Sii più imprevedibile della vita stessa, stravolgi completamente la tua esistenza: e sarai libero!

Aaron&Chloé

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    San Mungo
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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Era importantissimo pensare al fatto che Aaron era talente tanto stanco, che forse non si stava rendendo neanche conto bene di quello che stava succedendo. Quando la ragazza le chiese se fosse successo qualcosa, il castano si voltò e a guardò interrogativo.No! Credo di no, che cosa doveva succedere? Chiese poi un pò confuso, ma quello era uno status di Aaron perenne e permanente. La confusione faceva parte dei Barnes e di conseguenza le persone che gli stavano vicino dovevano farsene solamente una ragione. Era una persona abbastanza scostante e doveva ammettere che quella sua scostanza, molto spesso, gli sembrava veramente la sua più grande dannazione, ma insomma! Non poteva neanche andare in giro a dirlo al mondo e vantarsi di una cosa del genere. Comunque la presenza di quella giovane ed esplosiva ragazza gli stava facendo abbastanza bene e non avrebbe sicuramente rinunciato alla sua presenza solamente perchè aveva deciso che uno dei suoi più grandi difetti fosse, appunto, la confusione. Sorrise ancora alla ragazza prima di sentire il suo accento francese assolutamente perfetto. Ecco quel accento era dannataente sexy e doveva anche ammettere che la musicalità e la romanticheria che emanava quel suo accento, ai londinesi mancava in maniera assurda. Poi le ragazze avevano comunque una marcia in più e di conseguenza l'accento sembrava essere un punto di forza ulteriore. Puoi scommetterci! Io e mio fratello mangiamo fin roppo, in effetti! Il che era vero anche se dalla corporatura che avevano non sembrava praticamente per niente. Ma era anche vero che i Barnes erano fisati con l'estetica e di conseguenza non c'era giorno in cui Aaron e Blake non si allenassero! Era qualcosa che gli era stato insegnato fin da bambini e delle abitudini non se ne andavano mai. Avevano sempre praticato un qualche sport ed erano sempre stati educati al "bello" di conseguenza tutti gli sgarri venivano pagati con ore ed ore di corse. Guardò l'orario. Si, si dovevano muovere se volevano mangiare e poi tornare in tempo per le quattro. Io? io ho finito l mio estenuante turno in ospedale, quindi li, almeno, torno tra un giorno,oggi e domani è di recupero, sono 48h che lavoro senza fermarmi, non ce la faccio veramente più! Ammise passandosi una mano tra i capelli tenendoli però sempre in ordine. Uscirono dalla biblioteca e si diresservo verso quello che era un ristorantino tipico, molto piccolo e sicuramente qualcosa di ricercato e prelibato. Non era il classico ristorante da turista, ma Aaron aveva promesso qualcosa di veramente buono ed allora non poteva che andare li. Una volta entrati nel localino, il cameriere sorrise verso il giovane Barnes. Signor Barnes, solito posto? Chiese con educazione ma anche con grande confidenza. Assolutamente si, e puoi dire al cuoco di cominciare a cucinare un antipastino misto! Lei è francesce ed ha bisogno di assaggiare un pò di prelibatezze londinesi! Ci affidiamo a voi! Fece l'occhiolino al ragazzo e poi la condusse verso il suo solito tavolo. Questo era un pò appartato, vicino ad una finestra che dava su di uno scorcio di Londra veramente bello, anche se non il solito. Era in un vicoletto e la casetta che si intravedeva era di una vecchia signora a cui piacevano i fiori e si ostinava a piantarli costatemente e costantemente questi appassivano. Aaron adorava quel genere di cose specialmente perchè non erano le solite cose che si vedevano nella città. Si mise seduto di fronte alla ragazza. Ti piace qui? Io ci vengo veramente spesso, è un ristorantino tipico, in genere i turisti non ci vengono perchè è piccolo ed a conduzione famigliare, ma credimi, mangerai le cose più buone di tutta Londra!Ecco, Aaron era il tipo di persona da grandi e lussuosi ristoranti ma anche da piccoli e familiari. Era così, una contraddizione vivente esattamente come suo fratello.
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    Chloé Tournesol
    Adulto | 26 anni


    Chloé non era proprio bravissima a capire quando le persone attorno a lei stavano arrivando al limite, sia per quel che riguardava le forze, che l’autocontrollo, che la pazienza delle suddette.
    Ma persino lei fu in grado, in quel momento, di percepire la stanchezza del giovane. Fu così che, senza dire nulla, mentre si dirigevano al ristorante a cui aveva pensato Aaron, la ragazza impugnò e puntò pragmaticamente la propria bacchetta contro il ragazzo, disegnando prontamente una W con essa:

    « Innerva! »

    Dopodiché, come se non avesse appena scagliato alcun incantesimo energizzante sul medimago che l’accompagnava, commentò quanto detto poco prima da Aaron.

