Confidenze

Regina&Louise

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    Ancora non si era ripresa del tutto, ancora non sapeva esattamente come doveva reagire a tutta quella storia. Era passata una settimana e Stefany non aveva fatto assolutamente niente, anzi l'aveva ignorata completamente, Blake non si era visto da nessuna parte e lei non aveva neanche il coraggio di chiedere dove diavolo fosse finito. Ma non era preoccupata perchè gli guardava le storie, gli aveva commentanto anche qualche post e via dicendo. Alla fine non era scomparso veramente, forse voleva stare solamente un pò per fatti suoi. Ma in verità, in quel momento l'unica persona che voleva veramente vedere era Louise. Non sapeva bene cosa fosse successo in quel momento ma qualcosa le aveva legate. lei era convinta che ci fosse qualcosa nel suo atteggiamento che non andasse. Qualcosa che la spaventava. Ovviamente si era chiusa in biblioteca ed aveva preso e letto qualsiasi libro di psicologia, per capire se, effettivamente, ci aveva visto giusto oppure no. Ed alla fine, si ci aveva visto giusto. Certi atteggiamenti ce li avevano solamente le persone che avevano subito violenze vere. Blake aveva fatto paura anche a lei, ma non aveva rassicurato l'amica, non le aveva detto che sarebbe andato tutto bene e non le aveva neanche impedito di vedere la scena. Lei non era particolarmente sensibile per quelle cose, forse perchè non le aveva mai provate, forse perchè non sapeva neanche che nella realtà potessero esistere davvero. Era stata scioccata solamente perchè sapeva benissimo che Blake poteva mandarti in ospedale anche solo con un cazzotto,e questo lo sapeva per via di suo fratello, fatto si era che tutto quello era alquanto assurdo. Non avrebbe mai toccato una donna, lei lo sapeva, lei ne era cosciente. Cercò l'ametrina da per tutto, fino a quando decise di rinunciare ed andare sulla torre dell'orologio per finire di leggere un libro. Si mise seduta sul muretto e sorrise appena. Era felice, i capelli stavano ricrescendo ma lei continuava ad andare in giro con una bella coda, in maniera tale che nessuno, se non chi già lo sapeva, se ne potesse rendere conto. Era curiosa, voleva sapere perchè si era girata, perchè aveva avuto la tachicardia sentendo il pugno di Blake sul muro, perchè era sbiancata e tutto il resto. Voleva saperlo perchè lei era stata coraggiosa fino all'ultimo, ma aveva avuto la stessa reazione di Stefany, la stessa identica,solo che sapeva che fossero per due motivi diversi. Sospirò appena e mentre il libro era aperto tra le sue mani si mise a guardare il cielo. Li si stava veramente, ma veramente bene. Era un luogo rilassante per lei.
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    Regina Beauvais - 17 anni
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  2. Louise De Maris
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    - Che periodo di merda… - esclamò Louise, tirando un calcio a un sassolino che si era permesso di:
    - essere in un luogo che non gli apparteneva: il corridoio;
    - intralciare la sua strada.
    Certo, non aveva vero motivo per prendersela con un sassolino, eppure, si sentiva così perennemente incazzata, frustrata e sola. Forse anche un po' gelosa, a dirla tutta… anche se non l’avrebbe mai ammesso a nessuno. Quel coglione (!) di Blake non si era fatto vivo, - …come al solito… per uno stupido “sprovveduto”, poi! -, ma aveva fatto diversamente con Regina. L’aveva visto come le aveva messo il cuoricino ai suoi post… “Da quando sei diventata così stalker?” le domandava la sua coscienza.
    - Aaaaargh, sta zitta, testa di merda! -
    Dall’esterno, avrebbe potuto sembrava un po' svitata, visto che stava letteralmente parlando da sola.
    Comunque, la cosa grave non erano i “mi piace”… la cosa grave erano i commenti che spediva… e che, boh, a lei non mandava mai.
    - Ma perché?! Perché io?! Perché doveva piacere proprio a me…?! -
    Si, finalmente l’aveva capito e le sembrava di impazzire.
    - Non poteva piacermi Julian o Harry o James o quel cretino di Adrien?! Anzi, no… il Beauvais no… sarebbe stato peggio. PERCHE’ PROPRIO LUI?????! -
    Si portò una ciocca di capelli, che le era caduta davanti al viso, indietro con un secco movimento di polso.
    E perché mai non mi commenta le foto? Gli faccio schifo? SONO BRUTTA?! Oddio…
    Eccola, imparanoiata di nuovo…
    - Eh… c’ha ragione… io che cosa sono? Il nulla… non ho un cazzo di nulla… sono pelle e ossa, non ho seno, non ho sedere… sono una tavola piatta… non sono nemmeno atletica… -
    Sospirò. Aveva bisogno di stare totalmente sola e fare qualcosa che le piaceva immensamente: guardare il cielo. E c’era solo un luogo che poteva offrirle entrambi: la Torre dell’orologio. Arrivò lì in un battibaleno! Poggiò la sua borsa sulla poltrona e si voltò per trovare un angolino comodo e disponibile.
    VAFFANCULO! CAZZO. MA PERCHE’ PROPRIO LEI?!!!
    Proprio lei che non voleva incontrare era lì… lei che sicuramente le avrebbe chiesto perché era scappata così… proprio lei che le stava facendo venire tremila paranoie…



