Provvedimenti

Samuel&Daniele

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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Delle volte avrebbe voluto essere seriamente come Rufus, quel gargoyle guardiano con quelle due braccia muscolose e sopratutto in pietra. Ecco, non poteva parlare ma sapeva fare il suo lavoro, non poteva fare niente se nessuno glielo ordinava. Faceva paura? beh no, dava un senso di protezione non indifferente e quando Daniele arrivò davanti a quella "porta" che in realtà non era una porta ma un semplice strato magico trasparente che da quell'imagine di quella stanza perennemente vuota, alzò gli occhi verso il bestione di pietra e poi l'attraverò, in maniera tranquilla e come se dovesse levarsi un peso dallo stomaco. Aveva chiesto a Samuel Black, da poco divenuto vicepreside dell'accademia, di raggiungerlo li perchè doveva parlargli di una cosa importante. Adesso Daniele era ben contento di poter fare quella conversazione ma non poteva dire certamente al docente che tutto quello che stava per dirgli gli era stato detto dalla sua ragazza, nonchè alunna della scuola e sopratutto sul suo divano di casa! Insomma, era un casino ma doveva prendere dei provvedimenti, non solo per Jessica ma anche per le altre ragazze, senza contare che comunque non era una cosa normale che una persona non poteva andare in giro per i corridoi. Quello era quasi stupro e di conseguenza un reato. Il fatto era che Daniele doveva essere convincente e sopratutto distaccato. Sapeva benissimo che chi avrebbe avuto di fronte non era uno stupido e che non si sarebbe bevuto certamente qualcosa come "lo ha confessato a me perchè ha più confidenza e si sentiva a suo agio!" Anche perchè la verità non era quella e per quanto Daniele volesse fare il distaccato... beh, non ci riusciva completamente. Si era innamorato di quella dannata ragazzina ed adesso non sapeva più come uscirne. Si mise seduto vicino al caminetto cercando di stare calmo e di non torturarsi le dita come un bambino. Era lunedì e lui fino alla sera prima si era trastullato nelle lenzuola del suo letto con Jessica, ed adesso tornare ad uno stato di completa indifferenza era difficile. Davvero difficile! Ma infondo lo avrebbero licenziato e non era il caso oppure avrebbero comunque preso dei provvedimenti e la ragazzina aveva già avuto vari problemi per le voci che circolavano sul suo conto e non voleva aggiunverne della altre. Si morse il labbro ed attese.
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    Samuel Black
    Docente di Alchimia
    - Ma chi me lo ha fatto fare - Quell'interrogativa indiretta fin troppo retorica fu sussurrata e persa fra le chiacchiere di studenti e muri che mutavano ogni due per tre; aveva appena superato una giungla equatoriale.
    Era inutile chiederselo, lui sapeva benissimo il nome di colui che lo aveva gettato in quella fossa di carte da compilare, problemi da risolvere e tempo rubato ai giochi da laboratorio ed ai giochi di letto: Samuel Black.
    - Se solo non avessi preso così sul serio il suo compito da docente, se solo avessi fatto di meno per i miei studenti - una piccola risata ruppe la serietà del volto - ma a chi voglio darla a bere? Sono venuti qui proprio per loro. Per formare i futuri Pilastri della Conoscenza - La mano destra passò rapida, ma con eleganza, fra i ciuffi bruni ed un sorriso fu concesso, mentre la schivava, ad Olga Brown, una ragazzina niente male che si era fermata in mezzo al corridoio a guardarlo con occhi sognatori - Ho cucinato la torta ed ora non la voglio mangiare?-.
    Forse non se ne era nemmeno reso conto ma da quel primo Marzo il suo ego era cresciuto parallelamente con i compiti a lui assegnati e si era attuata nell'alchimista una lieve trasformazione; stava tornando, in parte, il Sam liceale tutto pompato che gode nell'essere riconosciuto. Gli bastava un po' di bava di una bella bambina con quasi ventanni in meno di lui per mutargli del tutto la giornata; e che cosa sarebbe capitato se quella bava non fosse arrivata? Nulla di che, perché a Samuel sarebbero bastati pochi secondi prima di tornare a quel giorno in sala grande dove la più grande strega della sua epoca tesseva le sue lodi e l'intera popolazione di Hidenstone lo applaudiva a piene mani. Il solo ricordo di quello scrosciare di approvazione era un toccasana per compensare il suo Ego e contemporaneamente per accrescerlo.
