-
.MagipsicologaAmèlie De Maris
[Domenica notte ore 04.30, Ospedale San Mungo]
Ogni turno che passava dentro al San Mungo era come se la portasse a trovare qualcosa di nuovo, qualche malato che passava dall'ospedale per farsi rimettere in forma era una scoperta continua. Poi nelle nottate del weekend c'erano anche un sacco di giovani maghi e streghe che avevano esagerato con l'alcool a giro per locali o si facevano qualsiasi danno dovuto sempre all'abuso di alcool che scorreva nei locali. Effettivamente era la norma e ormai si era abituata a tutto ciò, non cambiava molto dalla Londra magica alla Parigi magica, ogni grande città aveva i suoi problemi. Nel suo ambulatorio per quella serata erano già passati diversi giovani che con qualche semplice incantesimo e pozioni erano tornati come nuovi, ma spesso non bastavano essi per fare come tutto non fosse successo. Qualcuno veniva anche ricoverato all'ospedale per avere delle cure un po' più approfondite e quello era la norma del turno notturno, uno di quelli più complicati dell'intero giorno anche solo per la stanchezza che poteva portare non dormire nelle ore notturne. Tornò alla sua scrivania per aggiungere nella lista dei pazienti passati dal suo lettino una giovanissima ragazza, aveva poco più di 20 anni e si era fatta tutte le scale di un locale a Diagon Alley con un tasso alcolemico decisamente alto ma anche per lei tutto era stato nella norma, pochi incantesimi e una pozione da bere per ella. Poi era tornata a casa con le sue gambe e senza apparentemente dolori. Scrisse tutto quello che le aveva fatto e dato poi si diresse verso la macchinetta del caffè che era fuori dagli ambulatori, se ne preparò uno per darle energia e sfruttando la pace che c'era stranamente al momento si mise a sedere nel suo ufficio a gustarselo. La porta dell'ambulatorio restò in ogni modo socchiusa nel caso che ci fosse stato bisogno di lei per un paziente.Sembra che nella vita si abbia successo grazie a tre fattori: la salute, l’intelligenza ed il carattere, aggiungiamo un quarto fattore; un po’ di fortuna.code © psicheSPOILER (clicca per visualizzare)Sigurth Gunnarsson. -
.
by . -
.MagipsicologaAmèlie De Maris
Quella pace del momento non durò molto e di fatto mentre iniziò a sorseggiare quel caffè sulla piacevole e confortevole poltrona in pelle bordeaux, che si era portata personalmente al San Mungo, sentì una voce che arrivava dall'atrio ed era una persona che cercava aiuto. Essendo libera si mise subito al servizio, nuovamente, del San Mungo e del paziente che sembrava essere decisamente bisognoso di aiuto. Si avvicinò al paziente con cura.
Salve, sono Amelie de Maris, una medimaga del San Mungo. Mi prenderò cura di lei. Mi segua per piacere nell'ambulatorio.
Una piccola pausa per vedere meglio cosa avesse fatto quell'uomo, aveva dei tagli, sembrava come aver preso parte a una rissa, o una cosa del genere. La sua esperienza le diceva ciò a primo attrito. Arrivati all'ambulatorio aprì la porta con un colpo di bacchetta e fece accomodare l'uomo bisognoso di aiuto. Chiuse quindi la porta per una privacy maggiore, era il minimo che poteva fare.
Come si chiama?
Conoscere il paziente era il secondo passo per poterlo curare al meglio, ma mai quanto sapere come mai aveva quei tagli e cosa era successo. Ma prima doveva anche creare una sorta di rapporto di fiducia reciproco con quel paziente che era entrato nel suo laboratorio.
Come mai è venuto al San Mungo? Mi vuole raccontare cosa le è successo? Le assicuro che qualunque cosa mi dirà resterà qui tra noi e non uscirà da questa stanza.
Le ferite erano chiare, ma era bene saperlo dalla stessa persona che cosa lo avesse portato lì e soprattutto cosa poteva essere successo per arrivare a quelle ferite.Sembra che nella vita si abbia successo grazie a tre fattori: la salute, l’intelligenza ed il carattere, aggiungiamo un quarto fattore; un po’ di fortuna.code © psiche. -
.
by . -
.MagipsicologaAmèlie De Maris
Duelli magici, risse per delle donne, una bevuta di troppo, aveva sentito di tutto per giustificare dei tagli del genere, ma anche delle cose nascoste talmente male come sentire che una persona era cascata a terra da sola anche se chiaramente la cosa non era possibile. Quel ragazzo già dalla vista non sembrava essere nativo londinese, o britannico ma sentendo il suo nome ebbe la conferma della cosa. Sinceramente a lei la cosa le importava poco, era sempre un paziente seppur fosse decisamente un sexy paziente.
Il piacere è tutto mio Sigurth. L'ho detto bene il nome? Sennò scusami. Posso darti del tu vero?
Una piccola pausa per poi riprendere.
Allora hai fatto bene a venire qui al San Mungo per farti curare e tornare come nuovo.
Guardò meglio quelle ferite mentre ascoltava la storia che le venne raccontata dal suo paziente.
Non volevo dire che avevi qualcosa da nascondere, non mi fraintendere è solo prassi la nostra.
