Spoils of Victory

Evrard

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Un leggero sorso al proprio drink, un Cuba Libre eseguito alla perfezione, la gamba che si sarebbe accavallata sensualmente sull'altra mentre lei, seduta al tavolino del Rouge, si godeva un po' di meritato riposo. Jacqueline aveva passato due giornate particolarmente intense al San Mungo, la preparazione della Pozione Zombie era stato qualcosa di unico e solo grazie alla propria intuizione nell'invitare un Pozionista esperto come Evrard aveva permesso di sbrigarsi e impiegare solo un paio di giorni senza darsi tregua. Appena si era liberata la Medimaga aveva deciso di prendersi tutta la serata di relax, niente clienti derivanti dal suo secondo lavoro quella sera: alcool, musica e, la speranza, una notte di divertimento con quella bella morettina di Soraya. E invece, di fronte a sé, aveva il nulla dato che non era riuscita a trascinare il Pozionista a quella festicciola per la riuscita del loro piano criminoso. La ragazza sospirò, accavallando la propria gamba sull'altra, avevano ottenuto un interessante risultato e lei, probabilmente era quella che ci aveva guadagnato più di tutti. Grazie all'osso di Licantropo tritato avevano ottenuto la cura e, lei in particolare, con la rimanenza dell'osso inutilizzato poteva adoperare quel prezioso Ingrediente per un rituale di cui stava studiando. La ragazza avrebbe estratto dal tumbler alto l'ombrellino che faceva da decorazione al cocktail giocando con esso aprendolo e chiudendolo in una pallida imitazione di Sean Connery ne “l'ultima crociata”. Si sarebbe schiarita la voce e sollevato lo sguardo sulla sala, osservandola attraverso una ciocca di capelli che le era caduta di fronte agli occhi, avrebbe alzato il bicchiere per un brindisi. “Ad Evrard, alla sua maestria nell'arte pozionistica e anche a me che mi è venuto in mente di chiamarlo. Altrimenti sarei stata da sola insieme a quella perdigiorno della Pendragon.” Scosse il capo esalando un sospiro di sconforto senza trattenere un pensiero malevolo nei confronti della collega.

    «Parlato» - Narrato - "Pensato" | Scheda PG Stat.
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    Edited by Jacqueline De Lourant - 17/11/2022, 09:18
     
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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Una serata al Rouge, una serata di piacere che ogni tanto ci voleva per passare al meglio le sue serate libere e non in compagnia di Bloom. La serata richiedeva il relax e ciò poteva trovare in quel locale che era così tanto legato a loro. Aveva scelto un outfit perfetto per una serata alcolica e sperava in compagnia.



    Un vestito che era composto da una scarpa elegante, un paio di pantaloni neri più casual attillati e una camicia bianca con qualche riga su di essa che metteva in luce le sue fasce muscolari. Si diresse verso il bancone dove prese un drink per iniziare al meglio la sua serata, un qualcosa di elegante come il French 75, un drink a base gin, champagne e un tocco di acidità come il succo di limone. Era uno dei più buoni che aveva sentito in un locale babbano effettivamente. Si guardò in giro per il locale a caccia di volti, qualcosa di conosciuto, spesso non era così lì dentro se non per le bariste dietro al bancone. Vide un volto che non gli era forse totalmente nuovo, ma forse, non riconobbe però del tutto quella ragazza anche se quel volto così bello e intrigante gli ricordava forse qualcosa nelle mente anche se poteva sbagliarsi chiaramente, ci sta che l'avesse trovata a giro per lavoro, o forse in qualche negozio, o solo anche incrociata, le possibilità potevano essere assolutamente tante. Sembrava essere da sola ed era una bellissima ragazza, quello era poco ma sicuro. Cosa poteva chiedere di meglio per una serata di svago e piacere? Era al Rouge alla fine e non era solo un locale di classe ma anche un locale pieno di divertimento. Le fece un bel sorriso quando fu vicino a lei poi prese la parola.

    Ciao, come stai?

    Dette un sorso al suo drink per poi mettersi a sedere vicino a lei nel divanetto.

