Una finale sfortunata

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    Quidditch-World-Cup
    Una finale sfortunata | Quest Acromantula
    La prima regola dell'Acromantula era non lasciarsi catturare. Veniva addirittura prima del non parlare, anche perché Damien sapeva bene che quei vermi del Ministero sarebbero riusciti con modi più o meno subdoli a scoprire ciò che desideravano. Richard Callaway insieme a tre auror del cazzo smantellò un intero covo nei giorni precedenti e come se non bastasse osò schernire pubblicamente l'operato dell'Organizzazione, colpendo Damien che ne era a capo nell'orgoglio. Hai firmato la tua condanna a morte.
    Per superbia avrebbe voluto occuparsene lui personalmente, purtroppo però v'erano dei prigionieri e doveva pensare prima a loro altrimenti avrebbero potuto rivelare informazioni estremamente cruciali come il posizionamento di nuovi covi, dettagli sulle missioni che avevano partecipato, dati personali dei membri con cui avevano collaborato. La scelta più sensata era commissionare l'omicidio di Callaway ad alcuni dei suoi uomini. Coloro che vennero scelti per la missione avrebbero trovato un corvo all'interno della propria abitazione con una lettera sul becco. Non appena questa veniva presa il rapace scomparve nel nulla.

    Alla Vostra cortese attenzione,
    come avrete saputo dalla Gazzetta del Profeta o dai notiziari sono stati catturati dei membri dell'Organizzazione. Come se non bastasse, Richard Callaway ci ha fatti apparire deboli nella sua intervista e ciò potrebbe danneggiare la nostra immagine con le altre organizzazioni criminali del Paese. Dovete sbarazzarvene. Ciò che vi chiedo è un'esecuzione pubblica. Callaway domani sera assisterà alla finale della Coppa del Mondo di Quidditch a Nottingham. Uccidetelo durante la partita. Se la missione avrà successo sfrutteremo la forza mediatica dell'evento, mandando un chiaro segnale a tutto il mondo.


    Oltre al foglio di pergamena c'era anche il biglietto per la finale. Alcune reclute oltre a ciò ebbero anche altro. Ad Alyce venne consegnata la sfera nero pece che Regulus aveva avuto già modo di usare. Era in vetro e se l'avesse rotta avrebbe creato una sorta di interferenza che avrebbe impedito al Ministero della Magia di tracciare la magia nera per alcuni minuti. Il Corvo non aveva bisogno di ulteriori aiuti perché dalla sua aveva i contatti. Aveva visto più volte Richard all'interno del Ministero e si ritrovò a collaborare con lui diverse volte ed era molto probabile che avesse addirittura il suo numero in rubrica. Spike, invece, ricevette un fiala con del liquido rossastro. Non appena la prese in mano ricevette un messaggio mentale da Robert. Mantieni alto il nome dei fratelli. Bevila quando vorrai dar prova di essere un predatore per antonomasia. Cosa avrebbe fatto di preciso non era dato sapere, tuttavia avrebbero avuto un'intera giornata per pensare a un piano d'azione. Dopo un'ora dalla lettera venne creato un gruppo impossibile da tracciare per mantenersi in contatto e ci si dava appuntamento alle 21 e 30 all'esterno dello stadio.
    Lì la fila per entrare era lunghissima e ovunque spostavano lo sguardo avrebbero visto un innumerevole quantitativo di gente. Intorno allo stadio c'erano un sacco di negozietti ancora aperti: vendevano vestiti, innumerevoli gadget delle squadre della Bulgaria e della Norvegia arrivate in finale, souvenir di vario genere. Lo stadio, invece, era una struttura ovale di immense dimensioni. V'era una sola entrata sul retro, ma era sbarrata da una decina di maghi. La via più sicura per entrare era quella principale. Se avessero mostrato il biglietto e un documento sarebbero potuti entrare da quella parte senza troppo problemi, altrimenti avrebbero dovuto ingegnarsi per trovare un modo più creativo.
    Al momento di Callaway non c'era nessuna traccia. Forse doveva ancora arrivare o magari era già dentro lo Stadio.
    Si avverte tensione nell'aria, vero Jhon? Come può non essere altrimenti? Tra poco si scontreranno due squadre che hanno lavorato duro per arrivare fin qui. Daranno entrambe il massimo. Son passati sedici anni dall'ultima coppa vinta dalla Bulgaria, mentre per la Norvegia questo potrebbe essere la prima! I pronostici sono aperti, entrambe le squadre hanno le stesse possibilità di vittoria.
    Le parole dei due commentatori vennero interrotte dall'inno della Bulgaria.



    RevelioGDR


    Ciao cuccioli e benvenuti in questa nuova quest!
    Ciò che bisogna fare in questo start è estremamente semplice: trovar un modo per entrare nello stadio. Potete muovervi come preferite e organizzarvi come volete.

    La scadenza è fissata per Martedì alle 23:59
    Per questo primo post vi chiedo gentilmente di non chiedermi proroghe, anche perché potrebbero servire in momenti più cruciali della quest :3
    In bocca al drago!
     
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    Scaltro manipolatore, intelligente, carismatico, cinico e terribilmente lascivo. Questi sono alcuni aggettivi che possono definire solo in parte Blondie, una persona talmente complessa da essere molto difficile da inquadrare.
    È il genere di persona che riesce a convincerti ad andare ad un rave nel bel mezzo del nulla, decantando quanto la tua presenza sia fondamentale per la riuscita della serata, poi si ubriaca e se ne va, dimenticandosi che c'eri anche tu.
    Non ama le lunghe chiacchiere a vuoto, nonostante la sua situazione attuale è un ragazzo molto colto, lo si può intuire dalla perfetta dialettica, ma a parte questo vive una vita sregolata e, per trovare un eufemismo, a dir poco bohémienne. Forse il suo fascino deriva proprio da questo.
    Ama circondarsi di persone senza mai affezionarsi troppo a nessuno, ha una malsana paura dei legami ma da solo non riesce proprio a stare.
    Quando non sopporta una persona, e non ha nulla di cui guadagnare dalla sua amicizia, sa essere un vero stronzo. Gode nel far piangere le persone, letteralmente.
    Narcisse Faust
    18yo • chaotic energy • Alchimista
    Let Me Adore You - Soko

    Lunghi capelli arruffati, occhi dello stesso colore del cielo ed un cappellino di lana in testa. Tra tutte le trasformazioni che Cissie usava utilizzare, quella di Delia Laurent era il suo preferito.
    Delia era semplicemente una parte di lui, la parte stronza e cinica che quasi temeva di mostrare. Gli stronzi non piacevano a nessuno e se qualcuno avesse mai scorto cosa frullava nella testa del ragazzino, con ogni probabilità gli sarebbero stati alla larga.
    Si nascondeva dietro ai suoi modi eleganti e cortesi... tanto che spesso si ritrovava a pensare che fosse Narcisse la maschera e Delia il suo vero Io. Con lei, lui non aveva paura di rivelarsi, tanto che quella sera, se il tizio dell'Acrumantola lo avesse visto, di certo non gliela avrebbe fatta passare liscia.
    Se ne stava appoggiato sulla ringhiera dello stadio, flirtando con tre ragazzine come se non avesse nulla di meglio da fare.
    Non era mai stato ad una partita di quidditch e sostanzialmente, si stava godendo l'atmosfera goliardica del momento. Sapeva però che lì nel mucchio c'erano persone che, come lui, avevano avuto il preciso ordine di uccidere un tizio... un certo Richard Callaway che li aveva fatti apparire deboli, pubblicando un qualche articolo che non aveva minimamente letto.
    Per Narcisse, apparire deboli non era poi un gran problema... in certi versi poteva essere sfruttato come un vantaggio: se le persone ti credono deboli abbassano le difese, peccano di superbia lasciando scoperti i propri punti deboli... ma ciò che voleva fare l'ambizioso Narcisse quella sera, era farsi notare dal proprio capo.
    Se voleva la testa di quell'uomo, voleva essere lui a servirgliela su un piatto d'argento. Quindi si congedò dalle belle ragazze sinceramente dispiaciuto, si inumidì le labbra, aggiustando i lunghi capelli sotto il cappellino e poi si mischiò in mezzo alla folla, cercando volti noti.


    Post di entrata.
    Narcisse vaga a zonzo con l'aspetto di una ragazza.
     