Non avrebbe mai pensato una cosa del genere di un suo paziente, poteva essere anche il peggio criminale ma doveva curarlo.
Una rissa quindi? Non è una cosa rara nei locali babbani. Sono certa che sei riuscito a ben difenderti.
Una nuova pausa.
Oltre la ferita che hai sul sopracciglio hai altre ferite nel corpo che devo curare dovute alla colluttazione che hai avuto? Nel caso potresti farmele vedere per permettermi di curartele? Se sono nella zona petto o cose simili ti chiedo di levarti la maglia per farmi lavorare al meglio.
Poteva anche essere un modo per vedere al meglio il corpo del ragazzo, che a occhio oltre che sexy doveva essere anche decisamente muscoloso, ma faceva tutto parte del suo lavoro alla fine. Nel frattempo iniziò a sistemare la ferita che aveva sul sopracciglio, e stava facendo ancora un po' di sangue.
Fammi sistemare questa ferita sul sopracciglio. Stai fermo per piacere.
Prima dette una pulita alla ferita con il cotone che era con un po' alcool, poi andò di magia per sistemare la stessa ferita. Fece una linea delicata sopra la ferita da curare poi disse la formula magica.
Epismendo.
Quando la ferita finì di sanguinare fece un breve tratto orizzontale con la bacchetta che era rivolta sempre verso la stessa. Poi disse la formula magica.
Emplastrum.
Un cerotto apparve sulla ferita, almeno era coperta. Ora le bastava vedere se aveva altre ferite, anche piccole, da sistemare e curare.Sembra che nella vita si abbia successo grazie a tre fattori: la salute, l’intelligenza ed il carattere, aggiungiamo un quarto fattore; un po’ di fortuna.code © psiche. -
.
by . -
.MagipsicologaAmèlie De Maris
Lavorare con i pazienti adulti era decisamente più facile per certi versi che lavorare con i giovanissimi, loro potevano dare più problemi nello stare calmi e farsi curare, poi quell'uomo sembrava uno che ne avesse passate un sacco nella sua vita, almeno a prima vista. Fece un cenno di approvazione sentendo che il nome lo aveva detto correttamente.
Scusami, non sono un'esperta di risse o scontri tra più persone, non ci finisco spesso.
Fece un sorriso ma rimase sempre professionale in quello che faceva. Far parlare un paziente era un modo per capire di più su di esso.
Verrò volentieri allora a vederti lottare nella lega dei Duelli. Sono molto curiosa.
Sarebbe andata seriamente a vederlo in quel campo di "battaglia", se riusciva a sconfiggere cinque avversari, con uno non doveva avere alcun problema. Osservò come si tolse quella giacca e la canottiera per far vedere quella piccola ferita che aveva sulla schiena. Alcune si sarebbero rimesse da sole senza problemi in un paio di giorni, per le nocche o cose simili non poteva fare molto. Ma sinceramente era una vista decisamente bella da vedere davanti a se.
Fammi dare una sistemata a quella peggiore, una bella ecchimosi che ti ha provocato questa stecca da biliardo. Le altre si rimetteranno da sole in un paio di giorni al massimo, te le disinfetto e basta.
Quindi si mise all'opera, su quella ferita poteva utilizzare un metodo diverso. Il ghiaccio era alla base della riuscita per permettere ai vasi sanguigni di tornare in forma.
Scusami, sentirai un leggero freddo per il ghiaccio sul livido.
Detto ciò, avvertito anche il paziente, iniziò a disinfettare quei lividi con un po' di cotone e alcool. E in alcune mise dei semplici cerotti con la magia curativa. Fece un breve tratto orizzontale con la bacchetta che era rivolta sempre verso la stessa. Poi disse la formula magica.
Emplastrum.
Ripetette la stessa cosa per i lividi minori. Poi passò a sistemare del tutto quel livido più grosso. Lì prese il ghiaccio spray che aveva nella stanza e iniziò a passarlo sullo stesso livido. Poi prese delle bende che coprirono la zona del livido più grosso. Finito ciò si rivolse nuovamente al paziente.
Ho finito. Mi raccomando, su questo livido che ti ho bendato ti consiglio di mettere del ghiaccio a intervalli regolari per farlo rientrare prima. Poi ti lascio una crema che puoi mettere su quell'ecchimosi, una volta al giorno quella.
Alla fine poteva dare dei consigli, ma era il paziente che doveva seguire le sue indicazioni. Dette una crema già confezionata e pronta all'uso al ragazzo.
Ho finito. Mi raccomando, su questo livido che ti ho bendato ti consiglio di mettere del ghiaccio a intervalli regolari per farlo rientrare prima. Poi ti lascio una crema che puoi mettere su quell'ecchimosi, una volta al giorno quella.
La medicazione era finita, non doveva fare altro.
Abbiamo concluso, direi che puoi rivestirti adesso. Se non c'è altro direi che puoi andare, sei a posto.
Sempre che non fossero uscite altre ferite nascoste.Sembra che nella vita si abbia successo grazie a tre fattori: la salute, l’intelligenza ed il carattere, aggiungiamo un quarto fattore; un po’ di fortuna.code © psiche. -
.
by .