I need a Tool of War, I Need a Dragon

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    Nara Keratack Gleen
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    Il sole era allo zenit, ma dopo aver arrancato per chilometri attraverso la nebbiolina che cingeva l'isola, non riscaldava più di tanto.
    -Che. Due. Maroni.-
    Finezza non era certo la parola preferita di Nara, d'altro canto Keratack si nasce e si diventa.
    Aveva le mani ancora sporche del sangue di Phil, il suo kneazle da combattimento.
    -Questa roba puzza come lo stomaco di un kraken!- cercò di pulirsi sul pantalone di tela, ma ormai il liquido organico era più secco di un boccale vuoto.
    -Cazzo! Avrei dovuto pens- Si era bloccata in mezzo alla strada fangosa del porto; pensava alla fase sul Kraken. Scoppiò a ridere.
    -Oddio, non ci credo che l'ho detto veramente.- rideva così forte che si dovette appoggiare a qualcosa, o qualcuno. -Scusa..B..Bjorn, ma AHAHAHAHAH-
    -Sei una puttana insensibile Nara, e non finirò mai di dirtelo-
    Gli occhi verdi socchiusi dall'ilarità si puntarono sul timoniere della drakkar che da poco aveva fatto ritorno al porto. Un uomo tutto d'un pezzo, alto, muscoloso e coperto di cicatrici. -Aahaha dici Bjorn? O forse sei tu che manchi di umorismo? Dai!-
    La mano si staccò dalla spalla del Denrisiano e insieme all'altra andò a mimare una grandezza, presumibilmente molto simile a quella che doveva avere un kneazle adulto. -Il suo sangue! Puzza di stomaco di Kraken!- la donna si girò all'improvviso indicando un carretto che veniva trasportato verso il Canto della Sirena. Una decina di enormi tentacoli scivolava sul terreno lasciandosi dietro una scia densa e rossa che si impastava col terreno. -Probabilmente Xiu finirà per trovarci Bill dentro quel coso!-
    -Per Odino Nara! Era il tuo fottuto famiglio e non ti ricordi nemmeno il suo nome?! Phil! Non Bill!- l'omone grande e grosso sputò a terra -Sei proprio una donna! Infame come tutt- la sua frase fu interrotta da un mugugno sorpreso dello stesso uomo. Poi divenne difficile capire cosa stesse dicendo.
    Lo stivale di Nara si era abbattuto nell'angolo interno del ginocchio di Bjorn e subito dopo il suo palmo era piovuto sulla testa senza capelli del Denrisiano. In un attimo il peso corporeo del muscoloso predone aveva fatto il resto e le sue parole vennero censurate dal fango.
    -Prego?- la mano continuava a premere sul cranio. -Cosa avresti contro le donne? Sentiamo!-
    -Nara! Piantala e va a darti una rinfrescata prima che vi sventri entrambi- La voce del capitano Ragnar era forte e decisa come il martello di Thor e di sicuro non avrebbe accettato un no come risposta.
    -B..Blarhg! Nara! Figlia di un-
    -Ho detto basta- A volte capitava che Ragnar Odersson si ripetesse una seconda volta, ma non era mai successo che lo facesse una terza.
    -Si capo! Come non detto capo!- entrambe le mani sporche di rosso erano alzate in aria a mo' di bandiera bianca. Nara sorrideva come se fosse l'essere più pacifico e socievole del mondo e a un cenno del vecchio scomparve verso casa.
    Non poteva permettersi di contraddire l'anziano Ragnar, non le conveniva e non ci aveva mai pensato.
    Era stato lui, dodici anni prima, a farla imbarcare per la prima volta e lui a insegnare dove colpire un kraken per ammazzarlo nel più breve tempo possibile.
    Ma la vera ragione per cui Nara ascoltava e faceva tutto quello che lui le diceva di fare, era perché non conveniva farselo nemico; tutto qui.
    Il passo della donna era quello di qualcuno che tornava soddisfatto dal lavoro.
    -Questa è stata proprio una bella mattinata.-
    Si era già dimenticata di Bjorn e del suo commento sessista. In quel momento la sua memoria era proiettata sullo scontro di qualche ora prima.
