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.17 YO ✕ Black Opal ✕ young mother“this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪
San Valentino. A Jessica non era mai fregato nulla di quella "festa", non era mai stata così innamorata di qualcuno di darci anche solo minimamente peso, eppure... eppure quell'anno era completamente diverso, voleva fare qualcosa di carino per lui. Per Daniele. Ma non era sicura di quello che doveva fare. Non si erano più parlati da quella sera sulla torre... quella stessa sera nella quale lei gli aveva tirato uno schiaffo parecchio forte. Uno schiaffo ad un professore. Se lui avesse voluto, avrebbe potuto farla espellere in qualsiasi momento. Ma non lo aveva fatto e di questo gli era grata.
Durante quelle due settimane circa, Jess aveva perso qualche sua lezione, sebbene non tutte. Ci era andata solo quando credeva di riuscire a sopportare il peso di averlo così vicino ma al contempo lontano.
Le volte che era andata, era sempre rimasta in ultima fila, lontana da lui. Non lo guardava più, preferendo osservare il cielo notturno con il cuore pesante. La sua media era decisamente peggiorata, soprattutto in Astronomia. Difficilmente riusciva a concentrarsi su ciò che stava facendo. Decisamente non poteva andare avanti così, doveva fare qualcosa per sistemare le cose. Sarebbe potuta semplicemente andare nel suo studio come sempre e provare a chiarirsi ancora una volta, ma voleva fare qualcosa di diverso, qualcosa di speciale davvero. Proprio per questo aveva organizzato una specie di appuntamento. Di certo non potevano andare a Londra, dove non sarebbero stati visti da occhi conosciuti, solo per quello... e in Accademia non potevano certamente fare ciò che volevano. Quindi aveva pensato alle cascate. Erano in mezzo al bosco e sarebbero stati tranquilli, oltre al fatto che sarebbe stato di sera. Aveva fatto razzia nelle cucine per prendere di tutto e di più -facendo gli occhioni da cerbiatto ad un paio di elfi- e sistemando tutto dentro dei cesti appositi -ovviamente magici- che erano tipo dei thermos babbani, non permettevano alle pietanze di raffreddarsi, non per diverso tempo, almeno. Si era fatta aiutare da una ragazza dell'ultimo anno che conosceva e che, così aveva detto, le doveva un favore. Sì perché una volta la corvina l'aveva aiutata. Certo, non le aveva detto a cosa le serviva, ma si era fatta fare dei fuocherelli che poi aveva imbottigliato (tipo quelli di Hermione) in modo da scaldare la zona in torno dove voleva sistemarsi o, essendo comunque solo febbraio, si sarebbero congelati. Aveva sistemato tutto vicino -ma non troppo- alle cascate: i fuocherelli, un tavolino di quelli da pic nic ed una coperta a terra. Aveva anche scelto una posizione sotto ad un fazzoletto di cielo da cui si vedevano chiaramente le stelle. Per sua fortuna era una notte limpida. Sperava che lui lo apprezzasse e non la considerasse una cosa "troppo da ragazzini" perché la verità era che Jess voleva solo godersi una serata con l'uomo, avrebbe voluto andare fuori a cena con lui, ma non era troppo fattibile e quindi organizzandosi a modo suo! Ma in fondo, mica poteva biasimarla, lei era una ragazzina! Ad ogni modo, quella mattina si era svegliata presto e prima di iniziare le lezioni era sgattaiolata davanti al suo ufficio e aveva infilato una piccola busta sotto la porta con all'interno un bigliettino con un messaggio per lui.
"Vediamoci stasera, alle 22, alle cascate. Ho organizzato una cosa che spero ti piaccia. Ho bisogno di parlarti, ti prego. Ci sono delle cose che devo dirti. Ah, mettiti una camicia magari, perché ti rendono davvero sexy. Jess"
Perché non gli aveva scritto un messaggio? Beh, pensava che un bigliettino fosse meno impersonale di un banale messaggio sul cellulare. No?
Sperava davvero che sarebbe venuto, anche se non poteva arrabbiarti se così non fosse stato; era solo colpa sua di tutto quello che era successo. Ma dalla notte sulla torre, aveva cercato di evitare Lucas e non ci era più andata a letto. Sarebbe stato estremamente stupido. Inoltre, voleva scusarsi anche per lo schiaffo, ma non era in sé quando glielo aveva dato.
Uscire infrangendo il coprifuoco era stato facile, non avevano ancora imparato ad ampliare la sorveglianza da quei terribili primi d'ottobre o dalla notte di Halloween.
Si era messa un abito talmente corto che a malapena le copriva il sedere, ma con i fuochi, non sentiva nemmeno troppo freddo. Jessica si era vestita così sì per impressionarlo e piacergli, ma anche perché era un po' il suo stile. Ora non le restava che aspettare e sperare che lui sarebbe arrivato di lì a poco; non mancava molto alle 22. Quella sarebbe stata una serata importante, si era decisa a confessargli davvero ciò che provava per lui, a dirgli davvero che lo amava e tutto il resto. Gli avrebbe aperto il suo cuore come mai aveva fatto in vita sua. E poi c'era un'altra cosa importante che doveva dirgli e che la preoccupava enormemente... E la preoccupava la reazione che avrebbe potuto avere. Forse qualcosa era andato storto; aveva ripreso a prendere la pillola da poco prima che andasse da lui per quella punizione, poco meno di un mese prima, ma forse non aveva funzionato a dovere e ora aveva un ritardo. Poteva anche essere solo stress, non aveva fatto test o altro che potessero certificare il motivo, ma glielo avrebbe detto comunque.
