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.AMBIZIOSOChe denota ambizione, intraprendenza o, anche, eccessiva presunzione.Trovava quella ragazza assolutamente straordinaria. Trovava quella francesina così assurdamente brillante e frizzante che ogni volta che ci stava insieme, era come se fosse la prima ed al contempo era come se non si fossero mai staccati davvero. Era una bella persona ed il suo entusasmo per se stessa ed il fatto che era così convinta di quello che era, lo affascinava in maniera assurda. Era frizzante, era spumeggiante, era travolgente. Sorrise alla ragazza e poi fece una piccola pausa come per chiederle effettivamente se davvero era ancora sicura di quello che diceva. La prossima volta ti poterò dei biscotti che ti faranno impazzire, ne sono sicuro! Aggiunse poi ridacchiando prima di mangiare un altro biscotto. Quella conversazione poteva anche durare una vita per lui, sarebbe stata sempre la cosa più bella che aveva avuto durante la giornata. La prossima volta ti porto in una pasticceria un pò piccolina, ma dove fanno delle creme incredibilmente buone, davvero! Ammise poi già immaginandosi li entro. Effettivamente era un attimo per smaterializzarsi, ma in quel momento li stava veramente bene. Gli piaceva l'ambiente delle librerie e gli piaceva quel suo essere così autoritaria. Sorrise alla ragazza, ancora, prima di alzare appena il sopracciglio per farle capire che wao, era veramente tremenda! Ovviamente nel senso buono della cosa.
Rise sincero quando li indicò entrambi e poi ridacchiò quando gli disse del barista. Interessante a dire il vero. Ooooh quindi dobbiamo andare a ballare insieme! Insomma io non sono un granchè, ma non voglio perdermi questo spettacolo! Il barista deve avere proprio dei bei gusti, a dire il vero! Ammise poi ridacchiando prima di sorriderle ancora e salutare il poveretto che invece era stato chiamato, aveva portato la sua tisana e poi lo aveva completamente mandato a lavorare di nuovo e senza neanche un diritto di replica. Poi sospirò. Io? Lasciamo stare. Qui le cose non vanno mai e poi mai come dovrebbero andare. Ti giuro che io mi impegno veramente tanto, ma niente. Niente di niente. Qualcosa di incredibile. Appena mi apro con qualche ragazza questa sparisce. Chissà che cosa sbaglio! Oltre a ragazza si intende! Aggiunse poi sorseggiando la tisana. Era meglio ironizzare, no?29 ANNI lONDINESE MEDIMAGO IMPRENDITORE Aaron BarnesPiù alto vola il gabbiano, e più vede lontano. -
.Per quanto Aaron Barnes non riusciva veramente ad essere una persona esplosiva e vistosa come la sua amica, apprezzava veramente quel suo modo di fare. Chloè rappresentava tutto quello che di vero c’era nel mondo, in qualsiasi circostanza. Si rendeva conto che alla fine della giornata passata con lei, lui si sentiva più autentico e con più voglia di fare rispetto a quella con il quale era uscito dall’ospedale. Lei era veramente qualcosa di spumeggiante e doveva solamente ringraziare quel suo modo di fare se adesso erano davvero amici. Era anche la prima volta che Aaron avesse una ragazza come amica. Nessuno che cercava di fare giochetti strani per catturare la sua attenzioni, i suoi soldi o tutto quello che lo circondava. Solamente due amici in perfetto stile Barnes. Anche perché, la verità era che alla ragazza non serviva il portafoglio di Aaron per fare una bella vita e questo aiutava sicuramente tantissimo sia lei che lui. Sorrise alla ragazza e ridacchiò. Beh, la vaniglia è un’altra spezia che sta bene nei dolci, magari quelli meno dolci, ma ci sta bene, non credi? Chiese quasi come se volesse una conferma di quanto aveva appena detto. Era contento di quella loro super amicizia perché Aaron riusciva a trovare ogni minuto con la ragazza sempre molto stimolante. Non era noiosa ed il suo modo di fare così intraprendente e libero non lo faceva per niente infastidire. Pur altezzosa, non era una persona dall’esuberanza molesta. Adesso, parliamone. Nel senso che alla fine si la ragazza era esuberante ed anche molesta delle volte, ma Aaron non ci vedeva veramente mai