é da un pò che non parliamo!

Blake&Mia

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    Blake Barnes
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    Erano da poco rientrati a scuola. Doveva ammettere che si sentiva in colpa per quello che era successo. Lui e Mia avevano sempre avuto un rapporto speciale e da quando era successa tutta quella storia di Lilith, Cameron, Marck e Jessica si erano allontanati. Si erano riparlati nelle segrete, certo, ma alla fine non era mai tornato niente come agli inizi. Il problema principale di Blake era che non riusciva ad essere il primo a cercare le persone. Era dell'idea che se Mia lo volesse cercare il suo numero ce lo aveva, ma se aveva scelto di non farlo allora c'era una motivazione che, nel momento in cui lei avesse voluto spiegargli, allora lo avrebbe fatto, senza che lui forzasse la situazione. No, erano menzogne. Blake non l'aveva più cercata sia perchè non voleva discutere con Lilith per cose inutili, sia perchè aveva avuto ben altro a cui pensare. La storia con Jessica, suo fratello, Halloween, il cambio percorso, la band e gennaio che era di per se un mese di merda per lui lo avevano reso semplicemente isterico e sempre più distaccato da tutto e da tutti. Più le persone che lo volevano bene lo circondavano e più lui si chiudeva a riccio nel suo carattere da stronzo supremo. Era qualcosa che gli andava veramente di traverso, voleva stare da solo nel suo dolore e nella sua commiserazione ed adesso che con Lilith le cose non andavano come dovevano andare era ancora peggio. Comunque aveva deciso che forse, tutto quel mutismo, era veramente da evitare e che scrivere a Mia non era una cattiva idea. In fondo lei era sempre riuscita a capirlo davvero e doveva ammettere, mai a lei, ma solamente a se stesso, che le mancava. Il suo essere sempre così maestrina e stronzetta gli mancava veramente tanto. Comunque, alla fine le scrisse un messaggio e le disse che lo avrebbe trovato davanti la stanza delle necessità ale 16.00 in punto. Aveva anche controllato che non ci fosse nessun tipo di lezione ne per lui ne per lei. Era perfetto insomma e comunque sapeva che sarebbe andata, o comunque ci sperava veramente. Si mise davanti allo specchio e non fece altro che mettersi una maglioncino, un jeans dal lavaggio chiaro ed un paio di scarpette da ginnastica. Non gli andava di mettersi la divisa e poi non doveva andare a nessuna lezione, si infilò il braccialetto che aveva in comune con suo fratello, il suo orologio, un occhiolino allo specchio ed era pronto. Ah, certo, profumo come se non ci fosse un domani e si avviò verso la stanza delle necessità che nel momento stesso in cui apparve, mostrò una porticina famigliare, si aveva bisogno di qualcosa del genere. Sorrise appena e vi entrò. Si ritrovò l'esatta copia del terrazzo del suo appartamento. Ecco, non se lo aspettava ma forse era il luogo in cui avrebbe portato una delle sue migliori amiche per fare conversazione e sopratutto per riuscire a capire cosa stesse succedendo nella sua vita. Quel silenzio e quel rapporto di circostanza non gli piaceva per niente. Assolutamente. Attese l'arrivo della biondina!
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    Sapeva più che bene perchè si sentisse così agitata per quell'incontro, eppure per quanto desiderasse provare a calmarsi non ci era ancora riuscita. Si trattava pur sempre di Blake, lo stesso ragazzo con cui aveva legato quasi subito l'anno precedente e che considerava ancora un prezioso amico, eppure sapeva anche più che bene che cosa aspettarsi. Mia non era mai stata una abituata a parlare della sua vita privata: in genere teneva per sé i propri sentimenti ma anche gli avvenimenti più importanti, come se condividerli con gli altri potesse in qualche modo renderli più fragili, farli svanire prima. Non voleva nemmeno essere troppo egocentrica, finendo per annoiare chiunque, e quindi spesso tralasciava parecchie cose senza nemmeno rendersene conto.
    Eppure questa volta lo aveva fatto consapevolmente, e la cosa la faceva sentire in qualche modo peggio. Se anche si trattava di un meccanismo istintivo e naturale, il fatto che questa volta fosse qualcosa che aveva scelto di fare rendeva tutto peggiore, anche se sapeva di aver avuto le sue ragioni. Ammirava Blake per certe ragioni, certo, ma era la prima a sapere bene quanto il ragazzo fosse impulsivo e, spesso, anche convinto che la sua opinione fosse sempre quella giusta. Se certe volte quel lato della sua personalità l’aveva affascinata, perché lo faceva sembrare così sicuro di sé stesso, in quel caso sapeva che avrebbe portato solo ad un conflitto: Blake odiava Cameron, e sapere che si erano fidanzati non avrebbe fatto altro che innescarlo.
    Mia dopotutto aveva avuto modo di vedere quanto Blake sapesse essere bravo nell’esplodere, quanto alle volte le sue reazioni lo portassero a danneggiare chiunque, anche se stesso, e non voleva che quella notizia lo portasse a fare qualche altro disastro. Dopotutto si erano allontani comunque, per via di Lilith, dei loro problemi e probabilmente una serie di altre ragioni che Mia stessa non riusciva a trovare. Il suo atteggiamento in merito era dettato più che altro dalle sue insicurezza, ma rimaneva dell’idea che se Blake avesse voluto parlarle le avrebbe potuto scrivere in qualunque momento, se non lo aveva fatto era perché se la cavava benissimo da solo.
    Certo, non poteva negare che il disastro con Lilith l’avesse segnata, si sentiva ancora in colpa per aver scatenato quella scenata di gelosia ed era convinta che Blake volesse evitarla anche per quello. Mia pensava che, a parti invertite, Cameron avrebbe dovuto fidarsi di lei e avrebbero trovato una soluzione perché lui non stesse male e lei potesse continuare a frequentare chi voleva, ma lei non era Blake, non era nella sua testa e stava cercando di non accusarlo di niente. Infondo non era ipocrita, sapeva bene che lei per prima non si era sforzata così tanto per inseguirlo. Certo, non che l’avesse aiutata con quella scenata a Capodanno, ma non aveva intenzione di farsi frenare ancora una volta dai pregiudizi.
    Sospirò profondamente, decidendosi a lasciare il dormitorio e raggiungere la Stanza delle Necessità, dopo essersi data una rapida sistemata e aver optato per dei pantaloni neri e un maglioncino grigio, in perfetto stile Mia Freeman: comodo ma comunque curato. Lasciò quasi tutto in camera, eccezione fatta per il magifonino, e raggiunse la stanza. Una volta lì tentennò giusto qualche istante per poi aprire la porta, chiedendosi solo in quel momento che cosa avrebbe potuto trovare al suo interno. Non si sorprese nemmeno così tanto nel ritrovarsi in quella che era una perfetta replica di un elegante balcone che dava su Londra. Si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò quindi a Blake, accennando un leggero sorriso. “Ehi” avrebbe detto semplicemente, dopotutto era stata lui a chiamarla e lei sentiva ancora un lieve velo di disagio e tensione tra loro.