    I passi si fermarono davanti a Rufus il possente Gargoyle che custodiva la sala insegnanti e la presidenza. - Ciao Ruf - Il mostro di pietra puntò su di lui i suoi occhi di Rubino senza dire niente. Lo sguardo di Samuel scivolò dalla muta creatura fino alla barriera trasparente. - Chissà che vuole dirmi - Con Daniele ci aveva parlato molto poco o niente in quei sette mesi, ma si era fatto un idea generale: un sempliciotto buono di cuore con la testa ben puntata verso i misteri dello spazio profondo. - Che abbia deciso di scendere dal suo eden astrale e sia inciampato in questioni terrene? -
    Ridacchiò un poco e poi attraversò a passo deciso la barriera. Lui era lì, sul primo divano della sala. - Buongiorno collega! - Seduto sul divano, teso, a mordicchiarsi il labbro. Sam trattenne la sua curiosità sempre più elevata e cercò di entrare nel suo ruolo da vicepreside. - Thè o Tisana? - non aspettò nemmeno la risposta che intanto, con un colpo di bacchetta azionò il bollitore pieno già di acqua pulita; poi prese una sedia dal grande tavolo vicino all'ingresso la portò verso il divano, davanti a Daniele, e vi si sedette a cavalcioni. Con altri due colpi di bacchetta calò le tende sulle aperture laterali. - Ora la stanza è isolata e la preside è attualmente assente dalla presidenza. Dimmi tutto - Un sorriso si aprì placido e disponibile mentre il pensiero era su un altra strada - e vediamo, signor occhi al cielo di risolvere in fretta i tuoi problemi che ho cose più importanti da fare -
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Quando lo sentì entrare quasi sussultò ritornando effettivamente sulla terra.Si era perso in vari pensieri e stava semplicemente capendo cosa dirle e come dirlo, ma non era riuscito ad arrivare ad una conclusione prima che il docente, nonchè vicepreside, si era presentato. é indifferente! Rispose alla sua scelta. infondo era preoccupato perchè in quel momento non era solamente una questione di sicurezza per Jessica,ma era una cosa complicata in generale. Fece un respiro profondo e prima che riuscisse ad alzarsi, Samuel, chiuse le tende laterali, gli comunciò che la preside non era presente, prese una sedia e si mise di fronte a lui. Ed adesso? Adesso era costretto a parlare e lo avrebbe fatto nella maniera più coincisa possibile. Era un docente dell'accademia più prestigiosa di Londra non poteva essere agitato ne tanto meno troppo emotivo nel fare quel discorso. Il fatto era che Jessica si fidava di lui e lui aveva deciso di fare la scelta giusta. non poteva agire da solo ne fare cose stupide come punire senza senso uno studente, che apparentemente, aveva anche degli ottimi voti ed un comportamento molto stabile e sopratutto corretto. Insomma quel ragazzo aveva sicuramente dei problemi, ma che sapeva gestire fin troppo bene, o comunque che lui non reputava tali, tanto da non aver mai avuto nessun richiamo. Forse la storia, per lui, si era complicata dal momento che aveva incrociato la strada di Jessica che comunque aveva degli amici che le volevano veramente bene come Barnes, o comunque Mia ed ancora Lilith. Molto probabilmente se avesse volato più basso non sarebbe mai scoppiato tutto quel disastro. Mise le idee in ordine e puntò i suoi occhi scuri in quelli altrettanto scuri del docente. La signorina Whitemore, questo sabato che è passato, è venuta nel mio uffico, nel primo pomeriggio a denunciare un suo compagno di accademia, un tale Mark - non mi ha voluto dire il cognome -, un dioptase, che ha tentato di spaventarla nel peggiore dei modi, ossia spingendola al muro, facendole male alla spalla, espingendo il suo pene contro il suo sedere. Infondo era quello che era successo e stavano parlando tra persone adulte, quindi non c'era nessun tipo di problema a dire le cose come stavano e chiamarle con il loro nome. Insomma, si può definire un tentato stupro. Barnes, che non si sa come riesce a mettersi sempre in mezzo a situazioni ambigue, stava tornando nel suo dormitorio e, visto che il tutto è successo per le scalinate e dopo la mia lezione, ha visto la scena e si è messo in mezzo. Adesso non so se è vero che non abbia toccato Mark, ma credo che non lo abbia fatto davvero, se no temo lo avremmo saputo... ma comunque, al momento Whitemore è terrorizzata ed a quanto pare, anche la signorina Freeman ha avuto problemi con questo ragazzo. Il fatto era chiaro e chiaramente serio. Io credo che bisognerebbe avvertire la responsabile dei dioptase dell'accaduto e prendere un provvedimento serio su questo ragazzo. Infondo se anche solo una delle nostre studentesse non si sente al sicuro in quest'accademia, è un nostro fallimento. Non sapeva se trasparisse la sua preoccupazione e non se ne era neanche curato, ma almeno era riuscito ad eludere il legame che c'era tra lui e Jessica.
