Quando viene Dicembre!

Lola&Andrew

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    Andre Barber
    Blogger| 30 anni
    Era un freddo glaciale quello. Come facevano le persone ad andare in giro così contente per andare a fare i regali? Lui aveva una sciarpa a quadri, un bomberino ed un jeans bello pesante eppure stava morendo. Il che andare in un locale con tavolini solamente fuori non era proprio una grandissima idea. Ma lui era un foodblogger, no? Ed inoltre era povero, il che rendeva ogni lavoro dove si guadagnavao due soldi un misero "si". Diciamo che quella sua attività gli permetteva quantomeno di viaggiare molto, il che per lui era fondamentale, ed ancora era un'occasione per conoscere nuove persone, nuove razze e nuovi mondi. Andrew non era mai stata una persona statica, aveva sempre l'idea che il cambiamento fosse qualcosa di buono e che, soprattutto, fosse necessario. Inoltre, adesso che la pista di suo padre era andata in fumo aveva bisogno davvero di evadere da tutta quella situazione. Possibile che era destinato ad essere un signor Nessuno? Possibile che i suoi genitori biologici, nonchè unici, avevano deciso di abbandonarlo al suo triste destino e basta? Forse erano morti, e diciamo che quella era l'unica cosa che lo consolava davvero. Comunque, arrivò in un localino, carino piccolo, ma con una pista di pattinaggio! Interessante. Andrew si mise seduto su di un tavolino, si sfrehgò le mani per cercare di non morire assiderato e deperito ed ordinò una cioccolata calda, un piccolo dolce ed anche una tisana per dopo. Ecco, si adesso era pronto per scrivere almeno la recenzione della location. Si mise ad osservare un pò di qua ed un pò di la. Fino a quando non gli cadde l'occhio su di una bambina intenta a muovere i suoi primi passi sulla pista di pattinaggio. Le sorrise, come se lei potesse vederlo, ma il tutto fece in modo di mettere gli occhi su di un altra persona, sicuramente con un'età più consona. Non fece niente, si limitò ad osservare la ragazza, era bella, aveva dei lineamenti delicati ed un portamento elegante. Scrisse qualcosa sul suo blocco degli appunti. In fondo se in un locale si poteva fare pure qualche bell'incontro non era male, no?

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  2. Lola Salazar
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    Lola Salazar
    Vampire | 124 anni
    Grazia, eleganza e lungimiranza erano caratteri che ben si sposavano con le figure delle tre discendenti della famiglia Salazar, lasciando che aspetti più futili e irrilevanti quali l'umiltà e la modestia venissero messi da parte.
    In un mondo forgiato dalla cupidigia e dall'egoismo, la beneficienza assumeva paradossalmente una rilevanza tale per cui l'immagine di magnati ed ereditieri mutava considerevolmente a seconda di quanto denaro versavano a favore dei più sfortunati. Per quanto naturalmente avversa a simili pratiche, Dolores Lupe Salazar de Toreador aveva finito con l'accettarle e farle divenire proprie, così da adattarsi a un mondo destinato alla rovina.
    Natale era ormai alle porte, le capitali del mondo magico avevano replicato le luci e i profumi dei mortali privi del dono della magia per ricreare l'atmosfera natalizia che a Lola, detto in gergo comune, dava il voltastomaco. Sforzandosi di sorridere e di apparire grata delle attenzioni che le venivano rivolte per una generosità d'animo che non le apparteneva, aveva voltato le spalle alla struttura di accoglienza per giovani sbandati e senzatetto che avrebbero trovato, quanto meno in quei giorni, un pasto caldo e un letto in cui riposare grazie alla sua cospicua donazione.
    Avvolta dai colori della Danimarca, Lola osservava il tepore della città di Copenaghen avvolgerla con canti natalizi e profumi dei più tradizionali piatti danesi, portandola a desiderare più di ogni altra cosa di tornare a casa. Lei, che nel cibo non trovava diletto, assaporava gli odori che la circondavano nel ricordo effimero di un qualcosa che non aveva mai avuto.