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    La sua vita stava cambiando, ancora una volta e stava andando in una direzione che lui neanche si aspettava. Non sapeva esattamente perchè, ma ogni volta che aveva una certezza questa vacillava nel vuoto. Con Lilith le cose andavano bene, almeno fino a quando non gli aveva confessato la verità dei fatti, ed adesso, di nuovo era allo sbarglio emotivo. l'amava ancora? Certo che l'amava ancora era pur sempre il primo amore e Blake aveva pur sempr 19 anni oramai. Ecco, Gennaio riusciva ad essere un mese pesante e di merda a prescindere, anche solo per il solo fatto di esistere. Si morse il labbro e poi continuò a fumare quella sigaretta in modo lento. Si, ultimamente stava fumando di più, ma era l'unica cosa che riusciva ralmente a calmarlo,oltre la boxe ed ovviamente Jesse, ma non poteva prendere a pugni chiunque e Jesse aveva, suo malgrado, una vita da portare avanti. Fece un respiro profondo e quando sentì la porta della stanza delle necessità aprirsi un sorriso gli si dipense sul volto in maniera spontanea. Alla fine era andata comunque. Blake si era sempre chiesto, nei momenti rari di umiltà che aveva, cosa spingesse le persone a tornare sempre da lui, a volergli così bene e a rischiare sempre qualcosa per la sua amicizia. Sapeva di essere speciale, lo sapeva e gli veniva dimostrato costantemente, ma non sapeva cosa lo rendesse in quel modo. si voltò verso la ragazzina bionda quando lei parlò. Ehi! Disse poi facendo l'ultimo tiro di sigaretta prima di buttarla per terra. Questa, comunque sparì nel vuoto, come se ci fosse davvero un terrazzo. Un cornicione largo apparì di fronte a lui e Blake ci si mise sopra con le gambe penzoloni. Aveva veramente bisogno d'aria, le fece segno di sedersi anche a lei. Congratulazione per la tua spilla! Adesso sei legittimata ad essere una rompi palle a tutti gli effetti! Era meglio cominciare con qualcosa di più soft e non sparare subito a zero su qualcosa. Strano ma vero, ma Blake non aveva del tutto voglia di discutere, voleva solamente la sua amica indietro. Sicuramente quello che aveva visto e sentito a capodanno non gli era piaciuto per niente, ma anche in quella occasione, Aaron lo aveva fatto ragionare. Come poteva dire di voler bene a Mia se non ascoltava le sue ragioni, se non si fidava di lei? Cosa c'era di diverso nell'appoggiare Jessica per andare con un professore e dissentire con Mia nell'andare con un suo compagno di scuola? Non sono bravo con queste cose quindi andrò subito al dunque. Ed ecco che ogni tentativo di avere una conversazione con tatto e gentilezza stava per svanire. Perchè ti sei innamorata di quello? Beh, Mia era una ragazza intelligente e quello era il modo di Blake per sentire la sua campana. Era vero che non si era fatto sentire e forse era anche la persona più sconstante del mondo, ma le voleva bene e quello non era mai cambiato. Guardò il vuoto e poi si voltò appena per guardare gli occhi altrettanto celesti dell'ametrina!
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    Non sapeva nemmeno lei che cosa aspettarsi da parte di Blake, aveva qualche sospetto circa quello di cui avrebbero parlato, ma non avrebbe potuto metterci la mano sul fuoco. Sapeva che la vita, soprattutto emotiva, di Blake era sempre in balia del momento, sapeva che il ragazzo era sempre in preda a qualche evento traumatico e anche se non era così tanto informata su di lui ultimamente sapeva che le cose non andavano per il meglio. Aveva cercato di contattarlo qualche volta, aveva provato a scrivergli, ma si era resa conto come il ragazzo avesse preso le distanze da ogni cosa, e poi si era persa fin troppe cose per riuscire a comprenderle. Non sapeva di lui e Jessica, per esempio, e anche se l’altra ragazza era una Prefetta come lei cercava sempre di evitare Lilith dopo il loro primo incontro, tutt’altro che positivo. Non voleva immischiarsi nella loro relazione, e forse anche da lì si poteva notare quanto lei e il ragazzo fossero diversi: per quanto non pensasse che Lilith avesse avuto ragione, quella volta, a prendersela così tanto, non si sarebbe mai permessa di giudicare la loro relazione o di mettere bocca sul loro rapporto. Non era qualcosa che la riguardava, infondo, e Blake poteva decidere di stare con più preferiva, non aveva bisogno di certo che lei gli desse le sue opinioni.
    Certo, non che Mia sapesse stare zitta quando vedeva qualcosa che non le piaceva, seppur aveva imparato a trattenersi alle volte era comunque spinta sempre dal desiderio di proteggere le persone a cui teneva ma la loro lontananza l’aveva aiutata a farsi di più i fatti suoi.
    In quel momento avrebbe potuto saperne un po’ di più, sapere che cosa fosse successo di preciso, avere un modo per aiutarlo e farlo sentire meglio quando invece non aveva la benché minima idea di come avrebbe dovuto comportarsi in una situazione simile. Seguì con lo sguardo il tragitto del mozzicone che sparò nel vuoto come se si trovassero un vero terrazzo e dopo qualche istante lo seguì, sedendosi sul cornicione e guardando nel vuoto per qualche istante. Sospirò piano e sorrise appena, apprezzando le sue parole ma intuendo da sola che non fosse quello il motivo per cui l’aveva chiamata lì.
    “Oh sì, e non sperare in trattamenti di favore!” replicò con una battuta, dandogli una spallata leggera e giocosa e cercando di sorridere, fosse anche solo per alleggerire in qualche modo l’atmosfera.
    Si aspettava che Blake avrebbe cercato di andare dritto al punto e quando avrebbe smesso di tergiversare. Si aspettava che volesse parlargliene, non credeva che fosse quello l’argomento principale ma forse era meglio affrontarlo subito, per quella logica del “via il dente, via il dolore”. Si lasciò scappare un mezzo sospiro, e si prese anche qualche minuto per mettere in ordine le parole e cercare di mettere assieme un discorso che potesse in qualche modo chiudere quella storia una volta per tutte. Certo, non sapeva come facesse a sapere che stavano assieme ufficialmente, non era nemmeno sicura che lo sapesse davvero, ma cercò di partire con ordine.
