Sii più imprevedibile della vita stessa, stravolgi completamente la tua esistenza: e sarai libero!

Aaron&Chloé

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    Chloé Tournesol
    Adulto | 26 anni


    Uno sbuffo.

    Che. Noia.
    Un altro sbuffo.
    La libreria era vuota. Vuota.

    << Ma che noia! >>

    Sbuffò nuovamente Chloé, a dir poco scocciata. Quella mattina non stava vedendo entrare praticamente nessuno. Che barba.
    E dire che si era messa in ghingheri con una tale attenzione! Che peccato.
    Non poteva nemmeno migliorare la giornata ai suoi clienti irradiandoli con la sua incommensurabile bellezza.

    Quant'era ingiusto il mondo.

    Un altro sbuffo. Giusto per sottolineare il concetto di noia, si capisce.

    << Adesso trasfiguro qualcosa in un uccello che canta canzoni pop. O metal. >>

    Sì, si può perfettamente amare entrambi. E restare sani di mente. Anche se il soggetto qui presente, in tutta franchezza, non lo è per niente. Ma non per colpa della musica che ascolta.

    Oddio. Quando ha cominciato ad impararsi a memoria la discografia di Britney Spears, suo padre aveva sinceramente dubitato di questo fatto. Ed anche sua madre. Ma dettagli.

    Ennesimo sbuffo.

    “Adesso lo faccio davvero.”

    << Malum! >>

    Addentò la mela con vorace ferocia. L'inattività era capace di renderla isterica come poche cose. E rendeva isterica anche la sua bacchetta, tra l'altro.

    “Cambierò d'abito il primo cliente che mi entra in libreria: giuro!”

    Pensò con fare solenne. Prima di addentare nuovamente il frutto rosso cupo.
    La noia le generava ansia, e l'ansia le faceva venire fame.
    C'est la vie.

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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Nella vita di Aaron Barnes non c'era veramente spazio per la noia e non c'era neanche spazio per il tempo libero. Era uscita una borsa di studio e lui non aveva bisogno di soldi, ma l'argomento era molto interessante e non aveva nessuna intenzione di lasciarsi scappare quella occasione di pubblicazione di un suo articolo. Era diventato un medimago per sua madre, per curare le persone con quelle strane malattie ed adesso aveva la giusta occasione per riuscire a specializzarsi proprio in quello. Aveva indossato una felpa grigia su di una camicia bianca solamente perchè andava drasticamente di fretta. Aveva intenzione di acquistare un libro che gli sarebbe servito per la sua ricerca ma ancora non sapeva benissimo cosa gli serviva. Sicuramente del tempo e sicuramente un'assistente anche per prendergli un cappotto, che non mise uscendo solamente con gli occhiali da sole per corpire le occhiaie di una nottata passata in bianca in un reparto d'ospedale. Non sapeva esattamente dove orientarsi e di conseguenza, visto che era in giro per Diagon Alley decise, appunto. Ovviamente aveva staccato al San Mungo e si era semplicemente diretto li prima per fare una colazione normale senza che ci fosse Molly a guardarlo e flertare con lui e poi perchè, appunto, doveva passare immediatamente al ghirigoro. Dopo 2 cornetti, uno vuoto ed uno al miele, una spremuta d'arancia ed ancora un caffè, Aaron era sazio e quasi si era ripristinato. Quindi si diresse verso la fantastica libreria che tanto adorava. Entrò e quello che vide lo fece sorridere. Non era la ragazza che c'era precedentemente. Buongiorno! Disse semplicemente prima di dirigersi verso alcuni scaffali, senza però saper esattamente dove andare e sopratutto cosa cercare. Si mise gli occhiali da sole sopra le orecchie e cercando di capirci qualcosa, ma alla fine ripiegò e tornò verso la commessa. Il ghirigoro ha cambiato gestione?Era un Barnes ed in quanto tale le domande inopportune venivano prima di tutto. Le sorrise e le diede una rapida occhiata. No, decisamente nonn l'aveva mai vista da quelle parti eppure lui era uno che in libreria ci andava spesso. Oddio, forse ultimamente non spesso come pensava, ma era statao seriamente occupato e più andava avanti nella sua carriera e più non trovava il tempo di fare assolutamente niente. Neanche leggere che era una sua grande passione. Le sorrise ancora ed attese pazientemente una risposta. Era una ragazza curiosa, sicuramente.
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    Chloé Tournesol
    Adulto | 26 anni


    Era una ragazza con le sue peculiarità, e con la sua bella faccia tosta, ma grazie a Merlino, era sempre stata recettiva a quasi tutto quello che riguardava la buona educazione. Nonappena udì la porta del Ghirigoro aprirsi, non solo camuffò il suo sospiro di sollievo con un colpo di tosse, ma si premurò anche di buttare all'istante la mela che stava mangiando nel cestino.
    Non tanto per chissà quale senso etico, quanto più per non fare cattiva impressione al cliente.
    Il suo lavoro consisteva nel compiacerlo, a grandi linee, giusto? Così almeno le aveva spiegato la cugina, una cara amica della precedente libraia, la quale aveva avuto non poche remore a decidersi ad affidarle la gestione del suo negozio.
    Per fortuna, Chloé sapeva essere a dir poco convincente. Ed insistente. Non è che lei avesse discusso affinché le fossero ceduti i diritti di proprietà del Ghirigoro. Nonappena aveva deciso che quel posto doveva essere suo, nella sua testa, era automaticamente diventato suo.
    Semplice vero?
    E, quindi, siccome aveva deciso che il primo cliente che fosse entrato nella sua libreria, sarebbe stato cambiato d'abito da lei... L'uomo in felpa che era appena entrato sarebbe stato cambiato d'abito da lei. Ed anche sedutastante.
    Le avrebbe dovuto un favore, dopo la sua azione, tra l'altro. Non per niente, ma quel grigio non valorizzava per nulla la sua carnagione.
    Alla sua domanda, certamente poco opportuna, ma comunque posta con una certa cortesia, sorrise e parlò con il fare squillante ed entusiasta delle donne che, nei negozi, cercano di venderti la lozione miracolosa per i tuoi brufoli. E per quelle rughe che cominciano ad apparirti sul viso. E, soprattutto, delle donne che ci riescono.