Incrociò le braccia sotto al seno e si voltò a guardare le cascate con l'acqua che scrosciava allegramente sulle rocce, tenendole compagnia in quella serata altrimenti silenziosa.[code by psiche]
Edited by Giadì - 11/3/2020, 14:38. -
.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Che situazione assurda. Quando aveva ricevuto quel messaggio aveva letto non sapeva neanche lui quante volte la sua richiesta. Doveva andarci? E per fare cosa, esattamente? Insomma... non era una cosa molto carina quella che era successa ed inoltre lei gli aveva anche dato uno schiaffo. Uno schiaffo che non si meritava, ma che aveva ricevuto senza dire niente. Aveva visto che non era andato a qualche sua lezione e delle volte le aveva messo effettivamente l'assenza ed altre invece... Stupido. Si sentiva ancora più stupid a pensare che comunque lei era rimasta sempre li, nei suoi pensieri, nonstante si sentisse male ogni volta che messaggiava con qualche sua ex fiamma, ogni volta che cercava di andare con un'altra... Jessica era li, nei suoi fottutissimi pensieri. Lei e suo figlio! Chissà cosa stava facendo, se stava con Lucas effettivamente, se stava bene, male o... scosse il capo accartocciando in una mano il biglietto scritto dalla corvina e lo lanciò nel cestino facendo canestro! Scosse il capo lentamente fino a guardare fuori dalla finestra. Erano ancora le otto di sera... ovviamente lui poteva smaterializzarsi e sarebbe immeditamente arrivato a quel posto.. ma voleva? Si certo che voleva, e questa cosa lo rendeva ancora più nervoso. I giorni che erano passati, all'incirca due settimane, erano state un delirio, era strano vederla in giro e non sorriderle, o lasciarle anche uno stupido occhiolino, non ritrovarsela dentro la stanza, on fare l'amore con lei. Si sentiva uno stupido a pensare quelle cose e si sentiva ancora più stupido a provarle quelle sensazioni per lei. una dannatissima immatura ragazzina di appena 17 anni, che aveva pensato bene di andare a letto con un altro... per... dimenticarlo! Però andava a letto anche con lui... sempre per dimenticarlo? Fanculo, non ci sarebbe andato, era intuile continuare a dare false speranze sia al suo cuore che a quello della ragazza. lei era piccola e non avrebbe mai capito le sue ragioni e lui era semplicemente stato ingenuo. Quella era la festa degli innamorati e non aveva nessuna intenzione di continuare quella pagliacciata. Il problema, ancora una volta, era che quella per lui non era per niente una pagliacciata, anzi... Si morse il labbro erano le 20:15. Era ancora seduto sulla sua scrivania in tuta. Alla fine decise di andarsi a fare una doccia, si sarebbe fatto tardi e non sarebbe uscito, no? Ma dopo la doccia seguì lo scegliere una camicia con colletto coreano di un blu intenso e dei pantaloni eleganti beige. Sarebbe andato, qualche minuto e sarebbe andato via, solamente perchè era una ragazzina e le cascate erano pericolose. Ancora una volta stava violando il coprifuoco e non lo aveva preso sul serio. Si, era sicuro, l'avrebbe sospesa e basta. Era quello che si stava ripetendo mentre si era smaterializzato poco lontano dalle cascate. Quando arrivò li si morse il labbro vedendo il suo abbigliamento. è bellissima... pensò prima di darsi dello stupido da solo e facendo qualchepasso avanti. Erano le 22:00 spaccate, non era neanche suo intento essere puntuale. Si schiaì la voce per annunciarsi. Hai violato di nuovo il coprifuoco. Glielo disse con freddezza, era ovvio che non era passato tutto quello che li aveva allontanati.the heart is deceitful above all things,.
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.17 YO ✕ Black Opal ✕ young mother“this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪Era davvero venuto. Non ci poteva credere, pensava l'avrebbe piantata in asso là. Dopotutto, aveva il pieno diritto di farlo, no? Gli aveva dato uno schiaffo e del pezzo di merda. Era un grandissimo miracolo davvero che non l'avesse ancora sospesa. Ma, qualsiasi cosa avesse fatto lei, i fatti erano quelli. Daniele era andato. Non le importava il motivo per il quale aveva deciso di farlo, ma le bastava fosse là. Si girò quando lo sentì schiarirsi la voce. Stava per sorridergli, quando il suo tono freddo la bloccò. Si morse il labbro. Non poteva biasimarlo, si era comportata da stronza. Fece un profondo sospiro e si avvicinò, fino ad essere così vicina da dover alzare il capo per guardarlo negli occhi. Dio, quant'era bello... quanto avrebbe voluto poter baciare di nuovo quelle labbra...
Jessica, concentrati! Le fece presente la vocina nella sua testa. Hai ragione concesse Ho violato il coprifuoco, di nuovo, e hai tutto il diritto di darmi una punizione o sospendermi ma... prima ascoltami... ti prego, un'ultima volta. Poi potrai decidere di fare ciò che vuoi. Concluse così la premessa del suo discorso, sperando che non se ne andasse prima di darle il tempo di parlare.
