Bad Day

fine maggio 2020

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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    'Perché io?'
    In vero Lancelot aveva un ego abbastanza grande e snob da capire perfettamente perché Victoria avesse assegnato a lui quel delicato compito. Prese ancora una volta in mano la pergamena che la donna gli aveva donato e anche solo nell'accarezzarla sentì un brivido 'Quanto ancora non sappiamo delle Rune Apocrife' si chiese lui, comprendendo che, aldilà di Daniele, anche quella fosse una delle ragioni per cui fosse lì, quella sera, nella sua aula 'Essere accettato dai Druidi di Denrise significa avere accesso alle loro conoscenze. Significa avere accesso ai loro riti' e per lui, da sempre affascinato da quelle strane incisioni, era quasi una priorità.
    Era qualcosa di necessario, dunque, ma nulla che venisse identificato con questo aggettivo era da considerarsi piacevole o gradito, ed infatti non lo era.
    Aveva mandato un gufo al collega di astronomia, conclusa la sua convalescenza, in cui gli diceva poche semplici parole.

    Caro Daniele,
    perdona l'invadenza e la scarsa tempistica, ma avrei bisogno di parlarti questa sera: me lo ha chiesto Victoria, pensiamo di avere un modo per mantenerti qui a scuola con noi... ma penso sia giusto parlarne dal vivo.
    Ti aspetto stasera, alle ore 22, nella mia aula.
    Cordialmente tuo,
    Lance

    Non uno dei suoi migliori scritti, ma era troppo teso e tormentato per scrivere di più o meglio.
    Aveva atteso le 21 e si era recato nella propria aula, doveva aveva iniziato pian piano a sistemare le cose, rileggendo quanto ricevuto e assicurandosi che tutto fosse al suo posto. Indossava una camicia verde su dei pantaloni bianchi e poco dopo prese posto alla scrivana, rileggendo pigramente lo scritto e, quando l'ansia non lo attanagliava, un buon libro (Gita al faro, di Virginia Woolf).
    Quando fosse giunto l'uomo, gli avrebbe detto di entrare e si sarebbe alzato in piedi, accogliendolo con un sorriso tirato.
    "Ciao Daniele, perdona ancora il disturbo, ma penso sia molto importante, per te e tutti noi ecco... perché quello che ti è successo non è giusto e non voglio... che la mentalità bigotta dei maghi rovini ulteriormente la tua vita" e fu a quelle parole che sussultò "Sempre che tu... voglia ancora rimanere a scuola, ovviamente..." gemette lui, lievemente imbarazzato a quel punto.


