La morte si celebra con la vita!

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    San Mungo
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    Aaron Barnes
    Medimago | 26 anni
    Lo stava evitando, lo stava evitando e lui aveva deciso che si era stufato di aspettare. Qualcosa gli era scattato dentro, come se davvero avesse deciso che adesso, se davvero Katrina voleva stare con lui davrebbe dovuto portargli la luna, se no... non sarebbero mai stati tutto quello che avevano deciso di essere, insieme. Era stanco delle bugie, delle complicazioni ed era seriamente stanco di autocommiserarsi in casa. Era già uscio una volta per andare a trovare quella ragazza Linn, ma poi alla fine si era deciso a ritornare a casa credendo davvero che fosse un'idea insensata e sbagliata. Davvero voleva andare da una ragazza che aveva incontrato e con la quale ci aveva fatto sesso per una notte sola? Non si ricordava neanch eil dopo, quello che effettivamente fosse successo, sapeva solamente che era dovuto tornare a lavoro e non aveva i soldi e non sapeva che era successo. Non ci aveva dato peso, era così ubriaco che sinceramente poteva aver speso tutto in alcool. Poco importava, non era quello il punto. Il punto era che doveva smetterla di farsi tutti quei problemi ed uscire, festeggiare e farsi nuovi amici con cui farlo. Doveva festeggiare cosa, precisamente? Non lo sapeva neanche lui, ma voleva seriamente essere una persona più leggera, più adatta alla sua età, un 26enne qualunque che fa cose da 26enne! Senza dover badare troppo alle case, al lavoro, ad un figlio/fratello! Certo che avrebbe fatto i figli in vecchiai, già era stanco di fare il padre prima ancora di diventarlo! Comunque, il punto era che aveva trovato dell'erba nel casetto delle mutande di suo fratello. Si a volte si metteva a sbriciare tutto quello che aveva in camera sua, ed infatti faceva bene, visto che ci trovava più cose illegali che gingilli ed altre cose normali da sedicenni. La stava per buttare, infondo lui non si era mai fatto una canna nella sua vita e a quel punto decise di provare. Almeno una volta nella propria vita voleva vedere perchè suo fratello ne faceva uso. Doveva ammettere che non sempre la utilizzava, ma ultimamente ce l'aveva da per tutto, forse veramente aveva un effetto rilassante? Non ne aveva idea. Non sapeva neanche come si rollava una sigaretta, figuriamoci una canna. Si, per carità, ogni tanto una sigaretta la faceva anche lui, ma una sigaretta normale, confezionata, nient'altro! Si mise quella roba in tasca e decise di uscire, farsi un giro, un giro per Denrise, basta Londra, voleva cambiare un pò aria. Il porto era uno delle parti più belle ed isolate che ci fossero in quel posto, e quindi decise di andare sulla panchina più buia che ci fosse, in maniera che nessuno avesse sospettato di lui se si fosse sentito qualche odore strano. Sospirò. Davvero stafa facendo quella cosa?"Cosa diavolo mi tocca fare per capire quell'adolescente impazzito!" Stava parlando con se stesso, anche i migliori a volte hanno dei disagi interni. Prese la cartina, e cercò di mettere su una canna, ma era più quella che stava buttando per terra che quella che stava rimanendo dentro la cartina. Cioè... opero le persone e non so fare una cazzo di canna? Comincio a dubitare seriamente di me stesso e delle mie abilità Aggiunse fermandosi un attimo. Sbuffò. Si, era ovvio che doveva cominciare a dubitare di se stesso!

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    anche la follia merita i suoi applausi
    Ragazzi, che brutta cosa la pipì.
    Davvero, non puoi bere un po' di più che subito ti viene da farla e più la ignori, più lei spinge sulla tua vescica per continuare a dirti che devi smollarla da qualche parte.
    Per gli uomini è un gioco da ragazzi, per le donne, invece, sembra una corsa ad ostacoli, un parco avventura!
    Devi trovare il posto giusto, buio e senza troppa sporcizia intorno, devi calarti quello che hai addosso e mantenere un certo equilibrio con un piegamento di circa 45° e sperare che nessuno passi in quel momento, perché non solo devi fare i conti con la posizione scomoda da squot, ma devi anche sentire che la temperatura del tuo culo fa inibire la pipì, che non esce immediata come minacciava secondi prima, ma attende un buon mezzo minuto prima di decidersi a farsi strada sull'asfalto.
    Per non parlare del fatto che non devi bagnarti le scarpe... insomma, fare la pipì in mezzo alla strada era solo un fastidio.

    E quel fastidio aveva appena fatto annoiare Alyce, che aveva dovuto lasciare la sua felpa su di una panchina al buio, nascondersi dietro qualche conteiner al porto e farla lì, come se fosse un camionista sulla statale.
    Per fortuna aveva messo poco e niente addosso, quindi aveva dovuto solo sollevare la maglietta nera con una fantasia indefinita sul petto, che semrbava un teschio in fiamme, che le copriva il sedere. Le gambe erano cinte da calze a rete larga, che erano state abbassate insieme alla mutandina di pizzo, taglio brasiliana.
    Ai piedi aveva degli anfibi bassi, allacciati per intero. I capelli rossi erano legati in una cipolla sulla testa. E niente.
    La felpa era su quella panchina.
    Quella buia, avete presente?
    Quella dove Aaron Barnes si era accomodato e stava borbottando sulla sua canna.

