Lezione triennio - Novembre

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    Black Opal
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    'Uh, trent'anni che può raccogliere le ossa tipo cane: fico' pensò l'aspirante marine distrattamente, anche se ben presto dovette storcere la bocca 'Ma quindi... quanti anni ha Ensor?' si dovette chiedere, non sapendo in vero darsi una risposta, del resto per lui tutti gli adulti, anche se neanche trentenni, erano vecchi.
    Si grattò la testa, riflettendo su quella frase che non aveva compreso, godendosi le piccole gioie di quel pomeriggio, come gli scleri di Blake, i TV1KDB4EVER di Erik e la supponenza di Jessica, che aveva il poter di far letteralmente strillare Brian 'Oddio, ora la ammazza!' pensò lui, ghiacciato, trattenendo il fiato nel mente i punti della casata degli opali venivano brutalmente dilaniati dal docente, nel mentre cercava di spiegare a Jessica come stare al mondo.
    'Addio coppa delle case...' pensò lui sospirando, ascoltando il resto della lezione e prendendo al bisogno la passaporta, non prima di aver confermato la propria disponibilità al parabatai e al Socio "Uh, sì, fico, certo,ci sono... sempre... lo sapete!" si strinse lui tra le spalle, felice che il moretto stesse facendo di tutto per mettere di buon umore Blake, con discreti risultati, per quanto il vero colpo di scena, al buonumore di Blake, lo diede lo stesso Brian, che, mentre una per niente inquietante nebbia si diffondeva, pensava bene di lodare l'opalino 'Fico' pensò lui, irrigidendosi quando il docente commentò anche le sue parole.
    Annuì "Certo" disse comunque, mantenendo l'attenzione sul biondo nel mentre questi spiegava cosa avrebbero dovuto fare: nulla di difficile in vero 'Ma... se siamo qui... e abbiamo parlato di vampiri... e il prof è stato così pratico nelle risposte...' per Jesse gatta ci covava.
    Osservò ancora la nebbiolina, uindi avvicinò Blake "Ma dici... che questa nebbia è tipo Dark Souls e poi ci tocca affrontare un boss mutato enorme che ha un botto di vita e ti shotta ogni colpo?" chiese, preoccupato, osservando ben presto il braciere spegnersi, segno che toccava a Blake "In bocca al drago" gli disse, avvicinando a quel punto Erik per abbracciarlo "Hai freddo?" pigolò all'amico, deglutendo al pensiero di ciò che stava capitando a Blake, in ricordo delle terrificanti urla di Longsong, che ancora lo facevano deglutire a secco.
    "Non... credo siano dissennatori..." ammise lui all'amico, vedendolo andare avanti, cosa che lo fece sbiancare "NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO!" blaterò, osservandolo partire per la sua missione "Ce la farai: sei un grande!" gli disse alzando il pollice e vedendolo andare oltre le porte.
    'Erik...' incapace di staccarsi dall'uscio, il ragazzo rimase lì, muto e in silenzio, chiuso nella propria ansia, tamburellando con le dita quasi a scandire il tempo o invitarlo ad essere più celere, anche se poi, di colpo, sbiancò "ERIK!"
    L'urlo di Jesse fu a pieni polmoni, disperato come solo l'urlo di un parabatai poteva essere 'No, no!' la runa bruciò. Non in maniera lancinante, ma lo fece, il che poteva voler dire solo una cosa: Erik era stato ferito, e lui non poteva farci niente 'Oh no!' fece due passi indietro, inorridito, bianco come uno straccio, incapace di riflettere o anche solo formulare un pensiero 'Erik... Erik!' si mise le mani nei capelli, disperato, chiedendosi come e se potesse varcare la porta e, soprattutto, oltre di essa avrebbe trovato un orrore, o ben due, di cui uno che amava profondamente, dilaniato 'E... e Blake?' si chiese ancora, lanciando uno sguardo disperato a Jessica, al punto che quando la torcia si spense, afferrò la maniglia "Hanno ferito Erik, devo andare" disse lui, in barba alla cavalleria e anche al suo stesso cuore che gli martellava in petto, ma del resto quello era il vero coraggio, no? Aver paura e far comunque la scelta che si credeva giusta, e lui, quella sera, per quanto stesse morendo dentro e avesse le ginocchia come il burro, aveva bisogno di sapere come stessero le persone che amava e, nel caso, vendicarle.
