Non credi che dovremmo parlare?

Blake&Mia

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    Aveva fatto tutto il possibile per aiutarla, si era preso anche il "è finita" di Lilith e per fortuna erano anche tornati insieme. Blake amava davvero Lilith, più di ogni altra cosa al mondo, si era innamorato di quel faccino dolce, di quelle labbra carnose, di quei capelli che cambiavano colore quando lui faceva qualcosa e sopratutto di come lei lo faceva sentire. Il fatto era che Blake era sicuro di quello che faceva ed era anche una persona a cui non piacevano le regole, le restrizioni. Era sicuro di quello che provava per Lilith esattamente come era sicuro di quello che NON provava per Mia. Mia Freman era stata un'amicizia inaspettata, cominciata per sfida e finita in affetto. Blake le voleva veramente, ma veramente bene ma non si sarebbe mai potuto innamorare di lei, erano così dannatamente diversi che era impossibile non litigarci ogni volta che la vedeva. Ma questa volta, forse, aveva un pò esagerato. Aveva prso iniziativa sulla sua vita e non aveva neanche chiesto il permesso. Aveva deciso che doveva coinvolgere Cameron di sua sponte, aveva deciso di dover chiamare il prefetto dei dioptase ed aveva anche deciso di riunire le tre ragazze come se fossero una task forz contro una persona nociva. Forse lo aveva fatto anche per dimostrare a tutte e tre che potevano essere utili in qualcosa e che non serviva per forza un uomo che le proteggesse. Nella su mentalità assurda, Blake aveva cercato di fare una cosa carina per tutte e tre ed alla fine era finito che si era fatto lasciare da Lilith, Jessica se ne era andata a Londra senza dirgli niente e Mia... beh ancora non riusciva a parlare con lei. Forse la biondina era quella più incazzata per la storia, quindi decise di farle dei biscotti, metterli in un cestino e recapitarglieli in sala comune tramite un elfo che gli fece solamente un favore. Ma infondo Blake sapeva farsi volere bene quando decideva davvero di essere una persona normale. Ovviamente, nel cestino c'era anche un biglietto che gli diceva di andare in giornata nelle segrete. Blake era li solamente perchè voleva stare un pò tranquillo e cercare di chiarire due tre passaggi che erano successi. Il primo tra tutti vedere se stesse bene e gioire del fatto che lei non doveva più preoccuparsi di Mark in quanto era stato espulso, e la seconda cosa di cui voleva sincerarsi che stesse davvero bene. Si mise seduto su di un piccolo muretto ed accese la sigaretta in attesa che la biondina arrivasse.
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    Si era sentita infinitamente in colpa per tutto quello che aveva causato, per tutto ciò che era successo solo perché lei non aveva saputo gestire la situazione con Mark nel migliore dei modi. In quel periodo non aveva potuto fare a meno di chiedersi quanto le cose sarebbero state diverse se lei avesse risolto ogni cosa per tempo, quanti ulteriori problemi avrebbe potuto prevenire se solo fosse stata più sveglia, più coraggiosa prima che le cose degenerassero.
    Uno dei suoi più grandi rimorsi era ovviamente il disastro che aveva combinato tra Lilith e Blake. Sapeva bene che cosa provava per l’amico, e si trattava di nulla più che sincero affetto, un sentimento che aveva confessato con più trasparenza possibile anche a Lilith, a quanto pare senza alcun risultato. Nel bel mezzo di quel disastro l’ultima cosa che avrebbe voluto era proprio creare anche una rottura tra i due: sapeva che tra loro cose andavano così, che erano spesso in burrasca e che non era certo la prima volta che si lasciavano, ma quel dettaglio non l’aveva consolata nemmeno la metà di quanto avrebbe sperato. Per quante volte si fossero lasciati o avessero litigato prima di quel momento, questa volta era stata per lo più colpa sua.
    Non c’era da sorprendersi quindi se aveva preso le distanze del ragazzo, cercando di evitare di peggiorare ulteriormente le cose visto che aveva già fatto abbastanza danni. Anche se avrebbe davvero avuto bisogno del supporto di un amico, in quel momento di crisi, aveva preso le distanze da Blake e aveva lasciato che risolvesse le cose con Lilith, sforzandosi di non farsi troppo viva e di non intromettersi. Si era preoccupata per il ragazzo ovviamente ma aveva avuto paura di esporsi troppo e più di qualche messaggio non aveva fatto, anche perché aveva anche i propri problemi con cui fare i conti.
    Le mancava Blake, ovviamente, le mancava uscire con lui, sentirsi davvero libera, al sicuro, e con una persona che poteva comprenderla, ma non voleva che quel desiderio egoistico di passare del tempo assieme rovinasse qualcosa di così bello, per il ragazzo, come la sua relazione con Lilith. Aveva capito dallo sguardo di Blake quanto ci tenesse, quanto per lui quella relazione fosse importante, e lei non era nessuno per imporsi e rovinare ogni cosa anche se avrebbe davvero avuto bisogno di un po’ di supporto.
    Ovviamente non si aspettava quella sorpresa da parte di Blake, alle volte non riusciva davvero a ricordarsi quanto il ragazzo tenesse anche a lei e non si aspettava di certo un regalo di quel tipo. Quando l’elfo le aveva portato il cestino pieno di biscotti gli aveva chiesto un paio di volte se fosse sicuro del mittente, fino a che il poverino aveva borbottato che “gli elfi non sbagliano certo mittente” e se ne era tornato per la sua strada, lasciandola sorpresa con il cestino in mano.
    Aveva trovato, sopra a tutto, un biglietto e aveva tentennato per un po’ prima di decidersi ad andare. Era ovvio che fosse felice di vedere Blake ma temeva che avrebbe finito per fare qualche altra sciocchezza, ma dopotutto chi avrebbe mai potuto vederli nelle segrete? Di certo era un luogo insolito per un incontro, ma per lo meno un luogo sicuro. Sarebbe stato per sempre così da quel momento in avanti?
