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    Markab Castlewine
    Reporter| 22 anni

    12 novembre 2018

    'Porca puttana, che storia torna qui!' nello sgattaiolare entrare dentro la accademia di Hidenstone, Markab non poté non provare un senso di meraviglia mista ad ansia, tanto da dover affondare entrambe le mani nelle tasche e doversi disegnare in faccia una smorfia.
    Estrasse le mani dalle tasche, quindi si slacciò il giubbotto in pelle, andando quindi a palparsi 'Sono un cazzo di figo! Sono talmente gnocco che vorrei scopar con me!' si rammentò lui, cercando nei propri muscoli solide e concrete certezze, giusto per far subito intendere quanto fossero nobili e alti i suoi principi.
    Riabbottonò il proprio chiodo, se lo sistemò perfettamente e poi riprese quello che stava facendo: penetrare (verbo a lui fin troppo consono) nell'accademia, nel tentativo di raggiungere una persona speciale, o, almeno, il suo santuario 'Skyler: sto arrivando!'
    Markab e Skyler erano amici da due forum fa da una vita intera, si poteva quasi dire che Markab non ricordasse un mondo senza l'altro ed era piuttosto certo di non volerlo neanche, eppure i loro rispettivi lavori avevano finito coll'allontanarli più del dovuto, del resto il biondo era costretto a restare nell'Accademia, visto l'alto tasso di citrulli aspiranti suicidi, mentre lui, col suo, girovagava per il mondo catturando ogni pokemon in cerca di scoop o comunque cose che attirassero la sua attenzione e quindi quella del suo redattore. I mesi erano trascorsi e il peso sul cuore di Markab si era fatto sempre più pressante, sicché, alla fine, aveva deciso di agire, in suo pieno stile.
    'Sicuro di te Markab: se tu pensi di essere nel posto giusto, nessuno ti noterà!' in vero era difficile non notarlo, altezzoso e aitante com'era, tuttavia i principio era comunque valido e lui intanto doveva solo entrare nel castello e recarsi in una specifica stanza del piano terra, nulla di così trascendentale, in fondo.
    'Operazione di inserimento dell'agente 0069, riuscita!' con non poca soddisfazione, il moro richiuse dietro di sé la porta dell'infermeria, andandovi a premere contro la sua schiena, quasi stesse trattenendo fuori una belva feroce o, ancora peggio, Brian Ensor. Rimase così per alcuni secondi, poi iniziò a studiare la stanza, alla ricerca del suo amico: non lo vide, purtroppo per lui, sicché individuò un altro tipo di preda.
    "Ehilà!" alzando la mano in segno di saluto, Markab schizzò in avanti e si andò a sedere vicino al letto di un ragazzino, probabilmente un primino, che si teneva una borsa del ghiaccio sulla fronte, forse cercando di limitare la tumescenza di un bernoccolo.
    Quasi atterrito, il giovane volse lo sguardo al reporter, che non esitò un istante col suo sorriso sicuro "Markab Castlewine, reporter!" si presentò lui, estraendo senza troppi complimenti da una tasca carta e penna "Allora, come ti chiami?"
    Il giovane dopo alcuni secondi di terrore confidò il proprio nome: Tom.
    "Ehi Tom, bel nome!" mentì spudoratamente lui: troppo banale per i suoi gusto da primadonna. Lo indicò con la propria penna e si appuntò quel nome, sicché riprese a parlare "Sto conducendo una piccola inchiesta sull'accademia e soprattutto il nuovo staff. Ho sentito dire che avete un nuovo infermiere: che mi sai dire su di lui? Da una scala da 1 a 5, dove 1 è è un assassino con un bisturi in mano e 5 è è talmente bravo che se mi sorride resuscito, che voto gli daresti, da utente?"
    Tante belle domande, e soprattutto un sacco di parole, ma del resto chi mai era riuscito a zittire Markab Castlewine, o impedirgli di fare idiozie random?
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    Skyler Mave
    Infermiere | 23 anni

    “Skyler Mave, Skyler Mave, il più figo a tutti i rave; tutti quanti se lo voglion far e sempre lo voglion scopar… eccooo, arriva Skyler Mave!” (Skyler Mave, Skyler Mave, the most cool in all the raves; everybody want him bad, mostly naked in their beds… look out, there goes Skyler Mave! - ciao, inglese sgrammaticato ).
    Chissà come mai quel mattino si era svegliato canticchiando proprio quella canzoncina; ricordava che l'avesse creata per lui proprio Markab, partendo dal tema musicale di Spiderman, dopo che Skyler gli aveva fatto conoscere i film Marvel. Era stato particolarmente divertente corrompere il piccolo amico Purosangue con quelle babbanerie, ai tempi di Hogwarts; dopo le estati passate assieme, tornavano a scuola con un bagaglio di conoscenze (trash e forse perfettamente inutili, ma chissene) con le quali stupivano e orripilavano gli altri ragazzini. La canzone in origine non parlava certo di rave o di scopate (‘Skyler Mave, Skyler Mave, the most cool, the most brave; everyone loves him, sure, with his heart of gold so pure’): ma vuoi mettere quanto sia più figa la versione per adulti?
    Markab. Era ormai un bel po’ di tempo che non vedeva il suo amico - avevano preso due strade completamente diverse, anche se Skyler, nonostante fosse diventato un pelo più giudizioso, non aveva perso la vena goliardica. L’ultimo loro incontro doveva essere avvenuto in un locale di spogliarello, forse quello dove Skyler si era fatto un trans… o forse ricordava male, a causa di tutto l’alcol ingurgitato? In ogni caso, doveva essere successo almeno qualche mese prima.
    Quella mattina comunque il pensiero di Markab lo stava perseguitando: aveva appena finito di assistere un certo Tom, che chissà per quale motivo aveva deciso di provare a diventare un unicorno umano mancando un Bolide, quando gli parve di sentire la voce dell’amico.
