Armami tutto (?)

Nick&Philipp

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  1. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Nick si passò una mano tra i capelli appena lavati, ancora grondanti d'acqua, e guardò quelle armi disposte ordinatamente sul tavolo. Negli anni, aveva acquistato diverso tipo di pistole, coltelli e via dicendo. Forse potrebbe non sembrare, ma nel suo lavoro, è molto utile avere sempre qualcosa con cui difendersi, in un modo o nell'altro. Anche l'oggetto più insignificante poteva diventare pericoloso e questo lui lo sapeva bene; lo aveva imparato sulla propria pelle incontrando clienti riottosi, coloro ai quali non andavano bene le sue offerte. Non aveva mai ucciso nessuno, al solo pensiero, l'orrore si impossessava di lui, ma aveva dovuto ben presto imparare a difendersi da loro e da chi minava al patrimonio che in duri anni di lavoro, si era costruito, fino ad arrivare dov'era in quel momento. Accarezzò, con indice e pollice, la canna della sua AMT Backup, una pistola semiautomatica, acquistata in uno dei suoi viaggi negli USA. Non se ne separava quasi mai, nemmeno quando non era al lavoro, era come la sua guardia del corpo. Faceva un lavoro brillante. Silente e discreta, meglio di così! Era stato il suo primo acquisto, appena compiuta la maggiore età, e non lo abbandonava da allora. Per un secondo pensò che se l'avesse portata anche alla festa di Aaron, invece di sentirsi troppo rilassato per averla, le cose sarebbero potute andare diversamente. Sospirò, mentre il pensiero precedente veniva soppresso da un altro. Cosa avrebbero potuto fare dei semplicissimi proiettili contro un golem gigante? Probabilmente nulla, ma ci avrebbe comunque voluto provare. La afferrò per l'impugnatura, rigirandosela per qualche secondo tra le mani, prima di infilarla nei semplici jeans che aveva indossato quel giorno, coprendola poi con la sua maglietta nera. Non voleva fare del male a nessuno, era piuttosto pacifico -quando serviva- ma ci teneva ad averla per sicurezza. Quel giorno decise che sarebbe andato a Denrise, dove sorgeva l'Accademia di Hidenstone, per verificare come stesse un suo caro amico, visto che ancora -a distanza di diverso tempo- si riteneva responsabile della sua vampirizzazione e, da allora, non lo aveva più sentito e voleva sincerarsi che stesse bene. Inoltre, magari avrebbe potuto incontrare nuovamente quel ragazzino interessante -Howard gli sembrava si chiamasse- che, mesi prima, gli aveva detto di come frequentasse il primo anno in quella scuola. Non aveva avvisato Evelyn di quella sua piccola visita. Avrebbe insistito per andare con lui e, sebbene cercasse di nasconderlo, era ancora scossa per l'accaduto, ragion per cui Nick aveva pensato che fosse più saggio omettere quel particolare. Saggiò con le dita il suo fianco, quasi a volersi assicurare che la sua pistola fosse ancora là, anche se all'improvviso non gli sembrò una buona idea portare un arma in un villaggio come Denrise. Inoltre, a cosa avrebbe potuto servirgli? In caso di necessità, sapeva anche tirare degli ottimi calci -o pugni- quindi sarebbe stato apposto. Forse un po' di malavoglia, la afferrò e la lasciò scivolare di nuovo sul tavolo, prima di richiudere tutto nell'apposita cassaforte, dopodiché decise di dirigersi al porto di Londra dove avrebbe preso la nave per Denrise.
    Arrivò poco prima che la nave salpasse -mai in orario, mi raccomando Nick- e quindi dovette affrettarsi per salire, altrimenti avrebbe dovuto aspettare la prossima. Fortunatamente, fece in tempo e si mise comodo, in attesa che quelle due ore di viaggio trascorressero e potesse mettere piede sul suolo dell'isola. Lo trascorse pensando. Pensando e ponderando ogni sua singola azione di quegli anni, a come anche una minima variazione di esse, avrebbe portato a conseguenze molto diverse e forse più sopportabili. L'unica cosa di cui non si pentiva mai, era l'aver aiutato -ormai quattordici anni prima- quella piccola tassorosso, dispersa per i corridoi. Sorrise al pensiero, chiedendosi come sarebbe andata la sua vita, se non l'avesse mai conosciuta. Tuttavia, mentre era assorto da quei pensieri, non si accorse del tempo che passava inesorabile, finché la nave non attraccò e lui fu costretto a scendere. Prese una grande boccata d'aria, sentendo immediatamente la differenza fra quel luogo -incontaminato, oserei dire- e la caotica Londra. Sorrise, incamminandosi per le strade.
    Dando un'occhiata all'orario, si accorse che era ancora presto e che, quindi, avrebbe dovuto ingannare l'attesa girovagando per l'isola. Non seppe come, non seppe il perché, ma si ritrovò a svoltare su un vicolo che non sembrava il posto per lui, elegante anche se con abiti casual. Ad ogni modo, ciò che attirò la sua attenzione fu altro: un'insegna. BRUGNIR FORGEN, recitava. Si mostrò subito incuriosito e decise che tanto valeva esplorare qualche negozio, ragion per cui decise di varcare la soglia, oltre una porta che gli riempì le orecchie con un cigolio a suo dire sinistro, ritrovandosi quindi in una stanza piuttosto ampia, lungo le cui pareti, erano esposte un sacco di armi. Ed era davvero, davvero interessante. Lui adorava le armi e di soldi ne aveva da spendere, quindi che ci sarebbe stato di male?