    Si preparò velocemente, indossando un paio di jeans e una felpa, e poi si diresse nelle segrete. Non ci era ancora stata e di certo quello era proprio un posto da Blake: provò un leggero brivido non appena vi mise piede, chiedendosi d’istinto che cosa facessero lì sotto anche solo qualche decennio prima, e si era sbrigata a cercare Blake prima di agitarsi per nulla. “Ehi!” lo salutò quando riuscì ad individuarlo, impacciata ma comunque accennando un leggero sorriso.

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    Non poteva farci niente. Blake non si legava spesso alle persone, ma quando lo faceva diventava quasi dipendente. Non a caso aveva mandato quel cestino a Mia e non a caso faceva le incurisoni in camera di Jessica continuamente. Lui era fatto così. Aveva due migliori amiche femmine, diverse in tutto in quanto Jessica era esuberante, rissosa come lui e certe volte fin troppo nociva per il biondino! Invece Mia era il suo freno, il suo grillo parlante. In entrambe non ci aveva mai visto niente di più di un'amicizia tanto che Mia veniva vista come un ragazzo per lo più e neanche come una vera e propria ragazza e Jessica... Jessica idem! Non era attratto dai loro corpi ma dalle loro menti e dal loro modo di fare edi farlo sentire speciale. Era un egocentrico e si circondava di persone che lui riteneva valide ma che comunque riuscissero davvero a capire il suo valore! Era così che lui agiva e voleva Mia nella sua vita. Aveva capito e compreso il problema di Lilith ma lui era così e non voleva sbarrare la strada a nessuna delle sue amicizie. Infondo si sa che non puoi sapere se un uccello è fedele alla sua casa se non lo si lascia libero. Blake non era un tipo che tradiva perchè non era un tipo che si metteva con nessuno. Era sempre stato chiarissimo con tutte le ragazze con cui era stato e di tante cose che poteva essere, non era mai stato uno che illudeva le persone. Per lui il sesso era fondamentale, forse anche a causa della morte della madre, ma non voleva legami di nessun tipo. Lo aveva detto a Lilith quando si erano conosciuti e poi l'aveva scelta. Si accese la sigaretta e fece un tipo sentendo dei passi e guardando in quella direzione vedendo la biondina avvicinarsi a lui. Sorrise, ma non si alzò da dove era seduto. Ma perchè mai non ti metti la divisa? Chiese alludendo al fatto che sarebbe stata sicuramente più carina con quella! Ecco appunto,Blake che faceva Blake! Non ci poteva fare assolutamente niente. Era quello il suo modo di approcciarsi con la Freman e non lo avrebbe cambiato. Lilith voleva che non la toccasse? Non era mai successo tranne quella volta ma solamente perchè stava semplicemente piangendo ed era sconvolta. Sospirò e fece un altro tiro di sigaretta posando la schiena al muro e guardandola ancora. Come stai? Chiese semplicemente. Non era andato a scuola per 5 giorni, aveva ricevuto qualche suo messaggio al quale aveva risposto a monosillabi. Ed adesso che era rientrato a scuola doveva chiarire un pò di situazioni. Di Blake si potevano dire tante cose, tranne che scappava dalle situazioni scomode! Ma infondo come poteva scappare dalle situazioni scomode se lui era la situazione scomoda?
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    Ormai aveva capito che Blake aveva un modo tutto suo di tenere alle persone, che esprimeva affetto in maniera particolare e che alle volte quel modo era diverso da quello che avrebbe utilizzato lei e per questo finiva, qualche volta, per farla sentire in parte a disagio. Eppure questo non bastava a farle pensare che non ne valesse la pena, continuava a tenere alla loro amicizia nonostante gli ostacoli e pensava davvero che quel legame valesse anche un po’ di difficoltà. Certo non voleva farlo soffrire per colpa di quello che stavano costruendo, pensava che l’amicizia dovesse essere qualcosa di positivo, qualcosa che facesse stare bene, e l’ultima cosa che avrebbe voluto era ferirlo in qualche modo, più o meno direttamente.
    Per questo non aveva esagerato nemmeno con i messaggi, quando aveva visto che il ragazzo le rispondeva a monosillabi aveva capito l’antifona e aveva cercato di lasciarlo da solo. Aveva anche preso in considerazione la possibilità che potessero smettere di vedersi, doveva essere sincera, sia per scelta sua che per scelta del ragazzo e per quanto l’idea non l’avesse fatta felice, aveva provato a farsene una ragione. Sapeva che Lilith era importante per Blake, non negava di trovarli anche carini a tratti –quando non litigavano almeno-, e comunque sapeva che il ragazzo era felice con lei e non voleva essere la causa di una loro rottura. Era già successo, una volta le bastava, e non aveva potuto fare a meno di chiedersi che cosa avrebbe potuto fare per evitare che la situazione si ripetesse. Avrebbe dovuto evitarlo per sempre? Ne sarebbe stata capace?
    Mia non poteva di avere tanti amici, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti non poteva vantare di poter contare su chissà quante persone o, per lo meno, la sua capacità di fidarsi era diminuita più del solito. Non si era dimenticata quel che aveva visto a divinazione, sapeva che qualcun altro le avrebbe voltato le spalle e siccome poteva trattarsi di qualcosa di doloroso ma non necessariamente crudele, temeva che quel qualcuno potesse essere proprio Blake. Ma perché mandarle dei biscotti se voleva smettere di vederla? Certo, incontrarsi nelle segrete poteva voler dire che infondo quella situazione era meglio che la conoscessero meno persone possibile.
    Si era immaginata senza Blake, almeno ci aveva provato, e aveva capito che la cosa l’avrebbe fatta soffrire ma se era quello che avrebbe dovuto fare per saperlo felice, insieme a Lilith, lo avrebbe fatto. Cercò comunque di non farsi troppi castelli in aria, di mantenere la mente aperta e non partire prevenuta nonostante le premesse. Non poté evitare di alzare gli occhi al cielo e sorridere appena alle sue parole. “Sempre lì a criticare! Non stiamo andando a lezione.” gli fece notare piuttosto tranquilla, avvicinandosi a lui e notando che stava fumando. Si poteva fare, nelle segrete? Era agitato, per questo lo stava facendo? Non avrebbe saputo dirlo, ma di certo era ben più preoccupata per lui che per sé stessa, come sempre.