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    Vampiri
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il giorno è arrivato. Il boss dell'acromantula mi aveva mandato una lettera qualche giorno prima, dandomi il compito, assieme ad altri membri dell'organizzazione come sempre, di uccidere un certo Richard Callaway: Un dipendente del ministero, a quanto ho capito, che ha catturato o ucciso alcuni del nostro gruppo. Assieme a quella lettera, almeno a me, è arrivata anche una boccetta piena di liquido rossastro. L'ho osservato per un po', prima di toccarlo. Quando l'ho preso tra le mie dita, ho sentito la voce di Robert nella mia testa riferirmi che appena ne avrò l'occasione avrei potuto berla e tenere alto il nome dei miei fratelli. Un cenno di sorriso, per nulla felice, per nulla divertito, si era disegnato sul mio volto. “Con piacere” Rispondo, anche se non so se poteva sentirmi. Ma ero convinto di sì.
    Fino a quel giorno, il giorno della missione, quella boccetta era rimasta, ovviamente sigillata, sul tavolo del mio alloggio. Non l'avrebbe mai toccata nessuno, lì.
    Adesso che è arrivato il momento, quella boccetta è stata infilata dentro una delle tasche del mio lungo cappotto nero.
    Il mio solito cappello anni '20, il mio vecchio machete sotto il cappotto e, infine, ho deciso di portare un vecchio bastone con una testa di corvo che non ricordo dove ho recuperato. L'avevo probabilmente presa a qualche vittima a cui non serviva più.
    C'è da rovinare la partita di un bastardo. Sì, una partita, perché il capo mi aveva scritto di andare alla finale della coppa del mondo di quidditch. E assieme al biglietto e alla fialetta di liquido rossastro, c'era anche un biglietto per entrare nello stadio. E così sia: Andrò ad 'assistere' ad una schifosa partita di quello sport che tanto amano i maghi umani.
    Mi materializzo, con la runa corretta, direttamente nella zona dove lo stadio era stato costruito. La gente ovviamente riempie tutte le strade che portano ad essa, si ammassa all'ingresso. Cerco in qualche modo di farmi spazio tra la gente che forma una calca tra le bancarelle, piuttosto infastidito. Fino ad arrivare all'ingresso principale dello stadio. Arrivato lì aspetto il mio turno, mettendo le mani, una sopra l'altra, sulla testa di corvo del bastone che ho portato con me. Attendo pazientemente, fino a quando non mi stanco e decido di saltare bellamente le persone che stavano davanti a me. Mostro il biglietto, assieme ad un mio documento e, se riesco ad entrare comincio a guardarmi intorno, raggiungendo gli spalti e sperando di scorgere qualche compagno dell'acromantula. Non ho la più pallida idea di chi ci fosse dell'organizzazione. Se sono persone nuove o c'è anche qualche vecchia conoscenza.
    Beh, sono arrivato a destinazione, l'importante è questo. Adesso...diamo inizio alle danze?
    Spike Giles

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    Animal I have become
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    Vampiro, 123 anni

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    Sono poco creativo in questo periodo...quindi Spike entra dall'ingresso principale, cercando di saltare la fila
    Azione 1: -
    Azione 2: -

    Quirk Attivo: -
    Skill:
    16/01/2021: Fattucchiere - Nera I;
    16/01/2021: Mago Runico - Rune I;

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    Destrezza: 24
    Carisma: 27

    Quirk:
    Fascino del vampiro:
    Il vampiri hanno un forte ascendente sugli esseri umani e Spike questo lo sa benissimo. Durante il suo turno può decidere di ammaliare utilizzando due azioni, in quel caso il master lancerà 3 dadi e userà il risultato più alto. Se ammaliato in tal modo, il bersaglio cercherà di eseguire l'ordine ricevuto al meglio delle sue possibilità.
     
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  4. Evrard Boyer
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    Evrard Boyer40anni ✦ Purosangue ✦ Pozionista ✦ Acromantula

    Era giunto il suo momento e ne andava particolarmente fiero. Con orgoglio, si era aggiustato la cravatta che portava al collo, come il fazzoletto nel taschino della giacca elegante: come al solito, non poteva mancare nelle sue abluzioni di routine, seppur il suo compito fosse quello di uccidere un uomo. Proprio perché questa futura ma imminente vittima era del tutto insignificante, non era necessario, secondo Evrard Boyer, cambiare il suo abbigliamento quotidiano per un costume squallido come quello babbano che avrebbe preferito non indossare mai. Sapeva bene che l'abbigliamento l'avrebbe potuto dar fuori come persona dall'apparenza strana e puntare i riflettori su di lui, perciò aveva preso la decisione di incantare i suoi vestiti in modo tale che sembrassero sportivi agli occhi di tutti, che fossero squib o maghi.
    Alla notizia, aveva deciso di comprare il biglietto per la partita, senza battere più di tanto ciglio sul prezzo: dopotutto, quello che stava per accadere valeva la pena di esser vista anche se avesse un costo spropositato. Ogni morte di mago, seppur senza sangue versato, era una goduria agli occhi dell'uomo. E a dir la verità, preferiva non sporcarsi direttamente le mani: per questo bastava la sua bacchetta. Un incantesimo e via, non serviva altro.
    Raggiunto lo stadio tramite apparizione, si avvicinò alla coda di individui accalcati gli uni sugli altri, in attesa che arrivasse il suo turno. Un uomo, forse sovraeccitato, lo prese per le spalle costringendolo ad una squallida dimostrazione di affetto.
    Evrard arricciò il naso in disgusto e con le mani spazzò via quelle dello sconosciuto, senza troppa violenza, visto che era magro con un fuscello.
    - Non toccarmi mai più! - sputò con occhi ardenti, sentenziando quasi maledizioni verso l'uomo distante da lui circa 2 metri.
    Nel frattempo, la fila era scorsa: non avevano fatto storie quando aveva mostrato il suo biglietto ed Evrard era entrato nello stadio senza occhi puntati addosso, proprio come era stato ordinato, seppur senza esser detto.
    Scheda PGScheda Statistiche
    «NON PECCO PER MALVAGITA', MA PER UNA MIA NATURALE INCLINAZIONE AL PIACERE»
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    A Brian non furono indifferenti le dichiarazioni di Richard Callaway. Non solo aveva smantellato un covo, ma aveva avuto il coraggio di provocare il capo della loro Organizzazione e di ciò doveva prenderne atto. Vuole che commettiamo un passo falso, la sua non è altro che una provocazione.
    Per quanto fosse troppo plateale per i suoi gusti, Brian condivideva la linea di pensiero di Damien. Far apparire l'Acromantula debole sarebbe stato un grosso problema durante il momento delle contrattazioni con gli altri gruppi criminali, scioglieva l'aura invincibile che con gli anni l'organizzazione si era creata, distruggeva il potere della paura. E cosa c'è di meglio di un atto terroristico per riportare la paura? In fin dei conti di quello si trattava: seminare il panico tra la gente, compiere un'omicidio di fronte a media mondiali, impedire che la gente potesse sentirsi al sicuro.
    Brian e Alyce si trovavano a Nottingham da quel pomeriggio. Ne approfittarono per visitare quel che era stato uno dei manicomi più grandi di tutta l'Inghilterra. C'era anche una guida che con risentimento e tristezza parlava dei modi con cui dei non pazzi venivano torturati, suscitando però sorrisi sinceri sul volto del docente. Ti ho detto che ti avrei portata in un posto speciale.
    A ogni modo a visita finita giunse già l'ora di cena, dopodiché il tempo di prepararsi e si diressero nei pressi dello stadio. Per mantenere un basso profilo Brian aveva optato per indossare una comunissima maglietta nera a maniche corte, dei comodi jeans lunghi e delle scarpe da ginnastica che sarebbero potute risultare utili quando v'era bisogno di correre. Ci conviene vederci con gli altri una volta dentro. Così si mise in fila anche lui con tutti gli altri e scrisse sul gruppo. 5 minuti e io e Alyce siamo dentro.
    Quando arrivò il loro turno di mostrare i biglietti, Brian non si fece problemi a darglieli e a mostrare il proprio documento. In fin dei conti per qualche motivo si sarebbe dovuto far dei problemi? Era un semplice docente tifoso di Quidditch desideroso di vedere la finale della Coppa Mondiale. All'interno dello stadio Brian non ci mise molto a individuare Spike. Lo salutò con un cenno del capo e si avvicinò a lui. Lieto di aver nuovamente modo di collaborare con te. Durante l'ultima missione insieme a villa Mor aveva constato come il vampiro fosse una vera macchina da guerra e saper di aver altro potenziale combattivo all'interno del gruppo aiutò il braccio destro dell'Acromantula a sentirsi più a suo agio. A quel punto mandò la posizione in cui si trovavano di preciso sul gruppo, anche perché sapeva che tra i presenti c'erano neo-reclute e non avendole mai viste avrebbe sicuramente avuto dei problemi a rintracciarli con tutta quella folla. Per la missione vi propongo di dividerci per trovare il nostro obiettivo e di aggiornarci sulla nostra linea sicura. Per chi non fosse di Londra Callaway è un Caposquadra auror e può essere un ostico avversario in uno scontro uno contro uno. Certo, poteva essere preso di sorpresa, ma tutta quella situazione gli puzzava. Non so perché, ma sono certo che si aspetta una nostra mossa questa sera. Avrebbe tenuto un più basso profilo altrimenti. E ciò lo disse con estremo fastidio e risentimento. Ed è possibile che Damien non ci abbia pensato? Ciò lo faceva incazzare e tanto, ma preferiva pensare che il boss avesse previsto tutto.


