Sweet but a pSkycho

Provino Magipsicologo - autoconclusivo

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    Skyler Mave
    Infermiere | 24 anni

    ‘Uff, mi sento un po’ in colpa… ne sono davvero in grado?’
    Erano già mesi che Skyler aveva accettato l’inusuale richiesta di Adamas di diventare un po’ il suo consulente; dopo il breve incontro che aveva avuto con l’Ametrino la notte del rapimento delle ragazze, in cui doveva ammettere che era stato il meno problematico in assoluto, era stato spiazzato dall’interesse mostrato nei suoi confronti.
    ‘E chi se lo sarebbe mai aspettato che sarebbe andata così?’
    Skyler era ben consapevole che il periodo dai 18 ai 25 anni fosse potenzialmente quello in cui le persone raggiungevano un certo grado di maturità e coscienza di sé, che poi avrebbe formato il loro carattere adulto vero e proprio: insomma, una specie di Forma Intermedia, prima della loro Forma Perfetta.
    ‘Come Cell o Frieza, insomma - però sarò davvero in grado di guidare qualcuno su questa strada?’
    Quel sabato attendeva l’Ametrino per il primo incontro dopo le ferie estive; era già abituato a quegli incontri, sui quali gli era stato richiesto di mantenere estrema riservatezza, e aveva preparato l’ufficio dietro l’Infermeria. Fortunatamente quest’ultima era vuota, ma aveva comunque allestito quella che sarebbe dovuta essere la sua stanza personale prima di aver saputo dei dormitori per gli adulti proprio per avere una maggiore privacy con i pazienti che richiedevano una sessione.
    ‘Ok, dovrebbe essere tutto a posto...'; lanciò uno sguardo sul divanetto riservato ai pazienti, sul quale SevenUp dormiva spesso. Lo spostò con grazia sulla poltrona accanto alla sua, per poi attendere con pazienza l’arrivo di Adamas, che fu puntuale come al solito.
    “Avanti, accomodati pure - gradisci una tazza di tè?”
    ‘Che palle non poter offrire agli studenti idromele… dannato perbenismo.’
    “No, grazie…”: Adamas rimase fermo sulla porta, come sempre un poco interdetto dai suoi modi, per poi andarsi a sedere sul divanetto bianco. Ovviamente, non si sdraiò: Skyler era ormai abituato a quel suo comportamento spesso titubante, tuttavia si rese conto che lo sguardo del ragazzo era cambiato.
    “Allora, sono andate bene le vacanze?”
    Lo studente lo guardò dritto negli occhi, con uno sguardo ansioso ma allo stesso tempo reticente: sembrava fosse pronto a fare una grande rivelazione, ma non avesse ancora deciso.
    “Ecco, io… insomma - tu hai il segreto professionale, vero Skyler?”
    Era una domanda relativamente frequente, da parte di Adamas, soprattutto quando doveva ammettere una grande paura o quando si preparava a renderlo partecipe dei suoi segreti profondi. L’Infermiere aveva imparato a riconoscere quei piccoli segni che portavano alla Notizia Bomba; come sempre, rassicurò l’Ametrino che qualsiasi cosa fosse stata detta dentro quella stanza sarebbe rimasta solo tra di loro.
    “Ecco - ricordi che ti avevo parlato di Jesse? Insomma, il Prefetto Black Opal…”
    Certo che se ne ricordava: era stato per mesi uno dei poli dei discorsi del ragazzo mulatto. Jesse e il padre - l’infatuazione per Jesse, il rapporto turbolento con i genitori. Annuì dolcemente, attendendo la prosecuzione naturale del discorso.
    “Sì, ecco… dopo il bacio in piscina - non so se ricordi - ecco, ci siamo fidanzati ed abbiamo partecipato ad una… missione top secret per gli Auror. E… abbiamo fatto l’amore per la prima volta…”
    Se Adamas fosse stato Markab, si sarebbe beccato una sonora pacca d’approvazione sulla spalla, un brindisi con il suo idromele migliore e probabilmente pure una statua commemorativa. Tuttavia, in onore del suo ruolo, Skyler dovette limitarsi ad un sorriso di approvazione.
    “Come ti ha fatto sentire?”
    Ricordava bene il rapporto contrastante che Adamas aveva con la sua sessualità: non era di certo libertino come si sarebbe aspettato da un ragazzo mulatto, benestante e pure intelligente. Tra gli studenti dell’Accademia, era uno dei pochi che non si desse fuoco o saltasse nel vuoto.
    ‘Speriamo che metta un po’ di sale in zucca a Jesse…’
    “Sono… stato bene…”
    Alzò un sopracciglio: “Solo bene?”
    “No… è stato… magico…”
    Ascoltò la descrizione delle sensazioni provate da Adamas senza battere ciglio: di come fosse stato il rapporto migliore della sua vita, di come si fosse sentito tutt’uno con Jesse dopo tanto tempo.
    “Beh, direi che… finalmente puoi dimenticare lui, no? Insomma, mi sembra che Thomas sia soltanto un ricordo lontano, no?”
    Guardò la reazione del suo assistito: solitamente, quando in passato si sfiorava l’Argomento del Famigerato Serpeverde, il sorriso di Adamas vacillava e si spegneva, lasciandolo preda di una malinconia che non gli faceva di certo bene.
