Non qui, non adesso!

Jessica&Daniele

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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Gennaio quasi cominciava a piacergli. Infondo stava andando quasi tutto quanto come doveva andare, a parte che continuava imperterrito ad andare a letto con una sua alunna, per il resto, doveva ammettere che il lavoro cominciava a prendere forma e tutta quella situazione cominciava veramente a piacergli. Infondo aveva fatto bene ad intraprendere il percorso dell'insegnamento. Stare insieme ai ragazzi gli piaceva veramente molto e la cosa assurda era che si sentiva molto più vicino a loro che ai suoi colleghi. Loro che erano così rigidi ed impostati. Insomma i ragazzini di quell'accademia erano frizzanti e con una sete di conoscienza non indifferente. Certo c'erano anche molte persone svogliate, ma andiamo! Non tutti erano tagliati per lo studio e secondo Daniele, chi non lo era non doveva perdere tempo nel cercare di diventare qualcosa che non sarebbe mai stato. Il fatto era sempre sullo stesso piano per lui: Daniele pensava che ogni persona aveva un'attitudine specifica e doveva coltivarla e portarla avanti in generale, senza fare troppi giri. Eri bravo nello sport? Benissimo, allora dovevi dedicarti a quello. Eri bravo nello studio? Bene, allora era quella la tua strada! Sapevi fare bene le torte? Allora dovevi fare un corso di pasticceria! Insomma, ognuo doveva fare quello che era portato a fare per propria natura e non quello che gli veniva costantemente imposto. Ecco perchè aveva deciso di non aiutare mai più nessuna donzella in difficoltà. Impossibile pensare di prendere un cazzotto ed andare a scuola, quindi quel giorno aveva chiesto un giorno di permesso ed aveva deciso di andare solamente a pranzo quando gli altri e sopratutto gli studendi erano rientrati nelle loro sale comuni, oppure erano tornati a lezione. Daniele era un insegnante e non poteva permettersi di farsi vedere con un occhietto nero, anche se lievemente, ma comunque non era un buon esempio, specialmente se in quella scuola c'erano soggetti come Blake Barnes! Era stato semplicemente coinvolto in una mezza specie di rissa con una sua vecchia comagna di hogwarts, niente di che, alla fine era successo solamente una volta e solamente un pugno in quanto erano stati divisi prima ancora di riuscire a fare qualsiasi altro danno sia nel locale sia alle loro facce. Ma la verità era che Daniele aveva sempre detestato i presuntuosi e le persone che non sapevano darsi una regolata da soli. Insomma, era una cosa semplice ed istintiva e che non era riuscito a mettere a tacere per il semplice motivo che comunque, le donne non andavano ne toccate ne tanto meno insultate. Era un pò quello che lo aveva spinto a quel gesto estremo e poi... che offesa era dire ad una persona mezzosangue? Lui che era un nato babbano soffriva questo insulto più degli altri, anche se... beh, lui pensava che effettivamente lui come tutti i nati babbani avevano veramente una maercia in più. Gli era stato fatto un dono che per tutti i maghi era scontato e che di conseguenza non riuscivano ad apprezzare fino in fondo. Pensando a tutto quello e stando bene attento ad andare in corridoi che sapeva essere deserti o semi deserti, camminava svelto verso le cucine.
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    Perché non era a lezione quel giorno? Semplicemente per Alex. Dopo il pranzo era rientrata nei dormitori e l'elfo le aveva detto che non riusciva a farlo smettere di piangere. A quel punto Jess si sentì in colpa perché passava effettivamente poco tempo con lui, magari era per quello che piangeva se lei non lo teneva in braccio? O semplicemente era la corvina a sopravvalutare l'intelligenza di un bambino di sette mesi? Non sapeva esattamente quale fosse la realtà, fatto stava che era più tranquillo quando lei lo teneva in braccio, perciò decise che avrebbe saltato almeno la prima lezione del pomeriggio. I professori avrebbero capito, no? Sì, ed era fortunata che la lezione in questione non fosse Difesa, altrimenti Ensor l'avrebbe data in pasto ad uno dei suoi mutaforma, bambino o meno. Sospirò mentre lasciava la sua sala comune. Magari fare una passeggiata avrebbe fatto bene al piccolo e lo avrebbe tranquillizzato. Siccome non doveva -o meglio, aveva deciso di no- andare a lezione, non considerò nemmeno l'idea di mettersi la divisa. Optò piuttosto per dei semplici jeans ed una t-shirt. Sì, era piuttosto strano visto come girava di solito, ma quando aveva il figlio appresso voleva sembrare più... non lo sapeva nemmeno lei. Più madre, forse?