    << Risposta esatta! Congratulazioni, lei ha appena vinto un cambio d'abito in omaggio! >>

    Gli fece un occhiolino scherzoso, salvo poi tirare fuori la bacchetta dalla tasca laterale (e perfettamente dissimulata con la stampa del resto dell'abito) del suo fantastico vestito nero a pois, abbinato con un rossetto rosso fuoco, delle calze dello stesso colore di quest'ultimo, parecchio fondotinta, e rifinito da degl'occhi ben valorizzati da qualche tocco di matita nera, e puntare il proprio bastone magico verso il suo cliente, cinguettando frizzante un bel:

    << Vestis! >>

    … Et voilà! Ora, l'uomo che era appena entrato nel suo negozio, le avrebbe definitivamente dovuto un favore. Quella felpa grigia, che lo spegneva e sviliva, nonché i suoi jeans malridotti, erano stati immediatamente trasfigurati in un elegantissimo smoking blu notte, con tanto di cravatta e scarpe nere, per completare il tutto.

    << Non ci metta troppo a ringraziarmi, e torni pure a vagare tra gli scaffali! Non esiti a tornare da me, nel caso dovesse avere bisogno di qualcos'altro! >>

    Cinguettò nuovamente, con la stessa allegria e nonchalance di poco prima.


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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Adesso, dopo 12 ore di turno al reparto e dopo che aveva scoperto questa cosa della borsa di studio e sopratutto della possibilità di fare un articolo proprio sulla malattia che aveva avuto sua madre, era veramente come essere investiti in pieni da un uragano. Quando arrivò vicino alla ragazza ridacchiò e quando parlònon fece altro che inclinare la testa per quello che aveva appena detto. Aspetta, non stava veramente capendo proprio niente ed altrettanto veramente non stava credendo a quello che stava ascoltando. In che senso un cambio d'abito? chiese poi guardansi un secondo. Oddio, effettivamente, in genere non andava in giro in quel modo, ma come detto prima era veramente stanco e non era passato di casa neanche per lavarsi e cambiarsi, quindi temeva di puzzare di ospedale e stanchezza. Comunque, alla fine la risposta arrivò immediatamente in quanto il suo cambio d'abito non tardò ad arrivare. Si guardò un momento e rise di gusto. Andava sempre vestito in quel modo per i suoi affari e sopratutto per il fatto che avesse sempre da fare con qualche imprenditore o nei suoi Hotel di lusso, per una volta che aveva fatto il 27enne e si era vestito come tale, era entrato in una libreria e puf! Lo avevano rimesso a nuovo con uno smoking blu notte e delle scarpe molto eleganti. Scosse appena il capo. Aaron Barnes! Tese la mano verso la ragazza. In genere non era una persona così spigliata, anzi tendeva ad essere davvero un ragazzo riservato e timido nonostante quello che rappresentava nella comuncità magica, ma Aaron era un Banres e come tale era particolare ed a modo suo. Sorrise e se la ragazza avesse stretto la sua mano, il ragazzo dagli occhi di ghiaccio le avrebbe sorriso ancora di più. Ok, va benissimo, ci sto al cambio d'abito, ma qualcosa di meno formale? Chiese poi non riuscendo ad essere del tutto formale con lei come lo era di solito. Era una ragazza simpatica e sopratutto spontanea, credeva davvero in se stessa, a differenza del ragazzo, e aveva un bellissimo stile. Oh, vorrei tanto che mi aiutasse nella scelta perchè davvero non so dove orientarmi! Avrei bisogno di un testo scientifico sulle malattie degenerative. Che argomento felice che era quello! Si guardò ancora nel suo nuovo abito, si vedeva che non aveva idea di chi avesse davanti e la cosa lo rendeva ancora più felice, finalmente qualcuno che non lo trattava bene solamente perchè era un Barnes ed era un milionario. Ecco, era contento di quell'incontro, almeno per il momento.
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    Chloé Tournesol
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    Il cliente stava ridendo. Il cliente stava ridendo! Questo poteva voler dire soltanto una cosa: che lei stava svolgendo egregiamente il proprio lavoro!

    O, più probabilmente, che il suo cliente era un santo. Ma questo non passò neanche lontanamente per la testa di Chloé. Quando il suddetto cliente scosse il capo e si diede un nome, la ragazza sorrise entusiasta: era la prima persona con la quale stava per avere una vera conversazione (e no, quelle di lavoro non contavano), lì a Londra! La stretta di mano non era proprio il suo modo di presentarsi, o di salutarsi, preferito: ce n'erano di più eleganti, di più distingués. Ma decise di soprassedere, per quella volta, e non tardò quindi a stringere la mano del giovane nella propria, con caloroso ed entusiasta vigore.

    << Chloé Tournesol, cher Monsieur! >>

    “Ha avuto il buon gusto di apprezzare il mio cambio d'abito, dopotutto...”

    … Come non detto. La ragazza arricciò il naso con notevole disappunto. Ma si ricordò che si trattava pur sempre di un cliente, il primo cliente che entrava da ben due ore, pergiunta, ed era stato sempre cortese e sorridente con lei, fino a quel momento.
    Ragion per cui, alla fine, tornò a sorridere con il suo solito modo frizzantino, decretando con fare solenne:

    << E sia! >>

    Pensando ad un paio di pantaloni in pelle neri, ad una camicia bianca con i primi bottoni sbottonati, ad una giacca in pelle nera e a degli anfibi neri con i lacci bianchi, puntò di nuovo la bacchetta verso il ragazzo:

    << Vestis! >>

    Sorrise soddisfatta, sicura che, a quel nuovo cambio di stile, non avrebbe avuto più nulla da ridire.

    “Sicuramente, non avranno nulla da ridire le ragazze che lo vedranno là fuori”

    Pensò ironicamente. Aveva abbastanza senso dello stile da rendersi conto che quel ragazzo, con l'altro sesso (e con gli omosessuali), doveva avere un discreto successo. Nonostante le felpe dai colori che per nulla si abbinavano con la sua carnagione.

    “Fortuna che Merlino ha pensato bene di mettermi al mondo!”

    … Quanta modestia. Quando il ragazzo le chiese una mano per trovare un testo di malattie... Beh, senza una cura ancora scoperta, e che non potevano far altro che peggiorare, fino ad arrivare alle capacità cognitive e poi alla morte, si fece seria, però. Tranquilli, non durerà allungo. Semplicemente, aveva un cuore anche lei, nascosto da qualche parte, molto in fondo a quegli strati di trucco e a tutta quella chiassosa esuberanza.