    L'equipaggio di Ragnar aveva trovato un kraken bello combattivo e l'adrenalina di Nara era salita alle stelle. Phil era morto, ma ne era valsa la pena. L'apertura che il knezle aveva creato col suo sacrificio aveva permesso, alla mezza londinese, di conficcare il suo pugnale nell'occhio della bestia e di lanciare allo stesso tempo un diffindo che squarciò la sacca che proteggeva il cervello dell'animale, già ferita, nello stesso punto, da un colpo di scure di Bjorn.
    La donna era quasi caduta in mare, ma il braccio muscoloso di Ragnar si era incrociato col suo salvandole la vita.
    A ricordare tutto ciò un brivido le attraversò la spina dorsale. -Non vedo l'ora che arrivi la prossima missione!-
    Fu solo nella vasca da bagno, quando la pelle nuda era ormai libera da sudore e sangue, che le venne in mente un pensiero. -Devo recuperare un nuovo animaletto.-

    Verso le tre del pomeriggio era davanti al Kaleel Skolen. Molti le avevano riferito che la storica struttura di noleggio chokobo si era reinventata sotto la guida della giovane figlia del defunto proprietario e che ora offriva pure servizi di allevamento e vendita di animali di tutti i tipi.
    -Buongiorno!- La porta era stata spalancata con energia mentre la rossa, vestita in braghe di tela, larga camicia bianca e stivaletti di pelle tipicamente denrisiani, entrava con adrenalinica foga e lanciava il suo sguardo verde in giro per tutto il negozio.
    Il forte odore d'animale dava nuova energia alle narici di Nara, mentre gabbie e gabbiette decoravano il locale e numerosi cuccioli davano al tutto un po' d'allegria.
    -Sembra promettente! Non vedo l'ora di vedere cosa questo posto mi può offrire-
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    Edited by Nara Keratack Gleen - 1/9/2020, 00:52
     
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    Non si era ancora davvero abituata a Denrise: se n'era tenuta alla larga per anni, ma l'attività di famiglia non poteva cadere in rovina senza che lei non cercasse di farne qualcosa di buono 'E poi... Denrise sta cambiando'
    Non che lei la volesse completamente diversa: la amava, ma lei era una donna sofisticata, bella, astuta. In una terra di barbari primitivi si sentiva sempre come un pesce fuor d'acqua per quanto apprezzasse la violenza e la purezza di quella razza.
    Ma ora era lì, e doveva trovare un compromesso, confidando forse e soprattutto in Hidenstone.
    Gerd aveva dato una sistemata al locale e alla fattoria in generale, aveva diffuso aromi naturali per rendere meno forte l'odore di animale senza farlo sparire e aveva messo in bella mostra creature feroci e cuccioli parimenti, per soddisfare ed attrarre a colpo d'occhio sia i Denrisiani sia gli studenti: il suo scopo, alla fine, era soddisfarli tutti. E spennarli.
    Indossa quel giorno una canotta nera sopra dei pantaloni bianchi, immacolati (grazie alla magia). Teneva guanti in pelle, e quando la porta sì aprì levò il capo e poi un sopracciglio.
    'Meno male che spando aromi in questo luogo: ho la forte impressione che non si lavi da mesi' cosa non poi così rara su quell'isola "Benvenuta nel nostro allevamento" fece lei aggirando un po' teatralmente il bancone e sollevando le mani.
    "Come posso esserti utile? Sei in cerca di un nuovo famiglio, magari qualcosa di forte e feroce da portare in battaglia?" chiese lei con un sorriso al limite del maligno, del resto, come detto prima, apprezzava la violenza denrisiana. Quasi quanto i soldi 'E ferocia e soldi vanno a braccetto' e quindi lei li amava letteralmente alla follia "Sono Gerd. Qui nel nostro allevamento abbiamo animali babbani e magici. Abbiamo creature innocue e mortali, di terra, volanti e anche marine. Dimmi cosa ti occorre e io te lo fornirò... sempre che tu lo sappia gestire, ovviamente" e a quel punto inclinò un sorriso di sfida "Le bestie sono un po' come le bacchette: sono loro che scelgono il mago" e, si sperava, non per cena!