    Si addentrò per quei corridoi fortunatamente silenziosi. Di sicuro il casino non avrebbe giovato alla calma del piccolo, quindi ringraziò perché tutti fossero a lezione e non in giro.
    Mentre camminava, pensava. Quel mese sembrava non finire mai; tra compiti, interrogazioni, prove in classe, lezioni... e visite notturne all'uomo che l'aveva fatta innamorare. Sì, non ci sarebbe stato nulla di male... se non fosse stato un cazzo di professore; non avrebbero mai potuto farsi vedere insieme in un atteggiamento diverso da quello concesso dal rapporto alunna-professore. Il fatto era che Jessica era comunque un'adolescente, e gli adolescenti quando si innamorano sono un po' così... lei non riusciva a stargli lontana, non ora che sapeva ricambiasse. Ok, forse lui non era innamorato, ma almeno lei gli piaceva. Sospirò guardando il bambino. Gli sorrise dolcemente e lo strinse un po' più a sé; lui di rimando posò la testolina sulla sua spalla e gorgogliò qualcosa di indefinito, ma sembrava molto più tranquillo. Quell'esserino le aveva cambiato radicalmente la vita! Prima che nascesse, era terrorizzata a morte. Non credeva che sarebbe mai stata una buona madre, che avrebbe saputo amare il suo bambino come avrebbe meritato... e forse era proprio così. Non era stata forse lei a buttarsi in pasto alla nebbia, senza sapere cosa celasse, quasi incurante di avere qualcuno di così innocente che la aspettava? Forse i suoi amici erano più importanti di suo figlio? Quei pensieri, nonostante fossero passati quasi tre mesi, la tormentavano ancora.
    Quando alzò la testa dal bimbo, si accorse di aver camminato un bel po' senza nemmeno sapere dov'era finita. Ad ogni modo, girò l'angolo... e chi si trovò a pochi metri di lontananza? Proprio lui, Daniele, il professore di cui era innamorata. Per un attimo meditò se tornare indietro prima che la notasse, ma poi fu lei a notare qualcosa. Aveva un occhio nero. Certamente non poteva far finta di niente. Erano nei corridoi della scuola, era un professore... ma Jessica non poteva restare indifferente. Ehi iniziò, avvicinandosi con un sopracciglio inarcato. Che cazzo è successo? esclamò, senza giri di parole. Cos'hai fatto? aggiunse poi, senza preoccuparsi di moderare i termini o di dargli del lei. E forse avrebbe dovuto. Ma lei, testarda e anche un po' incosciente, si avvicinò pericolosamente a lui; una distanza davvero poco consona. Dimmi. Chi. È. Stato scandì, tirando fuori la bacchetta. Sfortunatamente non conosceva ancora incantesimi per far apparire del ghiaccio, ma si sarebbe arrangiata con quelli a lei noti, se ci fosse stata la necessità.Oltretutto erano vicini alle cucine, sarebbe potuta andare là a cercare del ghiaccio.
