Un anello (non) di fidanzamento

Compiti di Alchimia | Howard & Ciàran

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    252
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Il rapporto di Howard con Ciaran era estremamente strano: se Howie era particolarmente chiaro nelle sue azioni, mostrandosi anche piuttosto amichevole nei confronti dell’altro, era il Black Opal stesso a mostrare alcuni segni che mandavano in confusione il dioptase più che mai. Howard aveva passato tutti quei giorni a chiedersi ripetutamente cosa avesse mai spinto il mezzo-gigante a comportarsi in quel modo con lui, e soprattutto cosa l’avesse spinto a mostrarsi così esplicitamente durante la lezione di Magitecnica: Ciaran aveva dato uno sculaccione ad Howard, ed era questo uno dei tanti motivi per il quale Howard sembrava non darsi minimamente pace. Nonostante tutto, sebbene dovessero incontrarsi in giornata, il dioptase aveva deciso di non tirare fuori l’argomento per nessuna ragione al mondo, a meno che le circostanze non dovessero espressamente richiederlo. A lui dispiaceva che Ciaran approcciasse in quel modo? Certo che no, ma almeno voleva capire con quale intento tentava di avvicinarsi e di sedurlo, qualora lo stesse facendo.
    Howard aveva dunque ricevuto un invito da parte dell’altro di incontrarsi con lo scopo di affrontare insieme la stesura del compito di Alchimia, una delle materie predilette da Howard, motivazione per la quale il dioptase non ci pensò due volte prima di accettare: con un sorriso, qualche sera prima, si era dunque congedato e ritirato nel suo dormitorio dopo aver acconsentito alla proposta di lavorare insieme al black opal. Aveva deciso di portare il proprio uovo con sé, quello che aveva vinto alla lezione di astronomia e cura delle creature magiche, così da accudirlo e cercare in qualche modo di farlo schiudere. Ricordava bene quella lezione, e la ricordava perché finalmente era riuscito a superare alcuni suoi limiti, oltre che a conquistare un ottimo voto dovuto alle sue prestazioni, sebbene la presenza del professore di Difesa Contro le Arti Oscure lo inquietasse non poco, nel senso che gli incuteva timore, ovviamente.
    La mano del ragazzo si portò su una propria sacca e, dopo averci messo tutto l’occorrente per lo studio, avrebbe messo quella borsa su una spalla, iniziando a dirigersi presso il luogo dell’incontro. Howard non amava moltissimo affrontare le sfide da solo, dunque avrebbe apprezzato moltissimo l’aiuto da parte di Ciaran che, ai suoi occhi, era un ragazzo davvero molto capace ed intelligente, sebbene talvolta avesse dei modi di agire piuttosto particolari. Si passò dunque una mano tra i capelli, mordendosi appena il labbro inferiore, dirigendosi dunque verso la Sala dei Trofei, che era appunto il luogo in cui il docente di Alchimia aveva richiesto agli studenti di passare un pomeriggio in solitaria (o, nel loro caso, in compagnia) per prendersi del tempo per poter studiare ed approfondire qualcosa riguardo alcuni manufatti. Come sua prassi, il ragazzo aveva già stilato una scaletta predefinita che avrebbe mostrato tranquillamente all’altro, esponendogli dunque il piano d’azione che aveva immaginato, così da chiarire i ruoli di entrambi e da proporgli la propria visione del lavoro. In più, gli avrebbe proposto di analizzare insieme l’anello di Loki, che forse presentava alcune caratteristiche tra le più affascinanti, almeno per quanto riguardava il dioptase: Howard amava tutto ciò che era maestoso, e secondo lui il poter conciliare una trasformazione animale con una forma umana era quanto di più utile e spettacolare si potesse ottenere per mezzo dell’Alchimia.
