26 febbraio 2020
Era l'ora di pranzo e le famiglie di Denrise riempivano locande, abitazioni e strade intente a riempirsi lo stomaco col succulento cibo locale. Jonathan quel giorno non lavorava, così poté unirsi ai suoi concittadini. Il luogo adatto per reperire del cibo era la Piazze del Mercato. Lì c'erano numerosi negozietti che mettevano in vendita le più svariate leccornie. Perché provare del cibo inglese a Denrise? Beh, semplice, lui era abituato a mangiare sette giorni su sette alla sua locanda e oramai aveva cominciato a balenargli in testa l'idea di assaggiare qualcosa di nuovo.
Colori e fragranti aromi inebriavano la testa e come se le orecchio fossero divenute vittima di un antico canto, il ragazzone avanzò verso una bancarella che vendeva quello che in tutto e per tutto pareva cibo cinese.
Che stregoneria è mai questa? Quei mostri avvolgevano le creature di mare in quella che sembrava pasta e poi mettevano il tutto a bollire.
Devono proprio essere i figli di Loki. Sembrava squallido, eppure l'odore era così invitante che dovette farsi avanti.
A chicco, ne vojo assaggià 'na dozzina. L'uomo che aveva di fronte non sembrava molto intenzionato a offrire praticamente una porzione gratuitamente.
Sono desolato, ma ho un'attività, non posso. Jonathan ringhiò.
Desolato un par de palle! Avrò quei ravioli! E fu così che il moro si fece largo tra la folla e afferrò l'uomo per il colletto della camicia. Questo provò a colpire Jonathan con un pugno ben assestato che incassò, senza però indietreggiare. Successivamente da lì partì il delirio. I suoi concittadini non apprezzarono il suo modo di fare e dal nulla nacque una rissa di strada. C'era talmente tanta confusione che Jonathan non capiva più chi stesse colpendo, da chi stesse ricevendo pugni, calci.
Ah, bestia! Che fai? Mordi? Stese una donna con un testone poderoso, dopodiché si voltò e diede una sonora ginocchiata a colui che l'aveva appena morso, ma poi a causa dell'impatto con un oggetto contundente Jonathan si accasciò a terra. Riaprì gli occhi qualche secondo dopo e sentiva un dolore lancinante alla testa, era stato colpito con un'asse di legno. Assottigliò lo sguardo. Quella si chiamava sfida.
Si impadronì di un'asse di una bancarella vicina e avanzò con fare iracondo.
Mo ce ripigliamm' tutt' chell che è 'o nuost! Ecco il bastardo che l'aveva colpito e boom. Il suono dell'impatto riecheggiò nell'aria.
Mo non te fai più lo svelto, eh? Chi è il prossimo? La sua ira proseguì imperterrita per una decina di minuti, dopodiché il negoziante spaventato dalla forza e dalla rabbia dell'uomo gli allungò una porzione di ravioli ai gamberetti.
Grazie, molto gentile!
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