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«The Dragon God Rises!»
Uff, ci mancava solo questa ennesima seccatura: dopo che ero stato relegato come mera riserva nella squadra di Quidditch della mia casata, dopo aver subito quella che ai miei occhi era un'umiliazione, un enorme smacco per me stesso, ecco che un problema si ripresentava dopo giorni in cui vi era stato silenzio in merito; il professore di Magitecnica, quello che ci aveva fatto creare nella sua lezione degli artefatti per potenziare i nostri incanti, mi aveva richiamato nel suo ufficio per parlare di una qualche questione legata proprio a quella lezione, e, purtroppo, immaginavo di cosa volesse trattare. Che avesse visto il simbolo dei Mangiamorte che avevo nascosto nel mio anello? Va bene che era un professore esperto, ma quell'incisione era così piccola e nascosta che dubitavo uno come lui l'avrebbe notata... beh, sulla via per il suo ufficio la mia mente stava già elaborando varie scuse che avrei potuto praticare nel caso il professore mi avesse chiamato per quel motivo, dovevo solo sperare non mi somministrasse del Veritaserum o che usasse qualche diavoleria Magitecnica per farmi dire il vero o comunque per capire se stavo mentendo, non mi potevo assolutamente esporre come sostenitore degli ideali di Voldemort, sarebbe stato un diavolo di suicidio! Se poi già non me ne fosse importato quasi nulla, tutti i problemi che stavo vivendo in quel periodo mi avevano fatto interessare ancor meno del fatto che tra pochi giorni sarebbe stato Halloween, così come il mio compleanno; non avevo il benché minimo interesse a festeggiare quella ricorrenza, almeno non in quella scuola che ai miei occhi oramai pareva sempre più squallida e degradante, al contrario di come mi era stata descritta dai miei ex professori in Giappone. Volevo solo riuscire a trascorrere quegli anni il più velocemente possibile, così da potermene andare e dedicarmi alla mia vita come si confaceva ad uno come me, ma purtroppo non era ancora giunto quel momento, ed ecco che, tra quel fiume di pensieri, giunsi nell'aula direttamente connessa all'ufficio del professore.
Ignorando eventuali decorazioni o addobbi che il prof Maverick potesse aver messo, e mi diressi così subito all'ingresso dell'ufficio; espirai, stanco, così da lanciar fuori tutta la tensione che potevo avere in corpo, ed ecco che, sicuro di me, avrei bussato un paio di volte sulla porta, E' permesso professore? Sono Ryu Okami, sono qui per ciò di cui voleva parlarmi, sentenziai, e, solo ad una replica che mi avesse confermato di poter passare, così come mi era stato spiegato, avrei enunciato la parola Mellon, che avrebbe così fatto aprire la porta dinnanzi a me, mettendomi a tu per tu con l'ufficio del professore e con questi in persona, E qui mi gioco il tutto per tutto, non sarei riuscito a non pensare.SPOILER (clicca per visualizzare). -
+1 .Questa cosa ogni cosa divora, ciò che ha vita, la fauna e la flora; i re abbatte, e così le città, rode il ferro, la calce già dura; e dei monti pianure farà. Di cosa stiamo parlando? Del tempo. Certo, una role sbagliata per porgere indovinelli ma era proprio il tempo l'elemento meno congeniale al nostro caro magitecnico. Erano passati quasi due mesi dalla compresenza tra il primo e il secondo anno. Morrigan si era ritrovato sorpreso dalle risposte che le matricole avevano saputo dargli. Sulla qualità dei più veterani ci avrebbe scommesso - ma non era quello il punto -. Proprio tra questi studenti più navigati, l'unico che era riuscito a stupirlo veramente era Ryu Okami e, sfortunatamente, aveva trovato tempo per lui solo ora.
L'asiatico aveva mostrato un certo interesse, apparentemente accademico, per la magia oscura. In quanto ex auror, Morrigan aveva visto fiumi e fiumi di persone immergersi in questo oceano. Attirati dal canto di una sirena chiamato 'potere', i più non avevano mai fatto ritorno.
"Lascia ogni posto meglio di come l'hai trovato" Un mantra che il mago si ripeteva ogni giorno. Per quella stessa ideologia, aveva deciso di rinunciare ai suoi incarichi in America per dedicarsi all'insegnamento. Però, in quel preciso tardo pomeriggio, Morrigan stava ripetendo quella frase mentre giocava ad Among us. Dopo l'ennesimo tentativo fallito di trovare l'impostore, il magitecnico spense il cellulare lanciandolo in un angolo della scrivania.
«Entra pure» Quel ruggito da parte dell'orso bianco venne lanciato con affetto verso il drago nero, al di là della porta. L'opale, entrando nell'ufficio, avrebbe potuto notare delle luci soffuse tendenti al rosso scuro. In un certo senso, Ryu avrebbe potuto avere l'impressione di attraversare un tramonto.
Sulla sua destra, si trovava la scrivania del professore. Con un ampio e teatrale arco disegnato con l'arto destro, Morrigan invitò il ragazzo a prendere posto in una delle due sedie di fronte a lui. «Accomodati pure, Ryu. E preferisco Morrigan, non professore» A separarlo dal docente, si trovavano una serie di decorazioni a tema halloween. A farla da padrone vi era una lunga ghirlanda formata da ossa di animali. Si trattava di plastica? Difficile a dirsi. Per l'occasione, il famiglio dell'ex auror era stato trasmutato in un pipistrello che - in quel momento - era appollaiato su una statua d'arte moderna di stampo futurista.
L'enorme finestra dava su un cielo plumbeo e freddo, in contrasto con i colori sanguigni della stanza. Ryu avrebbe anche potuto notare come i classici automi a forma di sfera bianca fossero stati sostituiti da delle zucche su cui erano state intagliate zanne ed occhi. Al primo passo del giapponese, queste avrebbero preso a levitare in mezzo alla stanza per poi voltarsi nella sua direzione.