    RevelioGDR


    Brian cerca di riunirsi con l'intero gruppo una volta dentro lo stadio

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    Jr6DxKM


    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    La coppa del mondo era una delle attrazioni principali del mondo magico, la finale era l'incontro dove tutti avevano maggiormente gli occhi puntati e loro dovevano far un omicidio in piena regola a un nome così importante del corpo auror. Per sua fortuna almeno il biglietto che aveva regolarmente per la finale era un pass riservato ai giornalisti, un piccolo vantaggio del suo lavoro. Per quel giorno doveva in teoria essere lì per lavoro, una giusta copertura molto difficile se non impossibile da smascherare. Aveva ideato un piano per poi diventare un fan come gli altri e mescolarsi così alla folla. L'Aracnomantula voleva un esecuzione pubblica? Loro l'avrebbero fatta, senza se e ma. Dovevano far pagare chi aveva detto quelle cose su ciò in cui credeva, quello era poco ma sicuro. Nel frattempo salutò le persone e i colleghi che lo avevano riconosciuto, alla fine era sempre un personaggio pubblico nel suo piccolo. Di fatto si era portato con se uno zainetto in cui aveva messo una maglia della squadra che giocava in trasferta, una maschera che gli avrebbe coperto il viso presa a un negozio appena fuori dallo stadio e un cappello con tesa in avanti, era un modo di camuffarsi da vero fan presente e non da giornalista. Arrivato all'ingresso dello stadio mostrò il pass.

    Salve, McKinley, Gazzetta del Profeta.

    L'uomo all'ingresso fece un rapido controllo poi lo fece entrare.

    Grazie mille.

    Lui aveva modo di essere molto più vicino alla zona riservata alle persone importanti come la loro preda, colui che dovevano far fuori. La tribuna stampa era a un passo da quella autorità. In pochi minuti raggiunse la sua postazione, come se dovesse svolgere effettivamente il suo lavoro, sperava di potersi riunire il prima possibile con coloro che dovevano fare quella missione così importante e per dare un segno a chi aveva parlato male di loro. Scrisse qualche parola a caso sul suo taccuino, uno senza nome ne nulla, doveva non riportare nessuna persona a lui anche se l'avesse perso o delle cose simili.





    Alton entra nello stadio con il pass da giornalista quindi regolarmente. Si porta nella tribuna stampa.

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    Era stato davvero poco simpatico da parte di Callaway fare quelle sparate sulla carta stampata. Quando Alyce l'aveva sentito, non aveva fatto altro che scuotere il capo continuamente, mentre lei e Luke stavano facendo l'inventario di quello che dovevano ordinare al Rouge, per la serata in vista il weekend successivo; Silene leggeva a voce alta quelle interviste in prima pagina. «Davvero sgarbato da parte sua, sisi.» - ripeteva la psicopatica mentre continuava a sentir parlare di quell'essere. Soprattutto schernire in quel modo Damien e renderlo, agli occhi di tutti, un nessuno debole? Come osava, quel riccone bastardo? Alyce ruppe un bicchiere, lanciandolo contro una parete, mentre ascoltava quelle dichiarazioni, che iniziavano davvero ad infastidirla «Ma come osa! Se solo sapesse che metà dei suoi dipendenti vengono a scopare qui e a pagarmi per bere. Stupidi auror coglioni.» - sì, beh, nella lista del Rouge non c'erano solo nomi affiliati all'acromantula. La copertura del locale era la cosa di più genuino potesse esistere ivi, quindi anche chi non era affiliato vi entrava per le donne e gli uomini che vi erano dentro e per il buon alcol che Luke e Alyce spacciavano.
    Quando rientro nel suo loft, Alyce era esausta dall'inventario e non vedeva l'ora di fare una doccia, tuttavia sentì gracchiare e, dopo aver messo Muffin sul tavolino, si avvicinò al corvo che l'attendeva. Prese dal becco la lettera e ne lesse il contenuto, con uno sguardo di strana serietà che non le si addiceva, mentre con la mano tentò di accarezzare il testino del corvo, per poi donargli un biscotto secco in segno di ricompensa, sperando di farcela prima che scomparisse nel nulla.
    Alle parole esecuzione pubblica e uccidetelo, la schiena di Alyce si rizzò e sentì l'eccitazione salire alle stelle «Oh, sì... questo inizia ad essere davvero divertente...» - disse passando la lingua sulle labbra colorate. Inoltre, quando oltre al foglietto, si ritrovò quella sfera tra le mani, sgranò gli occhi di folle eccitazione «Di bene in meglio. Sì...» - un sibilo perverso ed eccitato, mentre accarezzava delicatamente quella che era l'inferno in sfera.
    Il primo che contattò fu Brian, il quale prese la palla al balzo per rapirla molto prima delle 21.30 stabilite come orario dell'appuntamento e portarla a spasso per Nottingham con la scusa che le avrebbe fatto vedere qualcosa di favoloso ed eccitante (e no, non si parla del suo amichetto nelle mutande).
    In giro per il paesello, Alyce e Brian facevano i turisti dentro uno dei più grandi e famosi ex manicomi d'Inghilterra: ogni stanza che visitavano, seguendo la guida, portava il profumo di sofferenza e tortura e lei si stringeva al braccio del docente, in un misto di eccitazione e irrequietezza. Quelle torture che venivano illustrate sembravano cibare entrambi gli strambi soggetti e alle parole di Brian, Alyce provò a tirarlo in coda al gruppo, per rimanere in una stanza di quel posto favoloso «Queste pareti...» - si sollevò sulle punte per tentare di arrivare alle sue labbra e rubargli un bacio «...gridano sofferenza...» - terminò la frase in un sussurro, mentre il suo sguardo scintillava di follia pura. Quel viaggio turistico era stato un toccasana per caricarla positivamente, in vista della missione.
    Dopo cena, seguì il docente lungo le vie per arrivare allo Stadio e guardandosi attorno, Alyce notò come il merchandising era talmente tanto che quasi non ci capiva più nulla.
    «Ehi, aspetta un attimo!» - disse bloccando il docente per qualche secondo mentre lanciava pochi spicci ad una bancarella, prendendo una maglietta della Bulgaria. Riprese a camminare con il docente, per raggiungere il gruppo «Sì, raggiungiamoli.», mentre si guardava attorno circospetta.La rossa non si preoccupò di presentare il suo documento dov'era scritto che... no, non vi era scritto assolutamente niente, se non che gestiva un'attività. Non faceva una piega che una commerciante e un docente andassero a vedere la partita, no? Poi lei era una sfegatata fan della Bulgaria, giusto?
    In realtà no, il quidditch unico che vedeva era quello di Pete e il resto non ci capiva assolutamente niente
    Ovviamente, la maglia non l'aveva comprata per niente, quindi una volta fermati vicino al resto del gruppo, Alyce si schioccò il collo, facendo un cenno col capo ai presenti «Le cose vanno fatte bene...» - disse mentre si sfilava il suo top nero, rimanendo in reggiseno per quei brevi istanti, prima di infilarsi la maglia della Bulgaria che le stava stretta sul seno e che lei arrotolò appena; sotto invece, aveva degli shorts neri di pelle che sollevavano le forme del suo lato b, adornati con dei nastrini di raso che si incrociavano sui fianchi e un paio di anfibi comodi, seppur alti. La sua bacchetta era sempre a portata di mano; mani che erano cinte da dei mezzi guanti neri con delle borchie appuntite sulle nocche «Decisamente meglio.» - disse aggiustandosi appena e sorridendo psicoticamente ai presenti, rimanendo al fianco di Brian.
    Nel suo stivale destro, una testolina spuntava: Muffin. L'acromantula nana era giunta con loro in quella missione, consapevole che se ci fosse stato bisogno di aiuto, lei poteva darne un po'.
    Quando lo sguardo si spostò sui presenti, riconobbe molti di loro tra cui Spike che sembrava il solito palo al culo che l'era andato a far visita al Rouge, ma a cui donò un sorriso smagliante e strafottente.
    Le parole di Brian riportarono l'attenzione di lei sulla situazione e inclinò il capo come se stesse sentendo la voce più bella del mondo, raccontare degli orrori di un popolo cannibale. Si strinse nelle spalle, quindi «Ci sono tribune celate?» - domandò guardandosi attorno, come se le stesse cercando «Hm... Ehi Brian...» - disse la rossa, attirando l'attenzione del docente, mentre si calava a prendere dalla scarpa il suo piccolo amichetto dolcioso. Lo sollevò sul proprio palmo «Muffin, tutto quello che dice Babbo Brian è un ordine.» - mormorò all'animaletto che ripetè poche parole, con la sua voce metallica «Babbo Brian. Ordine.» - per fortuna, l'animaletto aveva corretto delle cose e imparato altre, molto semplici, correggendo anche il nome con cui chiamava Alyce, che era diventato più un Lyce metallico. E poi aggiunse «Difendilo.»
    Quindi prese il famiglio e lo fece scivolare da Brian. Muffin si sarebbe messo al sicuro, probabilmente in qualche tasca del docente, pronto ad eseguire i suoi ordini e quello che Alyce gli aveva impartito: difendere il docente.
    Il post in breve: Alyce se ne va a spasso con Brian, poi compra na maglietta della Bulgaria per infiltrarsi meglio tra i tifosi e ordina a Muffin di seguire gli ordini di Brian e di difenderlo
    Azione 1: Ordina a Muffin di seguire gli ordini di Brian
    Azione 2: Ordina a Muffin di difendere Brian
    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo:
    Inventario:
    • Idromave - Potere di Protesilao: +3 Destrezza, +1 Resistenza per tre turni; 90% possibilità di non essere colpito da avversario per un turno (occorre 19 o 20! al tiro avversario per essere colpito), ma se si viene colpiti in quel turno i danni aumentano del 50%.