niente di male in tutto quello che faceva. Era impossibile per lui non apprezzare tanta passione e tanto entusiasmo. Poi ridacchiò per quel suo “dovrei” come se gli stesse chiedendo, effettivamente di che cosa stesse parlando. Sei autoritaria, ecco! Non credevo che lo fossi così tanto! Ma sei fantastica anche in questo modo! Aggiunse poi sapendo benissimo che le piacevano i complimenti. Per quanto riguardava la madre cercò davvero di memorizzare ogni sua caratteristica e poi annuì. Ecco si, aveva veramente un posto perfetto. La guardò poi ordinare altra tisana e ne fu felice. Gli mancava veramente tanto passare del tempo con lei. Allora, parliamo di gossip. Qualcuno di interessante all’orizzonte? Insomma devo essere geloso di qualche pretendente? ad essere impiccione era impiccione, ma con lei fare chiacchiere era obbligatorio.Aaron Barnes"citcitcit"Aaron Barnes - 29 anniPurebloodMedimago
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.Una strana coppia. Ecco cos'erano quei due. Erano due persone assolutamente diverse eppur che condividevano quasi lo stesso destino. Due persone importanti, ricche, due persone che dovevano dimostrare al mondo che non erano solamente belli e ricchi, ma erano anche in grado di fare qualsiasi cosa avessero voluto. Non erano due begli involucri senza cervello! Era qualcosa che, forse, doveva veramente entrare più nelle loro teste che in quelle degli altri. Aaron avrebbe dovuto smetterla di voler per forza dimostrare al mondo che oltre al suo cognome c'era veramente, ma veramente molto di più. Aaron era un bravo medimago perchè ci era diventato a suo di libri, e qualche bocciatura, proprio per il suo cognome. La sua vita era sicuramente sfarzosa ma non priva di sacrifici, anzi! Era fin troppo sacrificata al dovere ed agli altri, alle aspettative degli altri per essere un semplice riccone. Sorrise alla ragazza mentre la vedeva assaggiare i biscotti. Ecco cosa gli piaceva di Chloè: era una che degli altri non si interessava. Lei era fatta in quel modo e quel modo era quello giusto. Non importava se qualcuno diceva che era brutta, o grassa, o stupida, o una figlia di papà senza cervello. Lei era in quel modo ed era completamente fiera di esserlo. Era qualcosa che Aaron Barnes ammirava in maniera completa e senza alcuna riserva. Glielo aveva detto dalla prima volta che l'aveva conosciuta e non si sarebbe mai stancato di ribadirlo.Sei bravissima! Cavolo io anche adoro la cannella e la metterei da per tutto! Magari non in tutti i dolci del pianeta, ma in una buona fetta! Aggiunse poi addentando ancora un biscotto al cioccolato e sorseggiando la sua tisana. Ridacchiò quando il suo tono divenne così perentorio e determinato. Eppure non ti facevo così bacchettona! Sei una libraia, dovresti essere più maneggievole e sognatrice!Comunque il suo tono era leggero, gentile e scherzoso. Era un pò come stare con una sorella. Le sorrise ancora e poi scoppiò a ridere per le motivazioni del perchè dovevano tornare subito a lavoro. Ah beh, se la metti in questo modo...! Aggiunse poi alzando le mani come per dirle che si, allora se voleva passre più tempo con lui senza essere in alcun modo disturbato, allora era comprensibile il suo essere severa. Poi seguì quel cin cin con le tisane, e poi si stava quasi per strozzare per quello che disse la stilista. Doveva davvero andare a cena con lei e sua madre? Insomma si, gli faceva veramente piacere, ma... Poi tornò quasi con un colorito normale. Non puoi dirmi certe cose così all'improvviso. Non era del tutto pronto a certe rivelazioni, ma soprattutto... che tipa è tua madre? Devo sapere dove portarla! Non mi piace fare brutte figure, specialmente con persone a cui tengo! Quindi, andiamo... voglio informazioni così da scegliere il locale perfetto! Aggiunse poi mettendosi comodo vicino a lei mentre mangiavano biscotti e bevevano la tisana. Che tipi che erano!Neanche stessero in un locale o su di un muretto! Assurdo!Aaron Barnes"citcitcit"Aaron Barnes - 29 anniPurebloodMedimago
