Votes taken by Regulus Iddler

  1. .
    Regulus Iddler
    Silente, ascoltatore delle mie pene, il vampiro si fece carico del mio sfogo: ascoltò tutto il mio dire, il mio desio di carneficina, in religioso mutismo, appoggiandosi al muro e rimuginando sulle mie parole, come stesse valutando qualcosa nel mio discorso. Neppure a quella mia tetra risata, carica di stress e follia, egli si smosse, anzi, rimase calmo ed impettito, metabolizzando tutto ciò che gli avevo rivelato... prima di lanciarsi egli stesso in un'arringa sulla nostra situazione: come me, il vampiro concordò su quanto avevo espresso; tanto lui quanto il Corvo erano necessiti di sangue, entrambi viaggiatori delle tenebre, e mietitori delle vite altrui, spezzate dal loro bisogno di morte, ed entrambi soli in quel loro agire.
    Ciò che mi propose, in quel buio vicolo di Whitechapel, oh, mi colpì: Un'alleanza per portare avanti i nostri reciproci bisogni? E' questo che proponi? Domandai, sinceramente curioso. Da quando avevo eliminato i miei genitori, dal momento in cui il Marchio Nero era stato scagliato nel cielo la prima volta dopo la caduta di Voldemort, io aveo sempre lavorato da solo: le mie mani si erano sempre macchiate del caldo sangue delle vittime solo per mano mia, unicamente per mezzo del mio catalizzatore, e mai complice s'era fatto avanti per darmi sostegno nella mia crociata, e nella diretta sfida agli Auror tramite i miei indovinelli. Eppur quel vampiro lo faceva, si sentiva affine all'uomo patetico e inconcludente che aveva dinnanzi, e, al contrario di me, non si piangeva addosso, già in cerca della prossima anima da mietere in nome dell'egoismo e delle proprie pulsioni.
    Un sorriso, sincero per quanto crudele, mi si stampò sulle labbra, mentre le iridi smeraldine che portavo scintillarono nel buio di quel vicolo, Invero, questa unione potrebbe essere proficua per entrambi, sentenziai, offrendogli una mano, una stretta per sugellare quell'accordo, Non vedo perché rifiutare, a patto che la tua sete non si sfoghi sul sottoscritto, continuai quindi.
    Avesse accettato quel patto, stringendomi la mano, avrei quindi ripreso: Purtroppo no, al momento non v'è ancora una vittima designata, non che in codesto loco sia poi così difficoltoso trovarne: le meretrici, nell'epoca vittoriana come ora, pullulano in queste strade, ed al pari dello Squartatore, non ci dovremmo aver problemi a ghermire qualcuna d'esse per appagare i nostri istinti, sentenziai.
    Quell'alleanza sarebbe potuta rivelarsi decisamente interessante, non lo potevo negare.

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    Statistiche
    PV: 40/40
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Corvonero
    Abilità:
    CITAZIONE
    Signore dei troll: I troll della foresta non sono tra le creature più facili da controllare, ma col giusto esercizio niente è impossibile. Se Regulus usa Oppugno su un troll, ha la certezza che il suo controllo sulla creatura duri almeno due turni, salvo contro incantesimi di terzi.

    Skill:Arti Mentali I; Magia Nera I
    « If you unveil me, I don't exist. Who am I? A Riddle! »
  2. .
    Regulus Iddler
    Il mio respiro si faceva sempre più pesante, lì appoggiato al muro in preda allo stress: ero stufo, furioso e bramante di morte... volevo, anzi DOVEVO, uccidere qualcuno, sentire il calore del sangue altrui bagnarmi dolcemente la pelle e ridarmi il brivido di vita che mi era mancato da troppo tempo, ma non ne avevo modo. Ero lì, solo come un cane a commiserarmi, patetico come mi vedevano quei bastardi dei miei colleghi a lavoro, un misero uomo senza arte ne parte... incapace di portare avanti i propri obbiettivi.
    E proprio in preda a quegli attimi di follia, in cui la mia lucidità si era fatta trascinare via, non mi accorsi della presenza di un nuovo venuto, la cui vista mi fece inizialmente sorprendere: a sentir la sua voce sobbalzai, allontanandomi di colpo dal muro e facendo due passi indietro, l'espressione visibilmente scossa da quella venuta così improvvisa per me... e che mutò però in istantanea tranquillità quando ricollegai il viso di colui che avevo dinnanzi.
    Il vampiro dell'Acromantula, sentenziai, ammettendo così di aver riconosciuto chi mi stava di fronte... fosse stato qualcun altro a sentir i miei discorsi, beh, avrebbe fatto una brutta fine, anche se neppure lui mi avea udito chiaramente.
    Chiunque? Chiunque...chi, di preciso? Questa era la sua domanda a me rivolta. Sospirai. Una vittima... questo è il chiunque a cui mi riferivo, sentenziai guardandolo dritto negli occhi, certo di potermi esprimere tranquillamente visto con chi stavo parlando. Io e te... siamo simili, se così si può dire, esordii, Entrambi necessitiamo di uccidere, entrambi abbiamo un bisogno fisico di togliere la vita altrui... e se per te è la letterale sete di sangue, per me è un metodo di mantenere la mia sanità, continuai, portando una mano al volto, come a simulare la mia maschera ancora in possesso del ragno.
    Più tempo rimango senza portare avanti i miei atti, più la mia brama di morte cresce... e non posso rischiare di farla esplodere. Il "Corvo", come mi hanno ribattezzato gli Auror, non si può fermare, deve continuare a mietere pur di andare avanti... e non riesce più a stare fermo, ero proprio messo male se iniziavo a riferirmi a me stesso addirittura in terza persona.
    Devo far fuori qualcuno, se non voglio impazzire del tutto, ed ecco che una risata, folle come tutto il mio discorso, mi eruttò dalle labbra, risuonando nel vicolo... mi serviva decisamente una mano, e forse il vampiro lì presente avrebbe potuto darmi ciò che mi serviva pur di riavere la mia sanità mentale.