    “Io sto bene… e tu?” domandò con dolcezza, infondo Mia sapeva che il ragazzo era stato lontano da scuola per qualche giorno, non aveva idea di dove fosse stato e che cosa avesse fatto ma era ovvio che si fosse preoccupata per lui e infondo glielo aveva anche dimostrato con i suoi messaggi, anche se aveva provato a non tediarlo troppo e aveva desistito dopo un po’, ricevendo sempre e solo monosillabi. Era davvero interessata a sapere come stesse, non dubitava del fatto che se fossero stati costretti ad allontanarsi avrebbe continuato a preoccuparsi per lui e le sarebbe mancato non poco.


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    Blake non sarebbe mai diventato il burrattino di nessuno e sopratutto, era certo, che Lilith non era quello che voleva. La gelosia andava placata e lui aveva capito seriamente cosa la mandava in bestia quindi si sarebbe comportato di conseguenza, ma non avrebbe certamente smesso di vedere Mia come non avrebbe smesso di fare battutine idiote a Jessica. Erano le sue migliori amiche, entrambe in maniera differente, e davvero non avrebbe mai e poi mai pensato ad una delle due in maniera romantica. Lui si conosceva molto bene e sapeva che per quanto potesse fare il coglione in giro per la scuola, per quanto non riusciva a trannenere sorrisini e delle volte a lanciare ancora qualche occhiolino di qua e di la, non avrebbe mai tradito Lilith. Non era solo una questione di fisico, sapeva che sentirsi lontano da lei lo mandava veramente fuori di testa, lo aveva provato per mesi, dopo il rapimento, ed alla fine si era semplicemente reso conto che non riusciva a non parlare con lei, a dormire con lei, ad avere le sue mani addosso. Sperava, che prima o poi se ne sarebbe convinto, ma non erano li per quello. Aveva visto come la biondina si era preoccupato di lei ed anche Aaron gli aveva detto che comunque, Mia Freman, ci teneva a lui e non era giusto trattarla in quel modo, come non era giusto trattare nessuno in quel modo solamente perchè lui aveva un pò le palle girate. Ma Blake era così, non poteva farci niente, infondo era una persona impulsiva, fin troppo. Perchè le segrete? Perchè aveva voglia di parlare senza ragazzine che rompevano le scatole e che riferivano a Lilith una cosa per un'altra. Aveva detto a Lilith di quel loro incontro, gli aveva detto il posto e non aveva nessuna intenzione di mentirle, infondo! Quando vide arrivare Mia fece un altro tiro di sigaretta ridacchiò per la sua risposta. Non era una critica ma un consiglio! la guardò e poi le fece segno di sedersi affianco a lui. Sorrise tornando a guardare il muro di fronte a lui e fumarsi in pace la sua sigaretta. Sto bene, come sempre! entì spudoratamente. Infondo non ci si poteva aspettare niente di diverso da una persona che non aveva nessuna intenzione di dire ad alta voce i suoi sentimenti. Mia! Si voltò a guardarla, iride azzurra contro iride azzurra. Che sia ben chiara una cosa. Se la prossima volta che qualcuno ti fa male non lo denunci, allora la calpa sarà davvero tua. Doveva dirglielo, non ce la faceva a far finta di niente. Non erano riusciti più a parlare di quella situazione e non riusciva a non pensarci. Non sapeva come stesse ma, diciamo, che dopo quello che era successo a Lilith, era veramente, ma veramente assurdo il suo stato d'animo rispetto a quelle cose. Voleva bene a Mia come una sorella, non c'era nessun dubbio, ma doveva anche essere chiaro che Blake era uno che non rimaneva mai con le mani in mano e non concepiva chi lo facesse. Era un suo limite e non ci poteva fare davvero, davvero niente.
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    Per quanto avesse cercato di convincersi a mantenere le distanze, sapeva bene che Blake le era mancato anche fin troppo e che non aveva visto l’ora di rivederlo, fosse anche solo per assicurarsi di persona circa le sue condizioni. Il ragazzo era orgoglioso e si era mostrato anche più distaccato per messaggio, ma sperava che vedendolo dal vivo sarebbe stato più facile capire come si sentisse e che cosa stesse effettivamente passando.
    Non avrebbe fatto domande, per quanto quello fosse un posto singolare per un incontro come un amico non aveva intenzione di commentare una scelta che, di certo, lui aveva preso con attenzione. Non era un caso che le avesse chiesto di incontrarsi proprio lì, ne era certa, e non aveva intenzione di fare la preziosa, se quel posto lo faceva a sentire a suo agio non era nessuno per rovinare tutto quanto.
    Non aveva dubbi sul fatto che la sua risposta non fosse del tutto vera. Non dubitava di Blake, in genere, ma era abbastanza certa che non stesse poi così tanto bene e che stesse solamente cercando di non darlo a vedere, chissà per quale ragione poi. Mia su quelle cose non era affatto cieca, era da sempre una persona piuttosto empatica e non era da lei ignorare lo stato emotivo di una persona o non percepirne l’effettivo umore. Lo guardò con dolcezza e inclinò leggermente la testa. “Se vuoi puoi parlarne con me…” gli ricordò nel modo più gentile possibile. Era convinta che non fosse poi così difficile intuire il suo vero stato d’animo, era rimasto lontano dalla scuola per qualche giorno, rispondendo a stento ai messaggi, e come se non bastasse aveva deciso di incontrarla in un posto così particolare e solitario come le segrete. Di certo una persona che stava davvero così bene non si sarebbe comportata così.
    Si ritrovò a specchiarsi nei suoi occhi e poco dopo abbassò lentamente lo sguardo, mordicchiandosi il labbro inferiore. Non si aspettava niente di diverso da parte di Blake, sapeva che lui era fatto così, che non era uno che le mandava a dire e che non avrebbe evitato di dire la sua. “So che avrei dovuto parlare prima, pensavo che fosse qualcosa di superato, è successo tempo fa…” borbottò piano, impacciata. Immaginava che per lui fosse diverso, non era arrabbiata per quel rimprovero perché comprendeva il suo punto di vista anche se non poteva condividerlo del tutto: avrebbe denunciato molto prima se fosse stato così semplice, se fosse bastato aprire la bocca e parlare, ma sapeva bene che avrebbero potuto non crederle, che il processo in sé sarebbe potuto essere lungo e deleterio, che senza le giuste prove non avrebbe ottenuto niente. Mark non era un idiota, ora aveva fatto troppi errori e le cose gli si erano ritorte contro anche perché avevano coinvolto, seppur indirettamente, un tipo cocciuto come Blake, ma denunciare e basta non sarebbe bastato, prima di quel momento purtroppo sarebbe stata una singola persona contro qualcuno che aveva tutte le prove ben nascoste e che avrebbe saputo come difendersi.