Gli prese la mano, intrecciando le dita di lui con le sue. Daniele riprese a parlare lei. Sono stata una stupida, una grandissima stupida a pensare che avrei potuto dimenticarti andando con un altro, a fare tutto questo alle tue spalle, senza parlartene, sono stata stupida a tradire la tua fiducia... hai ragione, sono solo una maledetta adolescente, ho fatto degli errori imperdonabili e me ne pento ogni giorno, però... fece una pausa, colta dall'emozione per ciò che stava per dirgli. I suoi occhi luccicavano. Però in questi giorni in cui non ti ho parlato, che non ci siamo baciati, non ci siamo guardati... io ho capito che... ho capito che ti amo, Daniele. Che ti ho sempre amato, fin da quando sono venuta nel tuo studio dopo il ballo. Non sono mai stata così bene con un uomo, tu mi hai fatto provare delle sensazioni incredibili, con te mi sono sentita protetta, al sicuro... non c'è stato un solo istante in cui io mi sentissi giudicata... fece una piccola pausa, cercando di mettere insieme il resto del discorso. Non mi sono davvero mai sentita così desiderata, così voluta da qualcuno... Non sapeva nemmeno lei se fosse sensato ciò che stava dicendo! Ed ho capito troppo tardi che questo non lo avrei potuto e non lo potrò cancellare con un colpo di spugna, che l'amore è il sentimento più bello che ci sia, anche se fa dannatamente soffrire, non mi interessa. Io ti amo. Quando non ci sei, mi sento male. Non c'è stata notte che io non mi sia svegliata in preda agli incubi, desiderando di poter uscire dal dormitorio e venire da te, te che sei l'unica persona che riesce a tranquillizzarmi, l'unico uomo che riesce a farmi stare meglio con un solo abbraccio. Distolse lo sguardo da quello di lui. Ho lottato, ho provato a reprimere i miei sentimenti, ma non ho avuto successo. In queste due settimane non riuscivo ad essere me stessa, con nessuno, non riuscivo più a ridere come prima... nemmeno alle battute idiote del mio migliore amico. Sorrise per un momento al pensiero di Blake, ma poi tornò a concentrarsi su ciò che doveva dire. Quando ci sei tu, tutto ciò che c'è attorno scompare, tutto ciò che di brutto è successo, sparisce. Quando sento il tuo profumo, mi sento a casa. Forse... forse sono andata con un altro perché... avevo paura di essere ferita, quindi ho preferito essere io a ferire, anche se inconsciamente. Una lacrima sfuggì dal suo occhio e scivolò lungo la guancia. Sai, mi sono sempre detta che, per quanto la nostra storia fosse bellissima, avremmo dovuto interromperla per non finire in guai seri, ma... è impossibile stare lontani da qualcuno che si ama. E tutto questo non potevo più tenermelo dentro, non ce la facevo. Gli strinse istintivamente la mano. Sono un disastro, Daniele. Sono un fottuto disastro. Perdonami. Perdonami per ogni cosa. Si allontanò, con le lacrime agli occhi. Si avvicinò ai sassi che facevano da confine col fiume impetuoso e guardò l'acqua che scorreva potente contro di essi. Cercò di non scivolare sul muschio e sospirò. Io non sono perfetta, Daniele, e lo sai. Sono piena di difetti, non faccio mai la scelta giusta, mi caccio sempre nei guai, a volte certo di ottenere quello che voglio a discapito degli altri... ho fatto mille errori nella mia vita. Devo aver fatto qualcosa per far allontanare i miei genitori, per farli scappare, ho deciso di mettere al mondo un figlio condannandolo ad una vita con una madre così stupida, ho allontanato il mio ex senza permettergli di vedere Alex, mi sono buttata nella nebbia senza pensare al pericolo, senza pensare che sarei potuta morire... cosa che, effettivamente, è quasi successa... se non fosse stato per voi rabbrividì al ricordo. Sono una pessima madre commentò, prima di accucciarsi e sporgersi oltre il bordo con la testa, tanto che delle goccioline d'acqua la raggiunsero. Uno dei miei errori più gravi, comunque, è stato tradire te. Si rialzò. Forse è proprio vero che capiamo quanto davvero amiamo qualcuno, solo quando lo perdiamo. Tornò a rannicchiarsi, stavolta contro una roccia, posandosi a terra sopra il muschio scivoloso. Ti amo come non ho mai amato nessuno, Daniele. Ricordalo, sempre. Concluse, prima di gettare uno sguardo malinconico alle cascate.[code by psiche]
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.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Stava per risponderle che si, l'avrebbe sospesa e che tutta quella sotria era veramente ma veramente inutile. Si, le stava per dire che non voleva sentre un'altra parola, ma no, non ce la fece, alla fine rimase li, in ascolto di tutto quello che la ragazzina aveva da dire. Aveva semplicemente fatto un errore ed aveva appena 17 anni. Ok, poteva anche perdonarla, e forse, infondo già lo aveva anche fatto, ma il problema era: le cose sarebbero tornate come prima? Non lo sapeva. Lei lo aveva comunque tradito e si era guardta bene dal dirglielo, ne aveva parlato con il suo migliore amico come se stesse ancora cercando di capire cosa fare, come se alla fine ancora non aveva veramente intenzione di chiudere con Jones. Ma lui che diritto aveva