    «Mi señora.» La voce di Juan la riscosse da pensieri tutt'altro che piacevoli, portandola a massaggiarsi entrambe le tempie mentre le palpebre calavano su occhi stanchi.
    «Sí. Estoy preparado.»
    Tutt'altro che incline ad accettare altre richieste per quel giorno, si preparò invece a scendere dall'auto per fare il proprio ingresso in uno dei tanti locali siti nella via principale della città, caratterizzato però dalla presenza di una pista di pattinaggio.
    Avvolta nel proprio cappotto color crema, la creatura della notte si avvicinò a uno dei tavolini presenti e vi si accomodò. Rivolta a chi, a differenza sua, traeva piacere dallo scivolare privo di grazia sulla superfice ghiacciata, attese nella più totale stasi che l'uomo di cui era in attesa si palesasse.
    Era nella sua città dopotutto. Avrebbe dovuto attendersi un invito che, per diritto di nascita, avrebbe dovuto accogliere con estrema gratitudine.
    Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sorrise cordiale al cameriere.
    «Un caffé, per cortesia.»
    Dentro, nel mentre, moriva.
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    Andre Barber
    Blogger| 30 anni
    Era una creatura affascinante avvolta in quel suo cappotto. Sembrava superba, ma sempre fine. Andrew era sempre stato attratto dalle persone effimere, quelle che ti mostravano solamente la parte che volevano di se, forse la migliore, a volte la peggiore. Osservava quella donna e prendeva degli appunti precisi quasi come stesse descrivendo lei e non quel posto. Certo il suo compito non era quello, ma era arrivato fino in Danimarca per un simile locale, che poi alla fine era solamente cioccolato caldo, caffè e tisane. A Londra ce ne erano a bizzeffe, senza contare che in tutto il mondo c'erano delle piste di pattinaggio sotto natale. Insomma, quella donna, era l'unica cosa che, in quel momento trovava interessante. Andrew, comunque, non era uno che puntava tutto sull'aspetto, ed anzi, a volte neanche ci faceva caso, non era uno che riusciva a buttare tutto sul lato sessuale, non era da lui e trovava poco interessante fare determinati discorsi. Quella donna era affascinante e più che umana sembrava quasi una creatura mistica. Aveva un alone di mistero e pericolo che l'avvolgeva, che Andrew fu costretto a voltarsi verso di lei e sorriderle prima di parlarle. Accento molto interessante. Sembrate latina, movimenti caldi che niente hanno a che vedere con questo clima così rigido. Perchè le aveva dato del voi? Perchè gli era venuto spontaneo, quasi come se volesse dare a tutta quella situazione un tocco di antichità, di quella sana, di quella che oramai non si sapeva neanche più riconoscere,ne apprezzare. Andrew Barber. Sono un blogger. Si presentò poi incrociando le sue iridi chiare con quelle scure della donna. Impeccabile, bellissima, superlativa. Si guardò intorno, per vedere, se effettivamente stesse aspettando qualcuno. Una donna così non era li sicuramente per pattinare, ne tanto meno per prendere un caffè caldo ammirando i bambini che schiamazzavano e ridacchiavano tra di loro.

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  4. Lola Salazar
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    Lola Salazar
    Vampire | 124 anni
    Il tetro alone di mistero che l'avvolgeva, incorniciandola come il più ammaliante ed effimero dei quadri, era un'eredità che si portava dietro fin dalla presa di consapevolezza di cosa un corpo femminile fosse in grado di portare a termine. Non si esponeva più del dovuto, mai, erano gli occhi di chi la osservava a tracciare l'esimio confine tra ciò che era lecito ammirare e quello che invece doveva restare celato.
    Lo sguardo di quell'uomo non la turbò, ma fu abbastanza insistente da portarla a volgere su di lui parte della propria attenzione.