    « Allora, un po’ di vita fuori dall’ospedale è proprio quello che ti ci vuole, in questo momento! »


    Quando arrivarono nel ristorantino scelto dal giovane, lanciò qualche occhiata discreta alle portate degl’altri clienti, constatando con soddisfazione che, sì, le portate avevano l’aria di essere veramente buone!
    Diede educatamente il buongiorno al cameriere con un cenno del capo, ma notando come esso non la stesse degnando di uno sguardo, s’indispettì, anche se le attenzioni del suo accompagnatore riuscirono a distrarla abbastanza da dimenticare presto quel piccolo, increscioso dettaglio.
    Quando vide la vista del posto a cui l’aveva condotta quel medimago gentiluomo, esclamò, con la voce frizzante ed entusiasta di una ragazzina:

    « Très, très joli! Ottima scelta, Monsieur Medimagò! »

    Chloé adorava lo sfarzo, vi era cresciuta d’altronde, ma la cosa più importante, all’ora di mangiare, era la qualità del cibo: e lì, aveva già ampiamente constatato che sarebbe stata più che soddisfacente.

    « Quali sono i vini migliori del posto? »

    L’aveva invitato a pranzo, ed era più che intenzionata ad invitarlo come si deve: la somma che poi sarebbe andata a pagare non le interessava minimamente!
    Si era trattenuta pure troppo, da quando era arrivata a Londra, per via della giusta intuizione avuta sul fatto che il padre, no, non le avrebbe svuotato le carte di credito, ma soltanto per vedere quanto esse ci avrebbero smesso a svuotarsi da sole, prima di vederla (molto probabilmente, secondo lui) tornare a casa con la coda tra le gambe.
    Ben nascosta, mantenendo un atteggiamento altamente imbronciato ed indisponente, ma pur sempre con la coda tra le gambe.
    E lei non aveva la benché minima intenzione di dargliela vinta.
    Era capricciosa ed orgogliosa. In generale, stava davvero riuscendo a non allargarsi con le spese nel suo solito eccesso dell’eccesso, anche se, comunque, spendeva.
    Dopo quel pranzo, doveva certamente pensare a trovarsi un bell’appartamento a Diagon Alley al più presto.
    Una cosa per volta, sarebbe sicuramente riuscita a fare tutto.
    Avrebbe fatto mangiare la polvere a tutti i pregiudizi del genitore!

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    San Mungo
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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Quellìinnerva perfettamente riuscito lo rimise al mondo, ma sapeva che doveva andare a dormire per stare veramente bene. inoltre aveva detto alla ragazza che le avrebbe fatto vedere Londra come si doveva e lui avrebe mantenuto la risposta, ma davvero doveva riprendersi da quella giornata infernale. Comunque, alla fine sarebbe bastato poco per rimetterlo davvero in sesto. Sorrise appena alla sua nonchalance e quando arrivarono nel posto designato la fece accomodare dopo averle spostato la sedia, proprio come una vera ladies ed un vero Lord. Che aaron fosse una persona gentile era risaputo in tutto il mondo magico, era galante ed era una di quelle cose che adorava ostentare. La gentilezza e l'eleganza non erano un pregio di tutti e di conseguenza lo facevano sentire seriamente unico. Comunque, in quel momento le era grato per quello che aveva pensato di fare e glielo dimostrò facendole un bel sorriso di quelli che Aaron riservava solamente a poche persone. Direi di si! Fuori dall'ospedale e con persone nuove! A volte fa bene cambiare! Aggiunse rimanendo sul vago, in effetti era tutto per on dire che ultimamente qualsiasi persona che usciva con lui era o perchè se lo voleva portare a letto oppure perchè lui voleva portarsi l'altra persona a letto ed in entrambi casi la cosa non era per niente sana. Sorrise ancora alla ragazza e poi, ridacchiò per la sua espressione per il ristorantino. Sempre cose molto ricercate con me! Non mi piace portare le ragazze in posti dove potrebbero andare anche senza di me! Non che qui non puoi venire senza di me, ma il senso è che non avresti mai notato niente di tutto questo! Quello era uno dei ristorantini preferiti di sua madre e la cosa non l'avrebbe detta facilmente. Spesso ci andava con suo fratello quando era giù. La prima portata arrivò e presto il sorriso di Aaron divene famelico. Si aveva una fame da lupi e si stava pregustando il momento in cui, a stoma pieno, sarebbe tornato a letto e si sarebbe buttato sul letto esattamente ancora vestito. Voleva solamente dormire. Una volta che si sarebbe ripreso avrebbe sicuramente fatto una doccia, ma in quel momento bramava il letto come mai aveva fatto nella sua vita. Sorrise ancora e con la forchetta cominciò ad assaggiare quel delisioso antipasto. Poi tornò a guardare gli occhi scuri della sua nuova amica, si pulì il muso con il fazoletto ed una volta ingoiato le rispose. Nyetimber, nel Sussex occidentale, è probabilmente la cantina più famosa e il suo vino venne scelto come vino reale dalla Regina. Quest’ultima, infatti, lo fece servire in occasione del Giubileo d’argento e del Giubileo d’oro. La tenuta, con il suo stile tipico britannico, è antichissima ed esisteva già nel 1086.Durante l’anno, vengono anche organizzate diverse giornate aperte al pubblico per degustare il vino di questa azienda. Le spiegò in maniera attenta. Ti parlo dei vigneti perchè sono quelli che sono veramente degni di nota! Le sorrise e tornò a mangiare. Invece, dalle tue parti? Chiese interessato.
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    Chloé Tournesol
    Adulto | 26 anni


