Votes given by Chloé Tournesol

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    Aaron Barnes
    Medimago| 29 anni
    Era veramente una donna sensazionale e frizzante. Era una persona bella, una persona sincera e sicuramente di un ego smisurato. Quella cosa sicuramente non gli dispiaceva per niente e con cui era abituato a trattare in qualsiasi occasione. Sorrise alla ragazza mentre osservava i suoi movimenti e cercava di non ridere per le sue espressioni. Il fatto di vederla in quel modo, ballare e divertirsi anche senza nessun senso o musica gli piaceva, gli piaceva terribilmente. Aaron era una persona veramente semplice nonostante le mille mila volte in cui poteva essere etichettato come qualcosa di diverso. Sorrise alla ragazza come se stesse prendendo appunti mentali: allora il rosa, Charlotte ma che Jasmine, ed un uomo che, praticamente, le dicesse sempre si. Chissà perchè a quello ci era arrivato da solo! Il suo alternare, poi, l'inglese a francese lo faceva seriamente divertire. Stava imparando tantissime cose di lei e della sua lingua, e la cosa gli piaceva terribilmente. Stare con Chloè era un toccasana per uno come Aaron, per uno serio e sempre troppo pesante come lui. Era come se, alla fined ella questione non riuscisse mai a divertirsi con nessuno. Ed invece con lei bastava solamente una teiera, una tisana e dei biscotti e tutto sembrava altamente leggero, ma mai superficiale, divertente ma mai banale. poteva dire di aver scoperto veramente una bella persona e non era per niente qualcosa di scontato. Poi scoppiò a ridere quando, comunque, imitò come doveva essere il suo uomo ideale e quando lei gli ribaltò le domande fece un respiro profondo. Mulan è la mia principessa preferita, La bestia è il mio principe referito, forse quello in cui mi identifico di più! Ammise poi cercando di delineare nella sua mente quale potesse essere, effettivamente, la sua donna ideale. Ci mise un pò a rispondere, nel frattempo prese dei biscotti e li mangiò. In realtà non credo di averci mai pensato. Comunque deve essere rossa, occhi verdi, dolce, comprensiva, una ragazza che non dice sempre si, ma che abbia una testa sua. Ambiziosa, una che sa il fatto suoe che non si lasci abbindolare dai miei soldi, ma che riesca a vedere quello che sono veramente. Sembrava la descrizione di Evelyn Stanford. Non c'era che dire. Era tutto così assurda quella situazione che non sapeva neanche lui, bene come gestirla. Comunque attese un qualche commento. Sentirla parlare per lui era un vero e proprio piacere.