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    Quando la vide entrare dalla porta dell'osservatorio fece un piccolo sorriso. Forse l'aveva pensata così intensamente che alla fine era apparsa. Era stata contenta dei commenti di Blake, del fatto che alla fine avesse comunque deciso di prendere il suo video come video della sua canzone e così via. Era contanta che alla fine era successo quello che più desiderava, ossia non rimanere sola in quel momento. Oltre al fatto che Blake si era dimostrato un vero tenerone. Forse aveva fatto così paura a stefany solamente perchè la voleva proteggere, o voleva proteggere Louise. Ecco, forse la seconda era molto più probabile, ma lei si era dimostrata una persona completamente differente rispetto a quella che lei stessa aveva pensato. Si morse il labbro più volte e poi finalmente decise di parlare. Ciao! Ti stavo cercando, qualcuno ti ha detto che ti stavo cercando e di venire qui? Chiese quasi ingenuamente. Ecco, adesso quasi sembrava un'altra persona. Ma davvero ancora doveva riprendersi, davvero era qualcosa di indecente tutto quello. Si alzò da dove stava e poi le andò incontro. Senti io ti volevo ringraziare per quello che hai fatto per me. Non era solita dire quelle cose o fare quelle cose. In genere non era una persona che ringraziava ed anzi se ne stava sempre per fatti propri. Ma in quel momento le sembrava l'unica cosa da fare a dire la verità. Lei si era esposta veramente, ma veramente tantissimo per lei, nessuno lo aveva mai fatto e tutto quello per lei era nuovo ma spettacolare. Attese un qualche cenno, anche se lei non sembrava essere poi tanto contenta di vederla. Forse lo aveva fatto solo per Blake e non per lei, ma che senso aveva? Guardò verso il lago e la foresta.
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  4. Louise De Maris
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    Puntò i suoi occhi su Regina e sospirò: bene, ormai l’aveva incontrata. Non poteva fare altro che Darle attenzioni e parlarle, perché, dopo quanto accaduto, non sarebbe mai riuscita a trattarla con indifferenza. Per Louise nessuno era davvero invisibile: tutti, ognuno a modo proprio, risaltavano al suo sguardo, occupando un posto nella sua mente. Lei, poi, li catalogava, in un certo senso… Regina era sicuramente nella categoria amicizia/gelosia. Sì, era leggermente gelosa di lei, perché Blake le stava donando tutte le attenzioni, mentre non stava pensando affatto all’ametrina. Avere la sua felpa era davvero frustrante! Sentire il suo profumo e sapere di aver qualcosa che avesse toccato la sua pelle la faceva praticamente ammattire.
    - Ciao Regina… - la salutò, non con molto entusiasmo. Poi, ad ascoltare le sue parole, il suo volto assunse una espressione curiosa.
    - Ah, sì? Mi cercavi? Perché? No, comunque no… non mi ha fermato nessuno e io sono venuta qui solo perché avevo il desiderio di stare un po' da sola, ma ho visto che ci sei tu, quindi, se vuoi i tuoi spazi, posso sempre andar via… -
    Pronunciò il tutto con tono educato, anche se le prime tre domande sembravano più un vero interrogatorio. Non aveva voglia di trattarla male, ma era un momento decisamente “no” e non sapeva per quanto ancora avrebbe risposto delle sue azioni.
    E Regina non l’aveva già ringraziata abbastanza? Non riuscì a trattenere un piccolo sorriso, che non fece altro che far accennare due fossette carine sulle guance. Le poggiò una mano sull’avambraccio.
    - Non c’è bisogno di ringraziarmi… era giusto che qualcuno ti aiutasse in quella situazione… so quanto può esser brutto esser vittima di bullismo -
    E lei lo sapeva bene, visto che era costantemente vittima del bullismo di suo zio e dei suoi alleati.
    - Io, invece, volevo scusarmi per aver rotto la promessa che ti avevo fatto, quel giorno… non sono una che rompe i giuramenti, ma era necessario… ora vedrai che Stefany non ti toccherà più. Ma se mai lo facesse, sai chi chiamare, no? -
    Si riferiva a sé stessa, ovviamente.
    Louise era leggermente nervosa: e se le avesse chiesto perché aveva avuto quell'attacco di panico?



