Votes given by Alton_McKinley

  1. .
    BLOOM SYLVIE LOREN COHEN
    È bella la vita ora che il mondo mi ha dato te.


    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    Bloom capiva perfettamente che gli affetti erano importanti quelli delle sue amiche, con cui passava il tempo prima trasferirsi a Londra e trovare altri affetti come i suoi colleghi Vath e Krasus a cui teneva ma spesso il cuore non corrisponde alle aspettative. Non pensava che incontrandolo diverse volte avrebbe nutrito simpatia per lui e così rispose al suo discorso.

    “ Già lo è davvero, ma purtroppo me sono dovuta trasferire a Londra a causa del lavoro. Anche a me mi piacerebbe prenderlo insieme. Allora aspetterò un tuo invito prossimamente. “

    Disse la rossa mentre sentiva risuonare dolcemente la risata di Alton facendola sorridere e nello stesso tempo ridere. Era un sacco di tempo che lo faceva visto che l’ ultima volta il suo ex ragazzo l’ aveva fatta soffrire e non voleva che le ricapitasse di nuovo. Ascoltò in silenzio le parole di lui, riguardante il suo lavoro e dopodiché rispose seguendo il filo del suo discorso in quel momento.

    “ Si è stressante a seconda della situazione però! Certo che lotto per salvare vite degli animali pensando a come curarli ma a volte sai che non è così semplice. Davvero tuo padre ti ha trasmesso questa passione per il giornalismo? Già spesso non è facile trovare le cure che gli servono e devi fare tanti tentativi finché non la trovi.”

    Parlò la giovane donna osservandolo con i suoi occhi verdi con le piccole sfumature grigie che si intravedevano alla luce mentre lo vide fare una pausa seguito da un sorriso. Il suo sorriso le sembrava un diamante che illuminava il cielo senza nubi e poi rispose:

    “Wow! Non lo sapevo... e mi piacerebbe davvero tanto venire in Scozia a vedere la tua tenuta scozzese. Credo che sia spettacolare immagino. Non ci sono mai stata in Scozia, ma so che è una bellissima nazione.”

    Continuò a parlare la rossa mentre sapeva che i segreti a volte non si potevano rivelare.

    “ Non ti preoccupare, ti capisco ma sappi che potrai sempre contare su di me e so mantenere un segreto stai tranquillo.”

    Mentre ascoltava le parole riguardo il viaggio a Los Angeles che volevano entrambi fare.

    “ Davvero? Ci vuoi venire con me ? Mi sembra giusto ognuno ha propri motivi per poter fare un viaggio, non credi? ”

    Per lei sarebbe stato un viaggio interessante visto che era in compagnia di Alton che era anche un modo per conoscerlo meglio e poi ascoltò la domanda che lui le fece in quel momento e fece un respiro poi con calma rispose.

    “Sono una ragazza semplice che fuori dal lavoro ... ama molto la musica di tutti i generi, le passeggiate notturne, la letteratura inglese americana fare sport in palestra dove ho un abbonamento, i bambini e leggergli le storie e il mio sogno è viaggiare nelle varie città come Parigi, Spagna e la Scozia ma anche cucinare so fare i Pancake con lo sciroppo d’ acero anche se ovviamente non è l’unica cosa che so fare apparte questo so cucinare un po’ di tutto ma ovviamente non ne ho parlato con nessuno e a volte esiste la semplicità nel farle quando riesci se incontri qualcuno di speciale ecco... ”

    Disse arrossendo Bloom mentre raccontava un po’ di sé che non aveva mai fatto fino a quando non notò Alton ordinare un’ altra bottiglia di vino per accompagnare i piatti che avevano ordinato prima. Si accorse che la serata stava andando verso un qualcosa di particolare e inatteso ed molto piacevole che nemmeno lei sapeva esattamente cosa ...



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    @yuiccia

  2. .
    Bloom Sylvie Loren Cohen Scheda
    Bloom ascoltava quei pensieri e parole che non si trovava mai il coraggio di dire sulla sua vita nonostante era ancora giovane. Gli sorrise dolcemente e non sapeva nemmeno il perché forse si stava affezionando a lui ed era la prima volta che le capitava, dopo Vath e Krasus, Alton sembrava una brava persona, anche se non sempre Bloom aveva fortuna con chi incontrava, ma forse il destino voleva così.