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    Daniele aveva un difetto ossia quello di non saper mentire, quello di non riuscire a mentire alle persone a cui voleva particolarmente bene! Jessica gli aveva detto piú volte che lo amava, che aveva una cotta per lui e altre cose che neanche immaginava potessero essere possibili... Daniele provava lo stesso?Ancora no, ma ci andava molto vicino! Non si era mai e poi mai fissato e concentrato cosí tanto su di una persona, non si era mai sentito cosí legato a qualcuno nella sua vita! Sapeva che Jessica non era solamente una sua alunna, sapeva che era molto, ma molto di piú di quello ma non sapeva fino a dove poteva effettivamente spingersi con lei. Lei che era un'adolescente, lei che aveva comunque gli ormoni a palla lei che non sapeva controllarsi in tantissime occasioni,lei che doveva ancora fare moltissime esperienze!Insomma, per quanto il sentimento di Daniele fosse vero nei confronti dell'opalina, Daniele non sapeva effettivamente quanto poteva spingersi con li e sopratutto, dove effettivamente potevano arrivare. Una cosa era certa, se la cosa fosse andata avanti in quel modo avrebbe lasciato la cattedra di astronomia. Non sopportava l'idea di essere diventato uno di quei professori che si portavano a letto le proprie alunne. 16 anni erano cosí tanti... quando la vide per i corridoi sospiró e poi quando si rivolse a lui con quel tono scosse il capo. Signorina Whitemoore abbassi la bacchetta e le farei notare che non sono un suo amico... odiava doverla trattare in quel modo, ma erano lungo un corridoio e non aveva nessuna intenzione di farsi licenziare, non in quel momento... non per una cosa del genere... sorrise vedendo Alex. Credo che lei dovrebbe essere a lezione... e non é stato nessuno! Un piccolo disguido... é successo qualcosa al piccolo? Fece un passo indietro e cercó di mettere la giusta distanza tra la ragazza e lui. Avrebbe voluto solo sbatterla al muro e baciarla... ma no. Non poteva. In quel momento era una sua alunna come tutte le altre.
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    Edited by Daniele Salvatore - 26/2/2020, 17:59
     
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    Un sorrisetto le comparve sulle labbra guardandolo. Abbassò la bacchetta ed inarcò il sopracciglio, allontanandosi quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi. Non poteva biasimarlo per quel tono formale e quasi indifferente, non poteva rischiare ma... Jessica era davvero preoccupata per lui. Cos'era successo al suo occhio? Certo, poteva trattarsi di un episodio, però... non poteva esserne certa. La giovane non si era mai preoccupata così per qualcuno ma con lui... con lui era completamente differente. Lo amava, amava davvero e quindi si sentiva protettiva nei suoi confronti e vederlo lì nei corridoi così conciato -per quanto in realtà fosse solo una botta, la sua mente preoccupata lo amplificava. Mi scusi, professore replicò, ironica marcando l'ultima parola. Scosse la testa e lo spinse in una nicchia del muro, dopo aver guardato che non ci fosse nessuno. Che tipo di disguido? Chiese, posandogli le mani sul petto. E Alex continuava a piangere, quindi non me la sono sentita di lasciarlo solo. Ma non stiamo parlando di lui. Commentò facendo però una carezza sulla sua testolina. Tornò a guardare l'uomo. Qualcuno ti ha dato un pugno? Indagò, sfiorando la botta con le dita. Ti fa male? Sussurrò, troppo vicina alle sue labbra. Osservò il docente con una grandissima voglia di portarlo in una qualsiasi stanza deserta e poterlo baciare fino alla fine dell'orario della lezione. Sono solo preoccupata per te... si giustificò la ragazza. E ora sono tutti a lezione aggiunse, senza riuscire a resistere dal posare le proprie labbra su quelle di lui. Stette comunque attenta a non schiacciare il bambino tra i loro corpi. Ti serve del ghiaccio? Qualcosa? Tentò. Voleva rendersi utile. Non si era mai comportata così con nessuno ma con Daniele non riusciva a farne a meno. Chiunque sia stato, lo distruggo sussurrò più a se stessa che a lui, mettendo nuovamente mano alla bacchetta.