    Buongiorno pronunciò, guardandosi attorno meravigliato, aspettando che qualcuno si presentasse.
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    'Fanculo Brugnir!'
    Certo, il locale si chiamava La forgia di Brugnir, ma indubbiamente fanculo Brugnir calzava altrettanto a pennello, specialmente da quando vi lavorava Philipp: il biondone non era prettamente pentito della sua decisione, anzi, ogni giorno scopriva di amare sempre di più quel lavoro, forse anche perché la frustrazione legata all'inesperienza stava via via scemando a fronte di piccole grandi soddisfazioni, fosse anche il non arrivare alla sera completamente distrutto. Ma lui era lui, e Brugnir era davvero tanto Brugnir, e il loro interloquire era fondamentalmente tinto da una caterva infiniti di insulti, che avvelenavano e cementavano al contempo il loro rapporto.
    'Uno stracazzo di sgabello dovevi metterci, vecchio bastardo' non era amorevole? Il classico nipotino col nonno preferito! 'Vecchio avaro di merda, arido bastardo!'
    Era sullo sgabello, l'unico oggetto ove sedersi in tutta la parte anteriore della bottega, lì, quasi accartocciato su di sé e incidere del legno per realizzare un paletto, scomodo come poche altre volte nella sua vita e quindi incapace di non insultare il vecchio, che intanto era nel retro, probabilmente a forgiare spade.
    'Poi mi chiederà di far spazio tra le spade!' e fu così che accelerò col paletto, intenzionato a finirlo quanto prima, per cercare poi di anticipare gli insulti di Brugnir e destinarli di conseguenza ad altro (il vecchio non era ingrato, ma il loro rapporto si basava su ciò). Indossava, come spesso accadeva a lavoro, uno stile leggero e rudimentale: anfibi neri come la pece, pantaloni lunghi dello stesso colore e poi una canotta bianco che faceva tanto muratore albanese o, volendo, Ryan di O.C.
    Rimase lì a lavorare finché la porta non cigolò segnando l'entrata di qualcuno 'E ora chi cazzo è?' strano che le dolci parole che il ragazzo rivolgeva al suo datore di lavoro valessero anche per i clienti, vero?
    Non fu uno sguardo particolarmente amicale, per lo più indifferente, ma quando vide davero Nick, il suo stile e anche la sua pistola, ovviamente tutto cambiò (e non per il meglio) "Ti sei perso?" chiese lui posando il paletto sullo sgabello, dopo essersi alzato ed avvicinandosi all'altro con far quasi minaccioso da quanto era altezzoso.
    Lo osservò dalla testa ai piedi, da circa tre metri di distanza, poi il suo sguardo rimase fisso alla cinta di lui, per essere precisi alla sua pistola "Se cerchi armi da fuoco hai sbagliato bottega amico" propose lui scrocchiandosi il collo "Ma se vuoi degli stracazzo di proiettili, posso vedere se il vecchio Brugnir ne ha qualcuno da parte"
    Brugnir di armi da fuoco ne sapeva poco o nulla, ma quello non era certamente un Dernisiano - era evidente dal look - e ciò cambiava tutto 'Gli Inglesi non capiscono un cazzo di artigianato' pensò lui, sollevando un sopracciglio, chiedendosi se avesse trovato un pollo da spennare.
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  3. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Aveva sentito parlare dell'accoglienza non propriamente ospitale dei denrisiani, ma -stranamente, in venticinque anni- non ne aveva mai avuto un assaggio, poiché non si era mai interessato all'isola prima di quel giorno, ma ora capiva cosa intendesse chi vi era già stato. Alzò le mani e le protese davanti a sé, scuotendo la testa. No, non mi sono perso, stavo facendo un giro. Replicò, ricambiando il suo sguardo senza battere ciglio e chiedendosi perché fossero così ostili. Restò immobile mentre il biondo si avvicinava, limitandosi ad incrociare le braccia sul petto, rilassandosi inspiegabilmente nel sentire il confortevole peso della sua pistola sul fianco. Non era certo là per dare problemi, ma a lui le armi di certo non facevano schifo e trovarsi in un negozio che le vendeva, di qualsiasi tipologia si trattasse, lo esaltava. Non era un violento, però gli infondevano estrema sicurezza. Adocchiò il paletto lasciato abbandonato su quel misero sgabello che, probabilmente, fungeva da cassa e bancone, poi tornò a posare le sue iridi nocciola, in quelle di lui.
    No, decisamente non sembrava voler fare amicizia, ma Nick non era certo là per quello. Stava aspettando che i normali orari delle lezioni ad Hidenstone finissero ed era rimasto immediatamente catturato da ciò che vedeva esposto là. Si strinse nelle spalle. Non cerco armi da fuoco ammise, indicando con un cenno la sua Backup, con un mezzo sorriso. Lei mi basta e sono apposto anche con i proiettili, ma grazie per l'offerta. Non si scompose davanti al suo tono non molto gioviale e alla sua frase così sgarbata, voleva solo uscire da lì con qualche acquisto interessante.
    Camminando tra i vicoli ho visto questo posto ed ho pensato di entrare. Spiegò, con apparente noncuranza. Io adoro le armi, qualsiasi sia la loro tipologia. Ma ho un sacco di armi per la lunga distanza, non mi dispiacerebbe qualcosa per uno scontro ravvicinato ammise, facendo vagare gli occhi per quello stanzone. C'erano davvero delle belle armi e, senza nemmeno pensarci, la sua mano si posò alla tasca laterale destra, quella dove teneva il portafogli. Non aveva problemi economici e avrebbe potuto comprare ciò che voleva, ma non aveva la presunzione di credersi esperto su determinate armi, perciò decise di rimettersi ai consigli dell'uomo che aveva di fronte. Qualsiasi cosa. Spade, pugnali o anche qualcosa che sia efficace durante uno scontro corpo a corpo... quel che ti pare, insomma concluse, passandosi una mano nel ciuffo castano, aspettando o di farsi mostrare delle armi o di farsi infilzare dal paletto che ora giaceva abbandonato a poca distanza da loro.
