Votes taken by James Nogard

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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 37 anni


    Vedere Layla tranquillizzarsi un minimo riportò pace nel suo spirito... no, non è vero, ma sicuramente accorciò un minimo la sua lista delle preoccupazioni.
    Sorrise, sentendola parlare: quella, quella era la donna che lo affascinava, che gli aveva fatto credere che sì, forse anche il mercenario aveva una possibilità di non restare solo col suo lato oscuro. Quella era la Layla che riuscive a scalfire la scorza coriacea della sua testardaggine sanguinaria e pessimistica.
    Sbuffò, sentendo quel nome.

    I bastardi peggiori sono coloro che si sentono onnipotenti grazie alla politica

    Scosse la testa, nero di furore, gelido come ghiaccio oscuro.

    Ci si murasse dentro, approverei

    Pensò.

    Osservò Morrigan leggermente sorpreso.

    Se ti riferisci al collo siamo sul pezzo, uomo di ferro

    Un angolo della bocca formò però un mezzo sorriso. Quell'uomo aveva coraggio da vendere e non era eccessivamente sbruffone, ne fastidioso. Guadagnava punti.

    Il sussulto di Layla gli strappò un sorriso.

    Nessuno di noi lederà la loro pelle per primo, hai la mia parola.

    Sussurrandole le fece un'occhiolino

    Andiamo e torniamo

    Si inchinò di fronte a lei, pervaso da calori che non starò a descrivere, mentre la magia di colei che, riempiendolo di coraggio e orgoglio (come se gliene mancasse) l'aveva definito sua spada, gli permeava anima e corpo.

    Tornerò da te, ogni volta

    Il suo sorriso venne spianato dalle parole di Morrigan; quasi ringhiando, disse:

    Con quale coraggio...!

    [...]

    Il piano...

    Guardò dubbioso Charles ed Einar

    ... direi che può funzionare

    James sorrise a Layla e la salutò con un cenno della mano, mentre il magitecnico faceva le sue diavolerie.
    Accomodatosi dietro ad Einar, lo spronò a non fallire:

    Non farci ammazzare, o potrei irritarmi

    [...]

    Posizionatosi alla sinistra del suo non attualmente amato compagno di suicidio, dovette trattenersi per non chiedergli cosa stava facendo. Recitava? Erano in una situazione delicata, non a teatro. Sperando che la soglia del fastidio dei loro avversari fosse un po' più alta, una goccia di sudore freddo gli percorse la colonna vertebrale.
    Man mano che la parlantina avanzava, il desiderio di prenderlo a pugni, o meglio, accendersi un sigaro si fece oppressante. Si accese un sigaro, forse con la bocca piena di fumo sarebbe riuscito a non imprecare.

    Osservava i loro avversari, li contava, pensava a quanti avrebbe potuto tirarne giù prima di essere messo ko. Molti pochi, erano troppi e ben armati, loro in due, senza vantaggio e... beh, non ben armati.
    Troppi pensieri gli aleggiavano nella testa, per poter dire qualunque cosa. Denrise era in una situazione politica particolare, affermare che una spedizione non autorizzata fosse andata ad uccidere un uomo in territorio britannico era molto pericoloso. potenzialmente autodistruttivo.

    James mantenne un portamento rilassato e portò una mano alla sua spada, con noncuranza, solo per appoggiarcisi sopra... in verità sperava di apparire abbastanza minaccioso, almeno lui, armato come dio comanda e temprato da mille battaglie, da sconsigliare di mettersi contro di loro. Forse la paura di perdere uomini, o di vincere a caro prezzo, avrebbe fatto agire i loro avversari con maggiore cautela.


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    Azione 1: spera di apparire come una presenza pericolosa e minacciosa, per dare un minimo di vantaggio/credibilità al tentativo di suicidio diplomatico Einar

    Stats:
    Coraggio: 30

    Empatia: 32

    Intelligenza: 20

    Resistenza: 30

    Tecnica: 20

    Intuito: 25

    Destrezza: 30

    Carisma: 21

    Equip:
    Free da duello 1: pugnale.

    Free: Bacchetta, Magifonino.

    Spada in Ferro di sparta (d20+6): spada forgiato con un ferro particolarmente assetato di sangue e che consuma 3pv ad attacco all'utilizzatore.

    Lancia in Acciaio Magico (d20+4): arma in acciaio temprato dalla magia, il cui filo, inscalfibile, appare particolarmente letale.

    Fede: anello in argento riportante sopra la runa Gebo, che lo lega ad Eva. +2 agli incanti scudo; +3 se Eva è presente.
  2. .
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni

    Probabilmente James l'avrebbe definita "palla" e basta.
    Sbuffò, ma era troppo stanco per litigare.

    Puoi togliere un po'. E mangio i bambini... sei sicura di voler continuare a ronzarmi intorno così, bambina?

    Quella conversazione sembrava diventare sempre più simile ad una partita a tennis ogni secondo che passava, difficile dire chi sarebbe crollato prima.
    Sbuffò di nuovo, spegnendo il mozzicone di sigaro che gli era rimasto tra le dita e guardando Eva negli occhi, avvicinandosele un po'.