«Ryu, come stai? Sai, devo confessarti che mi stai molto simpatico. E il motivo dietro questa simpatia che provo nei tuoi confronti sono le capacità logiche che ti caratterizzano» Morrigan era impulsivo, un orso - per l'appunto -; al contrario, Ryu aveva dimostrato una certa dote per tessere complessi ragionamenti che avrebbero messo alle strette anche un adulto, proprio come un ragno fa con le sue tele. Se gli aracnidi era tra i famigli di maggiore popolarità tra i maghi oscuri, vi era un motivo.
Un sorriso piegò le labbra del docente mentre gli zigomi salirono verso l'alto. Gli occhi del mago puntarono dritti su quelli dello studente. Il ragazzo non avrebbe potuto leggere segni di dubbio, o di ostilità, nella comoda posizione assunta dall'adulto. I gomiti di Morrigan erano poggiati sul bordo della cattedra e le braccia erano rimaste morbide. «Posso offrirti qualcosa da bere? o da mangiare?» Non avrebbe potuto percepire alcuna ostilità anche nel suo tono. D'altronde, Morrigan aveva abbandonato la carriera da auror ma i trucchetti che aveva appreso erano ancora con lui. Ottimi souvenir degli interrogatori che avevano scritto le pagine più intriganti della storia londinese dell'ultimo decennio.
«Parlato»
"Pensato"
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E così il Drago Nero si faceva largo nell'antro dell'Orso Bianco. Non appena entrai, invitato dal proprietario dell'ufficio, per quanto precedentemente non avessi voluto, non potei non notare le prepotenti decorazioni a tema halloweeniano che il professore aveva allestito nel suo studio: ghirlande di ossa, gli automi già visti a lezione travestiti da zucche di Halloween in un blando tentativo di cosplay di Jack 'O Lantern, ed un pipistrello appollaiato su una scultura nella stanza... si vedeva proprio che al professore piaceva quel periodo dell'anno.
Mi feci strada nell'ufficio, non badando troppo agli automi che, non appena mossi un passo nella stanza, rivolsero le loro teste di zucca in mia direzione, ed all'invito di accomodarmi a sedere non mi feci pregare, Come desidera, replicai quindi io alla sua richiesta di chiamarlo per nome, e non con l'appellativo di "professore", e così avrei fatto di certo, non mancando però di continuare a dargli del "lei", visto che tra il rispetto che dovevo portare ad un professore, ed al basso grado di confidenza che avevo con lui, non mi sarei mai e poi mai permesso di dargli del "tu", non era decisamente il caso a mio avviso. Anche solo prima che potessi parlare, e domandare il motivo di quella mia chiamata, per quanto sinceramente fossi già sicuro di cosa lo avesse spinto a chiamarmi, ecco che quello partì in quarta, domandandomi inizialmente come stavo, e poi successivamente spiegandomi che gli ero simpatico viste le mie capacità logiche, motivo di quella chiamata, a cui accompagnò un'offerta di cibo o bevande, il tutto perennemente con un'aria gentile e pacata, nel tentativo, probabilmente, di mettermi così a mio agio da farmi scappar qualcosa, o, nel peggiore dei casi, di rifilarmi di nascosto nel cibo del Veritaserum, così da incastrarmi, Mi spiace, ma non porterà così facilmente acqua al suo mulino, professore: non cado in queste puerili trappole, mi ritrovai a pensare.
Arigatou, non posso che dirmi felice di averla colpita positivamente con le mie doti intellettive, esordii quindi, con tono calmo e tranquillo, e con un sorriso che sarebbe potuto parer sincero agli occhi del professore, Se posso permettermi, cosa l'ha colpita maggiormente, Morrigan? Domandai quindi, cercando di andare direttamente al sodo della questione, così da evitar troppi giri di parole: volevo togliermi da lì il prima possibile e soprattutto evitare di farmi fregare rischiando di far cadere la mia maschera. In ogni caso, comunque, per educazione decisi di replicare anche alle altre due domande postemi dall'Orso: Chiedo scusa se ho glissato sugli altri quesiti, sorrisi con aria lievemente imbarazzata, La ringrazio, ma per cibo e bevande preferirei passare per stavolta, se non le dispiace; mentre per come mi sta andando, beh, posso dire che sto procedendo bene, seppur abbia avuto un piccolo incidente di percorso recentemente, proseguii, Ho tentato le selezioni per la squadra di Quidditch, e purtroppo non è andata come speravo: se a Mahoutokoro ero uno dei migliori giocatori, qui ho trovato personalità più competenti di me, e sono stato relegato ad essere una riserva. Così va la vita, purtroppo, conclusi quindi, con una falsa risata ed aria imbarazzata, mentre mi grattavo la nuca per rafforzare il concetto; a dire il vero mi bruciava, e non poco l'essere stato relegato ad una misera ed inutile riserva, ma di certo non potevo mostrarlo dinnanzi a chi mi trovavo dinnanzi, vista la maschera che stavo portando in volto dinnanzi a lui. Non doveva assolutamente riuscire a scorgere il vero me dietro la coltre di tenebra in cui il mio vero animo si stava celando ai suoi occhi.SPOILER (clicca per visualizzare). -
+1 .Morrigan continuò a seguire Ryu all'interno della stanza. I suoi occhi non si spostarono dalla sua figura neanche per un secondo. L'asiatico prese posto di fronte al denrisiano senza esitazione.