    O morire provandoci.
    Aprì la porta, dunque, deglutendo "Ok... è merda..." si disse lui, ben sapendo che avrebbe trovato qualcosa di minaccioso e pericoloso, capace di mettere in pericolo uno intelligente e agile come Erik 'Ok, ha il debole per le cose colorate... ma... in una prova... non è facile fregarlo' e stringendo il catalizzatore, ancora una volta, sapeva di avere due obiettivi, dove il principale non era la prova, ma chi amava.
    'Non brucia più... credo stia bene...' ma non poteva sapere fosse stato rapito, soggiogato o altro: finché non lo avesse visto, non sarebbe stato tranquillo.
    'Ok, Jesse... calma e gesso' sospirò: si trovava alla cima di un lungo corridoio, lungo il quale si aprivano diverse porte, anche se, al momento, non vedeva scale 'La sala da ballo è di sopra... ha detto Ensor...' il che non era molto rassicurante "Cave Inimucum" esordì lui, al fine di stabilire di essere o meno in un posto sicuro 'Ok...' si disse, non riscontrando alcun allarme, andando ad eseguire quindi due magie cruciali per la sua esplorazione "Chorium Runae"
    Sì, lo aveva fatto, ma il ragazzo aveva scelto la runa a lui più cara, e che in quel contesto gli era fondamentale: la vista ad infrarossi garantita dalla runa Sowilu, sua runa nominale, che gli poteva permettere di osservare oltre quelle porte, notando ciò che gli interessava: un ragazzo legato o comunque immobilizzato.
    'Quello mi serve' si disse, andando poi ad enunciare la sua formula seconda "Guidami" disse, osservando la punta della bacchetta puntare in direzione opposta rispetto alla porta da cui era venuto 'Ok, quindi dietro di me ho il sud. Perfetto'
    Sapeva da che parte era il sud e il nord e aveva quindi un minimo controllo di quella mappa che ancora non conosceva e non poteva sapere quanto fosse intricata.
    Si posò contro il muro ed iniziò a camminare, cauto, osservando senza aprire oltre ogni porta, non tanto intenzionato a trovare la fine di quella prova, o l'ostacolo, quanto appunto le persone cui voleva bene, quindi corpi vivi e caldi.
    Avanzò con calma senza aprire porte, la bacchetta sempre in pugno, lo sguardo sempre allerta: al momento voleva esplorare il corridoio, arrivare in fondo, magari per capire se le scale fossero da quella parte 'Le porte le apro solo se devo...' ovvero se il piano A fosse fallito.
    Si avviò con calma verso l'incrocio, ove si fermò, dando una sbirciata con i propri occhi magici, per poi inserirsi nel nuovo corridoio.
    Svoltò verso destra e quando lo fece, dovette sgranare gli occhi, trovandosi davanti un uomo 'Cosa?!'
    Non aveva usato il Cave Inimicum di nuovo, certo, eppure aveva controllato con la sua vista, quindi come aveva fatto a non notare quel tizio, lì, in mezzo al corridoio, sorridende in maniera poco rassicurante 'Ma... perché è... fredd...o?' ovviamente non gli servì completare quella domanda per comprendere la risposta, non dopo le istruzioni di Ensor.
    "Sei... un vampiro..." e Valentina, purtroppo, non poteva essere lì per saperlo.
    Il biondone alto tipo due metri mostrò un ghigno poco rassicurante, snudando anche i canini 'Sei più prudente dei tuoi amichetti...' disse lui, gelando il sangue nel corpo di Jesse, che per un istante sentì il cuore fermarsi.
    Il suo sguardo, istintivamente, si abbassò dagli occhi da quelli dell tizio al suo petto, quindi senza manco attendere che questi scattasse in avanti, contrattaccò "Flipendo!" enunciò infatti, puntando il petto che stava fissando, al fine di tenere un minimo a distanza la creatura.
    "Ventus!" enunciò subito dopo, una delle magie che meglio conosceva come concetto di "stammi lontano" specialmente con creature veloci, che facilmente potevano evitar scintille, specialmente quando le potevi guardare solo di sfuggita.
    "Sei tu che hai fatto male ai miei amici?" disse indietreggiando senza mai dare le spalle al vampiro, nel mentre il vento lo teneva, per fortuna a distanza, consentendo quel momento di confronto, al quale l'altro ovviamente non si sottrasse.