    Bimba, come ho detto, la mia salute non ti compete

    Il tono rimase neutro, e nessuno sguardo assassino abbandonò i pozzi misteriosi dei suoi occhi.
    Inarcò un sopracciglio, e tornò ad abbandonarsi sulla sedia, per niente colpito. Quando vide il suo gesto invece, inarcò l'altro sopracciglio, rimase per un po' di silenzio e poi si mise a ridere, facendo trasalire il povero spettatore.

    Le tue parole suonano bene, ma il tuo gesto e parte di esse sono tremendamente stupide: un vero incantatore ha una ed una sola bacchetta. Gli esseri umani tradiscono, per un motivo o per l'altro, tutto: i propri ideali, i giuramenti, la patria, l'amore, l'amicizia, la fiducia... ma un incantatore che, per qualunque motivo, è disposto a voltare le spalle alla propria bacchetta perchè...

    Con una mano fece il gesto delle virgolette in aria e le fece il verso

    ..."al massimo compro una nuova bacchetta"...

    Abbassò la mano

    ...allora non può essere definito tale. Eva Ivanova, insegnante di incantesimi di Hidenstone... mi stupisce che la tua forte personalità si sostenga su basi così esili e facili da buttare giù

    James ci stava andando giù pesante, ma aveva deciso di raccogliere il guanto di sfida. Se Eva avesse retto, forse, e si sottolinea il forse, l'avrebbe considerata in modo diverso. Ma la partita era solo all'inizio.

    Il confine tra coraggio e stupidità spesso è molto flebile

    Parlava per esperienza, questo era ovvio. Quella donna era come un cavaliere che carica una falange in posizione difensiva, molto coraggiosa e sicura delle sue possibilità. Oppure molto poco incatenata alla vita terrena.

    "Marziani"

    Chi era che chiamava così i martini? Qualcuno che aveva incontrato in un'altra vita, probabilmente.
    Era concentrato sul suo bicchiere, non vide il sorriso della donna, e alle sue parole non reagì in modo alcuno. Ma forse lei si aspettava una risposta.

    Ah. Normalmente io sporco poco. O i pezzi sono cosi caldi che non sporcano più. Oppure evito di mirare alla testa. A distanza ravvicinata fa abbastanza schifo. La mia strada per l'Inferno e costellata da cadaveri e buone intenzioni. Eppure non ci penso così tanto.

    La guardò da sopra l'orlo del suo bicchiere.

    I morti non danno fastidio, i vivi sì.

    Guardò Harry.

    Soprattutto quando non sanno farsi gli affari propri

    La scintilla rossa in fondo al suo sguardo suggerì al ragazzo di andarsene. Pallido come un cencio. Quasi come un cadavere.
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  3. .
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni


    Alla risata dell'altra inarcò un sopracciglio, rimanendo poi perplesso quando le parole si staccarono dalle sue labbra carnose.

    Prima di tutto, non era un complimento, e ci tengo a sottolinearlo: sei fastidiosa e parli troppo, punto. Seconda cosa, da quando in qua sarei il tuo obiettivo?

    Normalmente quando il mercenario era l'obiettivo di qualcuno, questo qualcuno puntava alla sua testa, ed Eva non pareva intenzionata ad essa. O meglio, non sembrava interessata a staccargliela.

    Lei lo aveva curato, ma le sue parole fecero montare in lui la furia. Lo sguardo che le rivolse avrebbe fatto venire gli incubi ai bambini, tanto era assassino, ma la voce che gli vibrò in gole era, all'apparenza, tranquilla.

    Nessun problema... ma fallo ancora e ti atomizzo la bacchetta

    Forse era capriccioso, ma James era prima di tutto pericoloso, e ci teneva a che le persone non se ne dimenticassero.

    Scosse la testa e dedicò le sue attenzioni al suo bicchiere, non senza rispondere alla sua personale spina nel fianco.

    Giochi col fuoco, bambina

    Voleva provocarla, sì. Voleva che reagisse come qualunque persona normale avrebbe fatto. Quale che sarebbe stata la reazione, lui finalmente avrebbe potuto trovare un po' di pace. Le vide il sorriso malamente nascosto, e si chiese se, in fondo, quella donna fosse effettivamente normale o no.

    Ah, perfetto. Spero che il silenzio sia contemplato nella tua idea di tranquillità

    Il silenzio regnò per qualche minuto, inframmentato solo dai suoni di sottofondo e dalle gole di quei due conoscenti sconosciuti che bevevano i loro spiriti.

    Harry naturalmente si rilassò a servire la donna, quindi James dovette riportare il giusto equilibrio. Gli toccò una spalla col fondo del bicchiere, e gli lanciò un intenso sguardo eloquente. Stavolta gli portò direttamente la bottiglia, forse per tenerlo buono? Possibile, di nessuna utilità, ma si apprezza il tentativo.

    Sbuffò.

    Certo che hai un modo tutto tuo di intendere la parola "silenzio". Una bambina ha parlato troppo con persone meno pazienti di me e l'hanno attaccata. Io mi sono buttato sulla traiettoria e li ho fatti a pezzi, fine

    Beh, la questione che erano finiti letteralmente a pezzi era un dettaglio insignificante. Giusto?
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni

    Wiskey, sigaro e il silenzio caotico dei suoi pensieri. Ecco cosa voleva James in quel momento... Eva non era neanche lontanamente considerata nell'insieme.