    “ Già è vero ti do ragione e mi hai appena ricordato che spesso mi divertivo con le mie amiche andando a prendere qualche aperitivo sotto il sole. “

    Disse la rossa dai capelli scarlatti mentre ascoltava con molta attenzione tutto quello che diceva Alton riguardo alla sua famiglia. Gli sorrise ancora una volta dolcemente e riflette su quello che lui diceva e parlò.

    “Hai perfettamente ragione il mio lavoro è molto stressante anche se avrei voluto fare tutt'altro... immagino che anche il tuo lo è sicuramente.”

    Lo avrebbe capito essendo persona molto comprensiva, e intanto Bloom bevve un sorso del suo bicchiere continuava ad ascoltarlo finché non le parlò della famiglia, rimase sorpresa spalancando gli occhi.

    “Davvero? E chi sarebbero ?”

    Domandò la ragazza dai i capelli scarlatti, ancora una volta con molta curiosità di saperne di più su di Alton pur sapendo che si stavano ancora conoscendo quella sera, cosi Bloom ascoltò la domanda che le fece in quel momento le spuntò un sorriso dolce che raramente in quelle occasioni faceva e con un tono tranquillo rispose alla domanda che lui le fece in quell’ istante parlò:

    “ Mi ha colpito il fatto che finalmente posso godermi la serenità e scoprire qualcosa di diverso rispetto alla mia città. Comunque sono nata a Los Angeles e posso confermarlo anche io le adoro e spero di poterci tornare un giorno.”

    Le sembrava strano parlare di lei a Alton, poi non sapeva bene dove avrebbe portato quella cena inaspettata per lei in quel momento, forse il destino le avrebbe detto qualcosa che lei ancora non sapeva... in quell’ istante...
    Auror Single Statistiche 'Pensato' "Parlato " Ascoltato
  3. .
    Margot Dubois | Acromantula Scarlatta
    Alton quella sera si stava rivelando un uomo dalle mille sorprese: altolocato, gusto raffinato, plurilinguista. Dov'era la trappola?
    Mh, sì, gli studenti che seguono lo standard di beauxbatons hanno una buona carriera, ma diciamo che il mio caso è stato piuttosto particolare. Ho rischiato l'espulsione più volte, alcuni professori insistevano a dire che ho difficoltà a gestire la rabbia. Assurdo! E pensare che all'epoca ancora non avevo ucciso nessuno. Oh, sì, aveva seriamente quel problema. Era una bulla di prima categoria e anche se non aveva ucciso nessuno, più volte era mancato davvero poco a compire il misfatto.
    La battuta riguardo al costume ebbe il suo effetto e in quel momento immaginarsi in piscina con Alton non era un cattivo pensiero, anzi! Quella serata stava diventando bollente, ma prima c'era ancora la cena. Giunse del salmone marinato. Margot ne prese una porzione non esagerata e procedette a mangiare con naturalezza.
    Ma toglimi una curiosità, ti comporti così con tutte le ragazze oppure questa serata è un'eccezione? Saperlo non avrebbe cambiato molto le sue successive parole, anche perché i due erano colleghi e non voleva guastare i rapporti professionali. Te lo chiedo perché voglio essere chiara: attualmente non sono in cerca di una relazione di nessun tipo. I due si erano mandati vari segnali quella sera e anche se erano due persone adulte queste cose andavano chiarite. Tuttavia ora come ora non ripudio il divertimento. Bevve un sorso di vino e si inumidì le labbra con la lingua. E credo che con te mi potrei divertir parecchio.
    Inizialmente pensava fosse colpa della noia, ma quella sera Alton aveva davvero qualcosa di irresistibile nel suo modo di fare. Non si era mai soffermata molto sul suo aspetto, ma in fin dei conti se quella notte sarebbe capitato qualcosa sicuramente non se ne sarebbe pentita.