    • Easter B-Egg Ninja:

    • Sfera Magia Nera

    Skill:
    Magia Nera I - Fattucchiere
    Antiche Rune I - Mago Runico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mental
    Outfit: shorts neri di pelle; maglietta della Bulgaria, anfibi comodi, mezzi guanti neri
    Coraggio: 26
    Empatia: 30
    Intelligenza: 31
    Resistenza: 29
    Tecnica: 27
    Intuito: 24
    Destrezza: 26
    Carisma: 32
    Animagus
    Quirk:
    • Il mio tesssoro
      Alla vista dell'alcol, Alyce ricverà +2 a destrezza se la sua intenzione è quella di ottenerlo in qualche modo.

    • Miss Coffey
      Quando è con Brian, Alyce nella sua follia fa emergere la sua parte più malvagia, pronta a seguire Brian in qualsiasi follia sanguinaria lui voglia condurla, sia essa una vendetta o una semplice esecuzione di studenti, rei di essere passati davanti al docente.
      +2 a Coraggio, perché con Brian sa di non dover aver paura di nulla. -2 a destrezza, del resto davanti a tanta sadica bellezza come si fa a non avere le ginocchia di gelatina? Questo quirk fa coppia con Mr. Ensor; quando i due PG interagiscono in on, spetta ai palyer decidere se attivarli ambedue.

    • Fuga Esplosiva
      Pazza è pazza. Bella è bella. Ma oggettivamente, non è scema.
      +1 coraggio a Bombarda; +2 se tenta di impiegare questa magia per aprirsi una via di fuga.

    • Ops, non ti avevo visto!
      L'incolumità delle persone non può certamente passare in primo piano quando c'è da uccidere qualcuno. Alyce ottiene +1 se attacca per uccidere qualcuno già ferito gravemente, +2 se lo fa rischiando di colpire un alleato.
    alyce coffey

    27 anni
    purosangue
    acromantula
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    Nara Keratack Gleen
    Denrise 32 anni

    -Finalmente una missione seria-
    Questa fu la prima reazione di Nara alla lettera del boss fra i boss; il signore misterioso dell'Acromantula Scarlatta.
    Quando la precedente missione indetta dal capo, e non da quel vampirello di Robert, le era scivolata fra le dita, aveva dovuto fare ben tre spedizioni in Drakkar per sfogare la propria frustrazione; ma a questa non sarebbe mancata per nessuna ragione al mondo.
    Quindi eccola, quel primo giorno, a giungere alla finale del più importante evento magico-sportivo internazionale con una banale apparenza da cittadina Britannica in festa: maglietta nera, occhiali senza lenti con i colori della Norvegia e la scritta Norway che galleggiava sopra la montatura. Indossava anche un comune paio di Jeans e ai piedi dei stivali di pelle nera, mentre i capelli color del rame erano legati a coda di cavallo. Alla cinta era ben saldo il portabacchetta e un borsello con il portafoglio, il magifonino, il biglietto e la carta d'identità che dimostrava la sua cittadinanza e residenza Londinese. D'altro canto era Denrisiana solo da parte di mamma e anche se passava la maggior parte del suo tempo nell'isola Norrena, lì non c'erano molti burocrati vogliosi di controllare e produrre documenti riconoscitivi.
    Era arrivata l' usando una passaporta pubblica, e facendo amicizia con una coppia di sconosciuti prolissi e chiacchieroni chiamati Jack e Julie, come lei inglesi tifosi della Norvegia. Non si era scollata da loro nemmeno quando dovette mostrare biglietti e documenti per l'ingresso -Nara Keratack Gleen-
    Era serena con gli auror alle porte, che motivi aveva per essere preoccupata? Non aveva armi con se e aveva lasciato a casa Vete, dubitava che entrambi gli strumenti non venissero trovati dai controlli all'ingresso e così, con sé, non aveva nessuna arma o oggetto particolare che non fosse la sua bacchetta.
    Appena superati i controlli riconobbe Brian, ma decise di non avvicinarlo subito, preferiva agire da sola.
    -Scusate vado un attimo al bagno- Usata la scusa più strausata della storia si allontanò da i due tifosi della Norvegia, nella calca fece cadere i suoi occhiali finti, raggiunse il bagno e una volta chiusa nella Toilette estrasse la sua bacchetta, la puntò su di sé e sussurrò una parola -Desilludo.-
    Se l'incanto fosse riuscito correttamente sarebbe poi tornata sugli spalti per prepararsi a cercare il suo obiettivo.
    "Parlato" - "Pensato"| Scheda PG | Stat. |
    RevelioGDR

    Recap: Arriva con una passaporta pubblica, fa amicizia con due png, entra, poi va nei bagni e usa, di nascosto, Desilludo, poi torna sugli spalti

    Azioni: 1) Desilludo (+4 Ment I)

    PP:
    Coraggio: 40 (38+2 post conversione)
    Empatia: 20
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 24(25-1 post conversione)
    Destrezza: 37
    Carisma: 37 (36+1 post conversione)

    Quirk Usati: L’invisibilità mi dona:
    La forza bruta non è l’unica cosa importante in situazioni di pericolo, bisogna anche saper usare l’astuzia; +1 se ti applichi desilludo, +2 se serve per andare in avanscoperta

    Skill:
    • Manipolazione della mente - Mentali I(+4 incanti Mentali e quando tenta di influenzarne le emozioni o tenta di comprenderne gli aspetti psicologici.)
    • Magibiologo - Verde I (+4 incanti Animali e relazioni con essi)
    • Magiatleta - Atleta I (+2 schivata auto +4 azioni Destrezza)
    • Duellante Nato - Duello I (+4 incanti Offensivi o attacchi fisici)
    • Resiliente - Res I (+10 pv +4 resistenza fisica o mentale)
    • Fattucchiere - Nera I (+4 Fatture e Magia Nera)
    • Maestro d'armi (da approvare) - Duello II e Atleta II (dado maggio a 15 da status e +3 nel combattere fisicamente contro esseri umani)

    Equip:
    1 Magifonino
    Biglietto e documenti (gratis?)


    Edited by Nara Keratack Gleen - 7/9/2021, 18:08
     
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    Io non scommetto mai contro la mia famiglia

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    Danielle Macmillan
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    Erano poche le cose che potevano stupire Danielle e in quei giorni ne stavano accadendo diverse di situazioni curiose. Un ministeriale, Richard Callaway, aveva creato qualcosa di spiacevole che in parte divertì la strega; il collega aveva smantellato uno dei covi dell'Acromantula (ma faceva parte del gioco e poco male) ma la cosa davvero curiosa era che il mago decise di schernire il gruppo pubblicamente. Un ghigno si disegnò sul volto di Dani quando lesse la notizia, una simile esposizione avrebbe avuto delle conseguenze e Damien con ogni probabilità avrebbe organizzato una contromossa, una dimostrazione di forza.
    Era passato diverso tempo dall'ultima volta in cui si era mossa per l'aracnide e in fondo ci sperava di essere convocata per intervenire in quella rappresaglia; che tela sarebbe stata disegnata per catturare e torturare il nemico? Abbassò lo sguardo sul nuovo oggetto magico che stava analizzando e scrisse un paio di appunti su un foglio pieno di rune e numeri tornando a concentrarsi sul suo lavoro.
    La giornata trascorse lenta e noiosa, rientrò a casa sollevata che fosse arrivata la sera e lì trovò la seconda cosa che la stupì, un corvo nero con un messaggio. Sorrise, sapeva già cosa riguardava, lesse con interesse e fissò il biglietto per la partita. Per Merlino, l'ultima volta che mi sono interessata al Quidditch era perché uscivo col capitano della squadra della casata dei Corvonero, era così carino e insieme eravamo davvero una bella coppia, peccato che io mi sia stancata così presto di lui. Chissà che fine ha fatto... Sollevò un sopracciglio, avrebbe preferito qualcosa di meno sportivo, ma comprendeva la scelta. Un'esecuzione pubblica, almeno così diventa chiaro che non si può scherzare con l'Acromantula. Aprì l'armadio, scelse un paio di jeans e una giacca di pelle, tirò su i capelli e si materializzò davanti allo stadio. Mostrò il biglietto all'ingresso, entrò in quella bolgia di gente sudata e già ubriaca, sospirò e guardò il magifonino dove arrivarono le prime indicazioni di Brian, la sua posizione. Lo raggiunse e vide che c'era anche Alyce, la lupacchiotta carina. Buonasera, non c'è niente di meglio che una fresca serata per dimostrare la supremazia della propria squadra. Disse sorridendo ai due e indicando il campo pronto ad ospitare la partita; il loro obiettivo non era ancora arrivato, ma Danielle era sicura che non solo si aspettava un attacco quella sera ma che Callaway voleva approfittare di quell'attacco per ridicolizzare nuovamente l'Acromantula. Un brivido la percorse all'idea di poter nuovamente fare uso della sua magia e delle sue capacità per porre fine alla vita di qualcuno in mezzo a tanti auror.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    by Lance