    Era di bell'aspetto, ma non sufficientemente attraente da tentarla. Mancava di qualcosa, di una cura al dettaglio che si sarebbe rivelata essenziale per fare quel passo che lo avrebbe condotto dall'essere un banale dipinto a una rara opera d'arte.
    Sospirò, la vampira, scandagliando il locale con gli occhi di smeraldo per individuare un orologio.
    Non era abitudine dei suoi partner d'affari tardare agli appuntamenti.
    La voce dello sconosciuto che aveva scelto di tediare la sua solitudine le arrivò chiara e sicura alle orecchie. Un timbro caldo, di certo ben distante anch'esso da ciò che li attorniava, al pari di due protagonisti di una storia che non era stata scritta per loro.
    «Neppure il suo mi sembra danese.»
    Rispose affabile, mentre allungava il collo per osservare al di là dell'uomo e abbandonare ogni speranza che il suo ospite facesse la propria apparizione nell'immediato.
    Si concentrò a quel punto sul nuovo interlocutore, fingendo di assaporarne la figura per la prima volta. Gli smeraldi saggiarono con più cura i lineamenti del viso, i colori che lo caratterizzavano probabilmente fin dalla nascita, le movenze e, nel poggiare la schiena dritta contro la spalliera della seduta, gli fece un cenno con la mano per invitarlo a prendere posto affianco a sé.
    «Lola Salazar. Appassionata d'arte.»
    E molto altro. Ma si lasciò accecare dal desiderio di lasciar passare inosservata una parte della propria vita che al momento non vi era alcun bisogno di svelare.
    «Cosa fa un blogger inglese nel freddo cuore della Danimarca?» Domandò con finta curiosità, mentre richiamava l'attenzione del cameriere affinché l'altro potesse godere di un giro a sue spese.
    «Oltre all'avvicinare donne sole e indifese, naturalmente. Ma suppongo che questo potesse farlo anche altrove.» Un sorriso accattivante il suo, che di indifeso aveva solo l'intento di far risuonare tali le parole appena pronunciate.
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    Andrew Barber
    Blogger | 30 anni
    Era uno scrittor, più che un blogger. Era uno a che amava le storie, che amava scrivere e che gli piaceva raccontarle. Andrew era un sognatore, ma non uno banale che per sognare aveva bisogno di alzare in alto lo sguardo ed ammirare le stelle. Era uno di quelli che amava scrivere, inventare, amava essere altrove, purchè lui ne riuscisse a far parte. Amava l'avventura, il mistero, ed esattamente come succedeva da bambino, trovava sempre qualcosa di misterioso o qualcosa da dover scorpire dietro ogni cosa, dietro ogni aspetto. Sorrise alla donna e prese posto affianco a lei. Non volevo disturbare, a dire il vero! Ammise come se fosse una quasi ammissione di colpa. non voleva farlo ma lo aveva fatto quindi era stupido scusarsi per una cosa del genere. Ma Andrew era gentile e soprattutto era uno che doveva conoscere quindi si sapeva vendere e spendere bene. Non aveva idea di chi avesse davanti, sapeva solamente che era attratto da lei come mai era successo. Se solo avesse pensato, anche per un istante, che di fronte a lui c'era una vampira di appena 124 anni, allora avrebbe agito diversamente, sicuramente con più consapevolezza e meno alla leggera. Comunque. Salazar. Un nome cognome importante! Insomma era pur sempre qualcosa di conosciuto e quel cognome non sarebbe mai e poi mai passato inosservato. Poi chiese al cameriere di portare le sue pietanze al tavolo della signora. Non sono di qui, effettivamente! Si sistemò i capelli con la mano nuda, e bianca per il freddo. Lei sembrava quasi non essere per niente sensibile a quelle temperature. Sono qui per recensiere questo posto. In realtà sono un "critico" di ristoranti, e locali in generale. Anche se lui voleva essere classificato come uno scrittore, a dire il vero. Ma non c'era bisogno di esprimere ogni tipo di perplessità o dettaglio a quella sconosciuta. Quindi sei interessata a qualche opera oppure semplicemente stai vedendo qualche mostra? La Danimarca è un luogo freddo sotto natale, anche se molto affascinante. Aggiunse poi prendendo il suo taquino con la copertina in cuoio e posandolo sul tavolo. Ridacchiò imbarazzato per la sua frase. No, in genere non era solito fare quelle cose, anzi, si meravigliava di se stesso. In realtà non è per niente da me, in genere sono una persona socievole, ma allo stesso tempo riservata, Lola Salazar. Le rispose sottolineando il suo nome, ma giusto per il gusto di sentirlo uscire dalle sue labbra. Suonava molto bene.
