parlarle le avrebbe potuto scrivere in qualunque momento, se non lo aveva fatto era perché se la cavava benissimo da solo.
Certo, non poteva negare che il disastro con Lilith l’avesse segnata, si sentiva ancora in colpa per aver scatenato quella scenata di gelosia ed era convinta che Blake volesse evitarla anche per quello. Mia pensava che, a parti invertite, Cameron avrebbe dovuto fidarsi di lei e avrebbero trovato una soluzione perché lui non stesse male e lei potesse continuare a frequentare chi voleva, ma lei non era Blake, non era nella sua testa e stava cercando di non accusarlo di niente. Infondo non era ipocrita, sapeva bene che lei per prima non si era sforzata così tanto per inseguirlo. Certo, non che l’avesse aiutata con quella scenata a Capodanno, ma non aveva intenzione di farsi frenare ancora una volta dai pregiudizi.
Sospirò profondamente, decidendosi a lasciare il dormitorio e raggiungere la Stanza delle Necessità, dopo essersi data una rapida sistemata e aver optato per dei pantaloni neri e un maglioncino grigio, in perfetto stile Mia Freeman: comodo ma comunque curato. Lasciò quasi tutto in camera, eccezione fatta per il magifonino, e raggiunse la stanza. Una volta lì tentennò giusto qualche istante per poi aprire la porta, chiedendosi solo in quel momento che cosa avrebbe potuto trovare al suo interno. Non si sorprese nemmeno così tanto nel ritrovarsi in quella che era una perfetta replica di un elegante balcone che dava su Londra. Si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò quindi a Blake, accennando un leggero sorriso. “Ehi” avrebbe detto semplicemente, dopotutto era stata lui a chiamarla e lei sentiva ancora un lieve velo di disagio e tensione tra loro.code made by gin. -
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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinNon sapeva nemmeno lei che cosa aspettarsi da parte di Blake, aveva qualche sospetto circa quello di cui avrebbero parlato, ma non avrebbe potuto metterci la mano sul fuoco. Sapeva che la vita, soprattutto emotiva, di Blake era sempre in balia del momento, sapeva che il ragazzo era sempre in preda a qualche evento traumatico e anche se non era così tanto informata su di lui ultimamente sapeva che le cose non andavano per il meglio. Aveva cercato di contattarlo qualche volta, aveva provato a scrivergli, ma si era resa conto come il ragazzo avesse preso le distanze da ogni cosa, e poi si era persa fin troppe cose per riuscire a comprenderle. Non sapeva di lui e Jessica, per esempio, e anche se l’altra ragazza era una Prefetta come lei cercava sempre di evitare Lilith dopo il loro primo incontro, tutt’altro che positivo. Non voleva immischiarsi nella loro relazione, e forse anche da lì si poteva notare quanto lei e il ragazzo fossero diversi: per quanto non pensasse che Lilith avesse avuto ragione, quella volta, a prendersela così tanto, non si sarebbe mai permessa di giudicare la loro relazione o di mettere bocca sul loro rapporto. Non era qualcosa che la riguardava, infondo, e Blake poteva decidere di stare con più preferiva, non aveva bisogno di certo che lei gli desse le sue opinioni.
Certo, non che Mia sapesse stare zitta quando vedeva qualcosa che non le piaceva, seppur aveva imparato a trattenersi alle volte era comunque spinta sempre dal desiderio di proteggere le persone a cui teneva ma la loro lontananza l’aveva aiutata a farsi di più i fatti suoi.
In quel momento avrebbe potuto saperne un po’ di più, sapere che cosa fosse successo di preciso, avere un modo per aiutarlo e farlo sentire meglio quando invece non aveva la benché minima idea di come avrebbe dovuto comportarsi in una situazione simile. Seguì con lo sguardo il tragitto del mozzicone che sparò nel vuoto come se si trovassero un vero terrazzo e dopo qualche istante lo seguì, sedendosi sul cornicione e guardando nel vuoto per qualche istante. Sospirò piano e sorrise appena, apprezzando le sue parole ma intuendo da sola che non fosse quello il motivo per cui l’aveva chiamata lì.
