Mr Faccino dolce

Howard&Thomas

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    Thomas Richenford
    Aspirante Auror |20 anni
    A L L E N A M E N T O. Era l'unica parola che riusciva alla quale pensare in quel preciso momento della sua vita. Era un aspirante auror, era un'aspirante auror ambizioso e spalla dell'auror per eccellenza. Alexander Olwen. non poteva essere da meno e sapeva di doversi guadagnare sempre in ogni momento la sua fiducia senza mai poterlo deludere. Ultimamente andava spesso sull'isola di Denrise perchè riusciva ad allenarsi meglio e molto più duramente. Aveva solamente la sua bacchetta dietro e lasciava a casa, a Londra, il suo telefono e tutte quelle cose che lo potessero distrarre. Aveva appeso anche la sua maglietta ad un albero dopo aver corso forse per tutta la foresta incessantemente. Adesso doveva solamente fare i suoi esercizi come squat, flessioni, addominali, e robe varie. Infatti si fermò vicino al lago e prese fiato, si levò la maglietta che posizinò appesa ad un albero, e posando le mani sulle ginocchia si mise a fare dei respiri profondi. Si, ultimamente davvero non faceva altro che correre e fare addominali, ed il suo corpo ne giovava, ma non aveva neanche più il tempo di guardarsi intorno e di godere di certe meraviglie della natura. Doveva essere perfetto e non si sarebbe arreso. Ma un momento di pausa non faceva male a nessuno no? In quel momento, in realtà, aveva una fame pazzesca ed anche una sete atroce, ma come al solito si dimenticava sempre di prendere una borraccia con se e di portarsi qualcosa da mangiare. Alzò gli occhi al cielo, prese la sua bacchetta fece materializzare un telo e ci si mise steso sopra, a quattro di bastoni. Sentiva il diaframma fare su e giù, chiuse momentaneamente gli occhi e si godè un timido raggio di sole sulla pelle velata di sudore. Sentì una goccia di sudore scendere lungo la sua fronte e proseguire sulla sua tempia. Sorrise appena. Era stremato ma era incredibilmente soddisfatto. Perchè mi dimentico sempre l'acqua? CHiese poi bagnandosi le labbra con la ligua e cercando di far riprendere al suo fiato ed il suo cuore il giusto ritmo.
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Howard aveva deciso di recarsi al lago per poter studiare stando un po’ a contatto con l’aria aperta: dopotutto erano arrivate le vere e proprio giornate radiose, quelle piene di luce e di calore, che permettevano al ragazzo di poter passare molto più tempo a contatto con la natura. Amava moltissimo stare in mezzo agli alberi, rotolare nell’erba, poter respirare un po’ di aria pulita e prendere il sole sulla propria pelle estremamente chiara e costellata di lievi lentiggini che la andavano ad impreziosire e rendere decisamente più particolare, enfatizzando la tenerezza che si poteva chiaramente notare già di primo impatto guardando il dioptase diciassettenne.
    Per passare quella giornata a studiare al lago, il ragazzino aveva deciso di optare per un paio di skinny jeans neri che gli definivano per bene le gambe e, sulla parte superiore, una dolcissima camicetta a maniche corte a quadri rossa che era lasciata aperta, mentre sotto portava una t-shirt bianca; un look abbastanza old school, ma particolarmente efficace per passare un periodo di studio intenso sotto il sole. Ai piedi portava i suoi soliti anfibi, anche se questi erano la versione primaverile e più leggera del solito dato che aveva paura di sentire troppo caldo, mentre sulla spalla portava un bellissimo zainetto che, sebbene sembrasse molto piccolo, era magicamente incantato per contenere molte più cose: erano i trucchetti del magico lavoro a maglia di nonna Van Leeuwen, mica fronzoli! Chiaramente, all’interno di quella sacca nera con tante tenerissime spille colorate, Howard aveva messo i libri delle materie che avrebbe dovuto approfondire e schematizzare, oltre che una coperta sulla quale poi si sarebbe steso e, in più, anche un cestino con alcuni cibi preparati da lui ed alcune bevande: si sarebbe fermato a mangiare lì, così da non dover tornare in Accademia, e poter continuare la propria sessione di studio senza doverla interrompere.
    Una volta trovata una zona lievemente ombrosa, coperta appena da un albero abbastanza alto e nodoso, il ragazzino si sarebbe steso sulla propria coperta ed avrebbe iniziato immediatamente a studiare, aprendo quindi il proprio libro di Alchimia ed iniziando a trascrivere alcuni passaggi importanti sul proprio quadernetto – con una dolcissima copertina con i cupcakes – collegandoli con alcune frecce e mettendo le parole più importanti in evidenza con una passata di evidenziatore o, semplicemente, calcandole due volte così da rendere l’idea del ‘grassetto’. Sentiva il rumore dell’acqua del lago che si increspava, percepiva quella deliziosa sensazione del vento che gli accarezzava la pelle, ed il fruscio delle fronde accompagnava dolcemente quell’attività, convogliata anche dal dolce cinguettio degli uccellini che, in piena primavera, festeggiavano la calda stagione della rinascita solcando i cieli.
    Di tanto in tanto il piccolo Dioptase si guardava intorno, come se volesse in qualche modo vedere se fosse presente qualche suo amico di Hidenstone, sebbene l’occhio cadesse più e più volte su un ragazzo che correva e si allenava. Era praticamente uno dei pochi che si muoveva all’interno di quel quadretto rurale e naturalistico, motivo che chiaramente catturò l’attenzione del tenerello diciassettenne, anche perché era un ragazzo dalla faccia particolarmente simpatica e – visto che anche l’occhio vuole la sua parte – aveva anche un bel fisico. Howie era lì, seduto a gambe incrociate sulla sua copertina, mentre guardava tranquillamente quel ragazzo, alternando quella vista al suo obbligo scolastico che stava portando a termine in poco tempo, se non fosse che – da un momento all’altro – lasciò l’immagine del ragazzo che era in piedi e, successivamente, lo ritrovò steso a terra. Da lontano non riusciva a capire se stesse prendendo il sole, se si stesse riposando o se si stesse sentendo male, motivazione per cui si diresse velocemente verso di lui, sempre camminando con il suo tipico modo di fare posato e decisamente calmo, ma imprimendo una velocità maggiore. Arrivato nei pressi del ragazzo, quindi, si abbassò appena in modo da fare ombra su di lui proiettando la propria ombra, andando successivamente a parlargli come per capire se andasse tutto bene o se, effettivamente, si sentisse male come lui immaginava. “Ehi.. tutto okay? Vuoi rifocillarti un po’? Non vorrei che poi ti venisse un calo di zuccheri…” E glielo disse con il classico sguardo tenero e coccoloso che caratterizzava i suoi occhi color mare, indicando con la propria mano la ‘postazione’ in cui stava studiando, che presentava anche uno zainetto con del cibo e delle bevande.
