Isaac Roman Reyes

Who i am nome & cognome: Isaac Roman Reyes.
età & luogo nascita: 01/04/1979 (43 anni), Città del Guatemala.
orientamento sessuale: Eterosessuale.
ex-scuola: Castelobruxo.
casata Hidenstone: //
professione: Guaritore presso il San Mungo (specializzazione in malattie mentali magiche, addetto al Reparto Janus Thickey).
stato sangue: Nato Babbano.
stato sociale: Povero.
catteristica: //
segni particolari: Diverse cicatrici dietro la schiena, una ancora evidente sul sopracciglio sinistro.
allineamento: Caotico Neutrale (CN).
bacchetta: Bacchetta in legno di quercia, avente un'anima in Corda di Cuore di Drago, 10 pollici e un quarto di lunghezza e leggermente flessibile.
famiglio: Pesce rosso (Moris).



Aspetto fisico Isaac è alto 1,78 m, ha il fisico è asciutto e i muscoli poco evidenti, i quali accompagnano la pelle quasi olivastra. Sul petto è presente una leggera peluria, così come il colore dei capelli mai in ordine e leggermente brizzolati nelle ciocce davanti, vista l'età che imperterrita avanza. Le sopracciglia sono folte, il naso è leggermente a patata, mentre dal viso si denota una mascella squadrata dov'è presente un lieve accenno di barba, volutamente lasciata corta e, a differenza dai capelli, sempre ordinata. Le labbra sono carnose e gli occhi castani, i quali assumono una sfumatura d'ambra quando vengono esposti alla luce del sole.
prestavolto: Oscar Isaac.

_{« Io ti terrò la mano e tu tienimi l'anima
E pure se non sai chi sono, non lasciarla mai »}

Carattere Isaac non è uno stronzo, differentemente da ciò che vi direbbe chiunque; "mi disegnano così" spiegherebbe lui. In realtà è sicuro di non essere mai stato compreso appieno, né dalla sua famiglia, né tantomeno dai suoi parenti più prossimi. La verità è che Isaac è una continua scoperta, con lati del proprio carattere ancora inesplorati; tende ad affrontare le situazioni in maniera sempre differente, rendendosi conto che, a quarant'anni inoltrati, effettivamente ha ancora moltissimo da imparare. Di lui non si può certo dire che non sia una persona molto paziente, anzi lo è forse fin troppo. Dotato di acume, sembra avere una particolare predisposizione per le cause perse, un po' come spesso reputa la sua medesima esistenza. Ha abbandonato ormai da tempo l'idea che esista il vero amore, ma è tuttavia un pensiero che preferisce tenersi per sé in quanto esternarlo lo metterebbe al medesimo livello di una zitella con sette gatti ed eccessivamente fissata con i romanzetti rosa, all'eterna ricerca di un principe azzurro che non arriverà mai. Buffo, poiché per un lungo periodo di tempo ha creduto di essere proprio lui quel principe azzurro per sua moglie. Adesso si accontenta di storielle da una notte e pochi minuti di conversazione davanti a un drink: ha avuto abbastanza tempo per fare il "padre di famiglia", al punto da bastargli per tutta una vita.
Alle volte può apparire rude, quasi apatico e decisamente insensibile; in realtà è soltanto molto bravo a mascherare ciò che prova e a non far capire cosa gli passi per la testa. E' molto schietto, chiaro e coinciso; non si perde troppo in sproloqui, né è interessato alle conversazioni di lunga durata. Differentemente dal passato, adesso la routine è la sua peggior nemica, la quale lo annienta a tal punto da cercare spesso nuovi hobby.