“Oh sì, e non sperare in trattamenti di favore!” replicò con una battuta, dandogli una spallata leggera e giocosa e cercando di sorridere, fosse anche solo per alleggerire in qualche modo l’atmosfera.
Si aspettava che Blake avrebbe cercato di andare dritto al punto e quando avrebbe smesso di tergiversare. Si aspettava che volesse parlargliene, non credeva che fosse quello l’argomento principale ma forse era meglio affrontarlo subito, per quella logica del “via il dente, via il dolore”. Si lasciò scappare un mezzo sospiro, e si prese anche qualche minuto per mettere in ordine le parole e cercare di mettere assieme un discorso che potesse in qualche modo chiudere quella storia una volta per tutte. Certo, non sapeva come facesse a sapere che stavano assieme ufficialmente, non era nemmeno sicura che lo sapesse davvero, ma cercò di partire con ordine.
“Al cuore non si comanda, Blake. Non ho scelto di innamorarmi di Cameron, è successo e basta… mi rendo conto che possa sembrare assurdo, per via del suo legame con Mark, ma posso assicurarti che non è il ragazzo che sembra. Con me è dolce, mi tratta bene, si è sempre impegnato per farmi sentire importante e non mi ha mai obbligata a fare niente. Non intendo convincerti di niente, non pretendo che tu approvi questa relazione…ma non lascerò Cameron perché non ti piace, sto bene con lui, tengo a lui, e temo dovrai fartene una ragione.” ammise con calma, guardandolo con dolcezza tutto sommato, sorridendogli appena e cercando di rimanere tranquilla perché bastava Blake che perdeva le staffe con troppa facilità.code made by gin. -
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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinAvrebbe voluto esserci per lui molto di più di quanto non avesse fatto, non si sentita fiera di essersi comportata in quel modo anche se pensava che in parte Blake se lo meritasse. Infondo non voleva essere cattiva, ma lui era il primo a non essersi fatto vivo e ora se ne tornava con tutta quella rabbia verso Cameron. Comprendeva in parte le sue ragioni, poteva immaginare come non fosse così semplice riuscire a trattenersi, soprattutto non conoscendolo così bene, ma poteva davvero dargli ragione? Non ne sarebbe stata capace.
Sorrisi appena alla sua battuta, alzando gli occhi al cielo. “Scoprirai che sono anche brava a dire di no quando si tratta di piani troppo pericolosi.” lo rimboccò, cercando comunque di mantenere un tono leggero e scanzonato perché infondo era la prima che avrebbe fatto di tutto per aiutarlo, anche infrangente qualche regola se strettamente necessario. Ma ehi, questo era meglio che Blake lo sospettasse e basta, mai dire mai!
Di certo in quel momento non le stava venendo molta voglia di proseguire col suo grande annuncio, cominciava a temere che le cose sarebbero andate anche peggio del previsto e non aveva voglia di discutere con Blake, non credeva che ne valesse davvero la pena. Lo considerava un buon amico, gli voleva bene, e l’idea di litigarci per qualcosa che non sarebbe cambiato le metteva tristezza, ma si impose di rispondere a tutte le sue domande con calma e vedere come andava, d’altro canto forse era meglio togliersi ogni sassolino dalla scarpa e poi passare ad altro.
Si sarebbe appoggiata quindi al cornicione, sospirando piano. Sì, aveva pensato che Blake sarebbe arrivato a chiederle una cosa del genere, perché conosceva l’amico ma poteva comunque sbagliarsi e temeva che sarebbe arrivato a quel punto e voleva fare di tutto per prevenire la cosa ed evitarla. “E’ che non voglio correre il rischio… e non voglio perdere nessuno Blake, posso stare con Cameron ed essere ancora tua amica, non ho bisogno di scegliere.” ammise piano per poi concentrarsi sul non perdere la pazienza del tutto e dargli una risposta sensata e sincera.