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Aaron Barnes ~ Medimago La cosa divertente della loro amicizia era che erano completamente diversi, uno un polo ed uno un altro polo. Era assurdo pensare che i due si trovassero in maniera così forte. Era anche assurdo il fatto che alla fine della fiera riuscissero sempre a vedersi ed ad incontrarsi nonostante i tremila impegni di Aaron. Ma lo stesso doveva ammettere che per quella ragazza avesse un debole. Non inteso amoroso, per quello aveva già i suoi tremila casini, ma era un debole vero e proprio, alla fine lo rigirava come un calzino e gli faceva fare sempre quello che voleva. Chlè era una bomba ad orologeria, aveva un'energia che davvero era qualcosa di incredibilmente assurdo, era travolgente, era entusiasmo e positività allo stato puro. Adorava sicuramente tutto quello ed il fatto che riuscisse sempre a trovare qualcosa di buono e positivo nella sua persona e nel suo aspetto e nella sua vita era qualcosa che la rendeva veramente bella agli occhi di Aaron. Le sorrise vedendo quell'espressione sul suo volto. Lo sapeva che avrebbe detto o fatto qualcosa per i suoi vestiti per quello si era presentato con biscotti e tisana pronto per distogliere l'attenzione dal suo aspetto. I biscotti sono al cioccolato, alcuni, ed altri sono.... assaggiali e fammi sapere se capisci a cosa sono! Aggiunse poi scuotendo il capo, come per dire: alla fine lo sapevo che avresti fatto di testa tua! Inutile anche stare li a discutere. In realtà sono staco ed ecco perchè sono venuto da te perchè volevo rilassarmi e farti provare qualcosa di nuovo, oltre al fatto che non ci vediamo da una vita. Tu come stai? Sempre bellissima, vestita fin troppo bene per il ghirigoro e quei tacchi sono di un turchese che mi fa impazzire. Complimenti signorina Tournesol! Ha rubato completamente il mio cuore! Disse poi gentile. In effetti pensava tutto quello che aveva detto, a dire la verià. Posò i biscotti sul bancone e fece inmodo da indicarle uno con la cannella e cioccolato. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
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.Era stata una giornata tranquilla, quella al Madama McClan. Clienti tranquilli, nessuno che andava a consumare la taaaaanta pazienza che la Franco-spagnola aveva.
Una giornata che capitava raramente e che Aurore amava un sacco. In questo modo aveva più tempo per sistemare, pulire e ordinare il negozio e aveva la possibilità di chiudere all'orario che aveva deciso dal primo giorno in cui aveva aperto. Il suo desiderio era che questo giorno capitasse più spesso, durante l'anno.
Quindi, come da programma, Aurore salutò l'ultimo cliente e sistemò le ultime cose prima di chiudere, finalmente in orario.
Quando sentì la porta aprirsi, fece per alzare gli occhi al cielo, aspettandosi un cliente dell'ultimo minuto. Ma poi sorrise appena sentì la voce della sua amica Chloé, la proprietaria del ghirigoro.
“In..in ritardo? Per andare dove?!”
Aurore aveva messo un paio di Jeans, che usava per lavorare e trovava comodi ed un maglione rosso. Niente di speciale, anche perché non sapeva che quella sera sarebbe uscita con lei. A casa non la aspettava nessuno, in effetti. Suo fratello usciva con i suoi amici e sarebbe tornato tardi, come ogni sabato. Quindi non potè fare a meno di seguirla (anche perché la libraia l'aveva praticamente obbligata. Insomma, quelle sue parole non ammettevano repliche!)
“La sera...coraggio liquido? Dove hai intenzione di portarmi, Chloé? Fammi cambiare d'abito, almeno! Non sono nemmeno vestita bene..non sono truccata!” Non che lei si truccasse così tanto. Usava solo qualche trucco leggero per ravvivare la sua pelle sempre candida (per non dire cadaverica).
Non aveva nemmeno la più pallida idea di cosa fosse questo 'canto della sirena', prova del fatto che lei usciva davvero poco.
“Un attimo...fammi sistemare, almeno.” e con un vestis molto accurato, trasformò i suoi Jeans in una gonnella nera che arrivava fino al ginocchio, con dei collant a coprire le gambe e il maglione diventò una camicetta bianca. Niente di speciale ma pur sempre elegante.