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    PV: 40/40
    Stato Fisico: Ottimale
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    Casata: Ex-Corvonero
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    Signore dei troll: I troll della foresta non sono tra le creature più facili da controllare, ma col giusto esercizio niente è impossibile. Se Regulus usa Oppugno su un troll, ha la certezza che il suo controllo sulla creatura duri almeno due turni, salvo contro incantesimi di terzi.

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  3. .
    Regulus Iddler
    Stress, nervosismo, ansia... belve fameliche, crudeli ed implacabili, site di nella mente di ogni singolo uomo, creature così subdole e maligne che neppure la mia psiche riusciva a rifuggirne. Non ce la facevo più: due erano gli indizi che avevo lasciato tempo addietro, la lente d'ingrandimento e il rettangolo di quercia, simboli dei quartieri di Little Venice e Honor Oak, ma mio malgrado non ero riuscito ad avvicinarmi a nessuno di essi per potermi sfogare; il lavoro, quei bastardi dei miei superiori, mi riempivano e riempivano di doveri ed oneri, pressanti, incombenti, senza la minima via d'uscita, e così il "Corvo" era dovuto uscire di scena dopo l'uccisione di Callaway. Sentivo l'ira ribollirmi nelle vene, bruciarmi i polmoni mentre le mani prudevano inquiete, vogliose di poter scagliare quanto prima un Avada Kedavra... senza che però ne avessi mai l'occasione.
    Ogni giorno, in quel lurido posto pieno di schifosi burocrati altezzosi, era sempre più pesante ed opprimente, in un circolo vizioso che mi lasciava sempre più distrutto e disfatto, senza energie da poter utilizzare per portare avanti la mia crociata personale. Anche quel dì non era stato diverso: il povero, timido e balbuziente Regulus Iddler si era fatto mettere i piedi in testa ancora una volta, e per catalogare dieci migliaia di nuove profezie aveva finito tre ore più tardi del suo normale turno; il sole, in quelle sei del pomeriggio, era ancora alto nel cielo, abbastanza lontano dal tramonto che avrebbe chiuso la giornata, ed eccomi lì, a spuntare da una delle poche cabine telefoniche rimaste nel quartiere di Whitechapel.
    Quel luogo... mi rilassava: lì, tra le vie ove Jack lo Squartatore avea compiuto i suoi atti, mi sentivo come a casa, sentendomi al pari del killer che tra quelle vie aveva consumato così tante vittime; era terapeutico trovarmi in quelle strade, trai vicoli più oscuri, ove la solitudine poteva lasciarmi alla pace che serviva a calmarmi.
    Maledetti, mi ritrovai a sentenziare, respirando a grandi boccate mentre allentavo la cravatta color giada che mi attanagliava il collo, Mi lasciano a marcire tra montagne di burocrazia, e non riesco a scaricarmi, ad appagare la sete di sangue che mi attanaglia il cervello, mi ritrovai a pensare ad alta voce, Devo... devo uccidere qualcuno. Chiunque... non potei che sentenziare a denti stretti, appoggiandomi al muro del vicolo, rivolto verso di esso ed a pugni chiusi.
    Non potevo andare avanti così: se non avessi appagato quel mio istinto omicida, sarei potuto finir con l'impazzire.
    Non poteva, e non DOVEVA accadere!

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    PV: 40/40
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    Signore dei troll: I troll della foresta non sono tra le creature più facili da controllare, ma col giusto esercizio niente è impossibile. Se Regulus usa Oppugno su un troll, ha la certezza che il suo controllo sulla creatura duri almeno due turni, salvo contro incantesimi di terzi.

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  4. .
    Regulus Iddler
    Non tardò ad arrivare la medimaga assegnatami quella sera, che, competente mi prese con se, presentandosi con il nome di Annie e chiedendomi cosa sentissi, P-purtroppo come dice lei, i-il mio braccio è malandato: qualche... qualche folle ha evocato un Troll nello stadio, e n-nel cercare di fermarlo ho rimediato ferite a-al braccio e sul r-resto del corpo, a-anche se è proprio il braccio o-ove sto soffrendo di più, questo fu ciò che spiegai, mentre andavamo in una sala d'ambulatorio; la presenza del Troll era stata confermata, anche dalle numerose persone a cui la famiglia era stata divisa per mano di quella creatura, ed un fallimentare tentativo di fermare l'avanzata della bestia era di certo un'ottima scusa per il braccio letteralmente a pezzi... per il resto mi sarei inventato altro, nel caso avesse chiesto.
    La lasciai fare, nel momento in cui ella mi analizzò per mezzo di un Visibula Subcorium, e, sinceramente stupito in negativo, la guardai con sguardo sconvolto, nel momento in cui mi comunicò l'esito: U-un omero rotto? Esordii con voce titubante, S-sapevo che i Troll s-sono creature a-ammazzamaghi, ma non pensavo... non pensavo di essere ridotto così m-male, il mio sguardo, sofferente, si incrociò in quello di lei, come supplichevole, C'è... c'è modo in cui possa r-recuperare? E... e q-quanto ci vorrà nel c-caso? Domandai io. L'idea di rimanere bloccato a quel modo per chissà quanto, impossibilitato a portare avanti i miei propositi e i miei sfoghi, era una prospettiva che mi disgustava; non potevo, né volevo, anche solo pensare che la mia valvola di sfogo venisse bloccata a quel modo... dovevo riprendermi il prima possibile, non ce l'avrei fatta senza quel mio sadico passatempo che mi manteneva la mente lucida.

