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.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoSi era sentita infinitamente in colpa per tutto quello che aveva causato, per tutto ciò che era successo solo perché lei non aveva saputo gestire la situazione con Mark nel migliore dei modi. In quel periodo non aveva potuto fare a meno di chiedersi quanto le cose sarebbero state diverse se lei avesse risolto ogni cosa per tempo, quanti ulteriori problemi avrebbe potuto prevenire se solo fosse stata più sveglia, più coraggiosa prima che le cose degenerassero.
Uno dei suoi più grandi rimorsi era ovviamente il disastro che aveva combinato tra Lilith e Blake. Sapeva bene che cosa provava per l’amico, e si trattava di nulla più che sincero affetto, un sentimento che aveva confessato con più trasparenza possibile anche a Lilith, a quanto pare senza alcun risultato. Nel bel mezzo di quel disastro l’ultima cosa che avrebbe voluto era proprio creare anche una rottura tra i due: sapeva che tra loro cose andavano così, che erano spesso in burrasca e che non era certo la prima volta che si lasciavano, ma quel dettaglio non l’aveva consolata nemmeno la metà di quanto avrebbe sperato. Per quante volte si fossero lasciati o avessero litigato prima di quel momento, questa volta era stata per lo più colpa sua.
Non c’era da sorprendersi quindi se aveva preso le distanze del ragazzo, cercando di evitare di peggiorare ulteriormente le cose visto che aveva già fatto abbastanza danni. Anche se avrebbe davvero avuto bisogno del supporto di un amico, in quel momento di crisi, aveva preso le distanze da Blake e aveva lasciato che risolvesse le cose con Lilith, sforzandosi di non farsi troppo viva e di non intromettersi. Si era preoccupata per il ragazzo ovviamente ma aveva avuto paura di esporsi troppo e più di qualche messaggio non aveva fatto, anche perché aveva anche i propri problemi con cui fare i conti.
Le mancava Blake, ovviamente, le mancava uscire con lui, sentirsi davvero libera, al sicuro, e con una persona che poteva comprenderla, ma non voleva che quel desiderio egoistico di passare del tempo assieme rovinasse qualcosa di così bello, per il ragazzo, come la sua relazione con Lilith. Aveva capito dallo sguardo di Blake quanto ci tenesse, quanto per lui quella relazione fosse importante, e lei non era nessuno per imporsi e rovinare ogni cosa anche se avrebbe davvero avuto bisogno di un po’ di supporto.
Ovviamente non si aspettava quella sorpresa da parte di Blake, alle volte non riusciva davvero a ricordarsi quanto il ragazzo tenesse anche a lei e non si aspettava di certo un regalo di quel tipo. Quando l’elfo le aveva portato il cestino pieno di biscotti gli aveva chiesto un paio di volte se fosse sicuro del mittente, fino a che il poverino aveva borbottato che “gli elfi non sbagliano certo mittente” e se ne era tornato per la sua strada, lasciandola sorpresa con il cestino in mano.
Aveva trovato, sopra a tutto, un biglietto e aveva tentennato per un po’ prima di decidersi ad andare. Era ovvio che fosse felice di vedere Blake ma temeva che avrebbe finito per fare qualche altra sciocchezza, ma dopotutto chi avrebbe mai potuto vederli nelle segrete? Di certo era un luogo insolito per un incontro, ma per lo meno un luogo sicuro. Sarebbe stato per sempre così da quel momento in avanti?