     
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    "Che cosa ti differenzia da un comune Denrisiano?"
    Una domanda semplice e diretta, alla quale Nara avrebbe, con tutta probabilità, risposto così.
    -Le ampie vedute e certamente l'odore. Tolto il momento in cui esco dalle budella di un mostro marino, ecco. Mi ci vogliono ore per togliere quel puzzo da scarti di pesca e vomito.- e Nara, quel giorno e in quel momento, era uscita dalla vasca da poco meno di 20 minuti, per non parlare della lenta e curata procedura dedicata allo scrub.
    Non era certo tipa da oli e creme profumate, ma ci teneva alla morbidezza della pelle. Per quanto detestasse ammetterlo, qualcosa di buono il padre glielo aveva insegnato.
    Prima della morte di Cassandra, ogni tanto, si dedicavano insieme a queste coccole.
    Che tutto ciò fosse di difficile intuizione?
    Sono d'accordo, d'altronde vestiva come un Denrisiano tipo, ma se c'era un altra cosa che amava, era adeguare il proprio guardaroba alla situazione e al contesto in cui si trovava.
    Perchè? Bhè non starò qui ad annoiarvi con una lunga lista di ragioni, accontentavi solo di una frase: in un mondo di maschere è sempre meglio indossare quella giusta.
    -Gerd? Un gran bel nome- la stava studiando a fondo e Nara indossò il volto di un ammiratore esperto e truffaldino quasi alla "You know what i mean" di Mister Bean, -ma di bello non c'è solo quello, direi.-
    Come se nulla fosse però, arrivarono delle sopracciglia interessate, un sorriso ampio e soddisfatto, e un giro su sé stessa con tanto di braccia allargate -E che posto!- I passi decisi risuonavano sulle tavole del pavimento -Fa piacere vedere anche a Denrise, e non solo a Londra, delle donne gestire un'attività come si deve- la predona, se Gerd avesse accettato la mano tesa, avrebbe stretto con forza. -Nara Gleen e si, son qui per cercare uno...- stava per dire strumento, ma forse non era il caso di mostrare ad un allevatrice il proprio particolare punto di vista. Meglio tenersela buona. -Si, un nuovo famiglio.-
    Le nocche si appoggiarono al mento, manco fosse il pensatore di Rodin. -Prima avevo un kneazle, ma non era abbastanza... feroce e resiliente.-
    Sogghignò -Se le bestie sono come le bacchette allora ci servirebbe un drago- la mano scivolò ad accarezzare la fondina dove riposava il suo amato catalizzatore - E non mi dispiacerebbe affatto, anche se, per quanto io me la cavi con gli animali, sono ancora ben lontana dal saper gestire una bestia di 4 metri e il potenziale bellico di un carro armato, se non di più-
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    I clienti di Denrise non erano come i clienti del resto del mondo. Certo, ogni cliente era a sé, ma ogni Denrisiano era ancora più a sé dello standard, perché presentava una varierà di opinioni, azioni ed idee ben maggiore dello standard. Insomma, chi mai a Milano avrebbe temuto di essere schiantato come buongiorno? A Dernise, invece, un'accetta lanciata dietro era un gesto convenzionale di buongiorno!
    Gerd dunque si approcciò alla nuova venuta come avrebbe fatto con una bestia feroce, con delicatezza e prudenza, sia per non irretirla, sia per spillarle il più facilmente possibile quanti più soldi possibile, il che ammetteva anche qualche piccola (ehm) bugia.
    Sorrise vivamente ai complimenti di lei, con un sorriso aperto, intrigante, intrigato, quasi ammiccante "Tutto è molto bello in questo negozio, alla sua maniera" propose lei, passandosi distrattamente le dita della mano destra su di una ciocca di capelli "Dalla mobilia agli animali, passando anche per i clienti"
    Il suo sguardo si fece ancora più intrigato, quasi insistente sulla donna 'E fortuna che questo locale ha un profumo meraviglioso che nasconde il tuo' si disse, facendo comunque un paio di passi avanti "Come posso esserti di aiuto, Nara Gleen?"