    Coraggio: 32
    Empatia: 22
    Intelligenza:31
    Resistenza: 20
    Tecnica: 21
    Intuito: 31
    Destrezza: 20
    Carisma: 33

    Magia Nera I
    Rune I
     
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    Denrise
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    Xavier MacLeòid
    Era mattina quando ricevette quel corvo. Quel giorno non aveva nessun viaggio a bordo della drakkar, in quanto era tranquillamente ormeggiata in porto in vista di una tempesta che avrebbe potuto colpire l'isola. Insomma, lo notò e raccolse la busta che esso aveva consegnato, scomparendo subito dopo. Man mano che la lettura andava avanti, sul volto di Xavier si disegnava un sorriso sadico, uno di quelli che indossava solamente quando era in programma di uccidere o torturare qualcuno. Era da poco nell'Acromantula e sebbene non gli interessasse poi molto il giudizio degli altri, desiderava non sfigurare con i suoi nuovi capi, accettando senza farsi troppe domande.
    Non vide subito il gruppo creato, a Denrise prendeva raramente il cellulare. Si era recato in Piazza Nuova a fare qualche acquisto, quando il magifonino -sì, lo aveva anche se non poteva usarlo quasi mai- vibrò, segno che gli era arrivato qualche messaggio. Quando lo prese, notò che si trattava di un gruppo con dentro lui ed altre persone che non aveva proprio mai visto e non gli ci volle molto a capire di che si trattasse. Alle 21:30 mancava davvero poco, non vedeva l'ora di dar prova di sé. Ora, il problema principale era trovare qualcosa da mettersi perché sicuramente i vestiti che utilizzava in qualità di predone, non erano proprio il massimo per passare inosservato tra la folla.
    Dovette recarsi a Diagon Alley nel pomeriggio, poiché non era certo che a Denrise avrebbe trovato ciò che gli serviva. Puntò il primo negozio di abbigliamento utile, cercando qualcosa da mettersi. Siccome si trattava di una partita di Quidditch e non di una serata di gala, decise per un look sportivo: comprò un paio di pantaloni lunghi con il logo della squadra Bulgara, così come per la sua maglia e comprò addirittura una bandiera. Non gliene fregava proprio niente della partita, in realtà, ma voleva passare per un normalissimo tifoso. Confidando che l'acromantula fosse abbastanza sveglia da non dar loro biglietti nominali, avrebbe anche usato una falsa identità.
    Una volta arrivato al punto d'incontro, poco prima della finale, acquistò anche una fascia da mettere al braccio, un megafono ed uno di quei guantoni giganti con su scritto #1. Avrebbe gettato via tutto una volta entrato, ma per il momento tutto quello, gli serviva. Si era portato da casa una fototessera ed un pugnale talmente piccolo da poter essere nascosto dentro la manica. Cercò di sfruttare la folla per agire inosservato, arrivando alle spalle di un ragazzo sui venticinque anni abbastanza corpulento, sicuramente non in grado di muoversi velocemente, e gli pungolò la schiena -coperta da una leggerissima t-shirt norvegese- con il coltello, avvicinando le labbra al suo orecchio destro. Adesso tu stai fermo, ti rubo i documenti e te ne vai come se nulla fosse. Altrimenti torno qui e ti sgozzo. Glielo soffiò nell'orecchio piano in modo che nessuno notasse nulla di strano, ma abbastanza forte perché arrivasse all'uomo forte e chiaro. Se tutto fosse andato come voleva lui, pochi secondi dopo si sarebbe disperso tra la folla con un documento non suo. Quell'uomo aveva un viso comunissimo ed un nome che non aveva mai sentito in vita sua, perciò non poteva certo esser notato. In un lampo, sostituì la foto della sua vittima, con la propria. Ora il suo nome era Eskil Olsen, tipico della Norvegia. Di certo il suo messaggio doveva essere arrivato forte e chiaro comunque, visto che l'inglese era molto difficile non saperlo. Aveva anche scelto un ragazzo più o meno della sua età così da non destare sospetti. Tornò a nascondere il coltello, legato all'avambraccio con un sottile nastro e si avviò verso l'ingresso principale aspettando il suo turno e quando questi fosse arrivato, avrebbe esibito la carta d'identità assieme al biglietto fornitogli dall'Acromantula.
    23 y.oPredoneDenriseAcromantula


    Azione 1: Cerca di inculare i documenti ad un tizio, sfruttando la folla per non dare nell'occhio, pungolandolo con un coltello. (Destrezza 20, Duello I)

    Azione 2: Munito (forse) di documenti altrui -nei quali ha sostituito la foto del proprietario con la propria-, cerca di accedere allo stadio in modo convenzionale


    STATISTICHE:
    Coraggio: 30
    Empatia: 25
    Intelligenza: 30
    Tecnica: 25
    Destrezza: 20
    Intuito: 20
    Carisma: 30
    Resistenza: 20

    SKILLS:
    Duello I, Magia Nera I

    OUTFIT:
    Normalissima tuta con gli stemmi della Bulgaria, una bandiera, una fascia, un megafono ed un ditone tutto targato Bulgaria

    INVENTARIO:
    Un pugnale (Gratis da Duello I)
    Una fototessera che però usa

    E basta, son povera sigh
     
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    Ministero
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    Regulus Iddler
    Come Mr. Cassetti nel caso dell'Orient Express, un altro folle decreta la propria esecuzione, questo il pensiero che pervenne nelle mie sinapsi, nel momento in cui, a seguito delle azioni di Callaway, fui reclutato per il suo omicidio alla coppa del mondo di Quidditch. L'Acromantula era stata messa in ridicolo, screditata da quell'omuncolo a me noto, ed ora, per quanto non avessi gradito il comportamento di coloro che mi avean sostanzialmente ricattato, decisi di accettare: non mi era mai stato simpatico quell'uomo, sempre troppo altezzoso, sicuro di se... un lurido Auror pomposo che mi dava solamente il voltastomaco, la sua morte, invero, sarebbe stata più un piacere che un dovere, per me.
    E così, in mezzo ai buzzurri del loco, mi insinuai: mi era stato fornito un biglietto per quell'evento, e, sinceramente, non volevo causar scompiglio nell'entrare... era troppo presto, almeno. Vestito con un abbigliamento tipico per me, composto da una semplice camicia nera, seguita da pantaloni a sigaretta e stivali del medesimo colore, avrei fatto la fila, privo della mia maschera, ancora in possesso dell'Acromantula Scarlatta: il mio invito, invero, era stato accettato ai tempi dell'intrusione a casa di Mor, ci si era accordati, eppure nel momento dell'incontro, nulla, la Testa del Ragno non si era fatta viva, lasciandomi ad attendere come una lucciola incantata dalla luce di una lampada; era stato un affronto, quello, anche se non irrimediabile, e contavo, quella sera, di potermi mostrare degno di quel randevous, di cui forse non ero stato reputato meritevole ai tempi. Un'occasione, quella, di riscatto agli occhi del Ragno, una volta che fossi entrato esibendo il mio biglietto ed i documenti, per poi ricevere il messaggio da parte di Ensor, Si va in scena, pensai quindi, muovendomi per ricongiungermi, tra la folla, con coloro che mi erano già familiari. Giunto da loro, ecco che avrei salutato con un cenno coloro a me noti, per poi udire il piano di Ensor, al quale, schiarendomi la voce con un Hem hem, mi ritrovai a dissentire: Se permettete, io avrei un metodo più veloce per arrivare al nostro bersaglio, avrei sentenziato, estraendo il mio magifonino, Io e Mr. Callaway siamo colleghi, al Ministero, più di una volta abbiamo collaborato, ed ho il suo numero in rubrica: sfruttando la scusa del lavoro, dovrei esser capace di scoprire ove si trova... e di certo, conoscendo il mio atteggiamento solitamente sottomesso, non sospetterà di nulla, mi sarei ritrovato a dire, e così, non avessi avuto impedimenti, avrei, composto il suo numero, Lasciate pure a me, avrei sentenziato, dando poi inizio alla chiamata.
    Avrei portato il telefono all'orecchio, e, se il bersaglio avesse risposto, ecco che il mite ed insicuro Regulus avrebbe fatto la sua comparsa dinnanzi al gruppo dell'Acromantula: B-buonasera Mr. C-callaway, s-sono Regulus Iddler, avrei esordito, con il mio tono solitamente insicuro, L-la chiamo d-dagli spalti della C-coppa del Mondo d-di Quidditch: s-sono stato chiamato per l-lavoro qui, d-delle indagini statistiche, e... e mi è stato detto che, n-nel caso ne avessi la n-necessità, m-mi sarei potuto rivolgere a lei, sempre c-che non sia un d-disturbo ovviamente, avrei continuato, M-mi saprebbe d-dire da d-dove osserverà la p-partita, così che non mi d-debba venire a cercare nel caso io a-abbia bisogno? E da lì avrei atteso replica, così da sapere dove avremmo dovuto colpire.
    Si poteva dire che, in quel momento, ero un vero e proprio lupo travestito da agnello.