    RevelioGDR
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    AMBIZIOSO
    Che denota ambizione, intraprendenza o, anche, eccessiva presunzione.
    Era divertente parlare con quella ragazza perchè era la leggerezza fatta persona. Sapeva essere leggera e seria allo stesso tempo, riusciva seriamente a sorprenderlo in maniera sempre inattesa ed era sempre una nuova scoperta. Scoperta che non riusciva mai ad essere banale. Sorrise ancora alla ragazza e scosse appena il capo. A volte si chiedeva come aveva vissuto tutti quegli anni senza avere una amica del genere al suo fianco. Gli mancava Annie in una maniera assoluta, ma lei era presa dalle sue cose, dal suo lavoro e dal suo bello e non si poteva fare altrimenti. Aaron era preso dalla sua voglia di esplorare e cercare di capirci qualcosa della sua vita in generale ed era come se non volesse in qualche modo disturbarla. Aveva senso? Forse no, ma non riusciva a fare altrimenti. Chloè era una persona fantastica! Era veramente qualcosa di incredibile!Anche se ancora non la conosceva veramente bene. Alla fine finivano a parlare solamente di lui e la cosa non andava per niente bene!Possiamo andare a ballare quando vuoi! Ma qui non va bene che alla fine finiamo per parlare solamente di me. Voglio conoscere tutto su di te! Aggiunse poi seriamente. Tipo ad esempio, non mi hai mai detto il tuo colore preferito, quale principessa della disney vorresti essere oppure qual è il tuo uomo ideale! Insomma praticamente tu conosci quasi tutto di me ed io quasi niente! Non mi piace questa cosa! Come faccio a sorprenderti sempre se so solamente che hai uno stile pazzesco e sei sempre frizzante ed una forza della natura? Chiese poi addentando un altro biscotto. No, credimi, il look non c'entra niente questa volta! E non riesco a presentarle a nessuno perchè scappano via! Non so... bisogna veramente fare qualcosa! Almeno provarci, ecco! Il fatto che fosse veramente incasinato mentalmente e sentimentalmente immischiato con tremila persone, però non lo diceva, è furbacchione?
    29 ANNI
    lONDINESE
    MEDIMAGO
    IMPRENDITORE
    Aaron Barnes
    Più alto vola il gabbiano, e più vede lontano.
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    AMBIZIOSO
    Che denota ambizione, intraprendenza o, anche, eccessiva presunzione.
    Trovava quella ragazza assolutamente straordinaria. Trovava quella francesina così assurdamente brillante e frizzante che ogni volta che ci stava insieme, era come se fosse la prima ed al contempo era come se non si fossero mai staccati davvero. Era una bella persona ed il suo entusasmo per se stessa ed il fatto che era così convinta di quello che era, lo affascinava in maniera assurda. Era frizzante, era spumeggiante, era travolgente. Sorrise alla ragazza e poi fece una piccola pausa come per chiederle effettivamente se davvero era ancora sicura di quello che diceva. La prossima volta ti poterò dei biscotti che ti faranno impazzire, ne sono sicuro! Aggiunse poi ridacchiando prima di mangiare un altro biscotto. Quella conversazione poteva anche durare una vita per lui, sarebbe stata sempre la cosa più bella che aveva avuto durante la giornata. La prossima volta ti porto in una pasticceria un pò piccolina, ma dove fanno delle creme incredibilmente buone, davvero! Ammise poi già immaginandosi li entro. Effettivamente era un attimo per smaterializzarsi, ma in quel momento li stava veramente bene. Gli piaceva l'ambiente delle librerie e gli piaceva quel suo essere così autoritaria. Sorrise alla ragazza, ancora, prima di alzare appena il sopracciglio per farle capire che wao, era veramente tremenda! Ovviamente nel senso buono della cosa.
    Rise sincero quando li indicò entrambi e poi ridacchiò quando gli disse del barista. Interessante a dire il vero. Ooooh quindi dobbiamo andare a ballare insieme! Insomma io non sono un granchè, ma non voglio perdermi questo spettacolo! Il barista deve avere proprio dei bei gusti, a dire il vero! Ammise poi ridacchiando prima di sorriderle ancora e salutare il poveretto che invece era stato chiamato, aveva portato la sua tisana e poi lo aveva completamente mandato a lavorare di nuovo e senza neanche un diritto di replica. Poi sospirò. Io? Lasciamo stare. Qui le cose non vanno mai e poi mai come dovrebbero andare. Ti giuro che io mi impegno veramente tanto, ma niente. Niente di niente. Qualcosa di incredibile. Appena mi apro con qualche ragazza questa sparisce. Chissà che cosa sbaglio! Oltre a ragazza si intende! Aggiunse poi sorseggiando la tisana. Era meglio ironizzare, no?
    29 ANNI
    lONDINESE
    MEDIMAGO
    IMPRENDITORE
    Aaron Barnes
    Più alto vola il gabbiano, e più vede lontano.
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    Per quanto Aaron Barnes non riusciva veramente ad essere una persona esplosiva e vistosa come la sua amica, apprezzava veramente quel suo modo di fare. Chloè rappresentava tutto quello che di vero c’era nel mondo, in qualsiasi circostanza. Si rendeva conto che alla fine della giornata passata con lei, lui si sentiva più autentico e con più voglia di fare rispetto a quella con il quale era uscito dall’ospedale. Lei era veramente qualcosa di spumeggiante e doveva solamente ringraziare quel suo modo di fare se adesso erano davvero amici. Era anche la prima volta che Aaron avesse una ragazza come amica. Nessuno che cercava di fare giochetti strani per catturare la sua attenzioni, i suoi soldi o tutto quello che lo circondava. Solamente due amici in perfetto stile Barnes. Anche perché, la verità era che alla ragazza non serviva il portafoglio di Aaron per fare una bella vita e questo aiutava sicuramente tantissimo sia lei che lui. Sorrise alla ragazza e ridacchiò. Beh, la vaniglia è un’altra spezia che sta bene nei dolci, magari quelli meno dolci, ma ci sta bene, non credi? Chiese quasi come se volesse una conferma di quanto aveva appena detto. Era contento di quella loro super amicizia perché Aaron riusciva a trovare ogni minuto con la ragazza sempre molto stimolante. Non era noiosa ed il suo modo di fare così intraprendente e libero non lo faceva per niente infastidire. Pur altezzosa, non era una persona dall’esuberanza molesta. Adesso, parliamone. Nel senso che alla fine si la ragazza era esuberante ed anche molesta delle volte, ma Aaron non ci vedeva veramente mai niente di male in tutto quello che faceva. Era impossibile per lui non apprezzare tanta passione e tanto entusiasmo. Poi ridacchiò per quel suo “dovrei” come se gli stesse chiedendo, effettivamente di che cosa stesse parlando. Sei autoritaria, ecco! Non credevo che lo fossi così tanto! Ma sei fantastica anche in questo modo! Aggiunse poi sapendo benissimo che le piacevano i complimenti. Per quanto riguardava la madre cercò davvero di memorizzare ogni sua caratteristica e poi annuì. Ecco si, aveva veramente un posto perfetto. La guardò poi ordinare altra tisana e ne fu felice. Gli mancava veramente tanto passare del tempo con lei. Allora, parliamo di gossip. Qualcuno di interessante all’orizzonte? Insomma devo essere geloso di qualche pretendente? ad essere impiccione era impiccione, ma con lei fare chiacchiere era obbligatorio.
    Aaron Barnes

