A Natale Puoi

Andrew&Brianna

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    Andrew Barber
    Blogger | 30 anni
    Era un periodo dell'anno, che stranamente, amava. Per tutto quello che aveva ricevuto a Natale in quell'orfanotrofio, un'altra persona avrebbe dovuto odiare quel periodo, eppure Andrew non ci riusciva. Non ci riusciva per niente. Nonostante il suo lavoro lo portasse sempre a conoscere gente nuova ed interessante - aveva conservato il biglietto da visita di Lola e sarebbe andato sicuramente a trovarla - alla fine sceglieva sempre di tornare a Londra. Londra era una metropoli, era veramente, ma veramente bellissima, ma era affollata e piena di barboni, piena di persone che non ce l'avevano fatta. Andrew era sempre stato molto sensibile a quel tipo di situazioni e di conseguenza si era sempre prodigato per fare qualcosa per migliorare le cose, per eliminare un pò di sofferenza nel mondo. Specialmente a Natale girava come una trottola per andare negli orfanotrofi a regalare doni ai ragazzi, ad addobbare senza sosta e cercare di rendere il loro futuro meno nero di quello che vivevano tutti i giorni. Il suo passato lo aveva segnato, il suo non avere nessuna appartenenza lo aveva reso ancora più sensibile a tutto. I suoi genitori lo avevano trattato come spazzatura, lo avevano scartato a prescindere, avevano deciso di non dargli neanche una possibilità. Perchè lui non poteva essere la possibilità di qualcun'altro? Non aveva un soldo in tasca, tutto quello che aveva lo donava o comprava qualcosa per qualcuno. Con un berretto di lana nero e dei guanti che gli coprivano solamente fino a metà dita, Andrew era impegnatissimo a mettere della ministra calda in alcune ciotole e poi consegnarle a quei barboni. I suoi occhi erano caldi come la minestra, profondi, erano pieni di gioia ed era instancabile. Era li da 12 ore, non si era mai fermato. Aveva usato qualche trucchetto qui e li per far diventare tutto iù gustoso, bello, e, in alcuni casi, anche aumentare le porzioni. Aveva la magia, non avrebbe fatto del male a nessuno se l'avesse usata in incognito, no? Una volta finito tutta la situazione, rimise tutto apposto e decise di concedersi un momento per se, con il suo frappuccino in mano ed i capelli tutti scompigliati. Finì di mangiare e decise di andare a dare una mano per smantellare tutto. Si, era stanco, ma almeno per quella sera era soddisfatto. Adesso la vera domanda era: come ci tornava a Denrise?
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  2. Brianna C. Scott
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    Brianna C. Scott
    Auror | 29 anni
    Il Natale aveva tutto un proprio sapore, che a Brianna ricordava casa.
    Casa, quella vera, non certo quel minuscolo e arido appartamento di Londra. Sua madre l'attendeva a braccia aperte, con il camino acceso e tanti dolci al cioccolato posizionati vicino all'albero, sotto le cui fronde sostavano i regali da scartare rigorosamente durante la notte di Natale. Era una tradizione vecchia come il mondo, la loro, nonostante suo padre non ci fosse più.
    Quella festività aveva sempre occupato un posto speciale nel cuore della rossa, un nodo caldo all'altezza del cuore che la riempiva di emozioni contrastanti e ricordi da conservare. Sarebbe tornata a Inverness prima del previsto, se solo il lavoro glielo avesse concesso. In quel periodo il dipartimento Auror aveva il suo daffare e lei, ferma o quasi da cinque anni, aveva un notevole carico di lavoro da recuperare.
    Nonostante tutto, il giorno prima di quel dì di dicembre aveva trovato il tempo di fare un salto alla mensa dei poveri. Era un'abitudine che aveva preso indossando i panni di Claire, la quale, pur ostentando un carattere forte e intransigente, aveva un cuore buono e generoso. A volte, nonostante non l'avesse mai realmente conosciuta, sentiva che le mancava. Paradossale, se si pensa che inizialmente le risultava stretta.
    Aveva dimenticato lì la sua collana col ciondolo di aragonite, uno dei pochissimi accessori da cui si separava molto di rado e solo per non perderlo. Era un regalo di Eilidh, e al solo pensare a lei sentì le vertigini. Tornare, le avevano detto, non era mai facile.
    L'aveva tolta, quella collana, per evitare che ciondolasse proprio sui vassoi ricolmi di cibo, e l'aveva lasciata lì senza pensarci non appena l'avevano chiamata dal Ministero. Sarebbe tornata più tardi a prenderla, si era detta già in dirittura d'arrivo, ma i suoi non erano propriamente gli orari d'ufficio.
    Varcò la soglia quella sera con un lieve stato d'ansia a martoriarle il petto, incerta di poterla trovare ancora lì.
    «Posso chiedere una mano a qualcuno?»
    Domandò incerta ai pochi superstiti di quel pasto. Individuò ben presto la chioma disordinata di un ragazzo, un uomo che sostava a pochi passi da lei. Forse a differenza degli altri avrebbe potuto risponderle. Aveva intravisto solo il profilo del suo volto, Brianna, per cui non poteva certo supporre che trattasse di una persona gentile, ma vi si avvicinò.
    «Scusami» così gli si rivolse, avanzando verso di lui con discrezione. «Ieri ho lasciato qui una collana. Per caso sai se qualcuno l'ha trovata?» Con l'intenzione di restituirla, sperò di nuovo.