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    Non era completamente in confidenza con lei, non sapeva ancora come comportarsi, ancora non riusciva seriamente a capire perchè era li e l'aveva cercata con tanta insistenza. L'aveva ringraziata più di una volta ed era evidente che Louise non fosse sciocca ed aveva capito benissimo che, nonostante tutto, aveva apprezzato quel gesto. Eppure era ancora li, era ancora li che voleva a tutti i costi parlare con la biondina, ma di cosa in realtà? Si morse il labbro per quello che disse e si strinse nelle spalle, e scosse il capo. In realtà lei non voleva stare da sola ed era solamente che una benedizione il fatto che l'avesse trovata. No, io non voglio rimanere da sola. Cioè... io... ecco si ti cercavo non solo per dirti di nuovo grazie per quello che hai fatto. é che per come sono fatta e per come gira sempre la mia vita, è strano che qualcuno decida di fare qualcosa per me, almeno non liberamente. Ammise seriamente prima di stringersi nelle spalle. Poi fece un sospiro e la invitò a sedersi insieme a lei. Quel giorno, mentre correvo con Blake, mi sono comportata come una bambina stupida nei tuoi confronti e mi dispiace. Veramente.Ammise poi senza neanche riflettere troppo a quello che stava dicendo. Forse era quello il punto, era meglio che rifletteva quando parlava perchè così diventava ovvio l'argomento di cui voleva parlare. Stefany non mi guarda neanche più in faccia, credo che sia per via di Blake... io. Tu... l'hai mai visto in quel modo? Il fatto era solamente uno: Regina non era una persona diretta. Non riusciva neanche ad esserlo davvero. O meglio, lo era, certo, ma non sapeva essere amica di qualcuno, non aveva mai avuto un'amica, non sapeva neanche come si affrontavano certi discorsi. Era come se tutto quello fosse qualcosa di davvero nuovo per lei e, forse Louise, se fosse stata davvero attenta ai movimenti, alle espressioni e al tono di voce della ragazzina, se ne sarebbe sicuramente accorta. Era ovvio che ci fosse qualcosa che stesse provando anche se non sapeva esattamente se ci stesse riuscendo. Poi... tu hai reagito come Stefany ed io non voglio pensare che Blake possa mai picchiare una ragazza... ma...Come si chiedeva ad una persona il perchè di qualcosa senza essere cafona, impicciona o troppo curiosa?
    Regina Beauvais