    RevelioGDR
  4. .
    Margot Dubois | Acromantula Scarlatta
    Margot era estremamente differente da come si mostrava in missione: niente volto reso bianco per via della cipria, i capelli avevano perso le punte blu e fucsia, gli occhi da marroni erano diventati verde. Poi sì, c'era anche l'abito pià raffinato rispetto ai leggins che prediligeva in altre occasioni per aver maggiore mobilità fisica.
    Sì, questa fragranza l'ho realizzata io. Anche l'abito che indossava era stato confezionato da lei, ma questo preferì non palesarlo.
    Una sorpresa ben più grande fu sentir parlare Alton in un fluente francese. Quella era la lingua madre della Dubois, quella che conosceva meglio, tuttavia nuovamente le cose per un generale dell'Acromantula si facevano complicate: era sempre meglio non parlare del proprio passato. Il francese ti si addice. La tua voce in quella lingua sembra diversa, più profonda.
    Aveva distolto il discorso da bordeaux, riflettendo così bene su cosa dire riguardo a quel periodo della sua vita. Se desideri acquistare vino in Francia, non esiste città migliore di Bordeaux. Ho studiato a Beuxbatons, poi sono rimasta qualche anno dopo gli studi, ma roba di poco. A dir il vero la sua permanenza in Francia fu molto più lunga e articolata, in fin dei conti era una delle criminali più ricercate in quello Stato. Ma non parliamo del passato, concentriamoci sul presente.
    Scoppiò a ridere in seguito al paragone tra la pizza avanzata e il salmone. Vero, erano pietanze assolutamente imparagonabili.
    A noi, a questa bella cena, all'acromantula scarlatta. Ripeté subito dopo Alton, assaggiando il vino. Era intenso, corposo e ben si sposava con l'intensità dei formaggi in tavola. L'invito riguardante la giacca fu accolto e Alton se ne privò, rimanendo con una camicia così attillata da mettere in risalto le forme del giornalista. Margot rimase un lunghissimo istante a fissarlo. Alton poté accorgersene, Margot aveva i suoi occhi puntati su di lui. L'occhiolino sensuale del giornalista fu un segnale e l'esperienza della criminale non aveva bisogno di chissà quante prove. Non sono un'esperta in divinazione, ma sono certa che la nostra cena non durerà molto. Successivamente alzò l'indice e con un'espressione volutamente da finta sbadata aggiunse: E per dopo potrebbe esserci un problema. Ho dimenticato di portare il costume. Si morse la lingua. No, ok, non l'ho dimenticato, è stato più un non volerlo portare.



    RevelioGDR
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    Margot Dubois | Acromantula Scarlatta
    Alton le aveva chiesto come stesse e per quanto banale quella era una domanda difficile a cui rispondere. La via migliore da seguire? La banale sincerità. Potrebbe andare meglio, insomma potremo essere in giro a far esplodere interi palazzi e godere delle urla di disperazione della gente impotente. Il tono era quasi sognante, ma poi tornò alla realtà. E invece serata libera. Tutto sommato sono felice di aver accettato il tuo invito, in questo modo ho avuto l'occasione di incontrarti in abiti formali.
    Quando Alton si era avvicinato a lei, avrebbe potuto sicuramente percepire il profumo della ragazza. Si trattava di una fragranza composta personalmente da lei: bergamotto, gelsomino e vaniglia.
    Tu es un connaisseur de vin? Gli aveva chiesto se fosse un intenditore di vino. Ammetto che avendo trascorso buona parte della mia vita a bordeaux sono di parte. Preferisco i vini francesi, le cantine italiane non le conosco. Immagino sarà una sorpresa. Rivolse così al padrone di casa un sorriso ammiccante e compiaciuta osservò il cibo da lui pensato per l'aperitivo. Stai tranquillo per il cibo. Se fossi rimasta a casa credo avrei mangiato la pizza avanzata di ieri, quindi, ehi, è un gran passo in avanti. Senza troppe cerimonie afferrò un pezzo di formaggio dallo stuzzicadenti e se lo portò in bocca. Poi giunse il vino.
    Beh, direi che è il caso di far un brindisi, cosa ne dici? Lascio l'onore a questo padrone di casa così affascinante. A un tratto però crucciò lo sguardo. Anche se... sicuro di voler tenere la giacca? Potrebbe macchiarsi durante l'aperitivo e di certo non vogliamo che accada. Le ultime parole furono molto cadenzate. Il tono da lei usato era delicato, ma sensuale allo stesso tempo. Alton avrebbe potuto leggere qualunque tipo di messaggio dietro tale invito, anche se in fin dei conti al momento stavano semplicemente brindando.