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    Thomas Richenford
    Aspirante Auror |20 anni
    Thomas cominciava veramente a vedere quell'isola come qualcosa di magico e sopratutto di rilassante, silenzioso. Era qualcosa di incredibilmente bello allenarsi li, in mezzo alla natura con quell'aria così pulita e leggera. londra o comunque le palestre erano sempre troppo affollate ed aveva anche scoperto che respirare l'aria delle palestre era qualcosa di tossico per il fisico. Infondo sudando si smaltivano tossine e respirando quelle delle altre non era mai cosa buona e giusta ed ecco perchè aveva deciso che smaterializzarsi in quell'isola era sempre la giusta soluzione. Si eraallenato fino allo stremo ed adesso era sdraiato tranquillamente all'ombra, in maniere tranquilla e con un fiatone record e sopratutto con un'arsura in gola pazzesca. ma perchè si dimenticava sempre di portarsi le cose essenziali? E sopratutto perchè decideva sempre di andare in luoghi dove non avrebbe trovato un bar neanche a pagarlo? La risposta era comunque sempre la stessa, ossia che doveva allenarsi, ma comunque non era sicuro che le sue scelte fossero sempre molto sensate. Non aveva comunque notato quel ragazzo che lo osservava di tanto in tanto ma perchè, davvero, Thomas quando si concentrava a fare una cosa era come se tutto il resto scomparisse dalla sua vita e di conseguenza non aveva nessuna intenzione di distrarsi in conoscenze varie! Anche se doveva ammettere che comunque, l'ultima volta che era andato a Denrise ed aveva conosciuto Emma non gli era andata poi tanto male! Senza contare che uno come Thomas riusciva a fare amicizia anche con le cose inanimate ed infatti quando sentì quella voce provenire da sopra a lui, aprì leggermente gli occhi e poi sorrise gioioso. Osservò quel ragazzo in maniera analitica, aveva dei bellissimi lineamenti dolci, il ciuffo biondo che sporgeva sulla sua fronte e gli occhi chiari e vispi. Sorrise ancora prima di decidere di alzarsi. Si sgrullò un pò il sedere per via della terra che si era appicicata sui suoi pantaloncini e fece la stessa cosa con le braccia. Oddio ti ringrazio! Se hai un pò d'acqua mi salverestila vita! Il suo tono di voce era un pò affannato e si sentiva che aveva veramente sete, inoltre era completamente sudato per via della corsa che aveva fatto, quindi era di facile intuizione che non mentiva. Sono in debito con te! Avrebbe giunto le mani come se stesse pregando e poi avrebbe abbassato un pò la testa! Thomas! Aggiunse poi porgendogli la mano per presentarsi.
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Howard si era preoccupato per quel ragazzo che, una volta approcciato, sembrava del tutto in tranquillità, come se si stesse riprendendo dal proprio allenamento andando quindi a stendersi per godersi l’aria fresca del lago e, chiaramente, un po’ di meritato riposo. Il Dioptase accennò un sorrisetto non appena sentì le parole dell’altro, andando successivamente a portare la propria mano delicata su quella di Thomas, stringendola con fare molto dolce. “Io sono Howard, piacere.” Stava cercando di battere e sconfiggere le proprie frustrazioni e la propria indole particolarmente introversa, quindi presentarsi ad altre persone e fare conoscenza potevano essere due tattiche vincenti per sconfiggere i demoni della solitudine e della timidezza, a suo parere.
    Si passò una mano nel ciuffo pseudo-biondo, sorridendo all’altro e indicando la propria zona d’ombra al di sotto di un albero che aveva appena ‘allestito’ per se stesso. “Vieni con me, lì ho messo qualcosina. C’è qualcosa da bere e da mangiare, tanto è comunque tempo di fare un break, no?” Ed immediatamente prese a camminare verso quella specie di zona che aveva allestito, facendo delle falcate piuttosto ampie per raggiungerla il prima possibile. Si sedette immediatamente a terra, andando a richiudere il libro di aritmanzia ed astronomia e lasciandolo di lato, aprendo successivamente il cestino da pic-nic che aveva tirato fuori dal proprio zainetto. C’era di tutto: tantissime bevande, molti cibi che variavano da dolci a salati, e successivamente lo avrebbe proposto al ragazzo con fare molto professionale: dopotutto Howard doveva saper vendere i propri prodotti, considerata la sua ambizione di inserirsi nell’ambito della pasticceria e della cucina magica. “Allora! Da bere c’è dell’acqua, ma se preferisci c’è anche del succo alla pera o dell’aranciata! Da mangiare ci sono dei panini, del pollo con le patate, un’insalata di riso e, per dolce, puoi scegliere tra torta al cioccolato, muffin banane e mirtilli e macarons alla lavanda! Ho fatto tutto io, mi piace cucinare, ahahah!” E lo disse con un bel sorriso sulle labbra, attendendo che lui decidesse cosa mangiare, per poi guardare la superficie del lago incresparsi mentre si riposava sotto l’ombra di quel faggio fronzuto.
    “Che fai nella vita? Sembri grande per studiare!” E sorride in maniera del tutto innocua ed innocente, riportando lo sguardo successivamente su di lui e squadrandolo con i propri occhi. Le gambe vengono incrociate agevolmente, quasi nella posizione del loto che si assume nello yoga, mentre le maini sono portate dietro il corpo, con le braccia distese, osservando sempre quell’altro ragazzo negli occhi.