    Tese l’orecchio dalla stanza attigua all’infermeria, e si convinse che fosse proprio Markab - o forse lo sperò con tutte le forze. ‘Se invece fosse un’allucinazione uditiva, potrei sempre farmi mandare al San Mungo, fuggire da lì ed andarlo a cercare. Ovvio! Piano magnifico, Sky.’
    "Sto conducendo una piccola inchiesta sull'accademia e soprattutto il nuovo staff. Ho sentito dire che avete un nuovo infermiere: che mi sai dire su di lui? Da una scala da 1 a 5, dove 1 è è un assassino con un bisturi in mano e 5 è è talmente bravo che se mi sorride resuscito, che voto gli daresti, da utente?"
    “Twpsyn*! Ovviamente 6: se mi dà un bacino sulla bua, trascendo a divinità!”
    ‘Come diamine è entrato? Resta sempre vero, dove c’è un’effrazione c’è un Markab… non ci credo ancora’
    Fu soltanto la paura che potesse essere un’allucinazione a trattenerlo dal correre incontro all’amico e abbracciarlo subito - anche se, vedendo il volto atterrito di quello smidollato di Tom, probabilmente era tutto reale. A grandi passi, si diresse verso il vecchio amico, gnocco come sempre - quasi il suo ragazzo ideale, se non avessero stipulato quel trattato di non-penetrazione molto tempo prima.
    “Cosa ti spinge fino al mio regno da Magiveterinario?” disse, scoccando un occhiolino in direzione di Tom, come per dire ‘Se stai zitto ti porto a figa’; nel frattempo si protese per abbracciare Markab, sperando con tutto il cuore che ricambiasse quello spontaneo ma goffo gesto di affetto. Rivederlo lì, in quel frangente, aveva avuto sul suo cervello lo stesso effetto dell’idromele di famiglia; sapeva di casa e inebriava, ma recava con sé anche qualche nota più acidula.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG
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    *Twpsyn: idiota in gallese, usato qui con tono scherzoso. Pronuncia: toop-sin.
     
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    Markab Castlewine
    Reporter| 22 anni
    Markab e Skyler erano amici della pelle, di quelli veri, cementati in mille avventure, del resto i due erano in grado di arricchire sempre la giornata dell'altro. Di cazzate, ma era pur sempre un arricchimento: avevano letteralmente il potere di alimentare la cretinaggine dell'altro, portandola a livelli sempre più folli ed estremi, non a caso erano entrambi ampiamente suonati!
    "Boh, non so, un tipo a posto!" balbettava intanto Tom, chiaramente a disagio e con un bernoccolo notevole in fronte 'Sfigato di merda...' Markab lo fissava non poco, chiedendosi come se lo fosse procurato, senza neanche troppo tatto per mascherare la cosa, del resto mettere a disagio tendeva a rendere l'altro sincero, sicché lui ci guadagnava doppiamente.
    "Ooooh, c'mon, non posso fare un articolo su un boh tuo, Tom!" ah, perché contavi di scriverlo davvero un articolo Markab? Alcune volte era difficile capire quando raccontasse balle, fosse serio o avesse fatto il giro e avesse iniziato lui stesso a credere alle sue balle "Dimmi qualcosa di più! Lo hai visto fare gerbilling, ti sembra tipo da gerbilling? Quanti gatti ha molestato da quando è qui?"
    Le domande di Markab sarebbero probabilmente continuate fino a fondere ogni neurone presente nella testa del povero Tom, o almeno forarne i timpani, ma i sensi di ragno di Skyler impedirono questa sua triste fine: canticchiando una canzone pensata anni prima e ripensata anni fa, il giovane infermiere fece il suo ingresso, catalizzando l'attenzione di Markab su di lui alla prima parole che disse.
    'Eccolo!' un ghigno maligno si dipinse sul suo volto, tale per cui Tom sbiancò lievemente "Yo, Maeler!" propose lui, fondendo un po' a caso il nome e cognome del ragazzo, piegando la testa all'indietro come neanche la Carrà ai tempi d'oro del Tuca Tuca.
    Il ragazzone si alzò in piedi e abbracciò l'altro, poi con far da padrone prese a sedia e tornò a sedersi, questa volta al contrario "Che cazzo di domande fai? Sono venuto a trovarti, che cazzo, sei sparito: ho capito che sei qui che vuoi salvare ragazzini e altri animali fantastici non troppo fantastici - senza offesa Tom eh, in gamba, grandissimo! - mi mancavi un pacco e sono venuto a vedere come te la cavavi... magari ci scrivo anche sopra un articolo. Chissà, magari è la volta buona che qualcuna ti nota e ti vuole scopare!"
    Tom gemette qualcosa e si mise sdraiato: il suo momento di gloria era terminato, del resto per Markab lui era sempre e solo stato un diversivo o uno strumento e ora che aveva il suo migliore amico davanti, proprio non poteva fregargliene di meno. D'altro canto, invece, era interessatissimo a riallacciare gli scurrili rapporti con Skyler, e magari marchiare anche un po' il territorio.
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    Skyler Mave
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    L’infermiere ricacciò le amare memorie in un angolino della mente, dove non potessero nuocere a nessuno: non era il momento adatto per rievocarle. Markab sarebbe probabilmente potuto rimanere a Hidenstone per pochissimo tempo - a meno che non avesse tentato di nascondersi; in quel caso, forse Skyler avrebbe potuto convincerlo a travestirsi da gatto. Chi non avrebbe pensato che l’infermiere gattaro potesse aver adottato un gatto di taglia gigante?
    Lasciando però furry ed altre perversioni grottesche da parte, l’abbraccio che Markab gli diede lo scaldò profondamente.