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    Samuel Black
    Docente di Alchimia
    Man mano che le parole del suo collega gli scivolavano nei timpani le sue sopracciglia si spalmavano sempre più sulla fronte chiara. - Non ci credo - e lui che pensava che quel pomeriggio avrebbe dovuto risolvere un banale problemuccio di un professore distratto.
    Quando Daniele le labbra di Daniele cessarono il loro corso ci fu un attimo di silenzio. - Ma è possibile che dobbiamo organizzare un collegio docenti al mese per espellere qualcuno? - lo sguardo si rialzò di scatto alla ricerca di quello di Daniele - Ma siamo sicuri dell'accaduto?- Si alzò in piedi, spostò la sedia e cominciò a camminare su e giù sopra il tappeto persiano; la mano al mento, riflessiva. Altri secondi passarono mentre il cervello prendeva ogni singola informazione ricevuta per poi tesserne un arazzo mentale, poi si bloccò davanti al collega. Lo sguardo ed il volto erano seri e concentrati.
    - Allora, ricapitolando, gli elementi in nostro possesso non sono sufficienti per agire nei confronti di questo "Mark".- Le dita dell'uomo iniziarono ad alzarsi ogni volta che Samuel tirò in ballo una sua considerazione. - Uno, quanti Mark ci saranno fra i Dioptase? Una decina? Due, come ho detto prima, chi ci dice che la denuncia della Whitemoore tratti di eventi realmente accaduti. Non ha voluto precisare il cognome del suo aggressore...per quale motivo? Inoltre siamo certi che anche la signorina Freeman sia stata vittima di molestie da parte di questo ragazzo? Se ciò fosse accaduto perché noi non ne sappiamo nulla?- Riprese la sedia e vi si risedette a cavalcioni, puntando gli occhi direttamente in quelli scuri di Daniele. - Io reputo Jessica una ragazza molto motivata, ma credo che sia anche parecchio impulsiva ed a volte arrogante. Ad ogni modo non la conosco ancora così bene da poter perdermi in giudizi, ma nemmeno da poter affidarmi totalmente alle sue parole, senza aver indagato almeno un pochino. - Si grattò un attimo il naso. - Non è che questo fantomatico Mark le abbia fatto un torto e lei si voglia spaventare accusandolo di tentato stupro, ma in modo indiretto? Quindi senza nemmeno dirne il nome per intero. Magari inventandosi pure la questione della Freeman per aggiungere credibilità alla sua storia? -
    Il cervello di Samuel sapeva divenire una macchina capace di analizzare ogni variabile, d'altronde era quello che aveva fatto per anni in alchimia: analizzare ogni piccola possibilità e poi agire.