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    Thomas Richenford
    Aspirante Auror |20 anni
    Strinse la mano del ragazzo e gli sorrise amabile, enigmatico e solare. Thomas era uno che, effettivamente, faceva amicizia anche con le cose inanimate, non c'era niente che lo imbarazzava davvero, era così estroverso e pieno di vita che delle volte diventava imbarazzante per gli altri. Guardò quegli occhioni blu da cerbiatto per poi sposarsi alle sue labbra ed ancora verso il suo collo. Bene aveva un collo da mordere, ma non era quello il momento di pensare a tutte quelle cose. Quindi si alzò e con gli occhi che gli ridevano lo seguì verso il suo piccolo accampamento. Non fece neanche caso al fatto che oltre ad essere senza maglietta era anche sudato, forse puzzava anche un pò!Immagino tu studi ad Hidenstone! Disse una volta aver notato i suoi libri di artimanzia e di astronomia, entrambe le materie non erano di suo gradimento. Lui era molto più per le cose fisiche e sopratutto per quello che era pratico, veloce ed intenso. Non era di certo per le cose teoriche e troppo complicate e artimanzia o astronomia le vedeva teoriche ed anche abbastanza complicate. Sospirò e poi si mise seduto affianco a quel ragazzino che continuò ad osservare. Sembrava essere posato, gentile, carino. Wao! Sei venuto con qualcuno? Aspettavi forse qualche fidanzatina? Chiese poi come se si conoscessero da un tempo indeterminato. Infondo non era affatto così, ma Thomas aveva un modo di prnedersi la confidenza che andava oltre ogni ragionevole dubbio. Lui non si sentiva a disagio con le persone sconosciute ed in un certo senso pensava anche che le altre persone non si sentivano a disagio con il suo modo di fare. Infondo era una di quelle persone che ti metteva subito a tuo agio e cercava sempre di coinvolgerti a prescindere dal grado di confidenza che si aveva. Thomas era raro che avesse dei nemici ed era anche raro che stesse antipatico a qualcuno. Lui era così solare e sempre di buon umore! Era raro anche vedero triste ed era ancora più raro vederlo piangere o sconsolato. Mise le ginocchia verso il suo petto e vi posò le braccia sopra incrociandole girando il capo totalmente verso il ragazzo. Davvero le hai fatte tutte tu? Allora mangio uno di tutto! Aggiunse poi facendogli un occhiolino prima di allungare la mano prima verso l'acqua. Dopo tutte quelle ore a fare allenamento la prima cosa che ci voleva era dell'acqua e poi sarebbe passato a tutto il resto. Comincerei con il pollo con le patate! Però mangia anche tu! Aggiunse poi mettendosi a gambe incrociate e sorridendogli in quanto si era girato completamente verso il ragazzo e quindi verso al cestino. fece un respiro profondo. Adesso che aveva bevuto sicuramente si sentiva meglio. Howard... Artimanzia ed Astronomia, sei indietro con qualche compito oppure sei troppo avanti e quindi studi le uniche materie in cui gli altri studenti non ci capiscono niente? Ecco si, come se fossero amici da una vita ed infondo era così che si sentiva sempre Thomas: amico di tutti a prescindere da ciò e chi avesse davanti.
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Quel ragazzo, oltre che maledettamente bello ed interessante, si stava rivelando anche piuttosto simpatico ed educato, e quello era un fatto che faceva sorridere molto Howard – tenerello dioptase – che non poteva fare altro che farsi catturare dal carattere incalzante ed estroverso dell’altro. Si lasciò fare quelle domande mentre continuava a guardarlo dritto negli occhi, appoggiandosi con le mani sulla coperta e sbattendo le palpebre in maniera particolarmente lenta e delicata come sinonimo del fatto che fosse molto rilassato e tranquillo. “Beh, sì, immagini bene! Sono uno studente di Hidenstone, ed amo moltissimo quell’accademia perché mi permette di formarmi al meglio dal punto di vista dello studio.” E da quelle parole si poteva benissimo capire la natura secchiona, o comunque tendenzialmente logica e riflessiva, che caratterizzava il tanto tenero dioptase. Una breve pausa fu necessaria prima di proseguire il discorso, ignorando del tutto il fatto che l’altro potesse puzzare vagamente di sudore, lasciando di tanto in tanto scivolare gli occhi sul suo corpo – come normale che fosse per un teenager della sua età. “Ohm, e tu invece cosa fai nella vita? Non ti ho mai visto ad Hidenstone, mi sorprenderei se anche tu fossi uno studente, anche se effettivamente io non sono proprio la persona più ‘famosa e nota’ dell’istituto.” Ed effettivamente era proprio così: Howard non era uno dei cosiddetti ‘popolari’ perché probabilmente stava sempre nel suo a farsi gli affaracci suoi, senza interessarsi eccessivamente del drama e dei pettegolezzi che giravano tra le mura dell’accademia. Poteva probabilmente essere noto in maniera lieve per via dei suoi successi scolastici e dei suoi voti, ma di certo il suo non era un nome che sarebbe facilmente finito in prima pagina sul giornalino della scuola.
    Alle parole dell’altro in merito al fatto che Howard stesse aspettando qualcuno, il ragazzino tornò taciturno per qualche istante, arrossendo in maniera particolarmente visibile sul viso ed accennando un colpo di tosse, per poi rispondere in maniera sincera all’altro ragazzo, terminando il discorso con un ultimo sorriso delicato, quasi imbarazzato. “Emh, in verità sono single .. Ed in ogni caso diciamo che sono dell’altro ‘team’, ecco. Tu sei single?” E lo disse davvero imbarazzato, grattandosi appena il capo e continuando a guardare l’altro negli occhi, scorgendo quel bel colore nocciola che lo caratterizzavano e che gli rendevano lo sguardo magnetico come non mai. Che poi: che razza di domanda era ‘tu sei single’? Una domanda da persone decisamente disadattate e con chiaramente pochissima abilità oratoria.
    Non appena ricevette quella serie di domande sul cibo, Howard iniziò ad annuire, riprendendosi lentamente dall’imbarazzo della situazione precedente ed iniziando a precisare alcune cose sul mondo della cucina che lui amava alla follia tanto da sperare, un giorno, di trasformare il tutto in una professione da affiancare ad un’altra più importante. “Sì, ho fatto tutto io. Vado spesso nelle cucine di Hidenstone per cucinare qualcosa, perché è la mia più grande passione e spero tanto che un giorno possa diventare qualcosa per guadagnare. Comunque sì, mangio anche io! Tu hai qualche passione in particolare?” Ed anche lui avrebbe preso qualcosa, mettendolo tranquillamente su un piattino ed allungandone uno anche all’altro, con tanto di posate in plastica riciclabile facilmente. Le domande relative all’ambito scolastico furono molto piacevoli per il ragazzo che, a seguito dell’affermazione dell’altro, accennò una breve risatina ed iniziò tranquillamente a parlargli della propria carriera scolastica e, chiaramente, dei suoi successi che erano stati ipotizzati dall’altro. “Ti ringrazio per avermi considerato come ‘avanti’, ma effettivamente sono le materie che mi piacciono di più assieme ad Alchimia e Antiche Rune. Tutte con la A, come vedi, ahahahah! Però diciamo che anche in tutte le altre materie vado bene perché cerco di trarre sempre il meglio dai compiti e dalle lezioni, dato che ambisco a risultati molto alti. La tua materia preferita quale era, in passato?” E si grattò appena il capo, mettendo in bocca un boccone di pollo, iniziando a mangiare.