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  6. Lola Salazar
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    Lola Salazar
    Vampire | 124 anni
    Lola aveva ormai imparato a guardare un uomo fingendo interesse. Fino a poche decine di anni prima era impensabile che una donna, in particolar modo una come lei, non nutrisse alcuna predilezione verso il genere maschile e per tale motivo molte altre erano state denigrate e martoriate. Nonostante il genere umano - e la società dei vampiri di conseguenza - si fosse evoluto, la sua posizione le imponeva un rigore tale da non poter vivere la propria vita come avrebbe desiderato fare.
    La regola divenne abitudine e le iridi smeraldine della vampira iniziarono a cercare la figura maschile con una predominanza tale da lasciare in ombra il gentil sesso.
    «Se l'avesse fatto, non l'avrei invitata a sedere.»
    Ammise con un sorriso mentre l'apparenza strideva con il tumulto interiore. Avrebbe voluto tornarsene nella sua camera d'albergo e riposare fino al momento della partenza.
    Ascoltò i commenti genuini dell'uomo che aveva di fronte senza mai smettere di guardarlo, nonostante la mente fosse altrove. Catturò le parole essenziali, non potendo fare a meno di immaginare quelle migliorie atte a renderlo irresistibile come il potenziale che aveva lasciava intendere.
    «Un nome vecchio di generazioni.» Non era solo il nome ad essere antico, ma su quel dettaglio Lola sorvolò, lasciando che nel suo sguardo brillasse la scintilla dell'interesse non appena l'altro si definì un critico. Aveva toccato le corde giuste.
    «Abbiamo qualcosa in comune allora.» Sentenziò avvicinando il busto a quello di lui, spostando il peso in avanti e poggiando il mento contro il palmo aperto della mano sinistra, avvolta in un guanto. «Io critico l'arte, lei il cibo. Ma non sempre veniamo compresi, non le pare?»
    Erano alla ricerca della perfezione e della magnificenza. Solo chi era in grado di comprendere la bellezza che vi era dietro il sacrificio poteva realmente capire la loro vocazione. Perché di questo si trattava.
    La presa di confidenza dell'uomo la mise in una posizione di vantaggio: per una donna flirtare senza temere di risultare invadente era sicuramente più facile.
    «Non tutte le opere d'arte sono chiuse nei musei. Lo hai detto tu: la Danimarca sa essere molto affascinante.»
    Era un uomo che probabilmente non avrebbe mai più rivisto, non vi era alcun bisogno che sapesse tutto di lei.
    Nel sentirlo ridere circa la sua battuta finale, Lola comprese di avere davanti il classico bravo ragazzo. Non tanto il principe azzurro quanto il boscaiolo della porta accanto. Si trattenne dal ridere.
    «Un equilibrio difficile da mantenere.» Esordì nell'avvicinare di poco la propria sedia a quella dell'altro, prima di ricominciare ad ammirarlo con maggior coinvolgimento di prima. «Dimmi qualcos'altro di te senza rivelarmi troppo.» Altrimenti, com'era giusto che fosse, in qualità di appartenente al genere femminile, avrebbe perso interesse.