Si truccò leggermente e finalmente fu pronta per uscire. E per capire che intenzioni aveva la cara libraia.Aidan Hargraves".Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei"Dioptase, 17 anni"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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Aaron Barnes ~ MedimagoAveva imparato a vestirsi bene per andare dalla sua amica, ma non sempre gli riusciva, e di conseguenza, quel giorno, aveva delle scarpette da ginnastica, una tuta nera ed una felpa dello stesso colore, occhiali da sole ed occhiaie che davano quel senso di stanchezza che era tra il sexy e il blea! Ecco, Aaron ultimamente - un ultimamente che durava veramente da un sacco di tempo! - era sempre un pò di fretta, ma quel giorno aveva tutta l'intenzione di passare del tempo con la sua nuova amica. Doveva ammettere che la sua energia, passione, poca modestia e chi più ne ha più ne metta lo facevano sentire bene e di conseguenza ne aveva bisogno. Si, aveva tutta l'intenzione di andare da lei e chiederle delle coe, raccontarne delle altre e sapere come se la cavava. Sempre bene, ovviamente. Doveva anche ammettere che da quando gestiva lei quel posto, vedeva molti più ragazzi entrare, studiare al suo interno ed interessarsi ad una biblioteca che comunque era li da secoli, certo, ma erano anche secoli in cui si leggeva molto ed invece adesso erano anni che i libri e la cultura era passata di moda. Era andata a prendere dei biscottini tipici inglesi e le aveva anche portato una nuova tisana particolare così da port fare merenda insieme. Quando entrò e la vide dietro la cassa indaffarata con un'altra persona, attese semplicemente il suo turno e prima di mostrare il suo volto, davanti allo stesso, mise il pacco di biscotti e la tisana. Prima che mi dici che sono vestito malissimo, ti dico che ti ho portato la merenda! Potrebbe essere un buon compromesso per farmi rimanere in tuta? Disse poi allegro e mostrando i suoi occhi ghiaccio ed estremamente stanchi. Sperava che l'amica fosse stata magnanime e non avesse utilizzato un vestis per renderlo più presentabile. Aveva bisogno di estrema comodità in quel momento, anche perchè era andato li per cercare dei libri e dei consigli. Attese una risposta e sorrise con quel sorrisetto da marpione Barnes al quale nessuno poteva davvero resistere! cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
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Ehilà
Vi offro la mia dispotica e un po' antipatica Amelia -
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Blake Barnes ~ Black OpalCerto Blake era sempre stato uno stronzo, forse con quella ragazzina si era impegnato ancora di più, ma non voleva che morisse, anzi! Tutto il contrario! Gli aveva detto quelle cose perchè voleva che lei reagisse e che cambiasse la sua vita come doveva e come voleva. Era forte e sperava davvero che quel coltellino, gli sarebbe stato restituito tirandoglielo dietro, quasi come sfida. Invece non era successo e visto che per Blake la cosa si era aperta e chiusa in quel momento stesso, non aveva di certo ripensato a cosa poteva aver scaturtio davvero quella sua reazione in quella ragazzina. Si morse il labbro e scosse il capo. No... non dirlo neanche per scherzo! Disse sospirando e stringendola ancora tra le sue braccia. Doveva portarla fuori di li ed anche in breve tempo. Ma aveva i suoi amici in sala e non poteva di certo sparire come se niente fosse. Il coltellino se lo mise in tasca. Prese il telefono e mandò un messaggio con scritto:"biondina in bagno niente male, ci vediamo domani!" Era il modo più facile per non farsi fare domande e sganciarsi dalla sua compagnia. Infatti dopo pochissimo risposero con vari cuori e alzate di pollici e con un "sempre il solito fortunato" e Blake, riuscì in qualche modo a smaterializzarsi in un posto molto più consono e che conosceva perfettamente: la stanza della sua cameretta della sua casa in campagna. Erano da soli. Maris... Non puoi fare queste cose, prima mi baci, poi vomiti, poi mi dici che sono il tuo primo bacio, poi mi insulti, poi mi dai un cazzotto e poi ancora decidi di levarti la vita con un mio oggetto. Non esiste! Ma il suo tono di voce era quasi dolce, gentile e nel frattempo gli stava accarezzando i capelli mentre la metteva sotto le coperte. Che ragazzina assurda.
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.17 ANNI ✕ AMETRIN ✕ FIDANZATA ✕ MEZZOSANGUE ✕ RICCA“C’è un prato di papaveri che ti somiglia e racconta di teLOUISE DE MARISAveva sentito passi pesanti percorrere le mattonelle del pavimento fino alla porta d'ingresso del bagno, la quale fu prontamente spalancata. Sembrava fosse un uomo, intuizione dedotta dal rumore felpato delle scarpe che battevano il parquet. Non aveva la forza di muoversi: era ancora abbastanza cosciente quando una voce conosciuta urtò contro i suoi timpani ipersensibili. Non aveva davvero voglia di esser trovata: desiderava soltanto morire in pace e raggiungere i suoi genitori, forse. Non sapeva davvero se credere in una vita ultraterrena, ma, a volte, si convinceva che, se esisteva la magia, doveva per forza esistere qualcosa dopo la morte. E non aveva paura di morire, anzi, ne aveva più di vivere.
