Deva Lestrange - smistamento

Deva L. Lestrange

Le apparenze sono il miglior biglietto da visita che una strega possa offrire a chi la ammira.
Essere sottopressione era certamente contemplato, mostrarlo era fuori discussione.
Sentiva dentro di sé il mare in tempesta, ché a onor del vero non riusciva a ricordare volta in cui non fosse così. La quiete non le apparteneva, così come il tentativo di sfuggire al retaggio con cui era nata e alle aspettative che altri riponevano in lei.
Essere una Lestrange aveva i suoi vantaggi, dicevano, ma anche i vincoli a cui era irrimediabilmente sottoposta non erano da sottovalutare.
Mise piede sulla terraferma percependo chiaramente urla di giubilo non solo dietro di sé, ma nei meandri del cuore che doveva batterle in petto. Doveva, perché in qualche modo avrebbe dovuto dare una spiegazione al riuscire a mettere una gamba dietro l'altra per raggiungere l'imponente fortezza della terra celata dal mare.
Varcata la soglia di Hidenstone, si prese qualche minuto per guardarsi intorno, per studiare quella che sarebbe divenuta a tutti gli effetti la sua nuova casa per i prossimi cinque anni. L'approccio a Hogwarts era stato senza dubbio differente: la magia l'aveva colta impreparata, per quanto il suo sangue fosse puro come le intenzioni di chi aveva contemplato, pietra su pietra, la realizzazione di una delle scuole magiche più famose al mondo. Hidenstone era qualcosa a cui si era tesa per anni, trovando la giusta soddisfazione nel veder realizzato quel piccolo sogno.
Le aspirazioni erano alte, pensava mentre i primi ragazzi venivano richiamati al cospetto dello Snaso. Sapeva di poterle realizzare senza preoccuparsi di contemplare un eventuale fallimento. Si guardava intorno con aria gentile, battiti di ciglia che rendevano il suo viso più docile e ingenuo di quanto l'indole non fosse. Disinteressata ma non annoiata da ciò che la circondava, avanzò verso la statua e strinse tra le dita sottili della mano sinistra la bacchetta.
Una parola soffiata e persa tra i sospiri degli ansanti a decretare parte del suo futuro.
«Revelio.»
E la consapevolezza di saper già dove guardare per arrivare al limite consentito con qualunque mezzo.

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