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    Thomas Richenford
    Aspirante Auror |20 anni
    Thomas Richenford era la persona più socievole del mondo. Riusciva a stare a suo agio anche con persone completamente diverse da lui, era uno che faceva amicizia anche con le cose inanimate e la cosa era seriamente, seriamente divertente. Era un tipo curioso e piano di vita, era uno che non si perdeva mai d'animo ed amava stare in mezzo alle persone. Forse era la sua più grande qualità e forse era il suo più grande difetto. Si era seduto affianco al ragazzo come se fosse un amico di sempre, diciamo che Thomas non era una persona ingenua, ma comunque tendeva sempre a vedere il buono ed il positivo in ogni persona! Howard non faceva nessuna eccezione, anzi! Lo osservo attentamente, era molto carino ed aveva dei modi veramente molto raffinati, la cosa interessante era che per una volta non era stato lui ad attaccare bottone con qualcuno ma era stato il ragazzo. In un certo senso comunque gli fece piacere perchè gli aveva salvato davvero la vita visto che stava per morire disidratato!Ovviamente era un pò un'esagerazione, ma si sentiva veramente meglio adesso che aveva bevuto dell'acqua!Sogghignò appena per la sua risposta super precisa. Scommetto però che non sei londinese... hai un accento... ecco non inglese, mettiamola così! Aggiunse ascoltandolo più attentamente parlare. Thomas era un grande osservatore ed aveva imparato presto a capire le persone, forse perchè piano piano stava e voleva assolutamente affinare le sue doti mentali da legiliment,ma l'accento del ragazzo non gli sembrava comunque inglese, anche se non era neanche lontanamente come il suo, quindi sicuramente non americano. Gli sorrise voltandosi ancora completamente verso di lui ed osservando il suo abigliamento. No! infatti non sono ad Hidenstone se no mi avresti sicuramente notato!Gli fece un occhiolino spontaneo rimanendo sempre molto disponibile a quella chiacchierata e non tirandosela propiamente. Thomas era fatto in quel modo, era una persona spontanea, era una persona solare e sorridente non aveva peli sulla lingua e non aveva nessuna intenzione di farsi complessi mentali senza un senso e sensa un perchè. Era così, una persona molto strategica nel suo lavoro ma molto spontanea nella sua vita!Sono un aspirante Auror. Frenquento l'accademia qui a Londra, ma non sono di qui. In realtà vengo da New York! Tutte informazioni che nessuno gli aveva chiesto ma come ogni americano sulla faccia della terra le proprie origini erano super mega sacre. Per lui ricordarsi della grande mela, del quartiere dove viveva e dove era cresciuto era veramente una questione di orgoglio. Eppure hai il fascino di uno che potrebbe diventare popolare con un semplice sorriso! Aggiunse poi prendendo un boccone di pollo insieme ad una patata e mandandola giù prima di ascoltare che era dell'altro team. Si mise a ridere per come lo disse e prese la bottiglietta d'acqua che prima gli era stata donata, bevendoci, come se fosse la sua. Era il suo modo di fare da persona che fa lecose senza pensarci troppo non di certo aveva la stoffa di presuntuoso. Scusami, non volevo ridere per quello che sei ma per come lo hai detto! E comunque, buono a sapersi! Che voleva dire quello? Voleva dire che in quel momento della sua vita Thomas era un pò come quegli adolescenti in pieno sviluppo ormonale e che di conseguenza avevano sicuramente voglia di provare e sperimentare e poi Thomas era un pò come Samantha dI Sex and City, quindi seguiva il motto del: non dire no se non l'hai provato! No, nessuna ragazza, nessun ragazzo! Solo io! Thomas Richenford! teatralmente si indicò come per dirgli che effettivamente non c'era nessun altro che lui in quel momento ed andava anche bene così!Quindi ricapitolando: sei single, sei bello e sei anche uno studioso! Mi piace! Aggiunse ascoltando quello che disse subito dopo sulle materie che gli piaceva. Prese un altro pò di pollo. Aspetta, vorrei aggiungere anche un'altra cosa al mio eleco precedenete, sei un ottimo cuoco! Veramente! Aggiunse assaporando, questa volta, in maniera più accurata ed analitica quello che stava mangiando e sorridendogli ancora. Si tirò indietro il ciuffo. Eppure mi era sembrata una di quelle giornate super noiose! Invece Puf! Ho incontrato un ragazzo molto interessante! Me lo hanno sempre detto che ero un ragazzo fortunato nella vita!Pensò poi ad alta voce, ma ovviamente in maniera voluta, sorridendo ancora a quelle iridi tanto chiare. Il rossore sulle gote del ragazzo erano qualcosa di spettacolare e Thomas, su quel fronte, era uno stronzo, più vedeva che la persona di fronte a lui era diversa da lui più lui rincarava la dose. Ci pensò un attimo a quello che gli venne chiesto. La sua passione? Alexander Olwen poteva essere la risposta giusta?La fotografia ed amo viaggiare, moltisimo! Rispose poi, per una volta non nominando l'auror, ma in realtà era sempre nei suoi pensieri! Quindi, tornando a te... Antiche Rune. Bello, è anche una delle mie materie preferite, potremmo studiarle insieme qualche volta! Che ne pensi? Certo! Il fatto era che per Thomas una nuova conoscenza era sempre qualcosa che lo entusiasmava da morire!
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    Howard H. Van Leeuwen
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    La supposizione dell’aspirante auror era effettivamente esatta, proprio perché Howard aveva origini olandesi e, sebbene vivesse in Inghilterra dalla nascita, era stato cresciuto in maniera bilingue, così da poter conoscere per bene entrambe le culture con le quali sarebbe stato sempre in contatto. “Ohm, hai ragione in effetti. Io sono nato in Olanda, e sono venuto qui in Inghilterra pochi mesi dopo dalla mia nascita; mi hanno cresciuto con l’olandese e con l’inglese – ed anche con un po’ di tedesco in verità – ma la mia famiglia si è inserita perfettamente all’interno della società!” O almeno questo pensava il piccolo olandesino, senza effettivamente sapere se la propria famiglia si fosse inclusa all’interno della movida dei vari nuclei famigliari. Proveniva da una famiglia molto ricca e molto altolocata, anche se non era una di quelle che credeva nell’inutile purezza del sangue, mostrandosi quindi come una di quelle nuove famiglie d’avanguardia che non si lasciavano accecare da ideali ormai superati e stantii; che fosse per quel motivo che Howard era così estremamente tranquillo ed aperto mentalmente?