    role concordata con lo staff
    Daniele Salvatore
     
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Doveva ammettere che tutto quello era assurdo. Aveva appena finito la sua convalescenza ed adesso doveva andare da Lance che con un bigliettino chiaro e coinciso gli aveva fatto capire che dovevano parlare di qualcosa di importante. Si morse il labbro e si fece male. Era nervoso ed ultimamente stare in mezzo a tutti quei marmocchi che avevano già di loro gli ormoni a mille gli faceva male alla testa ed anche alla bocca visto che doveva seriamente tenersi per non cacciare i canini ogni due per tre. Doveva ammettere che era tutto troppo difficile e non vedeva l'ora di finire la scuola, di andare via da tutto quello e cercare diparo in qualcosa che lui conosceva bene e che gli aveva sempre fatto bene: il cielo e le stelle. Voleva andare via dalla città almeno per un mese, voleva cercare di capire come riuscire a controllarsi e voleva anche cercare di capire come continuare la sua vita. Poteva ancora stare vicino ad Emanuel e il piccolo Josh? Ne era veramente in grado? Non ne aveva idea e la cosa non gli piaceva. La sua vita era andata letteralmente alla deriva più di quanto lui volesse ammettere e tutto quello era veramente, ma veramente insostenibile. Lesse il biglietto del docente più è più volte ed alla fine, si infilò un paio di scarpe da ginnastica e con la tuta andò da lui nel suo ufficio.
    Lo vide pensieroso ed anche un pò imbarazzato le sue parole arrivarono dirette e sottile al suo udito esattamente come il suo odore arrivò puntuale al suo naso e con quello la voglia di staccargli la testa. No, ecco non esageriamo, ma si aveva sempre, costantemente fame. Odiava quella sensazione ed odiava sentire il sangue dal sapore ferroso in bocca. Era denso, era dannatamente buono ma anche abbastanza disgustoso. Non sapeva più neanche lui quali fossero le scelte giuste.
    Beh... grazie! Non sapeva che altro dire perchè si vergognava di tutta quella situazione, si vergognava di come aveva scelto l'incantesimo sbagliato e si vergognava anche di come tutto quello aveva avuto un impatto pessimo non solo nella sua vita ma anche in quella degli altri e sopratutto in quella di Evelyn. Lei che era la sua migliore amica si sentiva terribilmente in colpa e lui ancora di più per farla sentire in quel modo. Mi piacerebbe... o comunque ci vorrei provare... insomma è sempre stato il mio sogno insegnare in questa accademia ed adesso che l'ho realizzato... beh... ecco! Si sentiva veramente un adolescente e si maledicva per non aver socializzato con i docenti abbastanza da non trovarsi con quell'imbarazzo addosso tanto da sentirsi lui stesso un alunno che aveva fatto qualcosa di stupido. Si forse aveva veramente più parlato con gli alunni che con i docenti e quello era il risultato. Si morse ancora il labbro. Quindi... come procediamo? Prima finiva quella conversaizone prima si sarebbero levati da quella situazione imbatazzante. Entramabi.
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    'E'... diverso?'
    Si era sorpreso spesso ad osservare Daniele, dopo la sua trasformazione: era diverso, ma quanto, e soprattutto, era lui a vederlo diverso o lo era davvero?
    Non riusciva a darsi pace su quelle riflessioni: più ci pensava più si confondeva e più si confondeva più aveva in mente soluzioni senza però trovarle davvero: era sopra ogni cosa frustrante, a tratti quasi doloroso, perché, quando riemergeva da quel turbinio di pensieri e supposizioni lo faceva sempre con la stessa riflessione 'E' comunque una persona...' e lui in tutto ciò lo perdeva costantemente di vista.