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    BLOOM SYLVIE LOREN COHEN
    È bella la vita ora che il mondo mi ha dato te.


    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    Sul suo volto c’era ancora il rossore che la caratterizzava ogni volta che parlava con qualcuno di nuovo. Non era una tipa facile da conquistare ma qualche volta c’era quello che ci riusciva, anche se non pensava che fosse lui. Non sapeva come mai la faceva stare bene nonostante fossero diversi facendole dare ragione alle sue parole in quel momento.

    “ Hai perfettamente ragione! Sono legati alla loro cultura ma non dovrebbero mai farlo troppo spesso sennò non si possono mai godere la propria vita.”

    Esclamò la rossa mentre lui le fece fare una risata in quel momento si accorse che amava chiacchierare di se cosi gli fece un live sorriso che le apparve sul suo viso candido.

    “ Sì è un luogo magnifico a cui sono affezionata,perché ci ho passato metà della mia vita e ora volevo cambiare un po’ o almeno provarci.”

    Pronunciò la giovane donna dai capelli scarlatti mentre rimase con gli occhi spalancati per qualche secondo, non pensava che fosse cosi interessato al lavoro che lei faceva.

    “ Grazie! E’ un lavoro che mi impegna tanto. Se mi capita di darti qualche lezione lo faccio ben volentieri. “

    Disse Bloom mentre ascoltava con molta attenzione mentre gli sorrise prima di rispondere.

    “Si figuri ho solo detto la verità. Non lo sapevo proprio, magari lo avessero fatto anche con me ma non volevano rifare gerarchia. Si sono sentiti liberi chiamarmi Bloom come quella fata che proveniva da Gardenia.”

    Esclamò la rossa mentre parlava con lui e nel frattempo Alton le prendeva l’ ordinazione. Era rimasta sorpresa per il gesto che lui le fece in quel momento.

    “Ti ringrazio! Sei molto gentile.. non tutti hanno un cuore come te.”

    Pronunciò sorridendo mentre aspettava la sua ordinazione. Non sapeva come mai il destino aveva deciso quella strana strada in quel momento e sicuramente saranno piene di sorprese... che lei ancora non conosceva... e perché il destino ha voluto che loro si incontrassero lì in un locale come quello...

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    @yuiccia



    Edited by Bloom Sylvie Loren Cohen - 31/8/2022, 20:31
  7. .
    Margot Dubois | Acromantula Scarlatta
    Ma cosa diamine sto facendo?
    Margot era dinnanzi allo specchio mentre si spogliava della cipria che era solita indossare durante le missioni per non essere riconosciuta. Pochi minuti fa aveva ricevuto un messaggio da Alton, il quale le chiedeva di recarsi presso la sua dimora. Ancora non gli aveva risposto. Temo che non sarebbe professionale. L'acqua portava via il bianco e la pelle della donna tornò rosea. Chiuse gli occhi e quando li riaprì alcuni lineamenti del suo volto erano mutati: in realtà lei non si era mai tinta i capelli, erano i poteri di metamorphmagus a far tutto, si coloravano con l'adrenalina per le missoni.
    E se non andassi da Alton? Oh, potrei uccidere qualcuno! Poi tornarono le parole di Robert in mente: non uccidere nessuno. Che palle, questo è un complotto contro la mia creatività.
    Se avesse ceduto alla noia probabilmente avrebbe fatto una sciocchezza, così rispose al messaggio. Sarò puntuale. Ci vediamo presto.
    Per l'occasione la ragazza scelse un abito elegante, giovava molto con le trasparenze e dato il tessuto l'avrebbe coperta dalla brezza estiva senza però farla morire di caldo. Per i piedi scelse delle scarpe rosse col tacco, medesimo rosso che aveva anche sulle labbra in seguito a una passata di rossetto bordeaux. Sono pronta.
    Si smaterializzò dinnanzi all'entrata dell'abitazione di Alton. Lasciò che l'elfo domestico le aprisse e avanzò verso il luogo in cui si trovava Alton. Il giornalista poté accorgersi dell'arrivo di Margot ancor prima che lei potesse prendere parola. I tacchi riecheggiavano sul terreno a un ritmo estremamente cadenzato. Gli occhi si posarono sulla piscina, subito dopo sulla tavola. Alton. Tutto questo? Stai cercando di far il galante con me? Passò una mano tra i capelli e ancora in piedi osservò il suo collega. Il vestito che indossi. Mi piace. Se avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più elegante. Effettivamente l'abito di Alton metteva in risalto il suo fisico asciutto. Finalmente Margot prese posto. Posso chiederti qual è il motivo di questo invito?