Il docente di magitecnologia non era solito convocare studenti. Al più, erano quest'ultimi a chiedere di essere convocati. I pochi che avevano attirato l'attenzione dell'ex auror si presentavano fragili. Mani sudate, respiro irregolare e tanti altri piccoli dettagli che tracciavano lo stesso cielo stellato. Ryu non faceva parte di quella volta celeste. "Molto bene" Al di là delle paranoie del giapponese, Morrigan disprezzava l'uso del veritaserum, sopratutto su dei bambini. Il punto del discorso non ruotava sulla moralità di un gesto simile, bensì sull'utilità. I fabbri babbani sono costretti a piegare il ferro per costruire nuovi artefatti. I fabbri come lui, al contrario, riuscivano a convincere il ferro a piegarsi di sua spontanea volontà. È per questo che le strutture magiche riuscivano a sopravvivere così a lungo e i ponti babbani crollavano uno dopo l'altro.
«Il carattere degli oggetti. In classe, abbiamo parlato soltanto degli umori ma hai saputo darmi una risposta interessante» Le spalle del mago indietreggiarono fino a posarsi sullo schienale della sedia. «Tra i presenti, sei stato l'unico a notare come gli incanti che ricadano nella magia nera possano trovare un terreno fertile in un materiale come l'oro. È per questo che questa reliquia barbara è il settimo miglior materiale per creare catalizzatori di incanti oscuri» Gli occhi di Morrigan scivolarono verso le sue stesse mani, ancora posate sulla scrivania. Le palpebre si socchiusero, forse per mettere a fuori i vari anelli che ne cingevano le dita.
«Tranquillo, non mi offendo» Il magitecnico alzò il braccio e nello stesso momento la punta del medio scivolò sul pollice. Il suono secco dello schiocco richiamò l'attenzione degli atomi. Una zucca volteggiò sopra Ryu, fermandosi tra lui e il docente. La bocca si spalancò rivelando una tazza nera su cui era raffigurato un orso bianco. A quell'animale Morrigan non ci avrebbe rinunciato in nessuna occasione.
La bevanda venne cullata sulla scrivania e i vapori cominciarono a volteggiare verso l'alto. Una rapida occhiata da parte dell'opale e quest'ultimo avrebbe potuto avere una conferma sul suo contenuto: cioccolata calda.
«Quidditch!» Le palpebre del magitecnico si spalancarono come delle persiane. Il corpo venne cullato in avanti. «Ruolo?» Neanche un secondo dopo «E perché proprio quel ruolo?». L'ex capitano dei grifondoro era stato un ottimo atleta ai tempi; tuttavia, aveva abbandonato la scopa per dedicarsi ad altre attività negli anni appena sconfitti.
Per quanto quel discorso potesse essere interessante, l'orientale aveva appena dato una leva al denrisiano che non avrebbe esitato ad utilizzare «Come hai intenzione di rimediare? Hai altre attività extracurriculari in mente o ti dedicherai ad approfondire un qualche tuo interesse prettamente accademico?».
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A quanto parve, l'Orso Bianco era stato colpito dalla mia analisi rispetto alle qualità dell'oro, come catalizzatore per gli incanti oscuri: ero stato l'unico, in tutta la classe ad aver menzionato un qualcosa di simile, osservazione, la mia, a cui il professore diede ulteriore conferma, asserendo che in tal metallo risiedeva il settimo miglior materiale per la magia nera, Me lo dovrò sicuramente ricordare, pensai quindi rispetto a quel suo commento. Avrei fatto per rispondere, ma mi ritrovai a spalancar gli occhi sorpreso, nel momento in cui il Professor Maverick si lanciò in una smitragliata di domande spaziando dal Quidditch, di cui avevo precedentemente menzionato il fallimento delle selezioni, e chiedendomi inoltre come mi sarei comportato dopo ciò che era accaduto, se avrei ancor tentato con lo sport o se mi sarei lanciato in altri "interessi prettamente accademici", una frecciatina che non riuscii a non cogliere, quella, in cui aveva usato le stesse identiche parole della lezione con lui, in riferimento alla magia nera, Non mi caverai una parola di bocca, sappilo, pensai quindi senza mostrar segni di rabbia o tensione, ed altresì procedendo a rispondere ai suoi quesiti.
Santo cielo, certo che, se mi permette, è davvero loquace quando le interessa qualcosa, dissi quindi in tono amichevole, con anche una lieve risata, Ma andiamo con ordine: mi ero proposto come Battitore alle selezioni, più che altro visto che me la sono sempre cavata egregiamente nella mia vecchia scuola, Mahoutokoro, spiegai, Per tre anni ho ricoperto quel ruolo, mentre per altri tre mi sono dimostrato alquanto capace come Cercatore, e posso dire che almeno lì, forse ho reso meglio visto che avevo effettivamente una rivale, una studente di scambio proveniente da Beauxbatons, continuai, non dilungandomi però inoltre nel discorso in merito a quella lurida Nata Babbana, o avrei rischiato di mostrare ciò che non dovevo dinnanzi al mio interlocutore, Probabilmente la mancanza di quel determinato stimolo mi ha fatto rendere di meno sul campo, continuai, In ogni caso, per quanto sia attualmente una riserva, non ho intenzione di arrendermi, e cercherò di mettermi in buona luce così da arrivare trai titolari, non mi voglio buttare giù per un singolo imprevisto, conclusi quindi con una convinzione tanto credibile quanto estremamente falsa: ci ero rimasto veramente, ma veramente male nel vedermi surclassato da quel verme di Lighthouse, e penso avrei lasciato perdere il Quidditch per un po' almeno per non dovermi rodere il fegato ed essere costretto a reprimere istinti omicidi ogni volta che lo avrei visto. Tralasciando ciò, però, decisi di riprendere su altri discorsi: Per quanto riguarda altri interessi, come ha notato prima lei in merito alla mia affermazione sul carattere dei materiali per gli artefatti, non nego di avere un certo interesse nei confronti della Magia Oscura, ed ecco che iniziai ad avventurarmi in quel campo alquanto pericoloso per la discussione... Tale interesse, beh, ammetto non è a fine del tutto accademico, esordii, Mia madre, un tempo, ha collaborato con un mago oscuro giapponese, tale Akuma, e, seppur abbia pagato con anni di reclusione, per quanto le voglia bene, ha gettato disonore sulla nostra famiglia, spiegai, La nostra è un'antica casata di maghi giapponesi, e l'onore è un qualcosa di estremamente importante per la mia famiglia: è per questo che personalmente mi interesso alla magia nera... dopotutto, come diveva Sun Tsu: "Conosci il tuo Nemico come conosci Te Stesso, neppure in cento battaglie ti troverai a soccombere", e se voglio diventare un Auror per riparare ai gravi errori di mia madre, devo pur conoscere ciò che andrò ad affrontare, non è d'accordo?
