Mi mandi in bestia!

Jessica

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  1. Giadì
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    Era in piedi al centro dell'aula in Disuso, lo sguardo fisso sulla parete tra due finestre. Si morse il labbro, ricordando esattamente ogni secondo di come Daniele l'avesse presa proprio contro quel muro dopo una scenata di gelosia, come lei glielo avesse lasciato fare, come si fosse sentita completamente sua. Ora ricordava tutto ed una fitta di dolore, la prese alla sprovvista, avvinghiandole il cuore in una morsa letale.
    Ora si trovava in quell'aula perché Lucas le aveva ordinato di farsi trovare lì e probabilmente, in quel momento, ci si stava dirigendo ed anche parecchio infuriato. Non aveva idea del perché gli avesse fatto quella scenata pazzesca che non era da lei e che non aveva mai fatto a nessuno e lui non doveva averla presa bene. Non voleva incorrere alla sua ira ma non era stata in grado di trattenere quelle risposte così fredde ed a tratti arrabbiate. Dal suo punto di vista, era ovvio che l'avesse abbandonata per Liz. Due volte. Per Emma. Per Liv. E non aveva dubbi che se le ultime due si fossero ripresentate alla sua porta, lui le avrebbe riaccolte senza batter ciglio. Ed era questo che odiava così tanto di lui, perché doveva tornare sempre da chi lo feriva?! Erano tre stronze e lui meritava di meglio. Meritava una come lei. Scosse la testa a quel pensiero, sobbalzando visibilmente quando la porta si spalancò di botto, andandosi violentemente a schiantare contro il muro. Fortunatamente, rimase appesa ai cardini.
    Lu- fece in tempo a dire prima che lui la raggiungesse e le afferrò il fianco. Inspiegabilmente, arrossì a quel suo contatto anche se lui era piuttosto incazzato e non si sarebbe fermato davanti ad un "non ho nulla". Strano per lei ma non oppose resistenza e lasciò che lui la spingesse contro la cattedra, sulla quale si mezzo sedette, senza posarci tutto il peso.
    Non cercò né di fermarlo né di liberarsi, anche se le sue mani si posarono a palmo aperto sui suoi pettorali, ma non riuscì a fare abbastanza forza per scrollarselo di dosso e, d'altro canto, non era proprio sicura di volerlo. Lui le prese il polso e si avvicinò. Tanto. Jess deglutì a trovarsi quelle labbra morbidissime ad un millimetro dalle sue e quei suoi occhi così profondi, persi nei suoi. Ma non vi lesse il solito affetto, bensì una grande rabbia ma anche... dell'altro. Deglutì a vuoto un paio di volte, incapace di proferir parola, come se il solo farlo, avrebbe scatenato la tempesta.
    Lucas, ti prego... no-non urlare sussurrò, come se avesse paura che lui potesse farle del male. Era così vulnerabile, un fiore sotto una teca di cristallo con delle crepe evidenti ed irreversibili.
    Non sei come quegli stronzi e lo sai! La sua voce conteneva la preghiera di lasciarla spiegare e di non arrabbiarsi. Non sembrava affatto la Jessica che lo aveva affrontato tante volte, da quando si conoscevano, che lo aveva schiaffeggiato in Sala Grande.
    Però dovresti capirmi, proprio tu. Dovresti capirmi! Ora, però, la sua voce si era alzata di un'ottava, prova di come il suo umore fosse mutevole ultimamente. Si sentiva in gabbia ed era una cosa che odiava profondamente, aveva bisogno della sua libertà e nessuno gliela avrebbe negata, nemmeno il bellissimo ametrin.
    Ho paura ad affezionarmi a qualcuno. L'affetto è un arma a doppio taglio e finora ne sono sempre rimasta fottuta! Tu non sei come quegli stronzi ma non volevo che lo diventassi, quindi ho preferito... cercare di allontanarti. Fece una pausa, distogliendo lo sguardo da quello ghiacciato di lui, raccogliendo l'energia per continuare il discorso, ma sembrava incredibilmente spossata. Non puoi evitare di correre come un cagnolino ogni volta che ti chiamano, eh? Io ti voglio solo per me, okay? Col cazzo che ti divido con quelle puttane confessò, sentendosi punta sul vivo da tutte quelle sue affermazioni. Lui non capiva, non ne era in grado, e faceva male.
    Non puoi paragonare la situazione a quella con Daniele! Urlò poi, riferendosi ai messaggi che si erano scambiati poco prima. Ti rendi conto di quanto fosse una cosa nuova per me e soprattutto proibita? Avresti dovuto essere comprensivo! Non sapevo come gestirla. Sulle ultime parole, abbassò la voce e tirò su con il naso, sforzandosi in tutti i modi di non piangere. Adesso spostati, mi fai male.
    Jessica Whitemore


    Black Opal
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7 replies since 21/11/2022, 22:34   153 views
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