    “Sì, in effetti non hai tutti i torti - l’ultima volta che ci siamo visti è stata a quella festa? Ti devo raccontare un sacco di cose: al San Mungo c’era questa gnocca che aveva usato un Incantesimo di Ingozzamento sulle tette - le dovevi vedere”; intanto che diceva ciò, stava mimando la grandezza del seno ad occhi spalancati. “Per non parlare di uno dei miei tutor - un tizio strafigo, cubano… quindi, coglione di merda, guarda che qui l’unico che non scopa sei tu!” - non era vero, palesemente. Da quando aveva intrapreso la carriera in Magimedicina, aveva certo visto e conosciuto molte e molti stragnocche e fighi, ma aveva comunqueavuto poco tempo per scopare - certo, le poche trombate che si era fatto erano state ottime, grandiose, fenomenali. Soprattutto, tutte no strings attached - ad eccezione di una; era talmente figa che erano finiti a letto due volte. Fianna - irlandese, quarta, culo a mandolino.
    Si ricordò però un attimo del ragazzino; non gli andava di certo giù che uno smidollato potesse ascoltare le loro imprese eroiche e mirabolanti. “Scusa un attimo, MC... senti Tom, ti lasciamo qui - riposa, fai quel che vuoi, anche una pippa se ti andasse; le riviste sono nascoste dalla pietra grande dietro la seconda tenda, ‘Cunnilingus’ è la parola magica. Ovviamente non sono mie” scoccò quindi un occhiolino a Markab. “Noi andiamo a fare discorsi da adulti altrove; se avessi bisogno - e intendo se ti andasse a fuoco l’uccello che Moltres scansati o se stessi per morire - suona pure il campanello”.
    Si rivolse quindi a Markab, tagliando fuori dall’attenzione il ragazzino che nel frattempo era arrossito - forse per l’allusione esplicita al porno e alla masturbazione, ma tanto cosa pensate che faccia un diciassettenne lasciato libero e solo?
    “Se ti va, possiamo andare nel mio ufficio e bere un “tè” disse, alludendo palesemente ad un bicchiere di idromele “e ti racconto il resto”. Gli mise un braccio attorno alle spalle - finalmente si sentiva davvero nuovamente a casa. Aspettò quindi che l’amico palesasse la sua opinione: se fosse stato d’accordo, l’avrebbe accompagnato nella Skyler-Cave.
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    Markab Castlewine
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    'Perché cazzo ho aspettato tanto'
    In vero non aveva aspettato chissà quanto: due mesi passavano in un attimo, e anche lui aveva una vita non esattamente semplice, era più che comprensibile come avessero fatto a non vedersi per così tanto tempo, ma le cose importanti era che nulla si era spezzato e loro rimanevano sempre i soliti due cretini.
    Tom era giunto forse per bigiare un po', o perché stava male, ma sicuramente sentir parlare i due non avrebbe aiutato la sua convalescenza, mentre era papabile che ciò potesse aiutare, e non poco, un bravo psicoterapeuta, del resto né i toni erano esattamente normali, né, tanto meno, le esperienze. Insomma, chi se non Skyler Mave poteva beccarsi una che aveva tentato di trasfigurarsi le tette e aveva perso il controllo della cosa?
    "Nooo cazzo, volevo troppo esserci!" rise lui immediatamente, sgranando gli occhi e spalancando la bocca "Puoi essere cessa quanto vuoi, ma se hai delle mine atomiche - anche se finte - hai vinto tutto!" o quantomeno un giro con Markab Castlewine, che, in fondo, era praticamente gratis.
    "Comunque che palle, quando ci passo io in ospedale becco solo cesse e medici stronzi, mai una volta che becchi una con due mine atomiche o almeno mi faccia visitare da te!" imprecò lui, indicandolo con entrambe le mani, quasi volesse mandarlo a stendere.
    Il tono tra i due era ad un volume assurdo, ma restava nel cordiale, del resto l'affetto dei due era palpabile, così come la confidenza: si erano abbracciati, stretti, confidati, sembrava davvero strano che fosse passato del tempo, quasi che sembravano fratelli più che amici, e loro, forse, un po' si reputavano tali, ma, appunto, lì non erano soli. Tom non sembrava stare troppo male (o comunque era peggiorato dalla comparsa di Markab, a causa sua sicuramente), quindi la scelta più saggia era allontanarsi e sperare che non combinasse troppi danni: Skyler gli raccomandò di stare attento e gli suggerì come trastullarsi nel tempo disponibile, quindi portò via il reporter, deciso a portarlo nella skyler-cave, ovvero il suo ufficio.
    "Fico, hai un ufficio tutto tuo come i grandi?" esclamò lui, non rispondendo al discorso del tè: lui non era tipo da tè, e a pensarci bene neanche Skyler 'Beh, vediamo cosa ha da offrirmi, e se non intendeva qualcosa di alcoolico, lo prendo a pugni finché non si ripiglia' il ragazzo era piuttosto certo che il tè si sarebbe rivelato essere dell'idromele, ma non poteva esserne proprio certo, sicché affondò le mani in tasca e si mise rapidamente al fianco dell'altro, cominciando a seguirlo con passo molto ciondolante, quasi si sentisse il padrone del mondo.
    "Sicuro comunque che Tom sappia cos'è un Moltres? Non mi sembra così sveglio" propose lui allegro, abbassando il volume quel tanto che bastava perché il suo sparlare non fosse udibile dal diretto interessato, chiaramente su di giri per il fatto che la sua idea si fosse rivelata vincente "Dì un po', ci sono delle pornoprof o sono tutte vecchie megere come la McGranitt?"
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    Edited by Markab Castlewine - 26/3/2019, 21:00
     
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    Skyler Mave
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    “Visto? Ormai sono grande - mi hanno praticamente dato un appartamento per me. Ora vedrai!”. Era vero - entrare ad Hidenstone gli aveva permesso di crearsi davvero una sua Skyler-Cave, un pezzo di mondo dove poteva essere se stesso. Molto meglio del triste appartamento condiviso a Londra con Sidney - un Purosangue un po’ sfigatello, ma carino. E anche divertente da sc…
    “Nah, quel ragazzino non ha la più pallida idea di cosa siano i Pokémon - è un Purosangue, e qui (come ad Hogwarts, del resto) preferiscono insegnare cose più serie sottolineò le ultime parole con un tono palesemente canzonatorio “rispetto a queste amenità del mondo Babbano”. Amenità del mondo Babbano di cui, grazie alla Magitecnica, poteva finalmente disporre anche lì, nel mezzo del mondo dei maghi. Skyler aveva già pensato di prendere da parte qualche ragazzino, insegnare loro a giocare a FIFA o DragonBall Xenoverse per poi fare tornei clandestini nel suo appartamentino privato. Per ora, aveva resistito a quella strana tentazione.
