You look perfect tonight

Jess & Daniele

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    Black Opal
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    this may be the night that my dreams might let me know. All the stars approach you ♪

    Era veramente brutto da dire, ma ormai Jessica era abituata ad essere svegliata da quegli incubi che poi non la facevano più stare tranquilla fino alla mattina, quando tutto scompariva quasi non fosse mai esistito. Il fatto era che, purtroppo, era una cosa su cui non aveva nessun potere. Desiderava davvero essere in grado di eliminare tutti i suoi demoni, tutti i pensieri negativi che turbavano i suoi sogni, ma era impossibile. L'unica sua consolazione era l'aver accanto dei veri amici a cui teneva davvero e che tenevano a lei, che la aiutavano a stare meglio. Anche se, e se ne pentiva, non aveva mai raccontato quasi a nessuno dei suoi genitori, le uniche persone che lo sapevano erano Daniele, Lance ed Erik. Non capiva perché non ne avesse mai parlato con nessun'altro, effettivamente, forse non aveva mai trovato l'occasione giusta. Ma lo avrebbe fatto. Se lo ripromise in quell'istante, prima che le morbide labbra di lui ricambiarono quel bacio con un'infinità dolcezza. Jessica lo avrebbe baciato ancora e ancora, avrebbe voluto fermare il tempo a quell'istante. Non poteva negarlo, adorava stare tra le sue braccia... adorava sentire il suo calore, le sue labbra sulle proprie, la sua voce... adorava tutto di lui.
    Mi sento bene tra le tue braccia mormorò, chiudendo gli occhi e lasciando che per qualche secondo, un delicato silenzio permanesse nella stanza. Silenzio rotto solo dal suo respiro ancora leggermente affannato, anche se i singhiozzi erano nettamente diminuiti da quando lui l'aveva stretta a sé. Sorrise quando lui la baciò sul naso e sfiorò con le punte delle dita i suoi ricci scuri.
    Io... io vorrei smettere di avere questi incubi. Ma non so davvero cosa fare... sospirò, calmando il respiro. Senza farci troppo caso, intrecciò le dita a quelle dell'uomo e si allungò per dargli un bacio sulla guancia. L'unica sarebbe andare a cercare Naga e ucciderla ridacchiò, cercando di sdrammatizzare... anche se, conoscendosi, non sarebbe stata una cosa così tanto impossibile da tentare, se solo si fosse intestardita abbastanza. Sbuffò infilandosi sotto le coperte e stringendosele contro il corpo per contrastare il freddo. Non so con chi... con chi farlo ammise Non voglio caricare sulle spalle di nessuno i miei problemi, ho sempre dovuto affrontare tutto da sola... sin da quando i miei genitori se ne sono andati. La gravidanza e ora questo... sussurrò, abbassando di parecchio la voce Devo tutto alle persone che qua dentro, inconsapevolmente, mi hanno fatto ritrovare almeno un po' di felicità... quindi mi sembra così ingrato caricare su di loro altri problemi. Era dannatamente seria mentre lo diceva, ci credeva davvero. Non ci aveva mai provato ma sapeva che tutti avevano i loro demoni e lei era sempre stata fin troppo orgogliosa per chiedere aiuto a qualcuno. Dopo aver concluso il discorso, si allontanò da lui alzandosi dal letto. Torno subito gli disse, dirigendosi verso il bagno, quasi come fosse a casa sua. Accese il rubinetto e prese un po' d'acqua con le mani a coppa, facendo sì che essa le bagnasse il viso sudato e lievemente arrossato. Si guardò per un fugace attimo allo specchio. Se possibile, era conciata peggio che l'ultima volta che era stata là. Cosa ci aveva trovato l'uomo di bello in lei? Si strinse nelle spalle e tornò da lui, finalmente rinfrescata, fece il giro del letto e tornò sotto le coperte, vicina a lui. Che ore sono? Forse dovremmo davvero dormire... propose.
    Jessica Veronica Whitemore-Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Tutto quello era assurdo e paradossale, tutto quello non solo era assurdo e paradossale ma era sbagliato. Enormemente sbagliato. Era qualcosa che quasi non si poteva raccontare, era qualcosa che non poteva essere vero e, sopratutto, non poteva uscire da li, per nessuna ragione al mondo. Daniele odiava avere delle relazioni segrete, aveva sempre pensato che fossero poco rispettose per la persona con cui stava, ma quella cosa... quella cosa o rimaneva un segreto oppure si sarebbero rovinati a vita. Era stato un errore lasciarla entrare? Baciarla ancora ed ancora, spogliarla, tenerla li nel suo letto, tenerla tra le sue braccia, dirle che per lei ci sarebbe sempre stato? Si, era enormemente sbagliato eppure Daniele, non riusciva veramente a farne a meno. Non riusciva a cacciarla da quel letto, non riusciva a non baciarla, non riusciva a non toccarla, non riusciva a non guardarla. Era una ragazzina così forte e fragile allo stesso tempo che aveva quasi paura di innamorarsi davvero anche lui questa volta. Con lei era tutto così diverso, con lei era sempre tutta una sorpresa... ma il problema era che sapeva benissimo che prima o poi ci sarebbero stati dei problemi, dei problemi legati alla loro età, età così diversa... Gli aveva detto quante ragazze aveva avuto e si era stranita, giustamente, e se avesse scoperto anche altro? Se avesse scoperto che aveva avuto anche una mezza tresca con la professoressa di Artimanzia? Insomma... lui non voleva assolutamente che Jessica facesse stronzate per lui, ma la verità era che la stessa ragazzina era propensa a fare cazzate in generale, esattamente come il suo vecchio e caro migliore amico. La strinse ancora a se, ascoltò le sue parole e poi la lasciò andare in bagno senza dire niente. Infondo cosa le doveva dire? Infondo non poteva dirle proprio niente se non: vai da uno psicologo, ma in quel caso avrebbe dovuto utilizzare un tatto, che a quell'ora della notte, non riusciva ad avere, non riusciva seriamente neanche ad immaginare. Lui che in genere la notte non dormiva neanche per sbaglio, adesso, vicino a lei, si sentiva così rilassato che non vedeva l'ora di stringerla ancora tra le sue braccia e addormentarsi di nuovo. Oh cavolo come stava messo male. A tratti malissimo, a dire il vero. La vide tornare dal bagno e le sorrise. Direi che ha senso, anche perchè domani mattina dobbiamo svegliarci presto... Disse poi facendola accoccolare di nuovo sul suo petto. Poi però si azò lui dal letto e riprese la maglietta. Dai... rimettila... che non fa proprio tutto questo caldo! Lui sarebbe rimasto senza. Se la ragazza si sarebbe rimassa la sua maglia come pigiama, Daniele si sarebbe risteso allargando un braccio per farla stare più vicina a lui ed abbracciarla. Sorrise ancora e poi le diede un dolce bacio. Stai tranquilla, non ti succederà niente in questa stanza... buonanotte! e così dicendo cercò di riaddormentarsi.
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