    Link Scheda
    Statistiche
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Corvonero
    Abilità: //
    Skill:Arti Mentali I; Magia Nera I
    « If you unveil me, I don't exist. Who am I? A Riddle! »


    Azione 1: Tentativo di riunirsi con il gruppo dell'Acromantula
    Azione 2: Chiamata a Callaway per scoprirne la posizione
    Equipaggiamento: 1 pozione cura ferite

    Statistiche:
    Coraggio: 30

    Empatia: 30

    Intelligenza: 30

    Resistenza: 21

    Tecnica: 20

    Intuito: 20

    Destrezza: 21

    Carisma: 30
     
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    San Mungo
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    Evan Jack Peters, aveva fatto veramente di tutto pur di entrare in quella organizzazione e soprattutto aveva deciso che la sua vita doveva essere dedicata a quello che gli piaceva di più: se stesso, le sue voglie e le sue follie. Da quando frequentava Annie, doveva ammettere che ogni tanto un barlume di coscienza veniva fuori, ma dopo quello che era successo e dopo quella intervista di quel tizio, Evan fece almeno 10 passi indietro. Strano ma vero, l'acromantula era l'unica famiglia che davvero sentiva di avere. Da bravo sociopatico quale era, si era informato, aveva cercato informazioni sui suoi compagni, li aveva stolkerizzati e ne aveva fatto diventare quasi un'ossessione. Ovviamente nei limiti del possibile, ma una cosa era certa: li sentiva esattamente come se fossero i suoi fratelli. C'era qualcosa di estremamente assurdo ed inquietante in tutto quello, ma Evan si sentiva bene quando succedevano quelle cose.

    Adesso, però, la questione principale da risolvere non risiedeva moltissimo nei sentimentalismi, ma sicuramente in quelli che erano stati capaci di dire sulla sua famiglia. Aveva letto ed anche in quel caso si era documentato, aveva cercato la vita di quel tizio su internet, in biblioteca ed avrebbe anche cercato di seguirlo in qualche modo nei giorni precedenti. Se era vero che i sociopatici avevano anche delle qualità, la sua era il fatto che non gli piaceva essere preso alla sprovvista. Doveva essere sempre un passo avanti a chi decideva - o comunque a chi gli veniva detto - di uccidere, o avere informazioni. La sociopatia, che in particolar modo e nel suo caso sfociava, in un disturbo narcisistico di personalità. Evan era un bugiardo, mentiva sempre, costantemente, da quando aveva sviluppato quel tipo di disturbo della personalità, era un soggetto che ingannava le persone, presentandosi spesso e volentieri con altri nomi e con una vita completamente inventata. Lo aveva fatto con Gerd, lo aveva fatto con Alexey, lo aveva fatto con Madison, Auror. Solamente ad una di queste aveva detto come si chiamasse veramente, ma aveva mentito su tutto il resto. Quindi, aveva quasi un vantaggio in tutta quella storia. La sua disgrazia, la sua malattia mentale poteva, per una sola volta nella sua vita, essergli d'aiuto. Si era informato sul luogo, aveva trovato delle informazioni sulle due squadre che giocavano. Era uno che tendeva a fare le cose un pò da solo, un pò per fatti suoi e comunque era la sua prima vera missione che svolgeva con l'acromantula o comunque con più membri di essa. Conosceva solamente Nara, ma non aveva idea di dove fosse e come volesse agire, ma in fondo a cosa importava? A lui non serviva nessuno, a lui non serviva neanche qualcuno che gli dicesse come farlo, bastava solamente sapere cosa fare. Evan Jack Peters era molto più per le obbligazioni di risultato che di mezzi.

    Quella mattina si era vestito con una tuta, ben attento ad abbinare i colori, ma cercando di essere il più anonimo possibile. Si era messo davanti allo specchio ed aveva fatto delle prove: "Noa è troppo ricco ed esuberante, e Jack è troppo impulsivo e romantico. Evan è troppo riconducibile a me! Cristinel! Bingo!" La sua mente era corrotta e la cosa sorprendente era che riusciva a ricordarsi tutte le bugie che diceva. Si mise degli occhiali grandi, da informatico, i capelli divennero neri, la sua pelle più chiara, i suoi occhi di un nocciola nutella intenso.

    Arrivò allo stadio in perfetto orario e senza neanche riflettere troppo, si fece un giro per tutto il perimetro, le persone potevano entrare, accomodarsi, ma lui, dopo quello che gli aveva fatto combinare Robert per quel diavolo di artefatto aveva imparato che perlustrare la zona prima e sapere dove potersi smaterializzare era una cosa fondamentale. C'era solamente un'uscita sul retro e c'erano almeno 10 maghi a presidiarla. Evan fece un sorrisone a tutti loro. "Ciao! Sono il ragazzo nuovo della sicurezza, mi hanno detto di venire da voi per una divisa e un cartellino identificativo. Mi chiamo Cristinel Radu. Vengo dalla Romania! " la sua mano era tesa verso i ragazzi. Sicuramente era una mossa rischiosa, ma Evan aveva una bacchetta e se fosse stato necessario li avrebbe uccisi tutti e 10. Comunque il suo sguardo era dolcissimo e forse anche un pò impacciato. Sapeva mentire bene, era qualcosa di innato in lui. Dal portafoglio, caccio una carta d'identità, assolutamente falsa, ma comunque ben fatta. I criminali avevano delle risorse e dei contatti illimitati, inoltre, aveva mandato una risposta a Damien proprio con le sue intenzioni e se Damien lo avrebbe ascoltato, era sicuro che lo avrebbe anche aiutato. In fondo all'interno dello stadio era utile essere ognuno in un ruolo diverso, perchè non si conoscevano, ma avevano davvero tutti quanti lo stesso obiettivo e si riteneva fin troppo intelligente per non riconoscere i suoi compagni. Quelli dell'acromantula avevano uno sguardo diverso. Attese semplicemente una risposta dai tizi, sperando che la sua faccia cambiata e di culo, fosse ancora una volta la sua unica salvezza.

    si finge un ragazzo nuovo della sicurezza, va sul retro e interagisce con i maghi che sono li, e cerca di ottenere una divisa e un cartellino identificativo. Mostra anche un documento con nome e cognome Cristinel Rodu.
    Evan da scheda é un metamorfo, quindi cambia colore dei capelli, occhi e carnaggione
     
