Levitating

L. C.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lilith Clarke
        +1   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    894
    Reputation
    +415

    Status
    🗲

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Le ronde in biblioteca non erano proprio la sua gita preferita, anzi cercava di evitarle quanto più poteva, perchè sapeva il fastidio di sentire il borbottare qualcuno mentre gli altri studiavano. Lei lo odiava.
    Per lei la biblioteca era sacra e doveva rimanere come tale; tuttavia, era arrivata una segnalazione da parte delle Chandler, che richiedevano immediatamente un Caposcuola: qualcuno si era divertito ad entrare durante la notte e disordinare tutti i volumi del reparto "Fatture e pruriti". Le sorelle Chandler erano disperate, pareva che mancasse anche un preziosissimo pezzo da collezione "Come scaccolare il naso di un troll" e loro piangevano diamanti letterali dagli occhi alla perdita di quel volume.
    Lilith, che d'altro canto amava passare il tempo tra l'odore delle pagine dei libri, decise di prendersi quest'onere ed era andata lì subito dopo la lezione di Difesa delle Arti Oscure, aveva due ore libere e poteva cercare di risolvere il mistero di quel volume mancante, dopo aver aiutato le due a sistemare gli scaffali.
    Quando era arrivata gli studenti là dentro erano pochi, a mano a mano che le lezioni finivano, ognuno veniva a prendere la propria postazione preferita. Lilith ne conosceva diversi di loro, quindi si distraeva giusto quadno qualcuno di questi le rivolgeva saluto o qualche domanda per cercare di avere l'opporturnità per parlarle.
    Nessuna distrazione, tuttavia, l'aveva distolta dall'aiutare le due gemelle, visto che dopo la sistemazione sarebbe dovuta andare a fondo sulla questione del volume scomparso. Tra i tanti studenti che entravano ed uscivano, Lilith aveva notato anche Kwon: il primino non si era accorto di lei, nascosta tra le scale e le pile di libri che erano sparse per terra, e lei aveva fatto in modo di non farsi notare, anche solo per strappare per se stessa qualche immagine di troppo, rubata nell'osservare l'altro approcciarsi con un ambiente che apparteneva totalmente a lei. Di nuovo. Cercò di fare il giro degli scaffali non passando innanzi ai tavoli, così da non sentire l'esigenza di fermarsi, seppur di tanto in tanto ne cercava i lineamenti, memore di quel pomeriggio strano passato da lei, di cui l'era rimasto il suo profumo addosso per i giorni a seguire e, forse, se lo avesse cercato tra i suoi vestiti, era ancora appiccicato come colla ai tessuti.

    Stava mettendo su una mensola in alto l'ultimo dei volumi che era stato spostato, quando davanti al suo naso un draghetto di carta arrivò svolazzando. La bacchetta dell'altra rimase a mezz'aria, trattenendo quel wingardium che reggeva un tomo piuttosto pesante, posando una mano sotto il draghetto, quasi a volerlo far poggiare. Su di esso vi lesse quelle parole e arricciò le labbra a nascondere un sorriso. Lo sguardo di ghiaccio si volse in direzione dell'altro, non troppo distante dal pluteo dov'era arrivata.
    Osservò l'agitazione di quella penna, sposarsi perfettamente con quella del piede sotto il banco.
    Per un breve frangente, quando vide quel labbro rapito dai suoi denti, senti un brivido lungo la schiena che dovette cercare di ricacciare indietro, insieme al sapore che le aveva lasciato quel pomeriggio. Passò la lingua là dove aveva ferito il proprio di labbro, non c'era più niente...
    Lasciò levitare il tomo al suo posto, quindi abbassò la bacchetta e la ricacciò nella tasca della giacca della divisa, indossata perfettamente come se l'avesse stirata addosso al suo stesso corpo. Non si diresse da lui, sparì dal lato opposto, tra gli scaffali, quasi a lasciar intendere all'altro che non sarebbe andata minimamente ad aiutarlo con i suoi compiti. Tuttavia, non si sarebbe fatta sfuggire un'occasione del genere: la verità era che aveva raggiunto uno scaffale poco distante da quello, per recuperare un libro che probabilmente lo avrebbe aiutato; quindi si avvicinò con passo tranquillo ed elegante, degno portamento di una danzatrice di danza classica, con la schiena dritta e lo sguardo fiero, al banco del ragazzo. Gli occhi erano fissi su di lui, mentre ne aggirava la figura e si siedeva lì dove la postazione era libera. Avrebbe potuto accorciare ed evitare di girargli intorno, ma era stato irrefrenabile il desiderio di avvolgerlo con il suo stesso profumo, quella vaniglia mista all'albicocca del suo balsamo. Chissà se lo ricordava...
    Si sedette, accavallò la gamba, senza infilarle sotto il banco e ne guardò la pergamena. Bianca. Non aveva scritto niente.

    «È Diwali che ti distrae o...?»

    Lasciò in sospeso quel sussurro, proferito a voce bassa così da non infastidire i presenti. Sul tavolo fu fatto scivolare un libro - Del bene e del male. Feste e tradizioni. - lo conosceva a memoria, visto quanto nel biennio lo avesse utilizzato. La sua mano, però, rimase sulla copertina, quasi come sigillo, mentre tamburellò un paio di volte soltanto le dita su essa, quasi in attesa di una risposta.

    «La festa delle luci... la vittoria del bene sul male... audace scelta.»

    I suoi occhi non lo avrebbe liberato nemmeno una volta dal travaglio del suo ghiaccio che lo incatenava. Lei non aveva bisogno di leggere libri per sapere qualcosa, soprattutto del suo programma.
    Lilith Clarke

    "
    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Caposcuola

    code by ©#fishbone

     
    .
5 replies since 2/12/2022, 17:49   134 views
  Share  
.
UP