    “Ma stai zitto che la McGranitt te la saresti bombata volentieri - l’hai sempre detto. E poi almeno con lei saresti stato sicuro che te l’avrebbe data” scherzò Skyler. Era un’abitudine ormai cementata nei forum negli anni, quella di prendersi per il c... a vicenda. Anzi, avevano affilato la lingua e l’ingegno in quel modo già dal primo anno di Hogwarts. Un’abilità particolarmente utile soprattutto per rispondere per le rime agli sfottò dei Serpeverde (‘Sempremerde’).
    “Comunque, più o meno le solite prof che c’erano quando studiavamo qui noi. La Constantine me la farei volentieri, ma meglio non avvicinarsi alle zanne di lupo. E anche i prof maschi sono fighi… ma a quanto pare la politica interna della scuola non vede particolarmente di buon occhio le scappatelle in orario di lavoro - e sai com’é, quando i ragazzini sono imbecilli lavori quasi sempre. L’altro giorno uno si è ficcato un Asticello su per il naso per una scommessa, dopo ricordami di farti vedere le foto…”
    Mentre dialogava amabilmente con Markab, ormai erano arrivati nel suo ufficio, che fungeva anche da anticamera al suo piccolo appartamento. Fece accomodare l’amico dove più a lui piacesse - c’erano un piccolo divanetto bianco, che usava per le sessioni di psicologia, e due poltroncine, su una delle quali stava sonnecchiando SevenUp. Skyler si sedette proprio su quella, non prima di aver alzato il felino per prenderlo in braccio. Il gatto non si scompose più di tanto: ormai era fortemente rassegnato al fatto che l’infermiere fosse un gattaro di prima categoria, e in fondo le coccole non gli dispiacevano. Iniziò infatti a fare le fusa.
    Skyler estrasse la bacchetta e richiamò due bottiglie di idromele e, ad un altro movimento di bacchetta, due bicchieri. “Quale ti andrebbe di più? Quello” indicò una bottiglia contenente un liquido di un giallo canarino “è idromele di miele millefiori speziato alla cannella, mentre quell’altro” e stavolta il liquido era ambrato e scuro, con alcuni riflessi violetti “è idromele di castagno aromatizzato alla lavanda - ci siamo dati alla sperimentazione con altri gusti, nella produzione di famiglia. Se poi volessi altro - birra o vino o qualcosa da stuzzicare - possiamo sempre chiamare un elfo domestico”.
    Aspettò che l’amico decidesse ciò che voleva bere in modo tale da poterglielo servire.
    “Dimmi un po’ - come va il lavoro? Sempre a caccia di scoop o sei già passato alla prostituzione per sopravvivere?”. Sperava davvero che MC riuscisse a sfondare nel mondo del giornalismo - ogni volta che Skyler scopriva che Markab aveva scritto un pezzo, comprava il giornale o la rivista per poterlo leggere e finiva per conservarlo. ‘Sono il tuo fan numero uno - posso percularti quanto voglio, ma tanto lo hai sempre saputo’.


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    Markab Castlewine
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    Skyler pareva felice e fiero del proprio lavoro e Markab non poteva che esserne felice, così come lo era del fatto che l'infermiere fosse rimasto il solito gattaro pervertito di sempre: era venuto a Hidenstone per rompere la distanza che li aveva separati troppo a lungo, ma era anche andato in ricognizione, preoccupato che lui potesse trovarsi male o stare comunque male. Trovarlo in forma dunque era ben più che un sollievo, così come apprendere che avesse delle proprie stanze e non dovesse più passare il tempo a condividere la stanza con gente random con cui poi finiva in maniera non meglio definita a dividere anche il letto.
    I due si lasciarono alle spalle il barlume di serietà che avevano adottato davanti a Tom (quando non era ben chiaro, ma questo narratore sentiva il bisogno di dichiarare questo loro atteggiamento) e si diressero a tutta idromele birra vero la Skyler Cave, nel mentre il castano chiedeva qualche altra informazione su Tom, cosa che pareva anche giusta, del resto lui probabilmente avrebbe parlato di loro due per i successivi dieci anni, dal proprio analista "Boh, ma la scuola rende tutto uno stracciamento di cazzo, ci sta che non spieghino una fava come al solito, del resto i ragazzi fighi le cose le scoprono anche da sole, dalla vagina ai pokemon!" dichiarò lui, assumendo dei tratti darwinisti non meglio precisati e spiegati.
    La scuola non era cambiata molto in quel paio di anni da cui lui ne era riuscito a fuggire e il panorama dei docenti pareva essere piuttosto similare, mantenendo anche una certa rigorosità dei ruoli che aveva sempre stuzzicato il moretto, che però non aveva mai trovato docenti che potesse davvero definire appetibili "Ah, la McGranny, che donna! Conquistarla sarebbe stato il giusto coronamento del mio curriculum... poi sarei probabilmente morto di vomito, ma quella è un'altra storia!" propose lui, dimentico del fatto che in fondo a lui andavano bene tutti, purché respirassero.
    Ovviamente non aveva la fissa per le anziane, ma la ex preside appariva letteralmente come un muro invalicabile che aveva diverse volte stimolato il moretto, da sempre incline ad accettare sfide impossibili 'Sarebbe stata roba da prima pagina, ma anche no!' in vero non ci aveva mai neanche troppo provato, decisamente spaventato all'idea di poter essere trasfigurato in una penna a vita, o essere espulso, per quanto il suo senso di sfida lo avesse spesso spinto a tentare quella strada, così come con un altro docente.