    << … Roba tosta. Niente che abbia a che fare con qualche situazione familiare o personale, oso sperare. >>

    Schiettezza 1000, Tatto 0. Riprese a parlare praticamente subito, se non altro, come se non volesse obbligarlo ad una risposta che, probabilmente, aveva ben poca voglia di dare ad una sconosciuta:

    << Venga con me. Non è un argomento sul quale mi risulta di avere molto, per il momento. Sono arrivata da poco, e ho ancora qualche ordine da effettuare qui e là. Se non troveremo nulla che possa fare al caso suo, non si preoccupi! Controllerò sul charming computer se vi è qualcosa in magazzino. >>

    Snocciolò, sforzandosi di essere il più professionale possibile (erano, a tutti gli effetti, i primi giorni di lavoro della sua vita, dopotutto), e tornando prontamente a sorridere con il suo consueto entusiasmo.
    Non le sarebbe importato, se il ragazzo avesse saputo che lei era ricca sfondata, nonché figlia di un noto (per quelli del settore francesi, o abbastanza internazionali) stilista e di una famosa ex-modella.
    Ma non le premeva nemmeno che lui ne fosse messo al corrente.
    Sapeva benissimo di essere fantastica a priori.
    A parte quello, era davvero contenta dell'arrivo di quell'Aaron Barnes: era un cliente come si deve, educato ed a modo... E l'aveva appena salvata da un terribile pomeriggio di noia!
    Si diresse con lui verso il primo reparto della libreria dove, le risultava, si trovasse qualche volume di medicina avanzata. Poi, lo avrebbe portato in quello dei volumi di psichiatria e, perché no, delle biografie e dell'attualità: non si poteva mai dire.

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    Aaron Barnes
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    Non avrebbe mai pensato di ritrovarsi davanti una ragazza del genere in quel posto. Aveva un sorriso contagioso e gli piaceva molto il fatto che fosse una persona chiacchierona. Si Markab lo aveva veramente cambiato, o meglio lo aveva migliorato un pò. Gli aveva dato modo di credere più in se stesso e di avere un pò più di ego. Si, strano ma vero, ma Aaron Barnes, nonostante la sua fama, i suoi soldi, fascino e bellezza, era una persona che non se la tirava per niente e che forse, in molti casi, non riconosceva neanche quante cose era veramente. Non era una persona alla quale gli piaceva mettersi in mostra, eppure era una persona molto intelligente; non era una persona che amava dire quante ragazza aveva avuto, eppure ne aveva avute pure troppe e non era una di quelle persone ricche sfondate che amavano ostentare quello che avevano; eppure avere una catena di Hotel di lusso internazionale ed essere comunque il figlio di una delle prime donne a fare una carriera brillante come quella della madre, ecco... poteva anche vantarsi un pò, no? Ma per quello c'era suo fratello Blake che copensava la modestia di Aaron. Ridacchiò ancora per quello che disse e quando la vide un pò titubante nello stringergli la mano voleva ritirarla, forse aveva sbagliato qualcosa? Ma per fortuna non lo fece e quella stretta di mano lo fece sorridere di nuovo. Il suo accento francese era perfetto. Oh, ma lei è francesce! Che terra meravigliosa! Sono stato a Parigi qualche giorno fa, per lavoro! Lei è da tanto tempo qui? Beh si, forse lo aveva reso più spigliato del solito, ma la sua dolcezza ed umiltà era sempre molto papabile esattamente come la sua pochissima esuberanza rispetto alla ragazza che aveva di fronte.
    Quando gli canbiò di nuovo i vestiti non non riuscì a guardarsi quasi stupito e cercare uno specchio, in maniera tale da guardarsi meglio. Beh, di certo non era il suo stile ma doveva dire che ci stava veramente bene. Mi stai vestendo come ti piacerebbe un ragazzo oppure hai solament un senso dell'estetica molto elevato? Il suo tono di voce era sempre gentile, ma era passato direttamente al tu, visto che si vedeva che avevano la stessa età, ed inoltre dare del lei cominciava a risultare veramente faticoso. Nonostante fosse un uomo d'affari, Aaron era sempre molto alla mano e cercava di mettere i suoi clienti e i suoi soci a suo agio. Si morse il labbro e le sorrise ancora aggiustandosi il giubetto di pelle. Mi perdone Madamè, possiamo darci del tu? Ovviamente il suoa ccento francese non era dei migliori, ma doveva dire che se la cavava veramente molto bene con le lingue, ma il suo tono era scherzoso e quando gli fece quella domanda si fece semplicemente un pò più serio, ma rimanendo sempre molto tranquillo. Sono un medimago e è uscita una borsa di studio che mi piacerebbe prendere. L'argomento è un pò triste e macabro, ma comunque molto interessante. In fondo ho voluto fare il medico proprio per questo motivo, ossia per trovare una cura a delle malattie degenerative e terminali quindi cosa c'è meglio di approfondire questi argomenti? La domanda era retorica, ma fino ad un certo punto. Si stava quasi rilassando con quella ragazza. Doveva ammettere che non si aspettava di avere una conversazione così piacevole con Chloè e non perchè lei avesse qualcosa che non andava, ma perchè la ragazza che ci lavorava prima, era... beh ecco si formale! Non ci sono problemi, ho un mese di tempo per fare l'articolo e sto ancora cercando nella mia testa cosa scrivere e con che stile farlo. Non sono un grande scrittore quindi dovrò inventarmi qualcosa. é da tanto che sei qui? Ecco si, se la ragazza pensava di essere schietta e sfacciata, allora poteva dire benissimo di avere una vena Barnes. Nonostante Aaron fosse comunque sempre educato e gentile, era comunque una persona diretta e degna delle domande inopportune di suo fratello!
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    Chloé Tournesol
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    Amore per la lettura a parte (in particolare per i romanzi e per il Cavillo, ma dettagli), Chloé non rispecchiava il classico profilo di una libraia.
    Non era silenziosa, non aveva una voce pacata e tutta sussurri, e non era nemmeno granché accomodante. In compenso, la maggior parte delle volte, sapeva essere decisamente gioiosa, comunicativa e contagiosa. Vabbé, non ai livelli del Coronavirus. Suvvia.
    Non era nemmeno una persona modesta. Ma non per i suoi soldi o che (non che disdegnasse il fatto di averne a profusione senza dover muovere un dito, eh): era semplicemente pienamente convinta delle sue capacità.
    Il mondo aveva bisogno di una bellezza, di un'energia come le sue: di questo ne era più che convinta. Si sarebbe fatta valere: qualsiasi fosse stato il suo “ruolo nell'universo” (o quello che era), avrebbe dato il massimo. Ed avrebbe vinto. Non perché era la figlia dei famosi Jean-Pierre Tournesol e Lucille de Laville, ma perché era lei: Chloé.
    Era bellissima, intelligentissima, brillantissima, tutto con issima: non aveva di certo di che preoccuparsi. Ce l'avrebbe fatta.
    E così come era orgogliosa di se stessa, la ragazza lo era anche delle sue origini. Quando le parlò di Parigi, andò in brodo di giuggiole.