    Chloé aveva un debole per l’eleganza e la galanteria, e quel ragazzo riusciva a darne sfoggio in praticamente ogni suo gesto, almeno da quando era entrato nel suo negozio, ma senza per quello cadere nella grottesca tragicommedia dell’affettazione. Era decisamente impressionante.
    Aveva, anche, un gran bel sorriso, molto comunicativo. Era entusiasta di essere in quel ristorante con quel giovane così alla mano ed interessante.

    << Allora non mi ero sbagliata! Sei proprio un esperto di ristoranti e locali! >>

    Esclamò compiaciuta, con fare squillante, facendogli un occhiolino.
    Quando arrivò la prima portata, afferrò prontamente ed elegantemente la forchetta e si accinse a preparare il suo primo boccone, che portò infine alla bocca con bramosia.

    << Comunque.. >>

    Esordì quando non ebbe più la bocca piena, non senza sentire una certa soddisfazione invaderle lo stomaco: era davvero, davvero delizioso!
    C’erano alcuni dettagli che, man mano che si accumulavano, facevano sorgere in lei qualche domanda:

    << Il cameriere è stato a dir poco ossequioso nei tuoi confronti: come mai? Sei un medimago così famoso? Hai scoperto la cura di qualche malattia prima incurabile, o qualcosa del genere? >>

    Anche il modo in cui si era sentito a suo agio nello smoking, adesso che ci ripensava, non le tornava moltissimo: certo, non lo aveva apprezzato come avrebbe dovuto, ma non aveva dato alcun segno di sentirsi fuori posto, in quei panni. Ciò poteva significare che fosse abbastanza abituato a portarli, quindi, o era come aveva detto lei e, per quel motivo, partecipava a parecchie conferenze e ad altrettanti ricevimenti, o aveva una seconda occupazione, nella quale era necessario presentarsi agli altri con un certo stile, uno stile che ispirasse prestigio.
    Ad ogni modo, che appartenesse ad un mondo sociale simile al suo o meno, non le importava veramente: era pura e semplice curiosità. Sentiva che, tra loro, c’era una buona intesa a prescindere. In qualche strano modo, erano sulla stessa lunghezza d’onda, e si era potuto notare da subito.
    Quando cominciarono a parlare di vini, e lui le chiese di parlare dei vini che si bevevano da lei, rispose con onestà, ostentando sempre e comunque sicurezza e giovialità:

    << Oh, i vini francesi sono proprio deliziosi! Non ho una grande cultura in fatto di vigneti, ma i Sauvignon, gli Chardonnay, i Rosé ed i Bordeaux non devono la loro fama al caso o alla mera fortuna. >>

    Interloquì, mangiando un altro boccone, salvo poi pulirsi la bocca con il tovagliolo e riprendere la parola:

    << Davvero molto, molto buono questo antipasto, Monsieur Medimagò! >>

    Esclamò con il suo solito tono frizzantino, con aria di grande approvazione.

    << Il mio miglior pasto da quando sono arrivata a Londra: decisamente! >>

    A Cesare quel che è di Cesare, no?