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    citcitcit
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    Aaron Barnes - 29 anni
    Pureblood
    Medimago

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    Una strana coppia. Ecco cos'erano quei due. Erano due persone assolutamente diverse eppur che condividevano quasi lo stesso destino. Due persone importanti, ricche, due persone che dovevano dimostrare al mondo che non erano solamente belli e ricchi, ma erano anche in grado di fare qualsiasi cosa avessero voluto. Non erano due begli involucri senza cervello! Era qualcosa che, forse, doveva veramente entrare più nelle loro teste che in quelle degli altri. Aaron avrebbe dovuto smetterla di voler per forza dimostrare al mondo che oltre al suo cognome c'era veramente, ma veramente molto di più. Aaron era un bravo medimago perchè ci era diventato a suo di libri, e qualche bocciatura, proprio per il suo cognome. La sua vita era sicuramente sfarzosa ma non priva di sacrifici, anzi! Era fin troppo sacrificata al dovere ed agli altri, alle aspettative degli altri per essere un semplice riccone. Sorrise alla ragazza mentre la vedeva assaggiare i biscotti. Ecco cosa gli piaceva di Chloè: era una che degli altri non si interessava. Lei era fatta in quel modo e quel modo era quello giusto. Non importava se qualcuno diceva che era brutta, o grassa, o stupida, o una figlia di papà senza cervello. Lei era in quel modo ed era completamente fiera di esserlo. Era qualcosa che Aaron Barnes ammirava in maniera completa e senza alcuna riserva. Glielo aveva detto dalla prima volta che l'aveva conosciuta e non si sarebbe mai stancato di ribadirlo.Sei bravissima! Cavolo io anche adoro la cannella e la metterei da per tutto! Magari non in tutti i dolci del pianeta, ma in una buona fetta! Aggiunse poi addentando ancora un biscotto al cioccolato e sorseggiando la sua tisana. Ridacchiò quando il suo tono divenne così perentorio e determinato. Eppure non ti facevo così bacchettona! Sei una libraia, dovresti essere più maneggievole e sognatrice!Comunque il suo tono era leggero, gentile e scherzoso. Era un pò come stare con una sorella. Le sorrise ancora e poi scoppiò a ridere per le motivazioni del perchè dovevano tornare subito a lavoro. Ah beh, se la metti in questo modo...! Aggiunse poi alzando le mani come per dirle che si, allora se voleva passre più tempo con lui senza essere in alcun modo disturbato, allora era comprensibile il suo essere severa. Poi seguì quel cin cin con le tisane, e poi si stava quasi per strozzare per quello che disse la stilista. Doveva davvero andare a cena con lei e sua madre? Insomma si, gli faceva veramente piacere, ma... Poi tornò quasi con un colorito normale. Non puoi dirmi certe cose così all'improvviso. Non era del tutto pronto a certe rivelazioni, ma soprattutto... che tipa è tua madre? Devo sapere dove portarla! Non mi piace fare brutte figure, specialmente con persone a cui tengo! Quindi, andiamo... voglio informazioni così da scegliere il locale perfetto! Aggiunse poi mettendosi comodo vicino a lei mentre mangiavano biscotti e bevevano la tisana. Che tipi che erano!Neanche stessero in un locale o su di un muretto! Assurdo!
    Aaron Barnes

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    citcitcit
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    Aaron Barnes - 29 anni
    Pureblood
    Medimago