Quando la sua mente collegò la voce alla persona che la possedeva e la pronunciava, riuscì solo a sussurrare un difficile - No... -. Non voleva che la guarisse. Perché cazzo si doveva sempre mettere di mezzo? Gliel'aveva dato lui quel coltellino, no? E ora voleva salvarla? Ma non gliel'aveva intimato lui di tagliarsi? E lei aveva colto al volo quell'occasione visto che non poteva andare peggio.
La gola le si strinse, bruciante, mentre un groppo le si formava al centro e gli occhi si lasciavano sfuggire alcune lacrime di pura disperazione, non di dolore.
- Ti- - prese un respiro profondo. Faticava a parlare. - Ti prego... lasciami andare... -
Avrebbe voluto riaprire le ferite da cui non scorreva più copiosamente sangue, ma le braccia e il suo corpo avevano deciso di non collaborare e di rimanere inerti e immobili.
Strinse gli occhi, per cercare di controllarli, ma non ci riuscì.
Sentì essere tirata su dalle forti braccia del ragazzo. Non si rese conto della scia rossastra che si era formata sul candore delle mattonelle, comema del coltellino in bella vista e del foglio spiegazzato scivolato via dal suo grembo.✕ schema role by psiche -
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Blake Barnes ~ Black OpalUna serata a Londra con dei suoi vecchi amici babbani era la cosa che gli serviva di più. Blake era un tipo socivole ogni volta che gli andava ed era una di quelle persone che amava essere al centro dell'attenzione per tutto, quindi quando succedeva non poteva che esserne felice. Era felice del fatto che quei ragazzi adoravano averlo intorno, era felice del fatto che alla fine veniva sempre chiamato in causa e senza di lui non si organizzava quasi niente. La cosa veramente che gli faceva piacere, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era che alla fine si sentiva sempre amato come se fosse un piccolo principe a corte. Sapeva di avere un carattere difficile, ma chi sapeva essere aperto a tutto, sapeva anche che Blake una volta che si affezionava diventava veramente un cucciolo di panda. Era una persona carismatica, un leader di natura e non poteva far ammeno che rimarcare quella che era la sua vera caratteristica: l'egocentrismo. Sapeva starci bene al centro dell'attenzione, forse era la cosa che gli usciva meglio. Quella sera aveva detto a Lilith che sarebbe uscito con degli amici, che non doveva preoccuparsi e che poteva tranquillamente ad andare a letto perchè sicuramente avrebbe fatto tardi. Aveva deciso che il loro rapporto non doveva essere un impedimento perchè se lui si sentiva in gabbia, allora lui si sarebbe sentito male ed avrebbe fatto delle cose di cui si, forse, si sarebbe pentito o forse no. Era in un bar di Londra frequentato spesso da Jack, uno dei suoi amici, erano al tavolo e stavano semplicemente bevendo. Non si rese conto che Louise era entrata. Dopo l'ultima volta che si erano parlati Blake ci aveva seriamente messo una pietra sopra. Si era permessa di rigirarsi la frittata come una stupida bambina di 10 anni, vittima ed anche senza palle e lui non riusciva a non essere stronzo. Aveva deciso di non essergli amica ed allora la via era sicuramente breve dall'essere assolutamente ignorata. Offro io il prossimo giro! Ma adesso dopo tutta questa birra devo andare in bagno! Disse ridendo ad una battuta di un suo amico prima di alzarsi ed andare al bancone per chiedere informazioni di dove andare in bagno e pagare il conto comunque fino a quel momento. Non avrebbe fatto cacciare neanche un soldo a delle persone a cui voleva bene, quello era certo. E quella compagnia era l'unica che si incazzava seriamente quando si comportava da riccone qual'era ma Blake era così e delle volte era impossibile dirgli di no. Gli venne indicato il bagno, entrò, fece i suoi bisogni, uscendo, e lavandosi le mani, vide un piccolo spiraglio di luce all'interno del bagno delle donne e piano piano qualcuno che si accasciava. Non perse tempo e quando entrò e vide il suo coltellino e quella ragazzina per terra mentre il sangue usciva copioso sgranò gli occhi. Sei proprio una stupida! Si chiuse la porta dietro le spalle, a chiave, prese la bacchetta e un Epismendo disse senza pensarci due volte. Non era proprio bravissimo negli incantesimi curativi, ma il sangue si stava fermando, man mano. Epismendo Lo fece di nuovo e questa volta la riuscita fu migliore. Si morse il labbro e scosse il capo. Si mise dietro di lei prendendola tra le braccia. Si può sapere perchè cerchi di morire così disperatamente?Sussurrò cercando di controllarle i battiti del cuore. Odiava fare quelle cose, di medimago ce ne era uno in casa e non era lui!
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Chloé Tournesol