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    Quidditch-World-Cup
    Una finale sfortunata | Quest Acromantula
    Gli inni delle due squadre finaliste erano appena terminati e mentre i giocatori della Bulgaria e della Norvegia procedevano con i primi giri di campo per riscaldarsi i telecronisti diedero il benvenuto a tutti gli spettatori. Mentre attendiamo il fischio di inizio vorrei ricordare che la scorsa finale è durata per ben sei ore, speriamo stando a quanto dice l'allenatore della Bulgaria questa sarà la finale più breve della storia. Tu cosa ne pensi Jhon? Non scorre buon sangue tra di loro, la Norvegia ha molto da dimostrare. Bob, questa squadra ha fame di vincere. Vogliono essere i primi del loro Paese a portare la Coppa a casa.
    Il brusio di sottofondo generato dal pubblico era inerente a discorsi molto simili a quelli dei commentatori. Narcisse poté sentirli senza nessuna difficoltà. Parlavano delle formazioni, dei punteggi ottenuti dalle due squadre durante tutte le partite del campionato e chi, invece, se ne stava in religioso silenzio in attesa del fischio di inizio. Con la coda dell'occhio l'irriconoscibile ragazzo notò Alton - altro membro dell'Acromantula che partecipava alla missione - dirigersi verso l'area dedicata ai giornalisti. Se il ragazzo prima della missione avrebbe dato un'occhiata ai membri del canale creato appositamente per quell'evento, non ebbe difficoltà a riconoscerlo e con una scusa se avesse voluto avrebbe potuto raggiungerlo all'interno di quell'area riservata.
    Lì Alton aveva una visuale perfetta di ogni punto del campo, anche grazie ai numerosi binocoli messi in servizio per i giornalisti. Lì non era il solo a lavorare per la Gazzetta del Profeta. McKinley, non sapevo avessero assegnato anche a te un articolo sulla finale. Ero certo che il nostro boss mi avesse dato l'esclusiva, di preciso di cosa devi occuparti? Era non poco curioso della cosa, anche perché si sentiva piuttosto preso in giro dal loro capo. E preferisco saperlo da te piuttosto che farmi rovinare la serata chiamando il capo.
    Dalla parte diametralmente opposta dello stadio Nara con la scusa di andar in bagno, uscendone completamente invisibile. L'idea sulla carta aveva perfettamente senso, tuttavia un dubbio cominciò ad attanagliarsi nella sua mente: possibile che a un evento di tale portata non ci fossero dei controlli al riguardo? Si trattava di una loro disattenzione o c'era qualcosa a cui la predona non aveva pensato?
    Evan optò per un approccio più creativo. Fu l'unico ad avvicinarsi all'entrata sul retro e interagire direttamente con i controllori. Osservarono il ragazzo con occhi alquanto perplessi, possibile che non gli avessero dato il kit necessario per lavorare? Uno di loro si avvicinò al giovane. Fornisca un documento. Lo afferrò non appena venne offerto e lo controllò. Sguardo fisso sul documento, poi sul ragazzo, documento, ragazzo. Sospirò. Per la divisa ti do il mio cambio, ma per il cartellino ti devi arrangiare. In quale area ti hanno detto di stare? Qualunque cosa avesse risposto, l'uomo avrebbe attivato un walkie talkie, dicendo all'unità che si trovava già in quella zona che stava arrivando uno nuovo senza il cartellino. Smith, dagli il tuo aggeggio. Parlava del walkie talkie naturalmente. La nostra linea è la quattro.
    Brian e Alyce ebbero la buona idea di riunirsi per pensare a un piano d'azione. A loro si aggiunsero Spike - anche se non intenzionalmente - Evrard, Danielle e Regulus. Le loro teorie riguardo a cosa si aspettasse Callaway quella sera erano plausibili, tuttavia senza prove tangibili alla mano rimanevano mere speculazioni. Dividersi poteva essere un buon piano d'azione, così Alyce ordinò a Muffin di proteggere Brian. L'aracnide posò le sue zampette lungo il corpo di Alyce, proseguì per il braccio destro, saltò su Brian e si infilò in una tasca. Mantenne i suoi micidiali occhi vispi allerta, pronto a fronteggiare qualunque nemico sarebbe parso davanti. Prima di separarsi Regulus propose un'altra alternativa. Chiamò Callaway. Il magifonino squillò diverse volte, dopodiché il caposquadra rispose. Come posso dirglielo in maniera educata? Sì, per me sarebbe un disturbo aiutarla. Non sono qui per diletto e per tanto le conviene non sapere dove mi trovo. Eppure Regulus non pareva demordere. Per le indagini statistiche si rivolga a un banco per le informazioni, se fornisce le sue credenziali son certo che non avranno problemi ad aiutarla, anche se ora che ci faccio caso non so quanto ne ha bisogno. La vedo già in compagnia. Terminò la chiamata. Nonostante non avesse rivelato grandi informazioni, sarebbe stato possibile ridurre il campo di ricerca. Per riconoscere il volto di Regulus difficilmente il loro bersaglio si sarebbe trovato lungo la curva in cui stavano discutendo i criminali. Sia nell'area riservata ai giornalisti che ai commentatori erano messi a disposizione binocoli e dalle vetrate che si sporgevano sul campo era possibile avere una visione ottimale di ogni zona. L'ultima alternativa era la curva opposta a quella in cui si trovavano. In effetti come punto sarebbe potuto essere strategico dato che era rivolto verso l'entrata principale e forse sarebbe stato troppo scontato usufruire l'ingresso sul retro. Alyce, pur sfrozandosi, non ebbe l'impressione che vi fossero spalti occultati, ma forse esisteva anche un'altra alternativa: se era Callaway stesso ad essere occultato? Se l'ipotesi si fosse rivelata corretta allora poteva trovarsi pressoché ovunque. Seguendo tale filo conduttore non poteva averne la certezza, ma effettivamente c'era un punto che avrebbe potuto garantire all'uomo una visuale pressoché perfetta di ogni zona dello stadio.
    In quel momento fu chiaro come quella missione si sarebbe rivelata più difficile del previsto.
    Ad averne la consapevolezza fu anche Xavier. Scippare un uomo della stazza come quello che ebbe di fronte non fu semplice, anche se sentendosi pungolare la schiena con un coltello non oppose più nessuna resistenza, quanto meno fisica. Lasciò che Xavier prendesse ciò che desiderava, ma non appena lo superò lo indicò con l'indice. MI HA DERUBATO! E' ARMATO, FERMATELO! Urlò così a gran voce che venne udito dai membri della sicurezza, tanto che quando Xavier arrivò di fronte a loro, questi tentarono di sbarrargli la strada. Prima di farla entrare devo perquisirla. Nel frattempo il tizio che era stato derubato stava arrivando proprio allo stadio. E' stato lui! Mi ha puntato un coltello alla schiena! E' un pazzo! Brian, Alyce, Regulus, Danielle e Evrard, trovandosi a pochi metri di distanza non avrebbero avuto difficoltà né a riconoscere Xavier né a udire ciò che stava accadendo.


    RevelioGDR


    Tiri di dado

    Nara: Desilludo -> 12+4+9+1
    Evan: Raggirare -> 20
    Xavier: furto -> 5+4


    Cuccioli eccoci al secondo post! Come sempre ci tengo a ribadirvi che ci sono più modi di percorrere la quest, quindi riflettete bene su ciò che avete intenzione di fare <3 Prossima scadenza: venerdì alle 23:59
     