    ...pago io per lui

    Una voce familiare lo riscosse dal filo dei suoi pensieri.
    Gettò un'occhiata di sottecchi e imprecò mentalmente. Era Eva Ivanova, la rumena con cui aveva fatto "coppia" in quel dannato programma televisivo. Pensava che il solo aver passato qualche ora assieme li avesse in qualche modo legati? James fece del suo meglio per fare finta di niente.

    Non sarà così folle da forzare la mia attenzione...

    O forse sì.

    Sbuffò (strano eh?) e la guardò infastidito.

    Sei una delle persone più invadenti che conosca, difficile dimenticarti.

    Rispose in modo freddo e conciso, diretto, sperando che la donna si arrendesse subito. Ma James si sbagliava nuovamente.

    Sto beniss-... Ehi, che diavolo stai fa-

    Fu troppo lento per fermarla, e percepì le sue escoriazioni rimarginarsi, il suo dolore affievolirsi.

    Dannazione, si può sapere che vuoi?!

    chiese furente. Poi, dopo un sospiro si appoggiò stancamente allo schienale della sedia e tirò dal suo sigaro una lunga boccata di fumo.

    Non mi sembra di aver chiesto aiuto...

    Mormorò in un sospiro, prima di scolarsi il bicchiere di Wiskey e fare segno ad Harry di portargliene un altro.
    Puntò i suoi occhi caldi in quelli di Eva, mentre si grattava distrattamente la fede che aveva sull'anulare della mano destra. L'anello gli era stato utile più volte, e se quella trasmissione gli aveva portato qualcosa di buono... beh, lo portava al dito.
    E tutto sommato senza la donna che lo stava 'disturbando" in quel momento non avrebbe potuto averlo. tanto valeva abbassare per un attimo l'ascia da guerra. Almeno per ora. Per risollevarla ci sarebbe sempre stato tempo.

    Che cosa vuoi?

    Chiese con un tono meno aggressivo di prima.
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni

    James entrò nel locale barcollando, un sigaro in bocca, le vesti fumanti, strappate in alcuni punti. Stava fumando un sigaro, sanguinava da un taglio sulla fronte e le escoriazioni sembravano parte del suo vestiario, insieme alla fuliggine e all'odore di duello magico che gli aleggiavano intorno.

    Con passo incerto si diresse verso uno sgabello vicino al bancone, di fianco ad Eva, che non riconobbe; la mano destra, ovvero quella dal lato della docente, rimase appoggiata al bancone, mentre l'altra reggeva il sigaro mezzo fumato, a sua volta retta dell'avambraccio formante un angolo col braccio stesso per via del gomito posato comodamente sul bancone.
    Con uno sbuffo di fumo, fischiò al barman.

    Il solito.

    Fu l'unica cosa che disse, con tono secco.
    Il barman non rispose, si limitò a deglutire e a versare un bicchierino di whiskey al masnadiero, il quale iniziò a sorseggiarlo pensieroso.

    Un negoziante l'aveva ingaggiato per mettere fuori dai giochi tre strozzini dell'Acromantula che continuavano a minacciarlo di bruciargli il negozio se lui non avesse pagato.
    Sospirò, e il sigaro divenne per un attimo un rosso faro, prima di trasformarsi in cenere, che venne scrollata del posacenere che gli era stato silenziosamente fornito. Sbuffò una nuvola odorosa.
    Digrignò i denti, mentre la sua mente tornava al momento in cui uno dei tizi aveva castato un Bombarda Maxima su una bambina, solo perchè quella aveva osato dargli del cattivo... James gli aveva fatto da scudo, incassando tutto il colpo, prima di staccargli un braccio con un Diffindo. Non voleva versare troppo sangue, ma aveva nuovamente perso il controllo...

    Questi pensieri rapirono la mente del guerriero, che rimase ad osservare con sguardo vuoto il bicchiere mezzo pieno, mentre il sigaro si cantava il suo crepitio solista consumandosi a pochi centimetri dal posacenere.
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    Edited by James Nogard - 6/8/2022, 22:11
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni


    Lato positivo: Louise ora aveva visto un assaggio del potere di chi la proteggeva. lato negativo: ne era terrorizzata.

    Però... la stanchezza stava sostituendo la rabbia, e dopo le ultime settimane, un incantesimo come quello era stato una scelta stupida. La sua parte razionale approfittò di questo attimo di debolezza e assalì la bestia, mettendola momentaneamente da parte.
    Osservò il modo di comportarsi della ragazza: era terrorizzata, sì. Una parte di lei temeva per la sua vita, lo capiva da quei gesti impercettibili che erano l'anticamera della fuga. Ma una parte aveva fiducia in James, perchè era ancora lì. Eppure... sfidava la sorte? James scosse la testa, chiuse gli occhi, tirò un profondo respiro.