Si preparò velocemente, indossando un paio di jeans e una felpa, e poi si diresse nelle segrete. Non ci era ancora stata e di certo quello era proprio un posto da Blake: provò un leggero brivido non appena vi mise piede, chiedendosi d’istinto che cosa facessero lì sotto anche solo qualche decennio prima, e si era sbrigata a cercare Blake prima di agitarsi per nulla. “Ehi!” lo salutò quando riuscì ad individuarlo, impacciata ma comunque accennando un leggero sorriso.code by ;winchester. -
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.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoOrmai aveva capito che Blake aveva un modo tutto suo di tenere alle persone, che esprimeva affetto in maniera particolare e che alle volte quel modo era diverso da quello che avrebbe utilizzato lei e per questo finiva, qualche volta, per farla sentire in parte a disagio. Eppure questo non bastava a farle pensare che non ne valesse la pena, continuava a tenere alla loro amicizia nonostante gli ostacoli e pensava davvero che quel legame valesse anche un po’ di difficoltà. Certo non voleva farlo soffrire per colpa di quello che stavano costruendo, pensava che l’amicizia dovesse essere qualcosa di positivo, qualcosa che facesse stare bene, e l’ultima cosa che avrebbe voluto era ferirlo in qualche modo, più o meno direttamente.
Per questo non aveva esagerato nemmeno con i messaggi, quando aveva visto che il ragazzo le rispondeva a monosillabi aveva capito l’antifona e aveva cercato di lasciarlo da solo. Aveva anche preso in considerazione la possibilità che potessero smettere di vedersi, doveva essere sincera, sia per scelta sua che per scelta del ragazzo e per quanto l’idea non l’avesse fatta felice, aveva provato a farsene una ragione. Sapeva che Lilith era importante per Blake, non negava di trovarli anche carini a tratti –quando non litigavano almeno-, e comunque sapeva che il ragazzo era felice con lei e non voleva essere la causa di una loro rottura. Era già successo, una volta le bastava, e non aveva potuto fare a meno di chiedersi che cosa avrebbe potuto fare per evitare che la situazione si ripetesse. Avrebbe dovuto evitarlo per sempre? Ne sarebbe stata capace?
Mia non poteva di avere tanti amici, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti non poteva vantare di poter contare su chissà quante persone o, per lo meno, la sua capacità di fidarsi era diminuita più del solito. Non si era dimenticata quel che aveva visto a divinazione, sapeva che qualcun altro le avrebbe voltato le spalle e siccome poteva trattarsi di qualcosa di doloroso ma non necessariamente crudele, temeva che quel qualcuno potesse essere proprio Blake. Ma perché mandarle dei biscotti se voleva smettere di vederla? Certo, incontrarsi nelle segrete poteva voler dire che infondo quella situazione era meglio che la conoscessero meno persone possibile.
Si era immaginata senza Blake, almeno ci aveva provato, e aveva capito che la cosa l’avrebbe fatta soffrire ma se era quello che avrebbe dovuto fare per saperlo felice, insieme a Lilith, lo avrebbe fatto. Cercò comunque di non farsi troppi castelli in aria, di mantenere la mente aperta e non partire prevenuta nonostante le premesse. Non poté evitare di alzare gli occhi al cielo e sorridere appena alle sue parole. “Sempre lì a criticare! Non stiamo andando a lezione.” gli fece notare piuttosto tranquilla, avvicinandosi a lui e notando che stava fumando. Si poteva fare, nelle segrete? Era agitato, per questo lo stava facendo? Non avrebbe saputo dirlo, ma di certo era ben più preoccupata per lui che per sé stessa, come sempre.
“Io sto bene… e tu?” domandò con dolcezza, infondo Mia sapeva che il ragazzo era stato lontano da scuola per qualche giorno, non aveva idea di dove fosse stato e che cosa avesse fatto ma era ovvio che si fosse preoccupata per lui e infondo glielo aveva anche dimostrato con i suoi messaggi, anche se aveva provato a non tediarlo troppo e aveva desistito dopo un po’, ricevendo sempre e solo monosillabi. Era davvero interessata a sapere come stesse, non dubitava del fatto che se fossero stati costretti ad allontanarsi avrebbe continuato a preoccuparsi per lui e le sarebbe mancato non poco.code by ;winchester. -
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.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoPer quanto avesse cercato di convincersi a mantenere le distanze, sapeva bene che Blake le era mancato anche fin troppo e che non aveva visto l’ora di rivederlo, fosse anche solo per assicurarsi di persona circa le sue condizioni. Il ragazzo era orgoglioso e si era mostrato anche più distaccato per messaggio, ma sperava che vedendolo dal vivo sarebbe stato più facile capire come si sentisse e che cosa stesse effettivamente passando.