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    Sogghignò per quelle parole. Sogghignò per la dolcezza che aveva messo nel pronuncire quelle parole. Mia era fatta così e l'adorava per quello. Blake aveva conosciuto poche persone dolci come lei nella sua vita ed aveva sempre avuto veramente molta difficoltà nel riuscire ad approcciarsi con persone che non utilizzavano la violenza per esprimersi, ma con lei gli veniva seriamente facile. A differenza di Jessica, che invece la trovava molto più somigliante a lui, Mia era quella parte di lui che non sarebbe mai uscita fuori perchè alla fine, prendeva sempr eil sopravvento il suo lato oscuro. Blake non era dolce se non con Lilith e solamente in alcune occasioni. Blake non era una persona che si sedeva su una panchina e ci si scambiavano semplicemente due chiacchiere disinteressate, Blake era una persona schietta, era una persona che amava arrivare dritta al punto senza troppi fronzoli, senza troppe discussioni. Era ovvio che rapportarsi con tutti allo stesso modo non era giusto, ma era difficile anche plasmare i suoi atteggiamenti in base alle persone che aveva davanti. Fece un respiro profondo e poi fece l'ultimo tiro alla sua sigaretta prima di spegnerla a terra e lasciarla li incustodita. Mi sono lasciato con Lilith, mi hanno rubato un orologio importante per me, mi hanno pestato a sangue, sono dovuto stare 5 giorni a casa per una convalescenza e per evitare di essere espulso, mio fratello è incazzato nero con me, Annie peggio di lui, ma la cosa buona è che sono tornato con Lilith. In quei giorni non volevo sentire nessuno, ero in fase di riflessione! Voleva sapere come stava? Come sempre, almeno su quello non aveva mentito. E prima che tu possa fare una faccia sorpresa...si rifletto anche io Freman! Aggiunse poi sorridendole di nuovo prima di tornare sull'argomento che voleva affrontare. Ascoltò le sue parole. Sei arrabbiata con me? Glielo chiese perchè lo pensava. Mia era sempre stata una persona che provava a mettere gli altri al primo posto e poi se stessa, lo aveva capito nel momento in cui aveva visto i suoi occhi lucidi alla riserva, quando lui gli aveva detto che era stata colpita Jessica. Sembrava quasi che l'ametrina stesse soffrendo più per la sua amica che per lei stessa e la cosa lo lasciò quasi senza fiato. Blake non avrebbe mai sofferto di più per un'altra persona se non per se stesso. Ancora faceva fatica a mettere anche Lilith al suo stesso piano e l'aver perso completamente il controllo per una loro rottura lo aveva fatto chiudere ancora più a riccio. Il fatto era che comunque, alla fine... non aveva nessuna intenzione di lasciare al caso la loro amicizia e se lei doveva dirgli qualcosa, allora doveva farlo e basta. Eri una bambina e lui è stato un porco. Dillo. Voglio sentirtelo dire a te. Proprio perchè è successo tempo fa! Non era una persona paziente ed il fatto che lei non lo insultasse lo rendeva quasi irrequieto. E Cohen non è migliore di lui. E lo pensava veramente e se Cameron si fosse solamente azzardato a dire qualsiasi cosa, che Dio lo aiutasse perchè Blake lo avrebbe seriamente massacrato di botte!
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    Non avrebbe potuto di certo immaginare tutte le cose che erano successe a Blake in quel periodo in cui non si erano visti, conosceva qualche dettaglio vago ma di certo non poteva intuire che avesse vissuto tutte quelle cose, tutte assieme. Lo guardò spiazzata non tanto per la ragione che il ragazzo provò a intuire, con una battuta sul fatto che anche lui sapesse pensare, ma per tutti gli eventi che gli erano successi e che chiaramente lo avevano ferito. Non aveva bisogno che Blake glielo dicesse apertamente, ovviamente, era chiaro che esperienze di quel tipo fossero comunque sconvolgenti e che, dal momento che anche lui era umano, era chiaro che non stesse poi così bene.
    Era felice che le avesse detto tutto quello, comunque, non era poi così scontato e forse non se lo aspettava nemmeno, credeva di dover insistere molto di più, o che non le avrebbe mai snocciolato una lista così lunga di eventi traumatizzanti. Blake era molto più bravo di lei ad essere schietto e diretto ma non dava per scontato che le dicesse davvero tutto, la prese come una concessione di fiducia piuttosto importante. “Non ho dubbi che tu sappia riflettere, Barnes. Mi dispiace però che tu abbia dovuto vivere tutte queste cose… Sei riuscito almeno a riavere indietro l’orologio? Sono sicura che Aaron ti perdonerà.” cercò di essere confortante almeno e non faticò ad empatizzare con il suo dolore e sentirsi ancora più colpevole per non esserci stata, nonostante tutto. Alla sua domanda corrucciò le sopracciglia anche se non faticava ad immaginare l’origine di quel dubbio. Gli sfiorò piano una spalla, sempre senza esagerare. “Non sono arrabbiata con te, Blake. I tuoi metodi non sono proprio i miei, ma so che hai fatto quel che hai fatto per il mio bene e non certo per farmi soffrire.” osservò con un sorriso gentile. “Piuttosto… tu dovresti essere arrabbiato con me. Temo di essere parte della causa della tua rottura con Lilith.” aggiunse poi, abbassando leggermente lo sguardo. Non sapeva più come spiegarsi, avrebbe voluto proporgli di vedersi meno se quello avrebbe aiutato ma si scoprì non abbastanza coraggiosa o davvero pronta a perdere la sua amicizia.