    Lo ascoltò parlare di Hidenstone e del suo lavoro da apprendista Auror, accennando un sorrisino ed abbassando appena il viso, visibilmente arrossato per via dell’imbarazzo che si era venuto a creare da quella situazione. Si passò una mano nei capelli, soffocando una breve risata di circostanza, ma annuendo in cuor suo con quello che l’altro stava dicendo: se fosse stato ad Hidenstone Howard se ne sarebbe sicuramente accorto per via di quell’aspetto molto piacevole che lo stava invitando ad instaurare una conversazione interessante. Al complimento dell’altro ragazzo ecco che Howard continua quella risatina, sbattendo appena le palpebre con delicatezza, per poi rispondergli con voce molto tranquilla e delicata. “Ma no, sono un ragazzo dalla personalità normale, tranquilla… non mi sbilancio mai troppo, perché ho sempre paura di non risultare piacevole alle persone e di disturbarle.” E lo ammise con fare tranquillissimo, passandosi una mano tra i capelli e continuando tranquillamente ad ascoltare le parole dell’altro. E non avrebbe fatto espressioni particolari sino al momento in cui quell’altro ragazzo si espresse in merito alla propria sessualità ed al suo “semplicemente Thomas Richenford” il dioptase rimase per qualche istante senza respiro. Che quel ragazzo tanto bello e tanto interessante ci stesse provando con lui? Questo Howard non lo sapeva assolutamente, anche perché nessuno aveva mai provato a corteggiarlo ad eccezione del ragazzo con il quale si era messo qualche anno prima in maniera del tutto ‘giocosa’. Che quelli fossero segni di interesse? Boh.
    E la successiva carrellata di complimenti che gli furono rivolti non fecero altro che alimentare quei dubbi in lui, ma notava che la cosa non gli provocava alcun dispiacere: sembrava un tanto bravo ragazzo, e poi era anche particolarmente bello. “Owh, emh .. ti ringrazio tanto! Sono felice che ti piaccia il mio cibo…” fece una breve pausa, ingoiando un groppo che gli stava ormai bloccando la gola, cercando di non guardare ulteriormente su quella perfezione muscolare di cui disponeva, e riprendendo a parlare subito dopo con il solito tono timido e lievemente impacciato. “…e comunque anche tu sei bello. E sei anche simpatico ed estroverso!” Ecco fatto, l’aveva detto. Si era espresso in quel modo e adesso aveva paura di ricevere un due di picche mostruoso e di essersi fatto una serie di film inutili in merito alla figura di quel ragazzo che sembrava tanto surreale quanto stupendo. Il complimento successivo che gli era stato rivolto da Thomas non faceva nient’altro che alimentare l’interesse del diciassettenne che, abbassato il capo per l’imbarazzo, si mise a sorridere in maniera del tutto genuina, mostrando la costellazione di lentiggini che gli caratterizzavano le gote ed il naso. “Grazie, sei davvero molto gentile! Anche tu sembri una conoscenza interessante, e sono felice che tu sia la mia pausa dallo studio. E’ una bella pausa, ahahahahah!” Piccola risatina di circostanza, forse per scaricare il nervosismo e l’ansia, accompagnandola con un sorriso sincero con il quale mise in mostra la propria dentatura. Alla domanda sulle materie scolastiche riuscì a dare il meglio di sé, cercando di riportare il focus su una conversazione meno focosa. “Certo che possiamo studiare insieme se vuoi! E’ una bellissima idea, anche perché io cerco sempre di approfondire tutto al meglio, e migliorerai molto! Io ti immagino come un ragazzo coraggioso, di quelli devoti alla difesa contro le arti oscure!” Ed era già impressa nella testa di Howard l’immagine di Thomas, su un cavallo, che sconfiggeva i mostri con la propria spada proprio come nei racconti di ambientazione medievale. Che film, ah!
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    Thomas Richenford
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    Bingo! Aveva capito il che il ragazzo avesse qualcosa nell'accento di non troppo inglese, anche perchè non essendo neanche lui inglese era più facile notare le differenze. Comunque lo ascoltò molto interssato delle sue origini mentre continuava a mangiare qualsiasi cosa che il ragazzo gli aveva già offerto ed ad osservare i suoi movimenti. Sorrise appena sentendolo parlare, era timido e riservato, praticamente il suo esatto contrario!Interessante! Quindi parli almeno tre lingue! é una cosa veramente ammirevole anche perchè in qualche modo, quando si va fuori, bisogna farsi capire! Infodo aveva anche lui dei barlumi di maturità e la cosa lo sorprendeva sempre. Sorrise ancora al ragazzino con le lentiggini, era molto carino, era una persona interessante e a tratti misteriosa. Aveva sempre avuto amici molto più sfrontati ed arroganti rispetto a lui ed il fatto che fosse così timido lo quasi eccitava. Non il quella maniera, o forse anche in quella, ma era qualcosa di diverso e Thomas aveva sempre voglia di fare qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. Era un ragazzino assetato di conoscenza ed esperienze nella vita che la maggior parte di volte non si sapeva neanche regolare, quindi alla fine, decise che voleva conoscere quel ragazzo, entrare più in profondità e cercare anche di capire chi fosse davvero. Infondo quel suo fare gentile e timido lo intrigava parecchio e Thomas era una persona aperta a tutto e nel vero senso della parola. Non si era mai posto dei limiti, a parte quello di non voler far del male a nessuno!Oh beh, lo credo bene! Diciamo che alla fine siete tutti quanti europei e le vostre storie, infondo, si sono intrecciate per molto tempo! Non credo che in Olanda si viva in maniera differente da qui! Io sono stato ad Amsterdam tre volte e devo dire che ci tornerei anche in questo momento! Ammise poi guardando il cielo prima di tornare sugli occhi chiari del ragazzino. Stava veramente arrossendo? Oddio era una cosa così tenera e carina e quasi gli veniva di alzarsi e dargli un bacio! Infondo la spontaneità di Thomas era leggenda per qualsiasi persona lo conoscesse, ma decise che forse, per quanto lui volesse farlo, avrebbe messo il ragazzo ancora più in imbarazzo quindi evitò ogni tipo di contatto prima di girarsi verso il lago, stendere le gambe, posare l'insalata di pollo e poi stiracchiarsi un pò. Gli stava piacendo particolarmente parlare con lui e la cosa bella era che comunque si stava bene e sopratutto non stava morendo di sete, quindi quando il piccolo e dolce Howard decise di sminuirsi deliberatamente definitendosi solamente "normale" Thomas scosse il capo prima di voltarsi solo con il viso verso di lui. Beh non