Non avrebbe fatto domande, per quanto quello fosse un posto singolare per un incontro come un amico non aveva intenzione di commentare una scelta che, di certo, lui aveva preso con attenzione. Non era un caso che le avesse chiesto di incontrarsi proprio lì, ne era certa, e non aveva intenzione di fare la preziosa, se quel posto lo faceva a sentire a suo agio non era nessuno per rovinare tutto quanto.
Non aveva dubbi sul fatto che la sua risposta non fosse del tutto vera. Non dubitava di Blake, in genere, ma era abbastanza certa che non stesse poi così tanto bene e che stesse solamente cercando di non darlo a vedere, chissà per quale ragione poi. Mia su quelle cose non era affatto cieca, era da sempre una persona piuttosto empatica e non era da lei ignorare lo stato emotivo di una persona o non percepirne l’effettivo umore. Lo guardò con dolcezza e inclinò leggermente la testa. “Se vuoi puoi parlarne con me…” gli ricordò nel modo più gentile possibile. Era convinta che non fosse poi così difficile intuire il suo vero stato d’animo, era rimasto lontano dalla scuola per qualche giorno, rispondendo a stento ai messaggi, e come se non bastasse aveva deciso di incontrarla in un posto così particolare e solitario come le segrete. Di certo una persona che stava davvero così bene non si sarebbe comportata così.
Si ritrovò a specchiarsi nei suoi occhi e poco dopo abbassò lentamente lo sguardo, mordicchiandosi il labbro inferiore. Non si aspettava niente di diverso da parte di Blake, sapeva che lui era fatto così, che non era uno che le mandava a dire e che non avrebbe evitato di dire la sua. “So che avrei dovuto parlare prima, pensavo che fosse qualcosa di superato, è successo tempo fa…” borbottò piano, impacciata. Immaginava che per lui fosse diverso, non era arrabbiata per quel rimprovero perché comprendeva il suo punto di vista anche se non poteva condividerlo del tutto: avrebbe denunciato molto prima se fosse stato così semplice, se fosse bastato aprire la bocca e parlare, ma sapeva bene che avrebbero potuto non crederle, che il processo in sé sarebbe potuto essere lungo e deleterio, che senza le giuste prove non avrebbe ottenuto niente. Mark non era un idiota, ora aveva fatto troppi errori e le cose gli si erano ritorte contro anche perché avevano coinvolto, seppur indirettamente, un tipo cocciuto come Blake, ma denunciare e basta non sarebbe bastato, prima di quel momento purtroppo sarebbe stata una singola persona contro qualcuno che aveva tutte le prove ben nascoste e che avrebbe saputo come difendersi.code by ;winchester. -
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.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoNon avrebbe potuto di certo immaginare tutte le cose che erano successe a Blake in quel periodo in cui non si erano visti, conosceva qualche dettaglio vago ma di certo non poteva intuire che avesse vissuto tutte quelle cose, tutte assieme. Lo guardò spiazzata non tanto per la ragione che il ragazzo provò a intuire, con una battuta sul fatto che anche lui sapesse pensare, ma per tutti gli eventi che gli erano successi e che chiaramente lo avevano ferito. Non aveva bisogno che Blake glielo dicesse apertamente, ovviamente, era chiaro che esperienze di quel tipo fossero comunque sconvolgenti e che, dal momento che anche lui era umano, era chiaro che non stesse poi così bene.