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  8. .
    BLOOM SYLVIE LOREN COHEN
    È bella la vita ora che il mondo mi ha dato te.


    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    Non era facile non arrossire ma a quanto pare l’ uomo le aveva appena fatto un complimento sul suo nome che spesso sembrava molto strano da sentirsi, ma i suoi l’avevano chiamata cosi. Gli sorrise dolcemente e poi alla fine riuscì a farsi coraggio per parlare.

    “G...grazie! Come avete fatto a capire che non avevo origini britanniche? infatti ho origini californiane. Lo so dovrei dovuto essere di Londra, ma purtroppo non posso cambiare le mie origini. Voi immagino avete origini britanniche se non mi sbaglio? “

    Disse Bloom mentre l’ uomo si presentò in quel momento e appena gli disse il suo nome: Alton all’ improvviso le venne in mente una cosa: quando era stata salvata in ospedale leggeva sempre qualche articolo dell’ uomo che aveva di fronte. Gli sorrise dolcemente prima di fargli i complimenti per il nome.

    “Anche per me è un piacere conoscerla comunque devo dirle che ha un bellissimo nome. “

    Esclamò Bloom mentre ascoltava in silenzio la domanda che le fece riguardo alla sua vita lavorativa.

    “ Lavoro con le piante e creature non magiche è la mia vocazione fin da bambina fino ad ora. Però nessuno mi aveva chiamato bellezza tu sei il primo che me lo dice. “

    Esclamò la rossa mentre arrossiva al complimento che le fece Alton in quel momento mentre gli sorrise e era prima volta che usciva a cena fuori e avrebbe bevuto.

    “ Grazie davvero spero soltanto di farcela a reggere il vino.”

    Pronunciò la rossa mentre parlava e arrossiva di nuovo. Non era così le ci voleva un po’ ma in quel momento era strano stare a cena con lui e poteva ordinare quello che voleva e infatti fece.

    “ Vediamo un po’ mi sa Leek & potato soup almeno una cosa leggera e un Chicken schnitzel.”

    Disse Bloom mentre ascoltò le parole di Alton sul fatto del vino che lei porse e lo assaggiò tenendolo sulle labbra per un po’.

    “Ma è buonissimo... non lo avevo mai assaggiato per via della mia giovinezza diciamo che non mi hanno mai fatto mai bere vino fin ora.”

    Pronunciò la rossa mentre la ruota del destino aveva avuto una strana svolta che lei cercava di capire perché loro due si erano incontrati in quel posto. Se Bloom non ci fosse andata in quel posto forse non lo avrebbe conosciuto. Non sapeva come mai la ruota del destino in quel momento come si dice li aveva fatti incontrare e un motivo c’era sempre anche nelle strane situazioni tipo quella... così sperò di capirlo nonostante fosse complicato in quell’ istante....



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    @yuiccia

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    BLOOM SYLVIE LOREN COHEN
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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Bloom dopo aver preso l’ ordinazione si accorse che era rimasta un attimo sorpresa quando notò arrivare l’ uomo di cui non conosceva neanche il nome al proprio tavolo mentre le stava gentilmente chiedendo come si chiamava fece un respiro profondo e poi gli rispose con un po’ di imbarazzo.

