Pranzi difficili

Mayra&Aaron&Blake

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  1. Mayra Ellis
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    PAUSA
    (/pàu·ṣa/) Interruzione temporanea, intervallo.
    - Edith, vieni qui un minuto!
    Mayra chiamò sua figlia, mentre apparecchiava la tavola. Aveva scelto una semplice tovaglia a stampe per quell’occasione e un set mai aperto di piatti in ceramica.
    - Potresti prendere quelle posate e aiutare la mamma a distribuirle? -
    Edith, che nel frattempo era accorsa saltellante, con un – Sì, mamma! -, cominciò a darsi da fare, posando ogni pezzo d’argenteria al fianco di ogni piatto. La giovane donna, invece, si occupò, poi, dei bicchieri e di una bella caraffa d’acqua al centro.
    - Grazie amore, puoi tornare a giocare! – affermò la ragazza, destreggiandosi tra le varie padelle. Aveva lasciato la finestra spalancata, in modo tale da far fuoriuscire l’odore di fritto che permeava l’aria nella stanza. Non si rese conto, indaffarata com’era, di come sua figlia avesse rubato il suo cellulare e mandato un messaggio ad Aaron, chiedendo se stessero arrivando, perché ormai tutto pronto.
    Era felice che avessero lui come ospite a cena e non vedeva l’ora di conoscere suo fratello minore, che non ricordava bene se fosse più grande, della stessa età o più piccolo di lei. Osservò sua madre continuare a preparare quei deliziosi hamburger. Pensò che si sarebbe leccata i baffi se fosse stata un gatto a quel profumino.
    - Mammaaaa, ma quando arrivano? -
    Mayra diede un’occhiata all’orologio. Era quasi ora e sapeva che i Barnes non erano uomini che si facevano aspettare. Lavò velocemente un utensile da cucina e si asciugò le mani sul grembiule.
    - Su, Edith, metti a posto i giocattoli! – intimò alla bambina, indicando i vari animaletti in plastica sparsi sul pavimento. Fu presto fatto, perché la novenne era più obbediente che mai, forse complice l’arrivo del tanto atteso ospite.
    - Fatto! – disse, per poi tuffarsi alla porta, quando sentì il campanello esser suonato, e spalancarla, cercando di contenere la sua euforia. Sbirciò fuori con solo la testolina e guardò prima Blake e poi Aaron. Infine, troppo contenta per porsi limiti, corse verso il medimago e l’abbracciò.
    - Ciao Aaron! Che bello, finalmente sei venuto! Non ce la facevo più! -
    Mayra, che aveva udito il trillare del campanello, si tolse velocemente il grembiule, sistemò le ultime cose e, poi, i capelli e si diresse verso l’ingresso.
    - Buongiorno! – salutò, con un sorriso sincero sulle labbra.

    (Immagini del cottage in spoiler)




    Madre
    Medimago
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    MAYRA-ELLIS
    Oggi è il giorno in cui la mia vita comincia.
     
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    Aaron Barnes
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    Finalmente ci era riuscito. Blake non aveva nessuna intenzioen di accompagnarlo, ma Aaron gli aveva chiesto seriamente di non fare il cretino ed andare insieme a lui. A Mayra faceva piacere ed aveva espresso, esplicitamente, il fatto che dovevano andare tutti e due oppure non se ne faceva niente. Non gli interessava quanto doveva sbuffare, quanto doveva rompersi le palle a fare quel pranzo, doveva farlo e basta! Era stato perentorio e quando lo era Blake si piegava gentilmente al suo volere senza dire niente. Sospirò appena vedendolo pronto e con il telefono in mano. Non stai andando in guerra. Predi i colori ad olio per Edith ed andiamo!Vide predere il pacchettino, alzare il medio e seguirlo uscendo da casa loro. Si mise nell'audi, che per loro era la macchia di servizio e via, verso casa Ellis. Una volta di fronte alla porta guardò il minore, ma prima che potesse dire qualcosa blake parlò. Senti se vuoi giocare alla famiglia del mulino bianco fai pure, ma tu un figlio non ce l'hai quindi non dirmi: ti raccomando fai il bravo! Perchè mi stai portando a casa di una persona che io neanche volevo vedere, con una ragazzina impertinente e che io non ho voglia di sentire urlacchiare per tutto il tempo. Lo sto facendo per te. PUNTO.E detto questo uscì dalla macchina e gli piazzò il regalo per la bambina in mano. Aaron sospirò, non poteva dire altro, era quella la verità. Parli così solo perchè ti senti in difetto, è quesa la verità! Borbottò poi sentendo l'odio momentaneo dell'opale su di lui. Poi sbuffò e cercando di rimettersi apposto la giacca e la camicia bussò alla porta. Sent' indistintamente edith trottorellare verso la porta e quando lei aprì sorrise e abbracciò la piccola. che merda pensò il minore mentre vedeva quella scena, poi fece un gesto con la mano alla ragazzina e salutò Mayra con un semplice Buongiorno. Questo è per te! E quello è mio fratello minore, si chiama Blake!Li presentò vedendo Blake fare semplicemente un sorriso alla ragazzina prima di andarsi a sedere a tavola. si sarebbe stato un pranzo veramente, ma veramente molto lungo, ne era sicuro.

    RevelioGDR
     
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1 replies since 19/10/2022, 18:12   55 views
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