    Anche se alle volte gestire Blake era davvero complesso e Mia si chiedeva se lei fosse davvero la persona giusta per riuscire nell’impresa. Era chiaro che i suoi metodi non fossero delicati quanto quelli della ragazza e non era raro che la mettesse alla prova con le sue soluzioni radicali. Mia si morse piano il labbro inferiore, presa alla sprovvista da quella richiesta: non aveva ancora detto una cosa del genere a voce alta, non era nemmeno pronta a farlo forse. “Si è approfittato di me quando era solo una ragazzina… ma non sono una Santa Blake, so che è colpa sua ma anche io ho fatto la mia parte, in qualche modo.” provò a fargli notare per poi alzare di nuovo lo sguardo. “E Cameron…è un discorso a parte. Essere amico di Mark non può condannarlo alle sue stesse colpe.” aggiunse quindi, provando a fare ragionare Barnes anche se non era sicura che fosse possibile.



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    Per Blake non esistevano certamente vie di mezzo quindi era o tutto o niente. Con chi troppo e con chi niente, forse era il detto più giusto per Blake, ma in quel momento era sicuro che Mia sarebbe stata una sua grande amica per la vita. Con lei stava bene e con lei si sentiva di poter parlare di tutto. Avevano passato dei momenti insieme che glielo avevano certamente confermato ed aveva capito che Mia Freeman era l'altro lato della bilancia che lo rendeva più equilibrato di quanto non riuscisse neanche a credere. Blake era sempre stata una persona troppo diretta, troppo testarda e troppo incline a non voler fare qualcosa che veramente non gli piacesse quindi quando la ragazza gli sfiorò la spalla sorrise appena e la lasciò fare. Il fatto era che lui non toccava nessuno ma non poteva imporre a nessuno cosa non fare. Non ci vedeva niente di male in quel piccolo e dolce tocco e non vedeva niente di male nella sua strana amicizia con la biondina. Avrebbe spiegato a Lilith altre e tre milioni di volte che tutto quello era assurdo e non avrebbe ceduto di unmillimetro. Lui che era sempre stato molto per l'amicizia rispetto all'amore non avrebbe cambiato il suo punto di vista. Non era da lui e se Lilith lo amava veramente lo avrebbe accettato. Con questo non voleva certamente dire che non avrebbe raggiunto un compromesso ed infatti, il suo compromesso, era che avrebbe parlato a Lilith prima che le cose accadessero, quindi in quel momento la sua ragazza sapeva esattamente dove era e con chi era. Non voleva segreti? Benissimo non li avrebbe avuti. Comunque tornando a Mia, Blake si ritrovò a sogghignare. Mio fratello farà in modo di riportarlo a casa. Era un oggetto raro e ci sono poche persone che possono veramente permettersi di ricomprarlo. Insomma ho semplicemente aggiunto un altro motivo per mettermi in punizione, ma infondo ci sono abbastanza abituato, ed anche Aaron! Aggiunse prima di ridacchiare e stringersi nelle spalle. Fece un altro tiro di sigaretta e questa volta ascoltò seriamente quello che lei aveva da dire. Alzò un sopracciglio. Non è colpa tua Mia. Io e Lilith siamo così. Lei è gelosa e forse è colpa mia perchè per un anno intero non le ho mai dato nessuna sorte di certezza, sono sempre stato uno che è andato con un sacco di ragazze ed anche belle, quindi... mi ha spiegato il suo punto di vista ed abbiamo chiarito. Sei una mia amica ed io non ho intenzione di rinunciare a te, ne tanto meno lei me lo ha chiesto. Quindi dormi serena, non è il tuo giorno fortunato per liberarti di me! Aggiunse prima di sorriderle e farle l'occhiolino. Ma poi, ovviamente, Blake doveva per forza andare all'argomento che avrebbe rovinato l'atmosfera ed alle parole della sua amica aprì la bocca e la richiuse, poi si alzò in piedi mettendosi di fronte a lei e scuotendo il capo. NO. Ovviamente non era assolutamente d'accordo con lei. Approffittarsi di una persona non era mai una cosa che bisognava fare. Se un ragazzo non era in grado di portarsi una ragazza a letto allora erano fattacci suoi! Ma lei avrebbe dovuto denunciarlo comunque. Ma il problema principale della questione non fu tanto quello che la ragazzina disse di Mark, ma quello che seguì di Cameron. Mi prendi in giro? Chiese poi scuotendo il capo. Il fatto che Cameron abbia una cotta per te non vuol dire assolutamente che non è responsabile di alcune cose. Quando le ho detto di Jessica, Cameron ha alzato le spalle come se non fosse una cosa che lo riguardasse! Cioè un tuo cazzo di amico rompe quasi un braccio ad una qualsiasi ragazza e glielo punta al sedere e tu mi rispondi: "Eh vabbè!" stava camminando davanti ed indietro di fronte a Mia, facendole chiaramente capire che si stava innervosendo, ed anche con ragione. Se non gli avessi detto di te, a lui non sarebbe fregato assolutamente niente, come se fosse una cosa assolutamente normale! Quindi si. Cameron Cohen deve starti lontano perchè è una persona di merda! Oh beh, la sentenza era stata emessa dal signorino Barnes! Non poteva non valere tutto l'oro del mondo!
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    Non avrebbe potuto mai immaginare quante cose il ragazzo avesse passato in quell’ultimo periodo, ed era inevitabile per lei essere ancora più preoccupata. Era felice che almeno gliene avesse parlato, era meglio di nulla, ma temeva che comunque questo non bastasse a diminuire il suo shock e le ferite lasciate da quel periodo terribile. Se non altro la storia dell’orologio avrebbe potuto concludersi per il meglio come il resto, o almeno così pareva, Blake sembrava convinto delle sue parole.