    - Se questa mia supposizione fosse vera Jessica avrebbe agito in modo molto sconsiderato, ma se invece non si tratta di una bugia tu capisci che sarebbe molto più grave. - La mano volò nuovamente sulle tempie a massaggiare con forza - Poi se le molestie avessero colpito anche Mia Freeman, questo Mark non avrebbe speranza...l'espulsione sarebbe immediata. - Tornò a guardare Daniele - Hai ragione a voler contattare Eva, sarà necessario il suo intervento, d'altronde stiamo parlando di un Dioptase, ma dobbiamo far luce su molte cose, tra cui anche la faccenda Freeman. Interrogherò personalmente Jessica ed ad Eva di pensare al suo studente, una volta accertata la sua identità; e poi c'è Blake...mi farà dannare quel ragazzino. Se, insieme a Mia, sarà pronto a testimoniare, cosa che non dubito, potrebbero certamente dare un grosso sostegno alla tesi dell'Opalina. -
    Dopo questo flusso di pensieri ad alta voce praticamente ininterrotto, stava pensando ancora a mille altre cose, ma poi la sua incredibile curiosità fu stuzzicata da un dubbio, - Perché la signorina Whitemoore si è rivolta a te rispetto che a me, al responsabile della sua casata oppure direttamente alla preside? -
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Era un uomo che per lavoro osservava le stelle. Le stelle non si mostravano mai a primo colpo, era difficile individuarle ed alcuni agenti atmosferici erano sempre in aguato per farlo aspettare al freddo oppure al caldo per vedere ciò che avrebbe dovuto vedere. Tutto questo per dire che Daniele era un uomo estremamente paziente. Paziente sempre in tutto e questa sua caratteristica non lo tradiì neanche in quel momento che il professore di fronte a lui metteva in dubbio le parole di Jessica, ossia la sua fidanzata, nonchè una sua alunna. Insomma tutto questo non poteva dirlo e non voleva dirlo, ma in quel momento si mise anche nei panni dell'alchimista. Era ovvio ed oggettivo e solo in quel momento si era reso conto che effettivamente aveva preso per buona la versione di Jessica senza neanche farsi qualche domanda. Ma lui aveva visto la paura negli occhi di quella ragazza, il polso tumefatto e la spalla dolorante. Non se li era provocati da sola e sicuramente non avrebbe mai messo in mezzo il suo migliore amico se la questione non fosse seria. Sapeva quanto teneva a Blake e non avrebbe mai fatto il suo nome, vista anche la sua posizione delicata, se non fosse stato indispensabile. Annuì appena a qualsiasi cosa disse l'alchimista fino a che alla fine quella domanda lo spiazzò, ma prima di rispondere doveva chiarire dei punti. é vero che è impulsiva ed arrogante, ma non inventerebbe mai una cosa del genere. La Whitemore è molto orgogliosa e prima di chiedere aiuto a qualcuno, beh ci mette del tempo o comunque evita di farlo... quindi non dico di prendere per verità assoluta quella che ha detto, ma sicuramente non si sarebbe mai inventata una cosa del genere solamente per ripicca. Inoltre ha tirato in mezzo il suo migliore amico, nonchè una delle sue più grandi amiche, non avrebbe mai fatto il nome di Blake, che sa che già rischia di essere espulso, solamente per ripicca ad un altro ragazzo... stava per dire che lui la conosceva bene e quello non era nello stile di Jessica, ma si trattenne. So per certo che è il migliore amico di Cameron Choen e che è un ragazzo facilmente inquadrabile! Quindi si, sarebbe il caso fare in modo e maniera che la Professoressa Ivanova lo interroghi e magari senta anche la sua versione, ma... beh, direi che bisogna controllare ed in fretta, infondo quelle ragazze hanno già vissuto traumi abbastanza pesanti per colpa nostra, e si mi riferisco a Naga, quindi evitiamo altri disastri! Infondo Daniele era rimasto sconvolto nel vedere dei ragazzini li di fronte a quella barriera, aveva espresso il suodisdegno nel farli andare con loro in battaglia, ma quello era un'altra cosa, che al momento non serviva a niente. Si morse il labbro. é capitato che la Whitemore mi aiutasse a correggere dei compiti dei ragazzi del primo anno, come punizione e di conseguenza c'è stato modo di parlare di più... quindi, magari, si sentiva più sicura a parlarne con me rispetto ad un altro professore! Era una scusa buona se davanti avesse avuto un ragazzino di 15 anni, ma sperava che Samuel l'avrebbe presa come buona e non avesse fatto altre domande di quel genere.