Era felice che le avesse detto tutto quello, comunque, non era poi così scontato e forse non se lo aspettava nemmeno, credeva di dover insistere molto di più, o che non le avrebbe mai snocciolato una lista così lunga di eventi traumatizzanti. Blake era molto più bravo di lei ad essere schietto e diretto ma non dava per scontato che le dicesse davvero tutto, la prese come una concessione di fiducia piuttosto importante. “Non ho dubbi che tu sappia riflettere, Barnes. Mi dispiace però che tu abbia dovuto vivere tutte queste cose… Sei riuscito almeno a riavere indietro l’orologio? Sono sicura che Aaron ti perdonerà.” cercò di essere confortante almeno e non faticò ad empatizzare con il suo dolore e sentirsi ancora più colpevole per non esserci stata, nonostante tutto. Alla sua domanda corrucciò le sopracciglia anche se non faticava ad immaginare l’origine di quel dubbio. Gli sfiorò piano una spalla, sempre senza esagerare. “Non sono arrabbiata con te, Blake. I tuoi metodi non sono proprio i miei, ma so che hai fatto quel che hai fatto per il mio bene e non certo per farmi soffrire.” osservò con un sorriso gentile. “Piuttosto… tu dovresti essere arrabbiato con me. Temo di essere parte della causa della tua rottura con Lilith.” aggiunse poi, abbassando leggermente lo sguardo. Non sapeva più come spiegarsi, avrebbe voluto proporgli di vedersi meno se quello avrebbe aiutato ma si scoprì non abbastanza coraggiosa o davvero pronta a perdere la sua amicizia.
Anche se alle volte gestire Blake era davvero complesso e Mia si chiedeva se lei fosse davvero la persona giusta per riuscire nell’impresa. Era chiaro che i suoi metodi non fossero delicati quanto quelli della ragazza e non era raro che la mettesse alla prova con le sue soluzioni radicali. Mia si morse piano il labbro inferiore, presa alla sprovvista da quella richiesta: non aveva ancora detto una cosa del genere a voce alta, non era nemmeno pronta a farlo forse. “Si è approfittato di me quando era solo una ragazzina… ma non sono una Santa Blake, so che è colpa sua ma anche io ho fatto la mia parte, in qualche modo.” provò a fargli notare per poi alzare di nuovo lo sguardo. “E Cameron…è un discorso a parte. Essere amico di Mark non può condannarlo alle sue stesse colpe.” aggiunse quindi, provando a fare ragionare Barnes anche se non era sicura che fosse possibile.code by ;winchester. -
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.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoNon avrebbe potuto mai immaginare quante cose il ragazzo avesse passato in quell’ultimo periodo, ed era inevitabile per lei essere ancora più preoccupata. Era felice che almeno gliene avesse parlato, era meglio di nulla, ma temeva che comunque questo non bastasse a diminuire il suo shock e le ferite lasciate da quel periodo terribile. Se non altro la storia dell’orologio avrebbe potuto concludersi per il meglio come il resto, o almeno così pareva, Blake sembrava convinto delle sue parole.
“Allora spero che te lo riporti il prima possibile.” replicò con dolcezza e sincerità, se avesse potuto avrebbe cercato di aiutarlo ma dubitava di avere poteri in merito e infondo immaginava che Aaron sapesse occuparsi più che bene di suo fratello, non aveva alcun dubbio in merito. Allo stesso modo anche le cose con Lilith vennero ridimensionate e dalle parole di Barnes sembrava che fosse già tutto tornato alla normalità. La sua spiegazione le risultò quasi confortante, Blake diceva sempre le cose come stavano ed era certa che stesse dicendo il vero. Non conosceva abbastanza bene entrambi da immaginare come fossero le cose tra loro, ma sapere che non era la sola causa del loro litigio e che comunque avevano risolto in qualche modo era confortante, di certo molto di più che convivere con la paura di aver rovinato il loro rapporto. “Va bene, va bene…mi dispiace comunque. Ma non ero così smaniosa di liberarmi di te.” replicò con un altro sorriso, più sollevata di prima. Erano pessimi nel dirsi a vicenda quanto tenessero l’uno all’altra, ormai era chiaro, ma Mia avrebbe davvero faticato a rinunciare a lui e lo realizzò quando venne invasa da un sollievo quasi inaspettato tanto era intenso.