    Lo salutò con un sorriso mesto e lo fece accomodare, scotendo la testa al suo rigraziamento "Non farlo... anche perché non sai la mia offerta... e credimi, non è la migliore del mondo" ma era l'unica che avevano, e l'altro aveva sempre desiderato insegnare nella scuola dove poteva bombarsi liberamente la studente meno vergine al mondo, specialmente ora che lei non era più l'unica brava a succhiare (?).
    Sospirò e srotolò una pergamena, mostrandola all'uomo "Non sei un runista, ma sei un simbolista... e Frar penso che a te ricordi fortemente qualcosa" un qualcosa decisamente evidente.
    "Non è il sole... o meglio, sicuramente deriva dal sole, ma non è il sole. Non so se hai mai sentito parlare delle rune apocrife" chiese lui, educatamente, assumendo il classico tono da lezione "Sono antiche rune di cui si è perso il suono e che codificavano e codificano tutt'ora profondi valori e mediano potenti e pericolosi riti. La più conosciuta è la runa parabatai, che si ottiene tramite la runa della lealtà, Vinir: l'avrai notata su Foster e Lighthouse, immagino.. questa è un'altra... in genere è usata per mettere in gioco la propria vita, ma è da questa runa che alcuni sacerdoti sanno ottenere specifici oggetti in grado di proteggere i vampiri dal sole" spiegò lui, sicuramente catturando l'attenzione dell'altro.
    "Ma... non è quello che stiamo andando a fare: la Preside deve avere la certezza di poter celare a tutti la tua natura, ma ha anche bisogno di poter affermare con assoluta certezza che tu, neanche in un momento di folle sete, possa sfamarti con uno studente, uno dei ragazzi che abbiamo il dovere di proteggere... quindi... mi ha chiesto di eseguire un rito che non conoscevo, di cui ignoravo proprio l'esistenza fino a che non ho avuto in mano questi rotoli... e che permetterà tutto questo"
    Mostrò un simbolo più complicato colla runa al centro e intorno delle iscrizioni runiche.
    "Lo ha chiamato, il Rito del Guardiano della Notte" qualcosa sicuramente poco adatto a Jon Snow, non trovate? "Protegge una creatura oscura dagli effetti del sole, lenendo solo debolmente i suoi poteri sotto la sua luce... ma c'è un ma: lo vincola ad un patto, ad un giuramento, nel tuo caso, al non nutrirti mai e poi mai di uno studente di questa Accademia" e a quel punto lo fissò serissimo "Se anche solo penserai o desidererai farlo... sentirai la tua pelle bruciare e insistendo potresti anche prendere fuoco e divenire cenere. Il mordere un ragazzo potrebbe esserti fatale, Daniele, e nulla potrebbe salvarti, nessun incanto, nessun guaritore..."
    Lasciò al ragazzo il tempo di metabolizzare quelle ottime notizie, quindi si alzò "Se sei disposto... scopri l'addome: lo devo incidere intorno all'ombelico" rimase in attesa "Prima incideremo il cerchio del giuramento: devi scrivere col sangue - non sto scherzando - esattamente quello che ti sto per dire: Giuro di non nutrirmi mai di uno studente dell'accademia di Hidenstone"
    Aspettò che lo facesse, tenendosi a debita distanza, poi annuì "Ora userò tre magie: il Verbavoleo per riscriverei in runico quello che hai scritto tu, il Chorium Runae per incidere la runa del Coraggio e infine... il Canete Runae per attivare il rito... a quel punto... farà male, sappilo, come se la lava ti si stesse diffondendo nei visceri, ma... dopo qualche minuto dovrebbe svanire... e da quel momento... se anche solo penserai di nutrirti di uno studente, inizierai a bruciare"
    Lo ribadì, giusto per essere certo di esser stato compreso, poi, completati i preparativi tracciò le tre magie descritte, pregando che l'altro non urlasse tanto da spezzargli il cuore.
    E, ovviamente, pregando di non cannare il rito!
     