    “Al cuore non si comanda, Blake. Non ho scelto di innamorarmi di Cameron, è successo e basta… mi rendo conto che possa sembrare assurdo, per via del suo legame con Mark, ma posso assicurarti che non è il ragazzo che sembra. Con me è dolce, mi tratta bene, si è sempre impegnato per farmi sentire importante e non mi ha mai obbligata a fare niente. Non intendo convincerti di niente, non pretendo che tu approvi questa relazione…ma non lascerò Cameron perché non ti piace, sto bene con lui, tengo a lui, e temo dovrai fartene una ragione.” ammise con calma, guardandolo con dolcezza tutto sommato, sorridendogli appena e cercando di rimanere tranquilla perché bastava Blake che perdeva le staffe con troppa facilità.


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    Ed eccoli li. Era un periodo un pò strano per l'opalino, ecco si certo era semre un periodo strano per Blake ma quello superava un pò tutto. Il problema principale della questione era che si era lasciato con Lilith da qualche giorno e non lo sapeva assolutamente nessuno. Ancora neanche riusciva a dirlo lui ad alta voce. Ma la cosa più assurda era che si, la ragazza gli mancava, ma neanche come avrebbe dovuto. La prima volta che si erano lasciati Blake era distrutto, ed infatti era mancato a scuola per una settimana intera, adesso, invece, era come se la cosa fosse normale. Il che gli procurava degli scompensi emotivi non indifferenti. Ma non era quello il momento di pensare a tutto quello. Il problema era: qual era il momento per pensarci? Si morse il labbro e scosse il capo. Certo che mi tratterai in maniera diversa e farai dei trattamenti di favore. Non servirà neanche che te li chiederò! é qualcosa che ti viene spontaneo. Si, diciamo chel modestia di Blake non era certamente sfumata per niente, ma comunque era qualcosa che non aveva intenzione di lasciare andare. Lui era fatto in quel modo e forse, il suo modo di fare era la sua unica salvezza. Ma non erano li per parlare di quello, in realtà, Blake non era li per parlare di niente ma solamente sapere lei come stava e sopratutto a che punto della sua vita si trovava con quel coglione di Cameron. Sbuffò sentendo le sue parole ma comunque l'ascoltò fino alla fine. Poi si voltò verso di lei, completamente, ed alzò un sopracciglio, poi però alla sua ultima frase sogghignò. Il fatto che tu possa anche solo pensare che io ti possa chiedere di lasciare Cameron perchè a me non mi piace, sinceramente mi stuzzica. Ed il fatto che tu, anche solo per un momento abbia detto una cosa del genere, è perchè ci penseresti! Ecco, nella mente di Blake cera una logica ben specifica che alla fine della fiera poteva anche essere ignorata, ma no, assolutamente. Blake ci teneva a dire quello che pensava sempre e specialmente a Mia. Scosse il capo. E comunque non te lo chiederei. Mi piace quando è il tempo a darmi ragione. Aggiunse poi alzando gli occhie al cielo e scuotendo la testa, si strofinò anche gli occhi come se dovesse fare il discorso più importante della sua vita. é vero non si sceglie di chi ci si innamora. Cameron non lo conosco e sinceramente neanche sto morendo dalla voglia di farlo, ma credo di conoscere bene te e...era difficile anche solamente dirle certe cose in realtà, almeno per lui.Credo anche che tu ti senta quasi in dovere di salvare un'anima persa. Come fai a sapere che sei innamorata di lui davvero se da quando vi siete avvicinati non fai altro che calmarlo, cercare di farlo stare bene! Certo che ti fa sentire importante e non ti obbliga a fare niente, ci mancherebbe pure! Ma ha scommesso sui tuoi sentimenti una volta, chi ti da la certezza che non lo farà di nuovo? Si, Blake era una persona ingombrante nella vita dei suoi amici, una presenza che non sempre poteva essere gestita e non sempre si poteva sopportare, ma lui si preoccupava davvero. Non aveva i modi giusti e forse non azzaccava neanche i tempi giusti, ma quando voleva bene ad una persona ci sarebbe stato sempre. Oltre al fatto che se lo rifà può scavarsi una fossa da solo. Lo avrebbe davvero preso a pugni in faccia fin quando non lo avrebbe dissanguato. Senti. Se tu sei felice va bene. Ma vuoi veramente una persona che si sappia comportare bene solamente con te? Non voleva neanche farle venire dei dubbi esistenziali, ma era quello che pensava e ci teneva veramente, ma veramente tanto a Mia. Erano successe tante cose che lei ancora non sapeva ma questo non aveva cambiato l'affetto che Blake provava per quella ragazzina. Anche perchè il tempo passato con lei seppur poco era stato comunque di qualità. Sempre.
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    Avrebbe voluto esserci per lui molto di più di quanto non avesse fatto, non si sentita fiera di essersi comportata in quel modo anche se pensava che in parte Blake se lo meritasse. Infondo non voleva essere cattiva, ma lui era il primo a non essersi fatto vivo e ora se ne tornava con tutta quella rabbia verso Cameron. Comprendeva in parte le sue ragioni, poteva immaginare come non fosse così semplice riuscire a trattenersi, soprattutto non conoscendolo così bene, ma poteva davvero dargli ragione? Non ne sarebbe stata capace.
    Sorrisi appena alla sua battuta, alzando gli occhi al cielo. “Scoprirai che sono anche brava a dire di no quando si tratta di piani troppo pericolosi.” lo rimboccò, cercando comunque di mantenere un tono leggero e scanzonato perché infondo era la prima che avrebbe fatto di tutto per aiutarlo, anche infrangente qualche regola se strettamente necessario. Ma ehi, questo era meglio che Blake lo sospettasse e basta, mai dire mai!
    Di certo in quel momento non le stava venendo molta voglia di proseguire col suo grande annuncio, cominciava a temere che le cose sarebbero andate anche peggio del previsto e non aveva voglia di discutere con Blake, non credeva che ne valesse davvero la pena. Lo considerava un buon amico, gli voleva bene, e l’idea di litigarci per qualcosa che non sarebbe cambiato le metteva tristezza, ma si impose di rispondere a tutte le sue domande con calma e vedere come andava, d’altro canto forse era meglio togliersi ogni sassolino dalla scarpa e poi passare ad altro.
    Si sarebbe appoggiata quindi al cornicione, sospirando piano. Sì, aveva pensato che Blake sarebbe arrivato a chiederle una cosa del genere, perché conosceva l’amico ma poteva comunque sbagliarsi e temeva che sarebbe arrivato a quel punto e voleva fare di tutto per prevenire la cosa ed evitarla. “E’ che non voglio correre il rischio… e non voglio perdere nessuno Blake, posso stare con Cameron ed essere ancora tua amica, non ho bisogno di scegliere.” ammise piano per poi concentrarsi sul non perdere la pazienza del tutto e dargli una risposta sensata e sincera.