    Presentatosi dunque all’orario prestabilito, il ragazzo sarebbe entrato all’interno della Sala con la propria sacca, tenendo stretto tra le proprie mani l’uovo che aveva ottenuto, osservandolo con fare piuttosto incuriosito: non aveva ancora idea di quale creatura potesse trattarsi, ma sapeva sicuramente che non avrebbe fatto fin troppe ricerche, altrimenti non avrebbe apprezzato la sorpresa in tutto e per tutto. Decise dunque di limitarsi a coccolare quell’ovetto, carezzandogli delicatamente la superficie e tenendolo stretto al proprio corpo, andando a sedersi per terra, esattamente a fianco di una colonna situata poco dopo l’entrata, attendendo quindi l’arrivo dell’altro.
    Neanche a dirlo, Howard indossava alla perfezione la divisa scolastica, questo perché adorava sempre poter essere un esempio per chiunque, sebbene non fosse nessuno in particolare. Sin dal primo anno di Hogwarts era sempre stato molto ligio al dovere e alle regole, ed era per quella motivazione che sul suo corpo non c’era mai nulla fuori posto, bensì era tutto studiato per poter essere perfettamente simmetrico, allineato e ben composto.
    RevelioGDR


    Ciaran Hinds
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    149
    Reputation
    +48

    Status
    🗲
    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black Il capo del mezzo gigante era sollevato e gli occhi dorati sembravano puntare ad un punto ben preciso. I suoi passi seguivano un ritmo serrato e scandito mentre la calca di studenti si disgregava al suo avanzare. "Stupidi altri, voi e i vostri modelli ... skinny" Il denrisiano e la sua stazza avevano sempre intimorito gli stranieri e quel giorno la composizione del suo outfit non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.
    La giacca da opale gli accarezzava i muscoli da orso, contornata da due anelli in cuoio che portavano a due rispettive borse del medesimo materiale. Nella prima, che poggiava sul fianco sinistro, si trovavano tanti di quei libri che Ciarán sarebbe potuto essere scambiato per un Dioptase «No, Eie, non sto a fa la guardia con i dioptase» Il capo si tese verso la destra e delle parole dal tono baritonale raggiunsero la seconda delle borse. Al suo interno si trovava un cubo di legno che era stato riempito con erbe, tessuti e uno strano uovo «È che non posso permettermi di prendere un votaccio e quanta più roba trovo meglio è.»
    In effetti, Ciarán aveva portato con sé libri sull'alchimia - ovviamente - ma anche sull'edilizia, sulla cura delle creature (magiche o meno) e sulle rune antiche. «Il professor Black sa tante cose. Se gli dimostro di non essere da meno potrei prendere un bel voto.»
    Una rapida occhiata all'aula di Arti Alchemico-Trasfigurative e Ciarán si ritrovò di fronte alla Porta della gloria «Eie, vedi?» Il dito puntò all'immagine che si era creata di fronte a lui «Quello sarò io tra qualche anno» In seguito a quelle parole di autocelebrazione, il mezzogigante avanzò fino ad entrare nell'aula "La Burke ha fatto i soldi ma è rimasta zarra inside. È proprio una denrisiana doc, alla faccia di chi dice il contrario."
    Con la schiena eretta e il petto in fuori, da quell'altezza risultò semplice notare la figura di Howard H. Van Leeuwen rannicchiata in un angolo. Il volto del mezzo gigante, preso dalla confusione, si piegò «Howard?» Le braccia sollevarono le borse, poggiandole in un punto sicuro e dunque la mole del denrisiano raggiunse la piccola figura dell'olandese, posizionandosi al suo fianco «Tutto ok? Vedo che hai portato anche il tuo uovo, come hai deciso di chiamarlo?» Le domande uscirono dalle sue calde labbra per via della sua vorace curiosità. Fare due chiacchiere prima di arrivare al sodo non avrebbe ucciso nessuno.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    252
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Howard era lì, seduto accanto a quelle teche contenenti tantissimi trofei e manufatti di estremo valore, quando ad un certo punto sentì la voce di Ciaran che lo sorprese. L’olandese guardò in alto con il suo solito sguardo gentile e carino, quasi come se fosse un cerbiatto perduto nel bosco, e rivolse all’altro un sorriso estremamente spontaneo e genuino che era caratterizzato da quei denti bianchissimi, quelle lentiggini molto delicate e i lineamenti dolci del ragazzo che sembravano illuminarsi come per magia. In quel momento non sentiva tutto quell’imbarazzo che aveva provato a lezione, motivazione per la quale decise di schizzare in piedi, guardandolo sempre dal basso e mantenendo quel sorriso, accarezzando tuttavia l’uovo che aveva con sé con entrambe le mani, ascoltando attentamente le parole del ragazzo.