    "Insegna ancora qui Ensor o finalmente si è comprato una stanza del piacere e tortura là dentro un po' di gente?" chiese di getto, ripensando al docente di difesa contro le arti oscure più temuto di sempre, storcendo poi la bocca "No, aspetta, direi di no: se il coglione dell'asticello è ancora vivo, direi che Ensor non insegna più qui. PS: fammi vedere poi eh!"
    Da bravo giornalista, Markab evitò di parlare di etica e segreto professionale e si fiondò a bomba su quel piccolo gossip, interessandosi in un secondo momento alla Skyler Cave: un riccastro come Markab era abituato a ben altro sfarzo, ma non poté non accogliere, se non altro per solidarietà, quella visione con un sonoro fischio "Mica male la tua topaia!" pensò lui camminando con le mani in tasca, per poi estrarne una e volgerla verso il gatto "Yoh, Sevenup!" disse lui al felide, andandosi poi a stravaccare davanti all'altro e apprendendo entro poco tempo cosa intendesse lui con tè.
    'Ma qualcosa di normale no?' in vero lui era tipo da birra, ma sapeva bene come fosse sacro in casa Mave l'idromele, sicché si costrinse a scegliere "Proviamo quello alla cannella: la lavanda mi sa di saponetta!" come e perché ciò era ignoto, ma probabilmente era solo l'effetto tardivo di qualche acido della sera precedente.
    Il ragazzo portò bicchieri e bottiglie con la magia e il ragazzo afferrò uno dei due contenitori di vetro, pronto a farselo riempire, ondeggiandolo anche un poco per far comprendere come volesse essere servito e riverito, come suo solito "Mah, va bene, si gira un sacco e conosco un pacco di gente, però devo dire che è un po' che non trovo chissà quale storia, speriamo che la situazioni migliori, perché inizio ad annoiarmi!" ammise lui, probabilmente presagendo il fatto che potesse essere incline a cambiar lavoro, del resto per Markab annoiarsi era peggio che commettere peccato (anche perché lui era vittima di tutti i peccati capitali!).
    "Parlando di questo, che cazzo mi sai dire di Denrise? Pare che la Vicky - la preside - se la intenda un sacco con lei. Ora che sei un interno e suo possibile prossimo toy-boy, mi sai dire qualcosa? Hai qualche dritta?"
    Markab si era preparato quella domanda, era forse giunto lì per quello? Ma ovviamente no, come al solito lui faceva tutto rigorosamente a caso e soprattutto vivendo il presente e cogliendo sempre e comunque l'attimo 'Ok, sono qui per lui, ma nulla nega che io possa anche ritagliarci un articolo!'
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    Skyler Mave
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    “Sì fré, Ensor lavora ancora qui - il tipo dell’Asticello è vivo perché non l’ha scoperto nessuno del corpo insegnanti. Sai com’è, il segreto professionale è un’ottima scusa - alcuni ragazzini li ho trattati quasi di nascosto dagli insegnanti perché si vergognano di ciò che combinano.. toh, scoppiati The Bowtruckleman Show disse Skyler, mostrando a Markab la foto semioscurata del famoso ragazzino con l’Asticello su per il naso. “Ovviamente capirai che la privacy è importante - non voglio finire nei casini; i soldi mi servono”. L’infermiere non l’ammise a Markab, e forse neanche a se stesso, ma si sarebbe volentieri fatto il professor Ensor - in fondo, era sicuramente un bellissimo ragazzo, e sicuramente Skyler l’aveva notato già da tempo. Peccato soltanto che l’aria di avere un bastone su per il c… non lo rendesse particolarmente appetibile a Sky, che sicuramente preferiva gente più scialla. ‘E a cui preferisco ficcare io il bastone…’
    L’amico di forum una vita prese un bicchiere e scelse l’idromele alla cannella; effettivamente gli era sembrato da subito quello migliore per Markab. Relativamente dolce, con un retrogusto piccantino e per certi versi secco - ma soprattutto, non dimentichiamo, molto alcolico. Versò un bicchiere all’amico, pur sapendo che preferiva la birra; ma non avendo avuto reclamo, servì Markab. “Deh, certo che se non fai la prima donna reginetta del ballo come al tuo solito, non sei tu” disse ridendo - MC era l’unico ragazzo per il quale avrebbe potuto mai assumere il ruolo di slave. Non che ce ne fosse bisogno: il trattato di non penetrazione Castlewine-Mave perdurava ormai da anni ed era uno dei capisaldi della loro amicizia.
    Riprese in braccio SevenUp, che al saluto di Markab aveva risposto con un miagolio altezzoso ma quasi affettuoso. Almeno per gli standard di un gatto.
    “Cazzo, tu annoiato? E quando mai? Castlebeer, devi iniziare a crearli tu stesso, gli scoop - che so, metti incinta una manciata di tizie del Ministero della Magia e fuggi in Burundi; ho sentito che è l’ideale in questo periodo dell’anno - guerre civili sporadiche a parte”. Sorseggiò un poco di idromele dal bicchiere: la dolcezza del miele precipitò come un fulmine dorato sulla sua lingua, seguito poco dopo dal tuono della gradazione alcolica ed infine, più fine e leggera, la nota della cannella, che sembrava insieme stemperare e rinvigorire il fuoco dell’alcolico. Non era mai riuscito a divenire un sommellier di idromele, ma aveva imparato qualcosina dal Nonno, che quando era piccolo si divertiva a descrivergli, tra un racconto cavalleresco e l’altro, i vari gusti di liquori. Forse era stato proprio il vecchietto ad instillare in Skyler il suo alcolismo intrinseco.