    "Oh, hai sentito le loro urla?" disse sadicamente, gelando il sangue del ragazzo, certo, ma facendoglielo anche ribollire al contempo 'Bastardo!' e fu così che alzando lo sguardo un poco scagliò il catalizzatore dall'alto verso il basso "FORMA DEPSO" disse infatti, trasfigurando il muro alla sua destra, facendo emergere alcuni spuntoni in roccia, affinché separassero i due, almeno per un po'.
    Diede le spalle al tizio e corse via 'Ok, forse sono di sopra!' aveva il cuore in gola, ma un pensiero, quasi rassicurante, lo aveva invaso 'I vampiri fanno paura pure al prof, ha detto chiaramente che non possiamo batterli... e sono creature oscure e imprevedibili!' il che voleva dire solo una cosa 'Sicuramente non ha fame e non ha preso Erik e Blake: Ensor li starebbe cercando'
    Ora, il ragionamento poteva anche filare, ma chi lo spiegava a Jesse che Ensor non era un docente diligente e non gliene fregava niente dei suoi studenti?
    Questo narratore non si sarebbe preso l'onere, sicché si sarebbe limitato a narrare dell'aspirante marine che, tra le imprecazoni del vampiro, inferocito su come gli stesse smontando la dimora, correva via, veloce come il vento, trovando in effetti in fondo al nuovo corridoio delle scale in marmo con al centro un tappeto rosso 'Su!'
    Abbassò la testa per essere aerodinamico e corse con tutta la velocità che aveva 'Devo seminarlo e dare un'occhiata al piano di sopra... prima che...' lo prendesse?
    Sì, certo, la paura era quella: qualcuno non aveva superato la prova ed era certo non se la fosse cavata con una T sul registro 'Se mi prende... sono fritto' non pensava di poter morire, ma era certo non sarebbe stato bello. Ci mise tutto sé stesso, anche sulle scale, ma ad un certo punto un rumore potente, quasi esplosivo gli tolse il fiato, come poco dopo fece qualcosa che si abbatteva su di lui.
    'Merda' fu l'unica cosa che riuscì a pensare quando una mano gelida che non era quella di Josh lo schiantò a terra con una violenza mai provata prima e che confermava la sua prima impressione, anche e soprattutto al netto del fatto che il tizio lo aveva gettato a terra malamente, al punto di fargli sbattere un gomito contro un gradino e lussargli il braccio "Aaaaaah!" strillò lui con tutto il fiato che aveva nei polmoni, sormontato dalla gutturale risata del vampiro.
    "Ah... quanto mi state facendo divertire questa sera" disse lui, assolutamente compiaciuto di quanto stesse accadendo, anche se quelle parole ebbero sull'aspirante marine un effetto opposto all'atteso 'Non siamo i tuoi giocattoli!' ovviamente a farlo scattare era stato il fatto che simili risa potessero essere state liberate anche per il dolore delle persone che amava, sicché col braccio sano, il destro, si voltò e puntò la bacchetta contro il nemico nel mentre tracciava un sole "LUMOS ASTRALIS!" strillò lui, scacciandolo via con un urlo l'avversario che imprecò non poco "FANCULO A CHI VI INSEGNA ASTRONOMIA" sibilò, nel mentre senza troppi scrupoli Jesse eseguiva un'altra magia offensiva "FARFALLUS EXPLODIT" enunciò, sperando che le farfalle lo potessero trattenere con la propria luce, nel mentre lui balzava in piedi e in un paio di salti arrivava in cima, sentendosi gelare il sangue 'Sono... tutte uguali!'
    Davanti a lui si apriva un altro corridoio pieno di porte, dalle quali non aveva idea cosa potesse accedere.
    Rimase lì, un istante fermò, poi si rese conto di star rischiando di essere travolto ancora "Periculum!" enunciò voltandosi, sperando che le scintille spaventassero il vampiro, al quale poi puntò al petto "Glacius!" strillò infatti, liberando getti gelidi per congelare il bersaglio e poi scappare ancora alla sua destra, senza un piano, senza un'idea di cosa fare.
    'Che faccio... che faccio?' non ne aveva idea, ma almeno sapeva, grazie alla sua vista, come non vi fosse nessuno oltre quelle porte. Non qualcuno di vivo almeno. Alla fine entrò in una di esse, una qualsiasi, sulla sinistra, chiudendosela alle spalle, atterrito.
    'Che faccio... che faccio?' poteva sbarrare la porta, ma non avrebbe risolto il problema, e ormai le frecce al suo arco stavano finendo 'Non posso esplorare il piano se mi salta addosso a quel modo...' si disse lui, osservando il suo braccio sinistro, reso orribile dalla lussazione, quasi contronatura 'Aiuto...'