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  5. .
    Regulus Iddler
    I postumi della missione come alleato dell'Acromantula Scarlatta si facevano sentire: lì, in quella che era stata la distruzione della Coppa del Mondo di Quidditch, l'odioso Callaway era passato a miglior vita, ma non senza lottare, purtroppo; ero stato colpito più e più volte da quel dannato, ferito multiple volte per causa delle ferite che io aveo lasciato nel cuore del fu Auror. La scoperta della mia affiliazione a coloro che egli da sempre combatteva lo ferì nel profondo, gli lasciò un tale amaro in quella sua lurida bocca ricolma di stronzate, che non esitò a scagliarmi contro tutto il suo risentimento ed il suo rancore, riducendomi ad un'ombra di me stesso: acciaccato, ferito, zoppicante, tutto ciò ero, ridotto ad una condizione patetica ed umiliante, e che mi portò, in quella stessa serata, a smaterializzarmi al San Mungo, così da farmi curare. La notizia di ciò che era accaduto alla Coppa del Mondo si era sparsa velocemente, e, come me, numerosi altri si ritrovavano lì a seguito di quei nefasti eventi: non potei che sorridere, nel vedere i volti stravolti dal terrore di diversi superstiti, le lacrime dei marmocchi in preda alla disperazione per la perdita dei propri genitori a causa del Troll da me evocato, lo sconforto dei presenti, traumatizzati dall'accaduto e che difficilmente si sarebbero ripresi; tutto ciò, oltre alla consapevolezza che, ancora una volta, uno dei miei enigmi era lì a confondere gli Auror, mi diede rinnovata sicurezza, per quanto però, in quel frangente non lo potei mostrare.
    In quella tarda notte, immediatamente successiva all'accaduto nello stadio, non v'era il Corvo, bensì il povero e timido Regulus Iddler, l'omuncolo bistrattato da tutti, e vittima, in quel frangente, degli eventi mentre si trovava a lavoro... E'... è a-arrivato il me...medimago a cui sono s-stato assegnato? Mi ritrovai indi a chiedere all'addetta alla reception, tono sottomesso e sguardo che mostrava una tristezza tanto falsa quanto eccelsamente recitata.
    Nessuno, sano di mente, avrebbe mai potuto sospettare che un insulso ometto come ero io di giorno, di notte potesse far ciò che mi dilettavo a portar avanti... anche se un certo Ragno invece lo sapeva sin troppo bene, ed ancora mi teneva in scacco avendomi sottratto ciò che era mio.
    Verrà prima o poi il nostro incontro... verrà, mi ritrovai indi a pensar, ancora attendendo replica dall'addetta lì presente.

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    Edited by Giadì - 25/9/2021, 21:47
  6. .
    Regulus Iddler
    Maledetto bastardo, mi ritrovai a sentenziare a denti stretti, non appena quello mi chiuse il telefono in faccia: la mia chiamata, purtroppo, non era servita poi a molto, visto che quel dannato aveva rifiutato di darmi la sua posizione... ma non tutto era fondamentalmente perduto. Sospirai, mettendo via il magifonino, e, rivolgendomi ai miei compagni di quella sera, ecco che presi parola: Non mi ha comuncato la sua posizione, purtroppo, ma si è lasciato scappare un particolare che potrebbe aiutarci: dalla sua posizione è riuscito a vedermi ed a riconoscermi. Visto ciò, le opzioni che ci si pongono dinnanzi sono due: o si trova in una zona abbastanza vicina da dargli visibilità su questa zona, o si trova ove, con un binocolo, possa avermi individuato senza ostruzioni di sorta, e ciò direi che restringe il cerchio delle sue possibili postazioni, conclusi.
    Nel momento in cui, un ennesimo dei nostri, decise di rischiare, scippando un omone, decisi di ignorare la cosa, lasciando piuttosto fare ad Alyce per sistemare la questione, e puntando invece la mia attenzione sul vampiro chegià a Villa Mor aveva dimostrato le sue capacità; Concordo, esordii alle parole del vampiro, E' sicuramente cosciente della Spada di Damocle che pende sul suo capo, o mi avrebbe rivelato la sua posizione, è sin troppo cauto, dissi, Però, il rispondere alla mia chiamata potrebbe essere stato un grave errore, ripresi il telefono, avvicinandomi indi a Spike, nel cercar col suo corpo una copertura, Se può vederci, ciò che sto per fare è meglio non giunga ai suoi occhi, sentenziai, per poi estrarre la bacchetta, e, usando Spike come paravento, avrei puntato il catalizzatore sul telefono, lanciando indi un Favellio Objectum, Favellio Objectum, Favellio Obkectum, sul telefono, cercando di incantarlo così che potesse parlare. Fossi riuscito in ciò, ed indi il mio magifonino fosse divenuto parzialmente senziente, ecco che avrei posto il quesito: L'ultima chiamata fatta con te è stata fatta ad una presenza qui nello stadio; conoscendo tu di certo il segnale tra te e l'altro telefono, sai indicarmi ove è colui che ha risposto alla mia chiamata? Non mi restava che attender replica.

