Ovunque tu sia

Aaron&Eilidh

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    San Mungo
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    Aaron Barnes ( ) - Stat. - Medimago- 26 anni - Ex Corvonero
    « PER LE VOLTE CHE CAMMINO IN QUESTA STRADA E NON SO DOVE MI PORTERÀ ❞»
    Cominciava davvero a pensare che alla fine Blake avesse ragione. Lui non ci sapeva davvero fare con le donne! Non ci capiva niente ed era meglio che non faceva proprio niente. Ma con Eil era diverso. Era diverso tutto perchè non sapeva esattamente da dove fosse nata tutta quella cosa. Non si erano visti e sentiti per 5 anni eppure, appena lui si era avvicinato da lei, acompletamente ubriaco, lei non lo aveva lasciato da solo, anzi, se lo era portato in casa, gli aveva retto la fronte e lo aveva messo al sicuro. Il gionro dopo c'era stato quel non si sapeva bene cosa che lo avevano completamente ammazzato emotivamente. Eilidh era stata davvero un uragano nella vita di Aaron, tanto che Katrina oramai non era neanche più lontanamente nei suoi pensieri, come se quell'uragano multicolor lo aveva completamente devastato. Gli sembrava una vita di non pensare a Katrina ed invece una vita che stava bene con la Rheon. Insomma, era una cosa molto, ma molto strana. non capiva esattamente come classificare i suoi sentimenti, ma sapeva che non sarebbe mai stata da sola. Lui non ce l'avrebbe fatta neanche volendo! Insomma come poteva lasciarla da sola? Come poteva voltarle le spalle? Si morse il labbro sentendo quelle parole che gli erano state vomitate addosso con tanta forza e con tanta rabbia. Lui non voleva marchiare nessuno.Ma questa volta decise di non dirle nulla, di non risponderle ancora e non perchè pensava che fosse inutile, ma perchè Aaron non era una persona che esprimeva ciò che pensava veramente o comunque ciò che provava con le parole. Lui preferiva i fatti e i fatti sarebbero arrivati. non solo in quel giorno così doloroso, ma anche più avanti, anche in maniera concreta. Sarebbe stata dura per lei accettare quella cosa ed anche per Annie. Ma Annie aveva il suo cavaliere, Annie era forte ed aveva Lance. Eilidh, a conti fatti, chi aveva? Ma Aaron non stava facendo tutto quello per compassione, assolutaente no. La riteneva una donna forte, una donna con le così dette "palle" e voleva lei. Voleva lei per come lo faceva sentire quando stavano insieme, e per quanto gli mancavano quegli occhi quando non erano nello stesso posto. Voleva lei per il suo modo buffo di mangiare la pizza e dover per forza avere l'ultima parola. Per la sua risata, per i suoi occhi indagatori mentre parlava con un'altra ragazza, per i suoi alti e bassi e per la sua instabilità emotiva. Si poteva dire che Aaron avesse un debole per le persone instabili, suo fratello portava la bandinera, Eilidh non era da meno, Annie arrivava subito dopo! La prese tra le sue braccia e la strinse semplicemente. Quando sentì quelle parole quasi gli si levò un peso dal cuore. Aveva deciso, ancora una volta, di fidarsi di lui, e lui non l'avrebbe delusa.
    Con tantissimo dispiacere, sciolse quell'abbraccio e la prese per mano. Andiamo! Sussurrò. non aveva specificato in quale casa volesse andare, ma Aaron l'avrebbe portata nel suo solf. Li, c'erano pochi ricordi che le avrebbero fatto male ed in quel momento, forse, era necessario staccare un pò i pensieri e la spina. Decise che forse la cosa più facile e sopratutto conveniente era quella di smaterializzarsi direttamente di fronte la porta di casa sua. E così fece, tenendo sempre intrecciate le loro dita.
    Una volta li le sorrise appena, si avvicinò a lei, le diede un bacio sui capelli ancora rosso fuoco e poi aprì la porta. Portandole una mano sulla schiena ed invitandola ad entrare. Oramai li dentro era seriamente di casa. Avevano passato veramente un sacco di tempo li dentro, li dentro gli aveva raccontato della sua famiglia, di sua madre, di suo padre ed anche del piccolo Taz della Tasmania! Chiuse la porta alle spalle e l'abbracciò di nuovo. Sarebbe stato capace davvero di consolarla? Di farle forza? Beh, sperava seriamente di si! E comunque ci avrebbe provato con tutti i mezzi che aveva. Le accarezzò i capelli e poi l'allontanò un pò, giusto per guardarla negli occhi, oramai rossi per quante lacrime versate. Ti faccio una tisana calda... Aggiunse poi asciugandole la guancia che era ancora rigata. Ci teneva a lei, veramente, ma veramente tanto e vederla così senza poter fare assolutamente niente era una tortura, una tortura che avrebbe voluto evitare, ma non per lui, per lei! Ti prendo anche qualcosa di più comodo! Aggiunse poi accarezzandole ancora la guancia. Avrebbe voluto baciarla per farle capire che poteva davvero fidarsi e lasciarsi andare questa volta, perchè lui avrebbe raccolto tutti i pezzi e li avrebbe messi in ordine prendendosi cura di lei.
    the heart is deceitful above all things,
     
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