    << N'est-ce pas? Oh, sono arrivata qui solo da un paio di settimane, ma j'adore Londra: è così chic! Piena di vita! >>

    La pacatezza che emanava chiaramente dal ragazzo mise Chloé, se possibile, ancora più a suo agio, facendole completamente dimenticare il suo lavoro.
    Quando lo vide guardarsi allo specchio per constatare quanto bene gli stesse il suo nuovo look, gongolò soddisfatta: aveva compiuto un'azione più che buona quel giorno, non c'era che dire!

    << Mi piace abbinare vestiti tra di loro, creare look... Lo trovo molto divertente! I ragazzi non m'interessano molto, però: non credo ne esista uno che mi arrivi alle caviglie! Anche se lei è molto distingué, devo riconoscerlo. Molte ragazze le fanno la corte, dico bene? >>

    Concluse divertita, facendo un occhiolino scherzoso al ragazzo. Anche se, per quel che riguardava il fatto che i ragazzi non fossero minimamente alla sua altezza, non aveva scherzato per niente.
    Quando Aaron le propose di darsi del tu, sorrise con nonchalance, ed annuì: i londinesi erano più informali dei francesi, lo aveva già constatato più volte, durante i suoi viaggi.

    << Absolument, cher Mon-, Aaron. >>

    Si corresse subito, senza la minima traccia d'imbarazzo nella voce. Non si sentiva mai presa in contropiede, neanche quando veniva irrefutabilmente colta in flagrante.
    Quando cominciò a raccontarle del perché avesse scelto quell'argomento per un libro, nonché di diventare medimago, decise di limitarsi ad annuire, decisamente, c'era gente che sembrava avere avuto una vita più seria e turbolenta della sua, non li invidiava affatto.
    Oh beh, un po' di sole e di pepe non gli avrebbe di certo fatto male, giusto?

    << Approfondire determinati argomenti va bene... Ma a volte, anche virare verso altri, inaspettati e, perché no, magari anche all'apparenza più frivoli, può aiutare. Potrebbe trovare uno spunto di angolazione differente, di domanda interessante o, persino, di risposta, all'argomento che ha deciso di trattare, nel romanzo d'amore che ha scelto per svagarsi e non pensare più a niente, per esempio. >>

    Annuì alle proprie parole, come a volerne rafforzare il significato grazie alla propria capacità di risultare facilmente seria e convinta.

    << Non bisogna chiudersi nella gabbia delle proprie certezze, ma ribellarsi, anche contro se stessi, e provare l'inaspettato. Forse troverai la risposta giusta alle tue domande, o forse no, ma così potresti scontrarti contro delle domande a dir poco interessanti. Persino liberatorie. >>

    Detto questo, si fermò davanti agli scaffali dei libri dedicati alle biografie. Era andata più avanti del previsto. Non se ne preoccupò minimamente, ne sorrise: lesse il più velocemente possibile i titoli degli scaffali a lei più vicini, fino a che non fu attirata da una frase a dir poco particolare: “L'uomo che scambiò sua moglie per una Ricordella”. Lo aveva pure letto!

    << Accio libro “L'uomo che scambiò sua moglie per una Ricordella”!! >>

    Esordì, prima che il piccolo tomo le arrivasse tra le mani.

    << Non è un tomo pieno di nozioni da medimaghi, ma è un racconto autobiografico: un famoso medimago, specializzato in neurologia, Gulliver Sax, condivide la storia di alcuni dei suoi pazienti. Può interessarti? >>

    Concluse la sua domanda con l'ennesimo occhiolino, mentre si portava una mano sul fianco, e con l'altra, porgeva il libro al suo cli.. Ad Aaron.