Ed ecco che avevo sganciato la bomba, la bugia più grande che avessi mai potuto sparare: io, che odiavo a morte tutti coloro che non avevano il sangue puro, io, che volentieri avrei ucciso chi mi faceva un torto con la più crudele delle Maledizioni Senza Perdono, e che non mi sarei fatto problemi a torturare chi anche solo mi avesse minimamente intralciato, che volevo fare l'Auror? Santo cielo, con tutta la mia propensione verso il lato oscuro della magia, e con anche il fatto che, nella visione durante la lezione, avevo parlato con uno dei maghi da me più ammirati, ovvero Lord Voldemort, fare l'Auror era la professione che più si allontanava dalle mie aspirazioni. Ciò nonostante, era la scusa, la menzogna, più credibile che mi era venuta in mente per spiegare a quel professore il mio interesse verso la Magia Oscura, e potevo solo sperare che quell'idiota se la bevesse, quella scusa, così da togliere ogni possibile sospetto che l'Orso Bianco poteva avere nei miei riguardi. Dovevo riuscire ad uscire vittorioso da quello scontro psicologico, e non avrei di certo ceduto!SPOILER (clicca per visualizzare). -
+1 .Sul volto di Morrigan comparve un sorriso nel momento in cui Ryu decise di rimanere impassibile di fronte alla sua frecciatina. Si dice che i t-rex non riuscissero a percepire il movimento e che, dunque, per sopravvivere ad un incontro con quest'ultimi convenisse restare immobili. Il drago nero stava adottando una tattica simile ma, questa volta, il predatore era un orso bianco.
"Inodore" Le narici si allargarono per un instante per poi restringersi. Morrigan non percepiva né paura né sconforto, il che poteva essere sia un bene che un male.
Il sorriso finì per spezzarsi per dar modo all'orso bianco di replicare al racconto del drago nero «Sono sicuro che riuscirai a farti notare» Il capo curvò d'un centimetro verso destra e le palpebre si assottigliarono «Dovresti mettere su un po' di massa» Le dita si incrociarono e gli occhi scivolarono dalle braccia al volto di Ryu «Sono sicuro che la disciplina che ti ha forgiato nel paese del sol levante sarà un valido asset per la tua squadra, seppur anche una tua debolezza» Morrigan attese per qualche secondo «Provieni dal Giappone, ma da dove esattamente?»
Il docente avrebbe dato il tempo al ragazzo di rispondere a quelle domande per poi tornare al fulcro del discorso. Le zucche volanti stavano ondeggiando al centro della stanza e la luce rossastra non fece altro che aggiungere della drammaticità al tutto. «Ciò che ti muove sono ottimi ideali» Continuò lui, con un'insolita serietà in volto. «La redenzione è un premio ambito ma devi assicurarti che il gioco valga la candela» Il mago incrociò le braccia e le narici vibrarono un'ultima volta. L'estremità destra del labbro si curvò verso l'alto «Se in questo momento ti colpissi con un ardemonio sulla spalla, cosa faresti?» Il pollice andò a stuzzicare il mento del docente «E se ti lanciassi un sectumsempra?»
Morrigan non era il miglior docente per trattare quel tipo di argomenti, eppure era un ex auror, nonché un orso bianco. Un orso che finalmente aveva percepito una traccia da seguire per stanare la sua preda.
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Un gentil sorriso mi si stampò sulle labbra ai numerosi consigli lanciatimi dal professore in merito al Quidditch, quali ad esempio la necessita di mettere su massa così da migliorare nello sport, sino ad una sua affermazione che mi lasciò stranito, per quanto, con la medesima calma, non lo diedi a vedere: La mia disciplina dovrebbe essere un punto debole? Ne dubito sinceramente: è proprio questa che mi permette di tenerti testa, orsetto dei miei stivali, non riuscii a non pensare, prima di prender parola in merito alla domanda che mi fece successivamente; Sono natio di Tokyo, perché me lo domanda? Domandai quindi al professore, sinceramente curioso di quel quesito: era semplice curiosità o c'era sotto qualcosa?
In ogni caso il discorso venne glissato, ed ecco che si tornò immediatamente all'argomento della Magia Oscura, e della menzogna grande quanto Shibuya che avevo sparato precedentemente: l'intenzione, più falsa della dolcezza di Dolores Umbridge, da parte mia di divenire un Auror, un servitore della giustizia, quando ciò che io volevo era la supremazia del Sangue Puro; avevo raccontato di mia madre, e di come falsamente volevo porre rimedio ai suoi errori, di come mi sentivo io in colpa per ciò che aveva fatto, quando al contrario io ammiravo quella donna con tutto me stesso: si era messa al servizio dell'equivalente giapponese di Voldemort, aveva combattuto in prima linea per togliere di mezzo la feccia Babbana dal Mondo Magico, e, seppur si era ritrovata a fallire, io vedevo le sue gesta al pari di quelle di un'eroina. Diventare un Auror, servire chi professava l'uguaglianza, la stupidità e l'inettitudine al vivere trai meritevoli, sarebbe significato negare chi ero, mettermi in volto una maschera di troppo, un costume che mai e poi mai sarei riuscito ad indossare con comodità, e che prima o poi avrei finito per strapparmi di dosso con furia. L'Auror ai miei occhi era un debole che si metteva a servire gente ancora più mediocre ed inutile, feccia che proteggeva coloro dal Sangue Sporco, e che non meritava il rispetto che, al contrario, avrebbero dovuto ottenere figure come quelle dei Mangiamorte, veri portatori di giustizia a questo mondo.
