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.JASON KRATOS BYRNEDruidoCode ©#fishbone
Tutti si staranno chiedendo cosa stesse facendo Jason in quel momento. Insomma, non tutti, ma almeno quelli che stanno seguendo questa piccola scenetta divertente.
Chissà chi potrebbe immaginare quanto esso fosse impegnato ad annaffiare le sue pianticelle: no, assolutamente, non stava facendo quello.
Forse era impegnato a giocare con Seth? No, il cagnolone oggi era rimasto in casa, un po' pigro e assonnato.
Probabilmente aveva iniziato a preparare qualche nuovo intruglio. No, nemmeno quello.
Il vostro caro druido super-palestrato era semplicemente in bagno. Ebbene sì, mai nessuno ha pensato che questi poracci hanno bisogni fisiologici anche loro? Infatti, quando sentì la porta aprirsi, subito Jason risistemò il suo amicone nei boxer e richiuse il pantalone «Un attimo, arrivo subito.» - gridò dalla sala del trono, sempre con garbo e gentilezza. Quindi si lavò le mani e uscì asciugandole con uno straccio che usava proprio per tale funzione.
Sorrise gentilmente prima ancora di capire chi fosse entrato, ma quando la nocciola di Jason si permise di esplorare l'interlocutore, quasi si stupì di vedere Joanne lì.
«Oh, Joanne... che sorpresa.» - sì, la sincerità e la gentilezza di Jason si buttarono a braccia aperte verso di lei «Sei qui per comprare qualcosa o volevi parlarmi?» - domandò, incerto del motivo per cui una brava arciera potesse essere in un posto come la sua bottega.
Aggirò il bancone e fece strada, aprendo uno dei suoi muscolosi, verso un piccolo tavolino lì vicino «Sediamoci pure, vuoi qualcosa da bere? Non ci vediamo dal giorno della missione. Come stai?» - la sua era una domanda davvero interessata, in quanto Jason aveva a cuore tutti i membri di quella strana avventura che li vedeva coinvolti.
Il druido indossava un pantalone marrone, con delle ampie tasche, sopra una canotta nera, che si attaccava perfettamente a far vedere ben oltre i suoi pettorali. Il pantalone era infilato in degli anfibi neri, ben stretti. I suoi capelli lunghi, invece erano portati legati in una coda bassa.. -
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La stazza di Jason era come se sovrastasse quella minuta di Joanne che invece sembrava un fragile fiorellino nel campo verde. Non la vedeva molto in giro per il villaggio e vederla entrare nella sua bottega, fu una novità a cui non era pronto. Jason rimase accogliente anche con lei, come se fosse lì per comprare qualcosa, alla fin dei conti molti nel villaggio lo cercavano per tisane e quant'altro, quindi perché non avrebbe dovuto farlo lei? La osservò con quel sorriso gentile dipinto in volto, chiedendosi effettivamente cosa le potesse servire.
Lasciò che lei si ambientasse cercando di non essere troppo invadente con gli sguardi e cercando di occuparsi di altro, come metter dritto un mazzolino di lavanda che sembrava volesse ricadere in terra, poi le dedicò attenzione quando iniziò a parlare, con quel sorriso dolce sul volto. Aggrottò la fronte, quasi ridendo e scosse il capo, per quel precisare che fosse maschio, questa sì che Jason non l'aveva mai sentita «Fai con calma, non preoccuparti. Qualsiasi cosa tu voglia chiedermi, rimarrà tra queste mura, promesso.» - e incrociò le dita, baciandole appena.
Quando Joanne disse finalmente quello che voleva sapere, beh... Jason sussultà appena, quasi sorpreso da quella richiesta strana. Non aveva mai pensato di poter aver bisogno di qualcuno che lo aiutasse con la bottega, ma allo stesso tempo, in quella confusione che la ragazza aveva cercato di riordinare, aveva visto una luce di ingenuità e un desiderio di sentirsi utile in qualcosa.
Rimase un attimo in silenzio, prima di sospirare profondamente e «Sì, effettivamente stavo giusto pensando di chiedere in villaggio se qualcuno volesse aiutarmi. Caschi proprio a fagiuolo. Inoltre, se vuoi imparare qualcosa sulla magia verde, qui sei nel posto giusto. Ricordati, non sei debole affatto se capisci di aver bisogno di conoscere e di imparare, anzi... ma, dimmi un po', cosa ti spinge ad avvicinarti alla natura e alle sue forme più disparate?» - non voleva sembrare un colloquio, ma in realtà voleva sapere davvero qualcosa di lei «So che avremo tanto tempo insieme, Joanne, ma mi piacerebbe conoscere qualcosa in più di te.» - sorrise quindi e la lasciò parlare.. -
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E quindi, adesso, Lo Speziale aveva un'altra persona ad occuparsi di lui. Jason ancora non ci credeva che aveva detto di sì a Joanne, ma si sentiva sicuramente più sollevato ad averla in giro per la bottega, che nei boschi. Insomma non era un posto adatto ad una ragazzina, soprattutto di questi tempi.
Poi Joanne sembrava volesse davvero imparare qualcosa e quello era un posto perfetto per farlo, senza mettere da parte il contatto con la natura. Sarebbe stato perfetto anche per Jason avere un po' di compagnia in bottega, a dire il vero. Ma la vera domanda era: come l'avrebbe presa Seth? Insomma, loro erano stati sempre e solo in due, nessuno si era mai stazionato in bottega da loro, erano stati tutti sempre di passaggio e Seth non era abituato ad avere una seconda persona in giro per le zampe.
La domanda di Joanne voleva una risposta e Jason non tardò a dargliela, con quel sorriso caldo e accogliente che era proprio dell'omone. «Certo, davvero!» - disse il druido, mentre si toccava la nuca «Però devo avvisarti che non saremo soli. Ci sarà anche Seth, non hai paura dei cani, vero?» - lo chiedeva sempre, per paura che qualcuno che mettesse piede lì, avesse paura della stazza dell'husky che si credeva un cucciolo di pinser.
Le parole di Joanne lo rincuorarono sul fatto che non fosse una sprovveduta che volesse solo fargli esplodere il locale, quindi le sorrise nuovamente, come se non lo avesse fatto nemmeno una volta. Rise alle sue parole «Allora credimi, sei nel posto giusto. Io e Seth ci facciamo le migliori chiacchierate. Comunque dovresti conoscerlo.» - scosse la testa, divertito all'idea di una chiacchierata a tre.
Ascoltò quella parte della vita di Joanne e inclinò il capo, davvero interessato poi sgranò gli occhi e sussultò «Ma che dici! Diciamo che mi hai convinto ancora di più a volerti qui dentro! Meglio un frutto acerbo da crescere al meglio, che uno marcio difficile da smuovere dalle proprie convizioni.» - alla fine era vero, non era facile insegnare qualcosa a chi già peccava di superbia. Invece Joanne sembrava così genuina, che - a parer di Jason avrebbe potuto imparare davvero tantissimo «Comunque insisito, devi conoscere Seth. Ma prima... ti va di vedere i giardini qui dietro, il laboratorio e quant'altro?» - e se avesse accettato, l'avrebbe condotta nel cuore della bottega, fino ad uscire fuori nelle piccole zone di coltivazione «Qui, se vorrai ti insegnerò a prenderti cura di loro e - perché no - potresti scoprire da te tutte le funzionalità di ogni pianta.» - gli disse allargando un braccio verso i suoi gioiellini verdi.. -
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