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    Statistiche
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Corvonero
    Abilità: //
    Skill:Arti Mentali I; Magia Nera I

    Incantesimi Utilizzati:
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Vocalizzazione Inanimata
    Classe: Percezione
    Formula: Favellio objectum
    Movimento: La bacchetta tocca per un istante l’oggetto mentre il mago scandisce la formula tre volte. Alla terza volta un abbozzo di bocca appare sull’oggetto.
    Effetto: Permette ad un qualsiasi oggetto o superficie solida di rispondere a semplici domande relative a ciò che può aver visto o sentito. Va considerato che l’oggetto risponderà basandosi anche sul suo Umore o Carattere, ma non mentirà di proposito, quanto magari potrebbe dare una sua personale visione. La durata varia in base a come il mago chiederà le cose, se tutte le domande in un turno o una a turno.
    Note: più la domanda sarà precisa e circostanziata, più l’oggetto risponderà in modo preciso.
    Con Intuito < 15 il mago può porre una domanda ad un oggetto non magico sul periodo temporale non più vecchio di una settimana
    Con Intuito > 20 il mago può porre due domande ad un oggetto non magico, una ad uno magico sul periodo temporale non più vecchio di un mese
    Con Intuito > 25 il mago può porre tre domande ad un oggetto non magico, due ad uno magico sul periodo temporale non più vecchio di un anno
    Con Intuito > 50 il mago può far fino a tre domande che, bene o male, possono interessare qualsiasi punto dell'arco vitale dell'oggetto, magico o meno.
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    Azione 1: Tentativo di Favellio Objectum e domanda eventuale al telefono
    Azione 2: //
    Equipaggiamento: 1 pozione cura ferite

    Statistiche:
    Coraggio: 30

    Empatia: 30

    Intelligenza: 30

    Resistenza: 21

    Tecnica: 20

    Intuito: 20

    Destrezza: 21

    Carisma: 30
  7. .
    Regulus Iddler
    Come Mr. Cassetti nel caso dell'Orient Express, un altro folle decreta la propria esecuzione, questo il pensiero che pervenne nelle mie sinapsi, nel momento in cui, a seguito delle azioni di Callaway, fui reclutato per il suo omicidio alla coppa del mondo di Quidditch. L'Acromantula era stata messa in ridicolo, screditata da quell'omuncolo a me noto, ed ora, per quanto non avessi gradito il comportamento di coloro che mi avean sostanzialmente ricattato, decisi di accettare: non mi era mai stato simpatico quell'uomo, sempre troppo altezzoso, sicuro di se... un lurido Auror pomposo che mi dava solamente il voltastomaco, la sua morte, invero, sarebbe stata più un piacere che un dovere, per me.
    E così, in mezzo ai buzzurri del loco, mi insinuai: mi era stato fornito un biglietto per quell'evento, e, sinceramente, non volevo causar scompiglio nell'entrare... era troppo presto, almeno. Vestito con un abbigliamento tipico per me, composto da una semplice camicia nera, seguita da pantaloni a sigaretta e stivali del medesimo colore, avrei fatto la fila, privo della mia maschera, ancora in possesso dell'Acromantula Scarlatta: il mio invito, invero, era stato accettato ai tempi dell'intrusione a casa di Mor, ci si era accordati, eppure nel momento dell'incontro, nulla, la Testa del Ragno non si era fatta viva, lasciandomi ad attendere come una lucciola incantata dalla luce di una lampada; era stato un affronto, quello, anche se non irrimediabile, e contavo, quella sera, di potermi mostrare degno di quel randevous, di cui forse non ero stato reputato meritevole ai tempi. Un'occasione, quella, di riscatto agli occhi del Ragno, una volta che fossi entrato esibendo il mio biglietto ed i documenti, per poi ricevere il messaggio da parte di Ensor, Si va in scena, pensai quindi, muovendomi per ricongiungermi, tra la folla, con coloro che mi erano già familiari. Giunto da loro, ecco che avrei salutato con un cenno coloro a me noti, per poi udire il piano di Ensor, al quale, schiarendomi la voce con un Hem hem, mi ritrovai a dissentire: Se permettete, io avrei un metodo più veloce per arrivare al nostro bersaglio, avrei sentenziato, estraendo il mio magifonino, Io e Mr. Callaway siamo colleghi, al Ministero, più di una volta abbiamo collaborato, ed ho il suo numero in rubrica: sfruttando la scusa del lavoro, dovrei esser capace di scoprire ove si trova... e di certo, conoscendo il mio atteggiamento solitamente sottomesso, non sospetterà di nulla, mi sarei ritrovato a dire, e così, non avessi avuto impedimenti, avrei, composto il suo numero, Lasciate pure a me, avrei sentenziato, dando poi inizio alla chiamata.
    Avrei portato il telefono all'orecchio, e, se il bersaglio avesse risposto, ecco che il mite ed insicuro Regulus avrebbe fatto la sua comparsa dinnanzi al gruppo dell'Acromantula: B-buonasera Mr. C-callaway, s-sono Regulus Iddler, avrei esordito, con il mio tono solitamente insicuro, L-la chiamo d-dagli spalti della C-coppa del Mondo d-di Quidditch: s-sono stato chiamato per l-lavoro qui, d-delle indagini statistiche, e... e mi è stato detto che, n-nel caso ne avessi la n-necessità, m-mi sarei potuto rivolgere a lei, sempre c-che non sia un d-disturbo ovviamente, avrei continuato, M-mi saprebbe d-dire da d-dove osserverà la p-partita, così che non mi d-debba venire a cercare nel caso io a-abbia bisogno? E da lì avrei atteso replica, così da sapere dove avremmo dovuto colpire.
    Si poteva dire che, in quel momento, ero un vero e proprio lupo travestito da agnello.