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    San Mungo
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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Sicuramente MArkab Castelwine gli aveva donato una seconda giovinezza, sicuramente gli aveva fatto comprendere come nascondersi sempre dietro alla propria timidezza non fosse qualcosa di cui vantarsi ma un limite da superare. Se avesse pensato che prima o poi sarebbe stato completamente stravolto da quel ragazzo, Aaron avrebbe riso di se per giorni, ed invece... invece Markab era riuscito in qualcosa che nessuno, e dico nessuno, avrebbe mai osato davvero fare. Aaron era sempre stato un pò lo sfigatello del gruppo, un pò perchè si era ritrovato nel gruppo sbagliato, ossia dove la prima donna in discussa era sempre stata Alexander Olwen il che era impossibile da superare, un pò perchè si era sempre preso delle cotte per persone sbagliate. Insomma, Aaron, nonostante la sua famiglia facoltosa, i suoi soldi, la sua intelligenza e curiosità per la vita, era sempre quello messo all'angolo con una personalità sicuramente forte ma che non risaltava per niente. Ecco, Markab era riuscito a fargli cacciare quella personalità e fargli credere davvero che poteva tutto nella vita. In fondo il giornalista stesso era uno che non aveva problemi a fare amicizia e non aveva nessun tipo di remora nello stare al centro dell'attenzione o rendersi conto di cosa stesse succedendo intorno a lui. Si morse il labbro e sorrise alla ragazza mentre finivano di mangiare gli antipasti. Me la cavicchio, ma c'è sicuramente chi è più esperto di me! Ecco qua che l'umiltà che non apparteneva a nessuno dei Barnes spuntava fuori. Posò la forchetta sul tovaglioso ed ascoltò la domanda della ragazza. Giustamente si chiedeva perchè erano stati da subito così gentili e disponibili nei suoi confronti come potevano conoscerlo in quella maniera e come mai un cameriere si era messo subito a disposizione e sull'attenti non appena lui aveva varcato quella soglia. Inoltre quella ragazza non era per niente stupida di conseguenza non c'era altro da dire, doveva solamente presentarsi per quello che era davvero. Feceun respiro profondo sperando davvero che quelle informazioni non sarebbero stato il motivo di un cambiamento di atteggiamento della ragazza nei suoi confronti perchè, a dire il vero, ci sarebbe rimasto veramente, ma veramente male.Mentre il cameriere ritirava entrambi i piatti e comunicare in cucina che si poteva procedere con il primo, Aaron versò ad entrambi un altro chicchiere di vino e poi ne assaggiò un sorso. La mia famiglia, o per meglio dire io e mio fratello, possediamo una vasta catena di Hotel di lusso in tutto il mondo. Qui a Londra siamo proprietari della metà degli immobili di grande importanza, togliendo quelli di proprietà della corona. Mio nonno ha costruito questo impero ed io, attualmente, me ne occupo insieme a Blake, mio fratello minore! Ed eccoci qua chi era davvero Aaron Barnes. Ma si, avrei preferito davvero essere uno di quei medici che hanno salvato la vita con l'invenzione di un farmaco o un siero, non saprei!Ammise poi sorridendole e vedendo il primo fumante nei piatti. Sorrise. Diciamo che la Francia e l'Italia si contendono i primi posti da sempre! Prima o poi andremo in Francia e ci andremo a bere un buon vino francese, magari in un posto tipico! Si, adorava fare quelle cose ed adorava ancora di più il fatto che non riusciva veramente a stare fermo. Odiava il fatto che tra i babbani ci fosse una pandemia di quel genere e di conseguenza lui non poteva viaggiare come voleva, ma non era il momento di parlare di certe situazioni. Ridacchiò per le sue parole. Ne sono davvero, ma davvero contento. Ci tengo a far fare una bella figura al mio Paese! Riflettè un pò e poi le sorrise ancora. Invece tu? Che mi dici di te? Che facevi in Francia? Sei proprio di Parigi? Chiese incuriosito da quella personalità travolgente!

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    Chloé Tournesol
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    Alle parole del giovane, Chloé arricciò il naso, con fare indispettito e capriccioso.

    << Non accetto che mi si contraddica, Monsieur Medimagò! Se il mio verdetto è che sei un esperto, vuol dire che lo sei davvero! >>

    Concluse con fare deciso e perentorio, sventolando un indice ammonitore all’altezza del proprio volto, ma chiaramente all’indirizzo di Aaron.
    No, decisamente, anche una volta scoperta la realtà su di lui, avrebbe continuato a non avere peli sulla lingua come se nulla fosse. Non solo perché, per lei, bazzicare con gente famosa era la norma, ma anche perché, si diceva (ed aveva ragione, prima dell’inizio degli attriti con il genitore) che era abbastanza ricca per tutta la parte povera del Mondo Magico.
    Ci aveva provato, il padre, a convertirla in una stilista come una buona parte dei Tournesol, ma non c’era stato nulla da fare: non aveva talento nel disegnare vestiti. Neanche un po’.
    Se la cavava, nelle cose tecniche come il cucito, ma non aveva fantasia per le “cose artigianali”… Era più per le robe di azione, tipo il teatro. Non per nulla era stata per anni membro del laboratorio di teatro della sua scuola, fino ad arrivare a gestirlo nell’ultimo anno passato a Beauxbatons.
    Vide Aaron versare nel suo bicchiere altro vino, e se lo portò alle labbra mentre lo osservava soppesare le parole che stava per usare nel risponderle, in attesa di saperne di più.