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    Aaron Barnes ~ Medimago La cosa divertente della loro amicizia era che erano completamente diversi, uno un polo ed uno un altro polo. Era assurdo pensare che i due si trovassero in maniera così forte. Era anche assurdo il fatto che alla fine della fiera riuscissero sempre a vedersi ed ad incontrarsi nonostante i tremila impegni di Aaron. Ma lo stesso doveva ammettere che per quella ragazza avesse un debole. Non inteso amoroso, per quello aveva già i suoi tremila casini, ma era un debole vero e proprio, alla fine lo rigirava come un calzino e gli faceva fare sempre quello che voleva. Chlè era una bomba ad orologeria, aveva un'energia che davvero era qualcosa di incredibilmente assurdo, era travolgente, era entusiasmo e positività allo stato puro. Adorava sicuramente tutto quello ed il fatto che riuscisse sempre a trovare qualcosa di buono e positivo nella sua persona e nel suo aspetto e nella sua vita era qualcosa che la rendeva veramente bella agli occhi di Aaron. Le sorrise vedendo quell'espressione sul suo volto. Lo sapeva che avrebbe detto o fatto qualcosa per i suoi vestiti per quello si era presentato con biscotti e tisana pronto per distogliere l'attenzione dal suo aspetto. I biscotti sono al cioccolato, alcuni, ed altri sono.... assaggiali e fammi sapere se capisci a cosa sono! Aggiunse poi scuotendo il capo, come per dire: alla fine lo sapevo che avresti fatto di testa tua! Inutile anche stare li a discutere. In realtà sono staco ed ecco perchè sono venuto da te perchè volevo rilassarmi e farti provare qualcosa di nuovo, oltre al fatto che non ci vediamo da una vita. Tu come stai? Sempre bellissima, vestita fin troppo bene per il ghirigoro e quei tacchi sono di un turchese che mi fa impazzire. Complimenti signorina Tournesol! Ha rubato completamente il mio cuore! Disse poi gentile. In effetti pensava tutto quello che aveva detto, a dire la verià. Posò i biscotti sul bancone e fece inmodo da indicarle uno con la cannella e cioccolato. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Era stata una giornata tranquilla, quella al Madama McClan. Clienti tranquilli, nessuno che andava a consumare la taaaaanta pazienza che la Franco-spagnola aveva.
    Una giornata che capitava raramente e che Aurore amava un sacco. In questo modo aveva più tempo per sistemare, pulire e ordinare il negozio e aveva la possibilità di chiudere all'orario che aveva deciso dal primo giorno in cui aveva aperto. Il suo desiderio era che questo giorno capitasse più spesso, durante l'anno.
    Quindi, come da programma, Aurore salutò l'ultimo cliente e sistemò le ultime cose prima di chiudere, finalmente in orario.
    Quando sentì la porta aprirsi, fece per alzare gli occhi al cielo, aspettandosi un cliente dell'ultimo minuto. Ma poi sorrise appena sentì la voce della sua amica Chloé, la proprietaria del ghirigoro.
    “In..in ritardo? Per andare dove?!”
    Aurore aveva messo un paio di Jeans, che usava per lavorare e trovava comodi ed un maglione rosso. Niente di speciale, anche perché non sapeva che quella sera sarebbe uscita con lei. A casa non la aspettava nessuno, in effetti. Suo fratello usciva con i suoi amici e sarebbe tornato tardi, come ogni sabato. Quindi non potè fare a meno di seguirla (anche perché la libraia l'aveva praticamente obbligata. Insomma, quelle sue parole non ammettevano repliche!)
    “La sera...coraggio liquido? Dove hai intenzione di portarmi, Chloé? Fammi cambiare d'abito, almeno! Non sono nemmeno vestita bene..non sono truccata!” Non che lei si truccasse così tanto. Usava solo qualche trucco leggero per ravvivare la sua pelle sempre candida (per non dire cadaverica).
    Non aveva nemmeno la più pallida idea di cosa fosse questo 'canto della sirena', prova del fatto che lei usciva davvero poco.
    “Un attimo...fammi sistemare, almeno.” e con un vestis molto accurato, trasformò i suoi Jeans in una gonnella nera che arrivava fino al ginocchio, con dei collant a coprire le gambe e il maglione diventò una camicetta bianca. Niente di speciale ma pur sempre elegante.
    Si truccò leggermente e finalmente fu pronta per uscire. E per capire che intenzioni aveva la cara libraia.
    Aidan Hargraves

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    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
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    Dioptase, 17 anni