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    Statistiche
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Corvonero
    Abilità: //
    Skill:Arti Mentali I; Magia Nera I
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    Azione 1: Tentativo di riunirsi con il gruppo dell'Acromantula
    Azione 2: Chiamata a Callaway per scoprirne la posizione
    Equipaggiamento: 1 pozione cura ferite

    Statistiche:
    Coraggio: 30

    Empatia: 30

    Intelligenza: 30

    Resistenza: 21

    Tecnica: 20

    Intuito: 20

    Destrezza: 21

    Carisma: 30
  8. .
    Regulus Iddler
    Esser invero sotto scacco dell'Acromantula non era poi una cotal tragica circostanza: non potevo negar d'esser nel lor giogo, la mia identità a loro nota, oltre la maschera che, tra le forze dell'ordine, mi donava la nomea di Corvo, da me disprezzata. Ero sotto scacco, tanto vicino al baratro, quanto però capace di non cadervi: non mi interessava il loro ricatto, non lo vedevo come tale, ma anzi, era, quella, solo una garanzia, una garanzia del fatto che, sotto la protezione del ragno avrei potuto svolgere ciò che amavo con ancor più libertà; sinché la mia necessità di sfogo, sotto forma di istinto omicida, non fosse stata bloccata da costoro, non avrei avuto il minimo problema nel servire le loro ambizioni... i nostri obbiettivi coincidevano dopotutto, per qual motivo avrei dovuto negargli, e negarmi, la possibilità di mieter vittime nel loro nome?
    E così, una sera, ecco che il ragno diede la possibilità di esprimersi a quest'umile Enigmista: un gufo bussò alla mia porta, lasciandomi una missiva ricolma di enigmi e rebus, firmata nel medesimo metodo del messaggio del mio salvatore in quella notte a Knightsbridge... non mi fu troppo complesso legger tra le righe di quel messaggio, e presto venne svelato l'arcano dietro a quella sfilza di enigmi posti dinnanzi ai miei occhi. Il più noto imprenditore di Diagon Alley, Alaric Jeremy Mor, era ormai un condannato a morte, ed io ero stato incaricato, assieme ad altri, di scortarlo verso il luogo della sua esecuzione. Non potei nascondere, tra le soffocanti mura della mia abitazione familiare, il ghigno depravato che mi si stampò sulle labbra, al pensiero di quell'uomo, conosciuto per la sua ricchezza, morente in un bagno di sangue, ferito in ogni dove e supplicante d'una morte rapida ed indolore... oh, quanto avrei voluto che quella fantasia fosse divenuta presto una realtà!
    Ammantato di cinereo, tra le buie strade della città, mi mossi con il consueto abbigliamento che portavo nelle notti in cui il Marchio Nero si alzava nel cielo: il mio corpo, da capo a piedi, era celato da un lungo mantello nero, dal quale però, al contrario del solito, il viso, ormai scoperto in quanto privo della mia maschera peculiare, era ben visibile al di sotto della luce lunare; mi nascosi di più il viso nel cappuccio, avvicinandolo con le mani ricoperte del sanguigno dei miei guanti, quando, nei pressi di una quercia vicina all'abitazione dell'obbiettivo di quella sera, trovai un aiuto che mi era stato indicato nella missiva: una sfera, piccola e di vetro, che avrebbe permesso per cinque minuti di orologio l'utilizzo della magia nera in totale libertà, Vogliono proprio che io mi diverta in questa bella serata, mi ritrovai indi a pensare, prendendo con me l'artefatto, per poi dirigermi, infine, al punto di incontro.
    D'ogni esser vivente, signora e padrona, chiunque in se accoglie, mentre l'esistenza ci abbandona. Chi è? Domandai ai tre miei colleghi in quella fredda serata, quando giunsi dinnanzi al cancello della villa di Mor, ove coloro che mi avrebbero assistito in quell'atto di predazione nei confronti del bersaglio si erano riuniti. Oltre alla dolce fanciulla dalla chioma infuocata, come Alton e Spike si presentaron gli altri due, quest'ultimo in particolare asserendo di come il nostro bersaglio sarebbe dovuto esser trasportato vivo sino alla "Bocca di Sangue"... un cipiglio si stagliò sul mio volto, nel saper ciò, nello scoprire di non poter deliziarmi nel suo decesso, ma quantomeno chiunque altro ci si fosse trovato dinnanzi avrebbe potuto subir una morte il più cruento e crudele possibile, Bene, buono a sapersi, sentenziai, Ossequi miei compagni, esordii con un inchino, Chiamatemi pure "Riddler", in questa serata ove impersoneremo il Mietitore, mi rialzai, udendo quindi ciò che Spike avea ancor da dire.
    Solitamente non sarei per il "divide et impera", ma in cotal situazione sono concorde: dividerci è la scelta più consona, potendo noi agir da più fronti avremo più opportunità, conclusi quindi io, ed ecco che, come da programma, ci dividemmo: chi sol superando il cancello, chi dal retro e chi dal tetto, il nostro assalto ebbe inizio.
    Dal cancello, avrei notato, in lontananza, come una delle finestre al secondo piano dell'abitazione fosse socchiusa, quasi un invito per chi da lì avesse voluto acceder alla villa, Interessante, indubbio, ma meglio andar cauti, pensai quindi prima di agire: da ove mi trovavo, avrei osservato meglio il palazzo, nei pressi di tal finestra, cercando con lo sguardo un qualche appiglio, una tettoia, qualsiasi punto saldo nelle vicinanze di quell'ingresso da cui avrei potuto aver una buona visuale della finestra, e, lo avessi trovato, ecco che mi sarei smaterializzato per giungervi; se ciò fosse riuscito, avrei dato uno sguardo all'ingresso da me deciso, cercando di scovarvi eventuali allarmi posti a difesa di tal accesso alla casa, e, solo non ne avessi trovati, sarei indi passato ad affacciarmi alla stessa, con discrezione così da evitar che chi fosse stato eventualmente all'interno avesse potuto vedermi, ed avrei quindi iniziato ad analizzare la stanza che mi sarei trovato dinnanzi, così da formulare un piano d'azione.
    Se tale appiglio non vi fosse invece stato, lo avrei creato io: puntando la bacchetta, dalla mia posizione, in direzione del lato destro della finestra, avrei eseguito un movimento circolare del catalizzatore, Circularis, avrei indi sentenziato, generando due piattaforme circolari d'aria solidificata, sottili ma abbastanza resistenti da potermi reggere e sostenere, entrambe all'altezza del davanzale della finestra, una direttamente al di sotto di essa e una direttamente adiacente alla sua destra, e così mi sarei poi smaterializzato lì, procedendo nella medesima ispezione di quell'accesso.
    In ogni caso, mi ero completamente trattenuto dal rivelare ai miei compagni della sfera, Qual divertimento vi sarebbe, nel render subito le cose facili a tutti noi? Un Enigma è più soddisfacente se risolto con difficoltà, sarebbe crudele privar gli altri del brivido della sfida, mi ritrovai indi a pensare.