    “Mi chiamo Bloom Sylvie Loren Cohen e lei ?."

    Domandò la ragazza dai capelli rossi come Anna dai capelli rossi, non lo mostrava ma a volte le capitava. A un certo punto l’ uomo le fece una risata diciamo contagiosa che non faceva spesso ma in quel momento ricambiò. Poi ascoltò le parole dell’ uomo in silenzio ed con tono pacato rispose.

    “La ringrazio! Non si preoccupi accetto ben volentieri l’ invito, non stavo aspettando nessuno poi è difficile io riesca a dire di no. Si concordo con lei, anche se non mi è mai capitato di berlo in compagnia forse perché sono troppo giovane, ma potrei tentare almeno una volta.”

    Disse la donna mentre lo guardava con lo sguardo grigio con piccole sfumature verde che intravedevano alla luce della stanza sembrava gentile, con lei in quell’ istante, ma a volte non sapeva che gli incontri qualche rara volta avvenivano anche a caso come ad esempio aveva conosciuto il collega, che poi fu costretta a lasciarlo andare e forse un giorno si sarebbe potuta innamorare di nuovo, ma adesso aveva in mente di godersi quella serata con l’ uomo di cui non conosceva il nome e come diceva un detto – E’ il destino a scegliere chi incontrare e stare nella vita – Non sapeva nemmeno che cosa le sarebbe successo in quel locale dove aveva deciso di passare la serata, ma tutto poteva succedere come giusto sia... in quel momento... come nei gialli di Holmes...



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    @yuiccia

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    BLOOM SYLVIE LOREN COHEN
    È bella la vita ora che il mondo mi ha dato te.


    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Bloom aveva bisogno di svagarsi un po’ era una ragazza ancora giovane e aveva tutta la vita davanti. A Venticinque anni non era ancora una donna matura, ma una ragazzina e lei in quel momento aveva deciso di lasciare andare un suo collega a cui teneva così quel venerdì sera si preparò per andare nel locale Club Shaftesbury Ave di Londra dove aveva deciso di passare la serata. Una volta raggiunto il luogo non conosceva nemmeno il posto ma era giusto anche imparare a farsi una vita anche se all’ inizio non è facile dopo aver conosciuto due Auror che erano diventati suoi amici di cui pensava forse erano la persone giusta per lei, ma non era cosi. Decise di entrare e con lo sguardo grigio con sfumature verdi cercò un posto dove mettersi seduta ma prima però arrivò al bancone e sorrise.

    “Avevo ordinato un tavolo per passarci la serata a nome di Bloom Sylvie Loren Cohen.”

    La ragazza controllò e poi la portò a due tavoli da un signore che a malapena conosceva, forse sì ma non lo aveva mai visto. Così si sedette a prendere qualcosa chiamando la cameriera che arrivò.

    “Essendo la prima volta che vengo da queste parti che cosa mi consiglieresti ?”

    Domandò la donna dai capelli rossi mentre parlava alla cameriera che l’ ascoltava e poi le consigliò un Avocado & broad bean humus. Così lo prese ordinandolo sperando sia roba buona visto che era la prima volta in quel posto e forse avrebbe avuto un incontro le sarebbe potuto cambiare tutto ma tempo al tempo... come si diceva ... conosceva ancora poco alcuni posti perché lavorava molto e a volte aveva bisogno di essere se stessa qualche volta ma è difficile ci avrebbe provato ad andare avanti ma tentare per quella sera per una volta....