    Con un animale, con un'altra bugia, o con altro ancora? Difficile a dirsi, ma probabilmente le due sarebbero partite da un drago "Mi spiace per il tuo kneazle" disse lei distrattamente, lievemente sincera in ciò che diceva, ma lieta che ciò l'avesse comunque condotta da lei "Ma purtroppo questo è il cerchio della vita, e per fortuna perso un compagno ne possiamo trovare uno nuovo, diverso quanto basta per rimpiazzare chi ci ha lasciato senza sbiadirne il ricordo" e, diciamocelo, Nara quel giorno non voleva far sbiadire il ricordo del suo vecchio gatto: voleva incenerirlo.
    La donna sollevò entrambe le sopracciglia, ma poi inclinò intrigata la testa "Noto che hai girato il mondo: hai predato anche carrarmati, Nara?" propose lei, fintamente interessata alla vita di lei, nel mentre muoveva elegantemente l'indice, conducendo la donna sul retro del negozio.
    E qui si rendeva necessario continuare la role nella zona vietata ai minori.
    Scherzo.
    La donna condusse l'altra in una stanza, che, una volta aperta, rivelò una temperatura ben superiore al normale e anche una maggior puzza di animale frammista allo zolfo. Che vi fosse satana lì dentro?
    "Vieni nel rettilario" propose lui, entrando "Abbiamo molte specie intriganti, dalle più velenose alle più forti, ma non penso che sia ciò che tu cerchi" la donna indicò pigramente qui e là delle teche con dentro varie forme di serpenti, ma proseguì verso il fondo della stanza, ove si trovavano alcuni piccoli esemplari di drago nano.
    "Forse 4 metri di lucertolone sono troppi, ma che ne dici di questa versione domestica? Raggiungono al massimo il mezzo metro di lunghezza dalla coda al muso, ma sanno essere molto fedeli e anche molto feroci" e fu così che aprì la teca, facendo sì che alcuni, i più coraggiosi, uscissero e iniziassero a svolazzare.
    "Studiali e fatti studiare: magari è tra loro il tuo prossimo compagno di vita"

    Hai libertà di descrizione sul draghetti presenti nella stanza, sia per il colore, sia per la forma, sia per il carattere. Ti chiedo solo di non essere autoconclusivo nell'eventuale addomesticamento di una creatura: farò io nel mio post.
    Ah: la stanza è in legno, ma è ignifuga
     
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    Un increspatura divertita comparve sul volto di Nara -Predare carro armati?- le mani batterono l'una sull'altra -Ti ho appena conosciuta e già ti adoro.-
    Iniziò a seguire l'intrigante indice e quindi la bella Gerd verso il retro del negozio -Diciamo che ho vissuto i miei primi vent'anni di vita a Londra in una casa dalla mentalità aperta rispetto alla solita differenza del cazzo.- Le mani cercarono di mimare la leggendaria dicotomia del mondo magico spostandosi prima a sinistra -Maghi da una parte- e poi a destra -Babbani dall'altra. Quindi anche se non ne ho mai visto uno dal vivo diversi film d'azione mi hanno illuminato su che cosa sia questo bellico pezzo di latta-
    Vedete? Essere figlia di contrabbanderi che se ne sbattono della razza e commerciano illegalmente a tutti, è sicuramente una cosa positiva...no?
    Stava per aggiungere altro, ma l'arrivo il calore e la puzza di merda e zolfo le occupò troppo la sfera sensoriale -Wow- batté di nuovo le mani. -Promette bene- e qualche passo dopo, raggiunto il rettilario, confermò quanto bene promettesse.
    Gli occhi si allargarono parallelamente al suo interesse.
    Quando Gerd aprì la gabbia e diversi draghetti uscirono per sgranchirsi le ali, Nara era ancora con la bocca spalancata e come darle torto? Aveva davanti un sogno che si realizzava. -E questi da quale angolo di mondo sono usciti?-
    La bocca si chiuse e l'entusiasmo prese il posto dello sconcerto. -Mi hai proprio presa in parola- Parlò senza guardare la sua interlocutrice. Gli occhi erano occupati a studiare i tre rettili volanti che aveva davanti, mentre i passi la conducevano verso di loro.