    Se una cosa del genere fosse accaduta sul campo, non avrebbe perso la pazienza, avrebbe fatto una delle cose che gli veniva meglio, avrebbe cercato delle tracce. Erano in Scozia, il clima umido rendeva il terreno particolarmente morbido e ricco di sostanze utili alla crescita delle piante, come potevano dimostrare gli alberi dispersi poco lontano da loro. Ma era la prima cosa che lo interessava.

    Diede ancora un'occhiata a Louise, ora, tornato lucido, gli pareva così strano che lei, proprio lei, avesse potuto anche solo pensare di fare una cosa del genere. Decise di fare ammenda. E i gesti, si sa, valgono infinite volte più delle parole. Indicò la katana.

    Prendila e seguimi

    La voce aveva un'inflessione neutra; si girò, ignorando il probabile stupore e pregando che la ragazza non fosse così folle da correre ad abbracciarlo. Si incamminò verso le fronde arboree, camminando per quella trentina di metri ove c'era la piccola sorgente e la roccia calcare su cui era stata piantata la katana. Arrivato lì, punto il terreno con la bacchetta, castando un incanto sonar. Resto visibilmente perplesso quando vide mini orme attorno alla struttura.

    Ma che cazzo...

    Toccò una delle impronte che aveva percepito.

    Sequitui

    Una serie di orme si sarebbe rivelata ai due incantatori, leggermente sbiadite da tempo, ma nulla che il valore d'Intuito di James non potesse compensare. Attorno alla sorgente, su di essa, da e verso la casa. Evidentemente doveva delle scuse a qualcuno. E qualcun altro era in estremo pericolo.

    Scusa piccola, la stanchezza ha annebbiato la mia memte, e il significato che ha quell'arma per me...

    Il silenzio triste che ne seguì fece il resto. All'improvviso si dimenticò di tutto. La katana... era solo un pezzo di ferro. Quella ragazza era molto di più di un pezzo di carne. Si lasciò cadere seduto tra l'erba e i fiori che stavano iniziando a spuntare.

    ...Accetterai le mie scuse?

    Chiese dopo un tempo interminabile.

    Il suo volto era il dipinto della stanchezza e del rimorso, il dolore di James per le sue azioni era quasi palpabile.
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni


    La ragazza aveva paura. Questo fece irritare James ancora di più.

    Fa bene! Ci sono diversi mostri in questo mondo, e lei ha lasciato il bastardo per il lupo cattivo!

    Paralleli a questi pensieri furono i lampi di furia che si rifletterono nel suo sguardo. Attese. Louise guardò il cestino, vide la katana e...

    Sorpresa?


    Pensò, leggermente interdetto. Però quella parte lucida di pensiero venne messa a tacere dall'ira, così connaturata all'essere umano, così sbagliata, eppure così inevitabile, imponente...

    La ragazza passò eoni a pensare, e la pazienza di James iniziava a consumarsi.

    Allora!? Che hai da dire?!

    Chiese, con tono tutt'altro che allegro.

    Poi, esplose.

    Ma è scema o cosa?

    MA GRAZIE AL CAZZO! PENSI CHE NON TI AVREI CHIESTO DI GUARDARE SE NON L"AVESSI NOTATA LI? POSSO SAPERE COSA CAZZO CI FA LI? CI SONO UNA MANCIATA DI REGOLE IN QUESTA CASA, UNA MANCIATA!

    Non ci vide più dalla rabbia. Estrasse la bacchetta, e sentì il potere scorrere furioso nel suo braccio. Diede le spalle a Louise, fece una stoccata in direzione Sud rispetto alla casa, e un flusso di energia si libero dalla bacchetta, così potente da cancellare l'albero su cui impattò e sradicare e lanciare anche 10 metri indietro quelli attorno al disgraziato.

    James si ritrovò coperto di sudore, probabilmente aveva appena usato un'incanto avanzato non verbale. Quasi un suicidio. Ma almeno era riuscito a dirottare la sua ira lontano da Louise. Aveva promesso che, a prescindere da cosa sarebbe successo, non l'avrebbe sfiorata neanche per sbaglio. E lui le promesse le manteneva. La targhetta si fece pesante attorno al suo collo. Quasi tutte, perlomeno... ma sicuramente ci provava.

    Respirò affannosamente, prima di regolare il suo respiro e voltarsi lentamente verso la ragazza. Un boato tra gli alberi annunciò che quelli che erano atterrati in piedi erano stati appena vinti dalla forza di gravità.

    Sono tutto orecchie

    La voce era tornata ad un livello normale, ma era ancora intrisa d'ira. Il suo sguardo cercava un contatto diretto con quello di Louise.
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni


    Un piccolo seme poteva far nascere gli alberi più imponenti. Questo era quella bussola, un seme d'amore, il figlio di una serie d'eventi completamente guidati dal Fato. Le vide infinite stelle negli occhi, lacrime di gioia che si limitarono ad inumidirle gli occhi, senza cadere. Sorrise, il mercenario, anche se sussultò all'abbraccio, non se lo aspettava.

    Louise... cerchiamo di non farla diventare un'abitudine, per favore

    Certo, non ne era abituato, però era anche vero che quelle mani grondavano di sangue... non voleva macchiare quell'animo così candido con delle macchie scarlatte. Questo era lui, questo era il suo passato, ma voleva un bene del mondo a quella ragazza, era una cosa che scopriva sempre di più ogni giorno passato con lei.

