Provino Licantropia Einar Tryggvisson

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    Provino di Licantropia
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    I canti della ciurma avevano accompagnato il viaggio solitario di una drakkar nel mar Baltico, alzandosi nella stessa intensità dell'altezza delle onde del mare in tempesta. I movimenti sincroni dei Carpentieri nel tracciare segni aritmantici sullo scafo delle imbarcazioni; un Predone, con la predilizione per gli incantesimi elementali, se ne stava a poppa in un tentativo di frenare la forza di Madre Natura. Un Navigatore consulta mappe nautiche, le sue urla superano il ritmo roboante delle onde in tempesta, delle voci profonde, baritonali dei Predoni: «Capitano! Sette miglia ad est e possiamo attraccare alle Åland in attesa che passi la tempesta!» Åland, oltre seimila isole tra Finlandia e Svezia, molte delle quali disabitate, perfette per chi aveva qualcosa da nascondere, per nascondersi.
    Sbarcarono su un'isola dai fondali profondi in perfetta simmetria delle montagne oscurate da una folta vegetazione. Sembrava che nessuno vi mettesse piede da secoli.
    Ma è qui che la vera storia di Einar Tryggvisson, figlio d'arte di uno dei capitani più importanti di Denrise, ebbe inizio.

    NOTE OFF

    Benvenuto al provino Lycan!
    Sarà diviso in due parti. Nella prima starà a te descrivere come sia avvenuto il morso. Descrivi le circostanze come meglio credi, in coerenza con l'ambientazione e il background di Einar.
    In bocca al lupo (lol) e, mi raccomando, divertiti ;)
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    Einar Tryggvisson | Predone
    Lo sguardo del ragazzo squadrò le terre a prua, al fianco del padre Einar, figlio di Tryggvi osservava la ciurma lavorare. Era abituato a lavorare insieme a loro eppure, in quel frangente, suo padre lo aveva richiamato al proprio fianco. La missione era quella di recuperare un carico a Sottunga una delle innumerevoli isole dell'arcipelago che componeva Aland. Chino su una tavola per l'orizzonte Tryggvi stava confrontando la loro posizione con l'ausilio di una sólarsteinn, un cristallo di calcite che, grazie alla doppia rifrazione della luce solare, ruotando opportunamente il cristallo, anche in presenza di un cielo coperto, rendeva possibile individuare la posizione del sole. Successivamente a questo il Predone anziano prese dalla propria scarsella un disco del diametro di sette centimetri con al centro un foro di 17 millimetri. Su di esso erano incise due linee, che indicavano le ombre del sole agli equinozi e al solstizio d'estate e una serie di brevi incisioni che indicavano il nord. «Siamo leggermente fuori rotta Einar e la tempesta non ci consente di proseguire, dovremmo scendere a terra ed approntare un campo. Prendi pure un paio di uomini e trova il punto adatto.» Un sorriso e una leggera pacca sulla spalla. Tryggvi conosceva bene il proprio erede, Einar si preannunciava come un leader che sapeva motivare i suoi futuri uomini con l'uso sapiente delle proprie parole, infiammava i cuori e questa qualità gli sarebbe occorsa nel corso degli anni ma aveva bisogno di conoscere il lavoro per questo nei cinque anni che lo aveva imbarcato sulla propria Drakkar l'uomo non aveva lesinato punizioni in caso di errori da parte del ragazzo. Einar avrebbe preso Hrolf, Falka e Mikkel sbarcando a terra mentre il resto degli uomini e suo padre sarebbero rimasti a presidiare la nave. I tre Predoni e la Predona si inoltrarono nell'isola e, la fitta vegetazione di sempreverdi, si piegava sotto la forza del vento tanto da apparire degli archi tesi. L'oscurità data dai nuvoloni che Thor figlio di Odino aveva calato su quel tratto di terra opprimeva gli animi ma, più di tutto, fu l'ululato del lupo a spezzare la concentrazione del ragazzo sulla radura che aveva appena trovato. Un ringhio ferino li accolse e la creatura, più bestia che uomo scattò in avanti verso il primo dei Predoni, Mikkel fu lento a reagire e gli artigli della creatura gli dilaniarono la gola, crollò a terra come un peso morto. Einar, puntò la Bacchetta verso il cielo e scagliato un Periculum puntò la bacchetta verso la creatura: un licantropo, ormai non c'era più dubbio. Sperando che fosse suscettibile agli ultrasuoni, il Predone scagliò un incanto ultrasonico contro il Licantropo avendo però il risultato di incattivirlo ancora di più e, rivolgendosi verso di lui gli balzò addosso atterrandolo. Dolore alla spalla secondo solo a quello che provava al volto, mentre veniva morso l'artiglio della creatura graffiò irrimediabilmente il ragazzo al volto. Rabbia, paura e urla quello che Einar provava e faceva, sapeva che contro un licantropo serviva dell'argento ma, in quel frangente, appresso non ne aveva. Ma ancor di più era la consapevolezza che, se il Padre degli Dèi non lo avrebbe reclamato a sé, sarebbe stato a vita contagiato dalla maledizione della Licantropia. Il licantropo venne messo in fuga da Falka e Hrolf, i due erano letali e per questo Einar li aveva scelti, se la prima era un'abile arciera, il secondo con la sua imponente Claymore spazzava il campo di battaglia come un Einherjar.