    Si sentì un po' svenire, tanto da doversi appoggiare a terra 'CHE FACCIO... CHE FACCIO?' il panico cresceva, ma pian piano si guardò attorno: era una sala qualsiasi, polverosa e poco illuminata. Vicino alla porta vi era un armadio mentre verso il fondo vi erano dei mobili accatastati e coperti da lenzuoli bianchi polverosi.
    Fissò l'armadio e sognò di nascondersici dentro 'Posso... ma poi... alla fine...' alla fine lui lo avrebbe trovato, o, peggio, lo avrebbe fatto Ensor 'Non sono sicuro che a questo giro sia peggio Ensor del vampiro...' storse la bocca, mettendosi in piedi e cercando di pensare ad un piano.
    'Ok... proviamoci... mi sembra l'unica..' si disse lui, avvicinandosi ai lenzuoli e cercando qualcosa di piccolo, come un vaso, che trovò "Ok... e ora Corpusfiguro" enunciò, rasfigurandolo in un topolino, che poi lasciò lì, dietro tutte quelle cose accatastate 'Fai il bravo... ma non troppo' si raccomandò nella sua mente, andando poi a nascondersi nell'armadio.
    "Vieni fuori... tu e i tuoi incanti di luce mi avete davvero rotto le palle..." la voce del vampiro era sempre più vicina e Jesse, chiuso in quello spazio cieco, poteva solo raggelare e trattenere a volte il fiato per non emettere suoni: non poteva neanche usare la mano destra per tapparsi la bocca.
    "Sai... la luce fa male, piccolo rompipalle... mi sa che dovrò sentire se anche il tuo sangue è dolce come il miele..." Jesse fece un passo indietro, premendo contro il fondo dell'armadio, nel mentre tratteneva il catalizzatore contro il suo petto 'S-se apre... P-protego Astrale...' iniziò a dirsi nella mente, chiudendo gli occhi, ma rendendosi conto di non poterlo fare: la sua speciale vista era l'unica cosa che rendeva possibile, almeno plausibile quel piano, e lui doveva sfruttarla fino in fondo.
    'Dai, dai... dai...' si ripeté, dovendo smettere quando sentì la porta, che indovinò essere quella della sua stanza, aprirsi.
    "Sento il tuo odore..." fece presente la creatura oscura, costringendo Jesse a trattenere il fiato, fino a diventar paonazzo, nel mentre nel sua mente continuava a ripetersi ciò che avrebbe enunciato si fosse aperta la porta.
    Ma così non accadde, giacché lui fu attratto da un suono, sul quale si avventò esattamente come aveva fatto pocanzi sulle scale.
    'ORA O MAI PIU'!' e fu così che spalancò a porta con un calcio tracciando in aria una S e puntando il vampiro "Spumam Infirmi!" enunciò, balzando fuori e correndo alla porta, avendo ben in mente le parole di Ensor 'Per rallentarli vanno bene tutti gli elementi' ma il migliore era e restava uno.
    La porta non era stata chiusa dal vampiro, sicché lui la superò, andnado a disegnare senza esitare in aria delle fiamme 'Blake, sii con me' disse lui, enunciando l'incantesimo dirma del suo amico, in un cert senso "Incendio!" strillò a pieni polmoni, facendo sì che le fiamme lambissero per intero tutta la cornice della porta e poi il legno stesso, che andò a sbattere e chiudere con un altro calcio.
    "FANCULO, MI VUOI BRUCIARE TUTTA LA CASA?!" urlò lui, ricevendo una sobria risposta da parte dell'aspirante Marine "SEI HAI ANCHE SOLO TOCCATO UNO DEI MIEI AMICI MERITI BRUCI LA PORTA E TUTTA LA CASA!" e detto questo, si volse e iniziò a correre, ben sapendo che ormai doveva tentare il tutto per tutto.
    "Alohomora!" iniziò ad enunciare contro ogni porta, aprendola e osservando cosa vi fosse all'interno, anche se poi, di colpo, una non si aprì.
    'Cosa?!' si fermò di colpo e la osservò: era come tutte le altre, ma a ben notare pareva più distanziata, quasi fosse al centro di una sanza più grande.
    Fece un balzo indietro e ripeté la formula, questa volta con maggior convinzione "ALOHOMORA!" disse, facendo sì che la porta si aprisse, rivelando quella che, in effetti, doveva essere la sala da balla.
    'Ci sono' disse, arrancando dentro, denendosi con dolore, finalmente il braccio lussato, cercando con lo sguardo il docente, certo, ma soprattutto i due uomini della sua vita.
    RevelioGDR
     
