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.Evelyn StanfordApril 2020LondonAll the lights are sparkling for you, it seems.Parlato- Pensato- AscoltatoDi certo quando aveva fantasticato sulla loro serata fuori, non aveva immaginato un risvolto del genere per la loro prima uscita dopo parecchio. Non che qualcosa stesse andando storto, semplicemente non si aspettava di vivere una situazione così strana e particolare. Non credeva che avrebbe rivisto Jessica, si era chiesta diverse volte che fine avesse fatto, ma aveva perso i contatti con lei e la madre per lo più e anche se sapeva della sua carriera accademica non pensava che ritrovarla sarebbe stato così semplice. Ancora meno poteva immaginare che lei e Daniele condividessero qualcosa di intimo e personale, anche se più ci rifletteva più le sembrava che i due potessero davvero funzionare: certo, differenza di età di ruolo a parte. Si fidava molto del ragazzo, sapeva che non era il tipo da approfittarsene o da scegliere un rapporto del genere per il gusto di provare il brivido di qualcosa di nuovo e proibito, se diceva di essersi innamorato era sicuramente così. Eppure al contempo provava per Jessica qualcosa di molto simile ad un istinto protettivo, avrebbe voluto saperla al sicuro e una parte di lei non faceva altro che ricordarle che forse avrebbe dovuto avere una relazione con un suo coetaneo e non con una persona ben più grande.
Certo, lei non era nemmeno per giudicare le loro scelte, non aveva alcuna intenzione di esprimersi in merito se non per aiutare Daniele o per ascoltarlo, sempre che volesse parlargliene. Infondo il ragazzo era più bravo di lei a mettersi a nudo ed esporre le proprie idee, lei aveva sempre finito per tenere molte cose per sé, prima fra tutte la sua natura. Quando si erano conosciute Eve era ancora una strega, non di certo un vampiro, e le faceva strano pensare a quante cose fossero cambiate da allora. Probabilmente anche l’amico sarebbe rimasto schifato da quella sua nuova “versione”, sospettava che l’avrebbe allontanata o che avrebbe cambiato atteggiamento nei suoi confronti, immaginava avrebbe preso le distanze e quello era uno dei motivi per cui nessuno doveva sapere.
Cercò di levarsi di dosso quell’insieme di sensazioni strane e quando Daniele le propose di uscire dal locale annuì con un sorriso gentile e si alzò poco dopo. “Ma certo figurati, non preoccuparti.” rispose quindi, salutando ancora con un cenno impacciato Blake e Jessica, se l’avessero vista, e dirigersi al bancone per pagare e poi uscire nella piazzetta. L’aria fresca della sera le scompigliò i capelli e per quanto lei non avesse una percezione normale del calore e del freddo, il vento leggero continuava a piacerle, le ricordava le serata d’estate passate a Central Park, alcune di queste proprio con Daniele a osservare le stelle. Lanciò un’occhiata al cielo anche quella sera, sorridendo appena ripensando a quando erano più giovani, ai loro discorsi anni prima.
“Allora…vuoi dirmi come è successo? Quando magari…?” provò a spronarlo con gentilezza e più tatto possibile, di certo l’ultima cosa che voleva era farlo sentire sotto accusa o in un interrogatorio, di certo non era ciò di cui aveva bisogno ora.code by ;winchester. -
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.Evelyn StanfordApril 2020LondonAll the lights are sparkling for you, it seems.Parlato- Pensato- AscoltatoSe le avessero detto qualche ora prima che avrebbe incontrato Jessica a Denrise, dopo anni, sicuramente non ci avrebbe creduto. E avrebbe riso dubbiosa e incredula se le avessero anche detto che aveva una relazione con Daniele. Quella, forse, era la parte che la sorprendeva di più, non tanto per la compatibilità tra i due ma perché era assurdo che proprio due delle poche persone che conosceva stavano assieme, e non era stata lei a presentarli! Di fronte a coincidenze come quelle faticava a non pensare a quanto fosse piccolo il mondo e quanto certe situazioni fossero davvero assurde.
Ma non aveva intenzione di parlare di sé stessa, di come avesse preso la notizia, quanto piuttosto di Daniele e di come stesse vivendo tutto quello. Da persona razionale come se la ricordava non aveva idea di come stesse vivendo tutto quello e temeva che potesse darsi colpe che non aveva, o pensare che lei avesse intenzione di giudicarlo molto più di quanto in realtà non avrebbe fatto. Gliene avrebbe parlato lo stesso, senza quell’incontro? Avrebbe specificato che la persona di cui si era innamorato era una sua studentessa? Forse sì, infondo erano stati lontani parecchio e Daniele era una persona che parlava –di certo più di lei- di quel che stava passando, o almeno con lei lo aveva fatto anche in passato.