Storia Mr. e Mrs. Reyes avevano poco da offrire al figlio che, a differenza di tanti altri compagnetti della sua stessa età, aveva intenzione di accrescere la propria cultura in quel della sua buia stanzetta con la muffa sulle pareti. Da sempre molto bravo a scuola, ha imparato a fare tesoro delle piccole cose prendendo in prestito libri da chiunque potesse offrirgliene e lavoricchiando nei negozietti della zona per potersi permettere il proseguo degli studi dopo il liceo. Un liceo che, a differenza di molti altri amici, non riuscì a frequentare: questo perché all’età di dodici anni scoprì di essere l’unico mago di una famiglia composta esclusivamente da babbani. A tredici, invece, gli giunse (sconvolgendolo) la lettera di ammissione per la Scuola di Magia di Castelobruxo.
Gli studi presso l’istituto magico proseguirono senza grossi problemi, furono anni molto importanti di crescita e di consapevolezza di ciò che effettivamente poteva fare con la bacchetta che, inizialmente, aveva creduto di poter usare unicamente per grattarsi la testa.
Fu durante l’estate del suo quinto anno a Castelobruxo che la sua famiglia venne sconvolta dalla diagnosi di schizofrenia del primogenito (fratello maggiore di Isaac), evento che lo portò a prendere la decisione di studiare in particolar modo il campo della magia curativa, ma senza tuttavia disdegnare quelli che sarebbero stati gli sbocchi presso il Ministero della Magia americano; lavorò, infatti, per due anni come membro della Squadra Speciale Magica, durante i quali ebbe modo di incontrare l’amore della sua vita che, nel frattempo, divenne sua moglie. L’idea della vita che avrebbero avuto insieme lo portò più volte al punto da abbandonare la sua mansione di Tiratore Scelto, soprattutto quando scoprirono di aspettare un figlio. Lasciò il lavoro pochi mesi dopo, prima dell’arrivo del nascituro, intenzionato a dedicarsi a quello che sarebbe stato il suo ruolo lavorativo da lì all’avvenire: entrò come Guaritore presso l’ospedale magico americano e si specializzò in malattie mentali. Appagato nel lavoro e nella vita privata, Isaac era certo che sarebbe presto arrivato al punto da non desiderare più null'altro al di fuori della sua splendida routine. Lavoro, casa, famiglia.
Sogno interrotto alla fine del 2020 quando, come una secchiata d'acqua fredda, la moglie, non potendo più vivere nelle bugie, gli confessò il tradimento; con esso, anche la bomba sul fatto che la paternità di Cece, la figlia più piccola, fosse ancora incerta. Nonostante le pressioni per il test di paternità, Isaac si tirò indietro sicuro di preferire di non sapere: in barba alla scienza, per Isaac Cece era sua figlia e sempre così sarebbe stato.
Crollate tutte le sue certezze, scivolò lentamente nel vortice dell'alcool: rischiò un incidente in autostrada (perché nonostante le sue doti magiche, non ha mai tuttavia smesso di utilizzare mezzi di trasporto prevalentemente babbani), un arresto per guida in stato di ebrezza e il licenziamento. Gli ci volle uno sguardo verso il baratro per capire di dover tornare indietro. Si rimise in sesto, chiese il divorzio e si trasferì altrove.
Voleva ricominciare. O riprendere da dove aveva interrotto.

Segreti:
- Ha lasciato una famiglia in Guatemala, la stessa che gli ha chiuso le porte in faccia nello stesso momento in cui lui ha chiuso il portafogli. Con una moglie che lo ha prosciugato (in tutti i sensi che ci si potrebbero aspettare) e due figli (il più grande, Paul, ha quindici anni e la più piccola, Cece, ne ha dieci), ha ormai abbandonato l'immagine di sé che lo vede come un padre snaturato e poco presente. All'inizio pensava che i bambini, sotto l'influenza della madre, avessero cominciato ad avere di lui una visione distorta, mentre adesso è sempre più convinto che la stronza c'entri ben poco. Lui comunque non ha dimenticato assolutamente nessuno, raggiunge i ragazzi ogni volta che può - anche se loro alla fine trovano sempre le scuse più disparate per non incontrarlo.
- Una volta ha seriamente pensato di mandare un sicario all'ex moglie, tuttavia è poi tornato in sé esclusivamente perché sicuro che poi i figli sarebbero stati costretti a vivere con la nonna, forse anche peggio della vipera.

Informazioni di dominio pubblico:
- Prima di pensare ad una specializzazione in Malattie Mentali, ha lavorato per il Ministero della Magia americano in veste di membro della Squadra Speciale Magica; ha lasciato dopo soli due anni di servizio, durante i quali si è procurato considerevoli ferite da taglio durante diverse colluttazioni e delle quali ne porta ancora le cicatrici.



Altro
- Utilizza degli occhiali riposanti, che indossa esclusivamente la sera per leggere quando torna a casa; è raro, se non impossibile, vederglieli addosso durante l'orario di lavoro.
- E' solito bere un bicchierino di brandy prima di andare a dormire.
- Ogni tanto fuma il sigaro; le sigarette sono, invece, più sporadiche.
- Ha costantemente uno sguardo cupo, quasi malinconico e sofferente, stampato in faccia.
- Ha un tono di voce freddo.
- Gli piace tenersi in forma, per cui va a correre tutte le mattina all'alba e fa esercizio, quando e se può, durante l'arco della giornata.

_{« Meglio bruciare
che spegnersi lentamente »}

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