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Lancelot Olwen era uno degli insegnanti più amati dagli studenti, solo in quel momento, Daniele, potè seriamente capire il perchè. Infondeva sicuramente una certa tranquilità e sopratutto una certa competenza, era come seintorno a quel biondino ci fosse un'aura di sapere radicata che emanava degli effetti benevoli. Si vedeva che quello che faceva lo faceva sempre con un certa professionalità ma sopratutto passione. Daniele, in altre circostanze, sarebbe stato una persona molto più chiacchierona e sicuramente avrebbe offerto qualcosa di caldo al docente suo collega, ma in quel momento, in quel momento avrebbe solamente voluto essere il più lontano da quell'accademia piena di ragazzini urlanti ed essere solo, completamente solo. Si morse il labbro sentendo le parole del docente. Aprì bene le orecchie e gli occhi vedendo prima la runa che gli venne sottoposta all'attenzione. Si, sapeva di quello che si stava parlando, ma sentirlo dire da un runista non era male, infondo Daniele era una persona dedita alla conoscenza ed al sapere, quindi acquisì altre informazioni che lui stesso non sapeva. Annuì per quanto riguardava la runa parabatai di Erik e Jesse, era impossibile non notarla, e nel momento in cui qualcuno non avesse notato la runa, c'era sempre Blake Barnes pronto a ricordare a Jesse ed al mondo di come non avesse scelto lui come parabatai! Ma non era quello il momento di mettersi a spettegolare sui suoi studenti. In quel mometo dovevano renderlo una persona innocua per loro e non poteva permettersi di avere altre distrazioni. La cosa interessante arrivò un momento dopo, quando Lance gli mostrò quella runa più complicata e gli spiegò quale fosse il rito che andava fatto. Il rito che Vicotria aveva scelto per lui pur di tenerselo. Infondo sarebbe stato immune al sole e non avrebbe dovuto certamente avere nessun canino in meno o strapparlo da qualcuno, ma sicuramente c'era un prezzo alto da pagare, ossia la sua vita per la sicurezza degli studenti. Sfiorò quella pergamena e la runa che guardò intensamente come se si stesse aspettando che la stessa parlasse e che gli dicesse cosa fare, ma più il runista parlava più Daniele era convinto che per non rinunciare ai sui sogni doveva pur perdere qualcosa. Si morse il labbro e poi guardò Lancelot. Facciamolo. infondo non ho altra scelta! Ed era esattamente quello il concetto quindi, quando Lance glielo chiese si tolse la maglietta che lasciò cadere sulla cattedra del docente, e poi si voltò completamente verso il biondino. Giuro di non nutrirmi mai di uno studente dell'accademia di Hidenstone lo disse in maniera chiara, lenta e sopratutto sofferente. Doveva inciderlo con il sangue, quindi si morse appena il polso in maniera tale che il sangue potesse uscire e lui incidere la sua promessa.
    La sofferenza non era certamente data dalla rinuncia ma da quello che era successo fino a quel momento. Si rendeva conto di non aver legato con nessuno in quella scuola tanto da poter andare da un suo amico e sfogarsi. C'era solamente Jessica e la cosa non era per niente d'aiuto. Ma non era quello il momento di pensare a quanti errori aveva fatto in passato, doveva solamente pensare a non fare gli stessi errori in futuro ed essere una persona intelligente (?) ci sarebbe riuscito. Infondo doveva solamente abituarsi ad una nuova vita, ad una nuova esistenza. Sentì indistintamente quello che il runista stava facendo. Il dolore, inizialmente, era flebile, quasi non lo sentiva, ma man mano che il rito andava avanti il dolore cresceva e per quanto Daniele fosse una persona con una soglia molto alta, quello era seriamente insosteibile. Era come aveva detto poco prima Olwen, era come se il fuoco eterno arrivasse dritto all'interno del corpo e lo invadesse. Urlò. Urlò forte. Non riuscì a trattenersi, non era abituato a tutto quello e per quanto fosse un astronomo con i controfiocchi, Daniele non aveva mai inciso niente su nessuno ne tanto meno su di se. Aveva sempre avuto una vita piatta, una vita completamente noiosa e tutti quei cambiamenti erano racchiunsi in quell'unico urlo di dolore intenso, intenso e profondo. Si sentiva seriamente bruciare, bruciare in ogni parte di se, in ogni suo organo. Era qualcosa di straziante, tanto che stava provando dolore, che cadde con le ginocchia a terra e si abbassò come a tenersi lo stomaco, come se qualcuno gli stesse facendo bere della lava incandescente. Sentiva il sudore scendere tra le spalle muscolose e ogni muscolo del suo corpo contorcersi dal dolore. Non sapeva quanto ancora avrebbe sentito quel dolore, ma era sicuro che stava per svenire. Era atroce tutto quello. Ma lo stava facendo per i suoi alunni e, sopratutto, per la sua integrità morale personale. Non voleva diventare un mostro e non voleva, in nessun modo essere una persona cattiva. I vampiri tendevano al sangue e lui non voleva essere come loro. Se quel rito e quel dolore lo avrebbero aiutato a tenere fede a quella promessa tacita fatta a se stesso allora non avrebbe mollato ed avrebbe sofferto fino a quando era necessario.