    “La Victoria la farei pagare per una notte con me, ovviamente - anche se ho visto una foto di lei da giovane ed era una gran gnocca, non ho voglia di fare da orologiaio a quei due pendoli che chiama tette - ovviamente tutto ciò è in confidenza” l’infermiere rise, speranzoso che nessuno avesse sentito quelle parole; finire nei guai per aver deriso il seno della Preside e sua datrice di lavoro sarebbe stato epico, in un certo senso. Ma spesso le avventure epiche non finivano affatto bene, per l'eroe. “Denrise, Denrise… non ne so molto, in fondo sono quasi sempre qui rinchiuso a lavorare e non è che parlare con gli adulti di Hidenstone sia uno dei miei passatempi preferiti…” sorseggiò un altro po’ di idromele, prendendo tempo per riorganizzare le poche informazioni alla rinfusa nel suo cervello. “Probabilmente non ho scoop per te, visto che dubito di saperne molto di più - anzi, persino meno probabilmente. So che sono vichinghi e non vedono di buon occhio i Babbani, e tanto mi basta - sai, i vichinghi non sono particolarmente famosi per avere un livello d’igiene tale da interessarmi a livello sessuale… e soprattutto essendo un Nato Babbano. Anche se probabilmente dovrebbero avere della buona birra, anche se forte - cioè, meglio per te. Poi boh, magari mi sbaglio e sono i vichinghi più puliti e ospitali dell’intera storia…”
    Sarebbe stato bello poter fuggire un pochetto da Hidenstone, anche se forse rifugiarsi in un villaggio di spietati predoni non era una buona idea… anche se, la possibilità di frequentare un bel bordello non sarebbe stata affatto spiacevole. Aveva un po’ di risparmi del mondo magico da parte per ogni necessità…
    “Senti, quando ci andrai - perché tanto so che ci andrai, piccolo ficcanaso testa di c... - fammi un resoconto di tutti i bordelli dal più economico al più lussuoso. Una buona analisi costi-benefici non ha mai fatto del male a nessuno… forse.
    ‘Spero davvero che non si metta nei guai - non potrei sopportarlo.’
    “Scherzi a parte, che si dice che combini la nostra bella - ehm simpatica - ehm… Preside?”
    Se c’era qualcuno a cui chiedere informazioni succulente, era Markab. Certo, Skyler era l’unico che non le pagasse - almeno solitamente.
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    Markab Castlewine
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    La ragioni per cui Markab adorava alla follia Skyler erano sostanzialmente due: la sua totale follia e la sua assoluta fedeltà. Il moro era pieno di tacche sul letto e conoscenti, ma non era una persona che cedeva facilmente il suo cuore, necessitando di un opportuno contenitore: Skyler si era rivelato quello perfetto, tanto che, non a caso, avevano firmato un trattato di non penetrazione molto tempo addietro, non col sangue, ma, se ricordava bene, con fluidi ancora più discutibili (?).
    Non appena furono a parte, Skyler iniziò ad aggiornarlo sulle cose davvero importanti, come la non-sparizione di Ensor e il fatto che lui curasse i ragazzi clandestinamente "Pwahahaha, porco Merlino, che storia!" il ragazzo condivise anche la foto del ragazzino che aveva deciso di perdere la propria verginità nasale con un asticello (uomo fortunato! (?)), facendo letteralmente sbellicare dalle risate il Castlewine, che dovette quasi gettarsi a terra dal ridere.
    Occorse un poco al ragazzo per tornare in sé, seduto e smagliante, al che lanciò il cellulare all'altro "Vai tranzo, bro, sai che non te lo sbatterei mai in culo, manco ti trovassi a 90 lubrificato" rise lui "Non ti caccio nei guai per uno sfigato e un asticello!" concluse poi, facendosi in cambio servire l'idromele alla cannella. Ovviamente al biondino non sfuggì l'istinto dominante del moro, prontamente da lui assecondato, tanto che a Markab non rimase che allargare un sorriso sadico "Che ti devo dire: alla gente piace farmi servizietti!" propose, alzando poi il calice "Ai più fighi di questa scuola!" e tracannò mezzo bicchiere senza quasi sentirne il gusto: non era mai stato uno troppo attento ai dettagli, preferendo il piacere al dettaglio.
    Le avventure di Skyler erano diverse, per contro però la vita di Markab si stava rivelando un poco piatta, tanto da farlo quasi annoiare, aspetto pericoloso, anche perché in genere ciò presagiva una serie enorme di cazzate che certamente avrebbe coinvolto anche l'altro, che infatti scattò sull'attenti "Uff, ci finisco già sulle riviste, se voglio: due coglioni!" ammise facendo spallucce e accavallando le gambe "Mi sto scatenando con gli sport estremi: almeno mi fanno sentire vivo e ho roba figa per il mio profilo. E poi vabbè, sto rigiocando tutti i Dark Souls sul canale secondario e sto facendo ottime visua... e soprattutto, ricevo un sacco di queste"
    Il ragazzo aveva preso in mano il suo magifonino e a quel punto passò all'altro lo strumento, affinché potesse vedere cosa gli fosse giunto recentemente: erano una serie di foto di ragazze, per lo più, ma anche qualche ragazzo, completamente nudi, o al massimo in intimo, tutte con richieste piuttosto esplicite, alcune, persino, con un'offerta di prezzo "E quelle solo nell'ultima settimana" ghignò lui, esagerando forse un poco.
    "Quindi mi sa che sto scopando di brutto più di te" ammise lui, divertito, andando poi a trattare un tema che un po' lo stuzzicava: Denrise e Victoria. Sapeva che tra i due ci fosse un legame, anche se non molto definito e limpido, ed era curioso di sapere cosa ne sapessero gli interni; di quello Skyler sapeva quasi meno di lui, cosa che un minimo lo deluse, anche se non lo diede a vedere.
    Finì il proprio bicchiere nel mentre ascoltava l'altro, quindi agitò ancora il vetro "Ottima 'sta roba, il piccante ci sta un pacco" disse lui, che praticamente non aveva gustato nulla, enunciando quella frase solo perché voleva bene all'amico e soprattutto voleva altro idromele "Devi fare come con gli idromeli con le donne, Sky: prima di dire provali. Pensa alla Vicky: non è una brutta racchia, tirata a lucido e senza dentiera, pensa che bei lavoretti può fare con tutta quell'esperienza!" propose lui allegro, probabilmente intenzionato ad affollare gli incubi dell'amico a lungo.