    Accennò un sorrisetto imbarazzato, quasi come se quell’altro avesse rievocato in lui delle sensazioni che avrebbe voluto piuttosto comprendere, lasciandosi semplicemente colorare le guance di rosso e sbattendo le palpebre con fare molto tenero: era totalmente inibito dalla presenza di quel ragazzo che quasi non riusciva più nemmeno a controllare il proprio corpo. “No no, tutto ok. Davvero.” E disse quelle parole con sicurezza, andando poi ad aggiustare la propria divisa, lanciando di tanto in tanto qualche furtiva occhiata all’altro nel tentativo di osservare bene la sua prestanza fisica. Si passò una mano nei capelli, chiudendo gli occhi per qualche istante, come se volesse superare quel momento di inibizione che sentiva di provare, tornando successivamente a parlare con il ragazzo in merito alla questione dell’uomo che gli era stata proposta. “Beh, non ho idea di cosa si tratti… penso che il nome lo sceglierò una volta che si schiuderà! E tu, invece, hai già pensato ad un nome appropriato per la tua creaturina?” E sembrò in quel momento accennare un risolino, del tutto decontestualizzato, andando ad affiancarsi definitivamente a lui con lo scopo di iniziare quel compito insieme.
    Afferrò il proprio materiale, passandosi delicatamente una mano nei capelli, per poi sbadigliare appena in maniera estremamente dolce. Era stanco? Un po’, ma dopotutto in quel periodo aveva anche iniziato a fare tardi la notte, riscoprendo una vita sociale che fino a qualche mese prima si sarebbe del tutto sognato. Afferrato il libro di Alchimia e Trasfigurazione, dunque, il ragazzo si guardò intorno, sino ad individuare quell’anello di Loki che tanto sembrava essere oggetto della ricerca dei due. “Beh, quello dovrebbe essere l’anello… Chi dei due vuole iniziare a vedere qualcosa? Magari inizia tu da solo, così poi proseguo io e ci scambiamo delle visioni sull’argomento…” E sembrò solo in quel momento abbassare lo sguardo, respirando delicatamente e lentamente, per poi tornare di nuovo a fissarlo negli occhi. “Ok, ho fatto finta che tutto andasse bene. Prima di iniziare questo compito devo farti una domanda. C'è una situazione strana tra noi, non nego che sia piacevole, ma è strana a mio parere...” E in quel momento si mise esattamente davanti a lui, forse anche un po’ troppo vicino, fissandolo dal basso con un coraggio che difficilmente avrebbe mostrato in altre occasioni. “Non capisco i tuoi atteggiamenti, Ciaran. Ti spogli nudo davanti a me, mi tocchi il sedere a Magitecnica… Non capisco, davvero… potresti aiutarmi a capirli tu? Ho anche paura di star fraintendendo tutto, scusami...” E gli occhi del dioptase sembrarono immediatamente lucidi, non tanto per via delle lacrime quanto per la tensione che si era generata.
    RevelioGDR
     
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    149
    Reputation
    +48

    Status
    🗲
    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black Nella sala dei trofei era il silenzio a farla da padrone. Il colorarsi delle guance di Howard spinse Ciarán a rilassare le spalle. Il tono del purosangue era delicato ma allo stesso tempo fragile, ricordava quasi un vaso di cristallo. Le sue parole sembravano contrastare con qualcosa ma il mezzo gigante non riuscì a comprendere altro. In fondo, l'olandese sembrava felice e ciò bastava al denrisiano.
