Mi mandi in bestia!

Jessica

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  1. Lucas Jughed Jones
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    Era incazzato.
    Incazzato come non era mai stato.
    Aveva mollato tutti i suoi libri in biblioteca, lanciandoli un po' dove capitava, mentre messaggiava con la ragazza con cui credeva di avere un ottimo rapporto.
    Era bastato sapere che aveva incontrato Elisabeth per mandarla in crisi, lei che era l'equilibrio giusto tra un'amica e un'amante. Lei che era parte integrante di quello che era, a lei che aveva perdonato realmente l'abbandono di mesi a causa di quella sua stupida relazione che l'aveva poi mandata in crash.
    Erano giorni che lo trattava di merda e per quanto lui avesse cercato di rassicurarla, non era bastato a nulla parlarle e dirle quanto per lui sarebbe stata più importante di chiunque fosse entrato nella sua vita.
    Mi hai lasciato per Liz, per Emma e per Liv.
    Quelle parole di martoriavano la mente durante il tragitto. Il passo era rapido, incazzato quanto il suo volto.
    E no, non c'era storia di fermarlo, perché ora voleva guardarla negli occhi e voleva avere una risposta a quella domanda che lei aveva sviscerato poco.
    Cosa stava succedendo tra loro? Perché al primo accenno di un ritorno nella sua vita di altre ragazze, stava reagendo così, tanto da paragonarlo a chi l'aveva abbandonata?
    Voleva delle risposte e quando spalancò la porta dell'aula in disuso e la trovò lì dove le aveva dato appuntamento, Lucas non fermò il suo passo.
    Anzi, lo aumentò, andandole incontro come un treno e non c'era saluto, non c'era sorriso sul suo volto.
    La afferrò per un fianco, ponendosi davanti a lei e spingendolo fino a quando il suo sedere non avrebbe trovato il bordo della cattedra. E non ci sarebbero state spinte, schiaffi, pugni che lei avrebbe potuto sferrargli a fermare quel movimento. La voleva bloccare, sotto di lui, poggiata a quella cattedra. La mano mancina, libera dal fianco della opale, si fissò sul polso di lei, stringendolo appena ma senza farle male, poi il suo Busto si piegò in direzione del volto della corvina, facendo arrivare le proprie labbra ad un millimetro da quelle di lei, mentre il ghiaccio si incatenò alle iridi di Jessica. Nei suoi occhi avrebbe potuto vedere rabbia, furia, ma anche desiderio e ardore. Come se quella lite lo stesse mandando all'altro mondo, come se stesse liberando una bestia dentro di lui. Il suo corpo sarebbe stato a premere su quello della corvina, mentre le dita stringevano quel polso senza volerle far male.

    «Dimmelo. Dimmi cosa cazzo c'entro io con quegli stronzi! Dimmelo, Jessica!»

    Alzò il tono, quasi come se il suo fosse un ringhio di rabbia e dolore.

    «Dimmi, quegli stronzi si butterebbero nelle fiamme per te, Jessica? Manderebbero a puttane i loro piani di studiare per sbatterti in faccia quanto cazzo sei importante per loro? DILLO! DIMMELO IN FACCIA. QUALE CAZZO È IL PROBLEMA, JESSICA.»

    Voleva baciarla e allo stesso tempo non voleva averla davanti agli occhi. Era un connubio di emozioni opposte, mentre era su di lei.
    lucas j. jones

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