    “Hai ragione, forse ho un problema con queste situazioni e mi piace l’idea di salvare gli altri ma… anche lui sta salvando me, a suo modo. Non mi sento importante solo per questo, lui si sta davvero impegnando e sta migliorando anche con gli altri. Mi piace sapere che la mia presenza lo aiuta e… non possiamo davvero giudicare una persona che non conosciamo del tutto. Sono sicura che ci sia una ragione nel suo comportamento e non facciamo i santi, anche io e te all’inizio ci siamo punzecchiati e ora siamo qui! Sì, lo so, non è la stessa cosa di una scommessa ma si sta facendo perdonare.” gli fece notare per poi staccarsi dal cornicione e raddrizzare la schiena.
    “Se si rivelerà uno stronzo sarò la prima a difendermi, so che c’è questa possibilità, ma penso sia remota. Non penso una persona potrebbe fingere tutto quello che sta facendo lui e io…mi fido.” ammise alla fine sorridendo appena. “Non dico che andrà sempre tutto bene, dico solo di non cominciare da ora a preparare la sua fossa, e forse se gli darai una minuscola chance potrebbe anche sorprenderti.” concluse quindi, con dolcezza, sapendo che se Blake poteva ottenere da lei tutto quel che voleva, lei forse aveva potere di quietarlo un po’, almeno qualche volta. Il ragazzo sarebbe rimasto una mina vagante, non voleva avere la pretesa di cambiare quel lato della sua personalità, ma aveva il sospetto di riuscire a contenerlo qualche volta, o almeno ci era riuscita vagamente in passato e sperava di riuscirci ancora, almeno per il momento. Non pensava che sarebbero mai diventati migliori amici, quei due, non era nemmeno ciò che pretendeva, avrebbe solo voluto poter accennare al suo ragazzo senza la paura che Blake cominciasse di nuovo a ricordarle che non era abbastanza per lei.



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    In tutte le relazione di Blake c'era sempre qualcosa di malato. Con Jessica ci era andato a letto, con Mia era possessivo neanche fosse davvero sua sorella minore, con Erik era un'altalena assurda, con Liz era un odio che sfociava in una stima strana, con Adamas era strano a prescindere e con Jesse... beh con lui era il disagio fatto persona, ma comunque in tutte le sue relazioni c'era del malato. Non disse più una parola ascoltando e sopratutto osservando quello che Mia aveva da dire. Aveva sempre creduto in lei, nella sua buona fede, ma sopratutto nel suo sesto senso. La loro amicizia era iniziata per sbaglio e con un battibecco a lezione ma poi quello che avevano subito ed affrontato insieme l'halloween precedente, il fatto che si fidasse di lei in maniera innata, il fatto che avevano fatto i regali insieme, avevano parlato tanto, avevano condiviso veramente tutto in pcoo tempo lo avevano reso quasi un cioccolatino quando si trattava di lei. Ovviamente sempre Blake Barnes rimaneva ma voleva bene a quella biondina, quindi oltre ad ascoltarla stava guardando il suo modo di fare quando parlava di Cameron e per quanto Blake odiasse quello che stava vedendo non poteva negarlo. Mia era sinceramente innamorata di quel coso. Questo portò la mente di Blake a pensare che era giunto il momento di fare quattro chiacchiere con Cameron, da uomo a uomo. Sbuffò sonoramente per farle capire che era completamente in disaccordo con quello che stava dicendo ed in quello sbuffo c'era tutto quello che pensava di quella relazione ma anche la premessa e giustificazione delle sue parole. Blake sapeva essere una persona tanto facile quanto complessa in contemporanea e per vari motivi, ma Mia era sempre riuscita a capirlo anche nei suoi momenti di estremo silenzio. Ok. Certo che dopo tutto quello che aveva insinuato lui e quello che lei aveva risposto un ok era sicuramente una semplificazione del suo pensiero ma, in quel momento, doveva pur sempre bastarle, almeno fino a quando il suo criceto non ricominciava a girare sulla ruota della follia. Non mi piace e non mi fido di lui. Ma mi fido di te. Se credi davvero che un cogl... - si corresse per essere più rispettoso nei confronti della biondina e non certo per Cameron - Cameron sia quello giusto per te e che ti possa far star bene allora... ok. Era il massimo che poteva dire come segno di resa a quella guerra, era il massimo che poteva accettare in quel momento della sua vita. Dopo che aveva saputo tantissime cose e dopo che si era lasciato con Lilith e dopo Jessica... insomma era un casino, completo e totale la sua vita quindi quello era il massimo di tolleranza che poteva seriamente darle, il che la rendeva una delle persone più speciali per Blake in quanto, quel sentimento, non era da Blake e non era riservato a nessuo se non ad Aaron. Questo è per te. Era meglio cambiare completamente discorso e darle il regalo di Natale. Questa volta aveva scelto con attenzione quello da darle ed alla fine scelse di regalarle un libro. Non era un semplice e banale libro, "Le fiabe di Beda il Bardo" lignua originale, prima edizione. La copertina era di cuoio, il titolo argentato.Attese che lo scartasse. Era uno dei libri preferiti di mia madre. Esiste solamente un altro libro come questo. E non c'era bisogno di specificare il fatto che l'altro libro gemello era quello proprio di sua madre ed era proprietà dei Barnes.
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    Non voleva che Blake pensasse di non contare niente per lei, in realtà si era sempre lasciata un minimo influenzare dalle sue opinioni fin da quando lo conosceva. Non era il tipo di persona che si faceva influenzare dagli altri, era una che credeva fermamente nel seguire il proprio cuore per la maggior parte delle volte, eppure Blake era un caro amico e aveva sofferto della loro distanza. D’altro canto non voleva che Cameron si sentisse sempre giudicato in sua presenza, non le piaceva l’idea che Barnes non facesse altro che prendersela con lui ogni volta che erano nella stessa stanza.
    Sapeva anche che il ragazzo che aveva di fronte non sarebbe cambiato per lei e che sia lui che il suo ragazzo erano due teste calde: non si sarebbero mai lasciati stare, anche solo per principio, ed era convinta che fosse lei quella a dover mediare, augurandosi poi che non si vedessero troppo quando lei non c’era, anche solo per caso. Quando gli aveva chiesto di non farla scegliere aveva parlato con sincerità, come era solita fare sempre: aveva paura che l’avrebbero messa davanti ad un bivio, prima o poi, e che avrebbe dovuto costringersi ad avere una preferenza anche se non era da lei.