    La bocca dell’Ametrino mostrò solo un leggero tremolio, che tuttavia non si ripercosse sul suo sguardo, che rimase abbastanza sereno.
    “Non so… non credo che sarà mai un ricordo lontano, Skyler… però, come hai detto tu, non posso vivere solo nel passato, no? Non posso avere paura che con Jesse vada male solo perché con Thomas è andata male, no?”
    Quanti mesi aveva passato cercando di fargli comprendere quella semplice verità? Quante volte Adamas era ricaduto nel senso di colpa, pensando che tutto ciò che era andato storto fosse colpa sua?
    “Vedo che stai iniziando a capire. E sì, con Jesse le cose possono andare, e andranno, diversamente - i rapporti umani sono sempre diversi e mai uguali a se stessi, nel bene e nel male.”
    Skyler aveva già notato da tempo i passi in avanti che stava facendo, già da mesi, l’Ametrino; quando avevano iniziato con le sedute, Adamas era un ragazzo molto più timido ed impacciato, insicuro di sé e con un forte rapporto conflittuale con i suoi genitori. Insomma nulla di estremamente problematico, se raffrontato alle vite di qualunque adolescente, qualunque fosse il loro orientamento sessuale.
    ‘Però, se posso aiutare uno studente a vivere meglio questo periodo di cambiamento della vita, forse posso davvero auspicare a diventare Magipsicologo.’
    “Sì, ma… sapere che i rapporti umani sono così variabili non mi tranquillizza troppo…”
    “Ascolta, Adamas: affronta un problema alla volta, e non crearne di nuovi. Con Jesse avete avuto incomprensioni o cose simili, finora?”
    “... no, devo ammetterlo… cioè, finora è stato semplice… ma non sarà così per sempre…”
    “Non sarà così per sempre, ma non ha senso essere in ansia per ciò che pensi possa accadere. Ognuno di noi è responsabile solo di ciò che è in suo potere, come il comportamento: se tieni a mente questo puoi riuscire a vivere serenamente il tuo rapporto con Jesse. E ogni altro rapporto.”
    L’allusione alla relazione coi genitori fece tentennare un secondo Adamas.
    “Vuoi parlare del rapporto con i tuoi genitori?”
    Già mesi fa aveva compreso come il rapporto più problematico di Adamas fosse quello con il padre; per uno che non aveva mai conosciuto il proprio Genitore Due (o era l’Uno?).
    “Non c’è molto da dire… anche se…”
    Il labbro inferiore di Adamas tremolò, come se avesse quasi paura di ammettere qualcosa.
    “Ecco, hanno conosciuto Jesse e… non hanno avuto la reazione che mi aspettavo.”
    L’Infermiere aspettò che il ragazzo continuasse, senza sforzare il discorso; aveva intuito che l’argine della reticenza era stato infranto, ma che un minimo disturbo poteva farlo tornare nuovamente nel suo silenzio.
    “Ecco… sono stati… tolleranti, direi. Da mia madre me lo aspettavo, ma da mio padre… no. Però - non ha fatto allusioni, non è stato cattivo,non ha commentato negativamente. C’è da dire che ero molto a disagio, però… mi sono venute in mente le tue parole, ricordi…”
    Effettivamente, quando era uscito la prima volta il discorso aveva dovuto ricordare al ragazzo che “ciò che pensano gli altri è un problema loro, non tuo”. Forse Adamas stava riuscendo a modificare finalmente il proprio pensiero e, in quel modo, Skyler era sicuro che sarebbe riuscito ad avere una nuova, più matura e forte, percezione di sé.
    “Stai iniziando a capire questi piccoli punti fondamentali; devo dire che non sei più lo stesso ragazzino che si era presentato in quest’ufficio la prima volta. Hai finalmente capito che amare i ragazzi non ti rende una persona peggiore - come ti comporti, ciò che fai con le tue capacità, determina il tipo di persona che sei. I tuoi genitori hanno solo bisogno di tempo per capire che il loro figlio non è cambiato, ma semplicemente sta imparando ad esprimere se stesso, le sue potenzialità e i suoi tratti caratteristici, nel bene e nel male, al 100%. Non sei mai stato sbagliato - non c’è mai stato qualcosa da correggere, se non la tua percezione di te.”
    Adamas aveva iniziato a piangere, con un piccolo ma radioso sorriso stampato in volto. Skyler rispose sorridendo a sua volta.
    “Sai, hai fatto passi da gigante - se avrai ancora bisogno di me, sarò sempre qui, ma hai tutti i mezzi per vivere al meglio. Ricordati: se ci saranno giorni in cui ti sembrerà di “esser tornato indietro”, è perfettamente normale; il raggiungimento di una stabilità, emotiva e psichica, non è perfettamente lineare, e possono esserci ricadute. Detto ciò… sei in una buona posizione.”
    Salutò l’Ametrino, sorridendo e augurandogli con tutto il suo cuore buona fortuna.
    ‘È un bravo ragazzo.’
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Gli Snasi
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    Questo discorso con te stesso Adamas è sublime.
    Provino approvato.

     
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1 replies since 19/10/2020, 17:54   80 views
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