    Spero che non ti dispiaccia se mi siedo qui con te. In cerca di una bella serata alcolica per caso o scappi dal lavoro?

    Tutti avevano voglia di divertirsi e scappare dal lavoro spesso e volentieri e non c'era niente meglio del Rouge per una cosa del genere. Fece una piccola risata a quel punto. Mentre attendeva una risposta dalla ragazza si sedette incavallò le gambe per sedersi più elegantemente. Infine si presentò alla stessa.

    Comunque piacere di conoscerti, sono Alton McKinley, ma chiamami solo Alton ti prego. Te come ti chiami?

    Era un giusto modo dal suo punto di vista per approcciare una conversazione.

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    Edited by Alton_McKinley - 18/11/2022, 16:48
     
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    La ragazza sospirò quando vide avvicinarsi Alton, proprio non ne aveva voglia di fare conversazione in quel momento e, per quanto poteva fare finta di non conoscerlo, Jacqueline capiva che aveva più di un vantaggio su di lui. Ovviamente: la ragazza aveva sempre preferito un approccio più cauto nei confronti dell'Acromantula Scarlatta e, se la sua vera identità era conosciuta solamente alle altre sfere dell'organizzazione per operare al meglio com'è possibile infiltrata, la donna non poteva certo farsi riconoscere da parte del giornalista. «Ci conosciamo?» Chiese a bruciapelo, seccata da quel nuovo tentativo di approccio da parte di un uomo alzando lo sguardo su di lui: lei lo conosceva ad Alton, sia come Kamila Shariq che come Genève DuPont, lui tuttavia non aveva modo di collegare quei due volti a lei. «Se questa è la tua frase tipo per cercare di rimorchiare mi sa che dovrai aggiornare il repertorio.» Gli disse in modo canzonatorio. «Che ho fatto di male per non riuscire nemmeno a godermi una serata da sola qui al Rouge?! Va bene, siediti… se proprio insisti.» Proprio non la sopportava l'umanità in generale, Jacqueline traeva più piacere nella compagnia dei morti, almeno quelli non parlavano affatto e non interrompevano il flusso dei suoi pensieri. Avrebbe scavallato la gamba riportandola parallela all'altra e, mettendosi con le braccia incrociate sotto il seno, avrebbe guardato da capo a piedi il Giornalista. «Medimaga Legale Jacqueline De Lourant e, se te lo stai chiedendo, no, non ci siamo mai incontrati al San Mungo, difficilmente rientreresti tra i miei usuali pazienti. A meno che tu non voglia finire in un sacco nero.» Lo aveva osservato mentre la guardava uccidere a sangue freddo un babbano suo cliente, sentito cospirare con altri membri dell'Acromantula Scarlatta riguardo un virus che poi avevano creato in vitro e sparso nel mondo magico eppure Jacqueline sentiva sempre una certa repulsione verso i membri della propria specie.

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Un locale sempre frequentato, non era difficile trovare facce nuove ad eccezione di coloro che come lui erano dei membri dell'associazione che stava mettendo le mani sul mondo magico per instaurare un vero regno del terrore, tutto era lecito per arrivare al loro scopo, quello era poco ma sicuro. Almeno quella serata c'era una buona compagnia a quel locale e seppur non ricordasse di conoscere direttamente quella ragazza, c'era un qualcosa che non lo spostava più di tanto dall'idea che l'avesse vista da qualche parte, o forse solo incrociata, i casi del destino.

    Sinceramente penso di no, una ragazza tanto bella quanto te me la ricorderei assolutamente.

    Fece un sorriso.

    Non è una frase per rimorchiare, avrei saputo fare molto di meglio nel caso.

    Una piccola risata.

    Ti ringrazio molto allora.

    Ancora non sapeva il nome della stessa ragazza ma fu proprio lei a indirizzarlo verso lo stesso. Si mise a sedere nel divanetto.

    Un bel nome Jacqueline. Mi piace molto. Non è britannico vero?

    Fece un nuovo sorriso sul volto prima di dare un sorso al suo gustoso drink. Forse poteva anche essere il primo drink di una lunga serie.