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Aaaaah, l'ottima accoglienza Denrisiana, quasi meglio di quella genovese!
    La cosa triste della situazione era che davvero Philipp aveva migliorato l'accoglienza del locale, visto che Brugnir era un mix molto mal assortito di insulti, bestemmie, improperi, sputi nella sputacchiera e non e martellate (talora anche sulle gengive), senza contare che la sua xenofobia era molto maggiore di quella di Philipp, che alla fine aveva solo una sorta di pregiudizio a riguardo.
    Insomma, Nick era capitato bene, anche se forse non l'avrebbe pensata uguale, visto che si trovò l'altro addosso come un mastino, pronto a spedirlo via, forse per non mandarlo a quel paese, salvo poi notare l'arma che portava con sé e provare a infinocchiarlo con proiettili mal prodotti, tentativo imprenditoriale che morì sul nascere, visto che l'altro, per la sorpresa di Phil più totale, era lì per curiosare - certo - ma per provare e magari acquistare armi da mischia.
    Il biondo posò il suo sguardo eterocromatico laddove batteva la mano del riccone, ovvero sul suo portafogli 'Ah beh, se c'hai grano a me va bene' pensò lui, appuntandosi il rigonfiamento monetario altrui con il sollevamento di un sopracciglio, salvo poi aggrottare la fronte alle parole finali dell'altro.
    "Ma le sai almeno usare?" forse avrebbe dovuto contare fino a dieci, ma non era decisamente nel suo stile. Osservò il damerino con sufficienza per diversi istanti, forse per farlo sentire a disagio e fargli capire come volesse una risposta sincera "Se vuoi un'arma per combattere - combattere davvero, non come con le pistole, che ti nascondi in un angolo e spari alle spalle - prima cosa devi saperla usare: non è mica una pistola che punti e bam, se sei abbastanza vicino ammazzi chiunque" si capiva che odiava le pistole? "E se vuoi un'arma per combattere e aprire i culi, allora devi trovare una stracazzo di arma che sia adatta a te"
    Fece un passo indietro, quindi iniziò a girare attorno al tipo, osservandolo e squadrandolo. Tentò di afferrargli le mani per sentire se avesse calli o altri segni di fatica, poi tornò davanti all'altro "Non mi sembri uno da arma pesante, ma neanche da spada: sei uno da attacco veloce"
    Il biondone stava sparando sentenze un po' a caso in vero, ma un po' di occhio lo aveva e fu per quello che afferrò per l'altro tre armi.
    "Questa è una daga: lama leggera abbastanza lunga da essere utile anche a medio raggio." affermò lui, girando la lama in mano e piantandola poi nel manichino in centro alla stanza.
    "Questi invece sono knuckle, dei tirapugni" affermò lui avvicinandole mani all'altro nel mentre indossava una coppia disuguale di fist: quello destro era in argento, quello sinistro era in oro "Quello d'argento è in argento del sangue: farà sanguinare i tuoi nemici come maiali al macello" affermò lui, ruotandolo "Questo in oro, invece, aumenta la tua forza, anche se non lo indossi, ma lo porti comunque addosso" propose lui, facendo un paio di passi indietro e mostrando come si usassero, semplicemente.
    "Li vuoi provare sul manichino... o contro di me?" chiese lui, inclinando un sorriso un po' bastardo "Se vuoi altre armi, comunque, ti faccio provare tutto lo stracazzo che vuoi... ma se ti fai male, non prendetela con me" precisò infine, ricordando poi a sé stesso come gli avvocati non esistessero a Denrise, e quindi neanche le richieste di risarcimento.
    RevelioGDR


    Scegli i fist o le daghe o l'arma che preferisci dal negozio, se vuoi, e provale o sul manichino o descrivi come attaccheresti Phil
     
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  5. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Accoglienza a parte, ciò che quel luogo vendeva, gli interessava e ormai era intenzionato a comprare qualcosa, ragion per cui non si sarebbe lasciato certo intimidire dai modi del biondo, anzi... aveva un non so che di stimolante, era un po' come una sfida e, ormai era chiaro, Nick amava le sfide.
    Aveva pistole, fucili, piccole mitragliette e svariate armi di quel genere, tutte eleganti e adatte in qualsiasi occasione, a differenza di quelle per la distanza ravvicinata, tuttavia aveva deciso di allargare i propri orizzonti -lo aveva deciso appena messo piede lì dentro, sì- provando qualcosa che lasciasse maggiormente il segno. Certo, la pistola ti lasciava un bel buco in fronte, ma vuoi mettere con una bella scazzottata? Ti lascia il segno e da pure soddisfazione, oltre che liberare dallo stess accumulato che, nel caso di Nick, spesso era parecchio e a volte diventava anche insopportabile. E poi, da sempre, si chiedeva a cosa servisse essere ricchi, se poi i soldi rimanevano a marcire in qualche cassaforte o in qualche banca. Lui non aveva le mani bucate, o non sarebbe arrivato molto lontano, tuttavia non si tirava indietro quando si trattava di spendere.