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    Provino di Licantropia
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    Nessuna preghiera avrebbe potuto invocare la fine della tempesta, nessun sacrificio avrebbe impedito ai fulmini di cadere e ai rombi dei tuoni assordare le orecchie anche del Predone più esperto. Se la situazione in mare si era rivelata difficile anche per i quattro che erano sbarcati sulla terra ferma. Sottunga distava poche miglia da lì ma sembravano lontanissime in quel momento.
    Hrolf, Mikkel, Eínar e Falka superarono gli scogli, constatando come scarsa fosse la larghezza della spiaggia paragonabile più ad una lingua melmosa che ad una caletta dove poter stabilire un quartier generale. Lo spazio lo avrebbero trovato all'interno della foresta. E non solo quello.
    Il canto del lupo risuonò tra abeti, betulle e pini, in un'eco così potente da risultare un avvertimento talmente fugace da non potersi preparare ad affrontarlo. Il primo a perire fu l'imponente uomo dalla barba rossastra finemente intrecciata, l'imponenza di Mikkel la sua vera condanna. E mentre Tryggvisson eseguiva un esperimento sulla creatura oscura a base di incanti sonici, maledicendosi al tempo stesso di non aver portato un po' d'argento con sé. La presunzione o l'ardore della giovane età e di una esperienza forse ancora scolastica gli avevano fatto dimenticare di essere portato anche per le arti trasfigurative. Ciò che ottenne furono graffi, di poco conto, su gran parte del viso; il vuoto nella cavità oculare sinistra -il bulbo a sbattere contro lo zigomo, insudiciandolo tra sangue, pioggia e terra; ed infine un morso vistoso proprio sulla testa dell'omero destro. Nessuna clemenza per lui: i suoi dei gli avevano appena voltato le spalle.

    NOTE OFF

    Di nuovo qui! Abbiamo visto in quali circostanze Eínar sia stato contagiato.
    Il tuo compito, ora, è raccontarci la prima trasformazione ed il successivo ritorno nella sua forma umana, analizzando, descrivendo la sua nuova realtà, non dimenticando di rispettare l'ambientazione.
    In bocca al lupo (lol) e, mi raccomando, divertiti ;)
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    Edited by Lo Snaso Triangolino - 19/11/2022, 20:31
     