    Medimaga? Gran bel lavoro. Siete sempre in prima linea per curare i feriti se serve, lo apprezzo molto. Spero in ogni caso di finire il più tardi possibile come un tuo paziente usuale, ci tengo per ora alla mia vita, il sacco nero può aspettare.

    Fece una bella risata.

    Piacere di conoscerti, Alton McKinley, giornalista della Gazzetta del Profeta. Forse avrai avuto modo di leggere qualche mio articolo.

    Una pausa prima di riprendere a parlare.

    Allora che ti ha spinto a venire qui stasera Jacqueline? Dimenticare qualcosa oppure una semplice serata di relax?

    Conversare poteva essere un nodo per conoscere meglio le persone, era poco ma sicuro e quello era parte decisa del suo lavoro.

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    Jacqueline De Lourant
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    Quell'uscita le stava diventando scomoda, soprattutto da quando si era ritrovata ad interagire con McKinley. La Medimaga mal sopportava una conversazione scialba come quella e le frasi di una tale banalità ormai le provocavano l'orticaria. «Senti coso… di complimenti simili me ne arrivano un giorno sì e l'altro anche, che diamine ma voi uomini sapete guardare solo e soltanto alla bellezza di una ragazza?!» Avrebbe sbuffato, giocando con l'ombrellino del drink e bevendo il cuba libre in un unico sorso, solo l'ottenebramento dovuto all'alcool poteva salvarla da quella tortura. «Ne dubito ma se ne sei convinto, contento tu…» Avrebbe detto, aveva sentito tanti di quei tentativi da parte degli uomini di rimorchiare che ormai nullafaceva effetto, aveva una repulsione tale per il genere maschile che solo per il suo secondo lavoro riusciva a farseli andar giù. «Qualcosa mi dice che tu non eri il più sveglio in classe eh?» Jacqueline sembra forse un nome inglese? La ragazza avrebbe sollevato lo sguardo per la disperazione scuotendo il capo. «No, Einstein, non sono del Regno Unito, vengo dalla Francia.» Jacqueline poteva già immaginare la replica dell'uomo, qualche banalità sulla bellezza di Parigi, dei passaggi delle campagne o sulla bontà del loro vino e della loro cucina. «È un vero peccato sai…» Disse melliflua quando lui si ritirò dal diventare un suo paziente. «Sarebbe stato interessante esaminarti, sicuro avresti dato un grosso contributo alla scienza.» Era sicura che, se avesse pesato il cervello del ragazzo, rispetto ai 1350 grammi medi maschili quello di Alton sarebbe stato trovato sottosviluppato. La Medimaga sorrise, il primo vero sorriso della serata da quando era in compagnia del giornalista, forse per via del pensiero o per la battuta insita nella sua affermazione. La ragazza avrebbe sollevato il bicchiere ormai vuoto mostrandolo ad Alton. «Ero qui per un drink, rilassare i nervi dopo una stressante giornata lavorativa e ci stavo riuscendo fino a quando uno scozzese non è venuto a distubarmi.» Rise e posando nuovamente il bicchiere sul tavolo, avrebbe estratto il proprio portafogli dalla borsetta per lasciare alcuni Falci sul tavolo per pagare il drink.

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Gli era capitato di vedere e trovare delle ragazze che non erano decisamente in giornata, anche quella che aveva trovato al locale era in quella speciale lista per essere sincero con se stesso e se voleva divertimento non era assolutamente quello che aveva trovato ma almeno aveva del buon alcool tra le sue mani, era forse l'unica consolazione del momento. I complimenti potevano piacere come no, ella rientrava allora nella seconda categoria, non era assolutamente la strada da seguire se voleva un po' di tranquillità. Che si fosse alzata con il piede sbagliato o avesse litigato forse con il ragazzo o qualcosa del genere era poco ma sicuro, ma capitava di trovare anche delle ragazze del genere in un locale e la cosa non poteva farlo demordere seppur si rallentare.

    Ovvio che no, non guardo assolutamente solo la bellezza, anche l'intelligenza fa la differenza.