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    Andrew Barber
    Blogger | 30 anni
    C'erano poche cose al mondo che interessavano ad Andrew. La bellezza era una di quelle. Seppur un carattere molto socievole, affabile ed anche resiliente, non era per niente un sempliciotto. Si, gli bastava poco per stare bene, ma non si accontentava di chiunque per essere felice. Non era solamente sesso, non era solamente fisico. Andrew era più per qualcosa di intellettuale, più per le cose studiate, quelle che gli facevano arrovellare il cervello pur di arrivare alla conclusione ottimale. Forse il fatto di essere orfano e non sapere assolutamente niente della sua vita precedente, delle sue origini, avevano sviluppato in lui qualcosa di sadico e masochista allo stesso tempo. Ovviamente per se stesso. Per il suo passato e per quanto male aveva ricevuto ed aveva fatto aveva deciso che gli altri non li avrebbe mai neanche più sfiorati e da questo la meditazione, lo yoga e tutte quelle cose li. Sorrise alla donna. Era particolare, sfrontata, ma sempre delicata. Il suo modo di parlare, comunque, era diverso rispetto a quello delle altre, era più raffinato, i termini più ricercati. Ecco, lei poteva benissimo essere una delle protagoniste di qualche sua storia. Una critica d'arte. Molto interessante. é un interesse ereditato dalla famiglia? Non si diventa critici d'arte se non si è prima un artista. Quindi la domanda successiva è: qual è la sua arte? Chiese poi incuriosito ancora di più da tutta quella situazione. Molto, molto interessante il risvolto di quel momento e di quel posto. Se a primo impatto la sua valutazione era sul mediocre, adesso quasi cominciava ad essere buona. L'irrefrenabile voglia di prendere appunti e scrivere venne domata da quello che disse. Annuì rivolgendole uno sguardo profondo, di ammirazione e immensa condivisione del suo pensiero. Mi azzarderei quasi ad affermare che veniamo comprensi in rari casi!Tutti vogliono un parere da qualcuno che ne capisce qualcosa, nessuno vuole sentire la verità da quelle persone. Gli esseri umani sono veramente misteriosi! Ammise poi vedendo il cameriere portare le loro ordinazioni. Prese il telefono. La presentazione delle pietanze non è delle migliori, forse un pò troppo scarna, visto e considerato il prezzo di ogni prodotto preso e scelto. La torta, invece sembra essere molto nella, ma la cioccolata, con questo freddo, doveva essere portata in una tazza veramente molto bollente. Posò le mani sulla tazza del cioccolato che aveva un colore rosso fiammeggiante e poi tornò alla donna. Che tipo di critica d'arte è? Chiese curioso prima di sorridere alla sua affermazione. Si, amava far parlare gli altri, o comunque quando lo faceva lui era raro che si concentrasse veramente su se stesso. Poi alzò il collo quasi a voler cercare una risposta sul cielo sopra di loro, ma tornò a guardare la donna immediatamente. Le sorrise ancora gentile. Sono stato in moltissimi posti del mondo, poco usuali. Una cosa per volta. Rimase fermo con la sedia, ma la vicinanza della donna aveva un certo effetto. Era pur sempre una vampira e si sapeva che questi sprizzavano malia e sensualità da tutti i pori. Ma, ovviamente Andrew pensava che era dovuto al suo aspetto, al freddo e al contenuto di tutta la conversazione.
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  8. Lola Salazar
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    Lola Salazar
    Vampire | 124 anni
    L'eternità offriva numerosi vantaggi e altrettante perdite su cui probabilmente avrebbe avuto rimpianti per un'intera vita. Ma se c'era una cosa che aveva imparato nell'aver ormai vissuto oltre un secolo, era che, per quanti anni potesse ancora sopravvivere, non avrebbe mai smesso di stupirsi.
    Da che aveva preso posto a quel tavolino senza scomporsi e con l'intento di concludere in fretta quell'incontro di lavoro, si era ritrovata a tergiversare con un umano e a desiderare di tornare in albergo, salvo lasciarsi andare a confidenza non del tutto personali e a interessarsi a ciò che quell'uomo, per quanto per nulla anonimo ma discretamente trascurato, aveva da dirle.