    Quando Alyce arrivò alle spalle del medico, quasi era indecisa sul da farsi.
    Avrebbe potuto farlo spaventare parlando all'improvviso, oppure aggirare la panchina e avvicinarlo in maniera visibile.
    E questa, stranamente, fu la scelta che intraprese.
    Quando li fu accanto, si sedette, col sedere sulla felpa che aveva lasciato lì e che probabilmente Aaron non aveva notato, essendo nera anch'essa.
    «Se vuoi, posso girartela io quella canna.»
    Lo disse con tranquillità, mentre si allungava al lato accanto a sé della panchina, facendo apparire la bottiglia di whisky che aveva lasciato a terra poco prima di correre in bagno.
    Ne diede un sorso, allungo poi la mano vuota a palmo aperto verso Aaron, per farsi cedere la canna da rollare e passò la bottiglia.
    «Da' qua, sennò fumiamo l'anno prossimo.»
    Come se a lei fosse stato concesso di fumare con lui, eh!
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    Aaron Barnes
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    Aaron non era mai stato uno che si perdeva nell'infrangere le regole. Quando lo faceva era veramente, ma veramente raro o comunque molto sconvolto. Quella situazione si stava facendo critica e lui aveva bisogno di rilassarsi. non faceva altro che lavorare e sentirsi in colpa e quella situazione lo stava distruggendo. Non aveva per niente visto la felpa che aveva affianco a lui. Si stava veramente uccidendo lui e la sua canna! Non riusciva neanche ad infrangere le regole come si doveva? Davvero cominciava a pensare di essere del tutto bruciato. Ma, ma quando vide quella ragazza uscire da dietro le siepi e sedersi vicino a lui, bere del whisky e chiedergli se aveva bisogno una mao rimase quasi di sasso. Si voltò solamente con la testa a guardarla. Non disse assolutamente niente, la osservò. I capelli fiammanti raccolti in un tuppo disordinato in testa, le gambe nude con delle calze a rete che erano più buchi che rete ed una magliettina che le copriva giusto il fondoschiena. Non disse niente per almeno due minuti. Continuò ad osservarla con la canna li tra le sue dita. Non disse ne fece niente fino a che si rese conto che la stava semplicemente fissando.
    "Da' qua, sennò fumiamo l'anno prossimo" lo riportò esattamente nella stessa dimensione della ragazza e on fece altro che passargliela enza continuare a dire niente. Aaron non era una persona eloquente e quello lo sapeva tutto il mondo, ma forse non era del tutto carino non dire neanche una parola quando qualcuno si stava offrendo di aiutarlo. Infondo, era lui che aveva espresso quel disaggio nel rollarsi una canna e quella ragazza da dietro le fratte gli era andata in aiuto. Come il bianconiglio ad Alice. Si porto una mano dentro i capelli tirandoseli indietro una volta che lei si stava occupando della canna. Si guardò un attimo. Lui aveva in dosso un jean lavaggio scuro ed una polo nera, i capelli sembravano essere stati appena messi apposto uno per uno sulla sua testa da un architetto. Le persone erano così tanto diverse tra di loro.Poi riflettè sul perchè quella ragazza dovesse stare li dietro. Aveva una bottiglia in mano, aveva un'aria quasi del tutto sconvolta, ma sembrava esere il suo aspetto normale. Era bella, aveva dei lineamenti dolci che facevano a cazzotti con il suo abigliamento. Sicuramente venivano da due modi completamente differenti. Aaron lo aveva sempre negato, ma in lui batteva il classico cuore da figlio di papà. Non era uno di quelli odiosi che non si facevano sopportare, e non era uno di quelli che ostentava la propria ricchezza ne situazione economica ed adagiata sentimentalmente, non aveva avuto mai problemi nella sua infanzia. Ma comunque era uno silenzioso e misterioso.
    Sei andata a fare i tuoi bisogni li dietro? No davvero, non voleva dirle niente di tutto quello, era semplicemente un pensiero detto ad alta voce, ma aveva ancora una fogliolina tra i capelli e doveva per una cosa del genere si era per forza abbassata.
    Gli venne da ridere, seriamente e non per lei, ma per la sua stessa reazione.
    Aaron! le disse porgendole la mano. L'aveva aiutato con la canna, si era presa i suoi sguardi indiscreti... insomma era un coglione, esattamente come suo fratello! Adesso si spiegavano tanti atteggiamenti del piccolo!
    Spero che tu non ti sia offesa è che... insomma non sono abituato ad incontri così casuali e sopratutto per certe... cose, ecco! ovviamente si riferiva al fatto della canna ma Aaron era fatto in quel modo, non poteva farci niente.
    Comunque grazie! aggiunse poi prendendo anche l'accendino dal suo pantalone e porgendoglielo. Infondo il primo tiro era il suo visto che era stata stesso lei a chiuderla!

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    La faccia del ragazzo non era propriamente abituata ad essere avvicinato da una come Alyce.
    Dai, che poi cosa aveva di male? I capelli rossi? Lo sguardo da psycho? O forse era perché era uscita dal nulla, come il brucaliffo in Alice nel Paese delle Meraviglie?
    Aly sollevò un sopracciglio e lo smeraldo dei suoi occhi si accese di dubbio, di fronte a quel silenzio che stava devastando entrambi.
    Cosa dovrebbe fare una persona normale in questi casi? Sorridere?
    Lei non lo fece, non aveva voglia e se lei non aveva voglia di fare una cosa, allora non la faceva.
    Continuava a guardare il ragazzo, senza spiccicare una parola, roteando di tanto in tanto gli occhi a destra e sinistra, come se stesse cercando qualcosa nell'aria.
    «E se fosse un pazzo serial killer maniaco?
    Beh, ha trovato la sua controfigura femminile, poverino...
    Già.»

    Eccole lì, puntuali come sempre, le sue mille personalità stavano commentando il ragazzo, poveretto, etichettandolo nelle peggiori ipotesi, come un serial killer. Per di più maniaco!
    Lui?
    Uno che non sapeva nemmeno rollare una canna?