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  6. Louise De Maris
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    Non si aspettava che Regina volesse la sua compagnia e che, anzi, la cercasse di proposito per parlarle e ringraziarla. Louise, infatti, si fece quasi immobile: se fosse stata un insetto, avrebbe drizzato le antenne. La guardò: si concentrò sul suo viso, sulle espressioni facciali che accompagnavano il suo discorso.
    - Oh, va bene – rispose l’ametrina, con una scrollata di spalle. Poi, aggiunse, con un leggero tentennamento: - …dovrebbe essere così sempre… non dovremmo avere paura di buttarci per difendere o aiutare un’altra persona… quello che ti stava accadendo era del tutto ingiusto e logorante… tossico. Anche se odiassi una persona, ma sapessi che è vittima di bullismo, andrei in suo soccorso alla stessa maniera… so cosa si prova. -
    Il bullismo, infatti, non era solo quello dei coetanei. Lei lo subiva per mano del sangue del suo sangue (o quasi).
    Al cenno di Regina, si avvicinò a lei e si sedette al suo fianco, poggiando la schiena e il capo al muro. Poi, alle sue scuse, posò una mano confortante sulla spalla della Dioptase.
    - Se siamo in vena di confessioni – enunciò, con un sorriso – allora, devo ammettere che era vero che vi stavo spiando, quindi le scuse dovrei porgerle io, non tu… -
    Blake. Argomento spinoso, troppo complicato. Ma non poteva non dire a sé stessa di non amare quell’argomento. Ci avrebbe pensato e parlato per ore e ore e ore.
    - Beh… si, un’altra volta… -
    Non voleva dir troppo: ricordava come se fosse accaduto il giorno prima come l’opale avesse tirato un pugno al muro dopo il loro litigio sulla barca. Ricordava una delle prime volte che si erano incontrati e lui le aveva lanciato il suo coltellino addosso. Ma non avrebbe detto altro.
    L’ultima insinuazione di Regina le fece sgranare gli occhi, abbandonare la sua posizione stravaccata e girarsi verso di lei con corpo teso.
    - Ma no, cosa pensi! Blake non è proprio il tipo! Togliti dalla testa questo pensiero! Non alzerebbe mai un dito contro una donna, te lo posso assicurare! -




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    La situazione era veramente, ma veramente strana. La situazione che si stava presentando era strana ed assurda e Regina non poteva crederci, davvero. Non poteva credere che proprio lei stava facendo amicizia con Louise. L'aveva odiata nel profondo e forse era ancora un pò così. Lei aveva le attenzioni di Blake in maniera così facile che lei se lo poteva scordare. Louise non se ne accorgeva minimamente quanto Regina avrebbe voluto, almeno per un secondo essere nei suoi panni. Scosse il capo e ridacchiò per quello che disse. Si li stava spiando, ma oramai era acqua passata. Scrollò le spalle come per farle capire che era inutile parlare di tutta quella storia, oramai era andata e sapeva che Blake non era scemo, se lo aveva detto voleva dire che lo pensava. Fece un piccolo sospiro e poi sentì quello che disse. Lei non era coraggiosa. Non lo era per niente. Non era una persona che si metteva in mezzo e forse non era capace di difendere nessuno, neanche se stessa e quello era a dir poco chiaro. Non sapeva neanche come sapersi difendere con le parole perchè per quanto Regina potesse essere una stronza, era semplicemente individualista e priva di qualsiasi malizia o malvagità. Lei era solamente una persona riservata, solitaria e che le piaceva per lo più danzare e studiare. Quella era la sua vita. Arrossì quando lei disse che era successo un'altra volta e voleva morire di vergogna quando lei le disse che non doveva pensare ad una cosa del genere. Non lo penso, giuro. é che dopo quello che è successo con mio fratello io... Era difficile da spiegare. Era un 1+1 non era qualcosa che lei voleva pensare in malafede. A me Blake piace, tanto. é solo che delle volte fa paura anche a me, ha un carattere forte e che mi lascia perplessa e non so se ... io gli piaccio. Bello parlare con un'altra persona che ha una cotta per Blake e che fino a prima che ti incontrasse ti stava maledicendo. Ecco, Regina non avrebbe mai pensato ad una cosa del genere, non era nella sua personalità.
    Regina Beauvais