    “Allora spero che te lo riporti il prima possibile.” replicò con dolcezza e sincerità, se avesse potuto avrebbe cercato di aiutarlo ma dubitava di avere poteri in merito e infondo immaginava che Aaron sapesse occuparsi più che bene di suo fratello, non aveva alcun dubbio in merito. Allo stesso modo anche le cose con Lilith vennero ridimensionate e dalle parole di Barnes sembrava che fosse già tutto tornato alla normalità. La sua spiegazione le risultò quasi confortante, Blake diceva sempre le cose come stavano ed era certa che stesse dicendo il vero. Non conosceva abbastanza bene entrambi da immaginare come fossero le cose tra loro, ma sapere che non era la sola causa del loro litigio e che comunque avevano risolto in qualche modo era confortante, di certo molto di più che convivere con la paura di aver rovinato il loro rapporto. “Va bene, va bene…mi dispiace comunque. Ma non ero così smaniosa di liberarmi di te.” replicò con un altro sorriso, più sollevata di prima. Erano pessimi nel dirsi a vicenda quanto tenessero l’uno all’altra, ormai era chiaro, ma Mia avrebbe davvero faticato a rinunciare a lui e lo realizzò quando venne invasa da un sollievo quasi inaspettato tanto era intenso.
    Non aveva dubbi sul fatto che la sua risposta non avrebbe soddisfatto a pieno il ragazzo, anche se non pensava che si sarebbe accanito così tanto duramente su Cameron. Non era nemmeno convinta di comprendere fino infondo le ragioni del suo astio, forse gli aveva fatto qualcosa che lei non capiva e che non c’entrava con quella storia. Certo, non aveva fatto la cosa più carina del mondo, aveva scommesso sui suoi sentimenti, e aveva sbagliato a non curarsi di Jessica, ma non la conosceva. Non era giustificabile, certo, Mia era ben diversa da lui ma aveva cominciato a comprendere quel ragazzo e le sembrava piuttosto da lui reagire così, anche se poi alla fine aveva preso a pugni Mark rischiando la sospensione. Ecco, quella era stata una pessima idea, anche se fatta come ipotetiche “buone” intenzioni. Forse Blake non lo sopportava perché per certi versi erano quasi simili, se non altro nei modi. “Blake…lo so che stai cercando di proteggermi, te ne sono grata, davvero. Cameron ha sbagliato, ha fatto degli errori, lo so anche io, non lo sto negando. Ma è davvero dispiaciuto, sta provando a rimediare e io sto cercando di dargli una seconda possibilità.” gli spiegò con calma, per essere chiara, evitare fraintendimenti ma anche evitare di discutere anche con lui. “Non vuol dire che ora mi fido ciecamente di lui, o che dimenticherò in fretta quel che ha fatto. Ma lui non è Mark e non possiamo incolparlo dei suoi stessi crimini solo perché ha la colpa di essere stato suo amico. Cameron mi ha avvicinata per scommessa, è vero, e non ha prestato importanza al fatto che Mark stesse molestando Jessica, mi assicurerò di farglielo presente e farlo ragionare sulla cosa … ma nel concreto non ha mai fatto male a nessuno se non a Mark, rischiando di venire sospeso. Forse avrebbe potuto impegnarsi di più, non lo nego, e anche stare in silenzio e non agire è una scelta e una colpa, ma non lo metterò in croce per questo, non penso lo meriti.” aggiunse poi, sempre cercando di mantenere un tono pacato e delicato, sperando che quello bastasse a contenere la sua rabbia.


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    Purtroppo per tutti Blake era una persoan convinta, sempre, di quello che pensava e diceva. Non aveva mai avuto paura di dire la sua e non aveva neanche paura di farlo solamente perchè si sentiva da solo. Lui era una di quelle persone che diceva quello che pensavano a discapito anche di se stesso e prendendosi il rischio di non piacere a nessuno. Tutto quello, a lui non interessava. Era vero ed autentico era una di quelle persone davvero rare che si possono o amare alla follia oppure odiare con tutto se stesso. Non era una persona che amava essere messo all'angolo ed aveva una personalità così forte ed uno spirito diadattamento così avanzato che non poteva succedere, non a lui. Sorrise appena sentendo le parole di speranza di Mia e poi si concentrò sul fatto che no, non voleva liberarsi così facilmente di lui. Si voltò a guardarla. Questa volta, forse per la prima volta, lo fece per davvero. Analizzò i suoi linetamenti, i suoi capelli biondi, i suoi occhi così azzurri, quasi quanto i suoi, aveva promesso a Lilith di non sfiorare nessuna ragazza ne tanto meno Mia, ma in quel momento avrebbe veramente voluto abbracciarla. Ma Blake era una persona di parola e non lo fece si limitò semplicemente a sorriderle, forse il suo sorriso era diverso questa volta, molto più intenso come se volesse dirle altre e tante cose ma che non avrebbe mai detto per orgoglio? Pudore? Perchè era Blake? Sospirò e poi tornò a guardare dritto davanti a lui prima di posare la testa sulla fredda roccia. Nessuno vuole liberarsi davvero di me! La prese in giro tornando al solito atteggiamento di sempre. Poi divenne più serio alle parole che stava rivolgendoper Cameron. Sgranò gradualmente gli occhi! Blake era fatto in un determinato modo e non aveva nessuna intenzione davvero di cedere a tutto quello. Cameron era un pezzo di merda che doveva imparare a vivere e se non lo capiva lei, allora lo avrebbe fatto capire a lui. Non era solamente una di quelle persone che non sopportava, aveva anche toccato, in maniera del tutto arbitraria tre delle persone a cui teneva di più al mondo e Blake era completamente allo scuro che Cameron avesse minacciato e provato a dare un pungo anche a Jesse. ( e la Player spera vivamente e caldamente per Cameron che questa cosa non venga mai a conoscenza del Barnes!) Ascoltò tutto quello che lei aveva da dire senza interromperla neanche per un momento, si voltò verso di lei, questa volta con un'espressione interrogativa sul viso. Ti piace Cameron a tal punto da perdonarlo per aver scommesso su una cosa che per te sembra essere così tanto importante come i sentimenti? Chiese poi seriamente. Insomma non si poteva certamente scegliere a chi interessarsi... ma CAMERON?Non lo avrebbe accettato molto presto e la cosa assurda era che non aveva nessuna intenzione di cedere a tutto quello. Avrebbe fatto in modo che Cameron avrebbe davvero assaggiato cosa voleva dire stare vicino a Barnes, avrebbe fatto in modo di rovinargli la vita in tutti i modi. Blake non sapeva essere una persona comprensiva, ed era uno stronzo, per natura. Era una di quelle persone che riusciva a scavare nel tuo passato ed utilizzarlo contro di te. Aveva soldi e mezzi per farlo e Cameron aveva fatto abbastanza casini. Ci sono così tanti ragazzi in questa scuola che valgono almeno 10 volte in più di lui, se proprio vuoi salvare qualcuno... non puoi scegliertelo migliore? Mia... Cameron NO. Che poi non era certamente compito suo dirle quelle cose ne ne aveva il diritto, ma Blake la stava trattando come avrebbe trattato suo fratello ed il discorso che stava facendo a lei era lo stesso che aveva fatto ad Aaron quando si era messo per forza con Katrina. Sbuffò. Se ti vedo anche solo avere gli occhi lucidi per qualche suo comportamento, vai pure a comprare un vestito nero e dei bei fiori, perchè gli serviranno! Ed era serio.