    Non ci sono veri problemi, capisco la tua euforia

    Disse, ritrovando il sorriso, anche se leggermente oscurato dai pensieri di poc'anzi.

    E niente, la ragazza l'aveva incastrato. Grugnì, divertito dalla sua osservazione. Mentre si incamminava fece volontariamente uno sbuffo molto rumoroso, per scherzare con la giovane.

    [...]

    Attese la ragazza coi piedi piantati, sguardo furioso, labbra lungo i fianchi e mani strette in pugni ormai sbiancati dalla tensione che i tendini stavano esercitando sotto quella pelle temprata dalla vita.

    Osserva il cestino e dimmi cosa vedi

    Sibilò, tagliente come la lama nera che lo attendeva appesa alla parete della sua camera. Fece il possibile per non fare movimenti che avrebbero fatto allarmare Louise, ma la sua pazienza, corrosa dalla stanchezza era evidentemente tesa al limite. Bastava molto poco per spezzare il filo sottile che era diventata.
    Attese una risposta, un cenno, qualunque cosa. Magari era uno scherzo, magari non era come sembrava... gli bruciava quella scoperta, e, se mai l'elfo domestico fosse comparso li vicino, Boyer avrebbe dovuto sostituirlo a vita.
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni


    Vederla tendersi così, irrigidirsi, per il suo solo sguardo, gli affossò il cuore. Stava meglio, era evidente, però lo spettro di quel ricco coglione avrebbe mollato completamente la presa sulla ragazza, se mai l'avesse davvero potuto fare solo dopo molto tempo. Certo, quel tempo si sarebbe ridotto se Louise avesse avuto la possibilità di abbandonare quella casa degli orrori in modo totale, e non solo per delle "vacanze" nella fredda Scozia.

    Il sorriso tornò a splendere sul volto della ragazza, e i suoi raggi luminosi guidarono il cuore di James verso la superfice come se fosse stata la luce di un faro in un mare in tempesta. Louise effettivamente ora era a cavallo tra due mondi: uno libero, caldo, forse non perfetto ma sicuramente sicuro; l'altro era tetro, una prigione, un cancro inarrestabile.

    La mini recita di Louise gli strappò uno sbuffo divertito.

    Pf, e allora si arrangi, madame

    Disse, scuotendo la testa. Se mai qualcuno dei suoi conoscenti l'avesse visto comportarsi così, si sarebbe chiesto se quell'uomo fosse davvero James Nogard.

    Annuì con la testa, prima di sbadigliare. Doccia e riposo, ormai sono quasi un sogno

    Osservò la ragazza, ora con un sorriso malinconico. Purtroppo, nonostante i gesti, quell'uomo era il feroce Lupo Solitario, e non c'erano tenerezze che avrebbero potuto tenerlo lontano dal sangue e, per forza di cose, dai soldi che gli servivano per vivere e far vivere. L'ironia, uccidere e fare del male per vivere e fare del bene...

    Non ho viaggi in programma, almeno nel breve periodo. L'Ucraina non rischia più la sua sovranità, quindi il mio compito lì è finito. Non mi hanno offerto neanche contratti, quindi non ho alcun motivo per tornare laggiù

    Mentre ne ho per restare qui...

    Questo pensiero sarebbe piaciuto molto all'ametrina, ma la voce di James non gli diede vita. Così come Louise non diede vita ai suoi. Un giorno forse sarebbero stati capaci di aprirsi tra loro spontaneamente, e forse neanche tropppo lontano, ma quel giorno non era ancora giunto.

    Le scompigliò i capelli.

    Oh beh, ora è tua, trattala bene

    Il sorriso divenne un'espressione perplessa mentre guardava il cestino con sguardo perso.

    Beh, quei 30 secondi sono riuscito a riposarmi

    Scosse la testa, sorridendo. Avrebbe aiutato la ragazza in quella faccenda semplice e poi non ci sarebbe più stato per nessuno, solo per il suo più che meritato riposo.

    Scese le scale ed apri la porta sul retro, tenendo il cesto per una sola maniglia col braccio destro. Non aveva alcun motivo per guardare nel cesto della spazzatura li vicino alla porta. Assolutamente nessuno, eppure, l'occhio vi cadde sopra lo stesso.

    Vide qualcosa spuntare, luccicare rugginoso nella luce del mattino. Lasciò cadere il cesto, avvicinandosi per guardare meglio. Un terribile dubbio gli annebbiava l'animo. Digrignò i denti.

    Due cose erano rimaste a collegare James al suo passato, anzi tre, se consideriamo la licantropia: quest'ultima, la sua targhetta e quel cadavere arrugginito che erano i resti della sua katana. Ed ora qualcuno l'aveva messa tra gli scarti del giardino e del capannone come se nulla fosse, come se il suo passato non contasse. Solo una aveva potuto farlo, era impossibile altrimenti.

    LOUISE!

    Sarebbe stato troppo riduttivo definire urlo quel ruggito terribile, che si levò verso il cielo come a sfidare quel Creato così imperfetto. Invece aveva solo chiamato a rapporto una ragazza. A volte la vita è decisamente poco bilanciata.
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni


    AL sentire l'affermazione di Louise, I suoi occhi si fecero sottili, salvo poi chiudersi al sentire il resto. Sbuffò, ovviamente.