Il professore, almeno in apparenza credendo alla mia menzogna, mi disse come gli ideali che gli avevo detto di voler perseguire fossero ottimi, ma che dovevo valutare se il gioco ne sarebbe valso la candela, il tutto ponendomi poi un quesito che non potei far a meno di trovar intrigante; Beh, se mi posso permettere, non mi sembra alquanto il tipo che farebbe una cosa del genere: come ho detto nella sua lezione, per lanciar incanti di entità oscura servono emozioni negative, peccaminose e portate al limite se proprio vogliamo, e personalmente non mi pare che lei sfoggi tali tratti; la vedo come qualcuno che, pur nel proprio carattere che può talvolta eccedere in vivacità e curiosità, non andrebbe mai a lanciare incanti di Magia Oscura, spiegai, accavalcando quindi le gambe, e portando le mani, congiunte, sul tavolo, Tralasciando ciò, però, ed andando per ipotesi, credo che se lei mi attaccasse cercherei quantomeno di contrattaccare o difendermi: di certo, dinnanzi ad un assalto improvviso non rimarrei a farmi colpire senza reagire, e cercherei quantomeno di rendere inoffensivo l'avversario, o almeno di difendermi dai suoi attacchi; non sono ancora abbastanza ferrato sulle magie da lei citate, ma dubito fortemente, ad esempio, che un Aguamenti, per quanto potente, possa anche solo sperare di bloccare un Ardemonio, dissi quindi io, lasciando poi parola al professore, Rallenta orsetto, ti stai man mano addentrando nella tana del dragone, escine finché sei in tempo, se non vuoi finir bruciato, mi ritrovai quindi a pensare in attesa di una sua risposta.SPOILER (clicca per visualizzare). -
+1 .La mancanza di curiosità del ragazzo infastidì Morrigan che, però, cercò di rimanere impassibile. A stento le labbra superiori si piegarono per qualche secondo. "Troppo impassibile" Un altro commento che si sarebbe tenuto per sé mentre, trattenendo il fiato, lo stesso ragazzo si stava gettando nelle braccia del suo nemico più pericolo: l'inesperienza. «Ho visitato il Giappone diverse volte in vita mia» Gli occhi si persero nel vuoto, poi le labbra si piegarono in un sorriso felino «Adoro l'Asia e in particolare il tuo paese. È uno dei più avanzati nel campo della magitecnica» Un certo entusiasmo gli gonfiò il petto mentre la destra avrebbe disegnato un cerchio a mezz'aria. «Come saprai, avete alcuni tra i fabbri migliori del mondo. Le loro tecniche, unite alla tecnologia sviluppata dal vostro paese, hanno portato a dei risultati incredibili» Il docente si ricordò come il ragazzo fosse solo un ragazzo, nonché non troppo interessato a quegli argomenti «Ma immagino che tu sia già a conoscenza dell'applicazione magica del ninjutsu».
Quando la discussione si spostò su lidi più oscuri, Morrigan diede tempo all'altro di replicare. Il docente non aveva abbassato la guardia ma la sua bevanda calda lo stava rilassando. Dare un po' di vantaggio ad un avversario inesperto era cortese, no?
I due, d'altronde, erano completamente diversi. Il docente non vedeva auror o mangiamorte come frazioni contrapposte. Quando si era unito alle file dei primi lo aveva fatto per puro divertimento. Morrigan amava i duelli come amava rischiare: lavoro, soldi o la sua stessa vita. Viveva in funzione di quel brivido. Un denrisiano doc non muore nella sua camera da letto. Una frase che aveva ripetuto diverse volte, forse per spavalderia o per sconfiggere le sue stesse paure. Poi, ci fu quell'incidente e tutto cambiò ma questo è un altro discorso.
«Se vuoi diventare un auror, non fidarti di nessuno» Morrigan non avrebbe mai dato fuoco ad un suo studente, vero? Anzi, forse si sarebbe sacrificato per loro. Questo era quello a cui tutti avrebbero potuto credere, ma potevano esserne certi? «Ad ogni modo, non ritengo la tua risposta sufficiente. Mostrami le tue capacità» L'indice destro venne portato alle labbra e il capo ruotò verso lo schienali.
«Forse sono io a non averti dato gli elementi sufficienti» Avrebbe continuato lui «L'ardemonio è un fuoco che può bruciare ogni materiale. È un incanto così forte da poter distruggere un horcrux. So per certo che un ragazzo del secondo anno potrebbe trovare una soluzione» Qualche secondo di attesa «Per quanto concerne il sectumsempra, potremmo banalizzarlo ad un fendente che taglia le carni. Senti un oggetto esterno e freddo entrarti dentro. L'adrenalina frena il dolore, per qualche secondo. Poi il tuo stesso sangue ti ricopre e arriva il caldo, le urla, perdi i sensi e poi, beh» Un silenzio più che eloquente «Cosa. Faresti. Se. Ti. Lanciassi. Questi. Incantesimi?»
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Sì, sono a conoscenza di tali applicazioni, replicai indi io alle parole del professore, quando questi nominò le applicazioni Magitecniche legate al Ninjutsu: avevo effettivamente sentito parlare di ciò, seppur non me ne fosse poi interessato molto, ma se era un punto da poter sfruttare per modellare quel mago a mio piacimento, come si vedeva egli tentasse di far con me, avrei usato ogni possibile appiglio in mio favore per portar l'ago della bilancia verso di me; Sono lieto, in ogni caso, che apprezziate il mio paese, nel caso volesse approfondire mi farebbe piacere eventualmente accompagnarla nella Tokyo Magica e mostrarle i punti salienti, così come i luoghi ove la Magitecnica viene principalmente applicata, sempre se è d'accordo, conclusi quindi, con quell'offerta lusinghiera, atta a portarlo ancor più verso un ammorbidimento: la classica tecnica della "carota e bastone", in cui prima si lusinga la preda, e quindi la si colpisce per farla stramazzare al suolo. Non sarebbe stato differente con quell'orso fissato con gli artefatti.