    Per salutarli si inchinò profondamente, ma il ghigno malvagio che aveva sul volto non fu mascherato nemmeno quando la schiena tornò nel suo asse.
    Come l'esperienza di Brusie insegna(rip) i draghi sono persone intelligenti(semi cit). Come primo passo, mostrare rispetto, ed allo stesso tempo la propria vera natura, le sembrò la cosa giusta da fare. Anche se il rispetto che portava loro era pari a quello che puoi portare per una spada magica di ottima fattura. -Draghi... gli strumenti perfetti, anche se in miniatura.-
    I tre coraggiosi che si erano fatti disponibili a conoscerla erano molto diversi l'uno dall'altro. Uno rosso come il magma, l'altro blu come l'oceano e l'altro di un nero imbrunito, molto simile alle zolle della terra fertile. Nara si scoprì più interessata a quest'ultimo. Istintivamente le pupille verde pallido della donna cercarono quelle del drago, di uno smeraldino puro e incontaminato.
    Fra i tre era sembrava il più lento e goffo nell'aria. Quello rosso schizzava rapido da una parte all'altra della stanza mentre il drago blu si lasciava trasportare da eleganti e raffinate manovre aeree. Il marron scuro, invece, volava e basta. Pareva fregarsene, come se le priorità fossero altre. Dagli occhi che analizzavano l'area con cura sembrava che stesse cercando del cibo con grande diligenza.
    Nara guardò Gerd per un attimo. -Posso provare a dar loro del cibo? La vera natura di animale è solita uscir fuori davanti agli istinti primordiali e poi così anche loro potranno studiarmi meglio.- Se la negoziante le avrebbe accordato il permesso, si sarebbe mossa seguendo le sue indicazioni sul cosa dar loro e sul come farlo, seppur sempre col proprio modo forte, sicuro e impositivo. Era la prima volta che vedeva un drago nano, ed era giusto farsi mostrare il cammino da chi già lo conosceva no?
    Ad ogni modo l'attenzione tornò sui tre. Quello focoso lo era in tutti i sensi e il suo corpo pareva il più piccolo. Quello tinto d'oceano pareva il più lungo e il più consapevole del proprio corpo, mentre quello inconsciamente puntato da lei era più robusto e impostato. Chi fra loro avrebbe accettato di diventare uno strumento nelle mani della giovane Keratack?
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    La vita a Denrise aveva i suoi alti e bassi, anche se gli alti, generalmente, era l'andare al porto e scappar via - almeno per lei - fu quindi con reale e quasi sincero interesse che colse le parole di Nara sui carriarmati, quasi colpita che lei sapesse anche solo che esistessero: li aveva visti, li sapeva pilotare o almeno costruire? No, in vero sapeva solo della loro esistenza, ma a lei andava fin troppo bene, infatti rise alle spicce parole della rossa "Anche io ti adoro: non mi sembra quasi vero che qualcuno nomini qualcosa di babbano senza sentire il bisogno di sputare in terra" rise argentinamente, coprendosi elegantemente la bocca con una mano, ravvivandosi poi lievemente i capelli 'Speriamo anche che tu sia una spendacciona come gli Americani: ho parecchie cose da rifiliarti' pensò quasi con affetto, accompagnando la donna sul retro e non per mostrarle le proprie grazie, bensì ciò che pensava potesse essere per lei perfetto: draghi nani.
    'Aaaah, le urla che profumano di galeoni' fu con un orgoglioso sorriso che accolse la sorpresa di Nara, lasciandole il doveroso e necessario tempo perché strepitasse, facesse le feste e tutte quelle altre rumorose cose che si confacevano ad una denrisiana 'Speriamo solo che le sue monete siano altrettanto rumorose' pensò semplicemente, inclinando lievemente il capo alle parole di lei "I primi esemplari furono ideati in Sud America, per caso, dove notarono che alcuni esemplari cresciuti nelle grotte delle Ande risultavano più piccoli degli altri, forse per adattamento, ma la tecnica e l'addomesticamento sono dovuti ai Giapponesi" spiegò lei, evitando di dire come quegli esemplari fossero, nello specifico, stati allevati in Galles 'Se scopre che sono del Regno Unito mi dà fuoco al negozio' pensava infatti lei, sempre molto oculata nel rivelare verità.