    Per lei era difficile riuscire a mettersi l’anima in pace, per tutta la sua vita era stata costretta a scegliere, a vedere le sue aspettative tradite, a rimanere da sola, e non riusciva a concepire che ora la sua vita fosse cambiata così tanto, così all’improvviso. Aveva così tanti amici ora, un ragazzo innamorato di lei, era diventa Prefetta… la mia di qualche anno prima non ci avrebbe creduto e forse anche per questo aveva paura di non meritarsi niente di tutto quello e di vederlo svanire da un secondo all’altro.
    Si sarebbe limitata a lanciare un’occhiata contrariata nei confronti di Blake che si fermò giusto in tempo prima di finire la sua frase, che però era già più che intuibile. Se non altro era già un miracolo che avesse provato a correggersi all’ultimo prima di insultare Cameron ancora una volta e Mia aveva imparato che per certe cose avrebbe dovuto accontentarsi, con Blake. Gli sorrise appena, sforzandosi davvero di essere comprensiva e gentile, e gli avrebbe sfiorato una spalla, seppur con estrema timidezza visto cosa avevano scatenato l’ultima volta che si erano sfiorati, per quanto sempre senza malizia.
    “Grazie…” avrebbe quindi sussurrato per poi inclinare la testa, sorpresa da un regalo così inaspettato. Non credeva che il ragazzo avrebbe davvero fatto qualcosa del genere per lei, non dopo quel tempo indefinito di silenzio che li aveva un po’ separati. Prese il pacchetto con cura, sorridendo istintivamente perché riconobbe la forma e il peso: si erano presi la stessa tipologia di regalo.
    Certo, Mia si era ripetuta più volte che lei e Blake si erano allontanati ma non era comunque riuscita a trattenersi dal comprargli un pensiero per Natale e portarlo con sé perché “mai dire mai”. Cominciò ad aprire il suo regalo e avrebbe lanciato un’occhiata spiazzata a Blake, ritrovandosi tra le mani un libro così prezioso, reso ancora più di valore dalle sue parole. “Sei sicuro…che vuoi che lo abbia io?” avrebbe quindi domandato, sconvolta dal fatto che le avesse appena affidato qualcosa che per lui era così importante.




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    Non avrebbe mai accettato Cameron come il fidanzato di Mia e non avrebbe mai permesso a quel coso di prendersi gioco di lei nuovamente. Il fatto era che Blake era una persona diffidente di natura e non riusciva veramente a comprendere che le persone potevano cambiare. Il fatto che lui non voleva cambiare non voleva dire che gli altri non erano pronti a farlo che gli altri non dovevano farlo o che volevano seriamente farlo. Non conosceva niente di Cameron, non conosceva il suo passato e neanche il suo presente, si era allontanato da Mia senza una vera ragione, cercando di far stare tranquilla la sua fidanzata che alla fine lo aveva lasciato lo stesso in quanto, lui, lo stesso era riuscito ad andare a letto con un'altra, un'altra che era la sua migliore amica. Insomma era un casino con le relazione e di conseguenza, almeno per un attimo, un attimo che durò veramente qualche decimo di secondo, capiva Cameron e le sue scelte sbagliate, che poi la differenza stava che Cameron si era fidato di un ragazzo stupido, lui aveva agito completamente da solo. Ma in quel momento non era neanche pronto a confessare tutto quello ad alta voce. Voleva solamente essere una persona libera di poter parlare con quella che aveva sempre reputato una delle sue più care amiche. Non sapeva esattamente come poterle dire quella cosa e non voleva neanche che pensasse che stava li solamente perchè si era lasciato con Lilith. Fece un respiro profondo. Ringraziami quando riuscirò a vederlo e non rompergli il naso! Quello doveva concederglielo. Alla fine non poteva pretendere nessuno che la sua opinione sarebbe cambiata in un post! Lasciò che aprì il libro e sorrise alla sua domanda. Si, credo che tu sia la persona più giusta. So che te ne prenderai cura e che lo leggerai. Ed era sincero quando diceva quelle cose.
    Poi fece un respiro profondo come se si volesse davvero preparare a dire qualcosa che gli pesava. In fondo ancora non lo aveva mai detto ad alta voce. Io e Lilith ci siamo lasciati. Un respiro profondo cercando di trovare le parole adatte e poi se ne usciva in questo modo? Era proprio una persona non in grado di essere diplomatica. Si potevano dire certe cose in questa maniera? Si poteva veramente pensare ad una cosa del genere senza fare una mezza specie di preambolo?Quando successe tutto quel casino e mi ha lasciato per la prima volta, ecco...io sono andato a letto con... una ragazza. E non gliel'ho mai detto, fino a qualche giorno fa. Era veramente migliore di Cameron?Non era importante, intendo quello che è successo e non la persona, e mi aveva lasciato quindi non vale come tradimento, no? Stava davvero cercando di sgrollarsi la coscienza? I suoi occhi chiari erano fissi su quelli altrettanto chiari della ragazza. E se mai te lo stessi chiedendo, no, non sono qui solamente perchè mi sono lasciato con lei è che... Dio solo sapeva quanto gli costava fare quelle conversazioni. mi mancavi. Ecco adesso aveva bisogno di una sigaretta e che lei non gli rompesse i coglioni. Quindi la prese dalla tasca e l'accese e poi la guardò come per dirle "dammi un attimo di tregua!"
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    Non sapeva nemmeno lei perché stesse tergiversando così tanto, forse avrebbe dovuto allontanarsi da Blake e lasciarlo sbollire, ma sospettava che non avrebbe mai accettato la cosa anche lasciandolo pensare in merito per altrettanto tempo. Non pensava che il ragazzo avrebbe mai accettato la loro relazione, era piuttosto certa che avrebbe continuato a detestare Cam e anzi che sarebbe stata fortunata se i due non avessero finito per prendersi a pugni. Le dispiaceva ovviamente che la situazione fosse quella, che potessero davvero sopportarsi così poco, ma al tempo stesso era felice che Blake fosse comunque lì, intenzionato ad continuare ad essere suo amico: teneva al Black Opal più di quanto alle volte volesse ammettere, e pensava davvero che lo avrebbe perdonato anche questa volta.
    Doveva solo evitare che i due stessero troppo vicini no? Non era poi così difficile…forse.