    Un piccolo sorrisetto si allargò sulle sue labbra alle parole dell'altro, poi si strinse nelle spalle. Sono qui per questo iniziò, facendo vagare ancora un po' il suo sguardo lungo le pareti ben rifornite. Come credo di aver già detto, o forse no, prediligo le armi da fuoco, che ho sempre usato, ma c'è sempre una prima volta per tutto, mi sbaglio? chiese, anche se piuttosto che una vera e propria domanda, era più che altro retorica. Non si era mai dilettato nell'uso di quel tipo di armi, ma era uno che imparava in fretta.
    Si fermò a riflettere, lasciando che Philipp continuasse a parlare e a manifestare la sua poca simpatia per l'arma da lui preferita. Sembrava quasi la considerasse un'arma un po' da vigliacchi -o da femminucce, dipende dai punti di vista- ma Nick non era certo là per aprire un dibattito sull'utilità di queste ultime.
    Sì, è proprio quel genere di arma che voglio. Usare una pistola è figo ed è veloce -meno rischi- ma toglie tutto il vero divertimento. Fece nuovamente spallucce, osservandolo di rimando.
    Lasciò quindi che gli prendesse le mani, senza opporsi. Non si poteva dire che esse fossero rovinate dalla fatica o dal lavoro, tutt'altro, erano morbide e lisce poiché se ne prendeva cura come il resto del suo corpo, non certo perché non le usasse, ma era difficile rovinarsele impugnando delle pistole. Si rimise alle sue osservazioni, convinto che per quanto fosse scortese, sicuramente sapeva ciò che stava dicendo. L'esperto sei tu commentò solo, aspettando il verdetto.
    Guardò le armi da lui prese con estremo interesse, valutandole e soppesando le sue parole su ognuna di loro, cercando mentalmente di capire quale fosse la più adatta. Si soffermò sul tirapugni in argento, ma decise che forse avrebbe rischiato di far troppo sangue e sporcare i suoi vestiti -ma si guardò bene dal dirlo-, quindi spostò le iridi su quello in oro, che forse sarebbe stato utile, se davvero aumentava la forza, anche se Nick lo era già abbastanza. Decise, tuttavia, di iniziare prendendo la Daga tra le mani e saggiandone il materiale con i polpastrelli, oltre che la pesantezza e l'impugnatura. Non se la sentiva certo scomoda in mano, quindi tornò a guardare il ragazzo. Inizierò con questa sentenziò, girandosi verso il manichino. E me la prenderò con lui, intanto. Sono abbastanza assennato da non voler provare un'arma a me sconosciuta contro qualcuno di sicuro più esperto. Voglio prima vedere come me la cavo fu la sua semplice decisione, presa stringendosi tra le spalle. Per quanto non fosse certo un problema per lui il dolore fisico, non voleva trovarsi con qualche brutta ferita, non quel pomeriggio. Non preoccuparti, non mi lamenterò concluse, impugnando la spada e avvicinandosi al manichino. Se si fosse trovato bene, non avrebbe escluso la possibilità di uno scontro con il biondo, ma prima voleva essere sicuro. La tenne saldamente e reclinò un poco il braccio all'indietro, puntando al fianco del manichino e lasciando che il colpo partisse, sperando di centrarlo, o quantomeno sfiorarlo. Per lui, in quel momento, sarebbe stato abbastanza.
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Nick prediligeva forse le armi da fuoco "Sì, lo hai già detto." precisò Phil a braccia incrociate, scrutando l'altro male, anzi, quello lo stava facendo da quando il ragazzo aveva messo piede nel locale: ora lo stava guardando malissimo 'Armi di merda per persone di merda' del resto lui detestava le pistole e le armi da fuoco in generale, essendo lui crescito a pane e paletti, quindi col corpo a corpo come unico vero tipo di combattimento, l'unico che permettesse di preservare l'onore 'Ma lui è Inglese, cazzo ne sa di onore' si disse ancora, quasi schifato, inclinando il capo quando l'altro parve entrare un po' nel suo carugio ed ammettere come a distanza non fosse divertente.
    "Se non rischi non godi" propose lui timidamente, meno indisposto di prima ma comunque con un sopracciglio sollevato, incapace, in fondo, di dar davvero fiducia ad un non-denrisiano 'Manco saprà cosa vuol dire rischiare 'sto coglione' si stava dicendo infatti, anche se, appunto, non era sordo e le parole di Nick avevano comunque smosso qualcosa (che era già meno di niente), quanto bastava per far sì che il biondone desse consigli in fatto di armi all'altro bonazzo, e non allo scopo di spennarlo (anche), ma anche di fornire una reale consulenza, per quanto per lui chiunque non fosse denrisiano fosse degno solo di armi leggere (ma questo lui non lo aveva ancora capito).
    Sollevò un sopracciglio quando il ragazzo lo riconobbe come esperto, come a dire "Grazie al cazzo" e lo rifece quando l'altro si definì assennato "Non abbastanza da non entrare da un armaiolo con una pistola, comunque" fece lui presente, anche se non era forse ben chiaro cosa intendesse dire, manco a questo narratore, osservandolo infine non lamentarsi (che tanto a Denrise era utile quanto un cucchiaino per svuotare l'oceano) e quindi afferrare una daga e tentare un colpo sul manichino.
    'Cazzo fa?' la posizione assunta da Nick indispose Phil, che finalmente sciolse le braccia e fece un passo verso il ragazzo: per un attimo temette volesse lanciar la daga, ma poi si limitò a sferrare un colpo neanche troppo malaccio, per quanto scoordinato.