Ebbene però forse non era così tanto sprovveduto o idiota: la mia risposta non gli parve sufficiente, non era abbastanza per lui, e così, dopo una spiegazione dettagliata di entrambi gli incanti, mi ripose la domanda, stavolta più serio, rabbioso... ferale, come l'orso che l'Animagus dinnanzi a me nascondeva dentro quel corpicino da insegnante sottopagato, Fare il finto tonto non basta, eh bestione? Mi domandai mentalmente, Se vuoi giocare duro, allora giochiamo, pensai quindi, mentre i miei occhi, a causa dell'odio che lentamente iniziavo a provare verso colui che stava tentando di incastrarmi, dal nero cominciarono a tingersi d'un lieve colorito azzurrino, nulla di estremamente visibile, almeno per il momento, ma che di certo sarebbe potuto peggiorare se si fosse andati avanti con i medesimi toni in quella discussione.
Non ho mai detto di fidarmi, esordii io, Ho solo espresso una mia analisi in base a ciò che conosco della sua persona: colto, esperto nel suo campo, ma al contempo pronto a scherzare e dall'animo buono e gentile, fin troppo giocoso, oserei; al pari del mio gatto, dopotutto, lei è tuffato, in forma di Animagus orso suppongo, nella piscina creata dalla preside durante la cerimonia di fine anno dell'anno passato. Una personalità a mio avviso troppo lontana, troppo distaccata da quella necessaria per lanciare incantesimi appartenenti alla Magia Oscura, spiegai, rettificando le parole che il professore aveva detto inizialmente: ovvio che non mi fidassi di lui, dopotutto stavo cercando di buggerarlo ed evitare così di subire conseguenze per il mio interesse verso la Magia Nera, non potevo di certo riporre fiducia in chi, per primo, stavo tentando di ingannare e raggirare.
Ma tornando a noi, l'Ardemonio, iniziai nuovamente, sguardo fisso negli occhi del mio interlocutore, senza il minimo segno di cedimento o insicurezza, Come ha spiegato lei, è un fuoco inestinguibile, una fiammata maligna che distrugge ogni cosa, persino potenti incantesimi oscuri come lo sono gli Horcrux, però nonostante tutto, è un fuoco di natura magica, e quindi estinguibile solo tramite essa: un Finite Incantatem è ciò che può fermarlo, seppur non singolo. Una testimonianza di ciò, è nel 1927, quando nel cimitero di Parigi, Gellert Grindelwald lanciò un Protego Diabolica, che, sfuggito al proprio controllo, sfociò appunto in un Ardemonio incontrollato; Nicolas Flamel, noto alchimista ed inventore della Pietra Filosofale, fu colui che guidò il gruppo di maghi e streghe lì presenti, facendo utilizzare loro contemporaneamente un gran numero di Finite, neutralizzando l'incanto ormai fuori controllo.
Ritornando però, al di là di cenni storici, al suo esempio, nel pratico tenterei dapprima di bloccarla con un Pietrificus Totalus o uno Stupeficium, e se ciò non fosse abbastanza per fermare l'Ardemonio, la prenderei con me e mi smaterializzerei con lei altrove, così da evitare che il fuoco ci colpisca entrambi, andando successivamente a chiedere sostegno per fermare la magia, spiegai, abbastanza prolisso.
Passando al Sectumsempra, uhm... feci finta di rifletterci un po' su, per quanto effettivamente sapessi già la risposta, così da mostrargli come una maggiore dimostrazione di impegno nella ricerca di risposte a quei suoi quesiti, Per contrastare un Sectumsempra, credo utilizzerei innanzitutto una magia di cura su me stesso, così da limitare i danni subiti, o nel migliore dei casi annullarli, e procederei quindi allo stordirla o pietrificarla così da rendervi inoffensivo, direi che è così che mi comporterei, conclusi quindi, solo per, sempre fissando serio negli occhi il professore, porre un'ultima domanda: Perché comunque mi ha chiesto ciò? Domandai alla fine, attendendo quindi una di lui replica, ero veramente curioso del motivo di quel test, visto che sicuramente c'era di più rispetto al solo tentar di stanarmi.SPOILER (clicca per visualizzare). -
+1 .Ryu avrebbe potuto leggere del piacere nel volto di Morrigan. L'orso aveva sorriso di rimando perché non avrebbe potuto fare altrimenti di fronte alla gentilezza del ragazzo. «Lo terrò presente, ti ringrazio» L'estremità delle labbra si arcuò verso l'alto nell'ennesimo sorriso. Per svezzare le reclute auror, nessun aneddoto era meglio di quello della rana e dello scorpione. Il docente non ci aveva mai creduto, per lui le persone potevano, e dovevano, cambiare.
Quando il discorso si spostò sulla sua persona, il sorriso si fece ancora più largo. Le varie zucche continuavano a fluttuare a mezz'aria. La luce che proveniva dal loro cuore tesseva ombre sulle mura della stanza. «C'è un motivo per cui non uso la magia oscura. A dirla tutta, ce ne è più di uno, ma sono sicuro che - prima di finire questo discorso - comprenderai il principale» In seguito a quelle parole, il piccolo pipistrello spalancò le ali. Qualche colpetto e si tuffò sulla spalla del docente.
