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.L'esperienza vissuta nell'aula di Alchimia aveva abbandonato la sua mente non appena aveva messo piede fuori dall'aula, quello stesso giorno. Era riuscito a trovare una scappatoia a quell'esercitazione alla quale non aveva voluto sottoporsi non perché fosse svogliato, ma perché ben più saldi principi lo animavano.
Non aveva dato chissà quale enfasi alle sue credenze, se non altro poiché nessuno aveva ancora avuto l'ardire di chiedergli per quale motivo non avesse voluto far ricrescere arti a cadaveri di animali, altrimenti non avrebbe avuto problemi nell'ammettere la verità.
Non si vergognava di essere credente - per quanto non fosse poi chissà quanto praticante - così come non si imbarazzava ogniqualvolta qualcuno elargiva commenti non richiesti circa il suo essere vegetariano.
Quando il bigliettino vergato in una calligrafia a lui sconosciuta lo raggiunse, non potè fare a meno di stupirsene. Era riuscito a stringere rade conoscenze tra le mura di Hidenstone, quindi non era solito ricevere messaggi o inviti di sorta. Chiuse le pagine del fumetto che stava svogliatamente leggendo, accasciato su una delle poltrone della sala comune dei Black Opal, rigirandosi tra le dita quel pezzetto di carta fino ad aprirlo per scovarne il contenuto.
Cominciò a leggere dal basso, dunque non appena i suoi occhi scuri accarezzarono il nome del mittente, non represse il desiderio di assumere una smorfia sorpresa. Strinse le labbra, soppesando quell'invito con il capo che prese a ciondolare all'indietro, spinto contro il bracciolo della poltrona.
Osservò la stanza all'ingiù, interrogandosi mentalmente sui motivi che avevano spinto la rossa ad accogliere la sua richiesta.
Aveva semplicemente un animo buono oppure aveva colto il suo bisogno di indagare i suoi occhi per capire se ci fosse spazio di manovra tra loro?
Stringeva amicizie fin troppo difficilmente e questa sua inclinazione era ben intuibile dai modi riservati e pacati che aveva di fare. Almeno in generale.
Mantenne quella posizione fino a quando il sangue non cominciò a minacciarne il cervello, risalendo ad arrossarne la pelle, quindi tirò su il capo e diresse lo sguardo al grande orologio aggrappato alla parete della sala.
Non era solito arrivare in ritardo agli appuntamenti, ma quel giorno avrebbe fatto una lievissima eccezione.***
Mise piede in terrazza con una decina di minuti di ritardo, avvolto nel tessuto del suo pesante mantello nero che celava parzialmente la divisa sottostante.
Si trascinava addosso un'ombra di mistero e impenetrabilità. Era complicato perfino riuscire a capire se ti stesse guardando negli occhi, complice non solo il taglio affilatissimo della palpebra, ma anche il colore scuro dell'iride che si annacquava in quello della pupilla.
Si lasciò indietro l'ultimo gradino, avvicinandosi alla figura composta di lei in perfetto silenzio, lasciando che solo il fruscio del mantello ne segnalasse l'arrivo.
Le si piantò davanti, le braccia nascoste sotto il tessuto della cappa e le iridi nere spillate sul suo volto.
Niente cadaveri, spero.
Il suo tono di voce era stranamente colorato di note ben più cortesi e morbide rispetto alle sue fattezze in generale. Appariva sempre molto rigido, ma in realtà era l'affabilità fatta persona.
Arricciò l'angolo destro delle labbra in un'ombra lontana di sorriso, quindi prese a slacciare il mantello, così da potersi poi liberare dall'ingombro della tracolla contenente le sue cose che si era portato appresso.
I professori da queste parti non preventivano le differenze culturali, vero?
Una domanda, la sua, che in realtà conteneva al suo interno una infinita miriade di altri quesiti.
Sei abituata a questo modo di fare?
Hai sempre vissuto da queste parti?
L'avevi capito che mi sono rifiutato di lavorare con dei cadaveri per un motivo specifico?
L'interpretazione di quelle sue parole avrebbe potuto essere incredibilmente vasta, quindi le avrebbe lasciato il modo di elaborarla mentre tirava fuori un blocco per gli appunti, una penna a sfera e la propria bacchetta di ciliegio.
Che leggi?
Quella, invece, era una domanda incredibilmente specifica che richiedeva una risposta altrettanto puntuale.
Conoscerai davvero qualcuno solo quando saprai il perché delle sue letture.