    Continuavano a non dirsi niente, ma lo sconosciuto allungò il materiale per la canna verso Alyce «Oh, quindi sei vivo... pensavo di averti mandato in crash... sai come quei computer babbani... non so se hai presente...» non perdeva mai un ottimo momento per star zitta. Voglio dire, poteva cogliere l'occasione ed evitare commenti fuoriluogo, ed invece no! Si faceva sempre riconoscere da tutti.
    Si voltò avanti, con lo sguardo, iniziando a fabbricare per loro, le sue dita si mossero a mistare quello che aveva in mano, a sbriciolare al meglio i pezzetti più grandi per mischiarli al tabacco, che venne diminuito al minimo così da avere un buon settanta per cento di erba, invece che tabacco. Gli effetti sarebbero stati ancora più belli.
    Quindi la mise nella cartina, mentre con la mano che aveva appena liberato dalla mista arrotolò un foglietto di cartone, facendone un filtro. Lo portò all'altezza degli occhi e controllò che fosse girato bene, tanto da tirare.
    Lo mise ad un'estremità, quindi rollò il tutto e via, la lingua scivolò lentamente, mentre lo smeraldo, nel fare questo gesto, guardò il ragazzo, con una certa malizia. Scivolò lenta, la lingua sulla cartina, prima di fermarsi e chiudere la canna.
    Finalmente il ragazzo parlò. Alyce lo guardò per un attimo, poi prese a battere sulla propria unghia del pollice, dal lato del filtro, la canna, per far si che si compattasse al meglio «Beh, certo. Mi scappava. Mai fatta la pipì in mezzo alla strada? Per voi è tutto più semplice, non sai quanto ti invidio... in questi momenti di bisogno, vorrei avere anche io un pene, pronto all'uso.»
    Se ve lo state chiedendo, non arrossì nemmeno una volta, lei, a dire la parola "pene". Probabilmente Aaron sì, nonostante lo avesse lì, pensolante tra le gambe. Lo indicò poi, con il capo «Davvero, siete fortunati. Anche se a me piacerebbe averlo solo in quel caso, perché altrimenti starei sempre lì a giocarci, mi prenderebbero per una pervertita, non credi?» non che adesso stava facendo una buona impressione, alla fin dei conti.
    «Accendo io, va'. I tiri migliori sono al centro, e probabilmente tu ne hai più bisogno di me, tizio silenzioso.» disse, mentre portava la canna tra le labbra e l'accendino ad accenderne la punta.
    Tirò in contemporanea al bracere. Una boccata profonda, prima di cacciarne via il fumo non aspirato, dritto davanti a sé, creando una nube bianca.
    «Alyce. E... sentiamo, non sei abituato alla pipì nei posti bui, alle canne e... cos'altro non hai mai provato? Magari posso darti qualche dritta...»
    Tirò ancora qualche boccata, prima di allungarla verso il ragazzo, incerta. «Sai come si fuma, sì? Non aspirare tutto, altrimenti muori.» oddio, non che morisse... forse avrebbe dovuto spiegarlo, no?
    Troppo tardi...gli lasciò la canna.
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    Aaron Barnes
    Doveva ammettere che mentre guardava quella ragazza con i capelli fiammeggianti e quel modo di fare strano, si sentiva in imbarazzo. Si, Aaron Barnes un uomo d'affari era in imbarazzo. Aaron era una persona timida e introversa di per se, ma non si era mai sentito in quel modo nella sua vita. Oltre il fatto che quella tipa era quasi mezza nuda, ma fatti suoi, il fatto di dirgli in maniera così aperta ch se lei avesse avuto un pene ci avrebbe giocato tutto il giorno lo fece diventare tra il bianco ed il Bordeaux. Non sapeva esattamente come comportarsi al momento. Aveva aperto la bocca e l'aveva chiusa più volte ed ancora era indeciso su cosa dire esattamente. Una cosa fu certa, dovette distogliere lo sguardo quando la stessa con un gesto del tutto semplice e spenierato gesticolò indicando la parte del corpo nominata. Davvero? A stento era riuscito ad abbracciare Annie in tutti questi anni senza morire dall'imbarazzo ed andesso... Alyce - così aveva detto che si chiamava- gli indicava le parti basse? Lo voleva completamente morto? C'era qualcuno o qualcosa che voleva attentare alla sua vita? Cioè. Adesso come si doveva voltare a guardarla se se la immaginava costantemente con un pene in mano? Oddio che scena, ed oddio era anche inquientante in realtà, specialmente se pensava che il pene potrebbe essere il suo. Ok, si lo aveva mandato completamente in tilt. Aaron era troppo riservato per quelle cose, forse anche al limite dell'eccesso e non riusciva a capire se, in quel momento, poteva essere lui ad essere in difetto in quanto troppo chiuso, oppure era lei ad essere troppo aperta. Oh cazzo, era successo di nuovo. Ok, doveva respirare e doveva cercare di levare quella immagine da dentro la sua testa. non si poteva andare avanti in quel modo. Fece un respiro profondo e sentendo l'odore della canna che aveva magistralmente rollato la ragazza cercò di riprendersi. Si voltò a guardarla, forse aveva ancora le gote rosse, ma sperava che non si notassero molto. Aaron... e non è la prima che fumo, ma grazie per l'interessamento Doveva dire qualcos anche per quanto riguardava il pene e il fatto che lei ci avrebbe giocato tutto il giorno? Eh credimi non è una cosa tanto divertente trastullarsi il... indicò di rimando il suo pene. Davvero Aaron? Perchè mai si era sentito in dovere di dirle una cosa del genere, voleva dire forse che lui si masturbava spesso ma non era divertente? Ok, quella conversazione stava prendendo veramente una brutta, bruttissima piega ed Aaron Barnes non era veramente la persona giusta. Divenne ancora più rosso. Cazzo di figura di merda! Pensò poi facendo un tiro alla canna che la ragazza dai capelli di fuoco gli aveva passato. Infondo era la sua no? Infondo... fece un altro tiro senza pensarci due volte prima di passare la sigaretta alla ragazza, oramai sua amica(?) Era ufficiale, se aaron Barnes non sarebbe morto di autocombustione in quel momento, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa!
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    Edited by Annie-Macrae Welsh - 18/10/2019, 16:01
     
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    Quel ragazzo era proprio strano, dai... Insomma, la gente reputava lei una pazza, ma non aveva visto davvero gente pazza, a suo parere.
    Aaron era una mezza descrizione perfetta di quella forma di psicopatia che quasi inquietano anche persone come Alyce, che era difficile da impressionare.
    I suoi silenzi facevano quasi paura, aveva quasi l'aspetto di chi cercava un modo per farti fuori, parendo un angioletto.
    Alyce lo guardava dubbiosa, ogni tanto corrugava la fronte a guardarlo, come se non sapesse esattamente se aveva detto qualcosa di sbagliato o era lui che era proprio strano «Senti, cucciolo, a me dicono che sono strana, ma tu mi batti eh...»
    Già, lei non aveva peli sulla lingua. Questo era lodevole, a volte, ma Aaron questo lo aveva ben inteso quando la ragazzina aveva fatto exploit della sua storia del pene e non pene.
    Storia che sembrava avesse imbarazzato il medimago. Poverino, lui si che era una povera vittima della rossa, ma la rossa questa volta non aveva la minima intenzione di mietere vittime. Lei, fondamentalmente, era solo andata a fare pipì e lui si era seduto proprio dove poco prima si era seduta la psycho; quindi era come se lui stesso avesse cercato quella tortura psicologica che aveva al proprio fianco.
    Quando il ragazzo distolse lo sguardo all'indicazione intima della rossa, Alyce lo guardò perplesso «Ehm... hai problemi con il tuo... amichetto? O non ti piace che lo chiami pene? Cioé, se ti imbarazza... non so... guarda, posso dirti che non contano le dimensioni, se è quello che ti perplime... alla fine è come lo usi che ...» si fermò, sgranò lo smeraldo luminoso nel buio e lo indicò come se avesse avuto un'illuminazione «Cazzo, scusa! Ho capito! Sei gay, giusto? Non ti preoccupare eh! Non ho niente contro i gay, alla fine sono gusti, quindi sono felice se hai qualcuno con cui scopare, che sia uomo o donna o entrambi... è questo, vero?» non peccava minimanente di inventiva, c'era da riconoscerlo.
    La sua creatività andava oltre qualsivoglia limite di immaginazione, era davvero brava.

