Provino Atleticità 1

La lingua del mago scivolò sull'ultima falange dell'indice. Dunque, la spessa pagina di carta antica venne sollevata per dar spazio alla successive. Tra tutti i libri di tutti gli argomenti possibili, "Smaterializzazione e scherma: Come integrarli" era senza dubbio uno tra i suoi preferiti.
Il tirocinante si era recato nei monti dell'Irlanda del Nord proprio per approfondire tale argomento. Steso per terra, con la schiena poggiata sul tronco di un pioppo slanciato come una scopa, i suoi occhi mangiavano una parola dopo l'altra. Il vento tipico di quella regione lo aiutò a concentrarsi, sebbene l'Estate fosse agli sgoccioli, Londra assomigliava ancora ad un forno. I fumi della città sembravano aver costruito una cappa infernale rendendo la città millenaria simile ad un inferno a sua volta.
Di rimando, i monti dell'Irlanda del Nord ricordavano un paradiso selvaggio, proprio come quello che vi potreste aspettare di trovare tra le fantasie di un vichingo.
"Non tutti sono in grado di schiantare con estrema forza o evocare scudi con estrema integrità. Pochi eletti sono in possesso di altri doni, come la capacità di smaterializzarsi con estrema maestria" In confronto a tanti altri auror, Sam ne aveva ancora tante da imparare sull'argomento. Tuttavia, tutto ciò che richiedeva destrezza sembrava uscirgli particolarmente bene "Un mago esperto, e forse anche voi dopo aver letto questo mio capolavoro, saprà sfruttare la materializzazione sia per arrecare danno, sia per difendersi."
Il sopracciglio dello spagnolo si curvò verso l'alto. L'idea di usare la smaterializzazione a scopo offensivo era per lui nuova. Quell'espediente magico, tanto utile per gli spostamenti di emergenza, sembrava solo un modo di non farsi derubare (nuovamente) in metro. Con una logica un po' spicciola aveva compreso come questo tipo di magia potesse essere utile in un combattimento, più per scappare che per altro.
"Ma prima di comprendere come usare la materializzazione, è necessario comprendere la posa che si deve assumere" Sam passò nuovamente il dito sull'angolo della pagina per passare alla successiva. Diverse immagini in movimento raffiguravano degli atleti che avevano in mano armi leggere o stocchi.
Uno schermiere urlò la parola "alto" per poi menare un fendente ascendente che colpì dal basso verso l'alto l'avversario. Se lo spadaccino avesse avuto in mano una spada bastarda, il nemico sarebbe stato aperto dal ventre al torace, proprio come un maiale "Ma ha barato."
Nuovamente, lo schermiere urlò la parola "alto". Il nemico menò un fendente cadente dall'alto verso il basso allo scopo di proteggere la parte inferiore del busto. Lo spadaccino curvò il braccio verso l'alto per poi colpire il petto dell'avversario. Ancora una volta, se quella che avesse avuto in mano fosse stata una vera spada, la punta di quest'ultima sarebbe affondata dritta dritta verso il cuore.
"In uno scontro, ci si può fidare soltanto degli occhi. Osserva la spada e non capirai le intenzioni dell'avversario. Osserva l'avversario e non capirai le intenzioni della spada" Sam si ritrovò ad emulare da seduto ciò che aveva visto nelle immagini in movimento. Troppo eccitato per quello che stava vedendo, decise di alzarsi a sua volta. Il ragazzo riprese a leggere "Le sue parole hanno mentito. Le sue braccia e i suoi occhi hanno gridato il vero."
Ancora una volta, l'attenzione calò sull'immagine. Il braccio si era curvato leggermente in modo orario prima di colpire dall'alto. Non fu il moto ad attirare la sua attenzione ma la direzione. Sembrava quasi che l'interno arto stesse ruotando verso il cuore del nemico. Lo stesso si poteva dire degli occhi. In un primo momento sembrarono vigili, attenti su tutto il corpo. In un secondo, fu chiaro come la preda fosse proprio il petto del nemico "Il cuore mente, e la testa gioca strani scherzi, ma gli occhi vedono la verità. Vedi con i tuoi occhi. Ascolta con le tue orecchie. Assaggia con la tua bocca. Annusa con il tuo naso. Senti con la tua pelle. Dopo tutto questo viene il pensiero, solo dopo, e in tal modo potrai conoscere la verità."
Le pupille del tirocinante si dilatarono di fronte a tale verità. Un minuto di attesa in cui sentì il vento sussurrargli sul corpo, il crepitio di rami spezzati in lontananza richiamare la sua attenzione "Lasciando la minore superficie esposta al nemico, le probabilità che quest'ultimo riuscirà a colpirti saranno minime a loro volta. Un conto è colpire un foglio, un conto è colpire un filo."
Lo spadaccino di prima assunse una posizione a tre quarti e la sua silhouette diminuì di volume, lasciando comunque il braccio destro quanto più vicino all'avversario. Ma un'altra ombra gli comparve alle spalle "Due contro uno, è scorretto!" Sentenziò il tirocinante sgranando gli occhi.
I nemici erano armati di bacchetta e lo spadaccino passò lo stocco alla mano sinistra per poi usare la destra allo scopo di estrarre a sua volta il catalizzatore magico. Il crepitio che aveva sentito prima si fece più intenso ma Sam lo ignorò, troppo occupato dalla sua lettura.
Il primo dei nemici, quello che era stato trafitto più volte, disegnò strani simboli in aria e una massa informe di energia scoppiò verso lo spadaccino. L'atleta diede un colpo di bacchetta per poi smaterializzarsi. Ciò che accadde dopo, Sam non ebbe modo di scoprirlo.
Il crepitio si era fatto troppo intenso. Gli smeraldi dello spagnolo scivolarono sulla figura che stava correndo verso di lui. Un essere minuto, grottesco, armato di mazza e di un ... berretto rosso. Sam fece per arretrare ma il suo piede rimase impigliato ad una radice del pioppo.
L'essere violento ruggì offese e la sua mazza calò sul tirocinante. Lo spagnolo curvò il corpo, diminuendo la superficie esposta. Il suo corpo seguì ciò che gli dettarono gli occhi, unico strumento per intuire la traiettoria del colpo e le intenzioni dell'essere grottesco. L'arma gli strisciò sul fondoschiena provocando un fastidio bruciore «Auch!» Il ragazzo liberò il piede per poi arretrare.
Un nuovo crepitio, questa volta alle sue spalle. Un altro berretto rosso era apparso dal nulla. Vicino. Vicino. Ogni secondo sempre più vicino. La mano di Sam afferrò la bacchetta. La mazza calò su di lui. Uno scocco verso il nulla e il tirocinante scomparve, riapparendo subito dopo sulla cima dell'albero.
Ai suoi piedi si trovavano due berretti rossi. Il primo dall'aria confusa. Il secondo steso a terra, con la testa sanguinante "Dunque, è questo che intendeva con 'utilizzare la smaterializzazione a scopo offensivo'" Qualche secondo per riprendere fiato e asciugarsi la fronte madida di sudore e il ragazzo terminò la lettura.
Il primo avversario aveva lanciato uno schiantesimo allo spadaccino ma questo, smaterializzandosi, non aveva bloccato l'incanto; al contrario, aveva fatto in modo che quest'ultimo continuasse sulla sua traiettoria. Dritto dritto verso il secondo nemico.

«Parlato»
"Pensato"
Narrato

Things die. Some come back

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