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    Si rendeva conto da sola di quanto la sua fissazione per Cameron potesse sembrare sciocca, ad un occhio esterno, e anche piuttosto insensata. Avrebbe potuto concentrarsi su chiunque altro, una persona che non fosse disposta a scommettere sui suoi sentimenti, e sapeva bene che ne avrebbe trovata qualcuna senza nemmeno doversi impegnare più di tanto. Eppure… Eppure al cuore non si poteva comandare e lei lo aveva imparato piuttosto in fretta. Non avrebbe potuto dare torto a Blake, sapeva quanto il ragazzo avesse ragione e quanto le sue idee non fosse affatto sbagliate o fondate su chissà quale pregiudizio, eppure sapeva anche che pur volendolo non sarebbe riuscita ad ascoltarlo, a lasciar perdere e farsene una ragione. Era più forte di lei, Cameron aveva qualcosa che la attirava a sé e che lei non riusciva a contrastare. Dannazione, stava diventando proprio un clichè anche lei.
    Questa volta sentì addosso gli occhi di Blake per davvero, un’occhiata così intensa che le sembrò in grado di guardarle dentro e, al contempo, di comunicarle tutto l’affetto che provava per lei. O almeno le sembrò di vederci quello e tanto bastò per riscaldarle il cuore e farla sentire davvero importante, qualcuno teneva a lei e le voleva bene. Non che non lo sapesse, ma quello sguardo bastò come conferma e se anche avrebbe voluto abbracciarlo non osò fare tanto visto come era andata l’altra volta. “Mmmh io no di certo!” replicò con un sorriso accettando quel brusco ritorno alla normalità, seppur consapevole di quel che era appena successo.
    Si augurava che anche Blake si sentisse apprezzato da lei, che sapesse quanto teneva alla loro amicizia malgrado la divergenza di opinioni. Sapeva che l’argomento Cameron avrebbe quasi sicuramente causata una qualche discussione, era ovvio che Blake non fosse affatto d’accordo con la sua visione delle cose e che non avrebbe accettato tanto facilmente Cameron. Non era un suo problema ma le dispiaceva ugualmente, non pensava che tutti dovessero volersi per forza bene ma non voleva creare ulteriori discordie non necessarie. “Non è così… è che ha capito anche lui di avere sbagliato e non ha intenzione di rifarlo. Né con me né, mi auguro, con nessun altro.” osservò rimanendo pacata e tranquilla, di certo non c’era bisogno che qualcuno incendiasse ancora di più l’animo di Blake.
    Mia poteva sembrare sempre dolce e gentile ma era anche lei una persona decisa, non era il tipo di persona che si faceva troppo traviare dal giudizio altrui quando si parlava di qualcosa che le importava davvero. Apprezzava lo spirito protettivo di Blake ma non avrebbe lasciato la presa su Cameron solo perché lui non approvava. Sorrise appena alle sue parole e annuì. “Va bene, va bene, ho capito. Sono certa che anche Cameron abbia compreso quanto sai essere minaccioso e farà il bravo.” provò a confortarlo, cercando di essere convincente.



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    Quel tizio lo irritava, non ci poteva fare niente. Gli dava sui nervi ed il fatto che avesse permesso che Lilith e quello schifoso di Mark rimanessero da soli e vicini, e che quel coglione gli avesse sfiorato le labbra e che lilith di conseguenza gli avesse dato un pugno in faccia per difendersi lo aveva veramente innervosito. Come diavolo gli era venuto in mente. Si morse il labbro prima di sentire le motivazioni della sua amica e la cosa lo irritò ancora di più ma niente, alla fine non poteva decidere lui che Mia potesse o meno avere intorno. Non doveva essere una sua preoccupazione e magari non lo sarebbe neanche stata se non l'avesse voluta bene in quel modo. Sbuffò più volte alle sue parole, ma con il professor Black, aveva compreso l'importanza di far finire le persone di parlare. Almeno così avrebbe potuto rispondere nell'interezza della cosa. Scosse il capo più volte guardandola per poi tornare a guardare di fronte a se e poi per guardarla di nuovo. Non era una cosa possibile ne tanto meno una cosa fattibile quella. Cameron doveva stare fuori dalle palle e lui avrebbe trovato il modo per allontanarlo. Non c'erano alternative. Oppure avrebbe dovuto fare qualcosa per placare la sua antipatia. Ma come poteva placare l'antipatia di Blake se Cameron aveva preso a pugni Jesse? Oddio lui non lo sapeva e molto probabilmente non lo avrebbe mai scoperto... ma insomma! Quell'amicizia sicuramente non si doveva fare! Blake ne era convinto e la cosa assurda era che non cambiava quasi mai opinione. Anzi, possiamo dire MAI. Almeno per una volta il mai come il sempre è possibile. Blake sarebbe stato sempre una persona convinta dell'opinione che aveva nei confronti degli altri e non avrebbe mai perdonato Cameron per una cosa del genere. Aveva, praticamente, toccato le tre donne a cui teneva, seppur in maniera diversa, ma ci teneva particolarmente, ci teneva oltre ogni limite. Si morse il labbro ancora prima di ridacchiare appena e sbuffare. Va bene allora. Facciamo così, io mi placo nei confronti di Cameron e cerco di non ucciderlo appena lo vedo e tu fai una scommessa con me. Blake era una di quelle persone che odiava perdere e sopratutto non accettava di perdere fin quando non le avesse provate tutte quante. Aveva bisogno di sentirsi dare ragione da Mia sulla sua opinione su Cameron perchè sapeva che era semplicemente giusta ed, invece, quella della biondina, era offuscata.