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Si era spesso chiesto cosa ci facesse Daniele in quell'Accademia, come insegnante e come persona: aveva un atteggiamento sempre molto svogliato e non lo aveva mai visto particolarmente brillare nei consigli studenteschi o nelle varie vicissitudini che erano avvenute a scuola. Sapeva bene come astronomia non fosse una materia di punta, ma sapeva anche come fosse cara a Victoria e nonostante tutto non era riuscito a trovare una quadra sul moro.
    Quella sera, da quel punto di vista fu illuminante 'Eccolo, il dociente' Lance sollevo un po' il mento quado lo vide emergere, nello sguardo curioso dell'uomo che si allungava a scorgere la pergamena e ascoltava parola per parola ciò che aveva da dire, studiando il simbolo ed annuendo non perché oberato di informazioni o indifferente, ma perché capiva perfettamente.
    Fu illuminante, rassicurante, ma al contempo profondamente triste 'Ora capisco che... questo è il suo posto' ed era doloroso pensare che lo stesse rischiando di perdere, per quanto fosse anche dolce il pensare al fatto che forse gli stesse lanciando l'unico salvagente possibile per impedire quell'infausto destino 'Farò il possibile, Daniele...' pensò lui, ignorando il fatto che l'altro passasse le serate a fare il possibile per far orgasmare Jessica (cosa per la quale, per inciso, mai lo avrebbe perdonato!).
    Fortunatamente Jessica era un pensiero caro ad entrambi, ma estremamente lontano, come invece non erano Jesse ed Erik, rievocati dal docente ai fini di essere esaustivo, lasciando aleggiare l'ombra gelosa di Blake nel mentre il vampiro scendeva man mano ad una serena rassegnazione: se voleva restare era il suo piano. O meglio, l'unico piano!
    Spiegò i rischi, i difetti, i problemi, ma le alternative erano tutte peggiori, sicché il ragazzo dovette vedere l'altro mordersi il polso per far uscire sangue "Ahia..." sibilò alla vista del liquido rosso, col quale recità il proprio giuramento, facendo sospirare Lancelot, che ben sapeva come si stesse avvicinando l'ora x 'Il momento che più odio in qualsiasi rito' ovvero quello della prova sul dolore.
    'Ormai ci siamo... e poi non abbiamo alternative: posso solo confidare in lui, e in Victoria' pigolò, avviando anche sé stesso alla rassegnazione ed osservando curioso il succedersi di simboli ed incanti sulla cute del vampiro, che lui assorbiva avidamente 'Un nuovo rito... non pensavo... che ne avrei trovato uno così facilmente, così vicino!' eppure Victoria pareva avere ampie risorse, forse per la sua natura druidica, facendogli quanto bene avesse fatto a cambiare sede di lavoro.
    Incise il simbolo ed usò tutti e tre gli incanti, poi balzò indietro "DANIELE!" urlò lui, atterrito dalla violenza con cui Frar invase il corpo del vampiro, torturandolo "OH, MERLINO!"
    Al limite del panico, il ragazzo rimase a fissare il collega con le mani nei capelli, non sapendo bene che fare e se tutto fosse regolare 'Vinir è brutale, ma questo... questo.... QUESTO!' quello era molto peggio, lo vedeva nelle contorsioni del corpo del vampiro, nel suo piegarsi ed ovviamente nel suo urlare.
    'Oh, Daniele' si mise le mani davanti al volto e rimase lì, impalato, a sentire la ugola del docente strillare, finché, alla fine, non si placò, quasi di getto.
    'Eh?!' prudentemente distolse le mani, trovando il riccioluto a terra, al che si gettò su di lui.
    "Daniele Daniele!" cantilenava lui, assicurandosi che l'altro potesse riprendere i sensi e rendendsi conto se l'incanto fosse riuscito.
    Gli osservò l'addome con la stessa attenzione con cui Blake poteva fissare gli addominali di Jesse, poi, vedendo un sole giallo intorno all'ombelico, sospiro.
    "C-credo sia riuscito..." ammise lui, tenendo la testa al ragazzo, un po' con gli occhi lucidi "Credo... credo abbia funzionato... anche se... se la conferma potrai averla solo domani" rise lui, dandogli una pacca sulla spalla "Fallo controllare a Victoria se puoi... ma... ho sentito il potere di Frar: penso sia riuscito"
    E fu così che rimase col vampiro il tempo necessario, offrendogli anche, al bisogno una lauta scorta di sangue per farlo riprendere.


    Rituale concordato con lo staff concluso.

    Riportare in scheda quanto segue.
    Guardiano della notte: Daniele se esposto al sole non subisce danni, ma perde tutti i bonus derivanti dal suo essere vampiro. Se desidera mordere uno studente sottrarre 1pv a turno, aumentando progressivamente il valore. Se aggredisce uno studente sottrargli 10PV; se lo morte sottrargliene 20. Daniele è vincolato ad Hidenstone e a Lancelot: può essere richiamato dal runista, oppure da Victoria, per difendere e servire l'Accademia
     
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4 replies since 22/8/2020, 11:18   90 views
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