    Quella precisazione della francese non gli fece ne caldo ne freddo, per quanto non fosse una cosa tanto carina da dire effettivamente fece solo un mezzo sorriso sul volto senza replicare.

    Spero il più tardi possibile di dare il mio contributo alla scienza. La vita direi che è un bene prezioso e fondamentale.

    Fece una piccola risata, morire non era nelle sue corde e sperava che ciò accadesse il più tardi possibile seppur faceva qualcosa di veramente pericoloso e mortale con l'Acromantula Scarlatta.

    Mi dispiace se ti ho disturbato i nervi, ma per me i motivi sono gli stessi, uscire e concludere una giornata lavorativa impegnativa e stressante con un bel drink in mano.

    Vedendo il drink della ragazza che era vuoto prese l'iniziativa.

    Mi permetti per scusarmi di offrirti un secondo giro di drink?

    Nel caso sarebbe stato lieto della cosa, ed era forse l'unica cosa che poteva fare dato che la ragazza non sembrava essere molto disposta a parlare e fare troppa conversazione, una causa persa era difficile da replicare.

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    Jacqueline De Lourant
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    C'era da dire che Alton non demordeva e, nella sua persistenza, Jacqueline riconobbe che il giornalista potesse in effetti darle modo di svagare la mente e riprendersi da quel bidone da parte del Pozionista Boyer. Stava mettendo a posto il portafoglio in borsetta quando arrivò alle sue orecchie la proposta dello scozzese di offrirle da bere. L'offerta infatti fu provvidenziale per lui, poiché la bionda non aveva altro motivo per restare lì in quel luogo. «Mhm…iniziamo a ragionare. Vorrei un Moscow Mule.» Disse, squadrando per bene il ragazzo come per studiarlo meglio. «Puoi chiamarmi Jacqueline. Quindi, Alton, cosa ti porta qui? Da quello che ho capito ti vuoi rilassare dalla giornata lavorativa, è davvero così stressante il lavoro di un giornalista da doversi rifugiare nell'alcool?» Si sarebbe spaparanzata meglio sulla sedia, distendendo le gambe ed incrociandole sotto il tavolo per poi prendere dalla borsetta un libro dal titolo "Metodo semplificato per la lettura delle Antiche Rune" ed iniziare a leggerlo. A Beauxbâtons aveva frequentato il corso di antiche rune eppure, per ciò che le occorreva, ripassare le basi per poi procedere con argomenti più specifici era d'obbligo. «Suppongo che viaggi spesso per i tuoi articoli, hai avuto modo di ampliare la tua conoscenza delle rune? In fondo anche quello era in tempi antichi una forma di scrittura.» Certo era che Jacqueline non avesse reale intenzione di fare conversazione, la ragazza cercava in ogni maniera di fare trascorrere quella serata il più velocemente possibile e, se poteva unire l'utile al dilettevole chi era lei per non approfittarne? Se Alton si fosse rivelato un conoscitore di Antiche rune la conversazione con lui sarebbe potuta essere molto proficua per lei che, per i propri studi, aveva bisogno di approfondire la sua conoscenza in Runistica. La ragazza avrebbe atteso il drink, scorrendo le pagine del libro fino ad arrivare alla pagina delle rune numeriche dove erano spiegati i vari simboli e a quale numero corrispondessero.

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Almeno doveva ammettere che quella conversazione stesse prendendo una piega più interessante, almeno più piacevole nel parlare con quella ragazza che ancora le ricordava un qualcosa ma non sapeva abbinare nome o faccia a qualcosa in particolare, in quel momento gli passò per la testa che poteva anche essere solamente una sua impressione ma difficilmente si sarebbe sbagliato su una cosa del genere. Fu lieto che accettò la sua proposta, era anche un modo per prolungare il tutto alla fine.

    Un moscow mule? Te lo porto subito allora, dammi un minuto.

    Il tempo di andare al bancone a prendere il drink per la ragazza e uno identico per lui, quindi tornò dalla ragazza con lo stesso porgendole il suo.

    Ecco a te Jacqueline.

    Le fece un sorriso poi si rimise a sedere ascoltando la sua successiva domanda prima di replicare con piacere.