    << Oh, i Barnes! Sicuramente ne avrò sentito parlare, in qualche ricevimento, o visto qualche foto… Chissà perché mi sembra di aver già sentito questo cognome, adesso che me ne parli. Forse proprio durante qualche serata chic di Londra. >>

    Ma decise di liquidare tutta la questione con uno sventolamento della mano, facendo, senza volere, cadere un po’ di vino sul tavolo e sul suo meraviglioso vestito.

    << Oh merde!! Aspetta un attimo, Monsieur Medimagò: Gratta e netta! Gratta e netta! >>

    Esordì, tirando fuori la bacchetta e puntandola prima sul suo vestito, e poi sulla parte incriminata della tovaglia. Non appena ebbe finito la propria operazione magica di "pulizia", riprese a parlare come se nulla fosse appena accaduto, per nulla a disagio o in imbarazzo:

    << Onestamente, non m’interesso molto d’immobiliare: devo aver dimenticato tutte le informazioni udite al riguardo! Non solo sulla tua famiglia, ma su qualsiasi cognome influente in tale settore. Preferisco decisamente la moda! Ed andarci in vacanza, negli Hotel di lusso! >>

    Aggiunse con onestà, abbinando un occhiolino al suo tono leggero, allegro e frizzantino.

    << E mi sembri essere anche un bravo medico, suvvia! Ispiri fiducia! Chissà, magari un giorno lo inventerai, qualche farmaco o siero miracoloso! >>

    Precisò ottimista, prima d’inforchettare, finalmente, il primo boccone del suo piatto, che era decisamente invitante.
    Quando si cominciò a parlare di viaggi, Chloé andò in brodo di giuggiole.

    << Oh, absolument! Ci sono tanti bei posti da scoprire, in Francia, Monsieur Medimagò! >>

    Sorrise compiaciuta alle sue domande, ma anche stranamente pensierosa.

    << Non me ne rendo molto conto, ma è davvero da poco che sono arrivata a Londra, in effetti! Io sono una vera parisienne! Oui, oui! A Paris, facevo la bella vita! Shopping sfrenato, cene di lusso, sfilate d’alta moda, viaggi ed eventi di vario tipo… Mio padre è un famoso stilista, e mia madre un’ex-modella che ha mollato tutto per prendersi cura di moi! Tu invece, sei un londinese doc, di una famiglia inglese da generazioni e generazioni? >>

    Cinguettò, era pazzesco fino a che punto fosse cambiata la sua vita in pochissime settimane, effettivamente, e tutto per un suo capriccio! Aveva sbattuto i piedi come una bambina, c’era poco da dire: ma ciò l’aveva portata, paradossalmente, a prendere la decisione più adulta di tutta la sua vita fino a quel momento. Chloé non se ne rendeva molto conto, chi sfida davvero il destino che viene scritto e sapientemente ficcato da altri nella propria testa, raramente si rende conto di certe cose, credo. Semplicemente, le vive, scegliendo il suo cambiamento; ed adeguandosi, istintivamente e con naturalezza, alle conseguenze di esso.

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    Edited by Chloé Tournesol - 23/1/2021, 18:44
     