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  8. Louise De Maris
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    Okay, al momento era proprio incapace di capire. Cosa aveva fatto Blake al fratello di Regina. Ma, poi, quale dei due: James o Adrien? Sinceramente, non pensava il secondo, visto che l’opale verso cui provava qualcosa sembrava provare solo una sincera simpatia per Adrien. Per James, invece… non sapeva effettivamente cosa Blake pensasse di lui, ma era sicura che non avrebbe mai fatto del male al gemello di Regina. Non era tipo, no?
    - Scusami… non voglio sembrare invadente… ma è successo qualcosa a James? Cosa è accaduto? Che gli ha fatto Blake? -
    Sapeva che lui fosse un tipo da alzare le mani ai suoi coetanei, o quasi, maschi, o da fare qualche dispetto… a volte, Blake poteva essere un bel po' bulletto e, sinceramente, Louise non avrebbe tollerato successivamente sentire che Adrien fosse stato pestato a sangue dell’opale. L’ametrina avrebbe avuto una reazione… beh, poco premurosa, ecco. Si sarebbe sentita ferita a morte, quasi che l’avesse fatto a lei.
    Comunque, non era quello il punto in quel momento. Lo sconvolgimento arrivò d’impeto, come un’onda che si infrange impattando sulle onde. Cercò di non sgranare gli occhi più di quanto già li avesse tali. Sentì il cuore cominciare a martellarle il petto e il sangue fluì verso il cervello.
    - C-cosa? – balbettò, senza pensarci davvero su. Avrebbe voluto evitarlo, ma fu un pensiero detto ad alta voce. Poi, resasi conto del suo errore, si fece scarlatta in volto e, per stemperare la tensione, si schiarì la voce.
    - Beh, è difficile… - si ritrovò a dire semplicemente, poiché senza parole. Come poteva dirle che Blake le piaceva anche lei e che non avrebbe voluto che altre si avvicinassero a lui? Era gelosa? Sì. Perché sapeva che l’opale sarebbe andato a letto con diverse e sapeva che a lei non avrebbe potuto darle mai serie attenzioni. Lo odiava per questo, ma provava per lui un affetto sincero. Forse, un po' più che affetto.





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    Regina Beauvais
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    Era incredibile come determinate situazioni si venissero a creare in maniera così particolare. Possibile che
    l’unica sua amica doveva anche essere l’unica sua nemica? Possibile che alla fine di tutto doveva sempre
    succederle quello? Aveva sospettato che anche a Louise gli piacesse Blake, ma non ci aveva mai pensato
    seriamente ed in quel preciso istante la sua vita era seriamente incentrata e preoccupata per altro. Si
    morse appena il labbro sentendo quello che le chiese l’ametrina. Doveva dirglielo? Adrien l’0avrebbe
    ammazzata, ne era sicurissima. Fece un respiro profondo, ma lei con qualcuno doveva pur parlare e
    sfogarsi, era diventato qualcosa di realmente insostenibile, a dire il vero. Stare sempre zitta e cercare
    sempre soluzioni strane per gli altri. Non esisteva, non era qualcosa di fattibile. Lo ha
    picchiato.
    Sapeva che era stato lui perché aveva sentito la conversazione tra Aaron ed il fratello in
    ospedale. Si strinse nelle spalle. Ma so che Adrien ha fatto qualcosa per provocarlo, ne sono
    sicura!
    Di rimando conosceva bene il gemello e sapeva che quello non era proprio un bel periodo e
    di conseguenza non poteva essere altrimenti. Poi vide la sua faccia, vide i suoi occhi sgranati e buttò la sua
    faccia sulle ginocchia come se non volesse essere guardata. Lei si imbarazzava per quelle cose e più
    conosceva ragazzi che potevano piacerle, più si rifugiava nella convinzione che Blake potesse essere l’unico
    amore della sua vita. Forse il solo fatto di non poterlo mai avere tutto per se, rendeva forti le convinzioni
    che aveva, pur di non soffrire, pur di non mettersi in gioco avrebbe fatto davvero di tutto. Poi quando la
    ragazzina disse che era difficile, Regina alzò di nuovo la testa. Davvero è difficile? Perché?
    Blake è una persona così limpida che quando gli piace una ragazza fa sempre qualcosa per lei e per farglielo
    capire. Non so se quello che fa per me è qualcosa di importante per lui, perché per me lo è eccome!

    Certo che parlare in quel modo on era molto rassicurante per Louise, anche perché implicava ammettere
    che Blake era proattivo con tutti e non solamente con lei, ma quella era un’altra storia. Decisamente.


    RevelioGDR
     
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