dovresti! Dovresti osare di più. Sei un ragazzo intelligente e bello, perchè mai dovresti passare per quello che disturba qualcuno? Sei venuto a vedere come stavo senza neanche conoscermi, questo vuol dire che ha un'indole buona ed è raro che sia così. Mi hai offerto la tua acqua ed il tuo cibo, ed io potevo essere il criminale peggiore della terra. Questo non è avere una personalità NORMALE! Evidenziò volutamente quella sua parola prima di fare un piccolo scatto in avanti per alzarsi. Povero Howard! Non sapeva in che guaio si stava cacciando con quell'incontro. Sorrise alle sue risposte e gli diede un'altra rapida occhiata. Aveva le gote ancora rosse ed il complimento che gli fece di rimando fece sogghignare Thomas. Sapeva di essere un bel ragazzo e sapeva anche di avere un certo ascendente un pò su tutti quelli che lo circondavano, chi più chi meno! Sapeva di avere una personalità travolgente ed infatti, prese il cestino da pic nick che Howard aveva prontamente messo tra di loro e lo spostò da un lato per poi mettersi seduto più vicino al ragazzino. Grazie!Era un grazie generale sia per avergli ricordato che fosse bello sia per avergli detto che era una bella pausa studio. Lo guardò più da vicino come se ne volesse studiare qualsiasi punto del viso. Affare fatto, allora dalla prossima volta studieremo insieme rune! Sarà divertente e vediamo davvero se sei uno studioso attento oppure impari tutto a memoria! Tendeva sempre a fare e dire quello che gli diceva la testa, non era una persona che si metteva seriamente a pensare in quelle situazioni così rilassanti e poco pericolose. Come si dice: vuoi uscire con me in olandese? Chiese poi avvicinandosi un pò di più al suo viso e senza neanche accorgersene posando il pollice sulle sue gote lentigginose. Però, era veramente bello!
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Quel ragazzo con il quale stava interagendo era davvero molto interessante, ed aveva immediatamente osservato quelle sue movenze estremamente particolari che lo avevano inizialmente un po’ confuso. Perché Thomas si stava comportando in quel modo, utilizzando quei termini così adulatori e chiaramente lusinghieri? Howard non ne aveva idea, non aveva mai avuto a che fare con un ragazzo tanto caro ed energico come quello con cui stava interagendo in quel momento, per questo motivo non sapeva assolutamente quali fossero le sue attenzioni. Ci stava provando? Gli aveva fatto tanti bei complimenti, forse era così, no? Howard era totalmente confuso, e dimostrò quel suo totale sentimento di confusione con un semplice sorriso di risposta alle parole bellissime che gli erano state rivolte.
    “In effetti Amsterdam è molto spesso una meta ambita da molti giovani, e devo ammettere quanto sia effettivamente bella!” Come se tutti i giovani andassero ad Amsterdam perché è una bella città, certo, proprio così. Le parole seguenti lo fecero appena arrossire, portandolo quindi a passarsi una mano nei capelli, continuando tranquillamente a guardarlo in viso. Tentò qualche risposta, dimostrandosi inizialmente particolarmente impacciato, come se non sapesse assolutamente cosa dire, per poi articolare una mezza specie di discorso con la sua voce delicata e leggera. “Tendo a definirmi normale perché nessuno mi ha mai definito in un altro modo. Sono lo studente serio, il ragazzo per bene, l’amico sincero e leale, l’amante spassionato… Difficilmente qualcuno ha mai sottolineato qualcosa di particolare in me. Però tu hai saputo individuare immediatamente una caratteristica che mi rendesse diverso, e questa cosa mi fa molto piacere!” E lo dice balbettando appena, giusto ogni tanto, a sottolineare la sua instabilità emotiva in quel momento. Non sentiva di dover piangere, ma sentiva di essere in totale balia delle sensazioni e delle proprie emozioni, e questo non era mai qualcosa di ottimo per chi, come lui, cercava sempre di mantenere un atteggiamento razionale e ben misurato nei confronti della realtà.
    Le parole che Thomas aveva in serbo per lui erano molto interessanti, ed il fatto che si fosse anche più avvicinato, andando a rompere le distanze che si erano create tra loro due, aveva infuso in Howard un sentimento particolarmente strano: quel suo gesto, ed anche ciò che lui aveva appena fatto con le mani, pizzicandogli la guancia, erano sinonimi del fatto che probabilmente stava nascendo una specie di interesse; un interesse che Howard non sapeva minimamente come gestire, ed al quale rispose con un sorrisino dolce, perso nel volto paonazzo dall’imbarazzo. Ciò che Thomas gli stava dicendo era molto piacevole, gli faceva davvero un mondo di lusinghe! E quel suo modo di agire lo aveva immediatamente portato ad abbassare lo sguardo, quasi come se non reggesse il confronto con lui, andando a mordersi il labbro inferiore. Ascoltò le ultime parole dell’alto, decidendo infine di rispondere e di rivolgersi a lui con estrema dolcezza. “Mi fa piacere che tu dica queste cose bellissime, nessuno mi ha mai fatto sentire così speciale.” E lo ammise tranquillamente; era vero: nessuno aveva mai avuto la briga di trattarlo in quel modo così dolce, nessuno era mai riuscito a farlo sentire interessante e bello, e forse quello era anche il perché del suo essersi chiuso del tutto in sé.
    L’ultima domanda fu quella che, però, lo spiazzo del tutto. Gli aveva realmente chiesto di uscire in maniera velata? Questo Howard non poteva saperlo, l’unica cosa che poteva constatare era che effettivamente sentiva di aver suscitato interesse in Thomas, e soprattutto che questo interesse Howard stava anche iniziando a ricambiarlo. Non appena terminò di sentire la domanda dell’altro, dunque, ecco che il ragazzo iniziò a processare la traduzione di quella frase nella propria mente, balbettando appena dopo: era estremamente in imbarazzo ed ansia, ma allo stesso tempo era davvero felice che quel ragazzo gli avesse chiesto di uscire in maniera indiretta. “Beh… Ecco… Si dice… Wil je met me uitgaan?” E lo guardava negli occhi mentre pronunciava quelle parole, questo perché voleva a tutti i costi dimostrargli che effettivamente era scattato l’interesse. Thomas era stato così bravo da conquistare la sua attenzione, e soprattutto aveva avuto il potere di tornare a farlo credere in se stesso semplicemente con una frase, ecco perché Howard aveva deciso di aprirsi a lui. Era bello, simpatico, interessante, e soprattutto sentiva quanto fosse effettivamente una bella persona. “E comunque sì, studieremo insieme, e ti mostrerò che le cose le capisco davvero!”