    "Impugni male la daga" affermò lui, avvicinandosi e tentando di sistemare l'arma affinché la lama puntasse verso il mento del giovine "E' come una spada, ma più leggera e si colpisce soprattutto con fendenti" tentò lui di mostrare all'altro, disegnando col suo braccio ampie curve in aria, sfiorando a tratti il manichino.
    "Comunque se hai bisogno di confidenza con l'arma, perché non provi i knucle?" fece notare lui, quasi rimproverandolo "Saprai ben tirare dei pugni no? Con quelli farai solo il doppio del danno" e fu così che tornò a braccia conserte, in attesa che l'altro decidesse cosa fare.
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  7. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Forse, quando si trattava di armi o del suo lavoro, Nick tendeva ad essere ripetitivo e dire più volte le stesse cose, dimentico di averle già detto, quindi non poté biasimare il biondo per quello sguardo non proprio amichevole, ma non sapeva cosa farci. Perdonami si limitò a replicare, ma senza il vero intento di scusarsi, a dire la verità. Era là per acquistare -anche se inizialmente era entrato solo per curiosità- e non di certo per scontrarsi con un venditore burbero e fastidioso. Poi, sembrava qualificato per fare ciò che stava facendo e solo questo importava al ragazzo, null'altro. Hai ragione, rischiare è divertente si ritrovò a dire, pensando a quando era stato costretto ad usare le sue pistole -non aveva mai ucciso o forse non sarebbe là- ma le aveva comunque usate per autodifesa e doveva ammettere che era stato sempre tutto fin troppo veloce, togliendogli qualsiasi divertimento di vedere appieno le sofferenze dell'altro -forse un po' sadico, ma nessuno doveva osare alzare un dito su di lui- e soprattutto sofferenze causate da lui. Era sempre stato un colpo secco, l'altro che si lamentava e lui che se ne andava, lasciando i suoi fidatissimi uomini ad occuparsi del resto. Quindi, entrando in quel negozio totalmente sprovvisto di armi da fuoco e parlando con quel ragazzo totalmente contro le armi da fuoco, aveva preso la decisione di allontanarsi dalla sicurezza della sua fedelissima backup, in quel momento silenziosa sui suoi pantaloni, optando per qualche arma da distanza ravvicinata o, anche, da corpo a corpo.
    Possiamo pure dire che la frase successiva del biondo lo rese così tanto confuso da colpirsi da solo, e non era un bene viste tutte le armi in giro, perciò non replicò subito, incrociando le braccia al petto dopo aver sfiorato ancora con i polpastrelli la canna della pistola. A me veramente sembra il luogo giusto dove entrare con un'arma replicò, scuotendo appena la testa. Sì, se lo era appena inventato ma qualcosa doveva pur dire. In ogni caso, è innocua... almeno per ora concluse, enigmatico, con una scrollatina di spalle. In fondo aveva ancora la sicura inserita e lui non stava premendo il grilletto, quindi... che genere di problemi aveva, esattamente?
    Ma lasciò perdere, non aggiungendo altro e afferrando la daga, deciso a colpire il manichino. Forse fu un bene che la sua scelta ricadesse sull'essere inanimato e non su Philipp, visto che il suo colpo non fu proprio dei migliori e se ne rese conto da solo, anche se credeva di fare di peggio.
    si girò verso di lui quando parlò, annuendo e lasciando che gli sistemasse la daga tra le mani. Ora la lama puntava verso se stesso.
    Al suo consiglio, però, lasciò che il braccio cadesse lungo il fianco, stringendo ancora l'arma perché non rovinasse a terra, riflessivo. Se dici che è meglio, proviamo. Ma preferisco quello d'oro asserì, porgendogli la daga in attesa che la prendesse -o che gli dicesse dove metterla- e, una volta fatto ciò, avrebbe afferrato il tirapugni, saggiandolo con la mano e ponderandone il peso. Allora, questa volta vogliamo combattere? Domandò al biondo, sfilandosi al contempo la pistola per posarla ed evitare che fungesse da difficoltà durante il combattimento o che si danneggiasse... o che in qualche modo partisse un colpo diretto al suo piede. Forse con questo, non avrò bisogno di esercitarmi con il manichino, i pugni so tirarli affermò, anche se non aveva nessun dubbio che sarebbe potuto finire sconfitto lo stesso, ma certo questo non aveva né voglia né intenzione di dirlo.
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    A Philipp - non si fosse capito - poco importava delle scuse di un Inglese, o, se era per quello, pure delle sue opinioni: poteva non essere proprio il più severo e duro dei Denrisiani, ma era molto rigido sulle sue posizioni e se sui vampiri aveva pian piano cercato di aprirsi (per amore) uno spiraglio, sugli inglesi proprio non pareva riuscirvi.
    Sogghignò comunque quando l'altro mostrò un certo interesse per il rischiare, ma in vero sorrise più nel sentirlo ripetere una sua idea che per lui: era semplicemente soddisfatto di sentire l'altro ammettere che lui avesse ragione (come sempre (?)), così come si stizzì nel vederlo confuso sul perché non fosse stato elegante entrare armato "Inglesi..." ringhiò infatti lui, un po' a vuoto, forse perché, sotto sotto, neanche lui sapeva dire perché non si potesse entrare da un fabbro armati: lo aveva in effetti fissato con disprezzo, schiudendo la bocca un paio di volte ma senza davvero emettere suono, salvo poi, con fastidio, apostrofare l'altro sulla sua presunta nazionalità per chiudere la questione.