di levarle il suo coetaneo, una persona che magari veramente poteva renderla felic ed anche alla luce del sole Non disse niente, Continuò ad ascoltare quel fiume di parole, solo quando lei si avvicinò a quel muschio scivoloso fece un passo avanti. Sta attenta... Sussurrò temendo che le potesse succedere qualcosa. Il punto, era sempre lo stesso. A Daniele, quella ragazzina, gli aveva fatto qualcosa, gli aveva fatto qualcosa che lui non riusciva neanche a spiegarsi, e non era solamente una questione di fisico, gli aveva fottuto il cervelo ed in tutti i modi possibili. Si morse il labbro e fece semplicemente un sospiro quando lei ridadì di nuovo che lo amava e che non si era mai sentita in quel modo con nessuno, che solamente con lui riusciva a stare tranquilla e felice, che solo quando era con lui non aveva incubi o cose del genenre. Ascoltò ogni singola parola della ragazza senza riuscire a trovare un modo per dirle che tutto quello era dannatamente folle e sbagliato. Si morse il labbro e dstolse varie volte lo sguardo da lei. Cosa doveva dirle? Che anche lei gli era mancata terribilmente? Che non faceva altro che pensare a lei, cosa stesse facendo, come stesse, e se magari lo stava pensando? Si sentiva un fottutissimo ragazzino delle superiori anche lui, quando lui... lui doveva essere l'adulto della coppia! Come erano arrivati a tutto questo? Fece un altro passo avanti, fino ad arrivere a sedersi affianco a lei, magari i pantaloni baige non erano stati proprio una buonissima idea e per quello prese la sua bacchetta e fece materializzare un telo sotto ai loro sederi. Avrebbe voluto dirle talmente tante cose che non sapeva da dove cominciare, ma infondo era bene risponderle a tutto quello che aveva detto. Per quanto riguarda il corpifuoco, dico davvero. Non è solo una questione di regole, ma anche di sicurezza. Quindi, smettila di non prendermi sul serio e comincia a rispettare le rogole, che l'esspulsione non vale solamente per Barnes. E quello era un punto da chiarire da subito, perchè non solo si sentiva un cretino in generale a stare li, ad essersi preso una cotta per una ragazzina, ma la stessa ragina non lo prendeva sul serio neanche come professore a quanto pareva. Poi fece un sospiro profondissimo per cercare di dirle tutto il resto, in risposta a quanto lei stessa aveva confessato. Si era aperta con lui ed era giusto e meritava una risposta, una risposta sincera. Jessica mi sei mancata anche tu, ti ho pensato anche io notte e giorno. Ho pensato a cosa stessi facendo, se Alex stesse bene, se avevi ancora gli incubi, com'era andata la visita del bimbo in ospedale. Ho visto ininterrottamente il profilo instagram per vedere dove stessi, cosa stavi facendo e con chi lo stavi facendo. Non ho mai desiderato così tanto una donna in vita mia. Provo qualcosa per te che va al di là dell'attività fisica... Glielo disse guardandola e posando un dito sotto al mento di lei per farsì che i loro sguardi fossero incantenati, uno all'altro. Non credo che sia colpa tua il fatto di essere andata con un tuo coetaneo, non penso che tu sia stata stupida. Hai 17 anni ed io ho 17 anni ero molto peggio di te. Lucas è un bel ragazzo, è gentile, è attraente. Credo che sia normale che tu abbia ceduto ad un suo complimento o comunque a lui in generale. Daniele era una di quelle persone analitiche ca sapevano distaccare i sentimenti da qualla che era la realtà dei fatti. Ci sono rimasto male? Si, ci sono rimasto male, ho sentito te parlare con Blake in quel modo e sono stato geloso. Lo stupido sono stato io. Perchè lui non era un adolescente e doveva sapersi controllare. Lo aveva fatto come meglio aveva creduto, ma forse non era stato abbastanza. Prima che tu possa prendere davvero una decisione, vorrei che ci provassi davvero... pensa a quello che potresti avere con lui e quello che non potresti mai avere con me. 16 anni di differenza non sono uno scherzo, e per quanto io possa desiderare, con tutto il mio cuore, che tu sia solo mia, non volevo che per te possa essere una scelta che rimpiangerai un domani. Se non era quello amore, esattamente cos'era? Hai detto che mi ami come non hai mai fatto con nessuno, hai detto che con me ti senti desiderata... perchè io ti desidero e non hai idea di quanto è stato forzato da parte mia lo starti lontano... ma, Questa relazione... io non riesco a prenderla in maniera diversa se non seriamente, ma non posso pretendere che tu faccia lo stesso. L'amore a 17 anni è percepita diversa da quando ne hai 33. Quindi...Vuoi sapere se ti ho perdonata? 4 secondi dopo che me lo hai chiesto, su quella torre. Ma...a parte che mi hai dato uno schiaffo in faccia, e su questo vorrei sorvolare, ma credo che questa distanza sia servita ad entrambi per capire un pò di cose... aggiunse semplicemente. Poi si morse il labbro e si avvicinò alle sue labbra. Prediti del tempo per capire davvero quello che vuoi. le diede un bacio a fior di labbra e poi si alzò da vicino a lei e le porse la mano. Leviamoci da qui che puoi scivolare! Aggiunse.the heart is deceitful above all things,.