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    Aaron Barnes
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    Quella sicuramente era un'improbabile conoscenza. Aaron non era abitato a tutto quello specialmente in una libreria, ma doveva ammettere che era piacevolmente sorpreso da tutto quello. Era una ragazza veramente frizzante e brillante. Non aveva mai conosciuto una ragazza come lei. Doveva ammettere che, in genere, le ragazze inglesi se la tiravano come poche, o comunque come tutte le europee in generale, ma lei era sicura di se ed aveva una lingua spigliata e sopratutto era cortese. Si vedeva che non ostentava le sue doti ma che le aveva davvero ed i tipi come lei, ad Aaron, piacevano enormemente. Sorrise divertito quando parlò ancora in francese e poi scosse appena il capo leggermente contrariato quando disse che Londra era chic!Diciamo che Londra è quella classica città che si impegna ma non sempre ci riesce. é bella, per carità, ma niente di troppo spettacolare! Ha un clima tremendo e le persone sono sempre di corsa... quindi ecco! Magari si, molto affascinante, e poi abbiamo la regina, ma... neanche niente di che, ecco! Aaron era molto legato alle sue origini ed alla sua casa, ma Londra non era mai stata la sua città del cuore, su questo era certo. Ovviamente era sempre casa sua, ma con una certa riserva verso città più alde e folcloristiche come L'italia, o l'olanda o anche l'irlanda! Rise per quello che disse dei ragazzi e scosse il capo. Non sottovalutare mai un uomo. Anche io non sono mai stato molto interessato alle ragazze... ma poi c'è sempre il karma che ti fa pagare tutto quello che hai sempre pensato con convinzione! Quindi attenzione Chloè! Le disse restituendole l'occhiolino in maniera sempre gentile e scherzosa. Ecco, si magati ad Aaron serviva semplicemente essere meno rigido ed incontrare persone come la libraia nella sua vita, forse era il momento di ampiare le sue conoscenze ed essere più aperto a nuovi soggetti completamente differenti da quelli frequentati fino a quel momento. Vengo più corteggiato per la mia carta di credito che per il mio aspetto... anche se non mi lamento! Rispose nella maniera più sincera del mondo e facendole capire che non sempre erano i ragazzi a non essere all'altezza delle ragazze ma il contrario era una realtà reale e sicuramente molto vicina ad entrambi.
    Andarono tra gli scaffali e cominciarono a farevarie supposizioni, il neo medimago si guardò in giro, ascoltando la ragazza ed assorbendo, come una spunga, le informazioni. Vedere le cose da un altro punto di vista, non era male come consiglio e forse non ci aveva mai riflettuto abbastanza. Era sempre stato una persona schematica e riflessiva e non si era mai veramente buttato in qualcosa che non conosceva. L'ignoto era pericolo ed Aaron era una persona cauta, curiosa, ma sicuramente cauta. Si morse il labbro ascoltando le parole della ragazza e si soffermò su dei manuali un pò prima che la francesina si fermò. Alzò un sopracciglio e la raggiunse. Era veramente, ma veramente curioso di tutto quello. Quella ragazza aveva catturato l'attenzione di uno dei maghi più ricchi del mondo solamente dicendo qualche parola su di un libro. Prese il manuale che gli stava porgendo e poi lo sfogliò appena. Hai mai pensato di mettere qualche tavolo qui per dare la possibilità alle persone di affittare i libri e magari studiare come una piccola biblioteca, solamente leggermente pi dinamica e meno silenziosa? Ecco che la mente da imprenditore faceva capolino e quella da medimago si metteva un pò nell'ombra. Si, certo, Aaron poteva sembrare anche inopportuno delle volte, ma era un corvonero da sempre ed aveva delle idee in mente sempre, in continuo mutamento e non gli piaceva tenersele per se. Sorrise ancora ed attese la risposta della ragazza. Certo da un argomento si passava ad un altro come se non ci fosse un domani ma erano in sintonia ed Aaron aveva la sensazione che la conoscesse da una vita. Era contento di poter condividere certe idee con lei.
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    Chloé Tournesol
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    C'erano istanti in cui neanche Chloé credeva a quello che aveva fatto: ma in quegli istanti, tutto quello diventava, se possibile, ancora più divertente.
    Alla peggio, in caso di noia troppo crescente, avrebbe sempre fatto in tempo a vendere quella libreria al miglior offerente.
    Per il momento, comunque, la maggior parte del tempo si divertiva. Una volta presa abbastanza dimestichezza con il suo nuovo (in realtà: il suo primo) mestiere, avrebbe apportato qualche modifica personalizzata a quel posto.
    Ci si poteva scommettere.
    Quel cliente, ad ogni modo, era decisamente gradevole. Aaron corrispondeva all'idea che si era fatta dei londinesi: cortesi, a modo, ma al contempo anche incredibilmente moderni, imprevedibili; fuori dagli schemi. Era dai calmi che bisognava guardarsi sul serio, si diceva: erano quelli maggiormente in grado di sorprendere.
    D'altronde, uno che passa una buona parte del proprio tempo dentro se stesso, ne deve coltivare di roba, nella sua testa e nel suo cuore, no?
    Rimase di stucco, però, quando le rivelò i suoi pensieri su Londra: spalancò la bocca in una “o” molto teatrale, perfettamente rotonda.

    << Non ci credo! Per il clima, però, posso capire, neanche Parigi è un granché. Ma sono due città forti, ricche d'ideali! >>

    “Ripresasi” un minimo dal suo stupore, però, non perse tempo ad avanzare una proposta, che in realtà sembrò più ad un appuntamento già da tempo stabilito, e solamente ribadito, dal tono che utilizzò la ragazza nel parlare:

    << Mi aspetto una bella visita di Londra dal tuo punto di vista comunque, in tal caso! >>

    E, per sforzarsi di adattarsi alle usanze locali, per sugellare il tutto, tese la mano al giovane.
    Chloé non era solo estremamente patriottica, era anche innamorata di Londra da quando era una ragazzina.
    Quando le parlò degli uomini, invece, storse il naso.

    << Vedremo... Chissà, forse arriverà davvero, un uomo che mi farà ricredere. >>

    Acconsentì, per quanto scettica. L'assenza e la chiara natura libertina del genitore non aveva aiutato la ragazza ad avere un'ottima opinione degli uomini, per quanto essa non si rendesse conto appieno del legame che esisteva chiaramente tra le due cose.
    Neanche si rendeva conto che, alla lunga, avrebbe potuto risultare offensiva nei confronti del giovane uomo che si trovava di fronte a lei!
    Per lei, gli uomini di cui stava parlando, non c'entravano assolutamente nulla con il ragazzo intelligente e a modo che era entrato nella sua nuova libreria. Stava discorrendo di quell'argomento pensando, più che altro, ai suoi ex-compagni di Beauxbatons, ed ai tipi tutto smoking e niente verve che incontrava, spesso e volentieri, ai ricevimenti a cui presenziava ma a cui, comunque, la maggior parte delle volte si divertiva. Solo non grazie alla loro compagnia, però.

    << Il karma non mi fa paura. Staremo a vedere, Monsieur Aaron. Intanto, la tua venuta mi ha salvata da un pomeriggio di pura noia. Non è male, questo karma, per il momento! >>

    Commentò, scrollando le spalle e sorridendogli solare. Ascoltandolo parlare nuovamente, poté intuire che neanche lui doveva avere problemi di denaro, ma che, in compenso, sembrava averne avuti con le ragazze.
    … Non è che Chloé avesse avuto chissà quali amiche, d'altronde. Difficilmente trovava realmente interessante la conversazione di qualsiasi essere umano, se proprio vogliamo dirla tutta.
    Ma aveva finito col farsene una ragione, alla lunga.

    << Devono essere delle ragazze con gravi problemi di vista, mio caro Aaron. Oltre che di cervello. Un ragazzo come te, non passerebbe inosservato anche se non avesse direttamente il portafoglio. Nonostante tu scelga di andare in giro con felpe di un colore che non ti dona affatto! >>

    Aggiunse in tono scherzoso, ma decisamente schietto e privo di qualsivoglia malizia.
    Quando cominciarono ad aggirarsi tra gli scaffali per cercare un libro che potesse interessare il giovane medimago, e Chloé si fermò, Aaron le fece una proposta a dir poco... Chic.