     
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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
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    La sua forza e la sua determinazione lo facevano sorridere e lo facevano preoccuoare e spaventare allo stesso tempo, il suo marcare in quel modo il suo titolo, il suo modo di fare erano palesemente il modo che aveva una fidanzata nei confronti del proprio amore e non certo un'alunna nei confronti di un professore. Il problema era che Daniele, delle volte, non sapeva come dosare ne tanto meno come far capire a Jessica che tutto quello non era un gioco! Non era un gioco per nessuno dei due! Non era solo una questione di lavoro, ma anche di credibilità per quanto riguardava lui, invece, per quanto riguardava lei poteva essere scambiato benissimo i suo fare cosí spontaneo e vero nei suoi confronti, come un modo per comprare decisamente la sua promozione in quell'accademia! Il Daniele non voleva niente di tutto quello! Jessica era giovane e doveva assolutamente provare a percorrere una sua strada! Scosse il capo e quando lei lo spinse appena in un angolo del muro sospiró. Jess... non qui e non adesso! era una richiesta davvero spassionata ma niente! Quando quella ragazza si metteva in testa qualcosa non c'era niente da fare,la portava fino alle fine senza curarsi davvero delle conseguenze! Mi dispiace per Alex, magari dovresti cercare di ottenere qualche esonero da qualche lezione per dedicarti di piú a lui! Provó con tutte le sue forze a distogliere l'attenzione della ragazza da quello che era successo a lui, ma niente. Si guardó ancora intorno per vedere se c'era qualcuno che poteva vederli. Nessuno. Ma erano sempre in un corridoio. Non é niente! Anzi,non dovrei neanche farmi vedere dai miei studenti in questo modo! Ho difeso una mia amica da un insulto e mi sono preso le conseguenze... ma non é niente Ribadí ancora facendole fare un passo indietro e sogghignando un pó. Sai... i jeans ti donano! Ma si maledí per averglielo detto! Come poteva far finta di niente? Come poteva far finta che tra di loro non c'era niente se solo qualche sera fa era stata sua? Non farai niente a nessuno... so difendermi signorina Whitemoore! si guardó di nuovo intorno prima di accarezzarle piano la guancia!
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    Edited by Daniele Salvatore - 26/2/2020, 17:59
     
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    Jessica davvero non poteva far finta di nulla, non poteva semplicemente passargli davanti senza dire nulla, salutandolo educatamente come si usava fare... non più. Forse qualche mese prima lo avrebbe anche fatto, anzi sicuramente, ma ormai era veramente troppo tardi per tornare indietro... e vedere la persona di cui siamo innamorati, con un occhio nero, qualche dubbio lo fa sorgere no? Qualche domanda...
    La corvina osservò ancora l'occhio dell'uomo, preoccupata. Continuava a perdersi nelle sue iridi scure, le avrebbe fissate per ore, così come lo avrebbe per ore voluto baciare, giocare con i suoi bellissimi riccioli... sbuffò sonoramente alle sue parole, ma si allontanò da lui fino ad una distanza consona ai loro ruoli. Ma perchè doveva essere tutto così difficile? Perchè tutto sembrava remare contro di loro? Non poteva innamorarsi di un suo compagno, cazzo! E va bene... mormorò quindi la giovane, senza però distaccare lo sguardo dal suo. Ero solo preoccupata... Abbassò lievemente lo sguardo con fare offeso, mentre osservava Alex giocare con il proprio dito. Cosa poteva fare per lui... questo si stava chiedendo da diversi minuti. L'uomo magari stava davvero bene, magari davvero non era niente ma... la giovane davvero non riusciva a non curarsene, se avesse avuto del ghiaccio lo avrebbe subito posato sul suo occhio.
    E per quanto riguarda il bambino... lo so, non sto abbastanza tempo con lui a causa di queste interminabili lezioni, ma non ho altro modo. Non posso certo perdere ogni lezione per stare con lui, per quanto mi piacerebbe. Ma oggi ho deciso di fare un'eccezione. Non mi posso lamentare, comunque, visto che la preside -almeno qualcosa di giusto lo fa- mi concede e mi ha sempre concesso i permessi per andare a Londra, quindi preferisco non tirare troppo la corda. Forse non era da Jessica dirlo, che quando voleva qualcosa sapeva esattamente come ottenerlo, ma qui non si trattava più solo di lei, c'era di mezzo anche il piccolo Alex e lei non voleva rischiare che non le fossero più concessi i permessi... anche perchè andare a Londra era un modo per staccare la mente da tutto quello. Ma la sua frase successiva... il modo in cui sottolineò la parola studenti... un po' le fece male. Certo, aveva fatto più o meno la stessa cosa lei prima... ma lui non era un adolescente alle prese con il suo primo vero -per quanto assurdo- innamoramento. Okay rispose solo, lapidaria. Mi scusi se gliel'ho chiesto aggiunse, tornando con fatica al Lei e allontanandosi quasi a toccare con la schiena la parete opposta. Si appoggiò e roteò gli occhi. Ah capisco, è diventato un paladino della giustizia che difende le povere ragazze indifese sibilò, con tono evidentemente infastidito. Era per colpa di questa sua amica se si era preso un pugno... sospirò, non potendo evitare un sorriso al suo complimento, sorriso che comunque celò dietro il broncio. Non era abituata a comportarsi così e ad essere trattata così -seppur fosse un obbligo, vista la situazione- da qualcuno che amava. Grazie, lo so replicò, facendo quindi sparire ogni traccia di sorriso dal suo volto. Ah sì, vedo quanto sa difendersi da solo! Beh, voi babbani avete uno strano modo di difendervi, allora. Schiaffeggiò la mano di lui che si era posata sulla sua guancia per poi allontanarsi ancora, risentita. Era gelosa? Sì, fottutamente gelosa.