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    Einar Tryggvisson | Predone
    Ciò che seguì quel rapido ma malaugurato incontro con il Licantropo non fu semplice da gestire, se da una parte Hrolf voleva abbattere il giovane Einar per risparmiargli l'onta di divenire lui stesso licantropo fu certamente dissuaso da Falka che, con un paio delle sue frecce ad un passo delle gambe del Predone, fece chiaramente intendere di non provare ad avvicinarsi al figlio del capitano Tryggvi Naddoðrsson. I soccorsi sarebbero giunti e, se per l'occhio c'era ben poco da fare, ancor meno c'era possibilità di fare qualcosa per il contagio del rampollo del capitano. Il Periculum scagliato in aria aveva richiamato l'attenzione di quanti erano sulla Drakkar e, in forze, si erano presentati in quella radura. Con il druido Mikkel morto non c'era molto da fare, un miscuglio di argento in polvere e dittamo sul morso fresco venne applicato per “sigillare” la ferita ed evitare al figlio di Tryggvi di morire dissanguato. La missione era stata inconcludente e il rientro, per forza di cose, prossimo. La condizione di Einar non venne tenuta segreta al Capovillaggio ma, su insistenze del ragazzo ancora delirante per via della consapevolezza dell'occhio ormai perduto, non venne mai registrato al Ministero della Magia. Eppure il tempo era inclemente e, la prima notte di luna piena, si apprestava ad arrivare inesorabile. La casalunga della famiglia di Einar era grossa, abbastanza da poter scavare nelle fondamenta e creare una cantina, la ricchezza accumulata nel corso di una vita di recuperi di tesori fece in modo di creare una prigione a prova di fuga da parte di licantropo e, così, spesse pareti in pietra vennero posizionate in modo da contenere la furia della sua trasformazione. La sua "gabbia" era provvista anche da una spessa porta d'acciaio rinforzata magicamente con rune e incanti protettivi, robuste catene, in argento, rinforzate magicamente pendevano alla parete e sarebbero state utili ad Einar per evitare di fare del male ai propri compatrioti. Tutto era pronto e, negli anni a seguire, una volta al mese quella sarebbe stata la dimora del tentato Predone dove urla, ululati, ringhi e invocazioni agli Dèi sarebbero state le uniche cose a propagarsi oltre quelle sei mura. La sua condizione, già provata durante i giorni che precedettero la luna piena, lo rendeva pallido e smunto, un tenue ricordo del virgulto ragazzo prossimo a diventare un nuovo Predone e capitano. Il giorno della trasformazione venne fatto entrare nella stanza e, come una bestia in gabbia, prese a percorrere a grandi passi l'intero perimetro. Solo una finestrella, talmente piccola da non permettere ad un uomo di passare figurarsi un licantropo, per sicurezza sbarrata da spesse sbarre mostrava al ragazzo l'approssimarsi della sua trasformazione. Il cielo si scurì e, per sicurezza, Einar si spogliò nudo come il giorno in cui venne al mondo, i graffi delle unghie si erano rimarginati lasciando tuttavia il segno e, dove un tempo c'era l'occhio sinistro, un'orbita chiusa e cicatrizzata aveva preso il suo posto. Per precauzione si mise le catene d'argento e, quando il chiarore di luna si diffuse all'interno della gabbia, lo sguardo di Einar divenne vacuo, fisso sul pallido globo che riluceva nel cielo notturno, delle convulsioni iniziarono a scuotere il suo corpo mentre ossa e carne si modellavano per accoglierlo nella forma lupina. Il dolore fu momentaneo e l'urlo che aveva lanciato si trasformò a metà in un ululato, il pelo chiaro prese a crescere ricoprendo l'intero corpo del Denrisiano. Non avendo intorno degli umani da mordere durante la notte, come licantropo mordeva e graffiava sé stesso e gli ululati di dolore sarebbero stati sentiti in tutto il villaggio. La mattina dopo, tornato umano, il ragazzo venne liberato da quella sua prigione, era chiaro che oltre ad essere una pena per lui, lo era per quanti gli erano vicino eppure non poteva farne a meno, era divenuto un Vargulfr e, nonostante l'onta procurata alla sua famiglia e ai suoi avi, Einar Tryggvisson ancora non sentiva il richiamo di Hel.

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    Lealtà ed amicizia furono le frecce che Falka scagliò verso Hrolf per impedirgli di commettere l'omicidio di un amico, di un fratello, di un Predone. Lo aveva fatto per la dignità di Tryggvisson, per evitargli l'onta che l'avrebbe investito una volta saputo di essere stato morso, infettato, da un licantropo. Denrise un popolo di cacciatori oltre che di predatori.
    Il primo richiamo del satellite avvenne nella prigione d'acciaio, rinforzata da sigilli ed incanti, con pesanti catene d'argento atte a contenere la bestia e non l'uomo che in essa vi si celava. Avrebbero imparato a convivere, con il tempo, le due parti che lo rendevano intero ma nulla sarebbe più stato come prima.
    La vita che avrebbe aspettato Einar Tryggvisson sarebbe stata contraddistinta da argento e non una singola goccia di pozione antilupo, di solitudine e di emarginazione fino a quando, anni dopo, non avrebbe cercato donne ed uomini amanti della Luna per portare le storie di Denrise, attraverso la musica, in ogni angolo del globo.

    NOTE OFF

    Siamo giunti alla fine!
    Abbiamo visto in quali circostanze Eínar sia stato contagiato, le sue reazioni alla prima trasformazione mentre il futuro è alquanto ignoto.

    Che dire, in bocca al lupo e provino superato per te!

    Passiamo ai premi:
    Einar: provino licantropia | (2+2= 4 exp);
    • Snaso Triangolino: 3+3+3= 9exp da assegnare a Liz.
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4 replies since 13/11/2022, 19:58   114 views
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