    Si tenne in disparte, sull'uscio, lasciando tempo alla rossa di ambientarsi e socializzare con i tre animaletti che decisero di darle un'occasione. Li lasciò fare, osservando solo a volte il draghetto rosso, il più esuberante, che si muoveva qui e là come un forsennato, minacciando di dar fuoco a cose e persone 'Fermo lì, stolto!' un rapido giro di bacchetta e respinse la creaturina, chiaramente intenzionata a lasciar la stanza, forse perché più interessato alla libertà che alla strega.
    Rimase sulle sue quanto possibile, ma quando Nara le chiese se potesse sfamarli lei dovette avanzare "Certo, è un'ottima idea" propose lei con un largo sorriso 'Non si dice mai di no a del lavoro gratis' rifletté avvicinando un mobile posto lateralmente dal quale estrasse una scatola all'interno refrigerata contenente cubetti di carne.
    "I draghi nani sono carnivori. Mangiano qualsiasi tipo di carne, ma prediligono quella cruda: sono molto schizzinosi in fatto di cottura e in genere preferiscono far da soli" spiegò lei con una piccola risata, ponendo nelle mani della donna la scatoletta.
    "Ti consiglio di non sfamarli dalla tua mano, sempre che tu non voglia vederti abbrustolita e divorata anche quella: i primi tempi specialmente conviene che la lanci in aria. Li diverte molto bruciare bersagli volanti"
    Gerd fece nuovamente un passo indietro e lasciò la donna alla mercé delle sue creature: il drago rosso si sarebbe subito interessato al cibo, ma solo a quello: preso qualche boccone al volo, si sarebbe appostato solo nella speranza di poterne rubare altro ai fratellini; il nero si sarebbe dimostrato più socievole, ma si sarebbe anche mostrato diffidente, ringhiando anche nel caso Nara si fosse troppo avvicinato a lui. Il dragetto azzurro, invece, avrebbe elegantemente bruciato e preso il cibo al volo e, dopo qualche boccone, si sarebbe accoccolato vicino alla ragazza, emettendo piccoli versi felici, chiedendo più attenzioni e cibo.
    'Abbiamo un vincitore' avrebbe compreso la donna, incrociando le braccia sotto al seno "Direi che ha scelto te" fece notare lei "E' di tuo gusto? Desideri qualche accessorio o un po' di carne con vitamine per farlo crescere sano e robusto?" nel mentre, ovviamente, il suo conto deperiva.
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    La carne era stata lanciata e tutti e tre i draghetti si erano tuffati ad abbrustolire e sbranare i bocconcini.
    -Non si può avere sempre tutto nella vita no?-
    Il draghetto blu era l'unico ad aver "scelto" Nara come possibile padrona.
    -Vabbé tanto meglio, sembra il più facile da sottomottere-
    Non vi era quasi mai Empatia nel rapporto fra Nara e le bestie con cui si circondava, almeno non da parte sua.
    -Si sono soddisfatta, sarà divertente.- Parole che furono seguito da un sorriso verso Gerd e un buffetto al draghetto azzurro. Il brillare delle sue scaglie azzurre le ricordava il mare d'inverno. Il suo primo animale si chiamava Yuki. Parola giapponese che si poteva tradurre come neve o inverno. Che fosse destino? -Non credo in ste boiate-
    Una mano lo grattò dietro le piccole corna, mentre l'altra gli lasciò sotto il muso, per terra, un altro pezzo di carne. -Anche tu sei soddisfatto Vete?- Lo aveva chiamato inverno. -Non sai a cosa stai andando incontro.-
    Lo sguardo scivolò di nuovo sulla propietaria del Kaleel Skolen. -In effetti, prima, avevo intravisto il listino. Insieme al drago sarei interessata ad un guinzaglio, una museruola, un giocattolo, qualcosa per richiamare la sua attenzione come un fischietto e una gabbia adatta a lui. Inoltre approfitterei per prendere 4 porzioni di cibo. 2 che lo possano calmare e 2 standard che gli riempiano la pancia senza rendergli il palato troppo sofisticato.-
    Gerd si sarebbe innamorata perdutamente di Nara dopo tale richiesta? Sarebbe svenuta per la gioia del furto che stava per perpetuare? Ad ogni modo Nara l'avrebbe seguita alla cassa quando Gerd avesse voluto concludere l'affare. Non le importava di spendere i soldi che suo padre le inviava, erano di suo padre, a lei importava solo preparasi al meglio per vivere altre incredibili avventure. L'educazione del drago e la fedeltà a lei dovevano essere impeccabili.