    Si, anche se può sembrare una cosa facile avere a che fare ogni giorno con articoli da portare verso tutti i cittadini del mondo magico è alquanto stressante, sei sotto la lente di ingrandimento sempre e comunque. Poi è anche comodo il locale dato che la sede della Gazzetta del Profeta non è lontana e qui il divertimento non manca mai.

    Fece un piccolo sorriso poi osservò con piacere come prese un libro legato all'antiche rune, non era un esperto della materia ma se la cavava avendola fatta per tutto il suo percorso accademico, da quando potevano scegliere ai tempi le materie facoltative, a Hogwarts e essendo sempre stata una delle sue materie preferite, l'esito dei M.A.G.O. era stato dalla sua parte avendo il massimo nella stesso, una bella "E".

    Si, viaggio molto spesso per lavoro, sono stato anche all'estero diverse volte per volte, ho visto il Giappone, Francia, Stati Uniti e tanti altri paesi.

    Una piccola pausa per dare un sorso al suo drink.

    Direi di si, le Antiche Rune sono una mia passione da sempre, pensa che ai miei esami M.A.G.O. presi una "E" nella materia e poi ho approfondito per conto mio e grazie ai viaggi la loro conoscenza. Seppur non sia assolutamente un grande esperto della materia, ma la conosco bene senza ombra di dubbio. Te invece? Sei in cerca di entrare al meglio nel campo delle Rune? Ti posso aiutare in qualcosa nel campo?

    Quindi lasciò la parola alla ragazza.

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    Jacqueline De Lourant
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    Iniziava a sentire di accusare un po' di stanchezza fisica e mentale dai turni che il San Mungo la sottoponeva, non appena Alton si allontanò per andarle a prendere il drink Jaqueline si portò la mano alla bocca sbadigliando per poi osservare l'ora sul proprio Magifonino. Non era tardi eppure già le si chiudevano gli occhi, solo la consapevolezza di aver la giornata libera il giorno dopo la faceva resistere dal piantare in nasso Alton, tornare a casa e farsi una bella dormita rilassante. La Medimaga avrebbe posto il segnalibro in cartoncino tra le pagine chiudendo il libro e ponendolo in borsetta. Solo quando torno e le diede il drink Jacqueline ascoltò le parole di Alton con più interesse, fornendo addirittura allo stesso uno spunto di riflessione. «Essere sotto la lente d'ingrandimento potrà sembrare stressante ma non dovrebbe esserlo per te, dovresti fare in modo che quella diventi la tua forza, un po' come me: alla fine il mio lavoro consiste nel curare e, nel caso dell'attentato in Galles io ero presente. Credo che io sia stata anche citata nell'articolo che era uscito, mi sembra che fosse della Gazzetta del Profeta ma non ricordo se fosse stato scritto da te.» Non ricordava se avessero avuto anche una sua foto per l'occasione eppure avrebbero dovuto in quanto, quella sera, aveva un look stratosferico che avrebbe fatto impallidire qualsiasi donna lì presente. Quando l'argomento si spostò sulle Rune si ritrovò ad annuire e schiarendosi la voce gli disse. «Si sto cercando di migliorare nel campo delle rune, sono molto brava negli incanto trasfigurativi ma vorrei renderli permanenti grazie alle rune, tutto qui.» Spiegò, per ciò che voleva fare bastava quella spiegazione, anche se tramite l'esperienza avrebbe potuto fare molto di più oltre a quello e, dopo quelle parole, un sorso alla nuova bevanda venne dato.

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    Parole che effettivamente potevano far riflettere quelle della ragazza, e sinceramente condivideva per certi versi.

    Giustissimo, me lo ricordo quell’attentato in Galles e ricordo anche di aver letto il tuo nome nel testo che era in prima pagina di quell’edizione del giorno della Gazzetta del Profeta, ma non fui io a scrivere l’articolo, fu un mio collega, Anthony. Per cambiare la prima pagina abbiamo perso una nottata di lavoro. Se non ricordo male hai salvato un sacco di vite insieme a un auror e un’altra persona. In ogni caso cercherò di farla diventare la mia forza quella di essere sotto i riflettori, grazie del consiglio.