    Scrollò le spalle al suo ringraziamento «Non avrei mai detto che avevi già fumato. Hai l'aspetto del bravo ragazzo pulito... » poi spalancò la bocca sentendo il suo commento al trastullamento «... non sei nemmeno gay? Allora sei asessuato! Dai, come fai a dire che non è bello. Piace anche a me giocare con il vostro cosetto e poi, anche "trastullarmi", come dici tu, in autonomia. Vuol dire amare se stessi, mio caro amico gay. O forse preferisci quando te lo fa il tuo compagno? Sicuramente non posso dissentire, quando lo fanno gli altri, se sono bravi, non devi far altro che star lì e godere, no?»
    Sicuramente Aaron non aveva mai immaginato di dover sopportare una lezione di anatomia o sessuologia o masturbazione, ma questo era il risultato degli incontri nel buio del porto.
    Riprese la canna, quindi, e aspirò tantissimo, chiudendo gli occhi.
    «Ah! Sì! Questa è uscita proprio bene, mi sono superata...» quindi si calò di lato a prendere la bottiglia di whisky e diede un sorso, prima di dare ancora un tiro all'erba, poi passò entrambi al ragazzo «Prova. E' un mix perfetto, io... già sto molto meglio.» quindi si avvicinò a lui, anche col sedere, accorciando i centimetri di divisione.
    Poggiò il gomito sulla spalliera della panchina su cui erano seduti e delicatamente iniziò a toccare i capelli sulla nuca di Aaron «Allora, come mai stai fumando nel buio? Il tuo ragazzo ti ha lasciato?» il tatto di Alyce era spettacolare...
    Avrebbe continuato a giocare con i suoi capelli, se non l'avesse spostata.
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    Aaron Barnes
    Lui voleva andare al porto solamente per fare qualcosa di diverso, farsi una cana e vivere i suoi 26 anni come avrebbe sempre dovuti viverli, senza senso del dovere o comunque un senso del dovere meno spiccato del suo, tra ragazze e lusso. Lui era quello eppure si sentiva vecchio come pochi. I suoi pensieri, qualsiasi pensiero stesse facendo pria di incontrare quella ragazza decisamente strana era svanito. Completamente andato. non sapeva esattamente cosa volesse dire tutto quello, ma non era una cosa normale, non per lui. Ma il punto cruciale della situazione era che: era un medico e non sapeva dire la parola pene ad alta voce, di fronte ad una ragazza, senza diventare di un colore tra il rosso peperone ed il rosso sangue. Aveva visto peni da per tutto ed aveva anche fatto un tirocinio in un reparto dedicato a tutto quello, ma infondo, infondo Aaron Barnes era una persona troppo timida e riservata per sedersi ad una panchiana e parlare di peni con una ragazza che era appena uscita dalle fratte dopo aver fatto la pipì senza batter ciglio. Insomma. Lei, stava dicendo davvero che quello ad essere strano era lui? Lui era più strano di lei? Sgranò gli occhi per quello che disse e la guardò. Non importava e rosso in viso ma la guardò con un'espressione che diceva tutto. Ma stai scherzando? Cioè, tu puoi affermare davvero che io sia più strano di te? Non che volesse offenderla, ma insomma! Lui non era più strano di nessuno. Eppure era una vita che quell'aggettivo lo descriveva alla perfezione. Sospirò cercando di riprendere un colorito normale ma quando Alyce cominciò il suo discorso sulle dimension e che l'importante era saperlo usare, lui si voltò di nuovo nella posizione opposta a quella della ragazza, fino a che sentì ogni muscolo del suo corpo alzarsi dalla panchina, voltarsi verso di lei. Non ho nessun tipo di problema con il mio amichetto, pene o chiamalo come vuoi... il problema principale di tutta questa situazione è che io non sono abituato a parlare del mio pene con una ragazza che neanche conosco. Non so chi tu sia e insomma, se dobbiamo conoscerci non dovremmo cominciare dalle basi? Si, Aaron poteva sembrare non solo strano ma anche affetto da qualche forma di disturbo di personalità ossessiva convulsiva. Si parlava prima di altro prima di arrivare al pene e detto questo si andò a sedere di nuovo vicino alla ragazza. Che ragazza strana, non avrebbe mai e poi mai pensato che una cosa del genere gli potesse capitare davvero. Prese di nuovo la canna e ne fece un altro bel respiro, ma questa volta, la ragazza stava attentando alla sua vita, in quanto nel momento stesso in cui lei disse che lui era gay, quasi si strozzò, passandole nuovamente la canna. Tossire. Tossire. Tossire ancora. Ci mise un pò prima di rprendersi fino a che non si girò verso di lei completamente e disse un sonoro. NO. Il problema qui non erano i suoi gusti, non aveva niente contro i gay e neanche a lui interessava molto le persone come si sfogavano, basta che ci fosse amore/interesse o quello che più desideravano! Non sono assolutamente Gay, e al momento non ho neanche nessuna con cui farlo, in quanto non è il momento giusto... io esco da una relazione complessa e mi sto riprendendo, adesso... quindi... per favore! Possiamo parlare di altro? Era evidente che la risposta alla sua domanda era no. A quel punto non gli serviva solamente una canna ma un'endovena di antidisagio, perchè in quel momento Aaron era tra l'imbarazzato ed il disagiato. Infondo non poteva aspettarsi altro dauna ragazza così troppo aperta. Le piaceva giocare con i cosetti dei maschi, con la sua e dio solo sapeva che diavolo di pensieri gli stavano venendo in quel momento in testa ad Aaron Barnes. In realtà cominciava a pensare che l'imbarazzo non era per quello di cui stavano parlando ma era dettato da quello che lui stesso stava pensando. Cercò di calmarsi e scosse il capo. Il fatto che io sia pulito, non vuol dire che non sono stato adolescente anche io! Perchè tutti pensavano che lui, praticamente, non sapeva divertirsi? Blake aveva fatto la stessa espressione della ragazza quando effettivamente aveva visto il fratello completamente ubriaco. Della serie: ma davvero sei capace anche tu di farlo? Perchè tutti quanti dubitavano di quella cosa? Prese la bottiglia di alcool dalle mani di Alyce e ne fece un gran sorso. Forse neanche lui aveva avuto una vita facile ed effettivamente la sua adolescenza non era stata completamente piena, ma comunque quel gesto affrettato per dimostrare alla ragazza che non gli servivano suggerimenti, era stato da bimbi, neanche da adolescenti. Cazzo gli bruciava tutta la gola, completamente. Ma il problema principale arrivò quando Alyce ebbe l'idea malsana di cominciargli a toccare i capelli. Aaron era geloso dei suoi capelli, era pignolo, era incredibilmente rompicazzo per i suoi capelli, quindi cercò di essere più delicato possibile e le spostò la mano. La verità è che io sono stato mollato da una ragazza che mi ha riempito di corna, mi ha ignorato, ed io come un coglione le ho detto che l'avevo tradita e che volevo una pausa. Ecco com'è andata la situazione. Cornuto e Mazziato. Ed adesso che lo aveva detto, un pò per l'effetto dell'alcool, un pò per il fumo sempre buono preso da Blake, gli sembrava quasi una cosa su cui poter ridere. Ed infatti scoppiò a ridere. Oddio. Forse sono davvero strano! In realtà pensava di averlo solamente pensato, ma dicendolo ad alta voce, aveva tutto un altro effetto. Forse la follia era contagiosa!
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    Edited by Annie-Macrae Welsh - 18/10/2019, 16:03
     
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    E' inutile continuare a dire che Alyce vedeva Aaron con occhi molto critici, alla fin dei conti lei non aveva mai incontrato o avuto a che fare con persone che non avevano mai girato o fumato una canna, questo rendeva Aaron un po' come se fosse un bimbo speciale.
    Probabilmente se fosse andata dalla psicologa di lì a poco, le avrebbe raccontato di come quella sera avrebbe incontrato un bambino speciale al porto, durante la notte, senza specificare che il bambino speciale in questione, aveva la modica età di ventisei anni.