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    Samuel Black
    Docente di Alchimia
    Samuel era un uomo difficile da inquadrare, questo è certo. Galantuomo, forse fin troppo col gentil sesso, amante del buon alcool, al limite del ragionevole e uomo che adora la solitudine produttiva di un laboratorio, ma che ricerca sempre una compagnia stimolante. Tante altre cose si potrebbero dire sul suo conto, ma negli anni aveva sviluppato una caratteristica che gli aveva permesso di arrivare fino al "trono" di vicepreside e che forse più di tutte rendeva Samuel Black unico: un estrema capacità calcolatoria. Con questo non si intendi la bravura a fare la tabellina del 2, ma l'abilità a raccogliere con i propri sensi molti dettagli ed a connetterli in vario modo.
    - Perché si è morso il labbro?- Certo sarebbe potuto essere in riferimento alla situazione in generale - Ma si certo. -
    Eppure lo aveva fatto esattamente poco prima di parlare di come conoscesse Jessica e poi - Correggere dei compiti per gli studenti del primo anno? - il sopracciglio si piazzò molto in alto. Capito che Hidenstone era una scuola particolare, ma non aveva mai sentito parlare di punizioni simili.
    C'era anche un altro fatto - Scusami l'impertinenza Daniele...ma come fai a conoscere così bene una tua alunna dopo 8 mesi? Vabbé - la mano si mosse in tondo come a voler scacciare l'argomento, ma fu seguita da uno sguardo molto serio- Come hai detto tu dobbiamo agire veloci e NON dimenticarci che dobbiamo essere il più oggettivi possibili, quindi accertarci di ogni cosa, probabile o meno che sia. Stiamo sempre parlando di espellere un ragazzo e Blake non è l'unico studente a meritarsi un approfondita analisi della situazione - Non rimarcò il fatto che trovava fuori luogo la sicurezza del collega riguardo la natura dell'Opalina, d'altronde pure lui era docente da molto poco; sebbene avesse ottenuto grandi riconoscimenti aveva ancora molto da imparare e da capire. Inoltre decise di glissare sulla faccenda che gli aveva fatto torcere il naso. Quello era il momento di trovare una soluzione riguardo un fatto gravissimo, non certo di fantasticare su possibili ed improbabili intrallazzi prof-studente. Soffocò una piccola risata. Quell'uscita spontanea forse avrebbe potuto stupire Daniele, ma Sam non se ne curò. - Figuriamoci se questo qui si farebbe una ragazzina -
    Tornò serio, ma le parole fluirono solo dopo essersi massaggiato la radice del naso per qualche secondo; non era così semplice fare il vicepreside. - Ok, Choen, abbiamo già un tassello in più. - Si alzò con tale fretta che la sedia traballò un poco. - Io mi recherò immediatamente dal professor Ensor avvisandolo della cosa e della mia intenzione di avere un incontro con Jessica, seduta stante, e gli chiederò di sentire lui stesso Blake a riguardo - a grandi falcate raggiunse il tavolo poco lontano - mentre Daniele ti pregherei di andare dal professor Olwen - prese carta e penna ed iniziò a scrivere - dandogli questa lettera in cui lo informo della situazione e richiedo che sia sentita quanto prima la signorina Freeman, sottoscriverò anche che dato che sembra che tu abbia le idee più chiare fra tutti noi rispetto alla situazione, potrai partecipare al loro colloquio. - Imbustò la lettera e la porse al collega. - Per quanto riguarda Eva, la informerò io al più presto mentre ragguaglierò la preside della cosa quando la situazione sarà più chiara. -
    Si fermò un attimo, schiena dritta e sguardo fermo. In un momento era tornato ad immergersi del tutto nella parte del vicepreside. - Ti ringrazio molto di avermi reso nota tutta questa storia e se non c'è altro io andrei subito a fare quanto ti ho accennato. -
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