    Skyler non era pareva una buona fonte al momento, non parlando con gli adulti e non girando per Denrise, arrivando persino al punto di chiedergli proprio l'inverso, ovvero di essere lui la sua spia. Markab scosse la testa "Se vuoi ti dico qualcosa: pensavo di farci un giretto in quella città. Mi deludi comunque Sky: tutti vorrebbero essere pirati. Pensa che figata deve essere quel posto: una rissa dietro ogni angolo!" del resto, chi non sarebbe voluto andare in una città violenta, retrograda e piena di scippatori e ladri?
    La recensione sarebbe sicuramente giunta, se non altro come esca per uscire insieme 'Del resto, pur di vederti, questo e altro...' pensò lui, quasi tenero, immediatamente copiato dall'altro, che, probabilmente pensando qualcosa di similare, riprese il discorso di Victoria, forse curioso, ma più probabilmente intenzionato ad essergli di aiuto. Il moretto sorrise intrigato"Mah, boh, è questo il casino: non si capisce una fava. Victoria viene da Denrise e Denrise ha tutte quelle tecniche strafighe che nessuno ha mai ben capito come funzionino: pare che i denrisiani le abbiano permesso di costruire la scuola in cambio di qualcosa, ma questo qualcosa sinceramente non si è mica capito" disse lui, spingendosi in avanti e fissando l'altro nelle palle degli occhi "Secondo me neanche il ministero sa che cazzo si sono detti quelli: se vuoi la mia, c'è in ballo qualcosa di grosso, e non hai idea della voglia che ho di scoprirlo!" ammise lui, curioso di sapere se l'altro volesse imbarcarsi in quell'avventura.
    Mantenne lo sguardo intrigato per un po', curioso di sapere se l'altro avrebbe deciso di seguirlo e aiutarlo in quell'impresa, poi si tirò indietro e tornò ad accavallare le gambe "Comunque parliamo di cose serie: non parli coi prof, non ti fai i ragazzi, non vai neanche a troie a Denrise. Sei diventato così sfigato che manco scopi più, Sky? Ti devo comprare un bel vibratore per natale?"
    Gli aveva già chiesto una cosa del genere poco prima, ricevendo una risposta a suo dire insoddisfacente, sicché era tornato sul tema, ora che godevano di una certa privacy 'Vedi di essere convincente, o sollevo la coda a Seven-up e controllo se ti sei dato al furry spinto!' rifletteva lui, ghignando.
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    Skyler Mave
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    Le conquiste sessuali di Markab non l’avevano mai sconcertato più di tanto, già dai tempi della loro adolescenza condivisa e promiscua: d’altronde, era l’unico che potesse superarlo nel rimorchiare. Essere l’eterno secondo non gli era mai pesato però, sapendo che era sul podio col suo migliore amico - e soprattutto sapendo di essere il suo braccio destro.
    “Ah, ma quindi ti sei messo anche a fare marchette? Ci sono passato anch’io a Londra” - ripensò a qualche avventura fatta per arrotondare l’esiguo stipendio del San Mungo. “Eh sì, in questo periodo vinci sicuramente tu il TotoFuck - ma sinceramente la Vicky non me la farei neanche se fossi uno YesMan!” rise, pensando alla scena del film di Jim Carrey che Markab aveva involontariamente citato (o forse no? L’avevano visto insieme, per caso?).
    “Nah, lo sai che la vita tutta risse e scorribande in fondo non fa per me… sono un amante, non un lottatore! Quei tempi sono passati”. Erano certamente andati; sia le estati passate a giocare a palla con gli amici Babbani a Newport, che terminavano spesso e volentieri in scazzottate; sia i tempi delle risse sfiorate ad Hogwarts per causa del Quidditch… ma dalla volta che aveva rischiato di rompersi il naso e rovinarsi il bel faccino, Skyler aveva capito che la violenza non era decisamente fatta per lui.
    “Aaah hai capito la cara dolce Preside… certo, ora capisco perché tu, che di solito ti interessi solo delle modelle di Victoria’s Secret, ti stia interessando del segreto di Victoria... ok, battute stupide a parte, ti conosco - il tuo fiuto sbaglia raramente. Come la volta che Jimmy Hogan al sesto anno si comportava in maniera sospetta ed avevi capito che stava coltivando Magijuana nella Stanza delle Necessità… non so se ti ricordi - ho dei ricordi fumosi anche io, visto quanta ne abbiamo fumata quel giorno… mi spiace non poterti essere più utile su ‘sta faccenda, MC…” versò intanto un altro bicchiere all’amico, sperando volesse altro alcol, prima di rabboccare il suo.
    Marab era sempre stato più calato nella vita mondana -per così dire- rispetto a lui; Sky era il tipo che tendeva a fregarsene dei pettegolezzi, ma con l'amico aveva tutto sommato capito che talvolta potevano rivelarsi estremamente utili. Tuttavia, dimentico di tale lezione, negli ultimi tempi si era un po’ chiuso in se stesso. Certo, da quando aveva iniziato a lavorare ad Hidenstone e soprattutto da quando… no, non era il momento adatto di scendere nel sentimentale - o forse sì? C'era mai stato momento più adatto? Erano mesi che alcuni pensieri lo tormentavano, ma probabilmente non era giusto tediare Markab, soprattutto considerato lo sbattone che si era fatto per venire a trovarlo. Ma l’alcol e l’euforia e i ricordi avevano sciolto parzialmente la sua reticenza, e si trovava già ad avere gli occhi lucidi. Iniziò a parlare, con la voce parzialmente rotta dal sentimento.
    “Beh, ti ricorderai le circostanze che mi hanno portato a fare Magimedicina…” disse, sperando che Markab non lo costringesse a rievocare tutta la storia della malattia del Nonno e di come fosse venuto a mancare. Non aveva la forza e la voglia in quel momento di rievocare ulteriormente - ci sarebbe stato modo di intraprendere un percorso di guarigione mentale e spirituale, e parlarne era il primo passo. Sperava solo di non dover intraprendere gli altri proprio in quel momento.