    Quando Alyce capì che la parola pene portava un disturbo emotivo al ragazzo (?), allora decise si attuare la terapia d'urto che lei tanto amava: dire più volte quella parola.
    Riusciva ad essere seria anche quando di serio non c'era nulla e ripetere quelle quattro lettere sarebbe diventato talmente cacofonico che per un po', durante quella conversazione avrebbero perso di significato.
    Alla sua espressione stranita, Alyce fece la testa indietro perplessa, poi annuii col capino rosso «Certo che lo sei. Dai, sembra che tu abbia una mazza di scopa in culo. Dico davvero!» lei non aveva mezzi termini, non poteva fare a meno di dire quello che pensava senza contare fino a dieci.
    Sollevò le spalle, per poi lasciarle ricadere «Senti, mi spiace che tu ti sia sentito offeso, ma essere strani non è brutto eh. Poi, davvero, non so cosa tu abbia passato nella vita, ma sembri fin troppo rigido e troppo negli schemi, sai? Appena ho detto la parola pe--- insomma, quella, pensavo quasi che tu potessi esplodere.» non aveva ripetuto quella parola per non farlo tornare paonazzo in volto, non perché avesse deciso di essere meno scurrile e periferica.
    Si voltò, quindi, passando dall'osservare il ragazzo, a guardare il cielo in alto, sopra di loro.
    Ma quando Aaron tornò a parlare, riscese col capo, fino a ritornare con le smeraldine ad osservare il medimago. Roteò gli occhi al cielo, quindi, allungando una mano verso di lui «Quindi sei anche uno all'antica, poi dici che non sei strano eh... piacere, Alyce.» se le avesse afferrato la mano, gliel'avrebbe stessa energicamente, prima di tornare a guardare il cielo.
    Intanto che la canna girava di bocca in bocca, Alyce iniziò a sorridere, tenendo sempre il nasino all'insù. «Sai vero, che hai fatto tante storie per il tuo pene e per il fatto che io fossi una sconosciuta, ma non ti sei schifato a passarmi la stessa canna che stai fumando tu. Sei strano, è vero.» la sua tesi veniva avvalorata da tutti quei comportamenti e quando Aaron inizio a tossire, Alyce sollevò il proprio busto con una spinta, e diede dei colpetti dietro la schiena al medico.

    Nel momento in cui Aaron si voltò verso di lei di scatto, la rossa sussultò visibilmente «Cazzo, tu stai fuori! Un altro scatto così e muoio d'infarto, merda!» nel dirlo si portò una mano al cuore, riprendendo il respiro «Aaaaaaaaaahn, ecco perché sei qui solo soletto a fumare una canna. Avevo ragione! Sei strano e triste. Mi spiace. Allora dev'essere stato il destino a farci incontrare, ne sono certa!» sì, un destino crudele e sadico, che voleva distruggere la vita del povero Aaron, no?
    Alla sua affermazione, Alyce alzò le mani in sua discolpa «Già, sicuramente sarai stato adolescente anche tu, hai ragione. Ma mi chiedo che tipo di adolescenza tu abbia avuto, insomma, le prime canne si fanno in quell'età, per poi smetter. Non guardare me, sono un pessimo esempio.» come se stesse facendo da tutor di vita al povero Barnes.
    Diede qualche sorso alla bottiglia, poi spostò la mano che Aaron le aveva gentilmente fatto capire che non voleva.
    Un bel amo a cui abboccare.
    Il sorriso di Alyce, per un breve secondo, si fece quasi un ghigno, ma fu impercettibile e veloce.