    “Oh sì, mi ritengo già molto fortunata… e sono sicura che non gli torcerai un capello perché ricorda Barnes, sono minuta ma so anche come farmi valere.” avrebbe replicato, lasciandosi andare ad un sorriso furbo per poi guardarlo ancora commossa. Non si aspettava un regalo così bello e importante e le sembrò che il suo pensiero improvvisamente perdesse valore: avrebbe comunque tirato fuori dalla borsa un involto simile a quello che aveva appena scartato, dal momento che conteneva anche quello un libro anche se non così prezioso come quello di Blake. “Non penso di poter competere ma l’ho visto e ti ho pensato…” avrebbe ammesso con dolcezza, e quando il ragazzo lo avesse aperto avrebbe trovato al suo interno un antico ricettario: non si sapeva dove Mia lo avesse scovato di preciso, ma aveva aggiunto alcune ricette che ricordava di suo madre e qualche nota personale, lasciando anche pagine vuote perché Blake potesse riempirle come desiderava. “Spero che cucinare ti rilassi ancora…” avrebbe aggiunto poco dopo, vagamente impacciata.
    Dopo il loro confronto su Cameron e dopo aver aperto il suo regalo Mia era convinta che le emozioni fossero finite lì, ma si sbagliava di grosso. Quando Blake le fece la sua confessione si ritrovò a sbattere le palpebre più volte, sorpresa: non era una fan di Lilith, soprattutto per l’approccio che avevano avuto inizialmente, ma non si aspettava di certo una notizia del genere. “Oh..” si limitò a commentare sul momento, spiazzata. Non si augurava che i due si lasciassero, per quanto fosse dell’idea che una ragazza così gelosa e possessiva –per come l’aveva vista lei, ovvio- non facesse troppo per lui, ma infondo se erano felici…! “Mi dispiace…” avrebbe sussurrato, senza sapere bene che cosa dire, giusto per prendere tempo per riordinare i pensieri.
    Avrebbe scosso la testa alla sua rassicurazione. “Lo so, so che non sei qui perché vi siete lasciati e…mi mancavi anche tu.” avrebbe ammesso, sfiorandogli poi una spalla e lasciando che fumasse la sua sigaretta senza infierire. “Se hai fatto quella scelta era perché forse non la amavi più come prima… e non ti dirò che è stata la scelta migliore che potessi fare, perché se lei non si sentiva in pausa non è stata una grande idea ma…non sono qui per giudicarti, o dirti che hai sbagliato. Ormai lo hai fatto, non si può tornare indietro.” avrebbe suggerito con franchezza.



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    Seppur in maniera del tutto casuale, Blake aveva scelto tre persone sue migliori amiche che rappresentavano per lui qualcosa di ben preciso e che forse il ragazzo pensava di non avere sul serio. Jesse era la sua parte generosa ed altruista, Jessica la sua parte socievole e comprensiva al massimo con tutti e Mia era la sua parte razionale ed equilibrata. Aveva solamente loro tre come punti di riferimento, tre punti fermi nella sua vita che seppur non sempre in accordo con lui, sapeva che poteva contare sempre su di loro. Lasciò cadere il discorso di Cameron in quanto ne avevano parlato già troppo a lungo e non voleva infierire ancora con quella storia, il tempo gli avrebbe dato ragione o torto, non lo sapeva ma fatto si era che sapeva benissimo che alla fine della storia o avrebbe cambiato idea lui, anche se con una piccola riserva oppure, stesso il dioptase avrebbe fatto in modo di confermare la sua tesi. Ma in quel momento gli stava dando anche troppa importanza, quindi, alla fine decise di glissare il discorso ed andare avanti. Sorrise quando disse che non poteva compere con il suo regalo. Beh fallo giudicare a me! Disse ancora prima di prendere il pacchetto e scartarlo. Sorrise felicissimo di quello che la biondina gli aveva regalato. La guardò con sincerità frammista a dolcezza. Compete alla perfezione e si, mi rilassa ancora moltissimo cucinare! Aggiunse poi sfogliandolo per qualche momento. Ecco, adesso non vedeva l'ora di mettersi alla prova. Erano quelli i regali che piacevano davvero a Blake, perchè erano fatti su misura, erano pensati ed erano originale. Quando comprava qualcosa di molto costoso lo faceva solamente perchè voleva regalare qualcosa di unico e non di troppo commerciale e tutto quello rientrava nella sua visione della vita e niente di più. Posò il libro affianco a lui e svutò il sacco. Adesso era lui a doversi sentire un pò in imbarazzo, ma niente, la nicotina che si stava tirando in quel momento era un tocca sano per i suoi nervi, un pò meno per i suoi polmoni! Fu contentissimo quando gli disse che non pensava che era li solamente per quello e sentirsi dire che anche a lei era mancato lo riempì di gioia, per una volta il suo ego si era rifiutato di scendere con lui e di gonfiarsi per ogni cosa. Credo che lei stia meglio senza di me e che io debba crescere ancora parecchio prima di avere una vera relazione.Gli uscì così spontaneo fare quel bagno di umiltà che alla fine guardò la prefetta ametrin quasi incredulo, puntò scherzosamente l'indice verso di lei. Non dirlo a nessuno che l'ho detto! Aggiunse. In fondo l'aria si stava facendo troppo pensante e Blake non era il tipo da rimanere in via confidenziale per troppo tempo. Era proprio più forte di lui! Dimmi, hai deciso che percorso Gemma prendere?Ed ecco qua come riusciva a sentirsi capito e di colpo cambiare discorso come se fino a quel momento avevano parlato di acqua fresca. Ma era così, tipo i canguri che saltellano da una parte ad un'altra, a Blake serviva qualche istante prima di pensare di poter affrontare nuovamente quel discorso.
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    Edited by Blake Barnes - 25/2/2021, 15:27
     
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    Mia era sempre convinta di non fare mai abbastanza per gli altri e aveva paura di non essere molto capace a trasmettere quel che provava e condividere i suoi sentimenti. Era difficile per lei riuscire a pensare di comunicare nel modo migliore, soprattutto con persone come Blake aveva la sensazione che quello che avrebbe potuto regalargli non sarebbe mai stato all’”altezza” dei desideri di qualcuno che poteva avere qualsiasi cosa. Forse anche per questo aveva evitato di comprare qualcosa di costoso o materialmente prezioso, prediligendo piuttosto qualcosa che potesse avere un valore sentimentale. Di certo aveva comunque scelto qualcosa di meno importante di ciò che aveva scelto Blake: stringeva anche il suo nuovo libro tra le mani, terrorizzata all’idea di rovinarlo o di sgualcirlo in qualche modo, non dimostrandosi in grado di prendersene cura al suo meglio.