«Il caso Grindelwald ha molti dettagli che non sono mai stati rivelati. Il protego diabolica è considerata magia oscura ma alla base vi è un concetto semplice» La mano scivolò sul fodero della bacchetta per liberare il catalizzatore «Uno studente attento come te sarà a conoscenza del funzionamento delle rune. Olwen ve ne avrà parlato. Hanno il potere di incantare oggetti, come ben sai» Il mento andò ad indicare l'anello dorato mentre il sorriso si caricò di malizia «Tramite le rune è possibile creare delle zone in cui la realtà segue delle regole diverse. Un esempio è Denrise. Da qualche parte, ci sono delle rune che impediscono la smaterializzazione» La bacchetta andò a disegnare un cerchio a mezz'aria, dritto verso il nulla «Puoi persino creare una zona in cui chiunque entri e ti sia nemico prenda fuoco, ad esempio».
Dopo quella breve spiegazione, l'attenzione tornò al ragazzo. «Nel particolare, il Protego Diabolica è ben diverso dall'Ardemonio. E, come ben saprai, servirono diversi, e abili, maghi per bloccare quell'incanto sfruttando dei Finite» L'orso tastò l'aria con le sue narici «Delle volte la disciplina è un punto debole. Le catene del tradizionale trascinano verso il fondo, impedendo alle persone di spiccare l'aria. Per risolvere un problema soluzioni, bisogna agire al di fuori degli schemi. Guarda»
Il mago finì di bere il contenuto della sua tazza in un singolo sorso. Dunque, portò il suo magifonino al centro del tavolo. Il catalizzatore disegnò dei simboli troppo rapidi per essere compresi dall'opale.
«Incendio» Una fiamma avvolse l'oggetto. La luce riempì lo studio. Poi, con un rapido gesto, il mago portò la tazza sul cellulare.
«Vedi» L'attesa fu breve e il mago alzò il braccio. Del cellulare era rimasto ben poco «La fiamma si è spenta perché privata dell'ossigeno».
Le braccia si incrociarono di nuovo e lo sguardo si perse nei ricordi. «Qualche mese fa fui ingaggiato dal capo villaggio di Denrise per rintracciare un potente e rispettato predone» Gli occhi scivolarono verso il basso «La mente dell'uomo era stata corrotta e, in preda alle visioni, quest'ultimo mi colpì con un ardemonio. Ancora oggi ne porto le cicatrici» I polmoni si riempirono d'aria «Trasfigurai l'ossigeno intorno a me in anidride carbonica. L'unico modo per fermare un fuoco che brucia tutta è rendergli impossibile bruciare. Per mia fortuna, e vostra sfortuna, sono ancora qui.»
Che quel 'vostra' fosse riferito agli studenti in generale e non al singolo Ryu era un dettaglio trascurabile.
«Per quanto concerne il Sectumsempra, hai centrato il bersaglio» Gli occhi tornarono sul ragazzo «Devi chiudere l'emorragia prima che sia troppo tardi. Un guaritore qualsiasi non saprebbe aiutarti. Ti serve qualcuno di specializzato in quest'arte» Qualche secondo di attesa «E per fermare un Ardemonio serve qualcuno esperto nelle trasfigurazioni».
Il docente vedeva del potenziale nell'opale «La magia oscura è forte, ma non è la magia più forte» Le labbra formarono un ovale «Sai cosa hanno in comune Grindelwald, Voldemort e il predone di cui ti stavo parlando?»
«Parlato»
"Pensato"
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.»Ryu Okami [X]codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT«The Dragon God Rises!»
Decisamente il professore era tutt'altro che stupido, ed anzi, la sua spiegazione in merito a come si poteva fermare l'Ardemonio mi lasciò alquanto colpito: avevo sempre dato per scontato che, essendo di natura completamente magica, il fuoco della Maledizione della Fiamma Mutaforma non potesse essere estinto con mezzi convenzionali, quali il togliergli l'ossigeno da bruciare; non riuscii a non mostrar uno sguardo decisamente stupito a quella rivelazione effettivamente inaspettata, Ammetto di aver escluso tale eventualità, in quanto ho sempre creduto che, essendo frutto di un incantesimo di potenza bastevole per distruggere un Horcrux, le fiamme non fossero composte... beh, di vere e proprie fiamme, bensì di magia pura; ignoravo che il comportamento fosse il medesimo di un qualsiasi altro fuoco, dissi sincero, per la prima volta in tutta quella serata, visto che Morrigan mi aveva delucidato su un incanto oscuro che pensavo di ben conoscere, Non nego che questa gliela devo, pensai quindi.
Il discorso poi, glissando sulla dimostrazione favorevole da parte del professore in merito alla visita di Tokyo, ritornò sull'incanto Sectumsempra, rispetto al quale il professore confermò come almeno in quel caso ci avessi visto giusto, con la necessità di un guaritore; alla sua seguente domanda però, rispetto a cosa il predone dell'Ardemonio, Grindelwald e Voldemort avevano in comune, assottigliai per un secondo lo sguardo, La stoccata finale eh? Pensai, prima di ritornar composto e prendere parola: Beh, è semplice direi: tralasciando il fatto che tutti e tre abbiano intrapreso il cammino della magia oscura, ciò che lì accomuna è l'essere stati sconfitti, o sbaglio? Domandai quindi; mi voleva probabilmente paragonare a quei tre, farmi una morale rispetto a come il male e l'oscurità non portavano mai a nulla e sciocchezze simili, ma neppure mi avesse pagato avrei abboccato a quel puerile amo: ero meglio di quei tre maghi oscuri, sapevo quando limitarmi e quando invece agire, come comportarmi dinnanzi a chi tentava, come in quel caso, di farmi uscire allo scoperto, e, soprattutto, al contrario di Voldemort non ero impulsivo, né davo poca importanza a ciò che non comprendevo o che mi sembrava troppo semplice. Loro erano caduti, io non avrei fatto la stessa ignobile fine.SPOILER (clicca per visualizzare). -
+1 .Negli anni trascorsi come Auror, Morrigan aveva risolto decine e decine di casi. La sua carriera lo aveva portato da Londra a Mosca, dai deserti africani alle infinite lande artiche. Eppure, ancora oggi, quell'uomo considerava la perseveranza come base del suo successo e non certamente il suo intuito. "Mmh.." L'orso percepì un certo interesse nei modi di Ryu. Ancora una volta, sarebbe stato difficile dire se l'interesse fosse genuino oppure solo un mezzo per fuorviare i sospetti.