    «Le donne sanno essere delle vere pezze di merda. Soprattutto quando sono fidanzate. Sembra quasi che non basta loro un pene e ne vogliono altri. Per questo io non mi impegno con nessuno, almeno sono libera di fare il cazzo che mi pare.» una lunga, lunghissima, boccata alla canna, un toccasana che Alyce conosceva alla perfezione, a differenza di Aaron «Ma se mai dovessi trovare un folle che mi prenda, oh cazzo se me lo tengo stretto! Potrebbe essere l'unico e il solo che possa reggere una come me!» rise a quelle parole, sperando che forse un giorno Brian avrebbe aperto gli occhi e le avesse dichiarato il suo amore eterno. Puah!
    Annuii alla sua supposizione di essere davvero strano, quindi si sollevò e andò davanti al medimago, ancora seduto.
    «Facciamo una cosa: oggi non esistono regole, né ex fidanzate puttane. Divertiamoci come se avessimo ancora sedici anni. Dimmi, cosa non hai mai fatto a quell'età e la facciamo!» quindi fece ancora dei passi lentamente verso di lui, fino a sfiorare le sue ginocchia.
    Si chinò, poi, in avanti, avvicinando vertiginosamente il volto al suo, quindi, ma rimanendo a pochi millimetri di distanza per allungare il braccio e afferrare la bottiglia dalle sue mani.
    Si risollevò, quindi, mentre con le gambe provò a mettersi a cavalcioni sul ragazzo.
    «Abbiamo questa e questo.» e mostrò da un lato la canna e dall'altro la bottiglia, quindi provò a dare ancora più contatto con il suo corpo, avvicinandosi di più ad Aaron, quindi portò un indice a indicargli di fare silenzio, adesso.
    Un sorso di whisky scese nella gola della rossa, che subito tirò una boccata all'erba mantenendo il fumo in bocca, quindi avrebbe tentato di avvicinarsi col volto a quello del ragazzo, mentre lasciava la bottiglia sulla panchina, accanto a loro, per avere la mano libera di sollevargli il mento.
    E se glielo avesse permesso, si sarebbe avvicinata alla sue labbra, dove se fosse riuscita avrebbe schiuso quelle della donna, per far passare il fumo che era un mix di erba e alcol, in un bacio diverso dal solito e tradizionale.
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    Aaron Barnes
    Quell'incontro si stava facendo sempre più compromettente e non sapeva esattamente perchè. Insomma perchè erano arrivati a tutto quello? Infondo Aaron non aveva chiesto niente a nessuno e faceva caldo e lui voleva semplicemente rilassarsi con una canna. Perchè mai quando a lui venivano in mente quelle cose succedeva sempre di incontrare qualcuno fuori dalla grazia di Dio? Ultimamente, aveva cominciato a pensare che era veramente una calamita attira casi umani, se no non si spiegava davvero tutto quello. Aaron Barnes che era sempre stato un ragazzo molto molto mite e sulle sue, non faceva amicizia facilmente, parlava ancora meno e non era uno di quelli che spiccava per carisma. Insomma, si determinato ed orgoglioso ma tra milioni di persone, lui non sarebbe mai stato quello ad essere notato per qualche colpo di testa. Assolutamente no. Alyce, invece sembrava essere praticamente il suo opposto. Si sarebbe riconosciuta tra un milione di persone anche solo per come camminava e per come teneva dritte le spalle. Sgranò gli occhi per quello che gli disse e poi si voltò di nuovo verso di lei. Ma magari sei tu che sei abituata a maschi etero che lo infilano da per tutto purchè respiri! Non siamo mica tutti così! Ecco si, comunque Aaron pur volando basso aveva senz'altro il suo orgoglio da mantenere alto, altissimo. Era comunque un Barnes e non era gay. Non se la stava prendendo perchè ci fosse qualcosa di male nell'esserlo, ma perchè mai doveva usare quei toni e quelle parole? Non aveva più detto la parola pene? Forse aveva capito che non era molto carino sentirla avere sempre il pene in bocca? Oh cazzo! Cercò di resettare di nuovo quel pensiero prima di far scorrere i suoi occhi su quello della ragazza fino ai suoi piedi e poi risalire verso i suoi occhi. Ma non mi sono offeso! Semplicemente non mi sembrava una cosa da dover sentire da una perfetta sconosciuta! Ok, aaron non era abituato a tutte quelle interazioni di quel tipo. Aaron voleva solamente fumare la sua dannata canna e stop. Adesso che aveva cominciato a bere anche dalla bottiglia della rossa, era qualcosa che non aveva pensato minimamente. Insomma gli era venuto istintivo. Si, sono uno all'antica! Piacere Aaron! Di quello ne andava assolutamente fiero. Sapeva che tipi come lui erano talmente tanto rari al giorno di oggi che incotrarli era seriamente un miraggio. Insomma, non aveva nessuna intenzione di cambiare, a lui il suo modo di fare piaceva ed anche parecchio, quindi perchè mai si doveva adagiare a quella società priva di valori e senso? E poi tossì, e poi Alyce se ne uscì in quel modo e poi cercò di non morire ed i colpetti della ragazza gli fecero comodo. Veramente ho anche bevuto dalla tua stessa bottiglia, ma non vuol dire niente, sono un quasi medico, so riconoscerle le persone malate! Davvero? Insomma, certo che ne era in grado, ma adesso aveva detto che era un medico mentre si fumava una canna e beveva... cosa cazzo stava bevendo? Forse l'effetto di quella roba cominciava a circolare nel corpo e forse cominciava a non avere senso tutto quello che stava dicendo e come lo stava facendo. Ridacchiò Strano e triste. Penso che tu sia la prima a definirmi in questo modo, ma in questo momento penso che sia la descrizione più attinente al mio essere! Oh si, era proprio il fumo che cominciava a fare effetto! Poi scoppiò a ridere. Ma non è la prima canna che mi faccio! Andiamo! Davvero? Guarda che mi sono urbiacato anche io fino a stare male, ho fumato anche io e... attenzione attenzione ho fatto anche qualche rissa ogni tanto! Bene, magari quello ea meglio che il minore dei Barnes non lo venisse mai a scorpire! Ridacchiò ancora e poi alzò le spalle. Magari tu sei tutto fumo e niente arrosto ed hai avuto un'adolescenza più triste della mia! Aggiunse poi riprendendosi la canna e facendo un altro tiro bello forte. Questa volta però dimostrò alla rossa che sapeva fumare!
    Ed ecco la seconda cosa che cominciava davvero a non spiegarsi: da quando si era lasciato con Katrina, ogni singola ragazza su quell'isola non faceva altro che volerselo portare a letto. Linn ci aveva messo pochissimo a farlo per via dell'alcool, e forse anche Alyce ci avrebbe messo ancora meno. Possibile che allora dovesse smettere con l'alcool e le canne? Insomma... era luglio, si era lasciato da più o meno un mesetto e non faceva altro che stare ubriaco, lavorare e ritrovarsi ragazze a cavalcioni. Possibile? Il fatto era che Aaron non si dava abbastanza credito come ragazzo, si era sicuro di lui ma per la sua intelligenza non per il suo fisico o carattere in generale. Lasciava le conquiste facili a suo fratello. Lui era uno di quelli che davvero cercava il vero amore e pensava anche di averlo trovato e quando Alyce dopo quel fantastico discorsetto si mise a cavalcioni a lui, fece aderire il suo corpicino al suo, e gli mise un dito sulle labbra per farlo stare zitto, Aaron non sapeva davvero come reagire, o meglio, come dire di no. Ma forse non voleva dire di no. La lasciò fare, semplicemente, aveva il cuore sotto lo zero ed era un mese che poteva contare tre giorni di sobrietà, ossia i giorni che era andato in ospedale a fare tirocinio. Che mese di merda che era Luglio! Assecondò i movimenti della ragazza posando le mani sui fianchi della stessa, si avvicinò alle sue labbra e le schiuse. Si prese quel bacio al sapore di whisky e fumo. Poi si staccò dalle sue labbra e sogghignò. E poi il pazzo sarei io! Lo stava pensando ma lo disse ad alta voce. Voglio rubare qualcosa. Eh si, decisamente l'alcool ed il fumo cominciavano a fare effetto. Aaron Barnes che voleva addirittura rubare? Ok, no, Alyce non era veramente una buona influenza per lui!
    ❝ per le volte che cammino in questa strada e non so dove mi porterà ❞
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    Gli incontri migliori, secondo Alyce, si facevano in pochi attimi della giornata: la notte, davanti ad una bottiglia d'alcol, con una canna in mano o nel bagno di una locanda, possibilmente in due.
    Diciamo che quello con Aaron le sfiorava quasi tutte le condizioni per un ottimo incontro, tuttavia, quel ragazzo era davvero complicato. Erano uno l'opposto dell'altro, ma questo sembrò, agli occhi di Alyce, una sfida troppo gustosa per lasciarlo andare così, dopo aver tirato dalla sua stessa canna.
    «Ah, quindi tu te la tiri. Che palle, sembravi uno che potesse essere simpatico anche a letto. O magari fai così solo perché non te la cavi bene...» assottigliò lo sguardo, avvicinandosi un pochino, come a volerlo scrutare da vicino «... sì, secondo me non riesci a far venire le donne, per questo stai così nervoso. Da quanto non vai a letto con una ragazza?» era la serata delle domande imbarazzanti e poi... la canna e l'alcol aiutavano decisamente tanto a calare l'inibizione.
    Inutile dire che con Alyce, anche quei momenti di quiete, preannunciavano una tempesta da lì a poco. Solo che Aaron ancora non lo aveva capito «Certo, certo... ad una sconosciuta non si raccontano le proprie cose personali. Tranne se non sei una psicologa. A lei le si raccontano. Anche se è una sconosciuta.»
    Inutilmente, Aaron cercò di dare un senso totalmente normale a quello che stava accadendo, ma questa normalità durò pochi attimi, prima di lasciare ad Alyce, nuovamente la scena e non fu per niente atta alla normalità. «Oh cazzo, sei un medico. Senti, te lo dico: se sei uno di quelli che mi fa la ramanzina su quanto bevo e quanto fumo, smettiamo di parlare adesso, mi fai perdere ogni desiderio sessuale nei tuoi confronti.» ancora calcava la mano su quella questione, come se fosse il motivo per cui si fosse avvicinato a lei il ragazzo, quando invece era lei che stava cacciando l'argomento più volte. Forse voleva solo provocarlo, no?

    Quando il medimago rise, Alyce lo seguì «L'effetto canna, ti fa vedere divertente anche la tristezza e la stranezza.» rideva ancora, mentre cercava di ascoltare il ragazzo che aveva accanto, che sembrava finalmente essersi sbloccato «Oh sì...» miagolò, cercando di avvicinarsi al suo orecchio «Quidni sei proprio un bad boy, Aaron... così potresti addirittura piacermi.»
    Sicuramente le cose cercarono di ribaltarsi, ma questo non sembrò scomporre Alyce più di tanto, quindi prendendosi la canna, la ragazza scrollò le spalle «Sono certa che sia più triste la mia, signorino. Ma puoi giurarci che non sono tutto fumo e niente arrosto, non ... giocare col fuoco.» alzò un sopracciglio, con un ghigno di malizia che si disegnò sul di lei volto.