    << Quelle idée magnifique!!! >>

    Cinguettò entusiasta.

    << Sei proprio un tipo in gamba, Monsieur Medimago! Si potrebbero ideare delle sale per gruppi di studenti, dove poter studiare, ed un giorno al mese potrebbe essere dedicato ad un dibattito su un tema in particolare, scelto da moi, che poi si gestirebbero gli studenti! >>

    … Era veramente il caso di aggiungere del carburante, a quella macchina di idee mirabolanti e fantasiose che era Chloé?
    Ai posteri l'ardua sentenza.

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    Aaron Barnes
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    E chi lo avrebbe detto che una semplice visita ad una libreria potesse diventare qualcosa di così assurdo ed interessante. Aaron che in genere camminava sempre a testa alta ma con la mente che vagava decisamente altrove, aveva trovato una persona che riusciva seritamente farlo concentrare dopo n turno super sfiancante al san mungo. Non poteva credere a tutto quello e più guardava quella ragazza dalle curve tonde e ben delineate più sorrideva contento di averla conosciuta e sopratutto di averle dato della confidenza. Alloera era vero che l'essere socievole delle volte pagava!
    Rise per il suo stupore per quello che avev adetto su Londra. Doveva ammettere, che forse, erastato un pò severo, ma era un Barnes e la severità, esattamente come l'essere diretto ed i soldi, gli scorrevano dentro le vene, non poteva assolutamente essere fatto in maniera diversa. Aveva vissuto veramente Londra ed in realtà un pò tutta l'Inghilterra e doveva ammettere anche che alla fine di tutto, non poteva essere decisamente classificata come bellissima. Lui preferiva altre città, più calde, come ad esempio l'olanda o anche la stessa Italia, piena e ricca di colori e sapori diversi e sopratutto di allegria. Londra era grigia, pioveva la maggior parte del tempo, ed era sporca. Su quello non poteva veramente essere intransigente. Poi, aveva anche delle qualità! Era una delle città più efficienti del mondo, li c'erano delle menti veramente geniali e sopratutto era la culla di una cultura molto forte e radicata in tutti quanti gli inglesi. Le tradizioni venivano sempre prima di tutto, tanto che avevano ancora un palazzo reale funzionante ed una regina che veniva venerata neanche fosse la madonna o sedesse alla destra del padre onnipotente. Aaron era cosciente e quando arrivò quella proposta dalla ragazza le strinse la mano sugellando quel patto/appuntamento di cui non si pentì neanche un pò. Anzi, prese il suo telefono in mano ed andò nella sua agenda digitale, scorse un pò e poi trovò, finalmente, un sabato libero, le sorrise. Sabato prossimo. Io e te e la vecchia e cara Londra, cosa ne dici? Ecco si, era irriconoscibile e sopratutto cominciava a capire come andava veramente la vita. In fondo cosa aveva da perdere? Perchè non doveva uscire con quella ragazza così simpatica e travolgente? Potevano avere un sacco di cose in comune come assolutamente niente, ma in quel momento si stava divertendo e per una volta non stava pensando a niente.
    Quando il discorso virò sugli uomini sogghignò furbetto. Certo che sarebbe arrivato qualcuno che l'avrebbe stregata. A lui era successo ed anche con le persone meno probabili al mondo. Non era lui che stava combattendo tra la voglia di chiamare costantemente Evelyn e quella di vedersi tutte le sere con quel folle di Markab? Ecco si, era tutto molto confuso nella sua mente, ma entrambi e a modo loro, lo avevano praticamente e completamente sconvolto. Si morse il labbro e comunque fece cadere l'argomento, anche se successivamente rise per quello che disse la ragazza. Vedrai, se mettessi un biliardino qui, all'interno della sala, potresti vedere come tutti quei ragazzini vengono qui a darti soldi gratisi e le ragazzine, per vedere i loro principi, vengono a far finta di essere delle persone intellettuali!Oddio, anche Aaron aveva finito per non avere più una visione incantata dell'amore, ma comunque era divertente scherzare con lei. Era quasi qualcosa di naturale, qualcosa che gli piaceva enormemente. Sorrise ancora prima di farle un piccolo occhiolino e arrossire anche leggermente per le sue parole cortesi, che erano proprio dei complimenti. é che a volte mi rendo conto che avere molti soldi ti fa rimanere tendenzialmente sempre solo e con un grandissimo dubbio addosso ogni volta che incontri qualcuno! Della serie: esce con me per la mia macchina o perchè sa che sono un brillante medimago? Chiese retoricamente fino a quando si fermò e guardò la ragazza. Aspetta, sei di parigi, sicuramente non hai frequentanto Hogwarts, se no ci saremmo conosciuti... perchè sei venuta a Londra? Oramai era curiosa di conoscerla quindi voleva sapere di più di lei e di quello che faceva li e perchè aveva deciso di arrivare proprio in quell'isola infernale!
    Quando la sua proposta venne accettata con tanto enstusiasmo ad Aaron gli brillarono gli occhi. Tipo un club del libro? Si, mi piace veramente molto come idea e se mai volessi una mano per realizzarla io ci sto! Insomma ho palazzi appartamenti e conoscenze in tutto il mondo, potremmo anche organizzare eventi per far firmare libri da qualche artista famoso?! Ecco che quando si parlava di affari brillava come la stella cometa il 25 di dicembre!
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    Chloé Tournesol
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    Parigi, per Chloé, sarebbe sempre rimasta la città più bella del mondo. Quello era ovvio. Ma anche Londra occupava un posto speciale nel suo cuore.
    Aveva anche adorato l'Italia, e la Spagna, per non parlare dell'Argentina e del Perù, dove la vitalità e la fiesta regnavano incontrastate.
    Alle successive parole del ragazzo, Chloé sventolò, prontamente, un dito davanti al suo volto con fare perentorio:

    << Niente biliardini, qui! >>

    Sorrise alle parole successive di Aaron, e gli fece un occhiolino giocoso:

    << E meno parate mentali, Monsieur Medimagò? I soldi, sono utili, ma non a sopportare la compagnia di una persona tutta la vita. Se una Mademoiselle ti chiede di sposarti troppo presto, e poi tenta di ucciderti, allora usciva con te solo per la tua macchina. Ed anche se ti sembra troppo annoiata o affettata. Nessuno riesce a fingere di avere gli occhi a cuoricino tutta la vita: prima o poi la beccheresti! >>

    Asserì con convinzione, andando a posare il libro sul bancone dove si trovava la cassa. Tirò fuori la propria bacchetta, puntandola verso due graffette che si trovavano posate sulla superficie di legno che le stava davanti.