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    Aaron Barnes ~ MedimagoAveva imparato a vestirsi bene per andare dalla sua amica, ma non sempre gli riusciva, e di conseguenza, quel giorno, aveva delle scarpette da ginnastica, una tuta nera ed una felpa dello stesso colore, occhiali da sole ed occhiaie che davano quel senso di stanchezza che era tra il sexy e il blea! Ecco, Aaron ultimamente - un ultimamente che durava veramente da un sacco di tempo! - era sempre un pò di fretta, ma quel giorno aveva tutta l'intenzione di passare del tempo con la sua nuova amica. Doveva ammettere che la sua energia, passione, poca modestia e chi più ne ha più ne metta lo facevano sentire bene e di conseguenza ne aveva bisogno. Si, aveva tutta l'intenzione di andare da lei e chiederle delle coe, raccontarne delle altre e sapere come se la cavava. Sempre bene, ovviamente. Doveva anche ammettere che da quando gestiva lei quel posto, vedeva molti più ragazzi entrare, studiare al suo interno ed interessarsi ad una biblioteca che comunque era li da secoli, certo, ma erano anche secoli in cui si leggeva molto ed invece adesso erano anni che i libri e la cultura era passata di moda. Era andata a prendere dei biscottini tipici inglesi e le aveva anche portato una nuova tisana particolare così da port fare merenda insieme. Quando entrò e la vide dietro la cassa indaffarata con un'altra persona, attese semplicemente il suo turno e prima di mostrare il suo volto, davanti allo stesso, mise il pacco di biscotti e la tisana. Prima che mi dici che sono vestito malissimo, ti dico che ti ho portato la merenda! Potrebbe essere un buon compromesso per farmi rimanere in tuta? Disse poi allegro e mostrando i suoi occhi ghiaccio ed estremamente stanchi. Sperava che l'amica fosse stata magnanime e non avesse utilizzato un vestis per renderlo più presentabile. Aveva bisogno di estrema comodità in quel momento, anche perchè era andato li per cercare dei libri e dei consigli. Attese una risposta e sorrise con quel sorrisetto da marpione Barnes al quale nessuno poteva davvero resistere! cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