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    Thomas Richenford
    Aspirante Auror |20 anni
    Non era solamente un modo di fare quello di Thomas Richenford, era proprio il suo stile di vita, era quello che aveva deciso di essere, sempre, costantemente. Aveva deciso di essere una persona che si sarebbe goduta qualsiasi tipo di emozione e non si sarebbe precluso mai niente nella vita. Era una di quelle persone che aveva deciso di assaporare la vita e vivere tutti i giorni come se fosse realmente l'ultimo. Quel ragazzin lo aveva scosso, era bello, intelligente, gli aveva offerto del cibo dell'acqua e si era preoccupato della sua salute senza neanche conoscerlo. Per Thomas tanto bastava per essere meritevole di fiducia, per essere meritevole di attenzioni da parte sua e quindi, si era semplicemente aperto a lui come faceva, fondamentalmente con tutti. Infondo Thomas era la classica persona che o la si amava profondamente o la si detestava. Non c'erano vie di mezzo, non c'era niente che potesse realmente renderlo un qualcosa di tiepido, o bruciava o ti ghiacciava. Un pò come Blake, ma per tutte altre ragioni. Thomas era un tipo dolce, un tipo socievolo e spontaneo. Era esattamente come lo si vedeva e non aveva nessuna intenzione di cambiare, quel suo atteggiamento gli piaceva terribilmente e la cosa non era affatto un problema. Si certo ci aveva preso veramente molte fregature con quel suo modo di fare, ma infondo cosa importava? Aveva vissuto e qualsiasi emozione ed esperienza aveva interiorizzato lo aveva reso semplicemente più forte, lo aveva reso semplicemente migliore e la cosa non gli dispiaceva affatto ed ecco perchè, mentre il ragazzino davanti a lui sorrideva, arrossiva e balbettava, Thomas non aveva mai perso il contatto visivo con lui, non aveva mai smesso di osservare quelle sue lentigini e quei suoi occhi del colore così particolare ed aveva anche deciso di non fare neanche un passo indietro, la vicinanza con lo studentello gli piaceva, lo intrigava. Era interessante il suo modo di parlare, il suo modo di fare e sopratutto il suo modo di mantenere sempre il controllo. Si morse il labbro e poi decise di fare un altro sorso di acqua. Si stiracchiò prima di sorridergli ancora. Beh, il fatto che gli altri non notino quanto tu sia bello ed interessante non vuol dire che tu non lo sia effettivamente. Normale è una parola per dire noioso, e tu non mi sembri affatto una persona normale. Non ti conosco abbastanza ma credo che tu sia una di quelle persone chese si ha la possibilità di conoscere affondo... beh, possono solo che migliorarti l'esistenza! Che Thomas fosse un grande adultatore era sicuramente una cosa che Howard avrebbe capito presto, ma lo pensava davvero. Non diceva mai qualcosa che non pensava, non diceva mai qualcosa che effettivamente non sentiva. Era come se leggesse nelle persone, o comunque era quello che voleva diventare, ma sapeva che quel ragazzino aveva da dare tanto e Thomas era uno sempre aperto alle nuove conoscenze, di qualsiasi tipo, era uno dall'infatuazione facile e sopratutto uno che adorava, seriamente, il lato fisico della cosa. Di fronte a lui c'era un ragazzo estremamente bello ed interessante e non aveva nessuna inteznione di lasciarselo scappare. Non sono io che ti faccio sentire speciale, sei tu che lo sei, ed io sono solamente una persona estremamente intuitiva ed intelligente da rendermene conto! Rispose semplicemente avvicinandosi ancora un pò al ragazzino. Oddio Thomas... incorregibile come al solito. Sorrise quando guardandolo negli occhi gli disse quella frase.Wil je met me uitgaan?Cercò di imitare non solo quello che disse ma anche il suo accento, non sapeva se lo aveva fatto con scarso risultato o meno, ma infondo, il concetto era chiarissimo, almeno a Thomas. Gli fece una carezza sulla guancia alle sue ultime parole. Oh, non vedo l'ora, ma prima fatti offrire una birra... insomma si studia meglio quando si è più in confidenza! Poteva benissimo diventare un campione di flert! Gli veniva così naturale!
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Se c’era una qualità che non possedeva Howard, questa era la capacità di rimanere molto sciolto e tranquillo nelle situazioni di imbarazzo o di stress. Non reagiva male, questo era anche abbastanza chiaro, perché probabilmente gli era sempre stato insegnato che non c’era alcun bisogno di comportarsi in maniera poco consona, ma optava per un mutismo selettivo, seguito di tanto in tanto da rossori di varia tipologia, sorrisetti imbarazzati e, in alcuni casi, da un cambio totale dell’argomento del discorso. Il suo sguardo sembrò per qualche istante posarsi su quello di Thomas, quasi come se volesse assaporarne quel bellissimo colore marrone intenso, per poi abbassarlo appena, accennando un sorriso di imbarazzo dovuto alla situazione nella quale i due si erano cacciati: non era semplice per Howard credere alle parole dell’altro, ma questo non perché credeva che fosse una cattiva persona, ma perché semplicemente non si riteneva chissà quale bellezza, e non pensava minimamente di possedere delle qualità che potessero essere interessanti a qualcuno. Si limitò ad assumere un sorriso con le proprie labbra carnose, confortato da ciò che aveva appena sentito, ma decisamente confuso: come aveva potuto un ragazzo riuscire a comprenderlo in così poco tempo? Nessuno aveva mai raggiunto un simile livello di conoscenza del proprio io interiore in una mezz’oretta di chiacchierata! Eppure, Thomas ci era riuscito, ed era stato in grado di cogliere la parte migliore dell’olandese. “Mi fa tanto piacere sentirti dire queste parole, Thom, ma io ho davvero paura di non essere all’altezza di stare con le persone. Ho come paura che tutti mi evitino, ho la sensazione di essere considerato sempre come l’ultimo arrivato, forse perché non mi sono mai spinto in là con nessuno, nemmeno a scuola. Ho qualche amica, qualche amico, ma sento davvero di essere solo.” Lo confessò tranquillamente al nuovo conosciuto, quasi come se davvero non potesse più tenere dentro di sé tutte quelle emozioni, abbassando appena lo sguardo per poi guardare verso il cielo, sfiorando con le proprie iridi cristalline quelle nuvole dalle colorazioni e forme strane che stavano sormontando le loro teste. Si limitò ad inspirare per qualche istante, prima di continuare quel discorso e sorridere alla fine, come se avesse ottenuto davvero una qualche minima parte di autostima in più. “Però se tu mi dici questo, forse, è vero. Forse devo solo mostrarmi di più agli altri, incominciare ad uscire un po’ di più. Ti ringrazio!” Ed ecco che le sue parole furono concluse da un sorriso dai denti bianchissimi, un sorriso che sembrò davvero essere particolarmente sincero, veniva davvero dal profondo del suo cuore.