Non aveva dubbi sul fatto che la sua risposta non avrebbe soddisfatto a pieno il ragazzo, anche se non pensava che si sarebbe accanito così tanto duramente su Cameron. Non era nemmeno convinta di comprendere fino infondo le ragioni del suo astio, forse gli aveva fatto qualcosa che lei non capiva e che non c’entrava con quella storia. Certo, non aveva fatto la cosa più carina del mondo, aveva scommesso sui suoi sentimenti, e aveva sbagliato a non curarsi di Jessica, ma non la conosceva. Non era giustificabile, certo, Mia era ben diversa da lui ma aveva cominciato a comprendere quel ragazzo e le sembrava piuttosto da lui reagire così, anche se poi alla fine aveva preso a pugni Mark rischiando la sospensione. Ecco, quella era stata una pessima idea, anche se fatta come ipotetiche “buone” intenzioni. Forse Blake non lo sopportava perché per certi versi erano quasi simili, se non altro nei modi. “Blake…lo so che stai cercando di proteggermi, te ne sono grata, davvero. Cameron ha sbagliato, ha fatto degli errori, lo so anche io, non lo sto negando. Ma è davvero dispiaciuto, sta provando a rimediare e io sto cercando di dargli una seconda possibilità.” gli spiegò con calma, per essere chiara, evitare fraintendimenti ma anche evitare di discutere anche con lui. “Non vuol dire che ora mi fido ciecamente di lui, o che dimenticherò in fretta quel che ha fatto. Ma lui non è Mark e non possiamo incolparlo dei suoi stessi crimini solo perché ha la colpa di essere stato suo amico. Cameron mi ha avvicinata per scommessa, è vero, e non ha prestato importanza al fatto che Mark stesse molestando Jessica, mi assicurerò di farglielo presente e farlo ragionare sulla cosa … ma nel concreto non ha mai fatto male a nessuno se non a Mark, rischiando di venire sospeso. Forse avrebbe potuto impegnarsi di più, non lo nego, e anche stare in silenzio e non agire è una scelta e una colpa, ma non lo metterò in croce per questo, non penso lo meriti.” aggiunse poi, sempre cercando di mantenere un tono pacato e delicato, sperando che quello bastasse a contenere la sua rabbia.code by ;winchester. -
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.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoSi rendeva conto da sola di quanto la sua fissazione per Cameron potesse sembrare sciocca, ad un occhio esterno, e anche piuttosto insensata. Avrebbe potuto concentrarsi su chiunque altro, una persona che non fosse disposta a scommettere sui suoi sentimenti, e sapeva bene che ne avrebbe trovata qualcuna senza nemmeno doversi impegnare più di tanto. Eppure… Eppure al cuore non si poteva comandare e lei lo aveva imparato piuttosto in fretta. Non avrebbe potuto dare torto a Blake, sapeva quanto il ragazzo avesse ragione e quanto le sue idee non fosse affatto sbagliate o fondate su chissà quale pregiudizio, eppure sapeva anche che pur volendolo non sarebbe riuscita ad ascoltarlo, a lasciar perdere e farsene una ragione. Era più forte di lei, Cameron aveva qualcosa che la attirava a sé e che lei non riusciva a contrastare. Dannazione, stava diventando proprio un clichè anche lei.
Questa volta sentì addosso gli occhi di Blake per davvero, un’occhiata così intensa che le sembrò in grado di guardarle dentro e, al contempo, di comunicarle tutto l’affetto che provava per lei. O almeno le sembrò di vederci quello e tanto bastò per riscaldarle il cuore e farla sentire davvero importante, qualcuno teneva a lei e le voleva bene. Non che non lo sapesse, ma quello sguardo bastò come conferma e se anche avrebbe voluto abbracciarlo non osò fare tanto visto come era andata l’altra volta. “Mmmh io no di certo!” replicò con un sorriso accettando quel brusco ritorno alla normalità, seppur consapevole di quel che era appena successo.