  9. .
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Non appena la proprietaria della libreria congedò i Nerini Jacqueline ascoltò le nuove parole della donna cannone, annuendo per le informazioni che le stava dando sull'uscita di nuove saghe. «D'accord, j'y penserai dès que j'aurai fini de les lire.» La Medimaga era stanca, oltre al turno notturno in ospedale si doveva sciroppare la disgustosa visione di quella obesa piena di sé. No ragazza il tuo ego lo hai preso, infilato in un panino ricoprendolo di burro e te lo sei mangiato. Jacqueline avrebbe annuito all'affermazione di quella palla di cannone ponendo il palmo delle proprie dita sopra la bocca, nascondendo uno sbadiglio pronunciato socchiudendo le palpebre. «Oui, bien sûr, je connais le Dr Barnes... comment ne pas le connaître?!» Disse, per poi pensare una nuova malignità nei confronti della compatriota. “Conosco anche il dottor Nowzaradan se è per quello, potrei presentarti a lui." Avrebbe completamente glissato sulle parole di lei lasciando che quei vaneggiamenti sulla danza, divertita dal fatto che, involontariamente, Chloé avesse rievocato l'immagine dell'ippopotamo ben presente nella sua mente. L'unica cosa che Chloé avesse mai fatto era lo sport della forchetta, la vedeva bene, sola a casa circondata dai suoi gatti con una vaschetta di gelato sulle gambe e un cucchiaio in mano. Con i libri pagati Jacqueline avrebbe potuto sollevare un sopracciglio alla domanda della mongolfiera. Un sacchetto sarebbe stata una caduta di stile ma soprattutto, la negoziante, avrebbe dovuto solamente attendere un secondo per la risposta di lei: uno alla volta i libri vennero riposti con cura all'interno della borsetta rivelando come questa fosse stata incantata con un pratico Incanto di Estensione Irriconoscibile. «Non, je ne pense pas que ce sera nécessaire.» Affermò divertita da quella dimostrazione di come la magia di quella branca le risultasse semplice. «Au revoir.» Avrebbe salutato per poi uscire dalla libreria e Smaterializzarsi a casa.
    «Parlato» - Narrato - "Pensato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
  10. .
    Ehilà <3
    Vi offro la mia dispotica e un po' antipatica Amelia <3
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    La moda del curvy era un qualcosa di grottesco, se da una parte si valorizzava uno stile malsano e anoressico, valorizzare l'obesità era qualcos'altro di pericoloso. La Medimaga lo poteva vedere in Chloé, grassa e fiera di esserlo, non c'era nulla di male certo ma vedere quella donna atteggiarsi da superfiga quando altro non era che una balena grassa e sgraziata, reso ancora più evidente dal vertiginoso tacco dodici che faceva trasbordare il piede. Jacqueline sapeva che la cultura avesse un peso...ma non che fosse una taglia forte, si chiese se la libraia nonostante tutta quella cultura in formato cartaceo in cui lavorava era consapevole dei rischi a lungo termine di essere una lardona. Obesità e sovrappeso sono sempre state condizioni associate ad un'elevata mortalità e rappresentano, sia nel mondo Babbano che in quello magico, un importante fattore di rischio per le principali malattie croniche: malattie cardiovascolari, in particolare infarto e ictus, ipertensione, diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica, non c'era cura Magica o Babbana per alcune forme di tumori: in particolare il tumore dell’endometrio, del colon retto, renale, della colecisti, della prostata e della mammella. Povera cara, potevi scampartela dalle prese in giro dicendo di essere una Mezzogigante ma la verità era chiara e lampante di fronte agli occhi di tutti, le piaceva solo fare lo sport dell'alzo della forchetta. L’obesità aumenta anche il rischio di malattie della colecisti, comunemente detti calcoli, e delle malattie muscolo-scheletriche in particolare artrosi degenerativa. Solo quando il suono fluente e musicale della propria lingua natia arrivò alle orecchie di Jacqueline questa osservò ancora meglio la donna, i cui lineamenti erano nascosti sotto strati di trucco come se quel espediente riuscisse in qualche modo a mascherare gli strati di doppio mento, tentando di capire se la conoscesse. Non che le importasse, non avrebbe mai degnato di un secondo sguardo una donna del genere, figurarsi farsela amica. «Bien sûr, en plus l'auteur des livres est, ou plutôt était un Zambien sud-africain naturalisé, il connaissait donc très bien l'histoire de ses romans.» Parlare la propria lingua naturale era una manna dal cielo, nonostante sapesse molto bene l'inglese Jacqueline non nascondeva le proprie origini Parigine e trovare una compatriota le dava modo di esprimersi nella propria lingua. «Tu es Français? Quand êtes-vous allé à Beauxbâtons?» Certo, se Chloé avesse confermato che fosse stata francese e che aveva frequentato Beauxbâtons Jacqueline avrebbe subito pensato che la ragazza avesse evitato come la peste la magica fontana dei Flamel che, con la sua acqua, offriva rimedi curativi e di bellezza. Sapeva bene che gli obesi erano anche quelli che soffrono maggiormente di depressione, che la mascherano con eccessivi comportamenti di euforia e vivacità. Ancora non era stata inventata una pozione o incantesimo per bruciare i grassi, sempre se non si teneva conto dell'Ardemonio, in quel caso Jacqueline avrebbe volentieri prescritto e applicato quel tipo di cura. Il buon dottor Nowzaradan avrebbe potuto fare un interessantissima puntata di Vite al limite sulla libraia del Ghirigoro. Certo, nella vita per essere importanti bisognava avere un certo peso, ecco Chloé quella massima l'aveva presa alla lettera. Sotto le flaccide spoglie della donna di fronte a sé c'era un enorme mancanza di carattere e il suo modo di atteggiarsi, ostentando una sicurezza che forse era solo un riflesso di difesa per un corpo che avrebbe potuto in realtà essere normale. Estrasse il proprio magifonino, controllando se ci fossero altri libri di quella saga e con sua somma sorpresa scoprì che l'autore aveva pubblicato un nuovo libro della saga quello stesso anno. «Attendez, je viens de voir qu'il y a un septième livre : Le Nouvel Empire.» Si sarebbe abbassata gli occhiali da sole quel tanto da squadrare la libraia da capo a piedi, un sorriso sarebbe comparso sul volto della Medimaga notando l'abbigliamento fin troppo vistoso della donna che date le dimensioni del suo corpo più che un abito lo faceva apparire come un tendone da circo, per poi storcere le labbra con disgusto. Il tono della voce certo non nascondeva un certo fastidio nel doversi correggere e chiedere un libro in più.

    //«Naturalmente, inoltre, l'autore dei libri è, o meglio era uno zambiano sudafricano naturalizzato, quindi conosceva molto bene la storia dei suoi romanzi.»
    «Sei francese? Quando sei andata a Beauxbatons?»
    «Aspetta, ho appena visto che c'è un settimo libro: Il Nuovo Regno.»