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    PV: 40/40
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    Skill:Arti Mentali I; Magia Nera I

    Incantesimi Utilizzati:
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo dell'Evocazione di Supporto
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Circularis
    Movimento: tracciare con il catalizzatore una circonferenza, puntando la zona in cui si vogliono fare apparire le piattaforme.
    Effetto: fa apparire delle piattaforme magiche di forma rotonda.
    Note: con Tecnica > 15 fa apparire piattaforme di forma diversa; con Tecnica >25 è possibile decidere il materiale. Con Intelligenza >25 è possibile evocare piattaforme levitanti.

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    Regulus Iddler
    Strinsi i denti ed soffocai in gola le ingiurie che avrei volentieri lanciato contro il mio opponente, nel momento in cui l'arbusto alle mie spalle, da lui animato, mi stritolò le braccia; ricacciai la sofferenza nell'antro più profondo del mio animo, non volendo neppure osare a mostrarla al mio nemico, tanto sarebbe stato disonorevole, e così, riuscii, per mia fortuna, a smaterializzarmi prima che quel maledetto albero mi rompesse gli arti. Mi ritrovai, successivamente ad un Anthos lanciato con successo, a boccheggiare per l'aria, costretto, seppur di poco, a sollevar la maschera che mi copriva il volto, rivelando così al mio nemico unicamente la mia bocca, da cui un veloce respiro generò una tenue nuvoletta di condensa, il tutto mentre con il braccio libero dalla maschera mi tenevo la spalla opposta, dolorante.
    Non nego... non nego che siete abile, sentenziai, rimettendomi la maschera completamente sul viso, Una mossa da maestro usar l'ambiente in cotal modo contro di me, ma non per questo desidero arrendermi, una risata, folle iniziò lieve dalle mie labbra, a mano a mano sempre più alta mentre, soffocando il dolore al braccio sinistro, portavo questi alla maschera, Ed è proprio per questo, che ora iniziano i veri giochi, basta trattenerci... come una coppia di sposi, rimaniamo faccia a faccia, FINCHE' LA TUA MORTE NON CI SEPARI! E con quelle parole, avrei puntato nuovamente la bacchetta sul mio avversario compiendo quindi due cerchi in aria, ed una stoccata, MEDUVLIUM! Avrei gridato quindi, spingendo ancor più in avanti il braccio che stringeva la bacchetta, mentre l'Anatema Affogante si palesava.
    Dal mio catalizzatore si sarebbero generate tre coppie di bolle d'acqua, dalla forma simile a quella di meduse, che si sarebbero dirette a gruppi di due in direzione del mio avversario, due compiendo un movimento ad arco alla sua sinistra, due alla sua destra, ed infine le ultime, una che si sarebbe mossa dritta per dritta, e l'altra compiendo un ennesimo arco stavolta al di sopra del mio opponente, un attacco praticamente da ogni fronte, un incanto oscuro che per la sua versatilità non sarebbe stato facile da contrastare.
    A seguito del lancio però, non avrei potuto che portar il braccio sinistro alla spalla destra, boccheggiando nuovamente e mordendomi il labbro, a causa del dolore che quel movimento esagerato di bacchetta mi avrebbe provocato, Forse... forse mi sono fatto prendere alquanto la mano da codesto scontro, mi sarei quindi ritrovato a pensare.