“Hai ragione, forse ho un problema con queste situazioni e mi piace l’idea di salvare gli altri ma… anche lui sta salvando me, a suo modo. Non mi sento importante solo per questo, lui si sta davvero impegnando e sta migliorando anche con gli altri. Mi piace sapere che la mia presenza lo aiuta e… non possiamo davvero giudicare una persona che non conosciamo del tutto. Sono sicura che ci sia una ragione nel suo comportamento e non facciamo i santi, anche io e te all’inizio ci siamo punzecchiati e ora siamo qui! Sì, lo so, non è la stessa cosa di una scommessa ma si sta facendo perdonare.” gli fece notare per poi staccarsi dal cornicione e raddrizzare la schiena.
“Se si rivelerà uno stronzo sarò la prima a difendermi, so che c’è questa possibilità, ma penso sia remota. Non penso una persona potrebbe fingere tutto quello che sta facendo lui e io…mi fido.” ammise alla fine sorridendo appena. “Non dico che andrà sempre tutto bene, dico solo di non cominciare da ora a preparare la sua fossa, e forse se gli darai una minuscola chance potrebbe anche sorprenderti.” concluse quindi, con dolcezza, sapendo che se Blake poteva ottenere da lei tutto quel che voleva, lei forse aveva potere di quietarlo un po’, almeno qualche volta. Il ragazzo sarebbe rimasto una mina vagante, non voleva avere la pretesa di cambiare quel lato della sua personalità, ma aveva il sospetto di riuscire a contenerlo qualche volta, o almeno ci era riuscita vagamente in passato e sperava di riuscirci ancora, almeno per il momento. Non pensava che sarebbero mai diventati migliori amici, quei due, non era nemmeno ciò che pretendeva, avrebbe solo voluto poter accennare al suo ragazzo senza la paura che Blake cominciasse di nuovo a ricordarle che non era abbastanza per lei.code made by gin. -
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Prefetto AmetrinNon voleva che Blake pensasse di non contare niente per lei, in realtà si era sempre lasciata un minimo influenzare dalle sue opinioni fin da quando lo conosceva. Non era il tipo di persona che si faceva influenzare dagli altri, era una che credeva fermamente nel seguire il proprio cuore per la maggior parte delle volte, eppure Blake era un caro amico e aveva sofferto della loro distanza. D’altro canto non voleva che Cameron si sentisse sempre giudicato in sua presenza, non le piaceva l’idea che Barnes non facesse altro che prendersela con lui ogni volta che erano nella stessa stanza.
Sapeva anche che il ragazzo che aveva di fronte non sarebbe cambiato per lei e che sia lui che il suo ragazzo erano due teste calde: non si sarebbero mai lasciati stare, anche solo per principio, ed era convinta che fosse lei quella a dover mediare, augurandosi poi che non si vedessero troppo quando lei non c’era, anche solo per caso. Quando gli aveva chiesto di non farla scegliere aveva parlato con sincerità, come era solita fare sempre: aveva paura che l’avrebbero messa davanti ad un bivio, prima o poi, e che avrebbe dovuto costringersi ad avere una preferenza anche se non era da lei.
Per lei era difficile riuscire a mettersi l’anima in pace, per tutta la sua vita era stata costretta a scegliere, a vedere le sue aspettative tradite, a rimanere da sola, e non riusciva a concepire che ora la sua vita fosse cambiata così tanto, così all’improvviso. Aveva così tanti amici ora, un ragazzo innamorato di lei, era diventa Prefetta… la mia di qualche anno prima non ci avrebbe creduto e forse anche per questo aveva paura di non meritarsi niente di tutto quello e di vederlo svanire da un secondo all’altro.
Si sarebbe limitata a lanciare un’occhiata contrariata nei confronti di Blake che si fermò giusto in tempo prima di finire la sua frase, che però era già più che intuibile. Se non altro era già un miracolo che avesse provato a correggersi all’ultimo prima di insultare Cameron ancora una volta e Mia aveva imparato che per certe cose avrebbe dovuto accontentarsi, con Blake. Gli sorrise appena, sforzandosi davvero di essere comprensiva e gentile, e gli avrebbe sfiorato una spalla, seppur con estrema timidezza visto cosa avevano scatenato l’ultima volta che si erano sfiorati, per quanto sempre senza malizia.