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    Aaron Barnes
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    Non faceva un pranzo del genere da non sapeva neanche lui quanto tempo. Tutto quello non era per niente qualcosa che lo rendeva seriamente se stesso, ma la sua nuova versione gli piaceva veramente, ma veramente un sacco. Era cambiato in meglio, si era sciolto di più, riusciva a parlare di più con le persone e riusciva anche ad essere sicuramente molto più socievole e veniva apprezzato di più. Non si poteva dire che fosse diventato il tipo più solare del mondo, quello no, ma sicuramente eramegliorato parecchio. Si rendeva conto che la vita era seriamente tutta un'altra cosa se la si condivideva con le persone e quella ragazza, seduta di fronte a lui, era veramente qualcosa di frizzante, nuovo, originale e pazzesco. Non era la classica ragazza magra, snella e con la puzza sotto il naso, con un fare da oca e non era neanche una di quelle che faceva finta di essere una persona timida solamente per farsi fare degli inutili complimenti. Cholè era una donna sicura di se e che emanava seriamente gioia e sopratutto bellezza. Non avrebbe neanche mai immaginato di dire e pensare una cosa del genere, e forse i rgazzi belli e ricchi come lui, certe cose, le trattavano sempre con una certa superficialità, ma doveva ammettere, che alla fine erano persone come lei a cambiare decisamente il mondo. Le sorrise e quando gli fece quella romanzina alzò le mani in segno di resa. Non ti corraddirò mai più. Puoi giurirarci! Disse poi facendo una croce e portandosela alle labbra, come se avesse giurato qualcosa di molto importante. Si conoscevano da due ore e doveva ammettere che sembrava conoscerla da una vita. Sorrise ancora e poi ridacchiò per quello che disse. Beh si, diciamo che i Barnes a Londra sono fin troppo conosciuti, nel mondo, io e mio fratello, in genere utilizziamo dei prestanome, ma sicuramente, se ti piacciono gli hotel di lusso avrai allogiato a qualche mio Hotel! Già a Parigi ne possediamo ben 3 e se riesco a chiudere un affare apriremo il 4! Non voleva di certo parlare d'affari con lei, sicuramente si sarebbe annoiata a morte per quello, ma gli piaceva veramente conversare con quella ragazza! Sprizzava gioia e brillantezza da tutti i pori. Cercò di fare qualcosa per il suo vestito ma alla fine vide che ce la fece da sola. Ecco guardarla con tutta quella prontezza lo faceva rimanere ancora più affascinato. Era incredibile come una ragazza riuscisse ad essere così impacciata, decisa e risoluta nello stesso momento. Ecco, a parte l'esser eimpacciata, in quel momento gli sembrava di avere avanti a lui un Blake Barnes al femminile e più tenero e dolce. Lasciò correre tutto l'accaduto, anche perchè poi la ragazza ricominciò a parlare come se nulla fosse e quando lei disse che suo padre era un grande stilista si ritrovò a sorrise e a puntare il dito indice verso di lei come se improvvisamente aveva riconosciuto chi avesse davanti. Oddio si, qualche mese fa sono stato ospite di tuo padre in una sua sfilata! Ecco si! I ricconi del mondo si conoscono tutti! Ma lo disse ridendo e scherzando. Ecco forse sua madre era sicuramente stata una loro cliente. Non era pronto a nominarla ancora con lei, ma sicuramente lo avrebbe fatto prima o poi. Le sorrise ancora prima di stringersi nelle spalle quando disse che era sicura che prima o poi sarebbe divenuto un medico famoso in quanto avrebbe inventato qualche faccino. Lo sperava. Ci teneva parecchio ad essere una persona notoria ma per le cose giuste e sopratutto per le sue qualità!Direi di si! Siamo inglesi da sempre, praticamente! Purosangue da generazioni e penso che mio fratello continuerà questa linea di purezza! Anche se devo ammettere nella mia famiglia è stato un puro caso! Nel senso che non ci hanno mai obbligato a fare niente per mantenere la purezza del sangue. In fondo nel 2020 sono cazzatelle queste. Se una famiglia è potente sicuramente non lo si vede dal sangue! Ammise sorseggiando un altro pò di vino ed arrivando finalmente all'ultima porzione, quella forse più importante: il dolce!Comunque è ammirevole quello che fai, davvero! Ed intendeva nella biblioteca. Era una cosa rara che una persona del suo rango si mettesse a fare una cosa del gener!
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    Chloé Tournesol
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    Chloé era sinceramente elettrizzata di aver incontrato così presto a Londra qualcuno che non fosse direttamente collegato alla sua nuova professione. L’aveva conosciuto grazie ad essa, ed avevano pure cominciato a sparlare di progetti di vario tipo, lasciandosi completamente trasportare dalla spontaneità e dalla particolarità del momento.
    Ma il nocciolo della questione non era quello, ed era più che evidente. Per qualche strana ragione, si erano trovati subito a conversare e ad entrare in relazione con naturalezza con l’altra persona.
    Quando il ragazzo le assicurò che non l’avrebbe più contraddetta, la sua espressione contrariata si sciolse come neve al sole, ed annuì con un sorriso soddisfatto ad aleggiarle in volto.

    « Excellent choix, Monsieur Medimagò!»

    Ascoltò con educazione ciò che il giovane ebbe da raccontarle sui suoi affari, e d’altronde, qualche buon indirizzo di Hotel di lusso poteva sempre tornarle utile!