Era una filosofia che si portava dietro da un po', ma era per lo più valevole per gli altri. Lui leggeva gore manga e pensava che questo dettaglio non dicesse niente di lui.
Ma era vero?Joo-hyuk
Kwon"If I was you, I'd wanna be me too."black opal - I annocode by ©#fishbone
Edited by Joo-hyuk Kwon - 2/12/2022, 17:28. -
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.Quasi che si aspettasse che quell'invito potesse in realtà celare dell'altro, si presentò sulla terrazza armato di tutte le intenzioni necessarie a capire chi aveva davvero davanti.
Il più delle volte si limitava ad ignorare totalmente ogni minima occasione di fare amicizia, o anche solo vagamente avvicinarsi a tutte le persone che non conosceva, ma Erin Murphy era un'altra storia.
Tutto, nella figura della ragazza, rappresentava ciò a cui lui non era minimamente abituato.
Dai colori che la contraddistinguevano ai suoi modi di fare sì gentili, ma privi di quella sorta di imbarazzo e reticenza con cui era abituato ad avere a che fare nell'approcciarsi alle ragazze con le quali condivideva l'etnia.
Eppure, incredibilmente, non c'era nulla di esagerato in lei e forse era proprio quel dettaglio a guidare la sua curiosità nei riguardi altrui.
Ah, allora hai un piano.
Fece finta di non dare peso al suo commento, eppure non riuscì a fare a meno di insinuare che ci fosse dell'altro ad averla spinta quel pomeriggio ad invitarlo lì. Ricondurre tutto ad una mera esercitazione di Alchimia era quanto di più banale e scontato potesse aspettarsi, quindi proprio non riusciva ad arrendersi all'idea che la cosa finisse lì.
Liberatosi dell'ingombro della tracolla e del mantello, allungò il collo alla volta della scatola bucherellata che Erin aveva sistemato appositamente per la povera lucertola priva di coda.
Spinse anche le dita di una mano a sollevare di pochissimo il coperchio di cartone, sbirciando all'interno del contenitore per poi lasciarsi cadere sulla seduta, coordinandosi con il movimento della scatola che veniva richiusa.
Ho letto altro della Christie, ma non quello.
Asserì, senza neanche più guardarla in volto, mentre armeggiava con le proprie cose per cavare fuori dalla tracolla l'occorrente per dedicarsi all'esercitazione. Tornò a guardarla solo nel momento in cui l'Ametrin gli porse la tazza di tè verde fumante.
Fece sfilare lo sguardo dalle sue mani avvolte attorno alla ceramica fino al suo viso, quindi posò entrambi i gomiti sul blocco degli appunti, prendendo a scrutarla con un'insistenza che a chiunque sarebbe parsa un po' anomala.
Ti piacciono le cose da risolvere?
Impressa a ferro e fuoco in quel complemento oggetto si nascondeva una miriade di significati.
Era evidente il riferimento al libro giallo che la rossa stava leggendo, tuttavia il suo quesito pareva espandersi come una fastidiosa macchia d'olio ad insozzare tutto ciò che Erin non gli aveva ancora confessato di sé. Ma semplicemente perché non ne aveva ancora avuto l'occasione, poiché lo sguardo che le stava riversando addosso era esigente quanto la più legittima delle pretese.
Per nessun motivo.
Lo era e basta.
Solo a quel punto volle recuperare la tazza, avvolgendo i palmi attorno alla superficie bollente quasi che non riuscisse davvero a percepirne il calore. Il fatto che i suoi polpastrelli finirono con lo sfiorare il dorso delle mani altrui rappresentava solo un apparente dettaglio al quale non diede alcun peso.
Sono buddhista. Ogni forma di vita è espressione della forza dell'universo e, in quanto tale, possiede un'anima che dopo la morte torna ad abitare in un nuovo corpo. Conosci la dottrina del Samsara?
Chiese a quel punto, seppur il suo tono lasciava intendere come non si aspettasse davvero che Erin potesse conoscere la risposta alla sua domanda.
Accennò dunque alla scatola chiusa con un lieve movimento del capo.
Mi fai vedere?
Puntellò i gomiti sulla superficie del tavolo e sollevò la tazza, soffiando placidamente sulla superficie della bevanda e portando il fumo denso che spandeva da quella a spezzarsi in rivoli sconnessi che fluttuarono verso l'alto, così come fecero anche i suoi occhi.
Ma solo per qualche istante, prima di tornare da lei.Joo-hyuk
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