Lo affiancò sulla panchina, sedendosi accanto a lui e aspettando paziente che fosse lui a cominciare il discorso e iniziare a parlare. Lo ascoltò quindi, pronta a qualsiasi cosa le avrebbe detto, e alla fine sorrise con dolcezza. “Non è niente di indecente, Daniele, e a me non dispiace che la serata sia andata così. Immagino non sia semplice, ma sono felice che tu me ne stia parlando e non penso che sia una perdita di tempo o chissà che altro.” gli fece notare con gentilezza per poi lasciarlo proseguire. Lasciò che le prendesse le mani, avvertendo il suo calore e il suo sangue pulsare rapido sotto la pelle, ma si concentrò sulla sua voce come cercava di fare ogni singola volta, ormai abituata a quel genere di sensazioni.
Si fece attenta e lasciò che le dicesse tutto, senza interromperlo, assimilando lentamente ogni singola parola e cercando di ricostruire nella propria mente quel racconto. Per quanto sembrasse assurdo dopotutto sembrava una storia quasi romantica e Eve non potè fare a meno di sorridergli intenerita, aspettando che finisse prima di parlare. “Beh… a me sembra chiaro che sei innamorato, non c’è altra spiegazione. E sì, avresti potuto sicuramente trovarti una storia più semplice, meno pericolosa anche per il tuo ruolo, ma non scegliamo di chi innamorarci.” gli ricordò con più delicatezza possibile per scuotere la testa.
“Non me lo hai chiesto perché io sto bene, e perché possiamo anche parlare di te per una volta.” replicò prontamente, tranquilla, per poi mordicchiarsi il labbro inferiore cercando di pensare a cosa dire di Aaron Barnes. “E’ davvero una cosa così terribile? Aaron è molto diverso da suo fratello. E dolce, simpatico, disponibile, gentile con me… mi ha anche dato una promozione quando avrebbe potuto benissimo licenziarmi! Mi ritengo fortunata, anche se devo ammettere che Blake sa come mettermi a disagio.”code by ;winchester. -
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.Evelyn StanfordApril 2020LondonAll the lights are sparkling for you, it seems.Parlato- Pensato- AscoltatoMai avrebbe pensato che Daniele potesse avere una cosa del genere da confessarle, non era niente di così sconvolgente , ovvio, ma non si aspettava quella notizia, ancora non sapeva nemmeno lei come prendere quella relazione anche se sapeva bene da sola che non era nella posizione giusta per giudicare o per capire se quel rapporto fosse giusto o sbagliato. Non voleva in alcun modo farlo sentire sbagliato, immaginava che molti altri avrebbero guardato a quel legame con qualche dubbio e parecchie domande, di certo una relazione professore-studente non era sempre ben vista.
Per quel che la riguardava l’importante era che entrambi fossero felici, pensava che quello fosse il dettaglio più importante, che avessero davvero intenzione entrambi di continuare, a lei quello bastava. Sapeva che Daniele non ne avrebbe mai approfittato: poteva comprendere di certo il fascino che esercitava su Jessica, Daniele era un ragazzo affascinante e sicuramente dolce e interessante, ma lui non era il genere di persona che ne approfittava o che usava le proprie carte a sfavore di qualcun altro.
Conoscendolo era sicura che avesse provato a trattenersi, aveva parlato di un mese ma era certa che avesse passato anche ben più tempo a farsi domande su domande, a chiedersi se davvero non ne potesse fare a meno. Le sembrava quasi di poterlo vedere mentre passava le ore a riempirsi di domande, a chiedersi se ne valesse davvero la pena, se fosse la cosa giusta da fare, e se proprio non potesse farne a meno. Anche se ora gli sembrava più tranquillo temeva che potesse sentirsi “in colpa” anche con lei presente, quando tutto ciò che voleva era alleviare le sue sofferenze e provare a farlo sentire meglio.
Fu felice di sentirgli confessare quanto fosse felice di averla ritrovata e si sentì subito apprezzata, utile in un certo senso. Lo guardò emozionata, sorridendo appena. “E io sono felice di essere qui con te, di nuovo. E lo sarò comunque, qualsiasi cosa accada. Posso solo immaginare come tu ti senta con tutta questa storia, intuisco i tuoi dubbi ma se è amore…allora è la cosa giusta. Sei sempre stato impeccabile col tuo lavoro, ti conosco abbastanza da esserne certa, ma questo va oltre il tuo controllo e non fa di te un insegnante meno bravo, o meno responsabile.” cercò di spiegargli per poi seguirlo con lo sguardo mentre si alzava dalla panchina. Si aprì in un sorriso più luminoso e annuì, accettando la sua mano e alzandosi dalla panchina. “Non posso certo rifiutare, mio cavaliere.” replicò prendendolo in giro e ridacchiando divertita. “Niente più Barnes per stasera, promesso!”code by ;winchester.