    Solo un bambino avrebbe potuto chiudere a quel modo un discorso, ma in fondo Phil su molte cose era infantile, mentre su altre era professinale a livelli integerrimi: poteva reputare l'altro un cretino, poteva anche pensare di rifilargli proiettili facendoglieli strapagare, ma mai avrebbe venduto anche ad un idiota armi scadenti o avrebbe permesso a qualcuno di comprarne una senza saperla maneggiare correttamente, al meglio delle sue capacità didattiche: lo doveva a sé stesso, all'altro, al mondo stesso (?), come fabbro, come negoziante e come Cacciatore istruttore.
    Nick non aveva mai opposto particolare opposizione al testardissimo negoziante, assecondando le sue strambezze, quindi fu naturale che assecondasse anche le sue istruzioni, lasciandosi guidare e notando immediatamente la differenza, quanto bastava per farlo fidare anche su altro, come sulla scelta di armi alternative: per il denrisiano, l'arma giusta, al netto di ciò che sapeva dell'altro, parevano essere i knuckle 'Insomma, solo un coglione inglese saprebbe non tirare uno stracazzo di pugno' e fu proprio per quello che prima glieli propose e poi si accertò che l'altro sapesse davvero tirare un pugno (?).
    Lo vide impugnare quello doro e a quel punto lui gli regalò un ghigno 'Povero pezzente inglese del cazzo' si disse lui, scotendo un poco la testa e avvicinando l'altro.
    Sistemò sulle dita dell'aspirante Vil knuckle d'oro, poi impugnò anche quello d'argento "Cos'è, la destra la usi per i pugni e la sinistra per le pugnette" si fece beffe di lui con un sorriso stronzo, tentando di far calzare al ragazzo anche quello in argento, ovviamente alla mano sinistra però "Se ne usano due insieme. Anche diversi, così puoi sentire meglio la differenza: te ne accorgi no, che quello di destra ti fa sentire più forte?"
    Era un tirapugni in oro che aumentava in effetti il Coraggio delle persone, ma quello Phil non lo disse, limitandosi invece a tirarsi indietro i capelli e mettersi in posa da combattimento, nel mentre spiegava le particolarità delle armi a livello tecnico, come la loro comodità e come gli anelli si adattassero alle dita della persona per calzare a pennello senza però lasciar graffi o troppi calli, volgendosi di colpo quando seppe che questa volta sarebbe stato lui il bersaglio, visto che -in effetti - un pugno lo sapeva tirare.
    "Se sai tirare dei pugni lo decido io" propose lui voltandosi del tutto ed osservandolo posare la pistola in un angolo. Si mise in posa, piegando un poco le ginocchia e sollevando la guardia, senza far uso di alcuna arma "E visto che io i pugni li so tirare, e indosso abiti scudo, direi che non mi servono tirapugni"
    Serrò i pugni, gonfiò i muscoli e assottigliò lo sguardo 'Perché finisco per prendere a pugni tutti gli inglesi che conosco?' si chiese lui per un istante, dandosi poi un'insolita risposta 'Meglio di quando mi scopavo i vampiri' e con quella coscienza in corpo, schizzò in avanti, abbassando il pugno sinistro e tentando un colpo allo stomaco dell'altro.
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    Non è un vero combattimento, ma come con roberta, per dare un minimo di idea di cosa succede, metto sotto il danni (sempre che tu non pari).
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  9. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Forse quella deviazione dalla sua meta principale, non era stata totalmente una perdita di tempo, per quanto l'uomo davanti a lui fosse scortese e poco incline ai sorrisi, a lui importava cosa avesse da vendergli -e stranamente non si riferiva al pene. Aveva ignorato, per la maggior parte, i suoi ringhi e il suo tono poco garbato, cercando piuttosto un'arma che potesse essere adatta a lui.
    Da che ricordava, non si era mai dilettato con armi da corpo a corpo o anche con quelle da distanza ravvicinata, per quanto anche certe pistole potessero più o meno fungere allo scopo, ma c'erano diversi svantaggi nell'usarle da vicino; come per esempio il boato che gli sarebbe rimbombato nell'orecchio assordandolo per un dato periodo di tempo, poi tutta quella polvere da sparo che finiva in giro, sicuramente rendendolo positivo al test del guanto di paraffina, il rinculo... A dire la verità alcuni di quei problemi c'erano anche da lontano, ma a Nick pareva tutto amplificato dalla vicinanza. Invece, altre tipologie di armi avrebbero lasciato in pace le sue orecchie e non lo avrebbero cosparso di polvere da sparo, molto più difficilmente individuabile rispetto a del sangue, che quindi si riusciva a vedere e lavare. Stava facendo molte divagazioni mentali, l'uomo d'affari, il tutto per dire che era molto curioso di sperimentare nuove cose -e nuove posizioni a letto, se possibile. Prese quindi quello d'oro che gli sembrava più affine a lui, secondo la descrizione del biondo: non era male l'idea di aumentare la propria forza e forse l'altro avrebbe contribuito solamente a far alzare il prezzo del lavaggio, cosa che Nick non poteva mica permettersi! (?)
    Lasciò che l'altro gli sistemasse il knuckle, trattenendo tra i denti una qualche battutina sarcastica, ma lui mise una grande toppa alla propria carenza, sparando una battuta che gli fece inarcare il sopracciglio e scuotere la testa. Perché avrebbe dovuto aver bisogno di "pugnette" se tutte le volte che voleva, poteva trovare qualcuno -o qualcuna- da portarsi a letto?
    Umorismo denrsiano? domandò poi, incrociando le braccia al petto. Ovviamente dopo che Phil gli ebbe messo entrambi i tirapugni. Ma lasciò cadere il discorso con quella sporadica domanda, decidendo poi di concentrarsi su ciò che realmente era importante.