    « Conto di potervi mettere piede al più presto, allora! Tu, se mai avrai nuovamente bisogno di qualche sessione di restyling, o di consulta in fatto di moda, nonché di vita mondana e culturale francese, fammi un fischio! »

    Cinguettò con leggerezza, facendogli un occhiolino complice. Quando fu il suo turno di essere riconosciuta, nonché indicata, si portò con eleganza una mano vicino al petto, come a voler dire “Eh sì, sono proprio io!”. Ma non del tipo “Oh sì, il celebre stilista Jean-Pierre Tournesol è mio padre”, ma intendendo più una roba della serie “Oh sì, sono proprio Chloé Tournesol, la famosa, fantasmagorica figlia del celebre stilista Jean-Pierre Tournesol”.
    Quando le disse di essere stato ospite in una sfilata del genitore, esordì prontamente, e con risolutezza, come se i due eventi fossero paragonabili, ed anzi, il suo addirittura migliore:

    « E potrai anche dire, in un futuro non troppo lontano, di avere avuto un ruolo di rilievo in un evento del Ghirigoro! »

    Quando lo vide stringersi nelle spalle al suo pronostico ottimista, Chloé per un momento lo guardò male, ed evitò di esordire con un nuovo rimprovero soltanto perché, concretamente, non ne ebbe il modo: stava masticando. E parlare a bocca aperta era maleducato oltre ogni dire, oltre che passabilmente disgustoso.
    Ed il gusto di quel prelibato manicaretto non tardò a distrarla da quanto appena accaduto, portandola ad esclamare, una volta finito d’ingoiare il suo ultimo boccone:

    << Semplicemente delizioso, Aaron! Grazie! >>

    Gli sorrise con sincero e scoppiettante entusiasmo, salvo poi lasciarsi coinvolgere con facilità e trasporto dal palese orgoglio londinese che trasudò in ogni parola successiva del giovane.

    << Dovrai insegnarmi tutto quello che sai sugli usi ed i costumi londinesi allora, sia tradizionali che odierni! >>

    … Era una proposta? Naturalmente no. Era un dato di fatto del quale stava semplicemente informando il più che diretto interessato (nonché povero cristo).
    All’arrivo del dolce, bevve un altro sorso di vino e si accinse, con un rispetto quasi idolatrante, ad assaggiarlo.
    All’esclamazione successiva di Aaron, Chloé si bloccò e lo guardò, incuriosita:

    << In generale, sono d’accordo, ma tu stai parlando di qualche cosa in particolare? >>

    Per lei era talmente normale agire di pancia che, ai suoi occhi, la maggior parte delle sue stramberie erano quanto di più naturale vi fosse al mondo!