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    Statistiche
    PV: 18/40
    Stato Fisico: Ferito da stritolamento alle braccia
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Corvonero
    Abilità: //
    Skill:???
    Incantesimi usati:
    CITAZIONE
    Nome: Anatema Affogante
    Classe: Elementale Oscuro
    Formula: Meduvlium
    Movimento: Tracciare due cerchi l'uno vicino all'altro e poi compiere una stoccata
    Effetto: genera delle bolle d’acqua simili a meduse fluttuanti, estremante aggressive, che puntano qualsiasi bersaglio vivente. Le meduse confluiscono sui bersagli e si assemblano in bolle che portano ad affogamento. In caso le meduse siano molte, è possibile che inglobino l’intero bersaglio. L’acqua è ha una consistenza gelatinosa e tappa completamente le vie aeree, al punto che, anche se scoppiate, è necessario eseguire Anapneo per non far morire soffocato il bersaglio.
    Note: le bolle attaccano tutti gli esseri viventi presenti nel raggio di qualche metro tranne il creatore purché la sua Empatia di base (senza bonus e malus: da scheda) sia pari o superiore a 27.
    Il numero di bolle generate è pari a Intelligenza/5. Ogni bolla è dotata di 6pv e se si uniscono i punti vita si sommano e si deve aggiungere 2 punti per ogni medusa confluita (ergo 8 a medusa). Azzerati i punti vita, esse esplodono.
    Le meduse sono ingannabili, manipolabili con la magia, ma non è possibile placarle. Portano all’asfissia in tre turni: al secondo turno si perdono i sensi, al terzo si muore. Quando anche solo una medusa colpisce un soggetto al volto, questi non può parlare o seguire incanti verbali.
    Le meduse avvolgono ed impossibilitano il bersaglio a qualsiasi azione quando i PV della bolla assemblatasi sono superiori alla Resistenza del bersaglio.

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  10. .
    Regulus Iddler
    Non riuscii, ahimé colto di sorpresa dal mio opponente, a bloccare completamente il suo Stupeficium, che, sfruttando quella mia mancanza, mi aveva preso in parte superando la mia barriera, ed andando così di conseguenza a colpirmi ed a spingermi contro un albero. Strinsi i denti a quell'avvenimento, e lanciai così un Incarceramus, che al pari dell'incanto avversario trapassò in parte le sue difese, cingendosi attorno a lui seppur non nel modo sperato, tanto che sarebbe stata più una blanda distrazione, ma nonostante ciò, un punto a mio favore; facendomi il verso poi, il mio avversario mi replicò per indovinelli: colui che non si professava come Auror mi pose un quesito semplice, la cui risposta giaceva alle mie spalle, e subito fece si di far muovere la pianta in modo da bloccarmi, per rendermi pan per focaccia, Non sarà così facile, pensai io, prima di mettermi in moto. Non appena udito il suo incanto atto a muover la pianta alle mie spalle, avrei fatto sì di smaterializzarmi, tentando così, con quella magia, di spostarmi quantomeno ad una decina di metri alla mia destra, nel bel mezzo di quel parco ove altri arbusti mi sarebbero stati a distanza e così inutilizzabili dal mio nemico per ripetere quello stunt; vi fossi riuscito, schivando così nell'eventualità anche l'ennesimo Stupeficium lanciato in direzione dell'albero che avrebbe dovuto bloccarmi, avrei preso parola: Il Corvo? Così mi chiamate quindi? Un nome che mi si addice poco devo dire, avrei sentenziato, Visto il mio modus operandi, preferirei vi riferiste a me come Enigmista, o Riddler se preferite, lo trovo indubbiamente più consono, avrei continuato, eseguendo indi con la bacchetta un cerchio in senso antiorario, per poi lanciare una stoccata ai piedi del mio opponente, Mi proteggete, mi curate, ma me divenite quando oltre passate, chi sono? Avrei domandato con un ennesimo indovinello, rispondendogli così per le rime, La terra, è questa la risposta, e vi ci troverete a tu per tu ben presto: Anthos! Avrei quindi detto, dando così il via ad un nuovo incanto.
    Partendo dalla posizione del mio nemico come epicentro, attorno a lui in un'area del diametro di tre metri si sarebbe formato un campo di gravita abbastanza forte da impedire una qualsiasi resistenza fisica, e, potenzialmente efficace quanto sarebbe bastato per bloccare al suolo quel maledetto e darmi così modo di agire ancora e fargli del male. Si era messo a sfidarmi, e, per quanto non disdegnassi di trovarmi dinnanzi un degno avversario, gli avrei fatto capire cosa succedeva a mettersi contro di me.