    Questa frase, fece solo da preambolo a quel bacio rubato, in maniera totalmente tossica, al medimago, mentre la ragazza cercava di premere il bacino verso il basso per sentire l'esistenza o meno del suo membro maschile, un po' provocandone una reazione.
    Quando il contatto fisico si ruppe, Alyce prese un'altra boccata di quella canna e rise alle sue parole «E quando ho detto di essere normale, dottore?» il suo era un sussurro suadente, così come il diavolo tentatore cquando glia veva posto quella domanda. «Finalmente inizi a piacermi, Aaron...» avvicinò di nuovo le labbra alle sue, quindi, mordendone il labbro inferiore, prima di staccarsi e rimanere comunque a breve distanza, tanto da far sentire il suo respiro « alla mia destra c'è Jon. Un vecchio pescatore, gli piace l'alcol e le donne. Ed indovina? Ha bevuto e io sono una donna. A quest'ora sta spesso sonnecchiando, io lo distraggo e tu rubami un pesce. Ci vediamo ... dietro il conteiner verde alle sue spalle, c'è una porta, è un magazzino, non c'è nessuno a quest'ora ma la porta è aperta. Aspettami là con la refurtiva...» quindi, prima di alzarsi da lui, spinse il petto verso il suo, mentre la lingua si ricacciò nella sua bocca, cercando quella del ragazzo per giocarci un po' «Vado a distrarlo...»

    Alyce si sarebbe aggiustata un pochino, quindi si sarebbe avviata verso il pescatore, sonnecchiante. Puzzava di vino scadente a distanza «Ehi Jon...» il suo tono era caldo e vellutato, mentre si piazzava esattamente davanti a lui «Come va stasera?... ti stavo cercando...» il vecchio aprì gli occhi e guardò la ragazzina leccandosi le labbra quasi famelico «Ricordi quella proposta che mi hai fatto l'altra volta...» pian paino, alyce si avvicinò verso l'uomo di mezz'età, ondeggiando su se stessa, mentre lui le rispondeva ridendo schifosamente «... forse hai ragione, ho davvero bisogno d un uomo...» disse, poi, allungando una gamba oltre le sue e mettendosi a cavalcioni. L'uomo sarebbe stato occupato a guardare dentro il suo decoltè per un po', mentre Alyce ce lo accompagnava con la mano nei capelli, mentre con l'altra fece segnò ad Aaron di prendere il pesce che era alle spalle del pescatore.
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    Aaron Barnes ( ) - Stat. - Medimago- 26 anni - Ex Corvonero
    « PER LE VOLTE CHE CAMMINO IN QUESTA STRADA E NON SO DOVE MI PORTERÀ ❞»
    Stava degenerando tutto quanto molto velocemente. Aaron non era il tipo da fare niente di tutto quello che stava facendo, non si era mai spinto oltre a nessun tipo di limite. Era una di quelle classiche persone misurate ch facevano sempre la cosa giusta. Ma a cosa lo avevano portato? katrina se ne era andata e molto probabilmente lo aveva anche tradito come se non fosse una cosa che la preoccupasse più di tanto, non si parlava con lei da quel giorno e non aveva mandato neanche un messaggio con scritto un banale come stava. Aaron l'aveva tradita e si sentiva uno schifo, tanto da prendere la situazione in mano e dirle la verità. Dire che voleva una pausa era comunque un modo di lasciarsi ma in maniera più dolce e soft, invece lei aveva preso la palla in balzo e lo aveva mollato così senza neanche troppi ripensamenti. Insomma era stata un'estate veramente dramatica per il ragazzo che comunque aveva sempre vissuto nell'agio e nei "si" di tutti. Non sapeva esattamente come riuscire ad uscirne fuori da quella situazione. Stava uscendo e stava bevendo fino allo stremo ed adesso si faceva anche le canne? Certo l'aveva trovata nel cassetto di fratello ed aveva deciso di buttarla... ma... e poi il destino, fato o chi per lui gli aveva messo sulla strada quella ragazza. Non aveva mai conosciuto una tipa come lei. Era bella, era sensuale, aveva delle tette assurde e delle coscie che utilizzav, secondo la sua modesta opinione, male. Poteva avere tutto eppure sembrava non interessarle niente. Sgranò ancora gli occhi quando gli disse apertamente che secondo lei lui non sapeva far venire le donne. Neanche mi conosci e ti posso assicurare che una notte con me ed alla fine non vorresti andare con nessun altro! Si, forse era l'alcool e l'erba che cominciava a fare davvero effetto ma Aaron era estremamente orgoglioso, nessuno poteva dirgli una cosa del genere, se la prendeva seriamente sul personale anche se si stava schrzando ed anche se, Alyce, aveva la faccia di una che sapeva e riusciva a provocare anche l'aria! E bingo, ci era riuscita anche con Aaron! Non che un Barnes fosse difficile da provocare, chi in un modo chi in un altro... ma comunque non aveva nessuna intenzione di farsi dire una cosa del genenre, e poi il delirio andò oltre. Lei a cavalcioni a lui, aveva una gonna troppo corta, un top troppo scollato e lui cominciava ad essere seriamente troppo fatto. Ricambiò semplicemente quel gioco di lingue prima di ridere insieme a lei. Le morse appena il labbro come lei aveva fatto poco prima. Il fuoco è l'elemento della mia famiglia! E purtroppo era così, ma il punto non era quello. Lui voleva semplicemente fargli capire che alla fine poteva anche scottarsi ma sapeva benissimo come gestire tutta quella situazione. Lo sapeva eccome. Sorrise ancora e portò questa volta le mani sulle coscie della ragazza, facendole salire verso il suo sedere. Si, era decisamente il fumo che cominciava a dargli quell'aura di ragazzo misterioro e "cattivo", anche se sorprendere Alyce in questo era un compito difficile, ma Aaron era bello ed era fatto. Diciamo che aveva tutti gli elementi per ridere a quello che disse lei. Ok, lui doveva rubare del pesce! Ma così gli si sarebbero sporcate le mani! Ma questo magari non lo disse ad alta voce e quando lei si alzò per andare a distrarre il tizio lui sogghignò. Uno strano moto di eccitazione era entrato nelle sue vene. Possibile che era così tanto eccitante ed adrenalinico fare quelle cose? Non che dovesse diventare un vizio... ma andiamo! Era seriamente una cosa così... viva! Andò piano verso il bancone del pesce e si fermò apoena a guardare Alyce in azion. Sogghignò un pò e poi ridacchiò. Andiamo davvero si stava mettendo a cavalcioni su quel tizio? Era geloso? Nah, forse solo un pò? Ma lei era così giovane, prese un'intera cassetta del pesce e ridacchiò ancora guardando Alyce. Non sapeva esattamente se ce l'aveva fatta. infondo era ubriaco, fumato e triste. E sopratutto era sempre stato fin troppo un bravo ragazzo. Ma era un Medimago, quindi era silenzioso e sicuramente una persona discreta. Se tutto fosse andato bene, si sarebbe diretto correndo e perdendo qualche pesce di qua e di la verso il luogo d'incontro. Beh, lei dove diavolo era?!
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    Era divertente vedere come tutto riuscisse a prendere una piega diversa, se solo lei ci si metteva d'impegno.
    Era riuscita a far esplodere più di una volta quel ragazzo che non conosceva, che voleva solo fumare una canna, senza saperla rollare.
    Aveva fatto ammettere a quel ragazzo che avrebbe voluto rubare e tutto era partito solo come un gioco.
    Ma queste erano le cose che facevano eccitare Alyce, senza nemmeno che lei sapesse il reale motivo. Era come se l'adrenalina la facesse sentire meglio, quasi come una droga o un sonnifero per un insonne. Ed Aaron ci stava cadendo, in quella tela, a piè pari.

