Non ho problemi di vista, tuttavia...

IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

Andiamo amico, solo un altro giro! Protestò l'uomo. Alto un metro e cinquanta, calvo, con dei baffetti appena accennati ed un pizzetto altrettanto ridicolo, tasso alcolemico sicuramente di molto al di sopra della norma. Nick quella sera era stanco morto, aveva passato tutto il giorno a cercare di contrattare con un cliente, quindi non aveva nessuna voglia di stare al Wynn oltre la chiusura, come di solito faceva, preferendo cacciare gli avventori più ostinati. Quell'uomo andava là da mesi ormai, ragion per cui il ragazzo ben conosceva le sue abitudini e sapeva che non si sarebbero trattati di altri "cinque minuti", ma probabilmente il suo svago si sarebbe protratto molte ore dopo il tramonto e l'unica cosa che il castano voleva, era tornarsene a casa e mettere fine a quella lunga giornata. Quindi aveva gentilmente chiesto all'ostinato avventore, di andarsene, ma non c'era stato verso, quindi si era ritrovato costretto ad usare la forza. Eddai, se mi lasci finire la partita e mi porti un altro bicchierino, ti svelo un segreto. Nick alzò gli occhi al cielo, chiedendosi quale alla stronzata si sarebbe inventato pur di disintegrare il suo fegato. Sentiamo gli concesse, lanciando un'altra occhiata al rolex che portava al polso. Conosci il Paiolo Magico, no? Invero, Calvin -questo il nome del tizio- non aspettò una risposta da parte del suo interlocutore; chiunque doveva conoscere il Paiolo. Il ragazzo gli rivolse uno sguardo come a dire "Sì e allora?". Beh, devi sapere che... abbassò la voce come per non farsi udire da terzi, anche se la stanza era deserta. Se vai al bancone e... chiedi di poter alloggiare alla stanza numero 13... chiedendo anche di farti portare un Bloody Mary in camera, beh... vedrai tutto un altro mondo! Si girò, i suoi occhi acquosi fissi in quelli di Nick, melliflui. Ma farai meglio a sbrigarti... Calvin non aggiunse altro, producendo solo una risata sguaiata che al castano non piacque per nulla, ragion per cui alzò di poco la propria camicia, mostrando la sua fedele Backup appena alla cintura. Beh, quello bastò dal farlo desistere e darsela a gambe -barcollando- bianco in volto come un cencio. Nick uscì, chiudendo a chiave ed imprecando per essersi fatto prendere in giro, anche se... come poteva uno stupido ubriacone come quello, inventarsi una cosa così dettagliata? Aveva instillato in lui questo dubbio, ragion per cui, decise che una piccola deviazione non avrebbe fatto male.
Mentre si dirigeva a Diagon Alley, si diede nuovamente dello stupido, ma ormai era là e sarebbe stata un'ulteriore perdita di tempo, se fosse tornato a casa senza aver appurato la veridicità di quelle parole. I suoi pensieri vennero interrotti dal suo arrivo davanti all'Ingresso del Paiolo. Varcò la soglia e si diresse al bancone, osservando per un attimo il barista. Vorrei prendere la stanza numero 13 per questa notte e vorrei pagare immediatamente l'intera cifra. Esordì, con un sorriso. Inoltre vorrei anche un Bloody Mary da portare in camera. Concluse, ripescando nella memoria le parole di Calvin. Si sarebbe dunque lasciato condurre in una stanza che, all'apparenza, non sembrava nulla di eccezionale. Era sicuramente pulita, ben tenuta ed elegante, ma come tante altre.
In attesa, comunque, si mise ad osservare tutti i dettagli della camera, chiedendosi se fosse una buona idea creare anche all'interno del Wynn una zona adibita a motel. Attese, attese, attese... passarono così cinque minuti, finché, mentre era intento a stendersi sul letto per aspettare, una sensazione di torpore si impadronì di lui e, prima che potesse fare qualsiasi cosa, svenne.
Quando aprì gli occhi, non seppe dire quanto tempo davvero era passato, ma si ritrovò seduto su una comoda poltrona rossa. Non servì nemmeno abituare gli occhi all'oscurità, poichè la stanza era ben illuminata. Le pareti ingombre lo distrassero per qualche secondo, poi tornò a chiedersi dove fosse. Non poté chiedersi altro, poiché un uomo apparentemente anziano, gli comparve davanti -forse c'era sempre stato, ma Nick era stato troppo stordito per rendersene subito conto- ed un brivido gli attraversò la schiena. Salve? tentò, guardando ora la stanza, ora l'uomo.

IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

Si chiese se il vecchio si fosse reso conto che lo stesse prendendo in giro, ma Nick era abbastanza convinto di no, soprattutto dopo aver visto quella sottospecie di salti sul posto. L'uomo avrebbe avuto molto da ridire un po' su tutto, ma non gli sembrava il caso di farlo proprio mentre era in quel posto strano dove, probabilmente, era nascosta qualche macchina della tortura, oltre al fatto che lui era sprovvisto di bacchetta.
Annuì. Certo che sì, anzi, mi stavo chiedendo dove l'avesse comprata, non mi dispiacerebbe possederne una. Beh, che credesse pure che fosse sincero, se ciò serviva a non farsi squartare. Aveva un po' la faccia da killer in stile "Venerdì 13" o "Non aprite quella porta" e lui ci teneva alla pelle.
Molto figo anche il modo in cui ha pensato di far accedere le persone qui. Questa volta sì che stava dicendo il vero, avrebbe potuto pensare ad una cosa del genere anche al Wynn, sebbene non gli piacesse copiare le idee altrui, quanto più ideare qualcosa di originale e completamente suo, ma nulla gli vietava di prendere spunto, ma non era lì certo per quel motivo. Voleva vedere se gli acquisti erano veramente validi come aveva sentito.
Oh facile che non lo abbia mai sentito, come le dicevo si trova nella Londra babbana, sebbene fornisca divertimento anche ai maghi. Ma, come dice lei, questo tipo di intrattenimento porta parecchi soldi e, quand'era ora di aprirlo, mi sono detto "perché non aprirlo a Londra per spillare soldi anche a quei ludopatici dei babbani?" ed eccoci qui. Raccontò, giusto perché l'altro sembrava amare i soldi quanto lui... e Nick amava davvero tanto i soldi, oltre che se stesso. Sì, era piuttosto egocentrico, anche se in misura diversa rispetto ad altri. Lui era ben capace di mettere il bene altrui -se ci teneva- davanti a lui, ma non disdegnava nemmeno qualche elogio verso la sua persona.
Ridacchiò alla sua affermazione, trovandosi ad annuire ancora. Oh può dirlo forte! Sono i soldi che fanno girare il mondo. Ed era sicuro di quella frase. Com'era quella stronzata? I soldi non fanno la felicità? L'avrà pronunciata un poraccio. Scosse le spalle, guardandosi attorno. Nick era un po' così, aveva anche quel lato altezzoso, sebbene cercasse di nasconderlo il più delle volte. Ma sembrava che quell'uomo fosse sulla sua lunghezza d'onda, quindi non c'era alcun motivo per mostrarsi diverso.
Sui soldi non si scherza! A proposito... ce l'ha un nome? Come la posso chiamare? Sempre che la possa chiamare. Domandò, mentre i suoi occhi nocciola si posarono su quello che l'uomo definì "Magiometro". Dal nome sembrava interessante, ma voleva capirne le funzionalità.
Quando glieli avvicinò, osservò l'oggetto con più attenzione, producendosi in un leggero fischio di apprezzamento, ascoltando la sua descrizione, sempre più interessato. Wow, mi sta convincendo. Commentò, percorrendo i contorni delle lenti con il dito della mente, pensando a come proseguire la conversazione.
Mi sembrano assolutamente incredibili e li voglio! Uno strumento che rivela la magia mi sarebbe molto utile, di questi tempi. Commentò, mentre la mente volava per qualche attimo a Dubai. Forse gli sarebbero tornati utili anche là, sebbene non potesse saperlo. Li compro senz'altro. Mise mano al portafogli, ma prima di chiedere quanto venissero, rialzò lo sguardo verso Hedwin. Però prima... è possibile provarli? Sia per vedere come mi stanno -modesto sempre- che per sincerarmi che funzionino a dovere, sebbene non dubiti di lei eh, ma mi capirà... sono affari. Concluse, con un mezzo sorriso.