    In effetti mi sento... diverso? Propose, anche se in realtà lui era sempre forte! Ma quel biondo non aveva mica visto i suoi muscoli? Probabilmente no. Stavolta, però, voleva che il suo bersaglio fosse umano e che potesse quindi difendersi e colpire, non uno stupido manichino inanimato.
    Okay, ma non scaldarti sbuffò, liberandosi della sua pistola per essere completamente libero di muoversi senza quel leggero peso sul fianco a rischiare di ostacolarne i movimenti.
    Va bene, se lo dici tu mi fido, eh? propose, quasi imitando l'altro nella posizione, ma assumendo un'aria più difensiva. Era abbastanza bravo nel corpo a corpo, ma non aveva mai sfidato un denrisiano con abiti scudo e sicuramente molto molto esperto di armi per lo scopo. Sarebbe finita male? Si augurava di no, ma tenne alta la guardia per incassare con quanta più dignità possibile.
    Finalmente il combattimento -se così si può chiamare- stava per iniziare e Nick si preparò, mentre l'altro scattava verso di lui con un pugno che sembrava molto molto minaccioso, dirigersi verso il proprio stomaco. Strinse i pugni un poco e si chiuse in posizione ancora più difensiva, sapendo che su quell'aspetto era ancora molto carente, infatti il pugno arrivò e lo sentì; forse con meno forza che se fosse arrivato direttamente, ma comunque un fastidioso formicolio lo pervase. Era forse riuscito a smorzare la potenza contrapponendo le braccia, ma non era stato sufficiente. Ci sai fare mormorò poi, a mo' di complimento.
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Bisognava avere un ego grande come l'arnese di Adamas per sorridere in faccia al puro disprezzo di Philipp, ma fortunatamente Nick pareva dotato di questa fortuna.
    La prima, ovviamente, del resto uno come il biondone cosa poteva pensare di Nick, se non che andasse avanti ad onanismo davanti allo specchio? Certo, avesse saputo delle sue deboli e fragili orecchie, sensibili al suono, avrebbe pensato anche di peggio, ma quello che vedeva gli era al momento sufficiente.
    "Umorismo e basta" rispose provocatoriamente a Nick, finendo col mettergli le armi alle mani, pronto a menarle come non ci fosse un domani, nel mentre l'altro neanche sapeva dire se si sentisse davvero diverso o meno "Usali e capirai" rispose lui, forse un po' enigmatico e in vero, probabilmente, solo voglioso di finire tutta quella storia quanto prima, del resto non aveva un carattere particolarmente amabile e per quanto l'altro si facesse scivolare addosso tutto, restava il fatto che anche l'altro avesse un cuore e lui paresse permanentemente col ciclo.
    "Non mi sono ancora scaldato" l'altro intendeva dire ovviamente di non arrabbiarsi e persino lui ci era arrivato, ma ormai si era deciso di scontrarsi e il ragazzo non vedeva l'ora di rompere qualche osso con la scusa che fosse per la prova all'altro 'Sarà divertente' si disse scrocchiandosi il collo, osservando il rivale posare la pistola, incassando la sua non-richiesta fiducia e quindi gettandosi contro di lui con un primo decisivo pugno, necessario a far comprendere come a lui non servissero davvero armi per essere pericoloso 'Non sono un inglesino del cazzo' si disse lui, balzando indietro e sentendo tessere le sue lodi.
    "Anche tu non sei male come sacco da botte" lo sbeffeggiò, levando la mano e facendogli segno di farsi sotto "Avanti, fammi vedere che sai fare. O davvero con quelle mani ci meni solo il cazzo?"
    Perché, alla fine, un insulto sessuale ci stava sempre bene durante uno scontro.
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  11. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Si passò un braccio sulla fronte, atto a levare un minuscolo rivolo di sudore. Dopotutto, erano a poco più di metà maggio e il caldo non perdonava, oltretutto stavano mezzo combattendo, ragion per cui era più che normale sudare. Non che Nick non fosse figo anche in versione sudata, ma preferiva non succedesse. Ecco, se avesse espresso quel pensiero a voce alta, il biondo avrebbe avuto un motivo ulteriore per discriminarlo a causa della sua natura da "inglese", ma non aveva nessuna voglia di aggiungere benzina sul fuoco, ragion per cui quell'affermazione non uscì dalla sua mente, limitandosi ad estrema concentrazione per quello che stava avvenendo.
    Piegò il capo di lato alla sua affermazione, chiedendosi se lo stesse prendendo in giro o davvero non ci fosse arrivato, ma non aveva né tempo né voglia di indagare se fosse stupido davvero o fingesse. Improvvisò un sorriso al suo """complimento""" e si massaggiò le nocche. Lo fece più per saggiare la nuova tipologia di forza, più che per vero e proprio dolore, anche perché non è che avesse tirato un colpo chissà che potente per i suoi standard. Ad ogni modo, quei due tirapugni lo stavano convincendo ed era indeciso su quale dei due comprare o se comprare entrambi, tanto il prezzo non era proprio un problema per uno come lui. Boh, non sapeva proprio per cosa optare: quello che gli donava una maggior forza o quello che produceva miglior danno? Si ripromise di chiederglielo, mentre si rimetteva in assetto di battaglia, per così dire.