    Se riesci a far placare quella testa di cazzo di Cameron, facendola innamorare di te, allora io cambierò opinione su di lui! Per Blake l'importante era ricambiare le persone con la stessa moneta! Cameron aveva scommesso sui sentimenti di Mia, benissimo, allora lui avrebbe scommesso sui suoi!
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    Anche se Blake non era uno che parlava facilmente dei suoi sentimenti, in quel momento era impossibile non notare il suo nervosismo. Era evidente che quell’argomento non gli piacesse affatto e Mia non aveva idea di che cosa lo urtasse di più di quella storia, se la parte che riguardava lei direttamente o il fatto che Cameron non rispecchiasse le idee di “lealtà” e “valore morale” di Blake Barnes. Sapeva che il ragazzo era a senso unico, aveva già avuto modo di capire come volesse che le cose andassero sempre come desiderava lui anche se non era possibile.
    Purtroppo Mia, per quanto tenera, sapeva essere testarda almeno tnato quanto lui e non era una che scendeva a compromessi quando si trattava della sua vita: era abituata a lottare per la propria libertà, lo aveva fatto anche con i Nott a suo tempo e non aveva intenzione di demordere ora. Non avrebbe allontanato Blake, ovviamente, e di certo i suoi modi erano meno bruschi di quelli del ragazzo ma non avrebbe accettato passivamente la sua visione delle cose solo perché lui credeva di avere ragione ed era convinto che lei invece avesse torto.
    Cameron aveva sbagliato, questo era chiaro anche a lei, sapeva che aveva preso la scelta peggiore ma infondo non poteva biasimarlo per qualcosa che aveva scelto quando ancora non la conosceva nemmeno. Era sbagliato giocare con i sentimenti delle persone, a prescindere, ma lui aveva fatto una cavolata, lui aveva capito e stava provando a rimediare. Aveva davvero senso ritenerlo colpevole per sempre per la decisione di una singola volta? Per quel che ne sapeva non aveva fatto così con nessun’altra e si augurava che avesse davvero intenzione di cambiare in meglio, ma immaginava che Blake non fosse dello stesso avviso.
    Aveva capito da sola quando Blake sapesse essere testardo e perseguire i suoi ideali, semplicemente non credeva che avrebbe mai finito per fissarsi su qualcosa che la riguardava così tanto da vicino. Forse avrebbe dovuto avvertire Cohen, dirgli di tenera alta la difesa per evitare che Barnes facesse più danni del dovuto.
    Quando le propose di evitare di ucciderlo le sembrò quanto meno una proposta interessante, ma aspettò un attimo prima di accettare la scommessa. Lo guardò attenta e alzò un sopracciglio. “Non so se si innamorerà di me, Blake. Per il momento mi basta che si impegni a non prendermi in giro o fare di nuovo scommesse stupide.” borbottò, ricordando anche a sé stessa quanto la sua autostima ancora non fosse poi così tanta.

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    Blake poteva definire Mia Freeman come il suo grillo parlante, come la sua coscienza. Era qualcosa che andava oltre a tutto, andava veramente oltre qualsiasi tipo di amicizia avesse mai avuto fino a quel momento. Quando diceva che non la vedeva sessuata non era seriamente una cosa brutta, anzi! Per Blake era qualcosa di straordinario perchè riusciva a confrontarsi con lei come mai era riuscito con una ragazza. Neanche con Jessica c'era quel tipo di rapporto! Riusciva a vedere Mia per quello che era realmente e non si era mai e poi mai soffermato su niente del suo fisico, neanche una volta e neanche per sbaglio. Si rendeva conto che poteva anche essere qualcosa di brutto, ma avere quel rapporto con lei era qualcosa di gratificante, come se lei e solamente lei, riuscisse a fargli cambiare idea su una sua piccola regola che aveva sempre avuto: ossia che l'amicizia tra maschio e femmina non esisteva perchè prima o poi uno dei due, per Blake era sempre la ragazza, si sarebbe innamorato e addio amicizia. Con lei era diverso. La osservò per tutto il tempo dopo che gli chiese la scommessa e poi sospirò e scosse il capo.
    Mia. Si innamorerà di te perchè sei una persona bellissima. Il problema non è quello... il problema è che è uno stronzo, o meglio un gran coglione e non si merita una persona come te! Beh, più chiaro di così non sarebbe mai potuto essere e sopratutto non ci aveva neanche pensato due volte a dirgli una cosa del genere. Il punto era che lo pensava, pensava seriamente a quanto aveva appena detto e la cosa assurda era che ogni volta che pensava a Cameron gli veniva un nervoso. Non posso dirti di stargli lontano, anche se vorrei tanto che tu lo facessi e mi ascoltassi, anche perchè, alla fine ho sempre ragione io...Beh lodarsi riusciva a divagare in ogni istante, non c'era veramente niente da fare ed in effetti era una di quelle persone che si lodavano un sacco e che divagavano un sacco quando volevano. Ma non puoi neanche impedermi di rendergli la vita un inferno. Ha lasciato Lilith da sola con quello schifoso, e si è fatta male perchè... beh Mark l'ha baciata e lei gli ha dato un pugno in faccia. Cameron non si sa prendere cura di una persona ed è un testa di cazzo per questo! Ne era convinto e nessuno avrebbe mai smosso il suo pensiero da quello che stava dicendo. Infondo era una persona testarda e nella sua testa riusciva ad argomentare così bene le sue cose e le sue teorie che alla fine, se lo si ascoltava veramente bene, era veramente una persona super convincete. Infondo Blake era una persona che sapeva come ottenere quello che voleva e davvero avrebbe fatto di tutto per ottenerlo. Non riusciva neanche ad essere diverso o comportarsi in maniera differente, semplicemente era una di quelle persone che avevano una personalità troppo forte che alla fine, finiva per travolgersi in pieno. Blake era come il fuoco: o bruciava o non c'era. Non aveva mai visto vie di mezzo e forse neanche tentava di andarle a cercare. Era semplicemente così.
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