    Finchè non ti fai i fatti miei va bene. Anzi, forse dovrei ringraziarti per la premura

    Quel "forse" venne detto sorridendo. Eh già, quella ragazza poteva vantare di conoscere un James Nogard sconosciuto ai più, scomparso dal mondo anni ed anni fa.

    La ragazza stava imparando dal migliore. Non si lasciò minimamente scalfire dalle parole del mercenario ma anzi, continuò a coccolarlo col suono soave della sua voce.

    Doccia...

    Da quanto tempo era che non si faceva una lunga e rilassante doccia calda? La risposta era semplice, da fine Febbraio, quando aveva deciso di sforzarsi per proteggere l'Ucraina dalle manie imperialistiche di un dittatore folle e spietato.

    Sospirò, un'evoluzione rispetto al solito sbuffo.

    Le tue azioni sono molto apprezzate, ragazzina

    negli ultimi mesi quel termine normalmente dispregiativo si era evoluto ed ora, detto da James, aveva il sapore tiepido di una carezza.

    James sbuffò. Che novità eh. Mise una mano sulla spalla di Louise.

    Ti capisco, ma io vorrei respirare. Facciamo una via di mezzo?

    Beh, che dire, era una proposta ragionevole, anche se detta con quello sguardo serio e quella voce così impassibile, non potè fare a meno di far sorridere questo player.

    È più pulita di quanto mi aspettassi, molto, molto di più. Persino la polvere sembra essere solo vecchia di qualche giorno

    Disse James, piacevolmente stupito da quella che lui credeva che fosse opera della studentessa.

    Ragazzina, sei un disastro

    disse, incredibilmente ridendo, sicuramente anche a causa della stanchezza, che gli permetteva solo emozioni semplici ed immediate.

    E poi è solo una bussola. Le cose veramente importanti le portiamo in noi stessi

    E con questa perla di saggezza gratuita, riprese la bussola. Stava per rimetterla in tasca, poi si bloccò. La porse alla ragazza.

    Io ne ho davvero tante. Questa è un ricordo di Israele

    Come la stella di Davide blu su sfondo, in questo caso, nero, avrebbe potuto suggerire. Sul retro, incise con una punta fine vi erano, in corsivo, due iniziali mezze sovrapposte:


    LW
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    James "Lone Wolf" Nogard
    Adulto | 36 anni


    James si era preparato a quello. Non amava le esplosioni d'affetto, già i piccoli gesti erano troppi per il suo gelido cuore. Ma ultimamente, una fiammella era tornata ad ardere da qualche parte in quel freddo. E sì, la fiammella era rappresentata da Louise.

    Fu per questo che, nonostante il suo udito fine avesse perfettamente udito lo scalpitare della corsa della ragazza, nonostante sapeva che si sarebbe scagliata su di lui, decise di lasciare perdere, per una volta, per una volta poteva fare finta che il suo passato fosse un brutto sogno, che aveva avuto una figlia, che lei amasse il padre in quanto tale, amore figlio di un legame di 17 anni. È bello sognare, e James raramente si permetteva il lusso di farlo.

    Abituato a diversi tipi di assalti, il corpo del guerriero si irrigidì. Gli ci volle un certo sforzo psichico per far sciogliere i suoi muscoli, che non furono minimamente smossi dall'impeto della ragazza. Titubante, una mano le salì delicatamente lungo la schiena, fermandosi un'attimo all'altezza del suo collo, prima di continuare tuffandosi tra i lisci capelli dell'ametrina.

    Forse anche tu mi sei mancata

    Disse, senza nascondere un sorriso.

    Fine del momento idilliaco.

    James inarcò un sopracciglio, Louise sapeva perfettamente che lui odiava farsi servire. Sbuffò.

    Mugugnò un qualcosa simile ad un

    Va bene...

    Resistendo alla tentazione di sottrarsi alla presa della ragazza. Sbuffò di nuovo, e richiuse la zip del borsone, anche se Louise avrebbe avuto tempo per vedere delle lettere, alcuni strumenti di sopravvivenza base, quali bussola, acciarino, funi ecc, oltre, ovviamente, ai vestiti.

    Ora non esageriamo, ok? Non è tutto da lavare, poi sistemo tutto e ti do la roba che effettivamente lo è

    Riuscì a mantenere un tono calmo, tranquillo, anche se forse un po irritato. Stress, mancanza di sonno... queste cose non aiutavano.

    Osservò preoccupato quello che gli stava preparando Loise: la bravura della ragazza in cucina era notevole, ma ogni volta che si avventurava in nuove ricette, lui aveva paura per il suo stomaco.

    Questi pensieri allegri lo distrassero abbastanza da permettere a Louise di acchiappare la borsa e scappare.

    Louise, che diamine!

    Disse, più divertito che altro. Le andò dietro, incuriosito da come aveva arredato la sua stanza. Notò qualcos'altro.

    Hai pulito casa?