    Ti ringrazio si limitò a dire, alzando appena gli occhi al cielo. Non voleva essere considerato un sacco da boxe ma aveva il sospetto che l'altro l'avrebbe considerato tale anche se fosse stato il combattente più forte al mondo. Scosse appena la testa. Se proprio ci tieni... aggiunse, caricando ancora il braccio e mirando stavolta al petto dell'avversario. Di mirare al viso non ci pensava; era improbabile, ma se lo avesse colpito avrebbe potuto rovinare quel bel faccino. Alla fine, colpito Philipp o meno, sarebbe indietreggiato per poi tornare a guardarlo negli occhi. Sono piuttosto indeciso su quale comprare. Consigli? Era una domanda innocua, anche se non aveva dubbi che avrebbe avuto da ridire pure per quella.
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    'Già stanco, inglesino?' Phil notò il ragazzo cercare di non sudare asciugandosi la fronte ed ovviamente ricondusse la cosa - come ogni cosa - alla debolezza degli inglese, non cogliendo la sua gentilezza nel non farsi vedere bonissimo e sudato davanti a lui, decisamente da troppo in astinenza sessuale.
    Non lo ringraziò, dunque, se non a botte ed insulti, cosa che destò il sarcasmo dell'altro "Seo a Denrise: se ti rode, mena le mani" il che poteva anche essere vero, ma cristo dio, Phil, potevi anche essere un po' meno pesante eh? Ma Cicciolina non è mai passata a Denrise, non vi ha mai fatto vedere il programma del Partito dell'Amore al motto di "fate l'amore non fate la guerra"?
    Evidentemente no: Phil voleva due colpi da Nick, ma era troppo sassy per chiedergli ciò che si sarebbe anche meritato, prendendosi invece solo due mazzate. Si mise in posa e regalò un sorriso feroce, tentando un passo indietro al colpo di lui, incassandolo comunque sul petto senza emettere un verso.
    Un secondo balzo indietro e si palpò i pettorali, togliendosi anche i vestiti per controllare eventuali segni "Non male..." affermò lui, rilassato, rilevando come fosse in perfetta forma e mostrando per quello anche un ghignetto soddisfatto.
    Si ricompose, sollevò le proprie sopracciglia ed avanzò verso il tizio che aveva davanti, incrociando le braccia "Sinceramente? Avevo abiti scudo ma mi hai comunque fatto il solletico: prendi le armi in argento del sangue" ed indicò l'opportuno knuckle "Non farai chissà quali danni, ma almeno li farai sanguinare come vitelli al macello, e questo ti aiuterà a vincere"
    Quella fu la sentenza di Philipp. Un passo indietro e piegò la testa "La coppia te la vendo per 250 Galeoni: se hai problemi, puoi tornare e lo risolviamo... e se mai diventerai un guerriero decente potremo anche parlare di armi su misura" propose lui, evidentemente incapace di non insultare l'altro per più di 3,5 secondi.
    Ma sai come si dice no, Nick? Chi disprezza compra!
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    Non è un vero combattimento, ma come con roberta, per dare un minimo di idea di cosa succede, metto sotto il danni (sempre che tu non pari).
    PV Nick: 41
    PV Phil: 64-13=56

    COR31+2; d20=10+8-5-5 (abiti scudo)
     
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  13. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Era davvero quasi sul punto di chiedergli che sorta di problemi avesse, ma si trattenne. Voleva davvero qualche arma ed inimcarsi -con un motivo valido, almeno- il negoziante dal quale stavi comprando... beh non era proprio un'idea troppo intelligente, quindi decise di tacere e cercare di mostrarsi quantomeno decente in combattimento, sperando di non prenderle sonoramente dall'altro.
    Finalmente quella specie di combattimento di prova iniziò e Nick poté azzardare un pugno verso l'altro, mirando al petto, chiedendosi se avesse calibrato bene il colpo, se avesse usato abbastanza forza...
    Quando Phil balzò indietro, Nick si rimise in posizione eretta, approfittando di quel momento di presunta distrazione del biondo -così gli sembrava, ma per quel che ne sapeva l'uomo, l'altro poteva anche essere attentissimo- per osservarlo da capo a piedi, prendendosi anche qualche secondo per apprezzarne il corpo muscoloso e ben definito che non gli sarebbe certo dispiaciuto tra le lenzuola -o in qualunque altro posto-. Nick poteva essere classificato come quello che "basta respiri" o "basta abbia un buco" anche se, a dire il vero, i suoi partner occasionali se li sceglieva bene, dopo un'attenta analisi. Proprio com'era successo con Eve a Dubai! Sarebbe stato abbastanza ipocrita affermare che a lui l'aspetto fisico non interessasse, perciò optava direttamente per essere diretto e sincero.
    Felice di non essere messo così male commentò, in riferimento alle sue abilità combattive, ricambiando anche il ghigno che era comparso in faccia al biondo. Anche a Nick succedeva, quando vinceva una sfida, e non poteva che capire l'altro. Si prese un altro secondo per osservarlo, passandosi appena la lingua sulle labbra in un gesto apparentemente casuale
    Afferrò i kunckle da lui indicati, ampliando quel suo sorrisetto. Era felice di essere riuscito almeno a scalfirlo, nonostante avesse abiti scudo che, invero, non sapeva esattamente cosa fossero ma dal nome presupponeva fossero resistenti e svolgessero la funzione di scudo. Abiti scudo? Beh, potrei ripassare e farci un pensierino, sembrano interessanti. Commentò, saggiando con le dita i due tirapugni d'argento, sentendoli leggeri ma comunque potenti -entro un certo limite- e gli sarebbero potuti tornare utile in svariate occasioni.
    Tirò quindi fuori il portafogli porgendo all'altro i 250 galeoni richiesti, improvvisando una risatina. Ci penserò, non mi dispiace questo acquisto ed altre armi non potrebbero far altro che bene. Pagò e con un ultimo cenno della testa, lasciò il negozio.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
     
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