“Grazie…” avrebbe quindi sussurrato per poi inclinare la testa, sorpresa da un regalo così inaspettato. Non credeva che il ragazzo avrebbe davvero fatto qualcosa del genere per lei, non dopo quel tempo indefinito di silenzio che li aveva un po’ separati. Prese il pacchetto con cura, sorridendo istintivamente perché riconobbe la forma e il peso: si erano presi la stessa tipologia di regalo.
Certo, Mia si era ripetuta più volte che lei e Blake si erano allontanati ma non era comunque riuscita a trattenersi dal comprargli un pensiero per Natale e portarlo con sé perché “mai dire mai”. Cominciò ad aprire il suo regalo e avrebbe lanciato un’occhiata spiazzata a Blake, ritrovandosi tra le mani un libro così prezioso, reso ancora più di valore dalle sue parole. “Sei sicuro…che vuoi che lo abbia io?” avrebbe quindi domandato, sconvolta dal fatto che le avesse appena affidato qualcosa che per lui era così importante.code made by gin. -
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Prefetto AmetrinNon sapeva nemmeno lei perché stesse tergiversando così tanto, forse avrebbe dovuto allontanarsi da Blake e lasciarlo sbollire, ma sospettava che non avrebbe mai accettato la cosa anche lasciandolo pensare in merito per altrettanto tempo. Non pensava che il ragazzo avrebbe mai accettato la loro relazione, era piuttosto certa che avrebbe continuato a detestare Cam e anzi che sarebbe stata fortunata se i due non avessero finito per prendersi a pugni. Le dispiaceva ovviamente che la situazione fosse quella, che potessero davvero sopportarsi così poco, ma al tempo stesso era felice che Blake fosse comunque lì, intenzionato ad continuare ad essere suo amico: teneva al Black Opal più di quanto alle volte volesse ammettere, e pensava davvero che lo avrebbe perdonato anche questa volta.
Doveva solo evitare che i due stessero troppo vicini no? Non era poi così difficile…forse.
“Oh sì, mi ritengo già molto fortunata… e sono sicura che non gli torcerai un capello perché ricorda Barnes, sono minuta ma so anche come farmi valere.” avrebbe replicato, lasciandosi andare ad un sorriso furbo per poi guardarlo ancora commossa. Non si aspettava un regalo così bello e importante e le sembrò che il suo pensiero improvvisamente perdesse valore: avrebbe comunque tirato fuori dalla borsa un involto simile a quello che aveva appena scartato, dal momento che conteneva anche quello un libro anche se non così prezioso come quello di Blake. “Non penso di poter competere ma l’ho visto e ti ho pensato…” avrebbe ammesso con dolcezza, e quando il ragazzo lo avesse aperto avrebbe trovato al suo interno un antico ricettario: non si sapeva dove Mia lo avesse scovato di preciso, ma aveva aggiunto alcune ricette che ricordava di suo madre e qualche nota personale, lasciando anche pagine vuote perché Blake potesse riempirle come desiderava. “Spero che cucinare ti rilassi ancora…” avrebbe aggiunto poco dopo, vagamente impacciata.
Dopo il loro confronto su Cameron e dopo aver aperto il suo regalo Mia era convinta che le emozioni fossero finite lì, ma si sbagliava di grosso. Quando Blake le fece la sua confessione si ritrovò a sbattere le palpebre più volte, sorpresa: non era una fan di Lilith, soprattutto per l’approccio che avevano avuto inizialmente, ma non si aspettava di certo una notizia del genere. “Oh..” si limitò a commentare sul momento, spiazzata. Non si augurava che i due si lasciassero, per quanto fosse dell’idea che una ragazza così gelosa e possessiva –per come l’aveva vista lei, ovvio- non facesse troppo per lui, ma infondo se erano felici…! “Mi dispiace…” avrebbe sussurrato, senza sapere bene che cosa dire, giusto per prendere tempo per riordinare i pensieri.