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    Aaron Barnes
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    Da quando si era lasciato con Katrina ed aveva intrapreso un percorso spirituale, se così poteva essere definito, con Markab e la conoscenza e presenza nella sua vita di Evelyn, Aaron era cambiato veramente molto. Era stato sempre un ragazzo molto riservato e sicuramente silenzioso, ultimamente non faceva altro che fare amicizia a destra e a manca e non faceva altro che parlare di se, della sua vita, di suo fratello ( lui sempre presente), delle sue ambizioni ed anche delle sue storie. Insomma era cambiato in meglio e quella era sicuramente una delle cose che doveva a quei due ragazzi che inconsapevolmente e senza alcun tipo di pretesa avevano migliorato un ragazzo che aveva tanto da offrire ma mai l'opportunità di farlo. Non sapeva esattamente il perchè si era sempre rifugiato nel suo guscio, ma da un anno a questa parte sapeva di essere migliorato sotto ogni punto di vista. Chloè ne era la prova vivente. Era una ragazza travolgente sotto ogni punto di vista e lui non avrebbe mai offerto un pranzo ad una estranea un mese fa. Si sarebbe imbarazzato, si sarebbe preso il suo libro e se ne sarebbe andato via, defilato come se non ci fosse stato un domani. Sorrise appena quando la ragazza parlò ancora in francese, doveva ammettere che sentire parlare le persone con il proprio accento era qualcosa di eccessivamente seducente ed Aaron era uno che ultimamente era veramente attratto da quelle cose. Prima Airwen, poi Evelyn nel suo accento americano, ed adesso Chloè nel suo perfetto accento francese!Sei mia ospite quando vuoi e dove vuoi! Rispose poi sorridendole ancora prima di ridacchiare e scuotere il capo. Beh, questo week end a Londra, l'altro possiamo prendere un aereo ed andare a Parigi! Tanto non è poi così lontana la capitale francese! Era spavaldo, si doveva ammettere che tutto quello lo faceva stare esageratamente bene e non era una persona che riusciva a dissimulare il fatto che comunque fosse ricco e bello e che non aveva paura di utilizzare ne i suoi soldi ne tanto meno il suo charme!
    La conversazione andava avanti lisca come non mai, doveva ammettere che tutto quello era terribilmente assurdo e doveva ammettere anche che gli piaceva la compagnia della ragazza e sarebbe stato li a parlare le ore ed ore con lei. Si sentiva a suo agio e sapeva anche che la cosa sarebbe ricapitata. Si, sicuramente sarebbe tornato al ghirigoro ed avrebbe fatto ancora quattro chiacchiere con lei, magari avrebbe studiato di più in quella biblioteca e di meno a casa. Si sicuramente sarebbe successo!Sgranò gli occhi per quello che disse. Davvero? Insomma si, ne sarei veramente molto onorato! Sai per pubblicizzare la cosa potrei chiedere ad un mio carissimo amcio, influencer, ma soprattutto giornalista di darci una mano e sponzorizzarlo! Sicuramente per me lo farebbe! Ecco perchè era qualcosa che lui avrebbe fatto per Markab senza neanche pensarci due volte. Era strano il loro rapporto ma continuava ad essere qualcosa di importante, qualcosa a cui non voleva rinunciare.
    Rise per quella domanda. Il tuo ego è al pari di quello di Alexander Olwen e mio fratello Blake! Ti adoro! Comunque intendevo la biblioteca, in particolar modo ecco! Lo disse in maniera spontanea e sicuramente in maniera del tutto gentile. Adorava quei due anche se in maniera completamente differente ed anche se tra lui e xander non c'era mai stato un vero rapporto di amicizia era comunque una persona che stimava per davvero. Le sorrise e quando sentì il suo telefono vibrare nella tasca alzò gli occhi al cielo. Scusami un attimo, devo rispondere! Era l'ospedale, quindi si, doveva rispondere per forza. Ma perchè lo chiamavano sempre nei momenti meno opportuni? Si alzò appena ed andò anche a pagare, poi tornò dalla ragazza portando di nuovo il telefono nella sua tasca. Purtroppo devo andare, ma ci sentiamo per telefono! Disse poi sorridendole ed attendendo che comunque anche lei finesse il dolce per uscire insieme a lei dal locale. Se la ragazza lo avesse fatto Aaron si sarebbe sporto verso di lei lasciandole due baci sulle guancie. Veramente mi ha fatto piacere conoscerti e non ti libererai presto di me!Un occhiolino e poi scusandosi ancora si smaterializzò di nuovo al San Mungo.
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    Sicuramente era stato un bene che, prima di fare la conoscenza di una ragazza irruenta come Chloé, Aaron avesse avuto modo, in precedenza, di vivere altre esperienze che lo aiutassero a sviluppare e solidificare la fiducia in se stesso necessaria per esprimersi senza remore o riserve.
    La ragazza, dal canto suo, era decisamente contenta di quell’incontro, non vedeva l’ora di scoprire meglio Londra in compagnia di quel simpatico e colto ragazzo!
    Sarebbe decisamente rimasta lì a parlare ancora per delle ore, e non era una cosa così scontata, quando non era lei a fare un monologo lungo una quaresima.
    Sperava davvero di rivederlo spuntare nella sua libreria con il suo fare cortese e, massì, gli avrebbe pure perdonato la scelta di un’altra felpa dal colore improponibile!
    Annuì con entusiasmo alla proposta di mettere sul pezzo dell’evento che voleva organizzare un suo amico influencer e giornalista, era da un po’ che non parlava con qualcuno della stampa, ed era abituata perlopiù ad interviste di gossip, ma non dubitava che ci avrebbe messo un attimo a riprendere la mano.
    Lo ascoltò ancora parlare, salvo poi inclinare la testa di lato con fare perplesso:

    “… Il mio ego?”

    Che intendeva dire? Dal suo personalissimo punto di vista, lei non faceva altro che condividere con il mondo la verità su se stessa, non era mica presuntuosa o vanitosa! No, no! Anzi, gli faceva palesemente (sì?) un favore. Sembrava starle facendo un complimento, ad ogni modo, quindi stranamente, alla fine, decise di lasciar semplicemente correre, sorridendo ed annuendo.
    Al sentire il telefono del giovane medimago squillare, Chloé sobbalzò, emettendo un acuto strilletto, ma si riprese quanto prima. Ringraziò Aaron di aver pagato lui, anche se lo rimproverò pure un po’, insomma: lo aveva pur sempre invitato lei! Uscì insieme a lui dal ristorante, e sorrise gioviale ai suoi due baci sulle guance: finalmente qualcuno che salutava alla francese!

    << Che tipo! >>

    Commentò con la sua voce squillante, quando lo vide smaterializzarsi verso il suo luogo di lavoro.

    "… Ma senti chi parla!"

    Poi, senza perdere altro tempo, si affrettò a tornare anche lei al Ghirigoro: era una lavoratrice, ormai! Hop! Hop!

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