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    @yuiccia

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    17 Y/O
    AMETRIN
    In effetti, era davvero piacevole essere da sola, senza l'ombra di Evrard Boyer, anche in casa del giornalista. Nonostante ciò, avrebbe preferito non essere lì, in quella casa, che le ricordava tutto quello che avrebbe preferito dimenticare. A volte, avrebbe voluto chiedere ad una persona di fiducia, ad esempio, Aaron o Blake Barnes, di lanciare su di lei un qualsiasi incantesimo per cancellare tutti i suoi ricordi. Avrebbe voluto rinascere, vivere una vita totalmente nuova, darsi un nuovo nome e una nuova identità, da un late, anche se era davvero molto legata al suo nome, perché le sembrava fosse l'unica cosa che la connettesse alla memoria dei suoi genitori.
    Alzò il calice al cielo (in realtà, soffitto) per il brindisi.
    - Si, in effetti, è abbastanza piacevole... - rispose. Non sarebbe stata di tante parole quella mattina.
    - Allora, alla solitudine! -
    Si, aveva proprio detto "Alla solitudine", perché sentiva che questa la rivestisse, come un abito cucito su misura per lei. Sorseggiò il liquido frizzantino e dorato, fino a quando il calice non fosse stato svuotato.
    Nel frattempo, un elfo domestico aveva interrotto il loro silenzio, annunciando una lettera da parte del signor Mckinley. Quando il suo promesso sposo chiese di metterla da parte perché non l'avrebbe letta al momento, Louise intervenne.
    - No, ti prego, leggila, potrebbe essere accaduta qualsiasi cosa... -
    Effettivamente, non pensava che la lettera dell'uomo fosse portatrice di buone notizie. Tutt'altro. E sarebbe stato meglio saperne il contenuto. Se avesse accettato, avrebbe rimandato volentieri l'argomento della sua discussione: voleva, infatti, chiedergli il motivo per il quale l'aveva fatta chiamare e invitare a casa sua. E voleva anche spiegargli che non c'era motivo di essere romantici, perché tra loro non sussisteva nulla e non aveva senso fingere, perché la finzione non si sarebbe trasformata in realtà. La questione era palesemente veritiera. Non si poteva cambiare l'età, né i sentimenti.
  12. .
    9dedcbd643ddd7ada8b6aa50292b05f8
    17 Y/O
    AMETRIN
    L'accoglienza dell'elfo domestico, che fosse stata buona o meno, era l'ultimo dei suoi problemi: se avesse stilato una scaletta, al primo posto avrebbe inserito sicuramente il vivere con Evrard Boyer e Bridgitte De Maris, mentre, al secondo, il matrimonio con Alton. Non voleva sposarsi con un uomo che conosceva a malapena e che non era disposto nemmeno a rischiare per salvarla. Se ci fosse stato amore, Alton sarebbe sicuramente andato contro i suoi stessi principi. Ma non c’era assolutamente niente tra di loro e sarebbe stato meglio mantenere tutto così: freddo, distaccato, con chiacchiere di circostanza. Alton aveva bisogno di lei per non diventare ancora più vittima del padre e Louise aveva bisogno di lui per essere curata quando ne aveva bisogno. Fine della storia.
    - L’accoglienza è stata ottima, come al solito – rispose, senza troppa enfasi.
    - Sto bene. Tu? -
    Le sue erano solo parole di circostanza. Non aveva alcun interesse e alcuna gioia nello stare lì: non sapeva nemmeno cosa dovesse fare e con chi avrebbe avuto l’”onore” di fare conoscenza. Raccolse il mazzo di rose e sorrise leggermente.
    - Grazie, sono molto belle -
    Avvicinò il volto ai petali per sentirne il profumo. La loro fragranza gli ricordava casa, la sua vera casa, gli ingredienti di pozioni che raccoglieva con suo padre e tanto, molto altro.
    - Il viaggio è andato abbastanza bene -
    “Abbastanza”, appunto, perché Evrard non era sé stesso se non faceva lo stronzo. Si sedette sul divano, verso la parte più estrema di esso, dove la spalliera terminava in un bracciolo.
    - Poco, per favore – disse, quando l’elfo domestico riempì i lunghi e stretti calici di champagne. Prese quello che le fu dato, ma, prima di parlare, aspettò che la creatura fosse andata via. Non voleva che avesse la lingua troppo lunga e riferisse ciò che aveva sentito a chi non avrebbe dovuto.
    - A cosa stiamo brindando? – chiese, curiosa del motivo per tutti quei regali e quella bottiglia. In tutto ciò, Alton avrebbe sicuramente notato il distacco di Louise.
  13. .
    Benvenuto!
  14. .
    awww, felice di averti in una tua nuova sfumatura!
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    Uh, che tenero!
18 replies since 20/7/2019
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