    Ne era quasi affascinata. Lo si poteva percepire dalla sua postura, dal tono di voce che gli riservò e dallo sguardo, dapprima perso nel vuoto e ora incastonato in quello altrettanto chiaro di lui. Smeraldi dentro zaffiri vispi, di una curiosità giovane e innocente, capace di ammaliare l'antichità che forgiava i suoi, di occhi.
    «Eredità di famiglia, sì.» Commentò nel rispondere alle insinuazioni dell'altro, intento a carpire qualunque informazione potesse fargli comprendere qualcosa in più sulla donna che aveva davanti. «Nonostante mia madre direbbe il contrario, io non creo la perfezione, la diffondo.»
    Non era mai stata brava a dipingere o a disegnare, né a suonare o a scrivere. Le sue sorelle erano in effetti molto più abili di lei nel creare qualcosa che potesse essere considerata arte, mentre Lola, che aveva le basi e portava a compimento lavori discreti, era ben lontana dal raggiungere i loro risultati.
    Rimase ad ascoltarlo con un discreto interesse, dovette ammetterlo almeno a se stessa.
    «A volte si pone una domanda sperando in una risposta ben precisa.»
    E si ritrovò a concordare con lui su più cose di quante non ne avesse preventivato.
    «Questo non è desiderio di critica quanto pretenziosità.»
    Lo vide ottenere la sua ordinazione e così recuperò la propria, saggiando il contenuto del bicchiere senza mai distogliere lo sguardo da Andrew. Sorrise nel sentirgli esporre una critica sul momento, annuendo compiaciuta.
    «Molto bene.»
    Quella delicatezza che cercava nel suo aspetto la trovò nel suo animo. Un qualcosa di decisamente fuori dal comune.
    Quando fu il suo turno di parlare, si schiarì la voce mostrandosi molto più propensa di prima a concedergli qualche briciola della sua storia.
    «Principalmente scultura e pittura. Gestisco una galleria.»
    Evitò di nominarla, quella galleria.
    Notò il modo con cui il rossore della pelle dell'uomo lasciava intuire il freddo percepito, le mani che si avvolgevano intorno alla tazza di cioccolata e il tepore a cui sembrava anelare. Lei, invece, sentiva appena il freddo della sera.
    «Sei mai stato in Spagna? Sono certa che il nostro calore sarebbe in grado di conquistarti.»
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    Andrew Barber
    Blogger | 30 anni
    Era andato in quel posto solo con l'intento di predere quello che gli era stato consigliato e chiesto di recensire, fare un giro in città, comprare qualcosa al suo coinquilino e smaterializzarsi direttamente sotto una doccia bollente. amava i luoghi freddi, ma non in quel preciso istante della sua vita, dove ad essere fredda era anche la sua anima. Anche se, ammetteva prediligesse i posti caldi, dove c'era il mare, o comunque l'elemento dell'acqua, quale si rispecchiava moltissimo. Era pur sempre un animo docile, che prediligeva la conversazione e la diplomazia alle guerre ed ai dibattiti, uno che cercava sempre la solutizone migliore per tutti, rimanendo, spesso, lui stesso fuori dal mondo. Era altruista non di certo per natura ma per le esperienze che aveva avuto. Quella donna era interessante ed aveva un fascino particolare. Poteva asserire che non era come le altre, che non era del tutto di quell'epoca. i suoi modi, il suo portamento e, soprattutto il suo sguardo, erano diversi. A lui piacevano le persone diverse, quelle che non si potevano inquadrare solamente in un momento. Andrew amava il mistero e quella donna ne era piena. Rise in maniera cristallina ma non sguagliata per quello che affermò. Mi piacciono le persone che sono sicure del proprio potenziale. Ed era vero, nonostante lui non fosse proprio certo di chi fosse e del potenziale che avesse, ma andava bene in quel modo, non era fatto per essere Batman, ma Robin. I suoi occhi azzurro chiaro furono completamente presi da quelli smeraldini della vampira. Sorrise, Non