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.17 YO ✕ Black Opal ✕ young mother“this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪Non credeva che la lasciasse parlare, non credeva che la lasciasse finire il suo discorso, che restasse ad ascoltarla... si aspettava che se ne andasse, che la sospendesse davvero e basta. E invece era rimasto e le aveva concesso di esprimersi, di parlargli. Jessica, a quella dichiarazione, ci aveva pensato per giorni. Non che se la fosse proprio preparata, sapeva che sarebbe stata più vera se fosse venuta dal cuore nel momento stesso in cui se lo sarebbe trovata davanti, ma aveva pensato fin troppe ore a cercare di comprendere i suoi sentimenti, a cercare il modo migliore per esprimerli. Ma forse avrebbe solo dovuto lasciarsi andare, con lo scrosciare delle cascate in sottofondo, e aprire semplicemente il cuore, lasciando che fosse proprio lui a parlare, il suo cuore. E così aveva fatto; si era davvero dichiarata. Era stata la prima volta; non lo aveva mai fatto con nessuno e immaginava che sarebbe stato difficile che lo avrebbe rifatto in futuro. L'Opalina odiava esternare così tanto i suoi sentimenti, odiava mostrarsi debole, eppure... eppure con lui le era venuto così spontaneo!
Sentì il suo sussurro mentre si avvicinava al precipizio, ma non si doveva preoccupare. Sarebbe stata attenta, non aveva intenzione di finire in quelle acque tutt'altro che calme, oltre al fatto che non sarebbe stato per nulla dignitoso. Sentì i suoi passi che facevano scricchiolare il terreno freddo, ma rimase a guardare le cascate finché non sentì la sua presenza accanto a lei, finché non si sedette facendo apparire un telo sotto di loro. Sorrise. Lo trovava così dolce persino in quella situazione. Ma ora voleva sapere cosa ne pensava, voleva una risposta a tutto ciò che lei gli aveva detto. Sospirò, girando il viso per guardarlo. Io ti rispetto sussurrò ma rispettare le regole non è nel mio dna. Non le rispetto qualsiasi sia il professore ad impormele, persino Ensor o la preside stessa scrollò le spalle quasi avesse detto una cosa che aveva perfettamente senso. E in effetti per lei era così, per lei era una giustificazione più che plausibile. Oddio, stava iniziando a pensare come Blake. Ma... perché non mi hai detto che Blake rischiava l'espulsione? chiese, come se stessero solo parlando nel suo studio. Non se lo merita boffonchiò E non lo dico perché è il mio migliore amico e quindi devo difenderlo sempre, ma perché... quell'altro se lo meritava, non è altro che un bullo del cazzo, dovreste espellere lui. Certo che aveva dei problemi per mettersi a parlare di un argomento come quello, in un momento del genere. Cioè, probabilmente ci sarebbe stato tempo, probabilmente non ci sarebbe stato... non lo sapeva, sapeva solo che quella non era affatto la situazione più appropriata.
Quando lui le disse che le era mancata, che la pensava... il suo cuore, per un attimo, si riempì di gioia. Era tutto quello che voleva sentirsi dire, era tutto quello che le serviva per essere felice. Alex sta bene e la visita in ospedale è andata bene, Aaron mi ha rassicurata che non era nulla gli rispose, scegliendo quindi di rispondere prima alla parte semplice del discorso. E sì, ho avuto ancora gli incubi, fin troppi. Sospirò al pensiero, ma non era di quello che voleva parlare, quindi ora sarebbe passata alla parte più difficile a cui rispondere, anche se era stata fin troppo felice di quelle parole. Non sei stato stupido iniziò, tornando a stringergli la mano. Anzi... l'ho trovata in qualche modo... carina? Non saprei definirlo, ma stava a significare che davvero t'importa di me, sennò te ne saresti fregato non credi? chiese retoricamente, accarezzandogli il palmo con le dita. No, Daniele. Continuò, decisa. Ci ho provato e ci ho pensato attentamente. Quando gli incubi mi svegliavano, non ci provavo nemmeno a tornare a dormire, ma mi mettevo a pensare a tutto questo. Ci ho pensato davvero, davvero tanto. Fece una pausa per guardarlo negli occhi. Avrebbe voluto cancellare tutti i dubbi con un bacio, ma quella situazione dovevano risolverla. Subito. Ho pensato anche a quello. È vero, con lui potrei andare mano nella mano a scuola, potrei baciarlo quando voglio e non importa se ci vede qualcuno... ma per cosa? Ne varrebbe davvero la pena? Varrebbe davvero la pena avere tutto questo, ma essere infelice ed illudere un ragazzo? Non posso forzarmi ad amarlo, quindi non voglio nemmeno illudere lui né nessun altro, perché io amo te e non mi sembra giusto stare con un altro, fingere di amare un altro. Era davvero decisa, in quello che diceva. Non so cosa ci riserva il futuro, non so cosa succederà... ma qualsiasi cosa, voglio affrontarla con te. Gli strinse la mano, osservandolo seria. E magari, quando uscirò da questa accademia... chissà? Potrebbe essere cambiato tutto, magari non proveremo più niente l'una per l'altro... o magari no, magari la vita ci riserverà delle sorprese e, quando tutto sarà finito, potremo stare insieme senza preoccuparci