    "Forse si sta chiedendo come sta la mia ferita" Il capo ruotò verso destra mentre gli occhi dorati ispezionarono di rimando la figura che aveva di fronte. Howard stava studiando il corpo di Ciarán, seppur a piccoli sorsi. Una serie di occhiate nascoste, o che stava tentando di nascondere. Il mezzo gigante approvava quell'approccio? No. Per lui, delle volte, bisognava saper ingoiare tutto d'un sorso, senza trattenersi (E no, pervy, non è un doppio senso).
    «Per ora lo, o la, sto chiamando Eie» L'enorme mano del mezzo gigante scivolò sull'uovo, accarezzandolo in un modo così delicato che avrebbe potuto stupire i più «Mi chiedo cosa ci sia al suo interno. Spero che si tratti di una bestia magica che possa coniugare economicità a praticità. Ecco, una creatura che si ciba di piante, magari selvatiche, o anche di insetti. Sarebbe perfetta.»
    Nel notare le labbra dell'altro piegarsi in uno sbadiglio, Ciarán voltò il capo altrove. Non aveva mai visto una bocca così delicata in un maschio "Si sta annoiando o ha sonno?"
    Distraendosi da solo con quelle domande, il torso si piegò verso sinistra e il braccio destro si tese verso la seconda delle due borse. Il pollice e l'indice strizzarono una cinghia e una pletora di libri impilati tra gli strati di cuoio fece la sua comparsa. La mano tornò in superficie con il manuale di Alchimia Trasfigurativa «Va bene, posso iniziare io. Sai, sono felice che tu abbia scelto proprio l'anello».
    Un sorriso da leone venne lanciato verso il piccolo siamese che sembrava essersi distratto con altro. Il mezzo gigante non ebbe il tempo di allontarsi che Howard sembrò chiamarlo a sé con uno sguardo muto ma delle parole misteriose.
    Le parole dell'olandese si infransero sul volto del denrisiano che rimase in ligio silenzio, dando modo all'altro di continuare «È normale mostrarsi nudi agli occhi delle persone di cui ci fidiamo. Quella notte hai guadagnato la mia fiducia e mi sono spogliato. A Denrise siamo soliti fare bagni senza costumi, sai?» Delle volte il ragazzo, nella sua pragmaticità, sembrava dimenticarsi di come il mondo si estendesse oltre i confini dell'isola «E per la pacca lo farei ancora, hai un bel sedere e sapevo che il suono mi sarebbe piaciuto. Quando ho dubbio, voglio risolverlo. E così ho fatto» Il volto del mezzo gigante perse quota arrivando all'altezza di quello del purosangue. Le dita accarezzarono il volto di lui in un delicato scambio di calore corporeo «Sei sicuro di stare bene?» Le sopracciglia si piegarono verso il basso notando l'espressione dell'olandese «Inizia tu, so che sarai bravissimo» Come tutti i Dioptase, la conoscenza sembrava riuscire a placarne le insicurezze. Ciarán sperò che sarebbe andata così anche per Howard.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    252
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Quello che stava accadendo con Ciaran era oltremodo fuori da ogni sorta di galassia: Howard ascoltò con attenzione quelle parole, ovviamente rimanendo colpito molto da quanto aveva appena sentito, inspirando lentamente nel momento in cui il ragazzo gli si avvicinò e gli diede una carezza sul viso. Cosa avrebbe dovuto fare? Baciarlo? Howard non ne aveva idea, ma in quel momento si limitò ad accennare un sorriso e a riempirsi di un colorito totalmente paonazzo sulle proprie guance, girando appena lo sguardo. Ciaran era allettante, era bello, ed era muscoloso; in più, sembrava anche un ragazzo piuttosto intelligente, e quella era una ‘combo’ che difficilmente era capitata ad Howard: non aveva mai avuto a che fare con persone intelligenti e bellissime, c’era sempre qualcosa che non andava. Che anche Ciaran non fosse perfetto?