    Era esilarante vedere come per Aaron, Alyce era completamente fuori dal comune. Le sue domande, di volta in volta, lo facevano sussultare, stupire, sgranare gli occhi e lei si divertiva ad essere sempre più irriverente, sempre più un passo oltre il limite, solo per stuzzicare quella parte che Aaron non riusciva ancora a tirar fuori.
    Alla sua frase rise appena. «Addirittura? Non dirlo ancora o potrei voler provare, dottorino.» il suo sguardo si assottigliò appena, mentre la lingua passava sulle labbra carnose, come famelica.
    Quando il contatto con il corpo si fece quasi inevitabile, per Aaron, visto che Alyce lo aveva costretto in quella posizione, la rossa ne approfittò, assaporando un antipasto di quella che poteva essere una gradevole cena. Sentì l'umido della lingua di Aaron giocare con quella sua, quindi il petto sfiorò quella che era la sua maglia, quasi invitandolo a guardare là dove poteva arrivare l'occhio.
    Aaron non sembrò disdegnare, forse il fumo aveva rotto quelle catene che lo tenevano stretto, la sua mano risalì verso il sedere della rossa, che con la coda dell'occhio guardo le dita del ragazzo, fino allo scomparire.

    Jon, il pescatore, sembrava molto distratto dalla pelle candida e giovane della ragazza che aveva a cavalcioni. Ragazza che si stava "sacrificando" per far provare ad Aaron l'ebrezza del furto.
    Cercò di avvicinarsi ancora di più, spingendo il bacino verso il basso, per premere su quello del pescatore, quasi a volerlo eccitare per un attimo, proprio nel momento in cui Aaron allungò la mano alla cassetta del pesce, quindi si sporse in avanti, provando a far finire il naso del pescatore tra i suoi seni.
    Rise appena, poi quando vide Aaron scomparire dietro l'angolo, decise che era il tempo di finirla «Ehi Jon, aspettami qui... vado a fare una cosuccia e poi... sono tutta tua...» un sussurro seducente, prima di sollevarsi da quel corpo e allontanarsi verso il punto di incontro.

    Quadno vi arrivò, vide Aaron di spalle, quindi si lanciò verso di lui, tentando di afferrargli il braccio in contemporanea al suo parlare «Eh bravo al mio sexydoc!» disse cercando di far leva sul braccio, tirandolo verso il basso in modo da poter afferrrare con la mano libera la testa e cercare di baciarlo come se fosse il suo modo di dirgli che era stato un bravo ladro.
    Se fosse riuscita a trovare le sue labbra, ci avrebbe messo molta attenzione a baciarle con cura, mentre tentava di trascinarlo dietro la porta del magazzino, per chiuderla alle loro spalle.
    Se avesse vinto anche questa parte, si sarebbe sentito un clack della porta di ferro, poi una sola luce fioca ad illuminare quella dimessa, che di tanto in tanto si spegneva per brevi istanti.
    Avrebbe staccato le labbra, facendo però scivolare le mani verso il basso «Adesso, cosa... vuoi fare?» chiese ad una distanza minima dalle sue labbra.
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    Aaron Barnes ( ) - Stat. - Medimago- 26 anni - Ex Corvonero
    «Per tutte quelle sere in cui ti ho persa e neanche so il perchè»
    Aaron Barnes era completamente sballato ed aveva appena rubato! Non si ricordava neanche cosa, l'aveva lasciata li per terra. Era tra il preoccupato, ansioso, adrenalinico e super felice. Aveva lasciato, o era stato lasciato - dipende dai punti di vista - dalla sua ragazza storica, quella che credeva aver amato e che sarebbe divenuta la madre dei suoi figli, ed adesso si trovava con una sconosciuta, con dell'alcool in corpo e del fumo addosso a rubare ad un pescatore. Insomma un Aaron completamente differente rispetto a quello super rigido e dedito alle regole come era di solito. Un Aaron tutto casa, lavoro e Blake. Non ci poteva credere che stava ancora facendo quelle cose, non ci poteva credere che una ragazza come Alyce lo stava influenzando a tal punto da fargli tradire tutto quello in cui credeva. Oppure, semplicemente, si stava divertendo e per una volta, una sola volta nella sua vita non stava pensando alle conseguenze. Niente e nessuno poteva fermarlo, e quando sentì la ragazza, quando sentì il braccio di quella rossa contro il suo rise. Rise come non faceva da oramai non si ricordava neanche lui quanto. Rise come se non ci fosse un domani, come se quello che aveva fatto era la cosa più giusta dell'universo. Era felice, aveva l'adrenalina che gli scorreva nel sangue, aveva fatto una cosa che non era mai riuscito a fare ed adesso capiva anche perchè Blake fumava quella roba e si sfondava di alcoll quando la fumava. Cosa diavolo si era perso in tutto quel periodo di devozione ai libri ed al lavoro? Ed adesso si ritrovava ancora in balia della rossa che lo chiudeva in uno stanzino e gli chiedeva ancora una volta che cosa volesse fare... Non era difficile arrivarci, e la cosa assurda era che Aaron non era mai stato quel tipo di ragazzo. Aaron era per la conoscenza ed il corteggiamento, per le rose rosse, per l'aprire la portiera della macchina, per il regalare un bel vestito, una cena romantica, oppure una pizza davanti alla televisione, non era uno che faceva bisbocce con le ragazze, non appena incontrate... ma in quel momento... oddio in quel momento non sapeva neanche lui cosa gli stesse prendendo, forse era il fumo, forse era l'alcool, forse era la pelle troppo scoperta di quella ragazza ed i suoi vestiti così diversi dalle ragazze che in genere freqeuntava, o forse era semplicemente voglia di trasredire e sentirsi finalmente un 26enne e non un 80enne... che si avvicinò al corpo della ragazza, le posò una mano sul collo, come se volesse mantenere in qualche modo il controllo, la posizione o non sapeva neanche lui che cosa, e la baciò, intensamente, quasi come per dirle di stare zitta e fare qualcosa che effettivamente avrebbe dovuto fare da tempo.
    Si, un Aaron Barnes completamente differente da quello che era in generale, ma forse aveva appena scoperto il suo lato più tranquillo, più trasgressivo, forse era la prima volta che si lasciava veramente e totalmente andare alla sua parte "cattiva", dove per cattivo non si intende decisamente malvaggia, ma sicuramente fuori dagli schemi rispetto al suo modo di vivere. La rossa era riuscita completamente a stravolgerlo, complice l'alcool, il cuore a pezzi e il fumo. Avvicinò il corpo a quello della ragazza sentendo addosso a lui il seno formoso della stessa. Sogghignò tra le sue labbra. Adesso tocca a te scegliere cosa fare... Sussurrò appena lasciando che la sua mano sinistra esplorasse le forme della ragazza, sempre in maniera gentile e galante, ma comunque in maniera decisa ed invadente.
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    Continua qui ♥
     
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