degli altri. Io voglio provarci, Daniele. Non mi interessa altro, perché ti amo. Quando nominò lo schiaffo, un sorrisetto tra il pentito e il divertito le apparve sul volto. Scusami, ma quando hai definito tutto questo uno sbaglio... mi sono sentita male. Ma non pensavo davvero quello che ti ho detto -intendo l'ultima frase prima di andarmene. Sì perché si riferiva al "pezzo di merda" non a tutto il resto. Perché tutto il resto lo pensava davvero. Quando le loro labbra si toccarono, chiuse per un attimo gli occhi. Le mancava terribilmente quel contatto. Quando poi lui le porse la mano, lei l'afferrò e si alzò. Ho già preso la mia decisione. Replicò, ferma sulla sua posizione. Io ti amo e non mi interessa nient'altro, ma... fece una piccola pausa, assecondando la sua richiesta di allontanarsi da là. Però capirò se sarai tu a volerti allontanare, se non provi lo stesso, se non vuoi rischiare. Dimmelo e io non ti disturberò più. Concluse, prima di pensare che avrebbe dovuto dirglielo. Dirgli una delle cose per cui gli aveva chiesto di incontrarsi. Però prima... c'è una cosa che devo dirti... distolse lo sguardo, incapace di guardarlo negli occhi. Cavolo se era difficile dirglielo. Io... deglutì. Le sudavano i palmi, quindi mollò la presa da quella di lui e si allontanò di qualche passo. Io... ho un ritardo concluse, mordendosi il labbro. E no, non era una scusa per farlo sentire troppo in colpa a dirle che voleva finirla, se avesse voluto dirlo.[code by psiche]
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.17 YO ✕ Black Opal ✕ young mother“this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪Le sembrava quasi che non fosse successo nulla, che non avessero mai litigato... le veniva così naturale parlare con lui! Ed era davvero bellissimo. Ehi, io ti rispetto sbuffò, mettendo il broncio. Ma va bene, cercherò di non violare più le regole. Concluse, anche se sapevano entrambi che non sarebbe stato così facile rispettare quelle parole, che nella descrizione degli Opali ci sarebbe dovuto essere qualcosa come "inclinazione naturale per infrangere le regole" o qualcosa di simile. Certo, che bisogno c'era di vedersi con qualcuno -o girovagare- di notte? Non potevano farlo di giorno? Insomma, era la stessa cosa. Ma a quanto pare, né lei né i suoi compagni di casata la vedevano così.
Le mura dell'Accademia non sono così sicure come vogliono far sembrare commentò, stringendosi nelle spalle. Era vero, magari non avevano pericoli del calibro di Naga -anche se, in fondo, era accaduto proprio nei pressi della scuola- ma c'erano altre cose non propriamente sicure. Tipo i bulli, ecco. I bulli e i professori che o sono stupidi o fanno finta di non vedere. Era uno dei motivi per cui le sarebbe piaciuto che Federik avesse preso fuoco. Che fosse stato Blake la causa o qualsiasi altro studente, lei avrebbe reagito allo stesso modo. Perché, soprattutto dopo le rivelazioni di Mia, credeva ancora di più che i professori non salvaguardassero adeguatamente i loro studenti ma, ad ogni modo, alla sua frase successiva si sciolse un po' e arrossì. Non resistette e si allungò un po', giusto per dargli un delicato bacio sulla guancia. Era davvero così dolce. Sorrise perché la sua barba, come al solito, le fece il solletico. Non mi perderai concluse, anche se non poteva certo averne la certezza assoluta!
Si girò verso di lui quando parlarono di Blake, riflettendo sulle sue parole. E va bene, forse aveva ragione e glielo avrebbe concesso. Che Blake faccia azioni sconsiderate, non posso negarlo. Fa davvero tantissime cose stupide nella sua vita; non ultima, urlare contro Naga. Lo fa o senza rendersi conto che potrebbe mettere in pericolo altre persone, o farle star male, a volte, ma... sospirò, scuotendo il capo. Non riesco a fargliene una colpa, non per tutto. Senza nemmeno pensarci, appoggiò la testa sulla sua spalla. Quella notte, sulla torre -forse avrai sentito- mi ha raccontato che sua madre è morta quando è nato e che suo padre lo picchiava... Era un discorso completamente slegato dal precedente, in realtà, ma aveva voglia di dirlo a qualcuno, ma non qualcuno a caso, qualcuno che poi magari lo avrebbe detto a mezzo mondo... no, Jessica si fidava davvero di Daniele ed era più che certa che quello che gli diceva, restava tra loro. Perché la gente fa così schifo? Chiese poi, ma non era una vera e propria domanda ed era certa che lui non avesse una risposta da darle. Nessuno avrebbe saputo rispondere davvero a quella domanda.
Glieli chiederò volentieri sbuffò la ragazza, senza però riuscire a trattenere un mezzo sorriso. Oh, quando sono andata in ospedale, ho chiesto ad Aaron se avesse qualcosa. Ma non ho ancora avuto l'opportunità di prenderlo perché... beh, perché pochissimo tempo dopo, avevano litigato in maniera molto brutta e lei, in tutta onestà, si era persino dimenticata di averle, troppo presa dai suoi drammi. ...sono stata molto impegnata. Concluse, però. Non voleva rivangare troppo ciò che era successo alla torre, quindi si limitò ad essere vaga.