sarò insistente, ma credo che lei mi abbia dato una buona scusa per cercare la risposta da solo! In fondo sono uno scrittore, mi piacciono le storie e mi piace andare a caccia di verità!Aggiunse poi con sguardo indagatore, ma mai troppo invadente. Una galleria. Sarebbe interessante sapere che genere di opere ha in esposizione. Si capiscono moltissime cose di una persona quando si ammira il modello di bellezza che si abbraccia. Aggiunse poi cercando di sondare il terreno per farsi dire quale e dove fosse questa sua galleria d'arte. Si sfregò le mani senza guanti e si maledì per non averli portati, poi tornò a toccare la superficie della tazza ancora bollente. Bevve un sorso della sua ciccocalata. Sono stato in spagna, si, e l'ho amata. Le persone li, hanno una marcia in più, riescono sempre ad trovare il lato positivo delle cose, sono solari, trasparenti, determinate ed hanno un fascino che ho riscontrato in pochissimi altri posti del mondo. Era stato in un quartiere molto povero della Spagna, in fondo era quello che faceva lui no? Guadagnava e spendeva per gli altri, specialmente per i bambini in orfanotrofio. Il passato era pur sempre una parte integrante di lui, era ovvio.
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  10. Lola Salazar
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    Lola Salazar
    Vampire | 124 anni
    C'era un che di piacevole nel restare ad ascoltare ciò che quell'uomo aveva da dire. Persino osservarlo diventava via via più facile, nel tentativo riuscito di andare oltre a quelle imprecisioni tipiche dell'essere umano che lo rendevano imperfetto ma altamente godibile.
    «Quando si è un esteta, è difficile essere descritti sulla base di ciò che piace.»
    Commentò le sue parole che tuttavia avevano un fondo concreto di verità. Per lei, una vampira centenaria, sarebbe stato superfluo elencare tutte le proprie passioni, i generi di cui si interessava e tutto quel che trovava affascinante, perché avrebbe detto troppo, ma non tutto. Irreale, intangibile quel suo modo di essere, difficilmente sarebbe stato compreso da chi non condivideva con lei l'eternità.
    «Di me potresti dire unicamente che ricerco la perfezione. E non andresti lontano dalla verità.»
    Sorrise e bevve quello che sarebbe stato l'ultimo sorso di quella momentanea pace. Infilò la mano in borsa ed estrasse dal portafogli un biglietto da visita. Elegante e raffinato, marchiato di poche ed essenziali informazioni che avrebbero condotto Andrew lì dove lei avrebbe potuto attenderlo in un'altra vita, lontana dalla Danimarca.
    «Ma se proprio desideri scoprirlo» Asserì allungandogli il biglietto «vieni a trovarmi quando passi per Londra.»
    Sentì qualcosa, una presenza a pochi passi da dove si trovavano entrambi che la costrinse a scostare lo sguardo dal suo interessante interlocutore, posandolo sulla figura altera e tetra del suo ospite per quella sera. Ascoltò le parole di Andrew sulla Spagna e i suoi abitanti, ritrovandosi ad annuire con un sorriso mesto ma non del tutto accondiscendente.
    «Croce e delizia questo nostro animo solare.»
    Abbandonò quel che restava della propria consumazione sul tavolo, raccogliendo la borsa e lasciando sulla superficie lignea dell'appoggio le monete utili a pagare il conto. Uno sguardo severo giunse al blogger, ché non aveva alcuna intenzione di venire meno alla parola data: avrebbe offerto lei quel primo giro, mentre per il secondo chissà...
    «E' stato un piacere, Andrew. Sono sicura che ci incontreremo ancora.»
    Viveva di sensazioni, Lola Salazar, le medesime che le fecero lasciare Andrew con un sorriso, mentre l'animo tormentato virava su ben altre emozioni non appena entrò nel raggio d'azione di chi aveva tardato tanto a incontrarla.
    RevelioGDR
     
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