    << Malum! Malum! >>

    Una volta trasfigurate entrambe le graffette in delle mele rosse, ne porse una ad Aaron.

    << Una mela? >>

    Dopo aver dato un primo morso deciso alla propria, rispose alla domanda del ragazzo sulla sua venuta a Londra.

    << Oh, oui! Ho frequentato Beauxbatons, effettivamente. Sono venuta a Londra per realizzare un sogno di ragazzina, spinta anche da qualche diverbio familiare. Caso ha voluto che l'amica di una mia cugina inglese stesse vendendo la libreria proprio in quel periodo, e paff, ho saltato sull'occasione! >>

    Quando si andò a parlare di progetti di dibattiti culturali e di libri, Chloé lanciò un piccolo, acuto strillo di gioia.

    << Magnifique! Magnifique! Conosco qualche scrittore famoso, sono soprattutto francesi; anche se la maggior parte di loro, si è gonfiata come un pavone! Sono quelli che vanno ai ricevimenti chic e tutto il resto, di solito. Tu conosci personalmente qualche autore londinese di talento? >>


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    Edited by Chloé Tournesol - 18/12/2020, 11:05
     
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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Non aveva risposto alla sua proposta di quel sabato, ma aaron in quel momento, facendo gioco anche sul fatto che fosse veramente stanco, non ci fece caso e lo diede come buono, quindi prese il telefono e si segnò, sulla sua agenda elettronica, quello che avrebbe dovuto fare sabato mattina e mandò un messaggio alla sua segretaria - non Evelyn, ma un'altra ragazza che curava espressamente quelle cose- l'ordine di andare a prenotare un bel tour di Londra in quegli autobus a due piani e turistici e di prenotare anche un ristorante per due dove si mangiava bene e sopratuttto qualcosa di tipico. Non che Londra fosse famosa per il suo cibo, ma Aaron ci teneva a fare tutto nel migliore dei modi. Poi tornò attendo a quella bomba di energia di Chloè e le sorrise annuendo con la stessa perentorietà per quello che disse. Sono estremamente d'accordo con te! Farebbero troppo chiasso e sopratutto, per fare certe cose, ci sono le sale giochi, che a Londra vanno alla grande! Rispose poi assendondando ed anche motivando ed argomentando il suo no perentorio. Era una strana ragazza ma che aveva veramente molte qualità. Era qualcosa di interessante e sopratutto gli ispirava fiducia oltre che simpatia. Tanto che in quel momento aveva la lingua sciolta come non mai e per la prima volta, dopo tanto tempo, non stava provando a portarsi a letto nessuno, ne tanto meno stava avendo una conversazione con una persona che lo voleva spogliare. Ecco, questo fece in maniera tale che l'autostima di Aaron si gonfiasse leggermente, visto che ultimamente si sentiva solamente un oggetto sessuale. Le parole della ragazza, comunque, lo costrinsero a ridere. Non serve arrivare al matrimonio ed all'uccidermi per la mia assicurazione sulla vita! Basta semplicemente che io non regali niente per un mesetto e li cominciano i problemi! Ma è anche vero che non tutte sono uguali ed anzi, nella mia vita, devo ammettere che ho sempre conosciuto donne con la D maiuscola e che mi hanno stravolto la vita! Cominciando dalla sua parabatai Annie. Lei era tutto per lui ed era una di quelle persone speciali che gli avevano sempre dato la forza di andare avanti e credere, che in qualche modo maniera, il mondo fosse un bellissimo posto da scoprire. Non era per qualcosa di particolare che gli aveva detto o che avevano vissuto insieme, era proprio la sua presenza e la sua persona che gli davano la forza di andare avanti, anche e sopratutto con suo fratello Blake, il quale, delle donne, aveva una visione completamente differente!Quando gli porse la mela la afferrò e ne diede anche lui un morso. In quel momento si stava ricordando che no non aveva ancora mangiato e che si aveva una fame da lupi. Quindi ascoltò ancora la ragazza e nel frattempo mangiò la mela con una voracità ed una fretta assurda. Quindi proprio una francese Doc. Quella scuola è sempre stata molto affascinante a dire la verità e non capisco se lo è perchè sono un maschietto e li dentro siete tutte belle ed intelligenti, oppure per semplice curiosità di sapere come siete divisi, cosa studiate e cose del genere! La caratteristica principale del Barnes era sicuramente il fatto di essere persone sincere, poi Aaron era molto più diretto e diplomatico e Blake più schietto e sfacciato, ma dicevano sempre cosa pensavano realmente. Conosco abbastanza persone influenti a Londra che potremmo avere degli aventi sold out per anni! Lo disse con una certa soddisfazione nella voce e non perchè era un personaggio di una certa fama, ma perchè la sua idea poteva andare a buon fine e rendere quel posto molto più affollato. Credo che dovresti osare un pò di più di tua cucina, anche se si crede che le librerie siano noiose e posti di nicchia, credo che sia più una concezione antica che i librai dovrebbero sgrollarsi di dosso e tu, mi sembri proprio una persona che ha la stoffa giusta! Aggiunse prima di cercare un cestino per buttare il torso della mela.
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    Chloé Tournesol
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    Chloé dava talmente per scontato che l’appuntamento avrebbe avuto luogo, che non si premurò di dare il proprio assenso per il giorno che aveva proposto il giovane medimago.

    << Cos’altro va alla grande a Londra, Monsieur Medimagò? >>

    La ragazza apprezzava le conversazioni con uomini a modo ed intelligenti. E, inconsapevolmente, anche con la pazienza (santità) necessaria a sopportarla.
    Aaron sembrava possedere tutte quelle qualità insieme, e questo fatto garbò molto alla nuova libraia tutto pepe.
    Trattandosi, poi, di qualcuno che dava un’importanza capitale alle prime impressioni, questo fu un gran colpo di fortuna (? Ne siamo proprio sicuri?) per Aaron.
    Sembrava essere una persona abbastanza influente in quella città, il che non era un requisito imprescindibile (venendo lei stessa da una famiglia influente, non soleva aver bisogno di aiuti di quel tipo), ma di certo non guastava, per conoscere posti e persone di un certo livello e potenzialità, nonché per avviare progetti di vario tipo.
    Ascoltò quello che Aaron disse sulle donne con inusuale serietà.