Sorrise quando lui la attirò a sé. Ora erano vicinissimi e Jessica avrebbe solo voluto azzerare una volta per tutte le distanze, cancellare con un bacio tutto ciò che di brutto era successo tra loro, almeno per pochi secondi. Sono così irresistibile? Sussurrò, scherzando, per alleviare il nodo che aveva allo stomaco, ma poi si fece seria e si allontanò di pochi centimetri. Ho capito quello che voglio, anche se l'ho capito nel modo più sbagliato... ma non accadrà più, te lo prometto assicurò, con voce ferma. Davvero voleva provarci, voleva fare questa cosa con lui, essere davvero solo sua... e che lui fosse suo, ovviamente.
Ma poi, comunque, dovette dirgli del ritardo perché... beh, era una cosa piuttosto importante. Forse hai ragione, è solo stress... concesse, non troppo sicura delle sue stesse parole. E sì, ho sempre preso la pillola... almeno credo. No, non si ricordava con esattezza se l'aveva presa con costanza tutti i giorni o meno. Gli prese nuovamente la mano, intrecciando le dita con le sue, allontanandosi ancora di più dal bordo. Lo tirò fino alla coperta che aveva precedentemente preparato, con accanto il cesto e si sedette, sperando la imitasse. Ne avrebbero potuto discutere con calma là seduti... e poi lei aveva fame.[code by psiche]
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.17 YO ✕ Black Opal ✕ young mother“this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪Forse davvero non era niente, forse era solo stress come diceva lui, ma Jess era ugualmente preoccupata. Sapeva che non poteva essere di Lucas. Insomma, loro avevano sempre usato il preservativo. Ma doveva essere un ritardo solo dovuto allo stress; non era pronta per un altro figlio e non era sicura che mai lo sarebbe stata. Già non era certa di essere pronta per Alex, nonostante fosse nato ormai da otto mesi! L'abbraccio dell'uomo le arrivò in aiuto, perché fece bloccare tutti i suoi pensieri e li cacciò in un angolo della sua mente. Si lasciò stringere tra le sue braccia, posando la testa contro il suo petto. Se solo avesse potuto stare così per sempre... Ti amo rispose semplicemente alla sua frase, sospirando. Sapeva che stava facendo un enorme sforzo per lei, sapeva che sicuramente aveva il dubbio: mio o di Lucas? E sapeva che questo lo faceva stare male, ma ormai non poteva tornare indietro, sebbene fosse più che certa che non fosse dell'Ametrino. Ma in ogni caso, stavano parlando di una cosa assolutamente ipotetica! Jess non aveva fatto nessun test né altro, si stava semplicemente basando su un ritardo.
Sbuffò quando lui la allontanò, ma ascoltò che cos'aveva da dire. Va bene, prometto che proverò a rispettare il coprifuoco! Esclamò, ben conscia che non era davvero sicura che avrebbe rispettato quella promessa. Insomma, cosa avrebbe fatto la sera se non avesse potuto violare il coprifuoco? Anche se... iniziò lei, guardandolo con un sorrisetto. È proprio volando il coprifuoco che... ci siamo conosciuti un po' meglio, non credi? Ogni nostro incontro è successo dopo lo scattare del coprifuoco. Ridacchiò, perché era vero. Sulla torre, nelle cucine, al ballo, adesso... l'unica eccezione forse è la foresta. Rabbrividì a quel ricordo, ma poi scosse le spalle per minimizzarlo. Non posso più venire a trovarti, se non lo violo protestò, ma senza perdere il sorriso che solo lui era in grado di farle comparire sulle sue labbra. Beh stima, non esageriamo adesso scherzò Ma lo so che non è una giustificazione, non era quello il mio intento spiegò, facendo comunque cadere il discorso. Assaporò il bacio che lui le diede come se non succedesse da tantissimo, infatti era così... almeno per lei. Più di due settimane non erano tante?
Potresti scaldarmi tu propose, ridacchiando per poi allungarsi a dargli un altro bacio. Quanto gli erano mancati, davvero, quei baci... il suo calore... tutto. Mi sei mancato terribilmente gli sussurrò. Sì, glielo disse. Dovevano riniziare da capo e lei voleva essere una Jessica completamente nuova. Gli avrebbe detto sempre tutto e non lo avrebbe tradito mai più.[code by psiche]
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.17 YO ✕ Black Opal ✕ young mother“this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪Jessica non riusciva a fingere di non esserci rimasta male. Certo, sapeva che l'amore come tutti i sentimenti non funzionava a comando... eppure... beh, ecco, ci rimase male. Lo amava e avrebbe voluto ripeterglielo all'infinito. Ma quando avrebbe potuto dirlo in risposta alle sue parole? Forse mai. Okay... rispose con un filo di voce, distanziandosi un po' da lui. Al suo bacio non rispose, ma lasciò semplicemente che le loro labbra si sfiorassero. Voleva davvero sentire quelle parole da lui, voleva che lui la amasse...ma non poteva certo forzarlo. Era davvero incredibile come quell'uomo fosse diventato tutto, per lei. Certo, non ne era dipendente eppure avrebbe voluto sempre averlo vicino e quando non c'era, sentiva un vuoto. Sarebbe stata durissima affrontare tutto; nascondersi e in pubblico fingere di non essere altro che un professore e un'alunna. Ma per lui lo avrebbe fatto, lui valeva il rischio. Si lasciò andare ad un sospiro, guardandolo. Ogni cosa a suo tempo, no? Era certa -o perlomeno, ci sperava- che prima o poi anche lui le avrebbe detto quelle due paroline che tanto attendeva. Fino ad allora, si sarebbe accontentata di poter stare con lui.