    «Parlato» - Narrato - "Pensato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
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    Blake Barnes ~ Black OpalCerto Blake era sempre stato uno stronzo, forse con quella ragazzina si era impegnato ancora di più, ma non voleva che morisse, anzi! Tutto il contrario! Gli aveva detto quelle cose perchè voleva che lei reagisse e che cambiasse la sua vita come doveva e come voleva. Era forte e sperava davvero che quel coltellino, gli sarebbe stato restituito tirandoglielo dietro, quasi come sfida. Invece non era successo e visto che per Blake la cosa si era aperta e chiusa in quel momento stesso, non aveva di certo ripensato a cosa poteva aver scaturtio davvero quella sua reazione in quella ragazzina. Si morse il labbro e scosse il capo. No... non dirlo neanche per scherzo! Disse sospirando e stringendola ancora tra le sue braccia. Doveva portarla fuori di li ed anche in breve tempo. Ma aveva i suoi amici in sala e non poteva di certo sparire come se niente fosse. Il coltellino se lo mise in tasca. Prese il telefono e mandò un messaggio con scritto:"biondina in bagno niente male, ci vediamo domani!" Era il modo più facile per non farsi fare domande e sganciarsi dalla sua compagnia. Infatti dopo pochissimo risposero con vari cuori e alzate di pollici e con un "sempre il solito fortunato" e Blake, riuscì in qualche modo a smaterializzarsi in un posto molto più consono e che conosceva perfettamente: la stanza della sua cameretta della sua casa in campagna. Erano da soli. Maris... Non puoi fare queste cose, prima mi baci, poi vomiti, poi mi dici che sono il tuo primo bacio, poi mi insulti, poi mi dai un cazzotto e poi ancora decidi di levarti la vita con un mio oggetto. Non esiste! Ma il suo tono di voce era quasi dolce, gentile e nel frattempo gli stava accarezzando i capelli mentre la metteva sotto le coperte. Che ragazzina assurda.


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    17 ANNI AMETRIN FIDANZATA MEZZOSANGUE RICCA
    C’è un prato di papaveri che ti somiglia e racconta di te
    LOUISE DE MARIS

    Aveva sentito passi pesanti percorrere le mattonelle del pavimento fino alla porta d'ingresso del bagno, la quale fu prontamente spalancata. Sembrava fosse un uomo, intuizione dedotta dal rumore felpato delle scarpe che battevano il parquet. Non aveva la forza di muoversi: era ancora abbastanza cosciente quando una voce conosciuta urtò contro i suoi timpani ipersensibili. Non aveva davvero voglia di esser trovata: desiderava soltanto morire in pace e raggiungere i suoi genitori, forse. Non sapeva davvero se credere in una vita ultraterrena, ma, a volte, si convinceva che, se esisteva la magia, doveva per forza esistere qualcosa dopo la morte. E non aveva paura di morire, anzi, ne aveva più di vivere.
    Quando la sua mente collegò la voce alla persona che la possedeva e la pronunciava, riuscì solo a sussurrare un difficile - No... -. Non voleva che la guarisse. Perché cazzo si doveva sempre mettere di mezzo? Gliel'aveva dato lui quel coltellino, no? E ora voleva salvarla? Ma non gliel'aveva intimato lui di tagliarsi? E lei aveva colto al volo quell'occasione visto che non poteva andare peggio.
    La gola le si strinse, bruciante, mentre un groppo le si formava al centro e gli occhi si lasciavano sfuggire alcune lacrime di pura disperazione, non di dolore.
    - Ti- - prese un respiro profondo. Faticava a parlare. - Ti prego... lasciami andare... -
    Avrebbe voluto riaprire le ferite da cui non scorreva più copiosamente sangue, ma le braccia e il suo corpo avevano deciso di non collaborare e di rimanere inerti e immobili.
    Strinse gli occhi, per cercare di controllarli, ma non ci riuscì.
    Sentì essere tirata su dalle forti braccia del ragazzo. Non si rese conto della scia rossastra che si era formata sul candore delle mattonelle, comema del coltellino in bella vista e del foglio spiegazzato scivolato via dal suo grembo.