    << Mi stai simpatico, ragazzo! >>

    E detto da lei, in maniera completamente sincera e spassionata intendo, non era roba da poco.
    Lo disse mentre lo guardava addentare la mela con una voracità che non lasciava spazio all’immaginazione. Non che lei si accinse poi a divorare la propria con meno decisione e celerità: le mele al gusto di graffette avevano un sapore niente male.
    Ma forse, tale giudizio, era anche dovuto alla fame considerevole che la stava, piano, piano, assalendo.
    Lanciando uno sguardo all’orologio, si accorse che era già arrivata l’ora di pranzo.
    Ascoltò tutto quello che il ragazzo aveva da dirle, per poi rivolgergli un sorriso raggiante:

    << Ed in virtù di quanto ho detto poco fa, nonché per parlare di questi interessanti progetti e, perché no, delle nostre vecchie scuole: t’invito al ristorante, giovanotto! Accio cappotto! >>

    Mentre s’infilava il suo elegantissimo cappotto blu scuro, si affrettò a chiarire:

    << Sceglierai tu, però, Aaron! Ho l’impressione che tu sia più esperto di me, di questa zona! Sembri avere buon gusto, d’altronde. >>

    Dopotutto, non solo sembrava aver capito quanto fosse ottimo il suo gusto in fatto di look, ma anche fino a qual punto lei fosse bella ed intelligente.
    Mentre si abbottonava il cappotto, gli fece un occhiolino giocoso, prendendo in mano il torsolo del giovane, e buttando quelli di entrambi nel cestino mentre si avviava verso l’uscita, dando completamente per scontato che lui l’avrebbe seguita.




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    Aaron Barnes
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    Quella ragazza era un'esplosione di cose. Non riusciva neanche lui a capire bene come collocarla davvero. Era esplosiva, divertente e cominciava a diventare anche attraente agli occhi del ragazzo. Sicuramente un soggetto veramente molto, molto interessante. Su quello ne era certo. Adesso il problema principale era riuscire a sedare la sua mente edandare con ordine. Lui che era sempre stata una persona ordinata sia dentro che fuori, in quel periodo aveva il caos in testa e non riusciva neanche a comprendere come fosse possibile una cosa del genere. Sorrise e ridacchiò insieme alla ragazza per poi scuotere appena il capo. Aveva veramente varie idee di come potesse finire quella serata, ma Cholè non era davvero prevista. Beh, vanno alla grande le cose da mangiare! Li non ti sbagli mai, ma credo che in nessuna città le cose da mangiare non siano una buona idea! Rispose poi guardandosi nuovamente intorno. Era veramente bella quella libreria, non si era mai soffermato davvero a guardarla. Li dentro c'era veramente molto potenziale ed era veramente un peccato che fosse sempre così vuota. Ma era anche vero che i giovani di quel tempo non erano persone avvezze alla conoscenza e forse internet aveva fatto più male che bene! Per qualsiasi cosa non si sfogliava più un libro ma si digitava qualcosa sul proprio telefonino. Quando quella frase gli balenò in mente si toccò le tasche come se, in quel preciso istante, si fosse ricordato qualcosa di importante. Dove stava il suo? Bene, se lo era lasciato in macchina oppure di nuovo nel suo armadietto dell'ospedale; fece un sospiro profondo e poi si battè una mano alla fronte, in maniera simbolica, per enfatizzare su se stesso quello che era appena successo. é drammatica la situazione, credimi! Comunque, grazie mille, sto simpatico a poche persone in realtà! Ammise ridacchiando e sentendo nelle sue stesse orecchie la voce di Blake che diceva che era palloso, noioso o altro che in quel momento la sua mente stava sfumando. Quando la vide prendere il cappotto blu e fargli quell'invito Aaron ne rimase sorpreso. Alla fine si ritrovava sempre ad avere a che fare con persone troppo sponanee per lui e non poteva neanche farci nulla, erano quelle che lo attraevano di più e che più lo rendevano migliore! Forse perchè avevano quasi sempre gli atteggiamenti contrari ai suoi, o semplicamente gli piaceva mettersi alla prova, continuamente, in maniera del tutto spassionata. Sorrise ancora alla ragazza e con un gesto alla fonzie sorrise e si mise apposto il ciuffo ed il giubbeto, sogghignò e poi le perse il braccio. Forse Markab sarebbe stato fiero di lui!Oh, le piacerà tantissimo, sono convinto che io e lei fareo grandi cose insieme Madamoseille! Non sapeva se lo avesse pronunciato bene, ma sperava di non aver fatto una eccssiva brutta figura. Le sorrise e uscirono presto dalla libreria. Aaron si guardò intorno e poi individuò la sua macchina. Per che ora dei riaprire? Chiese poi interessato. Le avrebbe offerto un pranzo che lui adorava!
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    Chloé Tournesol
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    La ragazza annuì alle parole di Aaron sul cibo: decisamente, era sempre una buona idea! Purché di qualità ottimale, ovviamente.
    Quando lo vide sbattersi una mano sulla fronte, lo guardò con curiosità, ridendo divertita.

    << È successo qualcosa? >>

    Quando lo invitò a condividere la sua pausa pranzo con lei, non ebbe il minimo dubbio sul fatto che Aaron l’avrebbe seguita e, quando la prese sottobraccio, sorrise con aria di approvazione, quel gesto elegante e cortese era proprio quel che ci voleva per un’uscita in grande stile.
    Quando tentò di chiamarla “Mademoiselle”, ridacchiò divertita all’accento tipicamente londinese del giovane, gli accenti stranieri di quel tipo erano pieni di charme e di eleganza.

    << Lo spero bene, Monsieur Medimagò! Mangiare è importante! Vedo in lei un ottimo alleato per farle, queste grandi cose: Allons-y! >>

    Dopo aver chiuso la porta con qualche incanto a prova di furfante, si rivoltò verso Aaron, ed ascoltò la sua domanda sull’ora di riapertura.

    << Per le quattro! E tu? A che ora dovrai tornare in ospedale? >>


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