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    L'entrata era riuscita con tanta tranquillità che Alyce nemmeno si era accorta di essere dentro lo stadio, respirò lentamente, tutta quella gente le dava fastidio «C'è troppa gente, dude...» - confessò intimamente al docente, quasi a voler cercare uno spiraglio di tranquillità in lui. Muffin era andato dove doveva andare e questo fece sentire la rossa in pace con se stessa, almeno un po', tanto da lanciare un sorriso psicopatico dei suoi al docente mozzafiato «Fate i bravi, ma non troppo.» - mormorò al docente, prima di guardare gli altri arrivati e memorizzare i volti dei nuovi. Perché non erano tutti clienti del Rouge? Dovevano rimediare, quelle merdine. Ma ora non c'era tempo, dovevano cercare di agire al più presto, per potersi godere al meno un attimo di adrenalina nel bel mezzo della vera azione.
    Ad Alyce annoiavano tutte quelle procedure preliminari, quindi cercò di farle durare il meno possibile, provando a pensare a qualcosa di divertente da fare. Tuttavia, a volte, capiva quanto lei non fosse poi quella più problematica del gruppo: Damien li sceglieva tutti perfetti i suoi membri, eh?! Il casino alle loro spalle fece voltare la rossa, con un'aria interrogativa «Mhm?» - mugugnò guardando con la coda dell'occhio Brian, quasi come se fosse annoiata da quella situazione che il ragazzo alle loro spalle stava creando. Provò a concentrarsi di nuovo, ma tutto quel chiasso la stava infastidendo. Sbuffò «Ma come si fa.» - spirò appena, un po' aspra.
    Tirò fuori la sua bacchetta e provò a concentrarsi, socchiudendo appena gli occhi e tentando di ritrovare la pace mentale, beandosi del fatto che le sue vocine fossero zitte grazie alla presenza di Brian.
    Lo smeraldo si riaprì, il braccio di Alyce si tese in avanti, lasciando scoperto il polso destro e mentre il mancino iniziava movimenti precisi e lenti, le labbra si mossero a proferire un «Chorium Runae» - che accompagnava quella scritta runica che si stava tatuando sulla parte interna del braccio destro, che raffigurava la runa di Eiwaz.
    Una volta fatto questo, osservò la runa attivarsi e sbuffò ancora, muovendo qualche passo verso Brian e ignorando gli altri «Se lo salvo, pretendo il mio premio dopo missione.» - gli soffio a voce bassissima, affiancandolo, così da rivolgere quelle parole solo a lui, con un ghigno perverso a disegnarle il volto e la coda dell'occhio che cercava il suo sguardo. Fatto questo, provò a tirare un grande respiro e prima ancora di uscire dalla massa di gente che la circondava, la sua voce iniziò a risuonare tra la folla, provò a tenere un tono allarmato, cercando di apparire quanto più scossa possibile «WALDO?!» - con le mani provò a farsi spazio tra i presenti «WALDO?! QUALCUNO HA VISTO WALDO?!» - il suo tono provava a essere allarmato e preoccupato, ma anche scosso come se avesse perso qualcosa o... qualcuno.
    Provò ad uscire dal mucchietto di persone «WALDO. Mio fratello, lo avete visto?!» - tentò di domandare alla gente con cui incrociava il proprio sguardo; smeraldo che appariva scosso e sgranato, come se fosse terrorizzata all'idea di aver perso il fratello «Oh Merlino, Waldo! Dove sei?!» - continuava a chiamarlo allarmata, fino a quando non sarebbe uscita dal mucchio di gente e avrebbe mosso passi verso le guardie che avevano bloccato Xavier. Provò a raggiungerle alle spalle e come se non avesse visto con chi stessero parlando, riprese il suo tono spaventato «Sicurezza, sicurezza! Vi prego, aiutatemi!» - avrebbe provato ad accorciare quei metri che la dividevano dalla sicurezza mentre «Ho perso mio fratello, Waldo! Lui non può stare da solo, ha probl---» - si fermò una volta raggiunta la scena di Xavier, se questo fosse stato possibile e alla vista del ragazzo avrebbe sgranato gli occhi, quasi disperata «Waldo!!! Dove ti eri cacciato! Lo sai che non devi allontanarti da me!» - piagnucolava, o almeno ci provava, mentre tentava di buttare le braccia al collo di Xavier stringendolo appena come farebbe una sorella preoccupata «Agenti, è successo qualcosa?» - il suo tono era mortificato e il suo sguardo cercava quello della sicurezza, quasi come se volesse instaurare con loro un contatto visivo. Se loro avessero raccontato la situazione, Alyce avrebbe tentato di apparire il più dispiaciuta possibile, oltre che scandalizzata dal racconto, portandosi le mani al volto e sgranando gli occhi smeraldo che non lasciavano un attimo le guardie «Io non...» - ingoiò a vuoto, cercando un attimo d riprendere fiato e provando a mantenere la concentrazione. Chinò poi il capo, davanti alle guardie, provando a recuperare tempo «Se non lo ammazzano loro, lo farò io.» - pensò, mentre provava a ritornare con lo smeraldo sul volto degli agenti «Sono umilmente dispiaciuta, agenti... e signore.» - disse, poi, volgendosi al derubato «Waldo è mio fratello e... soffre... soffre di qualche disturbo.» - il suo tono provava ad essere il più convincente possibile, provando a metterci del trasporto nel racconto, recuperando anche un po' dal suo passato, quando la mamma doveva scusarsi per quel che lei combinava. «E' cleptomane e tende a rubare quel che più in quel momento desidera e questo, purtroppo, è imbarazzante.» - mormorò chinando il tono come se fosse davvero imbarazzata dalla cosa. Quando poi sentì della presenza dell'arma, Alyce sgranò gli occhi e li posò su Xavier, quasi ammonendolo «Lo faccio fuori.» - i suoi pensieri erano sempre quelli, mentre una mano si allungava verso il ragazzo a dargli uno scappellotto sul sedere, come se fosse un rimprovero ad un bambino «WALDO! Dove lo hai preso! Consegnalo immediatamente agli agenti!» - e il suo sguardo non ammetteva, dal ragazzo, storie, visto che lo stava provando a salvare. Poi puntò di nuovo lo smeraldo su di loro, provando ad incastrarlo negli occhi dell'interlocutore «Le sue manie di persecuzione sono tante, lo portano a fare cose pericolose per se stesso, ma soprattutto per gli altri... Ditemi che non ha ferito nessuno, ve ne prego...» - e in quelle parole sentì quelle della mamma che ancora le bruciavano dentro, tanto da farle venire gli occhi lucidi. Mandò giù a vuoto e questa volta fu seria quando lo fece, per prendere aria, ripensando a quante volte la madre aveva dovuto trovarsi in quelle situazioni e quanto odio aveva covato per lei «La terapia non sembra stia funzionando... i medici ci hanno detto che probabilmente dovrà andare in un istituto, per la sua sicurezza e la nostra... volevo solo fargli vedere l'ultima partita di Quidditch dal vivo... non credevo che questo diventasse...» - si interruppe e l'idea che lei aveva vissuto qualcosa di similare le fece scendere una lacrima dall'occhio sinistro «... vi prego. Sono disposta a ripagare i danni che ha fatto.» - fece per tirare fuori il portafogli dove vi erano dentro 100 Galeoni «... vi giuro che non lo perderò più di vista... ma non fategli del male, lo porto dentro e lo faccio sedere accanto a me, non sentirete più parlare di lui. Ve ne prego...» - il suo tono era una supplica reale, come se adesso stesse provando ad imitare la madre disperata che l'andava a recuperare «...vi darà il coltello e restituirà i documenti... ho comprato i biglietti per quest'evento da settimane, per favore...» - i suoi occhi smeraldo presero l'espressione di un cucciolo abbandonato, mentre tentava di salvare il ragazzo.

    Il post in breve: Soffre per la gente e cerca aiuto in Brian, poi nota la situazione con Xavier e prova a sistemare le cose, castandosi una runa e andando a parlare con le guardie, mettendo su una scenetta.
    Azione 1: Chorium Runae Eiwaz Dritta [potenzia azioni di charme][Mago Runico I]
    Azione 2: Parla alle guardie, tentando di liberare Xavier, inventando che sia suo fratello Waldo malato, sperando di riuscire a farlo entrare con lei [Manipolazione Mentale I]+[Eiwaz Dritta]+[Carisma 32]
    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo:
    Inventario:
    • Bomba Sonica

    • idromave

    • Sfera Magia Nera

    Skill:
    Magia Nera I - Fattucchiere
    Antiche Rune I - Mago Runico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Outfit: x
    Coraggio: 26
    Empatia: 30
    Intelligenza: 31
    Resistenza: 29
    Tecnica: 27
    Intuito: 24
    Destrezza: 26
    Carisma: 32
    Animagus
    Quirk:
    • Il mio tesssoro
      Alla vista dell'alcol, Alyce ricverà +2 a destrezza se la sua intenzione è quella di ottenerlo in qualche modo.

    • Miss Coffey
      Quando è con Brian, Alyce nella sua follia fa emergere la sua parte più malvagia, pronta a seguire Brian in qualsiasi follia sanguinaria lui voglia condurla, sia essa una vendetta o una semplice esecuzione di studenti, rei di essere passati davanti al docente.
      +2 a Coraggio, perché con Brian sa di non dover aver paura di nulla. -2 a destrezza, del resto davanti a tanta sadica bellezza come si fa a non avere le ginocchia di gelatina? Questo quirk fa coppia con Mr. Ensor; quando i due PG interagiscono in on, spetta ai palyer decidere se attivarli ambedue.

    • Fuga Esplosiva
      Pazza è pazza. Bella è bella. Ma oggettivamente, non è scema.
      +1 coraggio a Bombarda; +2 se tenta di impiegare questa magia per aprirsi una via di fuga.

    • Ops, non ti avevo visto!
      L'incolumità delle persone non può certamente passare in primo piano quando c'è da uccidere qualcuno. Alyce ottiene +1 se attacca per uccidere qualcuno già ferito gravemente, +2 se lo fa rischiando di colpire un alleato.
    alyce coffey

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    La partita stava per avere inizio, cosa poteva chiedere di meglio rispetto alla finale della coppa del mondo di Quidditch e il casino che avrebbero fatto i tifosi della Bulgaria, decisamente noti per la loro confusione e alto volume del loro tifo, sarebbero stati assolutamente una copertura perfetta per ogni mossa che avrebbero fatto loro membri dell'Acromantula. I due inni si erano già tenuti, da ex giocatore vedere la Norvegia in finale fu una bella sorpresa, ma non era lì per la partita, dovevano svolgere la loro missione senza se e ma. Sentendo le parole dei cronisti che echeggiavano in tutto lo stadio pieno di persone gli venne un sorriso, quella finale si sarebbe interrotta molto prima se tutto fosse andato come doveva andare, alias fossero riusciti nella missione. Vide un suo collega del giornale avvicinarsi a lui, quella vista che nel frattempo aveva dello stadio era perfetta, a ben 360 gradi che gli dava una visuale totale di quello che poteva succedere. Sapeva che quel collega sarebbe stato lì, e di fatto aveva già la scusa pronta da dirgli. Gli fece un bel sorriso poi lo salutò.

    Ehila Cooper, puoi stare tranquillo, hai sempre l'esclusiva per la coppa del mondo e questa finale, sono qui solo per le interviste a fine partita ai giocatori di Bulgaria e Norvegia, niente di più, ma dato che come ben sai il nostro pass ci permette di assistere alla partita senza sborsare un galeone e io sono un ex cercatore e quasi professionista del mondo del Quidditch ne ho approfittato per arrivare prima e guardarmi anche la partita, te non lo avresti fatto?

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Non sono qui per rubarti l'articolo, stanne certo, hai la tua esclusiva come prima. Non ti rovinerò certamente la serata e la bella partita. Non c'è bisogno di scomodare il capo.

    Una bella risata poi finì la frase.





    Azione I: Tenta di convincere il collega con la motivazione data per la sua presenza alla partita.

    Coraggio: 25

    Empatia: 27

    Intelligenza: 26

    Resistenza: 25

    Tecnica: 24

    Intuito: 27

    Destrezza: 24

    Carisma: 29
     
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