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    Quella situazione non era solamente assurda, quella situazione era dannatamente pericolosa. ogni volta che si inocontravano per i corridoi, che lei era a lezione o comunque erano in mezzo ad altre persone, era difficile riuscire ad essere completamente indifferenti. Tutto quello avrebbe portato ad una conclusione o in un modo o in un altro. Ma lui era pronto per quel tipo di situazione così drastica? Non lo sapeva neanche lui, fatto si era che in quel momento, con il suo profumo che inebriava le sue narici, la sua vicinanza, il suo essere preoccupata, il suo vederla con un bambino in braccio ed un'altra infinità di cose lo stavano rendendo veramente felice. Non riusciva a non sorridere, non riusciva a non essere contento di averla intorno di vedere come si preoccupava per lui, ma sopratutto la sua espressione quando lui aveva detto che aveva difeso una sua amica, e lei non aveva fatto altro che rimarcare quella cosa e storcere il naso. Sospirò quando Jessica criticò in quella maniera la preside e scosse il capo. Guarda che Victoria ci tiene molto a voi studenti ed un singolo episodio non può farti avere una conoscenza completa di una persona e di conseguenza non dovresti giudicarla così duramente.Infondo Daniele era un uomo saggio, infondo Daniele era una persona adulta e consapevole ed era ovvio da che parte pendesse. Victoria aveva avuto le sue incertezze e i suoi comportamenti veramente poco consoni, ma era una persona anche lei e si sa che gli esseri umani non fanno altro che sbagliare. Non stava sbagliando anche lui in quel preciso istante? Sono convinto che se tu le andassi a parlare potreste trovare una soluzione che possa piacere ad entrambe! Ovviamente si riferiva alla situazione di suo figlio e la cosa non gli dispiaceva affatto, ma voleva che cambiasse idea. Specialmente dopo tutto quel casino di Halloween! Se in quel momento si metteva a ripensare a quella notte e con quale tono duro e nefasto si era rivolto a Jessica e Blake gli scappava seriamente un sorriso. Infondo erano stati coraggiosi e stupidi entrambi in maniera completamente differente. Comunque sorrise ancora prima di fare un passetto avanti verso di lei e quando lei stessa gli diede un piccolo schiaffetto per allontanargli la mano scosse il capo e si rimise al posto suo. Ehi! Questa è stata l'offesa che mi ha spinto a fare quello che ho fatto! Siamo nel 2020 ed ancora si fanno queste distinzioni? Guarda... ti leverei 5 punti solo per averlo detto! Era tra il serio e lo scherzoso, ma era vero.... aveva dato un pugno a quel tizio perchè aveva dato della lurida mezzosangue alla cercatrice più talentuosa che conosceva... che diavolo di insulto era? Specialmente dopo tutto quello che il mondo magico aveva passato nel periodo di Voldemort. Ancora stavano a quello? Scosse il capo. Potrei metterla in punzione signorina Whitemoore! Aggiunse poi ghignando. Si morse il labbro. Dopo cena l'aspetto nel mio ufficio. Aggiunse ancora sentendo dei passi, si allontanò da lei le fece un occhiolino e poi si diresse ancora verso le cucine. Era meglio non farsi vedere nei corridoi con quell'atteggiamento. Atteggiamento che non riusciva ad essere meno formale di quello avuto in quel momento... insomma... era meglio che non stavano troppo vicini.
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