    Per Brianna Scott la speranza era davvero l'ultima a morire.
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    Andrew Barber
    Blogger | 30 anni
    Andrew era un illuso. Aveva sempre pensato che il mondo, prima o poi, potesse cambiare, diventare diverso, migliore, potesse quantomeno essere un posto più ragionevole e tollerante senza per forza ammazzarsi ne tanto meno invidiare o guardare le persone con una certa malizia non produttiva. Era un sognatore e spesso veniva etichettato come un pazzo che non riusciva a tenere i piedi per terra. Aveva pulito quel posto da cima a fondo, e quando gli altri se ne erano andati, aveva chiesto di rimanere un pò di più, giusto per utilizzare la magia e pulire davvero come si doveva, giusto così per fargli un gratuito regalo di natale. Alla fine a lui non costava niente. Con quel gesto, aveva ritrovato un sacco di oggetti, sparsi per dietro i mobili, sotto la cucina e via dicendo, li aveva sistemati tutti quanti sul tavolo principale, dove, in genere, loro mangiavano. Ecco, adesso si che si sentiva meglio. Ogni cosa aveva un padrone ed era giusto che gli venisse restituita, anche solo per magia, tanto che cercò con un semplice revelio di capire chi fossero i proprietari ed applicare sull'oggetto una runa per farli tornare nelle loro mani. Stava cercando ancora di capire come fare per non far vedere certe magie in giro per Londra quando sentì dei rumori e quando alzò lo sguardò, una chioma rossa, con delle lentiggini spruzzate sul viso si palesarono. Andrew sorrise e gli indicò il tavolo. Penso di si, ho ritrovato tutta questa roba, magari c'è anche la tua collana. Penso che sia quella sparsa qui da un pò di tempo! Dai un'occhiata. Quando l'ha persa? é importante? Certo che riempire le persone di domande gli riusciva divinamente. Le diede un'altra rapida occhiata e poi fece un passetto indietro per darle la libertà di guardare. Mi chiamo Andrew Barber, fai anche tu volontariato qui, qualche volta? Era palese che non fosse una ragazza bisognosa, e non lo aveva notato dai suoi vestiti, ma più dai suoi occhi, da quello sguardo che sa esattamente come cavarsela.
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  4. Brianna C. Scott
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    Brianna C. Scott
    Auror | 29 anni
    Difficile levarsi dalla testa i canti di Natale quando tutto il resto del Paese sembrava non riuscire a farne a meno. Persino in una situazione come quella, in cui nulla pareva essere in grado di distrarla dal suo compito, la mente non faceva che tornare sulle note calde e familiari in grado di lasciare trovare la pace anche agli animi più irrequieti, come lo era il suo.
    Entro nel locale guardandosi intorno, rivolgendosi all'unica persona in grado di poterla aiutare. Non gli aveva prestato la giusta attenzione, Brianna, ferma com'era a non concentrarsi su niente e nessuno fino a che non avesse ritrovato l'unica cosa che ancora la legava a una vita ormai lontana ma mai dimenticata.
    Volse la propria attenzione alle cianfrusaglie indicate dall'uomo e si mise a cercare tra la miriade più strana di oggetti smarriti che le era mai capitata sott'occhio, e dire che lavorava a due passi dall'Ufficio Misteri. In un altro momento, pensò con un rasoio tra le mani, si sarebbe chiesta perché mai qualcuno dovesse portare con sé un aggeggio del genere alla mensa dei poveri, ma in quel momento la sua mente sembrò bypassare quel dettaglio.
    «Mh?» Colse al volo le parole di quel ragazzo e nel farlo fermò la sua accorata ricerca, rivolgendo finalmente a lui lo sguardo di ghiaccio che tuttavia nascondeva del calore nel cuore di quelle iridi zelanti.
    «Scusami, non sono esattamente una di quelle donne in grado di fare più cose contemporaneamente» si scusò rivolgendogli un sorriso e portando le dita della mano destra a raccogliere una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Quella stessa mano tornò tra gli oggetti, ma la foga di poco prima era stata placata dal tentativo di essere cortese con quel ragazzo.
    «Io sono Brianna. Brianna Scott.» Giudicò fin troppo imponente il gesto di stringersi le mani. «E in realtà non così spesso come dovrei.» Ammise con aria colpevole mentre finalmente riscontrava tra quella marmaglia qualcosa di arancio, un arancio brillante che le ricordò all'istante i capelli di Eilidh anni e anni prima, in presenza di Alexander.
    «Oh cielo, grazie!» Recuperò la collana e se la strinse tra le mani, chiudendo gli occhi e tirando un sospiro di sollievo. Impiegò pochi secondi a rimettersela al collo, lì dove aveva sentito un peso in sua assenza per un giorno intero.
    Solo allora rammentò alcune delle domande di Andrew e tornò su di lui con l'attenzione e un sorriso molto più disteso e rilassato.
    «L'ho lasciata qui ieri ed è... è un regalo. Di una persona molto importante.»
    Quantificare quel "molto" sarebbe stato impossibile.
    Sospirò ancora e a quel punto si dedicò al ragazzo verso cui si sentiva inspiegabilmente grata.
    «Non ti ho mai visto da queste parti.» In quel locale, in quel quartiere, in quella città. Ma era tornata da poco anche lei, cosa pretendeva?
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3 replies since 8/12/2022, 21:53   84 views
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