Ti terrò aggiornato, sì... ma in caso... saresti un bravo padre ammise, arrossendo. Aveva detto una cosa similare anche a Lancelot, ma il contesto era completamente diverso. Insomma, ora si stava parlando di un ipotetico figlio loro, non di lui e di un'altra persona... faceva davvero uno strano effetto da dire, ma Jessica lo pensava davvero, come pensava ogni singola cosa che gli diceva.
Scusami, davvero, mi impegnerò a non violarlo più promise ancora una volta, seriamente intenzionata a mantenerla... per quanto sarebbe stato estremamente difficile. Però dai, non puoi negare che questa violazione delle regole abbia portato a qualcosa di buono, no? chiese, facendogli gli occhioni da cerbiatto che si riservava solo quando aveva bisogno di un favore. Non dico che violarle vada bene e che io debba continuare a farlo! chiarì, sempre con un mezzo sorriso. Era bellissimo anche quando la rimproverava, Jessica doveva ammetterlo, e non è che non lo prendesse sul serio, solo che... non riusciva davvero a concentrarsi sulle sue parole, se si metteva a fissarlo!
Ehi protestò, scherzosamente, quando lui le diede un piccolo schiaffo sul sedere, stringendola ancora di più. Si rilassò per un momento tra le sue braccia, sentendosi protetta. Era qualcosa che non sarebbe mai riuscita a spiegare a parole, non nella sua interezza. Si sentiva dannatamente a casa, quando era con lui.
Sì, e devo dire che non mi sbagliavo. La camicia ti rende davvero sexy aggiunse, con tono di voce più basso, dandogli un lieve bacio sul collo. Amava davvero anche il fatto che fosse più bassa di lui, che doveva mettersi in punta di piedi per baciarlo... ma che cosa non amava di lui e dello stare con lui?!
Quando i baci aumentarono d'intensità, Jess si sentì ancora meglio e la litigata, i motivi che li avevano tenuti separati così a lungo (due settimane che per lei erano sembrate un'eternità) sembravano essere spariti. Torniamo al castello accordò, prendendogli la mano e intrecciando le dita con quelle di lui, avviandosi verso il bosco che avrebbe portato al castello.[code by psiche]
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.17 YO ✕ Black Opal ✕ young mother“this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪Un minuscolo sospiro lasciò le labbra di Jessica. Ma si! Avrebbe aspettato che fosse lui di sua spontanea volontà a dirle che l'amava, non voleva certo obbligarlo e mettergli fretta a dire una cosa solo perché lei voleva sentirselo dire... non sarebbe stato vero, altrimenti. Per ora, le andava bene semplicemente baciarlo, parlare con lui, andarci a letto... il resto sarebbe arrivato da sé, prima o poi.
Nemmeno io cambierei nulla di quello che è successo, non mi pentirò mai di essere salita su quella torre in piena notte, o... di essere venuta nel tuo studio e averti baciato, dopo il ballo ammise, con un piccolo sorriso. Davvero non si sarebbe mai pentita di aver intrapreso quella relazione pericolosa, qualcosa che avrebbe potuto distruggerla da un momento all'altro... ma per lui... beh, per lui il gioco valeva la candela. Avrebbe rischiato tutto per lui, al diavolo le conseguenze. Era un'adolescente, dopo tutto, nessuno poteva pretendere che rinunciasse a qualcosa che la facesse stare bene, a discapito del rischio. A 17 anni, nessuno avrebbe fatto una scelta diversa da quella che aveva fatto lei, ne era assolutamente sicura!
Mi sono vestita così sperando ti piacesse disse, sorridendo quando lui le abbassò la parte sotto del vestito, come a voler che si allungasse per coprirla di più e il suo sorriso si allargò quando sentì le sue mani sfiorarle il sedere. Insomma, tutto ciò era davvero magnifico e Jessica amava quei gesti da lui.
Camminarono in silenzio fino al limitare della foresta e, con suo grande disappunto, la stretta si sciolse e le loro mani si staccarono. Ricambiò il bacio, con un nuovo sorriso, e annuì. Certo, ci vediamo fra dieci minuti concesse, ridacchiando. Allora... vado io, intanto... in teoria dovrebbero essere tutti nelle loro stanze, ma non si sa mai. Lo salutò -momentaneamente- e si diresse in fretta verso la sala comune, dove avrebbe messo qualcosa che... beh, l'avrebbe coperta molto meno di com'era in quel momento. In fatto era che voleva sempre e comunque tenere viva quella passione, anche se non stava con lui solo per il sesso -come era evidente che nemmeno lui stesse con lei solo per il sesso- ma comunque la passione ci doveva essere, no? Non voleva che lui guardasse un'altra perché Jess non lo attraeva più o lo attraeva di meno. Con quel pensiero, si mise un vestitino super corto e soghignò. Gli sarebbe piaciuto di certo.[code by psiche]
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