    Fece una piccola pausa dando una sorsata al suo drink per poi riporlo sul tavolino davanti a loro. L’argomento passò decisamente alla pratica nel campo dell’Antiche Rune nonostante non fosse niente di così complicato, erano cose basilare quasi a livello studentesco per certi versi.

    Direi che ciò non è complicato alla fine. Si può fare benissimo e senza troppi problemi questa cosa. Devi usare un semplice sigillo mono runico che ha la capacità di rendere permanente un incantesimo di difficoltà non elevata e direi che la cosa migliore sarebbe quella di unire al sigillo la runa Fehu, che è decisamente legata agli incantesimi trafigurativi. Mi raccomando sempre dritta la forma della runa nell’ evocazione dato che così potenzia eccome gli incantesimi dove eccelli, quelli trasfigurativi. Spero di esserti stato d’aiuto con questa cosa.

    Sperava di aver dato un piccolo aiuto alla ragazza con la quale stava bevendo, non era un qualcosa di complicato effettivamente ma andava sempre saputo fare e quella era alquanto importante e fondamentale come base.

    Ti sta piacendo il drink? Solitamente qui lo fanno molto buono il Moscow Mule.

    Dal suo punto di vista non era male, un buon drink.

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    La ragazza aveva sorseggiato il drink, sentendo i sapori della vodka e dello zenzero miscelati alla perfezione insieme al succo di lime. Si sarebbe schioccata la lingua sul palato e, osservando il bicchiere in cui aveva ricevuto il drink, si rese conto che Luke aveva fatto un ottimo lavoro come sempre scegliendo per il drink un boccale in rame. «Il barista che è qui è una certezza, ha realizzato il drink alla perfezione, spero che come giornalista tu sappia la storia del Moscow Mule, non che sia di vitale importanza ma… La Russia c'entra ben poco con le origini del drink, a parte per l'uso della vodka.» Sesso, alcool e rock n' roll. La conoscenza di Jacqueline per quei tre argomenti era vasta quanto un tunnel che, dalla superficie terrestre, arrivava fino al centro della terra per poi sbucare dall'altra parte del globo. «In realtà è stato inventato in America, a New York per la precisione e i principali realizzatori sono stati John G. Martin, uno dei pochi che ai tempi poteva vendere la Vodka Smirnoff, e Jack Morgan, proprietario di un bar che tentava di mettere in commercio la sua Ginger Beer. I due decisero di provare insieme questi due prodotti, aggiungendo anche del lime e il Moscow Mule iniziò a prendere forma. A questi due personaggi se ne aggiunse anche un terzo, il quale doveva “liberarsi” di uno stock di mug in rame e quindi si decise che questo drink doveva essere servito in queste speciali mug.» Spiegò mentre continuava, una pausa dopo l'altra a sorseggiare il drink. «Il nome iniziale di questo drink era Vodka Buck, in quanto fa parte della famiglia dei cocktail a base di Ginger Beer o Ginger Ale, i Buck Cocktail. Solo che questo nome faceva fatica a decollare e quindi è stato successivamente cambiato in Moscow Mule. L’origine di questo nome ha due ipotesi principali: la prima è quella seconda la quale Moscow deriva appunto dalla Vodka Smirnoff mentre “mule” deriva dall’incisione presente sulle mug in rame iniziali. La seconda teoria invece deriva dal sapore “pungente” del cocktail che dicevano “scalciasse come un mulo”.» Finì di spiegare per poi sorridere alla spiegazione che il giornalista le diede. «Certo, questo lo so bene anche io, a Beauxbâtons seguivo la lezione di Antiche Rune a pieni voti, ciò che non ho mai esplorato è se rune diverse, con significati diversi, possono concatenarsi per dare un effetto duraturo all'oggetto senza che debba incantarlo o rafforzare le rune nel corso del tempo.» Si sarebbe schiarita la voce e, alzandosi dalla sedia, si sarebbe rimessa a tracolla la borsetta.