    Chiese, raggiunta la giovane donna, mentre osservava la stanzetta.
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    James "Lone Wolf" Nogard
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    Finalmente, poteva ritenersi soddisfatto e tornare a casa. La guerra non era finita, tutt'altro, ma l'Ucraina era riuscita a respingere gli invasori, a riconquistare il territorio nella regione di Kiev.

    James, appena era scoppiata la guerra, aveva avvertito tutti ed era partito per lo stato dell'Europa centrale. Louise era ad Hiddenstone, ma la sera era riuscito a contattarla per telefono. Non l'aveva presa bene, ma aveva capito.

    Le armi da lui impiegate furono babbane al 100%, la magia la usava di nascosto, per curare se stesso o salvare la vita ai propri compagni, ogni tanto per manomettere le azioni nemiche, ma il tutto assicurandosi di non essere individuato. Guerra o no, vigeva uno statuto di segretezza, e violarlo avrebbe comportato non pochi problemi.

    Ora che la sovranità di quello stato non era più in pericolo, la sua guerra era finita. Se volevano contare sul suo aiuto per salvare anche l'integrità territoriale... beh, avrebbero dovuto pagarlo, ma nessuno glielo propose, quando il 5 Aprile decise di tornare finalmente a casa. Ottenne un magro compenso, ma dopotutto i volontari non andavano li per guadagnare. La sera stessa aveva chiamato Louise, che fu felicissima di saperlo in dirittura di ritorno, e James non potè fare a meno di apprezzare la cosa. Ormai la ragazza viveva abitualmente da lui. Forse Boyer aveva notato una certa miglioria nelle sue giornate non avendola tra i piedi, perchè sennò era difficile intuire altre motivazioni che avrebbero potuto suggerirgli di farla vivere li.

    Passò il 6 a Varsavia, dove comprò un biglietto per l'Inghilterra ed uno per la Scozia per il giorno dopo. Tra una cosa e l'altra per le 10 sarebbe stato a Inverness, avrebbe recuperato la sua moto e in una mezzoretta sarebbe stato finalmente a casa.

    [...]

    Il rombo della sua Yamaha avrebbe annunciato il suo arrivo. Non si sarebbe preoccupato di parcheggiarla; magia o no, le sue membra erano distrutte, e lui stesso veramente stanco. I vestiti che indossava erano un dono dell'esercito ucraino, un riconoscimento per il coraggio e la determinazione che il Lupo Solitario, il suo nome da battaglia anche in questo conflitto, aveva mostrato sul campo e al di fuori di esso.
    Non vi erano stemmi ne distintivi, era un semplice completo mimetico: la bandiera gialloblu era cucita sulle spalline dalla giacca, ma essa era nel borsone che aveva dietro.
    Sceso dal destriero metallico, si avvicinò alla porta, estrasse le sue chiavi ed aprì, il naso ad avvertirlo della presenza della ragazza. Sorrise, felice, dopo un mese e mezzo di sangue, assassinii, morti inevitabili, stress, rabbia e dolore, di essere tornato a casa.

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    James "Lone Wolf" Nogard
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    James era stato duro? Probabile. L'aveva fatto apposta? Difficile, questo era James, punto. Era pentito? No, questo è James.

    Sapeva come, spesso, la sua presenza, le sue parole, il suo stesso modo di fare potessero risultare fastidiosi per chi lo circondava, ma il pensiero del guerriero era semplice: non ti piace ciò che faccio? Non guardarlo, vattene, non sono affari miei.

    Ognuno ha i suoi mostri, e quell'uomo non faceva eccezione, e lo sapeva bene. Ma ciò che faceva, normalmente, lo faceva e basta, non di certo per cattiveria, come cercò di sottolineare con quel sorriso a cui Louise accennò una risposta.

    Osservava intanto il fare della ragazza, e non potè fare a meno di chiedersi se la sua velocità, la sua naturalezza nello svolgere quell'azione così semplice, non fossero il frutto di infinite punizioni, tra le quali lavare stoviglie, magari per ore intere, era forse la meno pesante. Non fece trasparire nulla dallo sguardo, ma sentì bollire il sangue nelle sue vene pensando a quanto avrebbe voluto farla pagare a quel ricco spocchioso.

    Inutile sottolineare come la domanda di Louise l'avesse per un attimo allontanato da quei pensieri, e ringraziò mentalmente la ragazza per il non aver insistito su premere quel tasto dolente.

    Cercò di ricomporsi, c'era un tempo per soffrire, uno per agire; sbuffò

    Villaggio...

    Le fece quasi il verso, non trattenendo una piccola risata, più conseguenza della rottura della tensione che non di vera ilarità

    Andremo ad Iverness comunque, sì. Anzi, se sei pronta andiamo anche adesso

    Disse, alzandosi e grattandosi distrattamente dietro al collo. La osservò, in attesa di una risposta.

    Una settimana... e poi? Non posso nasconderla qui per sempre, e difficilmente quel maledetto la lascerà qui a lungo

    Non poteva eliminare il mondo per una ragazza. Non poteva. Però avrebbe potuto...

    Scosse la testa.

    Una settimana
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    Sbuffò.