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    Statistiche
    Stato Fisico: PV 32/40
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Corvonero
    Abilità: //
    Skill:???
    Incantesimi usati:
    CITAZIONE
    Nome: Fattura schiacciante
    Classe: Fattura Minore
    Formula: Anthos
    Movimento: Un cerchio in senso orario e stoccata verso il terreno.
    Effetto: La zona colpita diventa il centro di un cerchio dal diametro di tre metri. Al suo interno la gravità è alterata e chiunque si trovi al suo interno si sentirà schiacciare con forza verso il basso. Nessuno è in grado di opporre resistenza fisica, poiché più la massa è pesante e con più forza l'incantesimo agisce sul corpo.
    Note: Per annullare gli effetti dell'incantesimo basta un semplice Finite Incantatem, tuttavia per eseguirlo bisogna effettuare un tiro salvezza sulla resistenza del bersaglio. Per superare la prova dovrà ottenere almeno 15 su un D20 e al risultato aggiungerà +1 ogni 6 punti in resistenza.

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  11. .
    Regulus Iddler
    Pioggia, tuoni e lampi, ciò ammantava il quartiere di Knightbridge tal sera, un palcoscenico sublime per il prossimo spettacolo che avrei messo in atto; due mesi eran ormai passati dall'ultimo omicidio per mia mano, due mesi in cui mi ero represso, in cui ero stato costretto a stare fermo ed ad accumulare stress su stess, odio su odio, il tutto perché quell'unica testimone, lasciatami sfuggire l'ultima volta, aveva fatto sì di rinforzare la sicurezza da parte degli Auror sia nella Londra magica che in quella babbana. Era eccitante sapere di aver cotali rivali, bello, aver la certezza di trovare qualcuno degno di esser da me sfidato in ciò che, per me, era quasi un gioco, in cui però ero stato sin troppo cauto fino a quel frangente, e le mani mi prudevano prepotentemente, vogliose, come me, di spegnere un'altra vita.
    Un ponte infilzato da una spada, tale era stato l'ultimo indizio da me lasciato: il ponte, che simboleggiava la seconda parte del nome del quartiere, mentre la lama, comunemente associata alla classe cavalleresca, era riferita alla parte iniziale del nome, andando così a dar quel semplice, quanto efficace indovinello in mano ai miei avversari in quella partita, dandogli così modo di capire dove sarebbe stata la mia prossima mossa. Ed eccomi lì, maschera della peste indosso, coperto dal cinereo mantello, e coi guanti, rosso sangue, che nascondevano le mie mani, il tutto mentre nella mancina stringevo la mia bacchetta di Biancospino, bramosa ed assetata di sangue in quella sera, attratta dal capolavoro della morte, come una falena attratta fatalmente dalla luce. Dopo due lunghi mesi di attesa, eccomi lì, ove avevo preannunciato, pronto a portare avanti ciò che avevo iniziato: avean detto, erroneamente, purtroppo per loro, che le mie vittime erano soprattutto prostitute, oh, quanto si sbagliavano; mandar al creatore chiunque era il mio diletto, non facevo distinzione tra chi mandavo oltre il velo, ed infatti, smarrita in quella nottata d'Ottobre, ecco che si palesò la mia preda. Un giovane adolescente, probabilmente un lavoratore serale, sprovvisto di ombrello e che correva sotto la pioggia, incurante di tutto ciò che gli accadeva attorno, non riuscii a trattenere un sorriso dinnanzi ad una vittima così semplice: mi smaterializzai, e, veloce, ricomparii dinnanzi a lui, facendolo cadere sulla schiena per lo spavento, Alla ricerca del mio capo, da lungo tempo ormai perduto, porto la morte a chiunque in me si sia imbattuto. Chi sono? Gli domandai, quasi ghignando al di sotto della maschera, mentre le sue pupille, in quel silenzio intramezzato solo dal fragore dei fulmini, si ingrandirono quand'egli sgranò gli occhi in puro terrore. Stava per gridare impaurito, quando però io, velocemente, eseguii un fendente con la bacchetta, all'altezza del suo collo, mozzandogli il fiato, Recido, recitai quindi, e così come il fiato, a venir mozzata fu anche la testa della mia vittima, che rotolò ai miei piedi, una volta staccata da corpo ormai morente al suolo, Il Dullahan era la risposta, gli somigli ora, devo ammettere, sentenziai al cadavere, con una lieve risata. Non persi indi tempo, ed ecco che, sul petto del corpo ormai decapitato, lasciai il successivo indizio: una lente di ingrandimento con una "V" maiuscola incisa sul vetro, Vediamo se gli Auror riusciranno a capire almeno questo, pensai, puntando indi la bacchetta al cielo, Devo solo lasciare la mia firma, ora, sentenziai, preparandomi indi a lanciare il Marchio Nero in quella tempestosa serata.

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    Statistiche
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Corvonero
    Abilità: //
    Skill:???
    Incantesimi usati:
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo Amputante
    Classe: Grafico
    Formula: Recido
    Movimento: una linea ferma dove si deve appuntare
    Effetto: Trasforma la punta della bacchetta in un bisturi di precisione che taglia parti del corpo di persone o di animali, senza causare il minimo dolore.

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11 replies since 5/4/2020
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