    Quelle parole gli avevano fatto davvero molto piacere, motivazione per la quale Howard non esitò nemmeno un attimo a rispondere alla richiesta del ragazzo. “Sì, voglio uscire con te!” Per qualche istante sembrò quasi rimanere scioccato dalla propria capacità di rimanere tranquillo davanti a quella domanda, e difatti solo dopo un po’ si rese conto di ciò che effettivamente sarebbe successo: sarebbe uscito con un ragazzo bellissimo, simpatico, con molta autostima, ed avrebbe sicuramente passato un’intera serata con lui. Questa situazione sembrava quasi preoccuparlo, in quel momento, ma decise fortunatamente di non pensarci troppo: aveva capito che Thomas era un ragazzo spontaneo e solare, e voleva riuscire ad attingere da lui quella spontaneità che tanto bramava e tanto voleva. Non poteva assolutamente farsi sempre troppi problemi, altrimenti non si sarebbe mai goduto la vita nel migliore dei modi. Ascoltò anche le ultime parole del ragazzo, sorridendo vistosamente, come se davvero fosse molto interessato a quell’uscita: non vedeva l’ora di stare un po’ con lui, di conoscerlo molto meglio, e difatti avrebbe avanzato una proposta immediatamente dopo. “Beh, magari possiamo uscire di sera, mangiare insieme fuori, o magari bere qualcosa. Rimanderemo lo studio ad un altro giorno, così potremo conoscerci per bene.” Ed il problema principale era: cosa si sarebbe mai messo Howard? Non aveva mai sostenuto un appuntamento in età più avanzata, non aveva idea di come relazionarsi ad un ragazzo più grande, e dunque non aveva idea di come dovesse comportarsi. Ipoteticamente, come sicuro avrebbe fatto, si sarebbe conciato in maniera tale da far risaltare le proprie qualità, così da apparire magari più interessante anche dal punto di vista fisico, ponendo dunque l’attenzione sulle proprie qualità migliori.
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    Thomas Richenford
    Aspirante Auror |20 anni
    Non era un tipo da molte cerimonie, e non era neanche una di quelle persone che avevano voglia di girarci intorno. Thomas era diretto e per questo non era una persona per tutti, diceva quello che gli passava per la mente perchè si rendeva conto che la sincerità era l'unica arma vincente che aveva e che avrebbe fatto comunque bene a tutti, forse no nell'immediato, ma sicuramente era un beneficio a lungo termine. Insomma Thomas praticava la sponaneità e sincerità assoluta e fino a quel momento si era sempre trovato bene. Adesso con quel ragazzino era ancora meglio in quanto gli dispiaceva seriamente che la pensava in quel modo. Ascoltò attentamente il suo discorso e si ritrovò a sgranare gli occhi. Mi dispiace realmente di questa tua condizione, ma non devi sentirti da solo, insomma se hai degli amici o loro non sono buoni amici oppure tu non ti apri abbastanza con loro e non ti impegni per essere un buon amico! Certamente non era una persona che le cose le mandava a dire, ma infondo era giusto così, no? Infondo era intrinseco nella sua natura di auror, l'essere effettivamente una persona che valutava un pò tutte le possibilità e poi le esponeva con una semplicità disarmante. Beh, comunque, adesso ci sono io, quindi il problema non si pone! Sono sicuro che non ti sentirai mai solo! Aggiunse poi ridacchiando ed afferrando di nuovo un altra fettina di pane per poi posarci qualche affettato sopra. Per fortuna che ti sei preoccupato di me, sarei potuto morire di fame! Aggiunse poi facendogli l'occhiolino anche solo per cabiare discorso. Thomas non aveva mai avuto problemi di autostima e non si era mai posto problemi sul piacere o meno agli altri, da quando era andato da quelo strizza cervelli aveva semplicemente deciso didiventare il più menefreghista possibile, aveva deciso di farsi la sua corazza d'oro e riuscire a sopravvivere in quel mondo che fin da bambino lo aveva condannato per il suo essere bello. Stesso da sua madre. Sorrise ancora al ragazzo e lo osservò più intentamente. Non capiva proprio come una persona così bella potesse veramente avere paura di legare con qualcuno ed anche solo stare insieme a qualcuno. Davvero non aveva nessun ragazzo? Insomma impossibile che nessuno lo avesse notato ed era ancora più impossibile il fatto che nessuno lo invitava ad uscire. Thomas non era una persona che si metteva etichette da solo, non era certamente uno che diceva: sono gay, bisex o etero, a lui quelle cose non interassavano, era molto di più per la conoscenza vera e si, per il sesso, il piacere e nient'altro quindi quando l'altro accettò il suo invito con quella convinzione a Thomas gli venne seriamente da ridere, ma non per prenderlo in giro, anzi! Oh! Certo!Davo per scontato che non avremmo studiato quella sera, anzi!Ho già in mente un posto dove vorrei portarti! Aggiunse poi guardando il suo orologio. Cazzo era tardissimo e tutto quello lo aveva distratto. Era andato li per allenarsi e si era ritrovato a mangiare. Ma come diavolo era possibile si alzò dal telo, sorrise al ragazzo, poi si avvicinò a lui e gli lasciò un dolce bacio sulla guancia. Howard sei spettacolare, non sottovalutarti maie! Eh si! Thomas era una carica a pallettoni di autostima che ti colpiva in pieno petto senza possibilità alcuna di difesa. Era una persona così, che diceva seriamente quello che pensava, gli fece l'occhiolino. Mi faccio sentire io!Ok? Lo salutò di nuovo e tornò a correre verso il punto dove aveva cominciato e verso il punto dove aveva chiesto un passaggio ad un pescatore. Doveva tornare a Londra ed anche alla svelta!
    RevelioGDR
     
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