    Si allontanò appena quando gli vennero dette quelle parole, sempre mantenendo quel sorriso imbarazzato, per poi avvicinarsi nervosamente al piedistallo. Le sue mani tremavano dall’ansia di dover passare ancora del tempo con quel ragazzo, e la sua voce sembrava del tutto instabile, visibilmente preoccupata e provata. “Sì, grazie .. Apprezzo che tu mi stia dando coraggio.” E disse solamente quello, senza minimamente fare riferimento alle parole precedenti del Black Opal. Gli era stato detto che aveva un bel sedere, e gli era anche stato detto che gli sarebbe stato toccato nuovamente in futuro. “Comunque non mi ha dato fastidio il fatto che tu me l’abbia toccato. Solo che non me l’aspettavo, ecco.” E quelle furono le ultime parole pronunciate come segno di coraggio, il tutto prima di poggiare la mano sul piedistallo che conteneva quell’anello, pronto a vivere una visione del passato che aveva riguardato quello stesso anello.

    Ci fu un momento di silenzio nella propria testa, fino al momento in cui non si ritrovò catapultato in una realtà totalmente differente da quanto mai si potesse immaginare: era una sorta di ologramma, non poteva interagire con niente, ma sentiva chiaramente la sensazione di freddo che scalfiva la propria proiezione. Si ritrovò a camminare su una montagna innevata, ma sentiva chiaramente di dover procedere con il proprio cammino, quasi come se il suo passo fosse inerziale; il tutto si rivelò importante perché, dopo qualche istante, il ragazzo si ritrovò nei pressi di una baita di montagna malandata.
    Si avvicinò alla porta, ma proprio nel momento in cui sembrò volerla aprire, questa si spalancò, lasciando uscire fuori un bambino che correva in lungo e in largo, il tutto solo per divertirsi un po’ e giocare con la neve che ricopriva quelle montagne. Fu seguito dal padre, un uomo dai capelli chiari e dallo sguardo color ghiaccio, che lo rincorreva lungo quelle pendici ghiacciate, lanciandogli qualche palla di neve e parlando con lui in una lingua antica visibilmente nordica della quale Howard sembrò capire solo qualche parola. “Non correre troppo, stai attento alla neve!” Ripeteva il padre di tanto in tanto, carezzandosi entrambe le mani coperte da un paio di guanti a causa del freddo. Quel bambino continuava a correre in cerchio, lanciando neve a destra e sinistra, sino al momento in cui il suo piede destro non colpì una parte ghiacciata che lo fece slittare, portandolo immediatamente a cadere da un dirupo. Howard scattò in quella direzione, osservando il bambino cadere sempre di più nel vuoto, e preso dal panicò sfoderò la propria bacchetta pronto a fare qualcosa, tuttavia proprio in quel momento sentì un rumore alla propria destra seguito da un bagliore piuttosto bluastro.
    Lo sguardo di Howard si posò immediatamente verso la fonte di quello scoppio e di quella luce, ed immediatamente notò che il padre del ragazzo stava generando quell’insieme di particolari emissioni dall’anello che portava al dito, un anello che aveva tutta l’aria di essere quello di Loki. La conferma arrivò dopo qualche istante, nel momento esatto in cui quell’uomo si lanciò dalla montagna e, in volo, la peluria sulle sue braccia si trasformò immediatamente in un meraviglioso piumaggio d’aquila, mentre l’ossatura dei suoi arti superiori iniziò a trasfigurarsi in maniera tale da assumere perfettamente la struttura di un paio di ali dalla grandissima apertura; anche i piedi dell’uomo si trasformarono, andando quindi a mutare in un paio di zampe con artigli arcuati ed affilati, tipici delle aquile reali. L’uomo, mantenuti il busto ed il capo umani, si precipitò immediatamente verso il bambino in caduta libera, riafferrandolo al volo e atterrando, dopo una serie di virate, esattamente accanto ad Howard. Il dioptase trattenne il respiro per qualche secondo, rimanendo del tutto sconvolto da quella visione, ma piacevolmente sorpreso di aver visto un’azione d’amore e di salvataggio.

