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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Così dovrebbe andar bene.. finalmente potremo evitare di metterci dove capita durante gli allenamenti..
    Disse tra sé e sé Dean, mentre che si asciugava un rivoletto di sudore sulla fronte e nel frattempo si guardava intorno, per constatare come, alla fin fine, quel campo improvvisato non fosse venuto poi così male. Anzichè usare uno spiazzo casuale di riserva ogni volta, quel giorno aveva scelto una specifica radura posta in mezzo agli alberi all'estrema destra della riserva.
    Questo perché posizionata abbastanza vicino alle tane dei Graphorn, le cui femmine sarebbero state gravide per i prossimi mesi. In questo modo lui e Jesse non avrebbero avuto interruzioni indesiderate né dai genitori in questione, troppo occupati a fare da guardia alle proprie dimore, né da altre creature fastidiose, ben poco interessate ad addentrarsi nel territorio di qualcosa di così grande, grosso, forte ed incinto.
    Certo, significava anche non poter fare tutto il rumore che si voleva (e questo nell'addestrare il Lighthouse sarebbe potuto essere un piccolo problema), ma di quello ne avrebbe parlato con l'opale una volta incrociati gli sguardi.
    Quindi, con la radura scelta e pulita da qualsiasi cosa ci fosse rimasta in mezzo, alcuni attrezzi infilati in una valigetta e portati lì per l'occasione, un Cave Inimicum lanciato per non essere mai troppo sicuri e qualche Defodio ben mirato, il docente poteva anche permettersi il lusso di riposarsi qualche secondo nell'attesa dell'arrivo dell'allievo. Si sarebbe seduto ai piedi di un albero a fumare una sigaretta, come ormai fin troppo spesso faceva nell'ultimo mese.
    A Jesse, l'ultima volta che si erano visti, aveva dato indicazioni precise su come raggiungere l'area senza disturbare i Graphorn poco lontani e lo aveva avvisato che questa volta "ci sarebbe andato giù pesante" e che sarebbe dovuto arrivare preparato. Non perché gli andasse di menare dei ragazzini, o almeno, non solo per quello.
    Non poteva però più ignorare il fatto che addestrare quei bambini era diventata un'opzione ben più interessante del mero proteggerli passivamente.
    Durante lo scontro di Halloween, che gli piacesse o meno, se non ci fossero stati anche loro.. forse il gruppo dei maghi avrebbe subito danni ben più gravi, forse avrebbe riportato anche qualche vittima. La nuova generazione aveva davvero le potenzialità per sorreggere e dopo sostituire la vecchia guardia di cui lui faceva parte.
    Eppure, potenzialità è una parola che indica un potenziale non ancora espresso. E forse, per Dean, era arrivato il momento non di "aiutare a tirare pugni più forti", ma di far fuoriuscire quel potenziale.
    Uno sbuffo di fumo. Quella sarebbe stata la prima cosa che Jesse avrebbe notato, una volta avvicinatosi abbastanza alla radura indicatagli dal prof. Quello e subito dopo un cerchio inciso nel terreno, di una decina di metri di diametro. Sembrava un ring. Dall'altra parte della radura stava Dean, seduto ai piedi di un grosso albero, in tuta e con una canottiera aderente anziché la sua classica T-Shirt che metteva per gli allenamenti.
    Forse era indicativo del fatto che, quel giorno, si sarebbe sudato più del normale. Accanto a lui una lunga valigetta tenuta particolarmente bene, stesa sull'erba.
    Avrebbe alzato gli occhi sul ragazzo appena quello avesse messo piede oltre la coltre di alberi.
    Ok, Jesse. Da oggi basta scherzi, d'accordo? I tuoi movimenti di base sono corretti, così come i tuoi pugni ed i tuoi calci. Adesso lavoriamo sul serio. Lavoriamo su uno stile di combattimento.
    RevelioGDR


     
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    'Andiam, andiam, andiamo a farci menar, po-po-po-po-po!' perché il giovane prefetto stesse cantando una variante della canzone dei sette nani era di fatto un mistero, ma del resto Dean era ormai rassegnato al fatto che Jesse fosse al 50% disagio e al 50% follia e ciò, in vero, non lo aveva mai troppo spaventato (confuso sì, spaventato no) e di ciò Jesse non gliene sarebbe mai stato abbastanza grato 'Cioè, è un grande se non mi dà in pasto ai draghi... o ai Graphorn!' pensò lui, soffermandosi poi un istante, avendo per un istante un flash proprio su quelle creature, delle quali il docente di cura gli aveva parlato 'Devo evitarli, non farli incazzare e non spaventarli!' si disse lui, portandosi una mano ai capelli e deglutendo, iniziando poi a richiamare alla mente quanto dettogli dall'uomo-lince, iniziando poi ad agire di conseguenza 'Sennò o mi mangiano loro o mi mangia lui!'
    Si mosse con cautela, cercando di seguire quanto ricordava e provando a rievocare alla mente quanto mancava all'appello, cercando di essere perfetto, o, per lo meno, decente, del resto Dean quel giorno aveva deciso di voler cambiare marcia e lui non voleva essere da meno. Non voleva deluderlo.
    'Eccolo!' ci avrebbe messo un po' ad arrivare senza intoppi, ma era partito con largo anticipo, quindi arrivò fin in anticipo. Sorrise, alzò la mano e salutò l'uomo, abbozzando poi una corsetta verso di lui "Buongiornissimo!" esclamò lui, evidentemente in carenza di kaffé (?), disponendosi davanti all'uomo ed osservandolo, sia nel look sia nelle gestualità "Uh prof, non lo sa che fumare fa male?" propose lui, indicando la sigaretta accesa con faccia atona (la sua classica, insomma, che non lasciava mai capire se fosse serio o solo cretino).
    'Ok... sono troppo vestito rispetto al prof!' era inverno, quindi lui si era vestito pesante per quell'allenamento, ma se l'altro era in canotta lui come poteva essere da meno? Si aprì la zip centrale della propria felpa blu con cappuccio e rimase in canotta verde militare, cui sommava ancora i pantaloni della tuta, di un blu scuro con lateralmente riportato il nome del corpo dei Marine. Ai piedi, invece, aveva delle scarpe da ginnastica.
    Posò a terra la felpa e si guardò intorno, notando i dettagli della radura, sia quelli naturali sia quelli artificiali "Quindi... pè qui che ci alleneremo? Fico... sembra che si sia sbattuto molto prof, vuole che poi la aiuti le prossime volte? Nel senso, lei fa già tanto per me!" pigolò lui compiendo lentamente due giri su sé stesso, finendo col riportare poi le iridi sull'uomo, udendo come il tempo degli scherzi fosse finito.
    "Sì!" esclamò lui a mezza voce, storcendo poi la bocca e sentendo comunque il rigore dell'inverno sferzare sulla sua pelle. Rimase in silenzio ed ascoltò il docente, annuendo lentamente ed attentamente alle sue parole "Grazie... va bene, prof, ecco... se lei pensa che sono pronto... ce la metterò tutta. Come sempre... ma ehm ancora di più ecco!" propose lui, massaggiandosi poi un polso e mettendosi in guardia così come aveva imparato nell'estate, portando indietro la gamba sinistra ed iniziando a molleggiare sul posto alzando la guardia con entrambi i pugni.
    "Solo, ehm... cosa devo fare?" chiese lui nel mentre il suo sguardo deciso veniva sostituito per un istante dalla confusione.
    RevelioGDR
     
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