«Esatto, sono stati sconfitti ma non solo» Soffermarsi sui tratti psicologici dei tre sarebbe stato superfluo e poco efficace. Morrigan non era un magipsicologo ma un predone e auror - almeno nell'anima - «Conoscere la magia nera è necessario, ma non sufficiente, per contrastarla. La disciplina che le persone seguono costringe quest'ultime a camminare sullo stesso percorso seguendo lo stesso ritmo e ripetendo gli stessi modi. Eppure, l'uomo che parte dal villaggio arrivando al fiume non riuscirà mai a superarlo ripetendo il percorso cento, o mille volte» La mano cullò il catalizzatore a mezz'aria e Ryu avrebbe potuto riconoscere i movimenti necessari per eseguire l'incanto Reparo «Bisogna andare oltre alla disciplina per superare un ostacolo che non può essere superato. È così che l'uomo rompe il dogma e crea la nave per superare il fiume» Le ceneri sul tavolo cominciarono a vorticare a mezz'aria e come attratte da un centro di gravità confluirono verso il magifonino «La disciplina è piacevole perché nella sicurezza del quotidiano l'animo è in quiete. Ma la sicurezza è il più pericoloso dei nemici, perché porta all'arroganza» In una serie di microesplosioni di luce, l'apparrecchio magico tornò al suo status originario «E l'arroganza porta i grandi maghi oscuri a cadere. Il predone era manovrato ma Grindelwald e Voldemort no. Il primo credeva di poter piegare il mondo ai suoi ideali ma nessun mago è abbastanza forte, o saggio, per farlo. E il secondo, per arroganza, pensava di fare lo stesso tentando di evitare gli errori commessi dal suo predecessore» No, Morrigan non stava leggendo nella mente di Ryu. Si stava limitando a raccontare il passato.
«Ryu, lasciami dire un'ultima cosa prima che io ti congedi» Le braccia si aprirono cadendo sul tavolo e le spalle si rilassarono. «Lo snaso ti ha smistato come un opale nero e come molti tra questi avrai ambizione da vendere» I polpastrelli delle mano finirono per combaciare. «Non posso sapere il motivo dietro alla tua ambizione ma so che le fiamme che brillano di più sono anche quelle che accecano con più facilità. Non ti suggerirò di cercare il tuo percorso in mezzo agli altri, anche se - come potrai ben intuire - avere un guaritore, o un trasfiguratore, dalla tua parte nel momento del bisogno potrebbe salvarti la vita. Giusto, modera le tue scelte. Trasforma quel fuoco che potrebbe bruciarti in un focolare attorno a cui radunarsi, ecco» Lentamente, le zucche fluttuanti si portarono ai lati della stanza e il pipistrello spiccò il volo verso la statua che affiancava la cattedra per tornare a riposarsi.
«Parlato»
"Pensato"
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+1 .»Ryu Okami [X]codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT«The Dragon God Rises!»
Ed ecco che partì una sorta di paternale da parte del professore, su come tanto Grindelwald, quanto Voldemort, con i loro successi e con le loro ambizioni, si erano crogiolati in un senso di superiorità e sicurezza che li aveva portati a cadere, succubi di quell'arroganza che li aveva portati a credere di poter cambiare il mondo a loro favore; entrambi però erano appunto caduti, ed il docente non voleva vedermi fare la loro stessa fine: mi consigliò, come volesse fungere da figura paterna per me, che l'ambizione che mi aveva spinto tra gli Opali Neri, avrebbe dovuto essere indirizzata al pari di un fuoco che avrebbe scaldato la gente attorno a me, invece di essere una fiamma maledetta che mi avrebbe solo corroso nel cuore e nello spirito. Patetico.
Non nego di avere forti ambizioni, o di star scegliendo un percorso di cui sono convinto, per quanto sia colmo di difficoltà e incertezze, esordii, alzandomi dalla sedia per poi fare un paio di passi indietro, in direzione della porta, sempre con lo sguardo fisso sul professore, Ma se c'è qualcosa di cui sono sicuro, è che questa mia ambizione non mi logorerà: come dice lei, la plasmerò perché sia ciò che attirerà a me le giuste compagnie, un focolare attorno a cui, chi condividerà il mio ideale potrà riunirsi e scaldarsi, e che al contrario brucerà coloro che, ormai perduta la retta via, si metteranno sulla mia strada cercando di farmi deragliare dal mio percorso, un sorriso, carico di sicurezza mi si stampò sulle labbra, Il fuoco dell'ambizione di questo Drago verrà messo a buon frutto, non ne dubiti, conclusi quindi, congedandomi con un inchino finale, per poi girarmi verso la porta ed uscire.
Forse con quel monologo mi ero esposto un po' facendo rialzare i sospetti dell'Orso, ma oramai, almeno con lui, il Drago sopito nel mio animo si era svegliato, ed era più che mai pronto a dar battaglia con le unghie e con i denti. Il professor Morrigan Maverick avrebbe voluto vedermi mettere a buon frutto il fuoco della mia ambizione, e così avrei fatto: avrei sfruttato quel fuoco per rimettere a posto le cose, per distruggere gli sciocchi ideali buonisti che equiparavano Purosangue e Sanguesporco, come il Drago Divino che ero, e che avrebbe rimesso in riga i mortali sistemando l'ordine naturale delle cose. Questo era il fuoco che mi bruciava dentro, pronto ad incenerire chiunque, da lì in poi, si sarebbe messo ad intralciarmi nel mio cammino!SPOILER (clicca per visualizzare).