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    I draghi erano animali intelligenti, orgogliosi, sicuri di sè. A molti piacevano, ma pochi erano ricambiati vivi e crudi almeno perché invece quando si parlava di carne cotta, alla fine, andava abbastanza bene tutto.
    Gerd rimase in disparte mentre Nara faceva il suo, studiava le creature e veniva studiata: i draghetti erano abbastanza birichini ed un paio di volte ella dovette richiamarli con la magia, ma nulla di trascendentale, tenendo anche conto del fatto che uno di loro, effettivamente, aveva scelto la donna.
    'Abbiamo un vincitore' e ovviamente non si stava tanto parlando del futuro Inverno, quanto del conto in banca della donna 'Bravo draghetto, ci servivano un po' di soldi: mi sono decisamente meritata un weekend alle terme all inclusive' e questo narratore, cara Gerd, poteva solo darti ragione: quella pelle perfetta meritava sicuramente più attenzione e meno stress!
    La donna si avvicinò all'altra, studiando lei e il rettile e trovando tra di loro una buona sintonia "Avete una buona sintonia a pelle: è un ottimo inizio" affermò lei, lecchinandola e rilevando la sua skill di primo livello in magia verde, scoprendo ben presto anche il nuovo nome della creatura.
    Ne rise "In effetti l'inverno sta arrivando" e qualcuno doveva pur dirla quella frase, no? "E nulla scalda più di un drago" a parte un ashwinder, ma lì si stava parlando dei bagni dell'accademia e di altri traumi infantili di Jesse Lighthouse.
    La venditrice parlò di altri articoli e con sua somma gioia apprese come l'altra si fosse praticamente studiata a memoria il listino. Non poté che ridere "Mi piacciono le donne che sanno che vogliono: detesto quelle galline che si provano tutto e non comprano niente" soprattutto per la seconda parte della frase, ovviamente (?).
    Non applaudì alla donna solo per decenza, la accompagnò alla cassa e le porse quanto richiesto, fatta eccezione per la gabbietta "Come ti dicevo, i draghi mangiano carne. Di ogni specie, cotta e cruda, ma preferiscono quella cruda. Questa preparazione è particolarmente succulenta per loro, ricca di grassi e che rimane tenera ad alte temperature, ma sono certa che mangerà anche altro: sono di bocca buona" propose lei ammiccando "In tutto solo solo" si faceva per dire, ovviamente "235 Galeoni: non ti venderò comunque la gabbietta, intanto perché non sono una ladra" disse la cleptomane truffatrice "Ma soprattutto perché me la tireresti dietro in una settimana: i draghi ODIANO stare al chiuso. Il guinzaglio è ignifugo, di prima qualità, e imparerà a tollerarlo, la museruola, in cuoio ignifugo, è altrettanto indispensabile, ma la gabbietta sarebbe solo una tortura per te e uno spreco di soldi"
    Le organizzò tutto in pacchettini, tranne il guinzaglio e la museruola che mise all'animale, per far vedere a lei come si indossassero "Attenta a non farti sputar fuoco in faccia: massima prudenza, sempre, anche se si affezionano sono animali estremamente possessivi e fieri: basta niente per indispettirli e diventare una candela umana" precisò, dando le borse alla donna e concludendo l'affare.
    "Per qualsiasi cosa, il Kaleel Skolen è a tua disposizione!" e fu così che la mise alla porta, pronta a rotolare nei soldi che Zio Paperone poteva accompagnare solo.
    RevelioGDR


    un guinzaglio 20
    una museruola 20
    un giocattolo 20
    fischietto 20
    gabbia non gliela vendo
    2 dolcetti 20
    2 cibo 10
    dragheto 125
    tot: 235g
     
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