    ✕ schema role by psiche
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    Blake Barnes ~ Black OpalUna serata a Londra con dei suoi vecchi amici babbani era la cosa che gli serviva di più. Blake era un tipo socivole ogni volta che gli andava ed era una di quelle persone che amava essere al centro dell'attenzione per tutto, quindi quando succedeva non poteva che esserne felice. Era felice del fatto che quei ragazzi adoravano averlo intorno, era felice del fatto che alla fine veniva sempre chiamato in causa e senza di lui non si organizzava quasi niente. La cosa veramente che gli faceva piacere, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era che alla fine si sentiva sempre amato come se fosse un piccolo principe a corte. Sapeva di avere un carattere difficile, ma chi sapeva essere aperto a tutto, sapeva anche che Blake una volta che si affezionava diventava veramente un cucciolo di panda. Era una persona carismatica, un leader di natura e non poteva far ammeno che rimarcare quella che era la sua vera caratteristica: l'egocentrismo. Sapeva starci bene al centro dell'attenzione, forse era la cosa che gli usciva meglio. Quella sera aveva detto a Lilith che sarebbe uscito con degli amici, che non doveva preoccuparsi e che poteva tranquillamente ad andare a letto perchè sicuramente avrebbe fatto tardi. Aveva deciso che il loro rapporto non doveva essere un impedimento perchè se lui si sentiva in gabbia, allora lui si sarebbe sentito male ed avrebbe fatto delle cose di cui si, forse, si sarebbe pentito o forse no. Era in un bar di Londra frequentato spesso da Jack, uno dei suoi amici, erano al tavolo e stavano semplicemente bevendo. Non si rese conto che Louise era entrata. Dopo l'ultima volta che si erano parlati Blake ci aveva seriamente messo una pietra sopra. Si era permessa di rigirarsi la frittata come una stupida bambina di 10 anni, vittima ed anche senza palle e lui non riusciva a non essere stronzo. Aveva deciso di non essergli amica ed allora la via era sicuramente breve dall'essere assolutamente ignorata. Offro io il prossimo giro! Ma adesso dopo tutta questa birra devo andare in bagno! Disse ridendo ad una battuta di un suo amico prima di alzarsi ed andare al bancone per chiedere informazioni di dove andare in bagno e pagare il conto comunque fino a quel momento. Non avrebbe fatto cacciare neanche un soldo a delle persone a cui voleva bene, quello era certo. E quella compagnia era l'unica che si incazzava seriamente quando si comportava da riccone qual'era ma Blake era così e delle volte era impossibile dirgli di no. Gli venne indicato il bagno, entrò, fece i suoi bisogni, uscendo, e lavandosi le mani, vide un piccolo spiraglio di luce all'interno del bagno delle donne e piano piano qualcuno che si accasciava. Non perse tempo e quando entrò e vide il suo coltellino e quella ragazzina per terra mentre il sangue usciva copioso sgranò gli occhi. Sei proprio una stupida! Si chiuse la porta dietro le spalle, a chiave, prese la bacchetta e un Epismendo disse senza pensarci due volte. Non era proprio bravissimo negli incantesimi curativi, ma il sangue si stava fermando, man mano. Epismendo Lo fece di nuovo e questa volta la riuscita fu migliore. Si morse il labbro e scosse il capo. Si mise dietro di lei prendendola tra le braccia. Si può sapere perchè cerchi di morire così disperatamente?Sussurrò cercando di controllarle i battiti del cuore. Odiava fare quelle cose, di medimago ce ne era uno in casa e non era lui!


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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Bionda sì, scema no. Jacqueline ci teneva a non sembrare la classica ragazza bionda bella e svampita, lo faceva per i propri clienti certo ma era tutta una messa in scena per apparire come loro la desideravano. Aveva una bella libreria nel suo appartamento, piena di libri: dai fantasy agli storici, passando anche per i gialli senzanza tuttavia disdegnare i manuali o libi d'arte, Classica o moderna non faceva differenza. Aveva appena finito una saga storica ambientata nella sua Francia medievale e la noia, e il suo non fare niente in quel sabato mattina la spinsero a vestirsi per uscire ed andare a cercare una nuova saga da iniziare. Si preparò con un paio di jeans, camicetta bianca, occhiali da sole scuri, nonostante il fatto che fosse nuvoloso il tempo, e una giacchettina di jeans. Sbadigliò, aveva fatto il turno di notte al San Mungo e fortunatamente per lei non c'erano stati problemi. Ci mancava solo un bel problema a farle perdere la pazienza e così si era limitata a giochicchiare con il telefonino su una app. Si guardò allo specchio e sbuffò, la notte insonne le aveva fatto venire dei bruttissimi cerchi scuri attorno agli occhi. «Che palle, dovrò dire loro che son disponibile solo per il turno pomeridiano.» Disse, tra sé e sé, sedendosi alla sua postazione trucchi per coprire quel contorno scuro e iniziare a truccarsi. Una volta pronta prese la bacchetta, la borsetta e uscì dall'appartamento pronta ad andare nel lato magico di Londra, Diagon Alley e cercare qualcosa da leggere quella stessa notte durante l'ultimo turno prima del riposo settimanale. Quale posto migliore del Ghirigoro? Si sarebbe aggirata per gli scaffali della libreria e, sbuffando annoiata quasi subito dalla ricerca si sarebbe diretta verso la commessa con un fogliettino in mano. «Ciao, bonjour, cercavo dei libri storici sugli Egizi. Dovrebbero essere sei libri: Il Dio del Fiume - Il Settimo Papiro - Figli del Nilo - Alle Fonti del Nilo - Il Dio del Deserto e L'ultimo Faraone di Wilbur Smith. Dovrebbe essere una saga completa, de toute évidence.» Le avrebbe rivolto un sorriso falsissimo mentre lo sguardo, celato dalle lenti scure, avrebbe esaminato la commessa dalle forme prosperose. Fosse stata ancora a Beauxbaton l'avrebbe presa in giro chiamandola femme canon.
    «Parlato» - Narrato - "Pensato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Chloé Tournesol
80 replies since 14/11/2020
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