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Adrien&Aaron

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  1. Adrien Beauvais
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    CRETINO
    Stupido, imbecille.
    Corse, corse e corse ancora. Sembrava quasi che non avesse terreno sotto i suoi piedi. Non ce la poteva fare a camminare come una persona normale, non dopo quanto accaduto. Finalmente, era riuscito a prender coraggio e a dire a suo padre, chiaro e tondo, che lui non voleva affatto diventare l’imprenditore dell’azienda di famiglia. Ma l’uomo non sembrava voler comprendere i desideri del figlio e questo lo faceva più che incazzare. Perché doveva essere così fottutamente egoista?! E come poteva la gente dire che suo padre lo amava quando non faceva altro che mettere sotto i piedi tutto quello che Adrien davvero desiderava? Quello non era affatto amore… e lui aveva bisogno di sfogarsi, di parlare con qualcuno e l’unico che davvero poteva farlo, l’unico che gli aveva dimostrato polso e forza nei momenti in cui andava utilizzata e gentilezza in quelli in cui serviva era il fottuto magipsicologo del San Mungo: Aaron Barnes. Non gli importava se da un momento all’altro avrebbe fatto un’altra cazzata delle sue, se l’uomo si sarebbe incazzato nero con lui, ma aveva bisogno che lui lo aiutasse, perché gli sembrava di stare per impazzire. Non gli importava nemmeno più in quel momento che quel giorno in ospedale l'avesse anestetizzato per metterlo KO. Aveva fatto quel che aveva detto e ciò bastava all'opale per fidarsi di lui: la corrispondenza di parole e fatti.
    Si precipitò all’interno dell’ospedale, colpendo con una spallata involontaria, nel frattempo, una giovane dottoressa, probabilmente tirocinante, a cui caddero sul pavimento, disordinati, tutti i fogli che erano stati inseriti nelle cartelle che aveva tra le mani. Adrien non si voltò affatto, neanche per chiedere scusa. Continuò a correre come un forsennato, fino a quando non vide la porta che portava al di sopra il nome del Barnes che sarebbe stato costretto ad aiutarlo. Che ci fosse stato un paziente dentro o meno, spalancò la porta d’ingresso con forza. Poggiò le mani sulle ginocchia, cercando di prendere fiato, mentre, nel frattempo, rivolgeva uno sguardo ad Aaron Barnes, senza curarsi dell’ulteriore presente, se mai ci fosse stato, nella stanza.
    - Dobbiamo parlare. Subito. – gli disse. Il magipsicologo avrebbe potuto intendere come fosse una questione di grande importanza per quel ragazzino che, fino a qualche tempo prima, si era rifiutato persino di parlarci con uno come lui.




    18 ANNI
    BLACK OPAL
    SCHEDA PG
    STATISTICHE
    ADRIEN BEAUVAIS
    I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere.


    Edited by Adrien Beauvais - 23/10/2022, 14:49
     
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    Aaron Barnes
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    Era stata una giornata infernale. Era cominciata male estava finendo malissimo. Aveva fatto tre interventi, un'urgenza, un crollo nervoso di una paziente affetta da schizzofrenia, n genitore irrequeito, aveva copoerto una sua collega al pronto soccorso ed adesso voleva solamente morire sul divano. Stava ucedno un'infermiera dal suo studio quando venne spalancata la porta, il fiatone venne raggiunto alle orecchie di Aaron ed il suo viso stanco non fecero altro che dire all'infermiera di lasciar perdere e di dire che lui era andato via. Adrien Beauvais era i suo ultimo caso umano della giornata. Anche perchè era difficile rimanere conceentrati in quella situazione. Fece un respiro profondo. Si voltò verso il ragazzino, lo guardò attentamente. non avrebbe mai voltato le spalle a nesusno. Non avrebbe mai veramente fatto niente de genere. Aaron, quando idossava quel camice, era una persona completamente generosa. Era comese fosse la sua seconda personalità. Certo era anche quello che di tanto in tanto prendeva degli organi e li portava da Sinister, ma nessuno lo sapeva e nessuno mai lo avrebbe scoperto, esattamente come l'essere uno spacciatore. Aaron era una persona ancora più complessa di Blake e per fortuna quest'ultimo non conosceva neanche la metà delle attività del fratello, ed andava fin troppo bene in quel modo. Riprenditi. Io vado in bagno, ordino almeno due pizze e tu... vuoi qualcosa? No perchè io ho fame, sono 34 ore che giro per questo ospedale e ho fame. Tipo una bella pizza al formaggio ed una con funghi, salsiccie e patatine fritte. Si, direi che ci sta.Qualsiasi cosa doveva fare la dovevano fare con lo stomaco pieno oppure sarebbe svenuto morto. Prese il suo telefono chiamò la pizzeria ed ordinò doppio di tutto, insieme a due birre. Si, Aaron era un magipsicologo diverso rispetto agli altri e forse era per quello che aveva in cura quasi tutti gli studenti di Hidenstone. Sorrise appena al ragazzo e poi si mise affianco a lui sulla poltrona e non di fronte a lui. Lo guardò. Puoi cominciare, ti ascolto. Disse ovviamente dopo essere andato in bagno, avatosi mani e faccia e tornato da lui. I suoi occhi color ghiaccio erano attenti, ma comunque stanchi e spenti. Sorrise e mise un bicchiere d'acqua ad entrambi. Ci voleva.

    RevelioGDR
     
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1 replies since 31/8/2022, 19:36   69 views
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