Si augurava che anche Blake si sentisse apprezzato da lei, che sapesse quanto teneva alla loro amicizia malgrado la divergenza di opinioni. Sapeva che l’argomento Cameron avrebbe quasi sicuramente causata una qualche discussione, era ovvio che Blake non fosse affatto d’accordo con la sua visione delle cose e che non avrebbe accettato tanto facilmente Cameron. Non era un suo problema ma le dispiaceva ugualmente, non pensava che tutti dovessero volersi per forza bene ma non voleva creare ulteriori discordie non necessarie. “Non è così… è che ha capito anche lui di avere sbagliato e non ha intenzione di rifarlo. Né con me né, mi auguro, con nessun altro.” osservò rimanendo pacata e tranquilla, di certo non c’era bisogno che qualcuno incendiasse ancora di più l’animo di Blake.
Mia poteva sembrare sempre dolce e gentile ma era anche lei una persona decisa, non era il tipo di persona che si faceva troppo traviare dal giudizio altrui quando si parlava di qualcosa che le importava davvero. Apprezzava lo spirito protettivo di Blake ma non avrebbe lasciato la presa su Cameron solo perché lui non approvava. Sorrise appena alle sue parole e annuì. “Va bene, va bene, ho capito. Sono certa che anche Cameron abbia compreso quanto sai essere minaccioso e farà il bravo.” provò a confortarlo, cercando di essere convincente.code by ;winchester. -
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.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoAnche se Blake non era uno che parlava facilmente dei suoi sentimenti, in quel momento era impossibile non notare il suo nervosismo. Era evidente che quell’argomento non gli piacesse affatto e Mia non aveva idea di che cosa lo urtasse di più di quella storia, se la parte che riguardava lei direttamente o il fatto che Cameron non rispecchiasse le idee di “lealtà” e “valore morale” di Blake Barnes. Sapeva che il ragazzo era a senso unico, aveva già avuto modo di capire come volesse che le cose andassero sempre come desiderava lui anche se non era possibile.
Purtroppo Mia, per quanto tenera, sapeva essere testarda almeno tnato quanto lui e non era una che scendeva a compromessi quando si trattava della sua vita: era abituata a lottare per la propria libertà, lo aveva fatto anche con i Nott a suo tempo e non aveva intenzione di demordere ora. Non avrebbe allontanato Blake, ovviamente, e di certo i suoi modi erano meno bruschi di quelli del ragazzo ma non avrebbe accettato passivamente la sua visione delle cose solo perché lui credeva di avere ragione ed era convinto che lei invece avesse torto.
Cameron aveva sbagliato, questo era chiaro anche a lei, sapeva che aveva preso la scelta peggiore ma infondo non poteva biasimarlo per qualcosa che aveva scelto quando ancora non la conosceva nemmeno. Era sbagliato giocare con i sentimenti delle persone, a prescindere, ma lui aveva fatto una cavolata, lui aveva capito e stava provando a rimediare. Aveva davvero senso ritenerlo colpevole per sempre per la decisione di una singola volta? Per quel che ne sapeva non aveva fatto così con nessun’altra e si augurava che avesse davvero intenzione di cambiare in meglio, ma immaginava che Blake non fosse dello stesso avviso.
Aveva capito da sola quando Blake sapesse essere testardo e perseguire i suoi ideali, semplicemente non credeva che avrebbe mai finito per fissarsi su qualcosa che la riguardava così tanto da vicino. Forse avrebbe dovuto avvertire Cohen, dirgli di tenera alta la difesa per evitare che Barnes facesse più danni del dovuto.
Quando le propose di evitare di ucciderlo le sembrò quanto meno una proposta interessante, ma aspettò un attimo prima di accettare la scommessa. Lo guardò attenta e alzò un sopracciglio. “Non so se si innamorerà di me, Blake. Per il momento mi basta che si impegni a non prendermi in giro o fare di nuovo scommesse stupide.” borbottò, ricordando anche a sé stessa quanto la sua autostima ancora non fosse poi così tanta.code by ;winchester. -
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