    In quel preciso istante, ecco che gli occhi di Howard tornarono ad essere totalmente offuscati, le sue sensazioni si inibirono per qualche attimo, riportandolo subito dopo nella sua reale ‘dimensione’. Lo sguardo si posò su Ciaran, al quale adesso sembrò rivolgere un sorriso più sincero e meno imbarazzato del precedente, per poi invitarlo a provare anche lui quella visione. “E’ il tuo turno. Emozionante, è stato emozionante.”
    RevelioGDR
     
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    149
    Reputation
    +48

    Status
    🗲
    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black Le guance di Howard si tinsero ancora una volta di rosa e Ciarán si ritrovò a sorridere con gli occhi. Le sfere dorate del mezzo gigante seguirono gli smeraldi del compagno fino a quando quest'ultimi scomparvero al di là delle sue palpebre. Il denrisiano fece un passo verso l'olandese vedendolo camminare con quel passo che mancava di costanza. La grazia dello siamese sembrava scemare secondo dopo secondo «È il minimo» avrebbe riposto al compagno, sforzandosi di non avanzare oltre.
    Nel momento in cui quelle mani di seta cominciarono a tremare, Ciarán le prese tra le sue. La differenza tra la pelle dei due era enorme. Alla delicatezza dell'olandese, si contrapponevano le cicatrici e i calli del mezzogigante «Andrà benissimo».
    E così andò. Il volto di Howard si fece limpido come un ruscello e il sorriso che gli comparve tra quelle morbide guance rasserenò Ciarán.
    Il mezzo gigante ripeté il gesto del purosangue. L'amico avrebbe potuto notare come, dopo qualche minuto, un velo umido era comparso sulle sue sclere «Dunque» Il mezzo gigante riprese fiato, aprendo il petto per poi lasciare le spalle morbide «Nella mia visione ho visto un ragazzo dai capelli corvini. Doveva essere un nostro coetaneo, o almeno ho capito questo dalle sue parole» In quanto denrisiano, Ciarán conosceva la lingua dei suoi antenati «Il ragazzo amava la moglie di un predone e lei sembrava ricambiare. Quando il marito ha scoperto ciò, ha sfidato il ragazzo a duello» Qualche secondo di silenzio in cui gli occhi del mezzo gigante cominciarono a trovare estremamente interessante il pavimento «Entrambi sembravano essere abili con le armi ma il predone aveva l'esperienza dalla sua. Con un abile colpo d'ascia, il predone disarmò il ragazzo dai capelli corvini. Il ragazzo venne messo all'angolo e in quel momento utilizzò l'anello per raccogliere in sé la forza del cinghiale. Senza riflettere, l'ibrido caricò il predone. La zanna mancò il bersaglio e l'ascia calò sul cinghiale. Una creatura del genere avrebbe avuto modo di resistere ad un colpo simile» Gli occhi del mezzo gigante tornarono in superficie «L'ibrido rantolò a terra. Veleno» L'ultima parola venne sibilata «Quando il padre del ragazzo dai capelli corvini venne a sapere di ciò che era accaduto, reclamò l'anello e chiese vendetta. L'anziano era debole fisicamente ma la sua mente era acuta» Le mani del denrisiano disegnarono simboli nell'aria «Al momento del duello si presentò senza armi. Dunque, il predone avvelenò fin da subito la lama della sua ascia. Ma il padre sapeva. L'ibrido in cui si trasformò era metà uomo e metà serpente. Immune al veleno, affondò le sue zanne nel collo del nemico, decretandone la fine» La freddezza con cui raccontò tale episodio avrebbe potuto preoccupare i più, quasi quanto la malinconia che gli contornava il volto «Credo che sia arrivato il momento di scrivere» Ancora una volta, il ragazzo prese posto vicino al suo uovo per poi dedicarsi alla redazione del compito insieme all'amico.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
    .
5 replies since 15/9/2020, 22:46   106 views
  Share  
.
UP