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    Evidentemente comincio a soffrire di amnesia o comunque la mia memoria da pesce rosso si fa sentire, in quando ero certo di aver già pubblicato queste valutazioni ç_ç
    Al di là dei punteggi vorrei far i complimenti a tutti specialmente per quanto riguarda la prova pratica. Adoro le vostre reazioni con Brian (lui le odia invece) e nulla, non vedo l'ora di far nuovamente lezione con voi ù.ù

    Valutazioni
    Metodologia di valutazione
    Sono stati assegnati 20 punti al fine della valutazione, così distribuiti:
    0-2: entrata
    0-6: compito scritto
    0-12: prova pratica

    I punti corrispondono ai punti casata che ogni studente fa vincere alla propria casata e sono tradotti in voti on per la pagella e in esperienza come riportato nella seguente tabella.
    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11A1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post


    I PP tipici di DCAO sono stati concordati essere Coraggio e Coraggio, fantasiosi vero?

    Ametrin

    Erik: 4+4+10= 18 (+2 Cor, +2 exp)


    18+11*+11*= 40

    Black Opal

    Blake: 4+5+7= 16 (+2 Cor)
    Jesse: 4+4+10= 18 (+2 Cor, +2 exp)
    Jessica: 4+5+10= 19 (+2 Cor, +4 exp)

    16+18+19= 53-4-6= 43

    Dioptase

    11*+11*+11*= 33

    Brian: +2 Cor, +6 exp (post)


    * Poiché sono in minoranza numerica, sono stati aggiunte altre due sufficienze (11) per il calcolo dei punti casata.
     
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16 replies since 7/11/2020, 20:18   350 views
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