    “Pensavo - in maniera estremamente infantile, mi dirai - che sarebbe stato tutto più facile: inizi a studiare al San Mungo e poi guadagnerai un sacco di soldi e potrai salvare davvero delle vite… ma poi lo studio ti prende tempo, e salvare le vite ti consuma energie, e ti ritrovi in un momento più spompato del cazzo di Rocco Siffredi a una convention di ninfomani e cosa ti resta? Solo lo stress e la stanchezza. Ed ogni giorno è sempre così. Per questo ho deciso di venire qui, ad Hidenstone - mi sono detto ‘Dai, i ragazzini saranno più facili da trattare, non dovrai stare a contatto con pazienti terminali’ - ed è così. Ma sento che comunque qualcosa dentro me è cambiato... anche se non so definirla precisamente”
    Aveva già parlato troppo, si sentiva sull’orlo delle lacrime e sicuramente Markab non aveva voglia di consolare un coglione depresso, neanche il suo migliore amico. Skyler si asciugò le lacrime e tornò a sedersi. Non se n’era reso conto, ma per tutto il monologo era rimasto in piedi a camminare e gesticolare guardando Markab. Un suo abbraccio, o anche solo una pacca sulla spalla, l'avrebbero sicuramente rincuorato: non era abituato a sentirsi debole e vulnerabile di fronte agli altri.
    “Sai che ti dico? Fanculo, troie di Denrise arrivo - appena ne ho occasione ti vengo a trovare tra quei vichinghi, stanne pur certo - il primo giro al bordello lo offro io. Intanto, grazie della seduta psichiatrica, bro!”. Rise tra le lacrime, scolò il terzo bicchiere tutto d’un fiato, e si riempì il quarto. Poi controllò che l'amico avesse il bicchiere pieno; altrimenti, gliel'avrebbe riempito volentieri. Anzi, in quel momento gli avrebbe regalato un'intera botte di idromele solo per averlo ascoltato farneticare.

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    Markab Castlewine
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    "No, ferma tutto, oh, mi stai dicendo che qualcuno è disposto a venir con te PAGANDO?"
    Skyler aveva inserito quell'informazione in mezzo ai vari sfottò per l'altro e Markab l'aveva prontamente recepita e rigirata contro di lui, sfruttando la classica falsa mitologia che ritraeva Markab come il più bello e di successo dei due e Skyler come quello più intelligente. Ovviamente il reporter sapeva bene come Skyler fosse un bel ragazzo e avesse il suo pubblico nutrito, così come era cosciente di come non solo i modelli guadagnassero col proprio corpo, tuttavia ci teneva a riderci un po' su e gonfiarsi l'ego, andando poi a chiarire come lui non avesse mai ceduto al vil denaro, ancora "Comunque niente marchette, solo tanta selezione di ingresso!" ghignò il ragazzo, facendo poi vedere un paio di foto al ragazzo, altre, diverse "Tipo questa. Viso da venirle in faccia. Peccato solo che mi abbia fatto credere che le tette erano vere!"
    Il giovane avrebbe passato tutta la giornata a vantarsi, ovviamente, ma quando si trattava dell'infermiere lui sapeva sempre anteporlo al proprio ego, quindi esplorò un po' la sua vita, riscoprendo un ragazzo che aveva appeso i pugni al chiodo e non aveva grande percezione di cosa stesse capitando ad Hidenstone "Il mio intuito non sbaglia mai in fatto di donne" ghignò lui alla sua battuta su Victoria Secrets, sentendolo sornione parlare della vita del medimago. Il sorriso, in vero, durò poco.
    'Oh cazzo!' Skyler virò rapidamente dallo scanzonato all'emotivo e dall'emotivo al limite del pianto. Analogamente il reporter si sistemò meglio sulla sedia, quasi fosse diventata di colpo scomoda, deglutendo nel mentre l'altro si metteva ad esplorare un campo decisamente ardito 'Argomenti seri... SEI SERIO?'
    Markab non prendeva mai davvero nulla sul serio, soprattutto cose relative al futuro e al lavoro, e invece eccolo lì, seduto su una sedia a sorseggiare idromele nel mentre il suo amico biondo sembrava pronto a piangere e portava il suo profondo disagio lavorativo connesso alla sofferenza con gli altri.
    Vi fu un piccolo silenzio, di riflessione per Skyler e di panico per Markab 'Devo dire qualcosa?' il silenzio non era uno stato tipico di Markab, cosa che accentuava il suo disagio 'Devo fare qualcosa? Cosa cazzo devo fare?'
    Oggettivamente non ne aveva idea: il suo istinto era fuggire, ma davanti a lui non c'era una tizia di nome Trisha che si stava lamentando delle sue tette rifatte, aveva il suo migliore amico, una persona per cui avrebbe fatto tutto e anche di più. Poteva essere un bastardo superficiale truzzo quanto voleva, ma Skyler avrebbe sempre avuto da lui tutto il buono che poteva fare, anche quello che persino lui ignorava.
    'Sky... io ci sono...' anche per Markab quel silenzio era divenuto riflessivo e si concluse con le parole del biondino, che tornò allegro come sempre, ricacciando indietro le lacrime e tornando su temi più leggeri.
    'Bravo ragazzo!' con un un piccolo ghigno, il mago osservò l'amico e poi scosse il capo "Bravo, questo è il Maver che conosco: quello che viene sempre!"
    Il castano tese il pugno all'altro, poi si alzò in piedi con un balzo "Ti farò scopare tanto questo weekend che scorderai anche come cazzo di chiami, anche perché, ricordatelo: Rocco non è mai stanco. E tu sei come Rocco!"
    Un pugno sulla spalla e il ragazzo si voltò, osservando la porta intrigato "Dici che si starà segando il tipello di là?" chiese lui indicando col pollice l'uscio "Beh, sai che ti dico? S'è fatta 'na certa: meglio che vado, prima che mi sgamino... o sgamino te che lasci i ragazzini feriti a spippettarsi in ambulatorio" ghignò ancora, dedicando un ultimo occhiolino complice all'altro, prima di sparire dalla porta come Milord ai tempi di Sailor Moon.
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