    Avrebbe accennato un sorriso, sbuffando in modo teatrale. “Va bene, va bene, puoi essere tu a decretarlo… Ma solo perché è il tuo regalo!” avrebbe replicato provando a scherzare, perché stava ancora provando ad alleggerire la tensione e non appesantire troppo quella conversazione. Era felice di vederlo così tanto contento del suo regalo tanto che si convinse di aver fatto la scelta giusta, dopo settimane di indecisione e di domande. Anche se nell’ultimo periodo non avevano avuto un rapporto molto profondo e forte, aveva comunque pensato a lui in tutto quel tempo, preoccupandosi per le sue condizioni, chiedendosi come stesse. Anche se non le piaceva ammetterlo, era ormai sicura che fosse stato il suo orgoglio a impedirle di farsi avanti prima, portandola ad aspettare che fosse il ragazzo a fare il primo passo per chissà quale ragione. Era felice che lo avesse fatto, e le bastarono quei pochi minuti in compagnia per ricordarsi come funzionavano bene loro due –come amici ovviamente- insieme e quanto le era mancato. Lui e le sue uscite improvvise, come ora che le aveva detto di botto quel che era successo senza darle nemmeno il tempo di elaborare degnamente la notizia e farsene una ragione. Una minuscola parte di lei pensò che avesse fatto la scelta migliore, e che forse avrebbe dovuto farla anche prima, ma cercò di metterla da parte ed empatizzare con lui, provando ad essere comprensiva e non giudicare.
    Non era molto convinta delle sue parole, e per quanto Blake potesse sbagliare e non essere perfette, Mia era sicura che Lilith non fosse perfetta. “Io dico solo che non eravate compatibili… e magari sì, questo non è il periodo migliore per te per avere una relazione. Ma non si tratta di essere migliori o peggiori.” provò a ricordargli con dolcezza, sperando che non si desse colpe che non erano sue. Sapeva bene che Barnes appariva a tutti come tutto d’un pezzo, sempre sicuro di sé, ma lei aveva imparato a vedere le sue debolezze e aveva paura che soffrisse ancora di più di quello che lei poteva immaginare.
    Conosceva però abbastanza bene il ragazza da immaginare che non avrebbero parlato ancora a lungo di quella questione e non si sorprese nemmeno così tanto alla sua domanda. Accennò un sorriso e annuì piano. “Penso di avere le idee sempre più chiare, anche se non ho ancora deciso ufficialmente… e tu?” avrebbe quindi domandato con interesse, sperando che parlare di qualcosa del genere potesse risollevare anche lui, in qualche modo.



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    Non aveva mai avuto veramente amici fidati, non si era mai sentito al sicuro con nessuno come succedeva con Mia e Jessica. Jesse, ovviamente era a tutt'altro livello. Il fatto era che Mia gli metteva una calma addosso che nessuno mai era riuscito a dargli. Era completamente differente da lui, era poco sicura di se stessa e si metteva sempre in discussione, quando invece, Blake era una persona che pensava sempre di stare al centro dell'attenzione di tutti e sopratutto dalla parte della ragione. Il fatto era proprio questo. Blake sapeva di essere una persona complicata e di quello ne aveva fatto la propria forza. Blake voleva veramente bene a Mia e non sapeva perchè, effettivamente, si era allontanato da lei a prescindere. Una parte di lui gli aveva anche suggerito che forse aveva fatto quella scelta perchè aveva paura, che alla fine della fiera, aveva ragione Lilith e che prima o poi sarebbero finiti insieme. Impossibile. La vedeva veramente come una sorella, ne minore ne maggiore, una sorella al suo pari. Era questa la cosa che la rendeva speciale per Blake. Sorrise alla biondina e guardò di nuovo quel ricettario. Davvero le era grato. Il fatto era che per quanto era ricco, le persone erano sempre troppo concentrate a comprargli qualcosa di estremamente raro e sopratutto qualcosa di estremamente costoso senza mai dare veramente valore a quello che gli si comprava. Ecco, la cosa assurda era che a lui, invece interessava che qualcuno lo pensasse davvero e che gli facesse dei regali pensati e a misura sua. Mia era brava anche in quello. Grazie milla per la concessione! La rimbecò poi facendole un altro sorriso ed un occhiolino. La vide stringere il suo regalo come se fosse la cosa più importante del mondo e questo gli fece davvero piacere. Sorrise ancora prima di sentire le sue parole a quel commento. L'ho sempre detto che sei innamorata di me, seppur in segreto! Ecco, si gli mancava anche scherzare e stuzzicarla in quel senso. Era cominciata così e a lui piaceva esattamete in quel modo. Non lo so di cosa si tratta, so solamente che da quando sta con me non fa altro che piangere, e più di una persona mi ha fatto notare come io tratti Lilith come un mio oggetto e non come la mia "ragazza"! La lynch aveva detto qualcosa che gli era stata ripetuta più volte da più persone solamente, che lei, era stata più diretta e forse aveva sempre avuto ragione, ovviamente non glielo avrebbe mai ammesso, ma comunque era giusto ammetterlo almeno a se stesso. Io ho cambiato corso. Adesso frequento Magisprudenza e commercio. Penso che sia la cosa più giusta. Credo che farò un tentativo con la musica. Miro da sempre alla notorietà, sono bravo, so suonare, canto, compongo e scrivo. Posso diventare un idolo di un sacco di persone! Penso che fonderò una band tutta mia a breve! Era la prima volta che lo diceva ad alta voce. Forse era chiaro che voleva essere esattamente quello nella vita. La guardò appena. Hai mai pensato davvero a quello che mi hai detto durante quella notte dove sono state rapite Ayla e Theresa? Quando quella cosa si era "impossessata" di te? Certo si era che passava da un argomento all'altro come se nulla fosse, ma ci aveva pensato tanto a quelle parole, ed adesso avevano abbastanza confidenza da parlarne a cuore aperto.
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    Sapeva bene quanto Blake fosse una persona particolare e unica nel suo genere, non si poteva mai sapere che cosa gli passasse per la testa e che cosa stesse passando, era sempre così imprevedibile che lei stessa, seppur dopo più di un anno, alle volte rimaneva sorpresa dalle sue scelte. Infondo si era avvicinata a lui così tanto anche per quello, se fosse stato prevedibile e scontato probabilmente non gli avrebbe dato così tanta corda: Mia non era una che si fermava alle apparenze, ma solo quando aveva capito che Blake era di più che il classico bulletto della scuola aveva iniziato ad avvicinarsi e provare a conoscerlo meglio.
    Si era convinta alla fine abbastanza da riuscire a legarsi a lui e ora non avrebbe potuto farne a meno, anche se il ragazzo le dava non poche gatte da pelare e non si poteva dire che fosse facile avervi a che fare. Era ovvio che avrebbe comunque cercato sempre di lottare perché Blake fosse felice, voleva proteggere i suoi interessi e probabilmente non riusciva nemmeno ad essere oggettiva quanto avrebbe voluto. La mancanza di un rapporto vero e proprio con Lilith le impediva di empatizzare fino in fondo con la ragazza, e per quanto potesse immaginare che una rottura facesse sempre male, anche se eri la persona più forte dell’universo o cercavi di esserlo, non riusciva comunque a immaginare come stesse davvero, o a dispiacersi del tutto.