    Ragazzina, se il mondo cerca di sopprimerti e tu gli chiudi la porta in faccia, è normalissimo, non devi scusarti per questo. E come se un rapinatore che cercasse di rubarti qualcosa di prezioso venisse giustamente picchiato da te e, fatto questo, andassi a scusarti con lui. Una follia

    Sorrise, cercando suo malgrado di alleggerire la tensione: dopotutto, non voleva che Louise scoppiasse a piangere di nuovo.

    Solo... quando chiudi la porta, ricorda di dare le chiavi a coloro di cui ti fidi... potrebbero stancarsi di aspettare fuori

    Il sorriso permase. James avrebbe aspettato, aveva pazienza per certe cose. Il resto del mondo... chissà.

    Annuì.

    Effettivamente quel denaro fa ribrezzo anche a me. Direi che è un motivo in più per sbarazzarsene

    Non disse nulla quando la ragazza si avvicinò al lavello. Aveva immaginato che quello potesse accadere e, dopotutto, non ci vide niente di male.

    Annuì, anche se la ragazza non poteva vederlo.

    Mi sembra corretto

    Il suo volto, prima tornato neutro, ebbe un fremito, mentre l'ombra di un sorriso rispondeva alla felicità di Louise. Forse quella convivenza poteva avere un futuro splendente. Come sempre, c'è un solo modo per scoprire le cose...

    Il sorriso venne sostituito da un'espressione guardinga, più un'abitudine che altro.

    Se posso risponderti... fai pure

    Fu la tranquilla risposta.
    La domanda fece calare ombre sul suo sguardo, che cadde sulla finestra, a contemplare il gioco di luce che il sole del primo pomeriggio proiettava attraverso i rami degli alberi che circondavano la casa. Soppesava la risposta, e forse un bagaglio di ricordi che non sarebbe mai riuscito a posare, o perlomeno non a lungo. Non per sempre.

    La voce di James fu un sussurro, uno zefiro simile a quello che accarezzava le chiome arboree osservate dal mercenario.

    Lo è stato.

    Parole che a James pesarono come macigni, che per Louise sarebbe servita solo ad aumentarne i quesiti che non a risolverli. Ma dalla verità non si può sfuggire, il passato è sempre più veloce della nostra fuga migliore...

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    Se fosse stato qualcun altro nella situazione di Louise, gli eventi sarebbero andati nello stesso modo? Difficile dirlo, e sicuramente James non sapeva la risposta, come d'altro canto non la sapeva questo narratore.

    Il Lupo Solitario percepì appena l'affermazione di Louise. Sbuffò, forse era passato troppo tempo dall'ultimo sbuffo, non c'era abituato. Oppure non era abituato ad essere una brava persona... il denaro non crea rapporti umani, ne lo fanno le armi o le vittime di quelle armi, dopotutto.

    La lasciò passare, senza realmente guardarla, si limitò ad entrare nel bagno e chiudersi la porta alle spalle. Era pur sempre un essere umano, coi suoi bisogni fisiologici. Seduto sulla tazza del water, si chiese se Louise avrebbe apprezzato quella stanza, forse non la più bella ne la più accogliente di quella casa (dannazione James, dammi il tuo numero, a sto punto mi accontenterei di vivere nel tuo bagno), ma tutto sommato pulita e... beh, dalla finestra si vedeva il bosco, in lontananza un laghetto e, sullo sfondo, le montagne delle Highlands, rappresentando, soprattutto all'alba e al tramonto, uno spettacolo visivo degno di nota.

    Tirò l'acqua, si lavò le mani, i denti, la faccia: a seguito di quella movimentata mattinata non aveva ancora avuto modo di farlo. Mentre si asciugava la faccia sentì il suo cellulare squillare

    Fanculo...

    Fu il suo commento realizzando che non aveva avvertito al lavoro che non sarebbe venuto. Rispose, uscendo dal bagno

    Hey Frank. Sì sì, tutto apposto, ma oggi non vengo. Una bella commissione eh? No, non verrò. Divertitevi

    Chiuse la chiamata, mentre Frank ancora lo supplicava di venire ad aiutarlo nello stoccare i pezzi di una gigantesca commissione che
    a quanto pareva, era arrivata quella mattina. Come detto in precedenza, era James che decideva quando e come lavorare, e non guardava in faccia a nessuno per quello. E se era per questo, la gente cercava di non guardare lui: ci voleva troppo coraggio per contraddirlo.

    Scese, recuperò tazza e cucchiaio dalla spazzatura, prese le sue e le posò nel lavandino, le avrebbe sistemate dopo. Si stava rilavando le mani quando la studentessa lo raggiunse, molto più felice di prima e con i segni lasciategli dallo zio in fase di riassorbimento, grazie al precedente Reinnerva.
    Fece un gesto con la mano, accompagnato da una via di mezzo tra uno sbuffo ed un sospiro

    Facciamo così: scusati solo quando avrai qualcosa per cui dovrai scusarti, va bene?

    Sorrise

    Stai tranquilla, ci penserà tuo zio

    Disse, facendo un cenno a quel denaro posato sul tavolo. I soldi a James non mancavano affatto, ma avrebbe fatto andare prima quell'oro li. Sembrava più sporco di quello in possesso del mercenario... probabilmente a causa della mani in cui erano passate prima di giungere a lui.
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