Avrebbe scosso la testa alla sua rassicurazione. “Lo so, so che non sei qui perché vi siete lasciati e…mi mancavi anche tu.” avrebbe ammesso, sfiorandogli poi una spalla e lasciando che fumasse la sua sigaretta senza infierire. “Se hai fatto quella scelta era perché forse non la amavi più come prima… e non ti dirò che è stata la scelta migliore che potessi fare, perché se lei non si sentiva in pausa non è stata una grande idea ma…non sono qui per giudicarti, o dirti che hai sbagliato. Ormai lo hai fatto, non si può tornare indietro.” avrebbe suggerito con franchezza.code made by gin. -
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Edited by Blake Barnes - 25/2/2021, 15:27. -
.Mia Freeman
Prefetto AmetrinMia era sempre convinta di non fare mai abbastanza per gli altri e aveva paura di non essere molto capace a trasmettere quel che provava e condividere i suoi sentimenti. Era difficile per lei riuscire a pensare di comunicare nel modo migliore, soprattutto con persone come Blake aveva la sensazione che quello che avrebbe potuto regalargli non sarebbe mai stato all’”altezza” dei desideri di qualcuno che poteva avere qualsiasi cosa. Forse anche per questo aveva evitato di comprare qualcosa di costoso o materialmente prezioso, prediligendo piuttosto qualcosa che potesse avere un valore sentimentale. Di certo aveva comunque scelto qualcosa di meno importante di ciò che aveva scelto Blake: stringeva anche il suo nuovo libro tra le mani, terrorizzata all’idea di rovinarlo o di sgualcirlo in qualche modo, non dimostrandosi in grado di prendersene cura al suo meglio.
Avrebbe accennato un sorriso, sbuffando in modo teatrale. “Va bene, va bene, puoi essere tu a decretarlo… Ma solo perché è il tuo regalo!” avrebbe replicato provando a scherzare, perché stava ancora provando ad alleggerire la tensione e non appesantire troppo quella conversazione. Era felice di vederlo così tanto contento del suo regalo tanto che si convinse di aver fatto la scelta giusta, dopo settimane di indecisione e di domande. Anche se nell’ultimo periodo non avevano avuto un rapporto molto profondo e forte, aveva comunque pensato a lui in tutto quel tempo, preoccupandosi per le sue condizioni, chiedendosi come stesse. Anche se non le piaceva ammetterlo, era ormai sicura che fosse stato il suo orgoglio a impedirle di farsi avanti prima, portandola ad aspettare che fosse il ragazzo a fare il primo passo per chissà quale ragione. Era felice che lo avesse fatto, e le bastarono quei pochi minuti in compagnia per ricordarsi come funzionavano bene loro due –come amici ovviamente- insieme e quanto le era mancato. Lui e le sue uscite improvvise, come ora che le aveva detto di botto quel che era successo senza darle nemmeno il tempo di elaborare degnamente la notizia e farsene una ragione. Una minuscola parte di lei pensò che avesse fatto la scelta migliore, e che forse avrebbe dovuto farla anche prima, ma cercò di metterla da parte ed empatizzare con lui, provando ad essere comprensiva e non giudicare.
Non era molto convinta delle sue parole, e per quanto Blake potesse sbagliare e non essere perfette, Mia era sicura che Lilith non fosse perfetta. “Io dico solo che non eravate compatibili… e magari sì, questo non è il periodo migliore per te per avere una relazione. Ma non si tratta di essere migliori o peggiori.” provò a ricordargli con dolcezza, sperando che non si desse colpe che non erano sue. Sapeva bene che Barnes appariva a tutti come tutto d’un pezzo, sempre sicuro di sé, ma lei aveva imparato a vedere le sue debolezze e aveva paura che soffrisse ancora di più di quello che lei poteva immaginare.