    Avrebbe voluto fare di più, alleggerire davvero l’atmosfera e provare a fare di più che buttare lì qualche battutina a caso e provare goffamente a migliorare qualcosa che di certo non si sarebbe risolto per così poco.
    Lo studiò attentamente mentre le spiegava le sue ragioni, scuotendo piano la testa. “Rimango dell’idea che una relazione sia composta da due persone, i traguardi e gli errori sono sempre condivisi. Di certo sbaglierai qualcosa, ma anche lei…non darti tutte le colpe.” provò a ricordargli, con dolcezza.
    Per quanto riguardava il suo percorso di studi Mia alle volte dimenticava addirittura che avessero un anno di differenza, e lui era già al terzo anno. Inclinò la testa, travolta dal suo entusiasmo per la questione musica di cui ancora non le aveva parlato e si ritrovò a sorridere all’istante. “Beh mi sembri molto convinto! Ti aiuterei ma sono una pessima cantante e musicista… ma verrò sicuramente ai tuoi concerti!” lo informò con allegria.
    E quella stessa allegria cozzava alquanto con la domanda che le pose poco dopo, all’improvviso e senza un vero senso apparente. Non avevano più parlato troppo della vicenda, Mia aveva preferito accantonarla dopo che avevano già provato a chiarire e non pensava di certo che l’avrebbe ritirata fuori ora, dopo tutto quel tempo. Corrucciò le sopracciglia e lo guardò, colpita e confusa. “Blake…non ero io, non avrei mai detto cose del genere se fossi stata in me.” provò a dirgli, sfiorandogli piano una spalla anche se una parte di lei temeva che lui non avrebbe creduto a quella risposta, non se aveva ritirato fuori l’argomento dopo tutto quel tempo. “Sei testardo, lo sappiamo entrambi, e non negherò che fai spesso delle cazzate… ma voglio bene alla tua testa calda, e anche se vorrei prenderti a schiaffi quando insulti Cameron tengo davvero a te.” provò ad aprirsi quindi, sperando che la cosa potesse fare bene anche a lui.




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    Era nato tutto per sbaglio ed anche un pò per tigna di Blake, quel giorno a lezione aveva semplicemente risposto con il suo solito tono da strafottente un pò a tutti, ma tutti quanti non avevano risposto come aveva fatto la biondina e quando lei gli aveva tenuto testa, le antenne di Blake si erano rizzate come non mai. Era qualcosa di incredibilmente assurdo ma non poteva farci niente. Era attratto da quel genere di persone in maniera assurda ed incodizionata. mia era una persona diametralmente opposta a lui, lei si impegnava sempre molto per fare i compiti, per fare delle lezioni fenomenali ed ancora era sempre attenta a lezione tanto che solamente nel suo secondo anno era riuscita a diventare un Prefetto, dal niente e senza neanche troppi sforzi. Era successo non perchè era la cocca di tutti i professori perchè si era guadagnata quella spilla, perchè aveva agito in silenzio ma con impegno e sempre con dedizione. Blake l'ammirava e non la sopportava per la stessa ragione. La trovava veramente una bella ragazza e pensava anche che fosse molto intelligente ma che non sfruttasse a pieno le sue doti e forse, Blake nella sua immane arroganza, pensava anche che Mia non avesse del tutto chiare quali fossero le sue doti, e per quello lui, da bravo amico quale era, doveva assolutamente fargliele scoprire. Si morse il labbro alle sue parole prima di guardare i suoi occhi più attentamente. Era una persona sincera e che non aveva veramente paura di dire la sua e di dire quello che pensava veramente, era una di quelle persone che avrebbero affrontato il mondo intero pur di aiutare i suoi amici. Sei sicura di avere 18 anni? No perchè delle volte sembra che tu ne abbia almeno 40! Sorrideva ed il suo tono era più rilassato. Blake stava semplicemente scherzando e cercando di fare un complimento alla sua amica dicendole che quando parlava in quel modo sembrava molto più matura rispetto alle ragazze dell'età sua. Era qualcosa che aveva sempre riscontrato in lei e che gli aveva sempre dato moltissimo modo di distinguerla dagli altri ma sopratutto di farla spiccare rispetto alle altre ragazze. Hai ragione le cose si fanno in due, sia nel bene che nel male. Ma adesso parliamo di cose più felici. Alla fine non posso cambiare quello che ho fatto e forse neanche voglio cambiare quello che ho fatto! Aggiunse poistringendosi nelle spalle. Si pentiva di aver fatto sesso con Jessica? Assolutamente no e forse quella era la cosa più sbagliata che gli potesse accadere. Non era giusto nei confronti neanche della sua amica e non voleva che la cosa si ripetesse... eppure non poteva dire che non ci era ricascato e, sopratutto, che non gli era piaciuto farlo. Si morse il labbro e cercò di scacciare quei ricordi dalla sua mente. Il discorso virò sulla sua scelta - tanto per cambiare si parlava di lui - e quando le sentì dire che lei non era brava ne come cantante ne come musicista ridacchiò. Allora per consolazione avrai biglietti gratis per i miei concerti. Credimi ti serviranno! Aggiunse poi facendole l'occhiolino prima di cambiare di nuovo discorso e parlare di qualcosa accaduto ben due anni prima ed assolutamente fuori contesto. Ma Blake era così, non ci si poteva fare assolutamente niente. Oh beh! Non che tu sia meno testarda di me, a dire il vero! Rispose poi ridacchiando appena prima di voltarsi verso quello che era un panorama bellissimo di Londra. Erano nella stanza delle necessità, ma tutto quello sembrava essere così assurdamente bellissimo che non riusciva neanche a capire lui come si poteva desiderare tanto una cosa del genere ed averla per il solo fatto di pensarla. E giusto perchè siamo in vena di rivelazione, c'è una ragazzina della tua casa. Carina. Perchè mailo stava dicendo a Mia. Insomma, era qualcosa che doveva far smettere non alimentare da sola. é una matricola. é brutto dare piccio ad una matricola per uno del terzo anno? E qui, la domanda vera era: cosa voleva dire per Blake Barnes l'espressione "dare piccio"? A Mia l'ardua sentenza! In fondo lo conosceva abbastanza bene da intuire che provava un piccolo interesse per la ragazza che aveva appena semi nominato, se no, non l'avrebbe neanche mai detto ad alta voce, e poi il suo sguardo, quando era con Jessica e Mia non mentiva mai. Era trasparente come l'acqua di una sorgente.
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