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    Non che fosse un vero appassionato della storia di come erano nati i drink babbani, nella sua testa preferiva eccome saper castare una maledizione senza perdono come l'Avada Kedavra, l'anatema che uccide, rispetto a conoscere la storia dei drink ma per quello che faceva la ragazza aveva ragione senza ombra di dubbio, non poteva non conoscere delle cose così basilari per certi versi. Di fatto si era sempre informato su tutto quello che poteva per poterne parlare eventualmente nei vari articoli e ciò era quello che amava fare effettivamente, farsi trovare sempre preparato.

    Sono pienamente d'accordo, adoro la qualità e la preparazione del barista del Rouge.

    Fece un sorriso poi riprese a parlare.

    Si, ti posso dire che mi piace molto informarmi su tutto quello che può essere utile nel mio lavoro, quindi ho letto diverse cose anche sulla storia dei drink e sul come sono nati ed evoluti nel tempo.

    Una piccola pausa tra frase e frase mentre ascoltò quello che la ragazza aveva da dire sulla nascita del Moscow Mule, che proprio come aveva detto lei c'entrava ben poco con Mosca e la Russia in se. Apprezzò eccome quella spiegazione così dettagliata e precisa in ogni attimo, era bello sentire una preparazione del genere in un interlocutore, in quel caso un interlocutrice davvero preparata.

    Direi che sei stata perfetta nella spiegazione della storia del Moscow Mule, complimenti. Sei una vera esperta di drink e la loro storia.

    Era davvero quello che pensava in quel momento. Pensò poi a quello che gli venne chiesto subito dopo, forse quelle conoscenze andavano ben oltre le sue, non poteva aiutarla molto di più.

    Qui si va sul campo più esperto, credo che serva la Triscele runica, il sigillo triscelico. Qui si possono apporre fino a tre rune nel sigillo. Credo che si possa raggiungere lo scopo che serve a te nel caso.

    Non sapeva davvero altro sull'argomento, era meglio non dicesse cose non esatte alla fine.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    In quei giorni aveva fatto degli esperimenti con la tecnologia Babbana, creando quello che alla fine dei conti era un grezzo portamonete: L'oggetto era una piccola chicca, dotato di una lamina d'acciaio affilata lungo i bordi seghettata in maniera tale da rappresentare una classica trappola per orsi in miniatura, si componeva di due parti metalliche unite assieme da una molla che potevano stare in blocco tramite un gancetto celato, senza di esso, la molla sarebbe stata libera di ritrarsi e, chiudendo di scatto il borsello a mo' di taglio causare del male fisico ai ladri con la forte possibilità di amputare le dita a chi, senza conoscere il trucco per bloccare il borsello, tentava di prendere le monete. Il tutto poi era stato accolto da una pelle sottile che ricordava la consistenza di una pelle di coccodrillo. La Medimaga aveva parlato del drink solo per via del fatto che Alton le aveva chiesto se le piacesse e, per farlo, aveva dovuto spiegare la preparazione per mostrare eventuali differenze con l'originale. Cosa che, tuttavia, con il drink realizzato da Luke non aveva dovuto fare. La parte sulle Rune tuttavia catturò l'interesse di Jacqueline, una triscele runica avrebbe potuto fare al caso suo e, in tal caso, avrebbe dovuto interessarsi nello studiare come rappresentarla e crearla per far sì che la propria borsetta avesse sempre su di sé l'incantesimo di estensione irriconoscibile. «Beh, buono a sapersi allora, hai detto Triscele Runica? Farò delle ricerche.» Prese la giacca sistemata sul poggiaschiena della propria sedia e, con un movimento fluido la indosso, tenendo la borsetta rigorosamente sotto la giacca. «È stato un piacere Alton McKinley, è stata una chiacchierata interessante, ci vediamo in giro… forse.» E, detto quello, con un sorrisetto misterioso sul volto Jacqueline si sarebbe diretta verso l'uscita del locale conscia che, per ciò che aveva in mente avrebbe dovuto impegnarsi ancora molto prima di vedere il risultato sperato.

    «Parlato» - Narrato - "Pensato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
     
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