Conosceva però abbastanza bene il ragazza da immaginare che non avrebbero parlato ancora a lungo di quella questione e non si sorprese nemmeno così tanto alla sua domanda. Accennò un sorriso e annuì piano. “Penso di avere le idee sempre più chiare, anche se non ho ancora deciso ufficialmente… e tu?” avrebbe quindi domandato con interesse, sperando che parlare di qualcosa del genere potesse risollevare anche lui, in qualche modo.code made by gin. -
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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinSapeva bene quanto Blake fosse una persona particolare e unica nel suo genere, non si poteva mai sapere che cosa gli passasse per la testa e che cosa stesse passando, era sempre così imprevedibile che lei stessa, seppur dopo più di un anno, alle volte rimaneva sorpresa dalle sue scelte. Infondo si era avvicinata a lui così tanto anche per quello, se fosse stato prevedibile e scontato probabilmente non gli avrebbe dato così tanta corda: Mia non era una che si fermava alle apparenze, ma solo quando aveva capito che Blake era di più che il classico bulletto della scuola aveva iniziato ad avvicinarsi e provare a conoscerlo meglio.
Si era convinta alla fine abbastanza da riuscire a legarsi a lui e ora non avrebbe potuto farne a meno, anche se il ragazzo le dava non poche gatte da pelare e non si poteva dire che fosse facile avervi a che fare. Era ovvio che avrebbe comunque cercato sempre di lottare perché Blake fosse felice, voleva proteggere i suoi interessi e probabilmente non riusciva nemmeno ad essere oggettiva quanto avrebbe voluto. La mancanza di un rapporto vero e proprio con Lilith le impediva di empatizzare fino in fondo con la ragazza, e per quanto potesse immaginare che una rottura facesse sempre male, anche se eri la persona più forte dell’universo o cercavi di esserlo, non riusciva comunque a immaginare come stesse davvero, o a dispiacersi del tutto.
Avrebbe voluto fare di più, alleggerire davvero l’atmosfera e provare a fare di più che buttare lì qualche battutina a caso e provare goffamente a migliorare qualcosa che di certo non si sarebbe risolto per così poco.
Lo studiò attentamente mentre le spiegava le sue ragioni, scuotendo piano la testa. “Rimango dell’idea che una relazione sia composta da due persone, i traguardi e gli errori sono sempre condivisi. Di certo sbaglierai qualcosa, ma anche lei…non darti tutte le colpe.” provò a ricordargli, con dolcezza.
Per quanto riguardava il suo percorso di studi Mia alle volte dimenticava addirittura che avessero un anno di differenza, e lui era già al terzo anno. Inclinò la testa, travolta dal suo entusiasmo per la questione musica di cui ancora non le aveva parlato e si ritrovò a sorridere all’istante. “Beh mi sembri molto convinto! Ti aiuterei ma sono una pessima cantante e musicista… ma verrò sicuramente ai tuoi concerti!” lo informò con allegria.
E quella stessa allegria cozzava alquanto con la domanda che le pose poco dopo, all’improvviso e senza un vero senso apparente. Non avevano più parlato troppo della vicenda, Mia aveva preferito accantonarla dopo che avevano già provato a chiarire e non pensava di certo che l’avrebbe ritirata fuori ora, dopo tutto quel tempo. Corrucciò le sopracciglia e lo guardò, colpita e confusa. “Blake…non ero io, non avrei mai detto cose del genere se fossi stata in me.” provò a dirgli, sfiorandogli piano una spalla anche se una parte di lei temeva che lui non avrebbe creduto a quella risposta, non se aveva ritirato fuori l’argomento dopo tutto quel tempo. “Sei testardo, lo sappiamo entrambi, e non negherò che fai spesso delle cazzate… ma voglio bene alla tua testa calda, e anche se vorrei prenderti a schiaffi quando insulti Cameron tengo davvero a te.” provò ad aprirsi quindi, sperando che la cosa potesse fare bene anche a lui.code made by gin. -
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