Beast and the beast

J.

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  1. Julian Miller
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    Dioptase
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quella canna bruciava in gola come fuoco vivo, eppure a Julian piaceva quella sensazione. Non giudicava chi non fumava erba, non erano suoi problemi, l'importante era solo che non rompessero le palle per ciò che faceva lui e Joshua sembrava essere uno di quelli che si faceva abbastanza i fatti suoi, doveva esserne davvero contento. Quella sera gli era andata bene, insomma, nessun perbenismo del cazzo a dirgli quanto fosse deleterio quello che stava facendo per i suoi polmoni, a dirgli che avrebbe dovuto smettere e fargli la ramanzina di quanti neuroni avrebbe bruciato se avesse continuato a farlo.
    Se per Josh relazionarsi alle persone risultava complicato, per Julian era una passeggiata: lui amava il genere umano e, per quanto predicasse di non sopportare molti elementi che respiravano, cercava di studiare tutte le sfaccettature del comportamento di ogni singola persona. Era uno che avrebbe potuto essere messo in una stanza di muti e riuscire a farli parlare. La stretta di Julian fu decisa e salda, aveva le mani calde, nonostante le temperature che stavano iniziando ad abbassarsi in quel Novembre particolare.
    «Sei qui da molto? Hai un volto nuovo, non ti ho mai visto a lezione, né nei corridoi.» - asserì il riccio, mentre tirava qualche altra boccata per portare al termine la torcia che aveva acceso appena fuori dal castello. Si grattò dietro la nuca, affondando la mano nei suoi ricci, quindi inclinò il capo alle parole dell'ametrino «Nah, mi scoccio a cercare, prima o poi conoscerò tutti gli studenti di questa scuola e potrò fare una cernita di chi è da buttare e chi no.» - il tono era chiaramente ironico e il sorriso che si era allargato sulle sue labbra, venne interrotto dall'ultimo, profondo e sano tiro di erba, prima di cacciare dalla tasca uno di quei posaceneri portati, aprirlo e ficcarci dentro il mozzicone, per poi premere sul bottoncino per richiuderlo e lasciare che morisse definitivamente lì dentro. Anche se non sembrava, Julian era una persona rispettosa dell'ambiente e anche di chi aveva intorno, per tale motivo, se la canna non fosse finita in quel momento, avrebbe comunque rimandato la sua morte a più tardi, magari da solo, notando il fastidio - seppur educato - dell'altro. Insomma, non doveva far sopportare a Joshua qualcosa che piacesse solo al dioptase.
    Lo guardò ridere di gusto e le sue parole non poterono che suscitare uno sghembo sorriso nell'altro «In fatto di compagnia, credo di essere il migliore, ma ti concedo il beneficio del dubbio.» - ricacciò le mani in tasca, stringendosi nelle spalle dopo il suo parlare. Alla fin dei conti ognuno poteva pensarla come lui e cercare qualcuno di interessante, nonostante questo Julian era pur sempre un egocentrico e non avrebbe mai ammesso di non essere un'ottima persona con cui parlare o passare del tempo «Magari quando tornerai in stanza ti renderai conto da solo quanto io sia un toccasana per questa scuola!» - ancora una sfumatura di ironia nelle sue parole, per quanto pensasse davvero di essere un ottimo elemento a differenza di molti altri (ciao Aidan!) «Fai bene, sia mai ti circondi di cattive compagnie!» - si tirò i riccioli indietro, spingendoli con la mano sinistra che si sollevò lentamente, in un gesto che sembrava non essere calcolato, bensì spontaneo e forse necessario visto i ciuffi che stavano scivolando verso il davanti e che avrebbero potuto coprire la visuale del dioptase.
    Certo, il labirinto magico non era uno dei posti migliori da esplorare con una nuova amicizia, ma quando Julian sentì Josh assecondare il suo sguardo, il riccio non potè che illuminarsi con un sorriso soddisfatto «Messer, le faccio strada!»- disse con un leggero inchino, mano sinistra piegata a toccare il busto e la destra aperta verso l'esterno ad indicare l'ingresso «Sopra di noi un grosso arco di rovi e spine, stia attento a non pungersi, mio caro.» - aveva gonfiato un po' la voce, ma questa scena durò poco, perchè Julian scoppiò a ridere divertito, mentre muoveva passi a superare l'ingresso principale «Che ne pensi di goderci qualche attimo d'estate e rifugiarci nel giardino estivo?» - disse ricercando l'incrocio delle iridi cristallo dell'altro.
    «Allora, Josh, raccontami un po' di te... da dove vieni, cosa ti piace fare nel tempo libero... » - lo guardava con la coda dell'occhio mentre manteneva sempre un passo moderato.
    Julian Miller

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    Studente, I anno - Dioptase

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